CRONACA- Pagina 1050

Addio a “Carlin” Foppa. Con lui se ne va un pezzo di Barriera e di storia politica

  • Ciao Carlin, il maledetto coronavirus ti ha portato via. Bastava nominare Carlo Foppa e ti dicevano subito: ma tu sei di Barriera di Milano.

Tu eri la Barriera di Milano. Quando  ti cercavamo in Bojta ci raccontavi sempre di tuo padre partigiano e comunista. Nel 1975 la regalasti al tuo dipendente. Politica a tempo pieno,  prima consigliere comunale e poi assessore al lavoro. Un pezzo di Storia di Barriera e di Torino. Il tuo cervello non ti dava mai pace. Pensavi tanto, pensavi sempre. Grande camminatore. Scherzando da buon comunista sostenevi: al Partito non si dice mai no. Eppure tu lo hai fatto. Quando il partito ti mando’ per chiudere la coop Giuseppe  Di Vittorio che era piena di debiti e rischiava il fallimento Hai fatto l’opposto.
Risanata, ed ora è tra le più grandi coop di Torino. Il primo nel dirmi andiamo in Parocchia, ed io che non capivo ma mi specificavi: in Federazione. Siamo stati convocati dai grandi capi… Ciao Carlin e ciao al tuo sarcasmo ed ironia. Memorabili le tue battute e le tue barzellette. Dai,  anche stavolta la sfanghiamo. Proverbiale la battuta: parlarti insieme e come fare gli impacchi caldi  su una gamba di legno…instancabile nell’essere instancabile. Moto perpetuo e come il tuo cervello anche  il tuo corpo sempre in movimento. Una volta ti chiesi perché eri diventato un artigiano.  “Mi sono messo in proprio perché ero stufo d essere licenziato perché comunista”. Se poi non ero in grado di nuotare sarei annegato. Tu nuotavi benissimo. Ciao Carlino, accidenti, quanti ricordi. Fin troppi, tantissimi e tutti belli.
Ti inventasti un meccanismo di punteggi per ottenere maggiori finanziamenti. Tutto legale.
Sia ben chiaro. O quella volta, in aereo mi spiegasti alcuni meccanismi di bilancio che proprio non volevo capire. Non ho paura di cadere nella retorica. Caro Carlin sei stato un maestro. Ed anche un maestro paziente.
Quante volte mi hai ripetuto: studia, non svolazzare sui problemi. Ciao Carlin, non pensavo che potesse accadere. Decisamente non doveva accadere. La tua ultima avventura è stata rivitalizzare il circolo Risorgimento in Poggio. Missione compiuta.
Ed ora lavoravi alla Fondazione del PCI di Torino. Avevi una smisurata stima per Ugo Pecchioli. Raccontavi che quando lui era segretario provinciale e tu segretario della 9^sezione tutti i lunedì eri “a rapporto”. Mi hai cercato di insegnare  il metodo e la costanza. Proprio ciò che non sei riuscito ad insegnarmi.
Abbiamo lavorato insieme per 20 anni. Precisamente io ho lavorato con te.
Dopo aver fatto l’assessore al lavoro sei diventato grande capo delle coop d’abitazione nei primi anni 80. Ed entrato nella mia stanza in federazione mi dicevi : la smetti di fare lo pseudo intellettuale ed impara un vero lavoro. Vieni a lavorare con me. Ero titubante ma accettai dopo più di un anno. Quella tua  scelta mi ha cambiato la vita. Quante litigate. Parlavi a voce alta non urlando. Si capiva la tua irritazione dal dialetto. Piu parlavi stretto piu eri alterato. O ti commuovevi parlando di tua madre che hai amorevolmente accudito. Tutti i sabati a Montanaro nella Casa per Anziani.
Con Luciana, donna della vita e per tutta la vita.  Diventati come ameba e paramecio.
L’hai conosciuta tanti anni fa. Viviana che ti ha regalo due gemelline dando la possibilità di essere un nonno sempre presente ed orgoglioso.  Jader figlio maschio e tuo orgoglio anche per la carriera di Vigile del fuoco, 20 anni Jader. Tu nella battaglia per far eleggere Livia Turco Presidente della Regione Piemonte. Perdemmo ma che esaltante esperienza umana. Tu non dovevi morire caro Carlo. Dovevi vivere a lungo. Sono sicuro che anche in questo caso avresti avuto la battuta pronta e sagacente acuta.
Non eri perfetto. Del resto chi lo è? Ma avevi doti che molti di noi non hanno. Come quella della franchezza. Franchezza nelle opinioni e soprattutto nel giudicarti. Quante tarde serate quando  rientrando da fumose riunioni eri impietoso verso i tuoi errori. Ora basta non posso più andare avanti nel ricordarti . Mi assale l’angoscia di non poterti vedere più nella certezza che in tanti, tantissimi ti ricorderemo. Un po’  nella nostra mente e un po’ nei nostri cuori.  Ciao Carlin Foppa. Come urlavano a squarciagola e come urliamo adesso: Compagno Carlo Foppa presente. Ora e sempre. Ti sarò sempre in debito. Ciao Carlin.

Patrizio Tosetto

Alleanza Partite Iva, alla manifestazione la Fiavet non c’era 

L’Alleanza delle Partite Iva, che ha manifestato domenica scorsa, 15 novembre, in piazza Castello a Torino, comunica che la Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese Viaggi e Turismo) è stata erroneamente riportata nell’elenco delle sigle aderenti.

Si apprende dalla Federazione e dunque si riferisce che la Fiavet non vi ha partecipato, né è stata coinvolta nella manifestazione.

Millantava amicizie con clan mafiosi per estorcere denaro a un parrucchiere

 Millantava amicizie con notissimi pregiudicati di clan mafiosi, ma è stato arrestato dai Carabinieri in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere

Autore dei gravi fatti è un censurato di 43 anni di Torino, che aveva intimorito un parrucchiere del quartiere cittadino “Crocetta”, costringendolo a pagare il pizzo “per evitare guai”. L’uomo aveva iniziato a minacciare la vittima a gennaio 2018, con continue richieste di denaro e di auto lussuose, che dovevano servire come una sorta di polizza assicurativa sulla vita “tranquilla”.

Il negoziante all’inizio aveva regolarmente pagato, non denunciando per paura di ritorsioni. Dopo molto tempo ha però trovato la forza di raccontare tutto ai Carabinieri di Nichelino, nell’hinterland torinese, doveva risiede insieme alla famiglia. I militari dell’Arma, nel luglio scorso, si erano presentati con la vittima ad un incontro con l’estorsore, arrestandolo in flagranza alla consegna di una rata di 300 euro in banconote contanti. In quell’occasione, a casa dell’arrestato venne anche rinvenuto un Suv che il parrucchiere aveva affittato a favore del suo aguzzino, nonché due Rolex, 15mila euro in contanti, coltelli, un machete e diverse pistole sceniche.

Le indagini non erano concluse e sono proseguite per approfondire l’intera vicenda, facendo così emergere non solo tutte le condotte estorsive, per un ammontare complessivo pari a 50 mila euro, messe in atto nel corso degli anni in danno del titolare dell’esercizio commerciale, ma anche plurime azioni persecutorie operate nei confronti della moglie e della figlia del parrucchiere.

Viaggiava con la cocaina nel volante e un jammer nel cruscotto

Cittadino straniero denunciato dal Reparto Prevenzione Crimine

Venerdì scorso gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine, impegnati in  servizio di controllo del territorio coordinato dal Comm.to Madonna di Campagna, controllano un veicolo in Strada dell’Aeroporto. In considerazione delle normative vigenti per il contenimento dalla pandemia da covid19, gli operatori chiedono al conducente ed al passeggero il motivo della loro presenza. Il primo, cittadino albanese di 47 anni, giustifica il proprio spostamento per motivi di lavoro, senza peraltro essere in grado di fornire ulteriori dettagli, il secondo, un macedone di 30 anni, riferisce di trovarsi a bordo solo per fare compagnia all’amico. Entrambi vengono sanzionati in considerazione delle attuali restrizioni. Controllando i due cittadini ed il veicolo loro in uso, i poliziotti trovano nel cruscotto lato guida un jammer, disturbatore di frequenze utilizzato per la neutralizzazione dei sistemi d’antifurto nelle vetture. Lo strumento viene immediatamente sequestrato. Inoltre, osservando con attenzione il volante, gli operatori notano la plastica del clacson rialzata rispetto al suo alloggiamento originale. Insospettiti, gli agenti rimuovono il componente e trovano al di sotto un panno verde nel quale era custodita una scatolina metallica con all’interno 3 involucri contenenti cocaina. L’albanese è stato denunciato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Torino-Biella, 85 per cento di treni in servizio

Dopo il primo lockdown, “da maggio 2020 abbiamo iniziato a inserire i treni che erano stati eliminati per la mancanza di utenza e oggi siamo all’85% della produzione, fornendo una risposta corretta all’utenza nel periodo che va dal 14 settembre 2020, data iniziale dell’apertura delle scuole”.

Così l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere Alberto Avetta (Pd) che chiedeva se l’assessore fosse a conoscenza dei disagi che i pendolari stanno patendo quotidianamente sulla linea ferroviaria Torino-Biella e quali soluzioni si vogliano adottare per garantire un servizio di qualità adeguata che incentivi l’utilizzo del treno e facciano desistere il ricorso alla mobilità privata.
“Sulla linea Torino-Biella sono stati eliminati soltanto i treni del mattino presto nei giorni feriali, compreso quello di rinforzo – ha spiegato Gabusi – a differenza di altre linee che, in taluni casi sono state completamente cancellate, garantendo il collegamento anche se con un numero di corse minore”. I treni attualmente programmati registrano, su un totale di circa 180 posti, punte di occupazione del 50%. I dati odierni non consentono ancora l’inserimento di ulteriori convogli che, se l’utenza aumenterà gradualmente, verranno nuovamente messi in servizio.
Nel corso delle interrogazioni e interpellanze è stata fornita risposta agli atti ispettivi dei consiglieri: Domenico Rossi (Pd) sull’insufficienza del numero di corse sulla tratta Novara-Domodossola ed inadeguatezza dei convogli ferroviari; di Silvio Magliano(Moderati) sull’Ospedale Civico Città di Settimo Torinese, quale futuro?

Aggredisce la moglie incinta, i carabinieri lo arrestano

I carabinieri lo hanno bloccato mentre aggrediva la moglie incinta.

Il fatto è accaduto a Torino in Barriera di Milano, alle 8 del mattino. L’aggressore è un tunisino 39enne. La moglie di 38 anni, marocchina, al secondo mese di gravidanza, ha chiamato i carabinieri.

La lite tra i coniugi era iniziata in strada.  Il marito, che nel frattempo non si era allontanato dopo la prima aggressione secondo quanto raccontato dalla donna, è stato bloccato dai militari per evitare che la potesse aggredire di nuovo.

Due arresti e 600 grammi di sostanza stupefacente sequestrata

Intervento del commissariato Dora Vanchiglia

 

Avendo avuto notizia della probabile attività di spaccio di un individuo residente nella zona, gli agenti del commissariato hanno proceduto al suo controllo.

Sabato mattina un cittadino nigeriano di 24 anni è stato fermato mentre usciva dal suo appartamento per recarsi su un balconcino ubicato sul ballatoio, la cui porta risultava chiusa con un lucchetto. Al momento del controllo, l’uomo nascondeva la chiave per aprire la serratura nella mano destra. Tra i numerosi indumenti presenti sulla superficie del balconcino, i poliziotti hanno trovato all’interno di una giacca un involucro contenente circa 30 grammi di marijuana. Estesa la perquisizione anche all’abitazione, alcuni frammenti della stessa sostanza vengono rinvenuti sul tavolo della cucina mentre 2000 euro in contanti erano nascosti in una scatola per il latte in polvere, occultata all’interno dell’armadio in camera da letto. Durante il controllo, gli operatori hanno notato che il contatore dell’energia elettrica presentava la leva abbassata, pur non mancando la corrente all’interno dell’abitazione. Grazie alle verifiche effettuate da personale IREN, è emerso come il nigeriano avesse creato, al di sotto del contatore, un allaccio rudimentale con del nastro isolante, finalizzato al furto di energia. Il ventiquattrenne è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente e denunciato per furto.

Nel pomeriggio, la pattuglia del commissariato, transitando nei pressi di corso Giulio Cesare, nota un individuo uscire da uno stabile. Alla vista della Volante, l’uomo dapprima accelera il passo per poi iniziare a correre, disfacendosi nel frattempo di un mazzo di chiavi, recuperato in seguito dagli operatori. L’uomo, un cittadino marocchino di 39 anni, dopo pochi metri viene bloccato. Sottoposto a perquisizione, i poliziotti trovano nella tasca della sua giacca 1 panetto di hashish, denominato “Sinham”, del peso di circa 1 etto ed ulteriori 25 grammi della stessa sostanza. Utilizzando il mazzo di chiavi recuperato, gli agenti accedono allo stabile dal quale lo straniero era stato visto uscire. Nel perquisire l’appartamento, vengono rinvenuti 4 panetti di hashish e diversi frammenti sfusi per 450 grammi di sostanza.

Irregolare sul territorio nazionale e con diversi precedenti specifici, il marocchino è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Presto nuove panchine alla Tesoriera

Scrive il consigliere Magliano / “E’ stato premiato il mio impegno: la Città di Torino interverrà, come da me richiesto alla Giunta, per ripristinare o sostituire tutte le panchine ammalorate o vandalizzate presso il Parco della Tesoriera.
Moltissime delle 120 panchine di pregio presso il parco di corso Francia 186 sono infatti da mesi, di fatto, inutilizzabili. La Giunta, rispondendo poco fa in Consiglio Comunale alla mia interpellanza sul tema, ha garantito che si interverrà nell’ambito di un appalto attualmente in corso per la sostituzione o la manutenzione di tutte le panchine danneggiate. I lavori sono già iniziati e questo mi fa ben sperare su tempistiche ragionevoli. Il Parco della Tesoriera è uno dei luoghi simbolo della Circoscrizione 4 e dell’intera Torino.”
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Caselle “best airport” per la gestione dell’emergenza

«Quello conferito a Turin Airport è molto più di un premio. È la dimostrazione che le capacità e le competenze ci sono meritano di essere sostenute in preparazione della ripresa».

Commenta così l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi il riconoscimento conquistato dall’aeroporto Sandro Pertini quale ‘Aci Europe Best Airport2020’ ovvero il migliore scalo europeo della sua categoria (fino a 5 milioni di passeggeri) premiato alla 30° Assemblea e Congresso Annuale di ACI Europe, l’Associazione che riunisce oltre 500 scali di 46 Paesi.

«Siamo davvero orgogliosi di questo premio – prosegue l’assessore Gabusi – e in particolare della motivazione che sottolinea la capacità di mettere in atto con tempestività ed efficacia le misure preventive volte a contenere la pandemia,proponendo, spesso per primo, soluzioni innovative. Il premio giunge in un momento di oggettiva difficoltà, con voli ridotti al lumicino e scenari futuri ancora confusi; proprio per questo ancora più gradito. Il riconoscimento europeo è la dimostrazione che quando anche un socio privato ha capacità e voglia di investire i risultati arrivano. Sagat ha fatto la propria parte, come del resto l’amministrazione regionale; ora ci aspettiamo che, quando si riapriranno le attività, anche la compagnia di bandiera torni sul territorio e dia il suo contributo per far ripartire il nostro aeroporto principale».

Il premio Aci Europe, giunto alla 16esima edizione, ha voluto riconoscere quest’anno la capacità di reagire all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, vero elemento caratterizzante per l’industria nel corso del 2020.  Particolare rilevanza è stata attribuita alla formazione e alla tutela dei dipendenti, oltre alla capacità di collaborare con la comunità, sostenendo persone e scuole in difficoltà attraverso donazioni ai comuni limitrofi.

L’Aeroporto di Torino è stato giudicato da una giuria indipendente formata da esperti di aviazione civile della Commissione europea, di Eurocontrol, di SESAR Joint Undertaking, della EuropeanTravel Commission e di Flight Global.

Covid, Nursing Up: «In Italia si ammalano 500 infermieri al giorno”

Riceviamo e pubblichiamo dal sindacato infermieri Nursing Up, operativo anche a Torino e in Piemonte  / “E’ il trend reale di una seconda ondata dalla violenza inattesa e incontrollabile”  Vi raccontiamo il drammatico bilancio degli ultimi 30 giorni: «20.464 operatori sanitari infetti, di cui la metà sono infermieri. Proiezioni disastrose da qui al 15 dicembre . Se non rallentiamo il contagio molti dei nostri infermieri potrebbero aggiungersi al triste numero dei colleghi che hanno perso la vita prima ancora di avere la soddisfazione di vedere “quell’indennità di specificità infermieristica” per la quale hanno lottato, partecipando alle manifestazioni ed allo sciopero promossi dal Nursing Up».

Il Presidente Nazionale del Sindacato Infermieri Italiani lancia l’allarme: da nostro report costruito incrociando dati Istituto Superiore Sanità con quelli Inail emerge una realtà tristissima: dal 5 novembre scorso, ogni giorno, registriamo un aumento che oscilla tra i 450 e i 500 infermieri contagiati. Fermiamo adesso un treno che corre a massima velocità, libero e che rischia di schiantarsi alla fine dei binari». 

«Entro il 15 dicembre prossimo rischiamo concretamente di arrivare a 15mila infermieri contagiati in più rispetto ai 10mila che si contano fino a oggi. Numeri drammatici di una seconda ondata che non doveva essere gestita in questo modo approssimativo e scellerato da un Governo che solo oggi, di fronte a 48 decessi di professionisti della sanità, di fronte a oltre 50mila operatori sanitari che si sono ammalati dal febbraio scorso, ci regala barlumi di speranza stanziando 335 milioni di euro che altro non saranno che 100 euro in più nelle nostre busta paga.

Certo, come negare la soddisfazione per una piccola grande vittoria del Nursing Up, arrivata dopo le manifestazioni nazionali di Milano e del Circo Massimo e lo sciopero del 2 novembre scorso. Ma serviva davvero tutto questo, serviva davvero arrivare a 500 infermieri che si ammalano ogni giorno in Italia a partire dall’ultima tragica settimana, per ottenere una risposta da chi fin ora ci ha guardato con indifferenza lottare contro la morte nelle corsie e ci ha voltato le spalle?

Serviva davvero assumere forze nuove con il contagocce e proporre nel contempo contratti di tre mesi al minimo della paga per chi lotta contro la morte, ottenendo per tutta risposta una emorragia di infermieri che sembra inarrestabile? E a cosa serve, se non ad esacerbare gli animi, prorogare una norma adottata a marzo scorso, con la quale si riconosce alle aziende sanitarie la facoltà di bloccare, di fatto, i pensionamenti di infermieri e medici, senza prevedere nemmeno l’assenso dell’interessato?».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, ci racconta del nuovo report che il sindacato ha realizzato incrociando nuovamente i dati dell’Istituto Superiore della Sanità con la percentuale Inail di fine luglio, pari al 45,7%, destinata a diventare ben più alta adesso: parliamo di quella percentuale che sta ad indicare la gli infermieri infetti da Covid rispetto alla totalità dei soggetti infettati del comparto sanitario.

«La nostra indagine sindacale ha avuto inizio il 5 novembre scorso. La media è davvero preoccupante: ogni giorno almeno mille operatori sanitari in più rimangono infettati. La metà sono chiaramente infermieri. Se il trend dovesse rimanere lo stesso e se cominciassimo oggi a ricalcolare il numero dei professionisti che si contagiano, arriveremmo al 15 dicembre con cifre da film del terrore. Ovvero 15mila infermieri ammalati di covid che andrebbero aggiunti ai 10mila che già si calcolano dal 15 ottobre al 15 novembre. E’ davvero questo quello che vogliamo? 

Come sindacato che esprime le istanze infermieristiche ci chiediamo come mai non sia ancora intervenuta la FNOPI per far sentire la propria voce. Come è possibile che il nostro ente di riferimento professionale, che è anche istituzione sussidiaria dello Stato taccia su tutto questo?  Esaurita del tutto la forza residua degli infermieri nella sanità pubblica, chi difenderà i cittadini italiani dalla morte? Pensa davvero questo governo che studenti neolaureati, operatori pensionati o personale di supporto ce la possano fare senza di noi? 

E c’è anche un altro paradosso di cui parlare. Sì, perchè se non rallentiamo il contagio molti dei nostri infermieri potrebbero perdere la vita, e non avranno nemmeno la soddisfazione di vedere “quell’indennità di specificità infermieristica” per la quale hanno lottato, partecipando alle manifestazioni ed allo sciopero promossi dal Nursing Up.

Si tratta di azioni di lotta che, lo ricordiamo, sono state organizzate dal sindacato Nursing Up con il sostegno di altre associazioni ma senza il sostegno della FNOPI e tantomeno quello degli altri sindacati rappresentativi, ai quali Nursing Up aveva pure fatto un appello e che invece hanno preferito tenere un profilo basso. 

Detto questo, invitiamo i governanti ai vari livelli ad adoperarsi per tutelare la salute dei cittadini italiani. Senza infermieri questo Governo si prepari ad assistere al crollo inesorabile del sistema! Campania e Lombardia, da sole, messe insieme, fanno registrare in questo momento 2mila infermieri contagiati nell’ultimo mese. Insomma, qualcuno fermi un treno che corre alla massima velocità verso un enorme precipizio, qualcuno pensi ai passeggeri a bordo del convoglio», conclude De Palma.