CRONACA- Pagina 1281

Rifiuti illeciti in azienda

Nell’ambito della strategia preventiva e repressiva elaborata dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale volta al contrasto del fenomeno degli incendi di rifiuti illecitamente stoccati, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Alessandria hanno controllato un’impresa del Tortonese che detiene contratti con svariate società, in ambito nazionale ed europeo, dalle quali ritira scarti di lavorazione e parti di autoveicoli in materiali plastici. L’attività, svolta con la collaborazione del personale della Provincia di Alessandria, ha palesato fin dal principio diverse lacune nella gestione aziendale. Visionando lo stato del sito, è infatti apparsa subito la presenza di un ingente quantitativo di rifiuti, stimati in 3.000 tonnellate e costituiti per lo più da plastica ma anche da detriti di demolizione, ferro e cartone, che erano stati collocati in parte all’interno di uno dei capannoni aziendali ed in parte depositati in area esterna, sul terreno ed esposti agli agenti atmosferici. Un ulteriore cumulo di 4 metri cubi di rifiuti plastici, costituito da fanalerie automobilistiche, è stato inoltre rinvenuto in altra area aziendale, dedicata ad impianto di recupero sperimentale ma mai autorizzata all’avvio dell’attività. I Carabinieri del NOE di Alessandria, constatata l’assenza dei necessari titoli autorizzativi, hanno pertanto posto sotto sequestro il capannone di 2.000 metri quadrati e l’area esterna interessata dai rifiuti, che si estende per 10.000 metri quadrati, oltre alle circa 3.000 tonnellate di rifiuti ivi stoccate illecitamente.  L’attività svolta è divenuta ormai routinaria e consueta per i militari del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale, che da mesi sono impegnati nella individuazione e sequestro di siti illecitamente adibiti ad aree di stoccaggio di migliaia di tonnellate di rifiuti – potenzialmente destinati poi alle fiamme – e tutto ciò è la manifestazione di un fenomeno in cui imprenditori senza scrupoli ricorrono a modalità di smaltimento attraverso canali illeciti o solo apparentemente regolari sia per tagliare i costi di tale attività massimizzandone i profitti, sia per far fronte alle mutate condizioni internazionali nel commercio dei rifiuti che vede un mercato sostanzialmente saturo. Il rappresentante legale dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria di Alessandria dei reati di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi e deposito incontrollato, oltre alla violazione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione all’esercizio. A breve saranno avviate le attività di caratterizzazione dei rifiuti rinvenuti, allo scopo di poter conseguentemente procedere al corretto smaltimento.

 

M.Iar.

 

 

 

 

Titolare fa saltare in aria l’auto dell’ex dipendente

Il titolare 75enne di un bar di Torino  ha piazzato sotto l’auto di un ex dipendente con il quale aveva un contenzioso, dell’esplosivo che l’ha danneggiata. Il fatto è accaduto in corso Cadore a Torino, ma l’uomo è stato inquadrato dalle telecamere di sorveglianza e rintracciato dagli agenti del commissariato Dora Vanchiglia che lo hanno denunciato. Nel bar sono stati poi sequestrati diversi fuochi d’artificio e materiale esplosivo pericoloso.

Titolare fa saltare in aria l'auto dell'ex dipendente

Il titolare 75enne di un bar di Torino  ha piazzato sotto l’auto di un ex dipendente con il quale aveva un contenzioso, dell’esplosivo che l’ha danneggiata. Il fatto è accaduto in corso Cadore a Torino, ma l’uomo è stato inquadrato dalle telecamere di sorveglianza e rintracciato dagli agenti del commissariato Dora Vanchiglia che lo hanno denunciato. Nel bar sono stati poi sequestrati diversi fuochi d’artificio e materiale esplosivo pericoloso.

Processi separati per sindaca e banda dello spray

I due processi sui fatti drammatici di Piazza San Carlo del giugno 2017 restano separati. Così ha deciso il gup alla ripresa dell’udienza preliminare. Il primo procedimento e’ sui rapinatori che  durante la proiezione su maxischermo della finale Champions spruzzarono tra la folla spray al peperoncino per scatenare il panico. Il secondo riguarda invece la  sindaca Chiara Appendino e 14 imputati, in relazione alle presunte carenze organizzative e gestionali in quella tragica serata che provocò la morte di Erika Pioletti e il ferimento di oltre 1500 persone.

Dopo l’incidente Fassino presto tornerà all’attività politica

 “Voglio tranquillizzare e ringraziare chi si è preoccupato, dovrò annullare gli impegni dei prossimi giorni, ma saranno riprogrammati presto”. Dopo l’incidente stradale che lo ha coinvolto a Orbetello è lo stesso  Piero Fassino, che ha riportato la frattura dello sterno, con venti giorni di prognosi, a rassicurare gli amici su Facebook. “A parte il forte dolore causato dalla frattura – scrive sul social –  sto bene”.

 

(Foto: il Torinese)
   

Dopo l'incidente Fassino presto tornerà all'attività politica

 “Voglio tranquillizzare e ringraziare chi si è preoccupato, dovrò annullare gli impegni dei prossimi giorni, ma saranno riprogrammati presto”. Dopo l’incidente stradale che lo ha coinvolto a Orbetello è lo stesso  Piero Fassino, che ha riportato la frattura dello sterno, con venti giorni di prognosi, a rassicurare gli amici su Facebook. “A parte il forte dolore causato dalla frattura – scrive sul social –  sto bene”.
 
(Foto: il Torinese)
   

Il Siulp sugli “arresti degli extracomunitari trafficanti di uomini”

Attività illegali all’interno dell’ex MOI

Sono anni che cerchiamo di far capire l’urgenza di sgomberare gli edifici dell’ex MOI. I reati che potevano essere orditi all’interno di questi locali era ben più che un semplice sospetto dichiara Eugenio Bravo. Oggi grazie alla grande professionalità dei poliziotti della Squadra Mobile di Torino e grazie all’ impeccabile attività di indagine svolta, si è potuto dimostrare che i sospetti di attività illegali erano più che semplici congetture. Un grande plauso va ai nostri colleghi per l’eccellente operazione compiuta, continua il Segretario del Siulp, ma dalla quale emerge la forte esigenza di liberare l’area dell’ex MOI da queste inquietanti presenze. Spiace soltanto che sia stato necessario far trascorrere molto tempo e si è dovuto sopportare le critiche e le molte contestazioni da parte di chi, come al solito, intriso dal pregiudizio, vede tutti gli extracomunitario, sempre solo come vittime, sempre e solo soggetti deboli e sempre degni di attenzione, considerazione e giustificazione. Grazie alla polizia di Torino può iniziare quell’ opera di risanamento dell’ex MOI recuperando il senso di sicurezza e di giustizia e non solo per i cittadini residenti e da tempo preoccupati delle attività illegali messe in atto da molti occupanti dell’ex NOI, ma anche per gli extracomunitari vittime, questi sì, di trafficanti senza scrupoli.

Il Segretario Generale Siulp Torino Eugenio Bravo

Il Siulp sugli "arresti degli extracomunitari trafficanti di uomini"

Attività illegali all’interno dell’ex MOI
Sono anni che cerchiamo di far capire l’urgenza di sgomberare gli edifici dell’ex MOI. I reati che potevano essere orditi all’interno di questi locali era ben più che un semplice sospetto dichiara Eugenio Bravo. Oggi grazie alla grande professionalità dei poliziotti della Squadra Mobile di Torino e grazie all’ impeccabile attività di indagine svolta, si è potuto dimostrare che i sospetti di attività illegali erano più che semplici congetture. Un grande plauso va ai nostri colleghi per l’eccellente operazione compiuta, continua il Segretario del Siulp, ma dalla quale emerge la forte esigenza di liberare l’area dell’ex MOI da queste inquietanti presenze. Spiace soltanto che sia stato necessario far trascorrere molto tempo e si è dovuto sopportare le critiche e le molte contestazioni da parte di chi, come al solito, intriso dal pregiudizio, vede tutti gli extracomunitario, sempre solo come vittime, sempre e solo soggetti deboli e sempre degni di attenzione, considerazione e giustificazione. Grazie alla polizia di Torino può iniziare quell’ opera di risanamento dell’ex MOI recuperando il senso di sicurezza e di giustizia e non solo per i cittadini residenti e da tempo preoccupati delle attività illegali messe in atto da molti occupanti dell’ex NOI, ma anche per gli extracomunitari vittime, questi sì, di trafficanti senza scrupoli.

Il Segretario Generale Siulp Torino Eugenio Bravo

Rai per molti ma non per tutti. Ecco dove manca il segnale

Sono circa 150mila gli abitanti del Piemonte che ad oggi non riescono a ricevere il segnale Rai Piemonte, circa il 13% della popolazione regionale considerata nell’indagine. Una cifra che sale al 19% per le aree montane e collinari

 

 Questo il dato emerso dall’ultimo monitoraggio promosso dal Corecom Piemonte e al quale hanno risposto 423 Comuni, in rappresentanza di 1.157.237 abitanti. L’indagine rivela inoltre che le aree più critiche sono rappresentate dal Cuneese (in particolare l’Alta langa), la Valle Elvo (nel Biellese) e le Valli del Monviso.  “Il Corecom, anche attraverso monitoraggi periodici, continua ad essere il punto di riferimento per i cittadini e per gli enti locali che lamentano la mancanza di un servizio pubblico fondamentale. L’incontro di oggi vuole essere quindi l’occasione per confrontarci con la Rai e i rappresentanti del territorio allo scopo di trovare possibili soluzioni”. Questo il punto di partenza per il presidente del Comitato regionale per le Comunicazioni (Corecom) del Piemonte Alessandro De Cillis, anche vice presidente nazionale Corecom e delegato al tavolo Tv 4.0 presso il Mise, aprendo a Palazzo Lascaris la conferenza stampa “Segnale Rai: segnali di speranza?” in merito alla terza indagine sulla qualità percepita del segnale Rai in Piemonte. “In una epoca in cui siamo costantemente impegnati sul fronte della lotta alle fake news – spiega De Cillis – il servizio giornalistico di qualità garantita diventa un punto di riferimento necessario. La rai sul territorio rappresenta una sentinella della corretta informazione” Un problema importante sottolineato anche dal presidente del Consiglio regionale Nino Boeti, che ritiene “incomprensibile come nel mondo interconnesso di oggi a livello globale esistano ancora dei territori che non riescono a vedere le trasmissioni Rai regionali”. I dati illustrati riguardano il terzo monitoraggio condotto dal Corecom con l’obiettivo di conoscere le aree del territorio con problemi di ricezione del segnale Rai, in particolare quelle legate alla ricezione dei canali diffusi dagli impianti multiplex della televisione digitale terrestre (Mux 1) che permettono di trasmettere Rai 1, Rai 2, Rai 3 – Piemonte, Rai News. Dalla ricerca emerge che gli impianti di diffusione comprendenti l’offerta completa dislocati sul territorio sono ventotto, centodieci quelli che diffondono il segnale regionale. Gli impianti gestiti da Comuni e Unioni di Comuni dedicati esclusivamente alla diffusione del segnale regionale ammontano a centocinquantanove. Obiettivo finale della ricerca è stato quello di fornire una mappatura pubblica delle zone di copertura del segnale e degli impianti proponendo in sinergia a Regione, Enti locali e Rai un piano di interventi volto ad ampliare la copertura del segnale. Filippo Lucci, presidente coordinamento nazionale dei Corecom e del CorecomAbruzzo, ha ricordato come la tematica riguardi la democrazia di un Paese e la possibilità di sviluppo di un territorio e ha ribadito: “siamo in una fase sociale nella quale l’informazione è il fondamento su cui costruire la democrazia – ha spiegato Lucci, presidente coordinamento nazionale dei Corecom e del Corecom Abruzzo – La centralità dell’informazione qualificata rende sempre più necessario il ruolo di una emittente autorevole, ma non è secondaria la necessità di individuare le risorse, anche a livello regionale, per sostenere i Comuni nella sostituzione o nel rinnovo degli impianti.” Roberto Serafini, Arturo Baglioni e Valerio Santoro (servizi broadcast e gestione frequenze Rai) hanno invece confermato che entro il 2020 le coperture del segnale Rai regionale sono destinate a migliorare grazie al passaggio al digitale terrestre. Hanno inoltre partecipato all’incontro Roberto Colombero (Uncem Piemonte), Alberto Avetta (Anci Piemonte) ed Ezio Torasso (Ray Way). A conclusione della conferenza è intervenuto il consigliere regionale segretario Gabriele Molinari che si è detto pronto ad accogliere le istanze provenienti dal territorio ma ha rilevato anche come la crescita tecnologica non abbia ancora trovato una equivalente risposta sul piano normativo.

 

(foto:  il Torinese)

Sparatoria nel Torinese. Un morto e un ferito

Questa sera a Carmagnola nel corso di una sparatoria è morto un uomo di origine indiana. Si trovava in compagnia di  un amico, quando due persone hanno fatto fuoco e sono fuggite su un’auto. Le gravi ferite all’addome e al torace non hanno consentito di salvarlo, mentre l’amico è stato trasportato al Cto di Torino dal 118 con una ferita alla mano. I carabinieri hanno allestito posti di blocco.