CRONACA- Pagina 1189

Ubriaco al volante arrestato per furto

Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Torino stavano effettuando un normale servizio di controllo della viabilità sulla A/55 tangenziali di Torino, in direzione Chivasso, quando hanno notato un veicolo sbandare tra la prima e la seconda corsia di marcia. Gli operatori hanno immediatamente intimato l’alt di Polizia al conducente che provvedeva ad arrestare la corsa sulla corsia di emergenza. Alla guida c’era un cittadino romeno di 31 anni che stava guidando palesemente in stato di ebrezza. L’uomo si è rifiutato di sottoporsi all’accertamento con etilometro, confermando l’abuso di alcool. Il 31enne è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. Inoltre, sotto un altro nome, pendeva a suo carico un Ordine per la Carcerazione per scontare la pena di quasi un anno di reclusione per il reato di furto aggravato in concorso.

Salvata ragazzina con uno spillo di 3,5 cm infilato nei bronchi

Con un intervento in endoscopia non invasivo molto complicato, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino

 

Nei giorni scorsi è stata salvata una ragazzina che aveva uno spillo di 3,5 cm infilato nei bronchi con un intervento in endoscopia non invasivo molto complicato, presso l’Otorinolaringoiatria dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretta dal dottor Paolo Tavormina).

Intorno alle 23,30, è arrivata al Regina Margherita trasferita da un altro ospedale una piccola paziente di 13 anni di origine egiziana, alla quale era stata diagnosticata la presenza di un corpo estraneo a livello bronchiale (spillo).

Tempestivamente accolta dal DEA del Regina, valutate le condizioni cliniche, è stata visionata la TAC torace, effettuata dall’ospedale di provenienza che dimostrava incuneamento del corpo estraneo tra bronco intermedio e bronco lombare medio destro. La ragazzina ha raccontato di aver inalato accidentalmente, perchè teneva lo spillo tra i denti mentre correva. Involontariamente lo aveva ingoiato e le era per di più “andato di traverso”.

Immediatamente é stata attivata l’équipe di emergenza di sala operatoria e la paziente è stata prontamente sottoposta ad un complicato intervento di rimozione del corpo estraneo mediante broncoscopia rigida in modo endoscopico e non invasivo, effettuato con successo dalla dottoressa Federica Peradotto coadiuvata dalla dottoressa Valeria Boggio, dell’équipe ORL del dottor Paolo Tavormina. Si trattava di uno spillo di 3,5 cm di lunghezza con punta ad ago. L’intervento è stato effettuato con la nuovissima strumentazione colonna endoscopica recentemente donata dalla Compagnia di San Paolo.

La paziente in buone condizioni cliniche è stata dimessa dopo 48 ore.

 

“A Settimo solidarietà negata alle forze dell’ordine”

Riceviamo e pubblichiamo

Apprendiamo dai mezzi d’informazione che la maggioranza del Consiglio comunale di Settimo Torinese ha respinto una mozione di solidarietà diretta alle forze dell’ordine presentata dalla Lega.

Per il Segretario del Siulp di Torino è del tutto evidente che la manifestazione di solidarietà non può e non deve mai essere una forzatura, non dovrà mai diventare una scelta voluta per fare “vetrina”. Pertanto bene ha fatto il Consiglio di Settimo Torinese a prendersi una pausa di riflessione estiva prima di agire contro natura. Men che meno può diventare una corsa a chi propone per primo la solidarietà: è cosa troppo importante e seria da ridursi a mera competizione di bottega. Tuttavia, continua Eugenio Bravo, la solidarietà alle forze dell’ordine non è affatto una scelta scontata e ciò nonostante il sacrificio degli uomini e delle donne in divisa per la sicurezza del Paese. Prendiamo atto della scelta della maggioranza del Consiglio di Settimo Torinese di rinviare a settembre l’eventuale solidarietà alle forze dell’ordine scadenzandola nel tempo e, tuttavia, ci sentiamo di rassicurare che le forze dell’ordine continueranno comunque il loro importante impegno a prescindere. Ringraziamo la sensibilità dimostrata dai consiglieri della Lega di Settimo Torinese per l’immediata solidarietà espressa verso le forze dell’ordine i quali, senza se e senza ma, hanno saputo riconoscere l’indubbio sforzo dei tutori dell’ordine e il sacrificio estremo della loro vita per la difesa dello Stato democratico e dei cittadini, come nel tragico assassinio del nostro collega Vice Brigadiere dei Carabinieri Cierciello Rega Mario. Le forze dell’ordine sono “patrimonio” di tutti i cittadini meglio sarebbe evitare di dividersi adombrando il sospetto di occulte manovre strumentali.

 

Rifiuti in via Cavagnolo

Da giorni è presente un accumulo di rifiuti in via Cavagnolo angolo via Tasca, nel Borgo Pietra Alta a Torino.

“I residenti sono ormai esasperati dal degrado presente nella zona, oltre che dai fumi tossici provenienti dal campo rom di via Germagnano – dice Luigi Furgiuele dell’Associazione Piemonte nel Cuore – Auspico una pronta rimozione di questo cumulo di immondizia e una maggiore cura del verde pubblico per il decoro urbano e, soprattutto, per l’igiene”.

Ladro ubriaco alla guida non si ferma al posto di blocco

Valli di Lanzo: non si ferma all’alt dei Carabinieri

Nelle valli di Lanzo, nel torinese, intorno alle 9,30 di sera, un uomo alla guida di una utilitaria, alla vista di un posto di controllo dei Carabinieri prima ha rallentato per non destare sospetti, ma quando il militare gli ha fatto cenno con la paletta di accostare, ha accelerato improvvisamente dandosi alla fuga a folle velocità lungo via delle valli e poi percorrendo la strada provinciale 2 in direzione del capoluogo piemontese.
Il tempo di mettersi nell’auto di servizio e avvisare la centrale operativa della Compagnia di Venaria per le ricerche in area, 4 CC di due pattuglie delle Stazioni di Lanzo e Viù si sono subito posti all’inseguimento a sirene spiegate. Lo hanno raggiunto dopo 10 minuti circa e con non poche difficoltà legate a garantire comunque la sicurezza degli utenti della strada, poiché il fuggitivo per non farsi bloccare imboccava strade in contromano e impegnava gli incroci anche con luce rossa dei semafori in pieno centro abitato. Nel frattempo l’operatore della centrale comunicava alle gazzelle, via radio, che l’autovettura inseguita, una lancia ypsilon, era stata asportata poco prima nel vicino paese di Coassolo Torinese. L’inseguimento si è protratto fino a Balangero, dove i militari sono riusciti a fermare il ladro, identificato in un nomade croato di 37 anni, con precedenti, domiciliato nel campo nomadi di via San Germagnano di Torino. In tasca del fuggitivo, i carabinieri hanno trovato la somma di 40 euro rubata la stessa sera a un giovane di Coassolo, un paio di forbici a punta, una lametta tagliente, gr. 0,35 di “marijuana” e con un tasso alcolemico pari a 1.81 gr./l. L’autovettura e il denaro sono stati restituiti ai legittimi proprietari.

Anziano torinese investito e ucciso da un ubriaco

Era in vacanza il torinese di 93 anni, ad Antey-Saint Andrè, in Val d’Aosta, quando  è stato investito e ucciso ieri da un’automobile  mentre stava attraversando  la strada sulle strisce pedonali. Il soccorso  del 118 è stato inutile per le  gravi ferite riportate dall’anziano. È stato arrestato per omicidio stradale  un 64enne di Chatillon, positivo all’alcoltest.

Orto di pomodori trasformato in piantagione di marijuana

Cannabis km.0. Scoperte quattro piantagioni
Droga fai da te, trasforma orto di pomodori in piantagione di marijuana. Carabinieri arrestano un contadino della marijuana
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Ieri pomeriggio, a Villar Dora -Borgata torre del colle, i carabinieri di Almese, supportati dai colleghi forestali di Almese, hanno arrestato per coltivazione di stupefacenti Aldo A., 58 anni, residente a Villar Dora (to).L’uomo ha trasformato un orto di pomodori in una piantagione di marijuana dell’altezza di mt. 2,20 in un terreno di sua propriatà.La perquisizione a casa ha permesso di sequestrare altro stupefacente. L’uomo è stato sottopoto ai domiciliari.È la quarta piantagione scoperta dai carabinieri negli ultimi giorni.

Lanzo
I carabinieri si sono travestiti da runner e da ciclisti per scoprire che quell’operaio con il pollice verde altro non coltivava che marijuana. I carabinieri hanno arrestato un italiano di 34 anni per coltivazione e produzione di droga. Il fatto si è verificato a Lanzo, dove i militari hanno sorpreso l’uomo mentre irrigava un terreno agricolo attiguo alla propria abitazione, sul quale i militari hanno scoperto una piantagione di marijuana composta da 387 piante di altezza tra i cm 20 e mt 3,00. La perquisizione a casa ha permesso di sequestrare altri 200 di marijuana, già essiccata e pronta per lo spaccio ed altri 30 di hashish. L’uomo è stato collocato ai domiciliari.

Rivoli
A luglio, tre persone di Rivoli, tra 20 e 33 anni, sono state arrestate dai carabinieri di Rivoli per detenzione di droga ai fini di spaccio. Durante la perquisizione, i carabinieri hanno sequestrato 36 piantine di marijuana, centinaia di semi della medesima sostanza, 1,4 kg di marijuana essiccata e pronta per essere venduta, un bilancino di precisione, una serra di cannabis in casa con un impianto di aerazione e irrigazione.

Stupingi
Nell’ambito dei servizio preventivi per la manifestazione “Stupinigi Sonic Park 2019”, i carabinieri di Nichelino hanno scoperto ( 6 luglio), all’interno dell’area boschiva del Parco Naturale di Stupinigi una coltivazione di marijuana con una superficie di circa 2700 metri  all’interno della quale erano presenti 256 vasetti appena germogliati, 60 vasi grandi pronti per il trapianto a terra e 600 piante adulte in fiore.

Intensificati i controlli antidroga nelle zone “calde”

Si sono intensificati i controlli dei carabinieri in tutta la Città Metropolitana, con interventi nei quartieri torinesi di Aurora e Barriera di Milano, nonché a Chivasso e nei paesi limitrofi. Nelle ultime 48 ore sono state fermate 20 persone, tra arresti e denunce, per possesso di droga, furto, ricettazione e violazione delle leggi sulle armi.

Tra queste ci sono anche 6 pregiudicati colpiti da ordini di carcerazione. Nel quartiere San Salvario è stato arrestato uno spacciatore del Gabon e sono stati segnalati 11 assuntori alla prefettura di Torino.

E’ stato scoperto, con l’aiuto di unità cinofile, lungo l’argine del fiume Dora, un ‘punto di ritiro e consegna’ di stupefacente. Sono 20 gli involucri in cellophane contenenti 300 grammi sequestrati. E’ il secondo deposito di stupefacenti, utilizzato per evitare i controlli delle forze dell’ordine che viene scoperto, dopo quello in Lungo Dora Savona, ove all’interno di una busta di plastica erano custoditi oltre 290 grammi di marjuana.

 

Sale su un’auto, la danneggia e scende in mutande

Era notte quando si è intrufolato all’interno di un’autovettura che si trovava ferma al semaforo in via Bibiana angolo corso Grosseto. L’uomo inizialmente si è mostrato particolarmente insistente nella richiesta esclusiva di un passaggio poi invece, dato i continui rifiuti del malcapitato, ha iniziato a minacciarlo con continue richieste di denaro. Contemporaneamente ha colpito con i piedi il cruscotto della macchina ed ha sradicato lo specchietto retrovisore con il quale ha cercato di colpire prima l’autista per poi danneggiare l’interno dell’autovettura in vari punti. Improvvisamente l’uomo, un 30enne brasiliano con precedenti di Polizia, ha perso il controllo: si è spogliato e, dopo le continue richieste della vittima, è sceso dal veicolo con addosso solo gli slip. Proprio in quel momento stavano transitando gli agenti della Squadra Volante che hanno notato la scena fermando l’uomo. Quest’ultimo, già sottoposto ad un obbligo di dimora quotidiano dalle 21 alle 7, è stato arrestato per tentata rapina e denunciato per danneggiamento.

Nel frattempo il conducente aveva azionato le quattro frecce procedendo a bassissima velocità nel tentativo di richiamare l’attenzione di qualche passante.

Usurai arrestati: chiedevano 5 mila euro al mese

DUE ARRESTI, SETTE INDAGATI SEQUESTRI PER 700 MILA EURO

È il bilancio di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Torino che dopo alcuni mesi di indagini ha arrestato due quarantenni torinesi, M.C. e S.A., le loro iniziali, e denunciato a piede libero altre sette persone, tutte indagate per aver mantenuto per anni sotto il giogo dell’usura un professionista torinese approfittando delle sue difficoltà finanziaria.

Le indagini, condotte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo e coordinate dalla Procura della Repubblica torinese, sono partite a seguito della richiesta di aiuto della vittima, esasperata dopo oltre tre anni di pretese usurarie e pressioni psicologiche sfociate anche in episodi estorsivi.

La vicenda è iniziata alcuni anni fa, quando il professionista, per far fronte a una difficile condizione finanziaria, si è rivolto ad uno degli arrestati per ricevere delle somme di denaro.

La richiesta ha però dato avvio ad un calvario che lo ha portato a versare agli indagati oltre 170 mila euro, il triplo della somma prestata.

Oltre alle incessanti richieste di denaro, circa 5 mila euro al mese, la vittima è stata anche costretta a vendere e a firmare mandato di vendita per alcuni immobili di proprietà.

I Finanzieri hanno comunque accertato che anche gli acquirenti degli immobili erano pienamente coinvolti nel sistema criminoso, avendo pagato per l’acquisto un prezzo decisamente inferiore al valore di mercato.

Gli arrestati, già gravati da precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, mantenevano, grazie a questo modus operandi, un altissimo tenore di vita: dagli orologi di marca alle assidue frequentazioni di ristoranti di lusso sino alle vacanze in ogni parte del Mondo. Ed è proprio durante una vacanza in Sicilia che uno degli usurai è stato raggiunto ed arrestato dai Finanzieri.

Il tenore di vita garantito dai pagamenti della vittima ha indotto gli usurai ad alzare il livello delle minacce, fino a paventare un intervento della malavita organizzata e di ritorsioni nei confronti dei familiari, questo quando la vittima, dopo essersi rivolta alla Guardia di Finanza, ha smesso di assecondare le continue richieste di denaro.

Nei confronti degli indagati è stato quindi disposto un sequestro per oltre 170.000 euro nonché di una villa nel ponente ligure del valore di circa 500.000 euro, il tutto frutto dell’attività criminosa.

Nel corso degli accertamenti, infine, I Finanzieri hanno appurato che non si è trattato di un caso isolato e che anche altre persone sono state vittime di usura ad opera degli stessi soggetti.