La Guardia di Finanza di Torino ha concluso un’articolata operazione di servizio volta al contrasto delle frodi commerciali nel settore della importazione e distribuzione di generi alimentari, che ha consentito di sequestrare oltre 100.000 confezioni pre-imballate di ortaggi, funghi e olive, per un peso complessivo di 150 tonnellate, con indicazioni mendaci in relazione all’origine italiana.
Le indagini hanno tratto origine da alcuni sequestri di analoghi prodotti effettuati nei quartieri torinesi di San Salvario e Barriera Milano; i successivi accertamenti, svolti anche valorizzando le informazioni residenti nelle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, hanno poi permesso di ricostruire la filiera illecita conducendo le “Fiamme Gialle” dapprima nella cintura torinese e, successivamente, in Puglia.
Spagna, Francia, Ungheria i paesi di coltivazione, lavorazione e confezionamento dei vari alimenti poi etichettati con la bandiera tricolore italiana, in violazione della legge che tutela il “Made in Italy”.
Tutti i prodotti cautelati erano destinati alla grande distribuzione organizzata e quindi ai consumatori finali.
Teatro delle operazioni sono stati l’entroterra torinese e la provincia di Foggia, ove i militari del Gruppo Pronto Impiego di Torino, unitamente a personale delle locali Articolazioni territoriali del Corpo, hanno dato esecuzione ai decreti di perquisizione e sequestro emessi dai magistrati del pool “Tutela del consumatore” istituito presso la Procura della Repubblica del Tribunale del capoluogo piemontese.
L’efficace attività esperita dai baschi verdi di Torino rientra nel quadro dell’azione di contrasto all’illegale immissione in commercio di prodotti del settore agroalimentare e ai correlati fenomeni distorsivi del mercato, svolta prioritariamente dalla Guardia di Finanza quale organo di polizia economico-finanziaria a tutela dei cittadini.
In questi giorni di pandemia, in cui il numero dei contagi e dei decessi si è assestato in modo preoccupante, è rincuorante soffermarsi su persone che ci hanno lasciato con un’eredità positiva.
La scelta di organizzare in Internet un funerale così affollato, che altrimenti non sarebbe stato consentito a causa dell’emergenza sanitaria, è stata apprezzata dai figli Marco, Daniele e Paola, i quali hanno della mamma un indimenticabile ricordo risalente al tempo in cui, fin da giovanissimi, li conduceva con sé nell’opera di diffusione del messaggio biblico. Nessun rimpianto, se non quello di avere perso un punto di riferimento; lo stesso per tutti quelli che hanno conosciuto Tina, stimata e, soprattutto, amata.