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Precipita in montagna e muore ragazzo di 24 anni

Un escursionista 24enne e’ morto  ed è stato recuperato nella notte dal soccorso alpino sulle montagne del Pinerolese. Il ragazzo  e’ stato trovato sotto le pareti del Dente orientale di Cumiana. Dopo essere uscito ieri mattina, nel tardo pomeriggio i familiari ne hanno denunciato il mancato rientro. Il soccorso alpino ha ritrovato lo zaino in  montagna e un’ora dopo ha individuato il corpo ormai privo di vita.  (Foto archivio)

Delitto Rosboch: Gabriele vuole diplomarsi

Gabriele Defilippi, il 24enne condannato a trent’anni di carcere per l’assassinio di Gloria Rosboch, la sua ex insegnante di francese, che lui aveva truffato per 187mila euro, ha chiesto di fare gli esami di Maturità. Sta scontando la pena alle Vallette di Torino, in una sezione a custodia aperta, e si sta comportando come un detenuto modello. Ora chiede di completare le superiori in un istituto tecnico di Torino per ottenere il diploma in servizi socio-sanitari.

L’autopsia fa luce sul caso della giovane Anxhela

Qualcuno potrebbe aver investito la giovane per errore e solo poi in un secondo momento l’avrebbe abbandonata sul bordo della strada affinchè venisse soccorsa

 

Si è svolta nella giornata di mercoledì, all’ospedale di Moncalieri, l’autopsia sul corpo della giovane donna morta dopo essere stata trovata agonizzante sulla tangenziale, nel tratto di strada che collega La Loggia a Stupinigi. Tramite i primi accertamenti eseguiti domenica sul corpo della poco più che ventenne Anxhela Meçani, si era ipotizzato che la giovane fosse morta a causa di un brutale pestaggio avvenuto da parte di uno o più uomini. Dopo l’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Testi, incaricato dai pm Livia Rocci e Anna Maria Loreto -che hanno aperto un fascicolo per omicidio- è emerso che le lesioni trovate sul corpo di Anxhela sono in realtà compatibili con un investimento e non con un pestaggio. La ragazza potrebbe quindi essere stata investita da un auto in corsa e poi scaricata in un secondo momento a bordo strada, vicino all’area di servizio di Nichelino Sud. In questi giorni gli investigatori stanno passando al setaccio tutte le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della tangenziale, in modo da poter individuare l’auto in fuga e i suoi occupanti. Intanto la famiglia di Anxhela, che vive in Albania, chiede a gran voce giustizia per la giovane ragazza. La ventenne era giunta in Italia nel mese di marzo con la speranza di cambiare vita dopo la morte prematura della madre; nessuno però in Albania era al corrente che la ragazza avesse intrapreso la strada della prostituzione.

                                                                                             Simona Pili Stella

Maglie di Messi e Ronaldo tarocche e 20 mila altri articoli falsi sequestrati

Più di  20.000 articoli sportivi taroccati sono stati sequestrati dalle fiamme gialle di Torino in vista dell’ inizio dei Mondiali di calcio in Russia. Le persone denunciate per frode in commercio, contraffazione e ricettazione sono 20. L’operazione ha permesso di smantellare un’organizzazione con basi in tutta Italia. Tra i tarocchi c’ erano in particolare le maglie di Cristiano Ronaldo e Leo Messi, in vendita a 50 euro l’una.

Alla guida di un’auto investe due sorelle, una muore

Questo pomeriggio a Torino, in strada della Pronda angolo via De Sanctis una vettura guidata da un anziano  ha investito  due sorelle. Una di loro,  69 anni, e’ deceduta in ambulanza , mentre l’altra, 79 anni,  è in gravi condizioni. L’uomo è risultato negativo all’esame dell’etilometro.

Licenziata la maestra che insulto’ i poliziotti

Lavinia Flavia Cassaro, la maestra indagata dalla Procura di Torino per aver insultato, il 22 febbraio scorso, al corteo contro CasaPound, i poliziotti in servizio e’ stata licenziata. L’Ufficio Scolastico Regionale ha emesso il provvedimento, con decorrenza primo marzo. L’insegnante  è indagata per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce: fu ripresa mentre insultava gli agenti  e augurava loro di morire.

Espulso marocchino filo-Isis

Un 29enne marocchino è stato espulso per motivi di sicurezza dello Stato da parte del prefetto di Torino, in quanto ritenuto contiguo agli ambienti dell’estremismo islamico. Aveva dimostrato in più occasioni e in presenza di altri detenuti un atteggiamento  ostile nei confronti dei cristiani e del cristianesimo. Era quindi stato inserito nel primo livello di monitoraggio carcerario dei detenuti a rischio di radicalizzazione. E’ stato rimpatriato con un volo da Torino a Casablanca.

Approvata la legge sulla caccia

Dopo 20 sedute in Commissione e 15 in Aula, via libera al nuovo testo in materia venatoria

Dopo venti sedute di Commissione e quindici di Consiglio, il Piemonte approva la legge sulla caccia. L’Aula di Palazzo Lascaris ha infatti licenziato a maggioranza (contrari i consiglieri M5s, Mns, Fi, Fdi e Lega Nord) il disegno di legge della Giunta 182 “Tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria in Piemonte”.Il testo sostituisce la legge 70 del 1996, che era stata abrogata nel 2012. il Consiglio regionale infatti aveva approvato un emendamento che faceva venire meno la necessità del referendum sulla caccia.Il provvedimento approvato – come ha più volte sottolineato l’assessore regionale alla Caccia – rivede la legislazione in materia faunistico-venatoria in chiave nuova e moderna, in sintonia con i cambiamenti nazionali ed europei e in maniera tale da recepire le esigenze e le sollecitazioni delle associazioni di settore. La principale novità è costituita dal divieto di caccia per tutto il primo mese del calendario venatorio durante la domenica, una posizione portata avanti da alcuni consiglieri del Pd, di Articolo1 e di Sel, che ha generato un delicato lavoro di mediazione in seno alla stessa maggioranza che ha prodotto lo specifico emendamento, non votato tuttavia da Scelta di rete civica

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Il provvedimento si caratterizza anche per la tutela nei confronti delle specie della tipica fauna alpina e degli uccelli protetti dalla direttiva comunitaria, dall’aumento della superficie venatoria minima degli ambiti territoriali di caccia e dei comprensori alpini, dall’obbligo di una prova di tiro per la caccia di selezione e dalla possibilità di commercializzare gli animali abbattuti. Nello specifico, sono state inserite quindici specie non cacciabili: fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, combattente, moriglione, allodola, merlo, pernice bianca, lepre variabile.L’articolata e lunga discussione – tra relazioni introduttive, esame dei 318 emendamenti e subenendamenti e dichiarazioni finali – ha evidenziato le posizioni dei vari Gruppi.Per il M5s finalmente dopo diversi anni il Piemonte torna ad avere una legge sulla caccia. È  sfumata però l’occasione di fare una legge con norme efficaci e realmente tutelanti per animali e persone. La loro proposta di vietare la caccia di domenica, è stata sostituita da quello che è stato definito il tiepido compromesso del divieto nelle sole domeniche di settembre, una soluzione priva del coraggio necessario a restituire i boschi a tutti i piemontesi, come richiesto dalle associazioni ambientaliste e dai cittadini e confermato dalle numerose firme raccolte in pochi giorni. Secondo M5s viene anche a mancare una seria tutela della fauna, limitando maggiormente le specie cacciabili. Tra gli emendamenti M5S approvati, c’è quello che conferisce la vigilanza venatoria alle guardie zoofile ed ecologiche volontarie individuate attraverso un iter formativo.

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Per Mns si è voluto fare del Piemonte l’unica Regione d’Italia ad avere un numero maggiore di limitazioni rispetto alla legge nazionale, quindi violandola. Se guardiamo alle liste delle specie non cacciabili, ha ribadito il capogruppo, siamo davanti ad una legge incostituzionale, proprio perché è lo Stato che deve decidere in tale materia. Tra gli emendamenti approvati, spicca quello che ha evitato di abrogare la legge che regola l’attività di controllo dei cinghiali.Secondo Articolo1 e Sel in questi anni il Piemonte ha scontato proprio il vuoto normativo e la mancanza di un piano venatorio. È stato giusto arrivare a questa legge, anche se avrebbero potuto essere ridotte ancor più le specie cacciabili e il calendario, proibendo la pratica la domenica tutto l’anno. Si pongono però delle regole chiare soprattutto per quanto riguarda gestione degli Atc e Ca, creando più equilibrio tra gli stessi e il mondo venatorio.

Per il Pd si è finalmente concluso il percorso per poter giungere ad una legge molto attesa ed equilibrata, in sintonia con i cambiamenti epocali. Secondo il relatore, tutti i 23 emendamenti rendono fluida ed efficace la legge.

Per Fi e Lega Nord questo Ddl è caratterizzato da una chiara pregiudiziale ideologica, che pone i cacciatori nello scomodo e ingiusto ruolo di problema piuttosto che di risorsa per il territorio.Per il capogruppo di Fdi si è persa l’occasione di ergersi a strumento di equilibrio cadendo nell’errore di merito di cedere alle contraddizioni del mondo ambientalista e animalista.

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Scelta di rete civica, infine, ribadendo il valore sociale e ambientale svolto dalla caccia,  ha sottolineato la convinzione di trovarsi di fronte a una riforma che accresce la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche utilizzate nel sistema della governance venatoria piemontese. Tra gli emendamenti approvati, spicca quello che autorizza il recupero di capi abbattuti in selezione sulle piste forestali.Nella replica, l’assessore ha voluto puntualizzare come la legge tuteli la fauna e l’attività venatoria, tenendo conto dei nuovi panorami che si sono aperti con l’aumento delle specie selvatiche, come i cinghiali e i caprioli, dannose alle coltivazioni agricole ma anche per la sicurezza delle persone.

 

MB

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Buon compleanno a sorpresa per la sindaca Appendino

Festa di compleanno a sorpresa a Palazzo Civico per la sindaca Chiara Appendino. In occasione della riunione di giunta gli assessori e i collaboratori hanno fatto trovare alla prima cittadina, per i suoi 34 anni,  una torta a forma di Mole antonelliana.

Educazione contro il degrado

Quante volte abbiamo parlato di questa città, un gioiello ai piedi delle Alpi con scorci bellissimi, testimonianze storiche di varie epoche, strade decorate da particolari unici e una natura presente con meravigliosi parchi e paesaggi. Torino è così, elegante, sobria e composta ma anche colorata ed esuberante. Passeggiare per le sue vie, per i suoi vicoli è rilassante ma anche interessante ed appassionante, tra un particolare in stile Liberty ed un bar di antica tradizione ogni cosa sembra magica e in realtà lo è. A volte però, nonostante passeggiare avvolti da queste meraviglie ci porti in uno stato meditativo, coinvolti e beati nell’azione che stiamo compiendo, interferenze legate al decadimento e all’incuria, visioni di puro degrado e abbandono non giustificabili e incomprensibili, turbano e rovinano il nostro momento. Camminando, in attesa di vedere il dettaglio artistico o storico successivo, potremmo invece essere sorpresi e sdegnati nel vedere materassi adagiati vicino ai cassonetti, mobili lasciati a marcire, oggetti di vario tipo buttati dolosamente nel posto sbagliato . Fare la cosa giusta, ovvero portarli all’ecocentro più vicino o richiederne il ritiro, viene considerato evidentemente troppo impegnativo. Girando per la città possiamo facilmente trovare bisogni di cani non raccolti, stragi di sigarette, bottiglie abbandonate ai lati dei palazzi, cartoni, sacchetti, insomma rifiuti di ogni tipo. La domanda che sorge spontanea è la più comune: Perché? Perché non fare lo sforzo, minimo peraltro, di arrivare ad un cestino e buttare i propri rifiuti? Perché fumare e non utilizzare i portacenere riempendo invece le nostre strade di mozziconi? Perché? Quando diciamo che le nostre città sono sporche abbiamo ragione, ma chi le sporca? Noi. Noi con la nostra negligenza, noi con la nostra noncuranza. E’ vero che il Comune potrebbe fare di più, per esempio limitare il degrado controllando le nostre strade e i nostri luoghi, che ultimamente sono maggiormente trascurati e poco curati, ma siamo noi, noi cittadini e amanti di questa città che dobbiamo prendercene cura trattandola con le dovute maniere e rispettosamente come faremmo con una nostra proprietà. Quello che ci può apparire un gesto rivoluzionario o furbo, ovvero compiere una azione irrispettosa, violare ed oltraggiare il nostro posto pensando di protestare o di manifestare il nostro dissenso rispetto ad alcune cose che non funzionano non è altro che una modalità poco civile e molto sgarbata di trattare la nostra città, un sistema che ci si ritorce contro e che crea scenari di degradazione e imbarbarimento. Sul sito dell’Amiat sono riportate tutte le modalità per la gestione dei nostri rifiuti, ogni informazione per fare la cosa giusta e cooperare affiche Torino sia mantenuta pulita. Non è vero che la nostra azione individuale non conta, la somma dei singoli gesti crea il risultato, lo sforzo compiuto da tutti noi, come comunità, produce un effetto benefico sul territorio. Torino è casa nostra, è il nostro patrimonio, uno spazio da coltivare non da mortificare, un luogo da tutelare, un tesoro da custodire.

Maria La Barbera