CRONACA- Pagina 1140

Da Caselle nuovi voli per la Spagna

La compagnia aerea Vueling collega Torino con lo scalo catalano con 2 frequenze settimanali

 Vueling riavvia le operazioni da Torino Airport. La compagnia aerea spagnola ha ripristinato a partire  i collegamenti da e per la Spagna, operando la rotta Torino-Barcellona El Prat.

Sono due le frequenze settimanali per il vettore, che collega Torino da e per l’hub catalano nei giorni di venerdì e domenica. Gli orari di volo prevedono partenza da Barcellona alle 14.30 e arrivo a Torino alle 16.05, con ripartenza alla volta della Spagna alle 16.25 e arrivo a destinazione alle 17.55.

Barcellona rappresenta una delle destinazioni estere più importanti per l’Aeroporto di Torino, confermandosi come la seconda direttrice più trafficata nel segmento internazionale: nel 2019 i passeggeri movimentati da e per la meta catalana sono stati pari a 204.380 (in crescita del +8,7% sui dati del 2018), per un totale di 1.273 movimenti aerei (+4,9% sui dati del 2018).

“Il fatto che Vueling ricominci ad operare i voli da e per Barcellona è un segnale molto rassicurante. Si tratta di un volo strategico e molto atteso dal nostro bacino di riferimento – ha commentato l’Amministratore Delegato di Torino Airport, Andrea Andorno -, inoltre è un’ulteriore conferma che il traffico aereo internazionale sta cominciando a riprendere volumi in termini di offerta”.

“Siamo davvero felici di poter tornare a volare da Torino Airport e offrire ai nostri clienti la possibilità di riprendere a viaggiare verso l’Europa, sempre nel rispetto delle tutela di salute e sicurezza per tutti i nostri passeggeri” ha commentato Silvana Napolitano, Country Manager Vueling in Italia.

Oggetti ricavati da zanne d’elefante sequestrati dalle Fiamme gialle

Sequestrati una ventina di manufatti ricavati dalle zanne d’elefante e dal corallo rosso destinati al mercato clandestino. La Guardia di Finanza di Torino denuncia una coppia di imprenditori.

 

È quello che si sono trovati davanti i Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino in occasione di una perquisizione di un appartamento di Corso Giulio Cesare, nel quartiere Barriera di Milano a Torino, nella disponibilità di due cittadini cinesi: in alcune teche sono stati rinvenuti gli oggetti di alto pregio, in avorio ed in corallo, appartenenti a specie protette ed in via di estinzione, tutti importati illecitamente sul territorio nazionale e destinati, presumibilmente, ad un mercato clandestino.

 

Manufatti scolpiti e ricavati dalle zanne d’elefante (temine scientifico Loxodonta Elefante), la cui tutela è di dominio mondiale e del non meno pregiato corallo rosso sempre più a rischio d’estinzione, gli articoli sequestrati dai Baschi Verdi Torinesi.

 

Ingente il valore della merce sequestrata stante il mercato clandestino al quale erano presumibilmente destinate; una parte degli stessi articoli, infatti, era corredata di apposito cartellino con il prezzo indicato.

 

La coppia, due trentenni di origine cinese, è stata denunciata alla procura della Repubblica del capoluogo piemontese.

 

Il traffico illegale di avorio, cd. “oro bianco”, costituisce attualmente un “business” importante per i trafficanti che operano in stretta connessione con i bracconieri i quali, senza scrupoli, uccidono ogni anno un numero considerevole di elefanti, rinoceronti, ippopotami, etc, specie alla soglia del rischio estinzione.

 

La normativa CITES, derivante dalla Convenzione di Washington, ha come principale obiettivo quello di contrastare il commercio illegale delle specie protette.

 

Sono centinaia le specie animali e vegetali il cui commercio è vietato e decine di migliaia quelle regolamentate dalla CITES e dalla relativa normativa internazionale, dell’Unione europea e nazionale. Sono così protette molte specie di pappagalli, scimmie, rettili, cactus, orchidee nonché oggetti in avorio, gusci di tartaruga, animali impagliati, pelli di felini e molti altri esemplari.

 

La Guardia di Finanza di Torino ricorda, proprio nel periodo che vede arrivi e partenze per le vacanze estive, che è vietato importare, esportare, trasportare, vendere, esporre e detenere gli esemplari tutelati dalla CITES che siano sprovvisti dei necessari permessi.

 

Sanzioni, anche di carattere penale, sono previste dalla legislazione nazionale, in caso di violazioni della Convenzione e dei Regolamenti Comunitari applicativi.

 

Si possono importare e/o (ri)esportare animali e piante, loro parti e prodotti derivati inclusi nelle Appendici della CITES e negli Allegati dei Regolamenti Comunitari solo se autorizzati in Italia dagli enti pubblici preposti.

 

È necessario quindi verificare, prima dell’acquisto, se gli esemplari o gli oggetti appartengono ad una specie protetta dalla Convenzione.

 

Nei casi dubbi e qualora non sia possibile ottenere l’autorizzazione prevista, si consiglia di desistere dall’acquisto.

Il premier Conte chiama il poliziotto che ha salvato donna

Il premier Giuseppe Conte ha telefonato all’agente di polizia Vincenzo Tripodi, 27 anni, che domenica, mentre era alla centrale operativa della questura di Torino ha sventato una violenza su una donna malmenata dal convivente.

Il poliziotto ha infatti capito che dietro la sua insolita richiesta – ‘ vorrei ordinare una pizza’ –  in realtà chiedeva aiuto, poichè c’era in casa qualcuno che la minacciava.

Tripodi ha così  attivato il protocollo di emergenza e ha  permesso ai colleghi della volante in intervenire in tempo. Il presidente del Consiglio si è congratulato con l’agente  originario di Reggio Calabria e si è informato sul suo lavoro e sulla sua vita personale. Gli ha anche chiesto  come avesse capito che telefonata nascondeva una richiesta d’aiuto.

Racket dei banchi al mercato di Porta Palazzo?

Sembrava solo una lite tra stranieri ma dietro alla vicenda c’era in realtà  un’estorsione.

La scoperta è degli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia, intervenuti  a Porta Palazzo per sedare un rissa. Arrestato un marocchino di  36 anni, che ha aggredito un tunisino.  Secondo testimoni la lite è avvenuta per impedire alla vittima di allestire il banco. L’arrestato, prima  ha minacciato di morte il rivale chiedendogli di andarsene e, al suo rifiuto, lo ha picchiato. Vi sarebbero altri casi legati al montaggio e allo smontaggio dei banchi.

Sul treno scatta foto a ragazzina, denunciato

Un italiano di 65 anni, residente nel torinese, è stato denunciato per pornografia minorile da personale della Polizia Ferroviaria impegnato nell’ambito dei controlli straordinari a bordo treno nella tratta Torino –Savona, maggiormente interessata nel periodo estivo da un incremento del flusso dei viaggiatori verso la Liguria.

L’uomo è stato notato, a bordo di un treno regionale all’altezza della stazione di Ceva (CN), mentre era intento a fotografare con il proprio cellulare le gambe di una minorenne seduta accanto a lui, ignara di quanto stava accadendo.

Sono stati alcuni viaggiatori presenti nella stessa carrozza al momento degli scatti ad avvisare gli agenti impegnati a bordo del treno. Grazie alla descrizione fornita, i poliziotti hanno rintracciato il responsabile che nel frattempo si era spostato in un’altra carrozza. Lo stesso ha confessato di aver scattato una foto e di averla inviata ad un conoscente in Indonesia, ma di averla cancellata. L’uomo, riconosciuto sia dai testimoni che dalla vittima, è stato denunciato per diffusione di materiale pedopornografico mentre il cellulare è stato sequestrato.

Spaccio, furti e rapine: 18 arresti in 24 ore

Sono 18 le persone arrestate dalla Polizia di Stato a Torino nelle ultime 24 ore. Ad intervenire i poliziotti in servizio di Volante, sia dell’Ufficio Prevenzione Generale che dei Commissariati cittadini. La tipologia dei reati commessi è varia: si va da arresti per possesso di stupefacente ai fini di spaccio ad esecuzione di misure cautelari in carcere per reati dello stesso tipo, per arrivare a furti e rapine.

In particolare, 4 cittadini italiani di età compresa fra i 21 e i 24 anni sono stati sorpresi questa notte dagli agenti del Comm.to Madonna di Campagna mentre scappavano dopo aver commesso un furto presso la stazione ferroviaria “Torino Stura”: dopo aver forzato un vagone, erano saliti a bordo di un convoglio fermo ed avevano asportato un estintore, un martelletto spaccavetri ed altro materiale utilizzato dalle FF.SS:; uno di essi aveva anche imbrattato con una bomboletta spray il vagone mentre uno dei complici filmava la bravata degli amici. I 4 sono stati sorpresi coi volti travisati ed indossavano dei guanti da lavoro, utilizzati per non lasciare le proprie impronte. I 4 giovani, due dei quali universitari, uno cameriere in un ristorante in collina, l’ultimo meccanico, resisi conto di ciò che avevano fatto,  hanno detto che si sarebbero meritati di essere presi a calci nel sedere.

Sono invece 5 gli arresti per rapina. Gli episodi si sono verificati in due luoghi del centro città: il primo in piazza Vittorio Veneto, nei pressi di via Plana, ove un ragazzo minorenne, in compagnia di un amico, intenti a vedere un video sul cellulare, sono stati minacciati da un cittadino italiano venticinquenne armato di coltello, affiancato da un complice, anch’egli italiano, affinchè gli consegnasse il telefonino. La vittima, spaventata, ha obbedito, e non stante un cittadino straniero sia intervenuto a difesa dei ragazzi loro hanno minacciato anche lui col coltello, riuscendo ad allontanarsi. Pochi istanti dopo è transitata da lì una pattuglia di Polizia che, raccolte le descrizioni dei rapinatori li ha individuati poco distante, recuperando il cellulare appena rapinato ed assicurando alla giustizia gli autori del fatto, che hanno entrambi precedenti specifici.

Più tardi, attorno alle 23.30, invece, in piazzale Valdo Fusi, due ragazzi di sedici anni sono stati avvicinati da 3 cittadini marocchini più grandi di loro di una decina di anni. I tre li hanno minacciati e colpiti con schiaffi, dopodichè hanno portato via ai due amici un power bank per cellulare ed il portafogli di uno dei due contenenti poche decine di euro. I ragazzi sono riusciti ad avvisare il 112 dando le indicazioni del gruppo che li aveva aggrediti e poco distante, in Piazzale Valdo Fusi, una Volante li ha individuati arrestandoli, con la refurtiva ancora addosso. I tre hanno precedenti specifici.

Quasi 4 mila identificati nei controlli della Polfer

11 persone indagate, 3.393 identificate, di cui 957 stranieri, 231 minori e 681 con precedenti di Polizia. 39 veicoli controllati. 254 le pattuglie impegnate per la vigilanza delle stazioni, 66 impiegate a bordo treno e 9 in abiti civili per attività antiborseggio; 13 i servizi lungo linea e 12 di Ordine Pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta. 

 

Gli operatori sono stati impiegati nella settimana di riferimento sia a bordo dei treni regionali, sulla base di servizi specifici di scorta, che nelle stazioni principali. In quelle minori, dove non vi è un presidio di Polizia Ferroviaria, sono stati effettuati specifici servizi di vigilanza e controllo, in particolare nel fine settimana, quando si registra un maggior afflusso di viaggiatori diretti nelle località turistiche balneari del Sud Italia e della Liguria.

 

Questi i risultati operativi:

a Torino, un ventiduenne italiano, residente nella provincia di Cuneo, è stato sanzionato amministrativamente dagli Agenti del Settore Operativo di Torino Porta Nuova per possesso di due involucri contenenti sostanza stupefacente tipo cocaina, celati all’interno del marsupio al seguito;

 

un italiano di 52 anni è stato rintracciato nei pressi del binario 18 della stazione di Porta Nuova, seminudo e in evidente stato di alterazione psico-fisica. Accompagnato presso gli uffici di Polizia è stato emesso a suo carico un Ordine di allontanamento dall’ambito ferroviario fino al 4 p.v.; inoltre veniva sanzionato amministrativamente anche per ubriachezza.

 

Nella provincia di Alessandria gli operatori Polfer in servizio presso la stazione di Novi Ligure hanno denunciato un algerino di 39 anni, senza fissa dimora, per turbativa e interruzione di pubblico servizio poiché, nella stazione ferroviaria di Arquata Scrivia, occupava abusivamente i binari, attraversandoli incautamente, causando l’interruzione della circolazione sulla tratta Alessandria – Genova per 35 minuti. Raggiunta la stazione impresenziata, l’uomo è stato bloccato e accompagnato in ufficio per l’identificazione e dalla consultazione della Banca Dati FF.PP. è risultato inottemperante all’Ordine del Questore di Torino di abbandonare il territorio nazionale.

 

Sempre a Novi Ligure gli operatori hanno denunciato un marocchino di 26 anni, senza fissa dimora, per oltraggio a P.U., vilipendio e danneggiamento. Nella circostanza sono intervenuti su richiesta del Capotreno in quanto il soggetto si era rinchiuso nel bagno del treno. L’uomo, privo del titolo di viaggio, si mostrava da subito nervoso e agitato. Accompagnato presso gli uffici di polizia continuava a tenere atteggiamenti offensivi nei confronti degli operatori, a tratti anche violenti, cercando anche di auto lesionarsi dando testate al vetro antisfondamento presente in ufficio. Richiesto l’intervento dei sanitari, veniva trasportato presso il locale nosocomio in preda ad un forte stato di agitazione. Anche nei locali dell’ospedale riusciva a danneggiare alcuni arredi cercando di guadagnare la fuga dalla finestra e, pertanto, veniva ricoverato d’urgenza. Dimesso il giorno successivo, essendo il soggetto sprovvisto di regolare permesso di soggiorno, veniva posto a disposizione dell’ufficio Immigrazione. Lo stesso soggetto, due giorni dopo, ancora a bordo treno, si è quindi reso responsabile di aggressione e rapina ai danni di un Capotreno, sottraendo violentemente il tablet di servizio durante il controllo dei titoli di viaggio. Prontamente fermato ed identificato, sempre dalla Polfer di Novi Ligure, è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Visto che per l’occorso il treno veniva soppresso ed i viaggiatori trasbordati su altro convoglio, il soggetto veniva denunciato anche per interruzione di pubblico servizio.

A Vercelli, infine, gli operatori del Posto Polfer della locale stazione hanno denunciato un moldavo di 40 anni, rintracciato a bordo di un Treno Regionale Veloce durante un servizio di scorta, in quanto destinatario di decreto di espulsione del Prefetto di Torino e di un Ordine del Questore di Torino emesso nel febbraio 2019.

Triplice scontro in corso Francia: auto sbalzate abbattono semafori

Tre autovetture (una Fiat 500, una Citroen C3 e una Giulietta Alfa Romeo) si sono scontrate violentemente e, in maniera rocambolesca, probabilmente a causa dell’eccessiva velocità, sono rimbalzate sullo spartitraffico andando ad abbattere due paline semaforiche in corso Francia all’incrocio con corso Brunelleschi.

 

All’arrivo degli agenti del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale lo scenario che si è presentato era simile a quello di un set cinematografico, con pezzi di auto (motore, ruote, paraurti) sparsi su tutto l’incrocio. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco che hanno dovuto lavorare per estrarre dalle lamiere i tre conducenti, tutti soli a bordo del veicolo, poi trasportati in codice giallo all’Ospedale Martini dal personale del 118.

 

Gli agenti della Polizia Municipale hanno effettuato i rilievi dell’incidente, ma la dinamica è ancora da definire. Al momento dell’impatto il semaforo era funzionante e per la ricostruzione di quanto accaduto saranno sentiti i testimoni e acquisite le immagini delle telecamere.

 

Il Comandante Bezzon, che da settimane pone l’attenzione ed esprime la sua preoccupazione sui comportamenti degli automobilisti in violazione delle regole del Codice della strada, commenta così l’accaduto: “Fortunatamente i danni alle persone non sembrano gravi come lo scenario dell’incidente lascerebbe ad immaginare, ma sinistri del genere sono la conseguenza di violazioni al Codice della  Strada, e in particolare del semaforo rosso, che mettono in serio pericolo la sicurezza degli automobilisti, anche di quelli che non trasgrediscono. Sono ormai mesi, che cerchiamo di contrastare con tutte le nostre forze questi comportamenti poco responsabili. Ogni giorno registriamo ancora troppe infrazioni intollerabili e pericolose. Oltre alle violazioni di semaforo ci sono eccessi di velocità, assurdi in un contesto urbano con punte registrate oltre 150 Km/h, e troppe persone che non allacciano la cintura di sicurezza. Così non va, ci si fa male. Sto seriamente pensando che forse occorrerebbe una massiccia azione comunicativa su quei comportamenti sbagliati che mettono più a rischio la sicurezza degli automobilisti e non solo”.

Ragazza salvata grazie a mini pace-maker senza fili

Impiantato innovativo mini-pacemaker salvavita ad una 27enne

 

Maria Pia Hospital di Torino è centro di Alta Specialità per l’ambito cuore e tra i primi ospedali ad impiantare l’innovativo mini-pacemaker senza fili MICRA AV

 L’evoluzione continua dei dispositivi per il trattamento delle aritmie cardiache risponde sempre più puntualmente all’esigenza delle oltre 20mila persone, solo in Italia, che necessitanodi un pacemaker (dato AIAC 2018, numero di primi impianti di un pacemaker).

Tra i principali centri a livello nazionale per l’applicazione clinica delle nuove scoperte vi è Maria Pia Hospital di Torino, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, che è punto di riferimento per il trattamento delle patologie cardiache e aritmiche. Qui è stato recentemente effettuato un intervento salvavita su una 27enne, una giovane mamma di due bambini.

La paziente soffriva di episodi di svenimenti con perdita di coscienza, sintomo che l’ha portata ad effettuare un ECG in occasione del primo parto che ha riscontrato un problema della conduzione elettrica del cuore. Un holter ECG e una conferma diagnostica grazie ad un registratore di eventi sottocutaneo (loop recorder) hanno documentato delle pause patologiche del ritmo cardiaco che potevano mettere a rischio la vita della paziente.

Si è resa necessaria la decisione di impiantare un pacemaker – commenta il dott. Saverio Iacopino, Coordinatore nazionale del dipartimento di Aritmologia di GVM Care & Research, gruppo ospedaliero di cui fa parte Maria Pia Hospital – e, considerata la giovane età della paziente e la disponibilità di un innovativo device, piccolissimo e senza fili (leadless), abbiamo optato per l’impianto di Micra AV.

Il MICRA AV è il più piccolo pacemaker senza fili mai realizzatoe, grazie alla possibilità di sincronizzare il ventricolo con l’atrio, ne consente l’utilizzo per una popolazione ancora più ampia rispetto ai modelli precedenti.

“L’introduzione del nuovo mini-pacemaker nella pratica clinica rappresenta una pietra miliare nella storia dell’elettrostimolazione cardiaca – commenta il dott. Saverio Iacopino, che già nel 2015 è stato tra i primi medici in Italia ad aver impiantato il più piccolo pacemaker all’epoca disponibile (la versione precedente del Micra) –. Si conferma un’altra sfida tecnologica che ha già permesso di cambiare la percezione del paziente verso l’intervento. Infatti, la persona a cui viene impiantato il nuovo pacemaker non subisce tagli e non ha fili nel cuore, l’avanguardia tecnologica a beneficio del paziente”.

L’installazione del pacemaker senza fili avviene grazie ad un’iniezione del device attraverso una vena femorale per giungere fino al cuore. Il MICRA AV è particolarmente indicato per pazienti che presentano pause patologiche del cuore o con blocchi atrio-ventricolari e necessitano di stimolazione ventricolare guidata dall’atrio.

L’intervento, riuscito nella sua complessità generale, ha permesso il ritorno della paziente alla sua vita quotidiana in breve tempo.

Finge di ordinare una pizza per denunciare il compagno violento

Arrestato dalla Polizia di Stato per lesioni alla donna e al bambino di lei 

“Una pizza in via  XXXX per favore!!”, questa frase, proferita in tono concitato l’altra sera durante la chiamata all’operatore della Polizia di Stato della Centrale Radio,

è stato lo stratagemma utilizzato  da una donna sudamericana per chiedere aiuto. Poco prima, rincasando, l’uomo si era accorto che il televisore non funzionava bene

ed aveva accusato del malfunzionamento  la donna e il bambino di lei, di 10 anni: aveva percosso entrambi, dopo aver rotto lo schermo della tv.

La donna, terrorizzata, ha allora fatto finta di voler prendere una pizza al bambino e si è appartata per fare la telefonata.

L’operatore che le ha risposto ha subito compreso che non si trattava di un errore e che qualcosa non andava bene in casa.

Pertanto,  ha inviato all’indirizzo fornito una pattuglia della Squadra Volante, mentre teneva la donna in linea dandole delle indicazioni utili per sottrarsi ad ulteriori attacchi.

Quando il campanello di casa ha suonato, il compagno violento è andato ad aprire la porta ma con suo grande stupore,

al posto del fattorino con la pizza, ha trovato i poliziotti. L’uomo, che risiede nel quartere Barriera Milano, è stato arrestato per lesioni ed allontanato dalla casa familiare.