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Ma esiste un piano architettonico per i dehors?

LETTERA AL GIORNALE   Caro direttore, invio due foto che riprendono da prospettive diverse il pezzo di via Matteo Pescatore tra via Bava e Lungopo Cadorna. Le due immagini evidenziano l’anarchia architettonica derivante dall’ennesima liberalizzazione non gestita, quella dei dehors.

La scelta dell’Amministrazione comunale va, al solito, a vantaggio di una parte della realtà sociale della città. Aiutiamo pure con questa forma di Recovery Food, ma i residenti possono solamente assistere, subendo. Nessun coinvolgimento. Questa è la democrazia?

Aggiungerei però, a questo punto, una particolare critica estetica. Esisteva o esiste ancora quell’intelligente piano dei colori per tinteggiare gli stabili del centro di Torino? Forse sarebbe il caso di dare uniformità anche a queste nuove introduzioni nell’arredo cittadino? Si è pensato a un ventaglio di soluzioni possibili per creare un impatto meno violento  e irrazionale? Si è pensato di continuare la tradizione di eleganza di cui è nota Torino nel suo complesso?

Sembra invece che si ripeta la folle negazione del buon gusto di cui sono state vittime le coste della penisola. In questo caso non sarebbe così difficile fare ricorso alle tradizioni del design italiano, almeno che non si accetti che venga perpetrato un ennesimo stupro. Dovrebbe essere un compito della politica gestire la cosa pubblica, non un lasciar fare avendo come unico obiettivo quello di salvare un pezzo dell’economia. Non sarà positiva l’impressione che ne trarranno i turisti in visita a Torino con queste deturpazioni delle sue vie, anche se meno nobili. Credo che queste nuove realtà facciano parte di quella deriva cui non appartiene l’impegno di dare valore al vivere insieme in un ambiente gradevole.

Alessandro Rosa

Presi con borselli, portafogli e la cover di un cellulare rubati

Torino: fermati dalla Polizia di Stato due cittadini rumeni per ricettazione

 

Lo scorso lunedì, attorno alle 8 e mezza del mattino, un uomo di 72 anni si rende conto di essere stato derubato del proprio telefonino, avente una cover particolare, mentre è a passeggio fra le vie Silvio Pellico e Belfiore. Si volta e nota allontanarsi in direzione opposta, a passo svelto,  un uomo di corporatura magra: non riesce però a fermarlo. Un’ora dopo circa, perviene al 112 NUE la segnalazione di due soggetti che in Piazza Madama Cristina hanno asportato il portafogli dalla borsa di una signora. La volante del Comm.to Barriera Nizza effettua accurate ricerche della coppia segnalata finchè, alle 11.30, incrocia una quarantaduenne e un trentacinquenne di origini rom corrispondenti alle descrizioni diramate e li sottopone a controllo. Il giovane ha con sè un coltellino multiuso, un involucro contenente dei frammenti di crack, 3 borselli da donna privi di contenuto , 5 portafogli già ripuliti e 2 che invece contengono 25 e 100 €. Infine, una cover per telefonini, esattamente uguale a quella oggetto di furto nella stessa mattinata in via Silvio Pellico. E’ verosimile che il cellulare rubato fosse stato venduto ai fini dell’ acquisto di sostanza stupefacente. I due complici, entrambi senza fissa dimora e con a  carico precedenti specifici di polizia, sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per ricettazione.

Dal messaggio sul telefono all’aggressione: denunciato per lesioni

Vittima refertata con 7 giorni di prognosi

Nei giorni scorsi un cittadino chiama il 112 NUE. E’ agitato, non motiva la richiesta d’intervento ma si limita ad indicare la sua posizione.

La volante del commissariato Barriera Nizza raggiunge il luogo indicato, trovando un uomo con il volto insanguinato ad attenderli. Alla richiesta dei poliziotti di fornire una spiegazione sull’origine delle ferite, quest’ultimo nicchia, riferendo una serie di motivazioni poco convincenti. Nel frattempo personale sanitario giunge sul posto per medicarlo.

Trascorsi alcuni istanti, l’uomo decide di raccontare quanto avvenuto precedentemente a casa del proprio compagno.

Tutto nasce da un messaggio che quest’ultimo riceve da parte di un loro conoscente, un contatto che ingelosisce il fidanzato. Nell’esprimere le sue rimostranze, la vittima viene colpita da una serie di pugni in pieno volto.

Al termine dell’aggressione, l’uomo abbandona l’abitazione. Non pago di quanto appena accaduto, il compagno lo raggiunge in strada, minacciando di rovinarlo chiamando la Polizia. A questo punto sarà invece la vittima a prendere coraggio ed allertare il 112 NUE.

Gli agenti del commissariato raggiungono l’abitazione del reo, trentaduenne sudamericano, e dopo una serie di accertamenti, lo denunciano per lesioni.

In seguito all’aggressione, l’uomo è stato refertato con una prognosi di 7 giorni.

Torino: importuna i passanti in pieno orario di coprifuoco

E’ accaduto nei giorni scorsi in via Garibaldi

Ha più volte ignorato gli agenti del Commissariato Centro che lo hanno invitato ad indossare i dispositivi di sicurezza individuale e di far rientro a casa poiché si trovava in strada in pieno orario di coprifuoco. E’ accaduto sabato sera: l’uomo, un quarantaseienne italiano, in evidente stato di ebrezza, stava importunando i passanti tra via Garibaldi angolo via dei Mercanti. Quando i poliziotti lo hanno raggiunto ed informato delle sanzioni in cui sarebbe incorso, l’uomo ha mantenuto un atteggiamento poco collaborativo, proferendo parole prive di senso. Gli agenti lo hanno sanzionato amministrativamente per ubriachezza molesta e per l’inosservanza delle norme atte al contenimento del rischio epidemiologico da Covid-19.

Ludopatia e ipersessualità per un farmaco. Pfizer risarcisce mezzo milione di euro

L’azienda farmaceutica Pfizer Italia è stata condannata a pagare mezzo milione di euro, tra danni morali ed economici, per gli effetti collaterali dovuti a un farmaco per la cura del Parkinson

Si tratta del Cabaser, che ha causato ludopatia e ipersessualità in un 60enne del centro Italia.

La decisione della Corte d’Appello di Milano, che ha confermato la sentenza di primo grado, è stata resa nota dallo studio legale torinese Ambrosio & Commodo, che ha assistito l’uomo.

Ubriaco a Borgo Vittoria minaccia la barista e scavalca il bancone per bere birra

Arrestato un trentatreenne dagli agenti della Squadra Volante

 

Sono le 16 di giovedì in zona Borgo Vittoria quando un cittadino romeno di 33 anni entra in un bar. L’uomo, dopo aver preso una birra, si allontana dal locale. Dopo pochi istanti rientra, in forte stato di ubriachezza, pretendendo di ricevere altri alcolici. Al diniego della barista, inizia a dare in escandescenze, insultandola e battendo i pugni sul tavolo. Intuito che il suo atteggiamento intimidatorio non avrebbe comunque sortito alcun effetto, il romeno scavalca il bancone con l’intenzione di avventarsi sulla dipendente che, spaventata, scappa sul retro in cerca del telefono per chiedere aiuto. Indisturbato, l’aggressore si serve da bere. Una volta terminate le “consumazioni”, staziona sul marciapiede, aggredendo i passanti. Uno di questi allerta il 112 NUE.

La pattuglia della Volante giunta sul posto, trova il trentatreenne intento ad ascoltare musica ad alto volume da una cassa portatile. Invitato dagli operatori a spegnere l’apparecchio, questi si mostra da subito poco collaborativo, riferendo che se avessero voluto arrestarlo avrebbero avuto bisogno di almeno 8 volanti. Dopo ulteriori tentativi di tranquillizzarlo, l’uomo spegne la musica ed esibisce i documenti, pur continuando a provocare i poliziotti nel tentativo di ingaggiare una colluttazione. Una serie di insulti e minacce di morte contro gli agenti termineranno con l’arresto del romeno per estorsione e resistenza a P.U.

Inoltre è stato denunciato per oltraggio, minacce e sanzionato perché colto in stato di ubriachezza in luogo pubblico e senza indossare la mascherina.

 

Tenta di rubare alcune bici con un cavatappi

Arrestato trentasettenne già sottoposto al regime di libertà vigilata

 

Giovedì sera l’inquilina di uno stabile in zona San Donato sente dei rumori provenire dall’interno cortile. La donna si affaccia dalla propria finestra e nota la sagoma di un uomo intento ad armeggiare accanto allo stallo per biciclette. Intuito quanto stesse accadendo, questa allerta il 112 NUE.

La volante del commissariato San Donato giunta sul posto rintraccia il soggetto, un cittadino italiano di 37 anni, ancora impegnato nel tentativo di rubare alcune biciclette servendosi di un cavatappi, una sella ed un cavalletto precedentemente trafugati.

Il trentasettenne viene immediatamente riconosciuto dagli operatori in quanto sottoposto alla misura della libertà vigilata, in carico allo stesso commissariato.

Scattate le manette per tentato furto e danneggiamento, il reo è stato inoltre denunciato per porto di armi oggetti atti ad offendere e sanzionato per violazione delle normative anticovid.

Bagni chimici vicino ai parcheggi taxi

La mozione presentata nel Consiglio comunale odierno, impegna l’Amministrazione a far sì che i tassisti possano utilizzare i bagni chimici in uso del personale Gtt.

Quindi si dovrà concordare con la categoria dei tassisti i punti dove installare i servizi igienici, coinvolgendo anche altre categorie (come autotrasportatori). Infine si chiede che nel caso in cui la città torni in zona rossa, si installino i bagni chimici in prossimità dei parcheggi dei taxi.
Il documento (approvato dal Consiglio comunale (con 29 voti favorevoli/29 presenti) considera che siamo ancora in un periodo di pandemia in quanto che resta il coprifuoco serale/notturno che crea criticità allo svolgimento dell’attività lavorativa dei tassisti, categoria che sta continuando a garantire un servizio pubblico ai cittadini (trasporto verso luoghi di cura, consegna farmaci a domicilio). La mozione (prima firmataria Federica Scanderebech, Forza Italia) rileva, infine, che in alcune città italiane (Milano, Roma) l’installazione dei bagni chimici nei pressi dei parcheggi dei taxi, è stata attivata a partire da marzo 2020.

(tdn) – Ufficio stampa Consiglio comunale

Ai domiciliari non apre alla polizia: “pensavo fosse mia madre”

Trentaseienne denunciato

Sono da poco passate le 20 in un appartamento in zona Mirafiori, dove un cittadino italiano di 36 anni sta trascorrendo del tempo in compagnia di una donna. Improvvisamente suona il campanello. Il trentaseienne, preoccupato potesse trattarsi di una visita della madre, chiede alla compagna di raggiungere il balcone e nascondersi. Grande la sorpresa dell’uomo nell’aprire la porta, non trovandosi davanti il genitore, bensì la pattuglia del commissariato Mirafiori recatasi presso la sua abitazione per verificarne la presenza. L’uomo è infatti sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Una volta dentro, gli operatori sentono dei rumori provenire dall’esterno. L’uomo spiega loro la presenza della donna e la necessità di “nasconderla” per timore che potesse incontrare la madre.

Controllando l’abitazione, i poliziotti notano due cavi, tagliati all’estremità, fuoriuscire dal contatore dell’energia elettrica. Insospettiti, interrompono l’alimentazione dell’elettricità in casa, appurando che le luci rimanevano comunque accese. Considerata l’anomalia, viene fatta intervenire una squadra di tecnici per il ripristino dell’impianto.

Il trentaseienne è stato denunciato per furto di energia elettrica.

Al primo arresto per spaccio ne seguono altri tre

Una quarta persona è stata denunciata in stato di libertà

Quattro persone arrestate e una denunciata, questo è il risultato di un controllo di polizia effettuato per strada mercoledì sera dagli agenti del Commissariato Barriera Milano nelle strade del quartiere.

Tutto ha avuto inizio quando, poco prima delle 21, percorrendo corso Vercelli, i poliziotti notano un cittadino straniero a bordo di una bicicletta che alla vista degli agenti accelera l’andatura. Una volta raggiunto, all’incrocio con corso Emilia, l’uomo, un ventitreenne senegalese, deglutisce ciò che ha in bocca. Nella sua disponibilità, i poliziotti trovano 420 euro. Con sé, inoltre, il giovane ha un telefono cellulare dal quale emerge una richiesta di acquisto di stupefacente.

Quando gli agenti vanno a casa dell’uomo per la perquisizione, nell’alloggio trovano 4 persone, due di queste vengono trovate in possesso di numerose dosi di cocaina. Altre dosi dello stesso stupefacente vengono recuperate sotto un materasso e sul mobile della tv. Complessivamente vengono recuperate una cinquantina di involucri contenenti stupefacente. Nell’alloggio, i poliziotti rinvengono e sequestrano 1400 euro e il materiale per il confezionamento delle dosi.

Alla luce dei fatti, oltre al ventitreenne, sono stati arrestati, per la detenzione dello stupefacente, altri tre suoi connazionali, tutti sotto i 30 anni. La quarta persona presente in casa, per lo stesso reato, è stata denunciata in stato di libertà.