CRONACA- Pagina 10

Eredità Agnelli, un altro giallo: la donazione a Edoardo

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Una bozza di atto di donazione relativa a quote della società Dicembre da Gianni Agnelli al figlio Edoardo, datata 14 novembre 2000, sarebbe stata ritrovata nel corso di perquisizioni effettuate in alcuni studi legali e notarili nell’ambito dell’indagine penale condotta dalla Procura di Torino sull’eredità Agnelli, avviata diversi anni fa.

Il documento, incompleto, non firmato e mai convertito in atto definitivo, reca la dicitura “bozza” e un timbro del 14 novembre 2000. Secondo quanto emerge, l’Avvocato avrebbe previsto la donazione al figlio Edoardo della nuda proprietà, riservandosi l’usufrutto generale vitalizio, di una quota del valore di 5 miliardi di lire della Dicembre, la holding di famiglia.

Il giorno successivo alla redazione del documento, il 15 novembre 2000, Edoardo Agnelli perse la vita. La bozza, insieme ad altri documenti, è oggi al centro della causa civile promossa da Margherita Agnelli contro i tre figli John, Lapo e Ginevra Elkann.

Rapina e inseguimento da film: sei poliziotti feriti

Inseguimento da film: una rapina violenta in strada, un posto di blocco dei carabinieri seguito da una fuga folle e un inseguimento  delle forze dell’ordine per  14 chilometri. Alcune  auto della polizia sono state speronate, fino all’arresto dei responsabili e il ferimento di sei agenti. L’episodio è avvenuto tra la serata di martedì 14 e la notte di mercoledì 15 ottobre 2025, nelle zone di Torino, Collegno e Grugliasco, per poi finire nuovamente a Torino. In manette due giovani di origine marocchina di 19 e 17 anni, accusati di rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

Il Polo del ‘900  diventa “Istituto della Cultura” 

Un importante passo in avanti per il futuro del Polo del ‘900 è stata l’approvazione, avvenuta il 14 ottobre scorso, con voto all’unanimità da parte del Consiglio Regionale del Piemonte, della revisione dello Statuto dell’Ente, presentata dall’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Marina Chiarelli. Questo passo fa seguito al lavoro congiunto con gli altri enti fondatori, il Comune di Torino e la Fondazione Compagnia di Sanpaolo, sancendo il riconoscimento ufficiale come “Istituto della Cultura”, prorogandone la durata fino al 2075. Due novità sostanziali che rafforzano il ruolo strategico del Polo all’interno del sistema culturale piemontese nazionale. Grazie a questa modifica, il Polo potrà accreditarsi presso il Ministero della Cultura, accedendo direttamente ai bandi di finanziamento e riconoscendo la propria funzione istituzionale come presidio culturale permanente. Inoltre, la possibilità di avere un patrimonio proprio conferisce all’Ente un’autonomia gestionale e operativa, fondamentale per affrontare con continuità e visione le sfide culturali dei prossimi decenni.
“Con la revisione dello Statuto diamo seguito all’evoluzione naturale del Polo del ‘900, che negli anni ha acquisito un ruolo sempre più importante sul nostro territorio – ha dichiarato l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Marina Chiarelli – il lavoro sinergico delle realtà che operano all’interno del Polo, unito a un patrimonio storico, fisico e digitale di straordinario valore, ha reso questo spazio un laboratorio permanente di cultura, memoria, cittadinanza attiva e innovazione sociale. Il riconoscimento da parte del Ministero della Cultura, e l’estensione della durata dell’Ente, rappresentano un investimento sul lungo periodo, un volano per progetti di ampio respiro che sapranno coinvolgere sempre di più le giovani generazioni”.

Situato nel cuore di Torino, in piazzetta Antonicelli, il Polo del ‘900 è molto più di uno spazio fisico: è un ecosistema culturale che unisce 26 enti partner tra istituti storici, archivi, fondazioni e associazioni che lavorano per valorizzare la cultura del Novecento e stimolare il dialogo sul presente e sul futuro. In pochi anni, il Polo si è affermato come uno dei luoghi principali della memoria attiva, punto di riferimento per cittadini, studiosi, studenti e nuove generazioni grazie a un’offerta culturale ricca e multidisciplinare.
Tra le altre novità all’interno dello Statuto, l’esclusione della figura del direttore degli organi della Fondazione, in quanto si tratta di una figura gestionale nominata con procedura a evidenza pubblica dal CDA, che ne delimita i poteri; la durata del CDA, che passa dai tre anni attuali a quattro esercizi, fino all’approvazione del bilancio consuntivo relativo al quarto esercizio; la designazione del presidente, che avverrà a turno da parte della Regione Piemonte e della Città di Torino, d’intesa con la Fondazione Compagnia di Sanpaolo; la riduzione da cinque a tre componenti del Collegio dei Garanti; l’incremento del mandato del direttore da tre a cinque anni.
Negli anni il Polo del ‘900 ha saputo valorizzare la memoria storica con una offerta culturale innovativa, accessibile e aperta alla contemporaneità, fatta da mostre, incontri, laboratori, attività Educative per le scuole, progetti digitali e iniziative sul territorio. Uno spazio dinamico e inclusivo, capace di affrontare le grandi questioni del nostro tempo. Con la nuova configurazione giuridica, e il sostegno delle istituzioni, il Polo del ‘900 si appresta ad affrontare una nuova fase del proprio percorso, rafforzando la sua missione di luogo della memoria e, al tempo stesso, laboratorio del futuro al servizio delle nuove generazioni.

Mara Martellotta

Una tela sparita di Delleani torna alla Gam dopo 40 anni

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Paesaggio con figure e temporale sullo sfondo (1899) di Lorenzo Delleani  torna alla Gam di Torino. Qui era stata rubata insieme ad altre tele negli anni Ottanta.

Dopo oltre quarant’anni a restituirla sono stati i carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Monza, incrociando i dati del database che contiene 1,2 milioni di opere d’arte rubate con quelli di gallerie d’arte e case d’asta. Il quadro  era in vendita  in una casa d’asta del Bresciano con una base che partiva da mille euro. L’opera era stata venduta da una ignara signora che l’aveva avuta  in eredità dal padre che aveva avuto in dono il dipinto come compenso per avere installato un impianto antifurto in una galleria d’arte di Torino. “Qui non ci sono indagati ma c’è il ritorno a casa di un’opera d’arte – ha spiegato all’Ansa il maggiore Michele Minetti, comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza -. La nostra attività quotidiana è quella di controllare case d’asta e gallerie per verificare quello che hanno in vendita e confrontarlo con il nostro database che è il più ampio che abbiamo al mondo”. Alla riconsegna del quadro era presente anche il sindaco, Stefano Lo Russo, che ha ringraziato i carabinieri per il lavoro fatto e ha evidenziato come la Gam sia “un polo culturale che deve continuare ad avere una grande ambizione e ha bisogno di un piano di rilancio.”

Lavori per 1,2 milioni di euro su impianti termici di scuole e impianti sportivi

 

Un pacchetto di interventi straordinari del valore di quasi 1 milione e 200mila euro per la manutenzione degli impianti termici e di trattamento aria in numerosi edifici pubblici è stato approvato  dalla Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alle Politiche per l’Ambiente e alla Transizione Ecologica, Chiara Foglietta.

Il piano, che verrà realizzato da Iren Smart Solutions, coinvolge scuole, impianti sportivi e altre sedi comunali e rappresenta un’azione concreta per garantire l’efficienza energetica, la continuità dei servizi e la sicurezza degli ambienti destinati a studenti, operatori e cittadine e cittadini.

Tra gli interventi approvati figurano il rifacimento delle reti di distribuzione degli impianti di riscaldamento nei complessi scolastici di via Romita, via Collino e via Paoli, la sostituzione degli aerotermi nella palestra della scuola di via Cecchi, l’ammodernamento della centrale termica del campo sportivo di via Monteverdi e l’integrazione dell’impianto di riscaldamento nella piscina di via Ragazzoni. A questi si aggiungono interventi su altre sedi comunali.

Le opere saranno finanziate con entrate straordinarie da alienazioni immobiliari.

TORINO CLICK

Trasporti, gli investimenti regionali

L’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi in occasione della manifestazione svoltasi davanti al Grattacielo Piemonte su iniziativa di Cgil e altre associazioni di categoria ha fatto il punto sugli interventi regionali a favore dei trasporti:

Rinnovo autobus: 650 mezzi già sostituiti, altri 200 in arrivo
Grazie all’unione di diversi programmi di finanziamento, tra il 2021 e il 2024 sono stati sostituiti circa 650 autobus, a cui si aggiungono 90 mezzi finanziati direttamente dallo Stato alle aziende che gestiscono il servizio di trasporto pubblico locale.
La nuova programmazione 2024-28 garantirà ulteriori risorse per sostituire oltre 200 mezzi, eliminando di fatto tutte le categorie più inquinanti ancora circolanti in Piemonte e garantendo maggiore comfort e sicurezza agli utenti.

Treni nuovi e linee riaperte
Analogo il lavoro svolto sul trasporto ferroviario grazie al rinnovo dei contratti del Servizio Ferroviario Regionale e del Servizio Ferroviario Metropolitano. Entro giugno 2026 saranno 71 i nuovi treni in servizio, di cui 51 già operativi.
La Regione ha inoltre riaperto importanti linee chiuse da anni, restituendo mobilità a territori rimasti isolati: a settembre 2023 l’Asti-Alba e la Casale-Mortara, a gennaio 2024 il collegamento per l’aeroporto di Caselle, a gennaio 2025 la Saluzzo-Savigliano. Entro il 2026 avverrà il completamento del collegamento ferroviario fino a Ceres, con connessione diretta alla rete metropolitana di Torino.

Passeggeri in crescita
Secondo i dati ufficiali pubblicati sulla Carta dei Servizi di Trenitalia, nel 2024 i passeggeri trasportati in Piemonte sono tornati ai livelli pre-Covid (-0,7%). Dopo il drastico calo del 2020 e la ripresa graduale del 2021, la crescita è stata costante negli anni successivi, con incrementi a doppia cifra e un ulteriore aumento nei primi mesi del 2025. «Un risultato tutt’altro che scontato – sottolinea Gabusi – se pensiamo che nel frattempo sono cambiate le abitudini di lavoro e di vita, con lo smart working che ha ridotto la necessità di spostarsi. Nonostante questo, il trasporto pubblico piemontese è tornato ai livelli pre-pandemia e continua a migliorare. È la dimostrazione concreta che la direzione intrapresa è quella giusta».

Un sistema che guarda al futuro
Con oltre 400 milioni di euro investiti tra autobus e treni nuovi, il Piemonte si conferma tra le Regioni italiane più attive nella mobilità sostenibile, con l’obiettivo di ridurre le emissioni, migliorare l’efficienza del servizio e garantire ai cittadini un trasporto pubblico moderno, accessibile e sicuro.

Ridurre la velocità sulla Provinciale 184 tra Rivoli e Villarbasse

Ridurre la velocità dei veicoli in transito sulla Strada Provinciale 184 tra Rivoli e Villarbasse, per incrementarne la sicurezza, soprattutto per ciclisti e pedoni. Ne hanno discusso nei giorni scorsi il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, che ha la delega ai lavori pubblici, e l’Assessore ai trasporti e alla viabilità della Città di RivoliMarco Tilelli. Il tratto della SP 184 oggetto del confronto si trova fuori dal centro abitato di Rivoli, è interessato da fermate del trasporto pubblico locale e da un attraversamento pedonale con un pannello luminoso che ne indica la presenza ai conducenti. Recentemente è stata migliorata la segnaletica verticale e sono state collocate luci spot a Led per richiamare l’attenzione dei conducenti sulla necessità di rallentare.

Il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e l’Assessore Tilelli hanno espresso l’intenzione di approfondire la fattibilità di un attraversamento pedonale illuminato e servito da un impianto semaforico. L’eventuale collocazione di una piattaforma rialzata per il rallentamento dei veicoli sarebbe invece possibile solo se il tratto stradale venisse riclassificato come traversa urbana e ceduto dalla Città metropolitana di Torino alla Città di Rivoli.

I 90 anni del Collegio universitario Einaudi

Il Collegio Universitario Einaudi, fondato dal matematico torinese Renato Einaudi nel 1935, compie quest’anno novanta anni

In novanta anni di vita oltre diecimila studenti hanno abitato e vissuto le cinque sezioni del Collegio; tra loro Umberto Eco, Claudio Magris, Francesco Profumo, Annibale Crosignani e Massimo Luigi Salvadori.
Una storia lunga novanta anni cominciata nel 1935, in epoca fascista, con la nascita della Casa dello Studente e che dieci anni dopo, una volta conclusa la seconda guerra mondiale, ha preso nuovo vigore e una direzione ben precisa per volontà del professore  e matematico Renato Einaudi, classe 1909, che intravvide nei locali di via Galliari 30 l’ambiente ideale per permettere agli studenti universitari meritevoli, ma privi di mezzi economici, di emergere e crescere sia dal punto di vista scolastico sia da quello umano.

Un sogno fondato su alcuni valori e principi ben chiari, la centralità della persona, la laicità, il merito, l’apertura alla società civile, l’interculturalità e la sostenibilità. A questi si aggiunge l’attenzione ai meno abbienti. Nei primi anni, con la sola sezione di via Galliari, tutti gli studenti erano ospitati gratuitamente, a volte anche con un presalario, grazie ai fondi che Einaudi riusciva  a raccogliere dai sostenitori. Con l’apertura delle nuove sedi i posti sono stati messi a concorso anche a pagamento e si è diversificata la provenienza sociale dei collegiali, un valore aggiunto che ancora oggi il Collegio si impegna a salvaguardare, pur mantenendo rette agevolate e la gratuità per chi ne avesse i requisiti. Con lo sviluppo delle Opere universitarie, oggi Enti allo Studio, il Collegio ha poi iniziato a condividere e promuovere il fondamentale sostegno al diritto allo studio.
Tutti valori fondamentali che il Collegio ha trasmesso anno dopo anno, generazione dopo generazione agli oltre diecimila ex collegiali che, in questi decenni, hanno vissuto le sue residenze, diventate nel frattempo cinque. È proprio questo esercito pacifico intraprendente e affamato di conoscenza di oltre diecimila ragazzi, Italiani e stranieri, benestanti e non, ingegneri, scienziati, letterati e medici, il vero inestimabile tesoro del Collegio Universitario  Einaudi, che è sempre più proiettato verso il futuro.
Il Collegio è, infatti, diventato una vera e propria istituzione per Torino, capace di dialogare con le istituzioni, creare un sistema vincente con gli Atenei e vivere e anticipare tutti i cambiamenti delle epoche che ha attraversato. Basti pensare alla decisione di inaugurare nel 1954 una sezione femminile, in un’epoca ancora poco sensibile alla parità dei sessi in campo formativo, per poi successivamente rendere miste tutte le proprie sezioni, aprendosi anche agli studenti stranieri, il cui deciso incremento, avvenuto negli ultimi due decenni, è dovuto anche all’apertura internazionale degli atenei.
Dopo la sede storica di via Galliari ampliata nel 1954, nello stesso anno nasceva la Sezione Po, in via Maria Vittoria 39, inizialmente destinata a sole studentesse, a cui faranno seguito nel 1956 la Sezione Crocetta, in corso Lione 24, nel 1961 la Sezione San Paolo, in via Bobbio 3, e nel 1968 la Sezione Mole Antonelliana, in via delle Rosine 3, per un totale di 750 posti in camera singola.

Dal mondo dell’impresa e della finanza si sono distinti, tra gli ex studenti, Francesco Profumo, dal mondo della statistica Nicola Pierpoli, fondatore dell’Istituto Pierpoli, punto di riferimento per i sondaggi in Italia. Dal mondo della letteratura Umberto Eco e Claudio Magris, da quello della storia Massimo Salvadori. Dalla Psichiatria Annibale Crosignani, dalla politica l’ex sindaco di Torino, l’ingegnere Valentino Castellani e Gianni Bullia, ex presidente dell’INPS, dell’Inail ed ex direttore della Rai.
L’espansione degli ultimi venticinque anni ha visto la completa riqualificazione delle proprie cinque sezioni grazie ai fondi stanziati dai vari bandi della legge 338 del 2000. Il progetto ha permesso, senza costruire nuovi edifici, ma soltanto ridisegnandoli, di incrementare i posti studio totali da 750 a 872, che da gennaio 2026 diventeranno 1012 con la riapertura degli spazi dell’ex mensa di via Ormea.
Alle attuali cinque sezioni si aggiungerà in futuro anche una sesta Sezione, il Collegio degli Artisti, all’interno del progetto Polo delle Arti, che nascerà nello storico complesso della Cavallerizza Reale, attualmente in  fase di riqualificazione.

Tante le iniziative per festeggiare i novanta anni del Collegio. A fine ottobre si terrà un Festival dedicato all’AI dal titolo “Una comunità che pensa. Intelligenze artificiali tra politica, affetti e mondo del lavoro” dal 20 al 28 ottobre, dedicato ai giovani collegiali e ad alcuni studenti selezionati del Convitto Umberto I, e un evento istituzionale venerdì 24 ottobre al Museo del Risorgimento di Torino.
Una mostra fotografica ripercorrerà la storia del Collegio e sarà  allestita presso la Biblioteca Civica Centrale in via della Cittadella 5, aperta dall’8 al 20 novembre prossimi.

“Novant’anni e non sentirli. Il leso della tradizione è uno zaino di esperienze che ci arricchisce senza appesantirci e ci fa guardare lontano – racconta Paolo Enrico Camorati, Presidente del Collegio Einaudi di Torino – io ritengo che la grande forza del Collegio, in tutti questi anni, sia stato quello di evolversi e rinnovarsi costantemente, senza mai cambiare spirito. I valori su cui Renato Einaudi ha costruito questa fantastica storia sono, infatti, rimasti i medesimi: laicità, meritocrazia, inclusività, interculturalità e supporto concreto e attivo alla formazione universitaria e umana di ogni singolo studente. Anno dopo anno, generazione dopo generazione, le esigenze sono cambiate, nella quotidianità e in ambito universitario. Siamo stati capaci di affrontarli e in certi casi di prevederli, di adattarci, garantendo sempre solidità, serietà e servizi all’avanguardia”.

Mara Martellotta

La navetta AuToMove si guida da sola

 

Da questa settimana e’ possibile viaggiare gratuitamente a bordo della navetta a guida autonoma AuToMove, attualmente in fase di test a Torino e parte del progetto Living Lab ToMove, dedicato allo sviluppo di nuove soluzioni di mobilità urbana smart e sostenibile. Ieri il sindaco Lo Russo ha fatto il percorso inaugurale . Dopo una prima fase di test tecnici, finalizzati alla raccolta dati e al monitoraggio dell’interazione tra il mezzo, l’infrastruttura tecnologica e l’ambiente urbano, i torinesi potranno salire a bordo dell’innovativo shuttle per sperimentare direttamente il servizio di trasporto collettivo autonomo “a chiamata”.

Il percorso, lungo circa 3 km, si sviluppa lungo un anello che collega corso Tortona, corso Regina Margherita e Lungo Dora Siena, con capolinea presso il Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino e cinque fermate complessive.

Nei giorni scorsi l’assessora all’Innovazione e alla Mobilità della Città di Torino, Chiara Foglietta, ha effettuato un viaggio in anteprima a bordo del veicolo, accompagnata dai rappresentanti dei partner di progetto: GTT, 5T, Università di Torino, Politecnico di Torino, Fondazione LINKS, Fondazione Piemonte Innova

“AuToMove rappresenta un passo importante per Torino nel percorso verso una mobilità più innovativa e sostenibile – ha commentato l’assessora –. Essere tra le prime città in Italia a sperimentare un servizio autonomo su strada ci consente di esplorare nuove soluzioni capaci di migliorare concretamente la vita quotidiana delle persone. Questo progetto dimostra come la tecnologia possa contribuire a rendere i nostri spostamenti più sicuri, efficienti e a misura di cittadino.”

La navetta AuToMove, fornita da Ohmio e gestita operativamente da GTT è un veicolo elettrico a guida autonoma e connessa, integrato nel sistema di trasporto pubblico locale. Il mezzo comunica con altri veicoli e, grazie a tecnologie e dispositivi specifici progettati e messi in campo dalla società in house 5T, con l’infrastruttura stradale.

Si tratta di uno shuttle di livello SAE 4, compatibile con infrastruttura V2X per l’attraversamento automatico delle intersezioni semaforiche. Il servizio è attivo su un percorso urbano con 5 fermate, con a bordo un safety driver GTT appositamente formato, e può essere prenotato tramite app Wetaxi.

Grazie alla sensoristica di bordo e alla capacità di ricevere informazioni in tempo reale (ad esempio, sulle fasi semaforiche delle intersezioni), la navetta è in grado di muoversi in sicurezza nel contesto urbano. Il safety driver supervisiona il funzionamento del veicolo e può intervenire manualmente in caso di necessità. La navetta è dotata di una postazione manuale che consente il passaggio alla guida tradizionale in qualsiasi momento.

Il servizio sarà attivo nei giorni feriali, dalle 11:00 alle 16:30, con una capacità massima di 8 passeggeri per corsa. L’utilizzo è gratuito previa prenotazione (a partire da lunedì 13 ottobre) tramite l’app Wetaxi, selezionando il servizio AuToMove.

L’iniziativa fa parte del progetto Living Lab ToMove, finanziato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale (PNRR), e vede la collaborazione di un ampio partenariato pubblico-privato: Città di Torino, GTT, 5T, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Fondazione LINKS, Fondazione Piemonte Innova.

Nel solco della CCAM e del paradigma Mobility as a Service (MaaS), la sperimentazione integra soluzioni cooperative, connesse e autonome, digitalizzando il trasporto locale e offrendo un’esperienza continua — dalla pianificazione al pagamento — su più modalità. Torino si conferma laboratorio urbano di riferimento e modello replicabile per il TPL autonomo: gli elementi emersi su esercizio, sicurezza, interazioni V2X e soddisfazione degli utenti orienteranno linee guida tecniche e futuri quadri regolatori a livello locale e nazionale, accelerando un’adozione sicura e consapevole.

L’iniziativa lascerà in eredità a Torino infrastrutture digitali e V2X riutilizzabili (dai sensori ai sistemi di orchestrazione) e competenze operative e scientifiche su esercizio, safety, integrazione nel TPL e governance dei dati. Inoltre, rafforza l’attrattività del territorio verso startup e ricercatori interessati a testare soluzioni in contesto reale, aprendo la strada a nuovi modelli di mobilità urbana: servizi a chiamata — autonomi e tradizionali — pienamente integrati nel MaaS, che ampliano le opportunità di spostamento. Il tutto promuovendo, in attuazione della visione “Torino verso la neutralità climatica 2030”, ambienti urbani più vivibili, dove natura e tecnologia dialogano e la mobilità lenta (a piedi, in bici, micromobilità) si connette alla rete del Trasporto Pubblico Locale.

Per prenotare il viaggio e scoprire di più sul progetto, è possibile scaricare gratuitamente l’app Wetaxi e selezionare il servizio AuToMove. Per maggiori info sul progetto: https://torinocitylab.it/to-move/

Partner della sperimentazione: il comitato promotore

Ambito mobilità e trasporti:

GTT S.p.A.: ha partecipato alla co-progettazione e gestisce operativamente il servizio sperimentale di trasporto collettivo autonomo on demand. A bordo della navetta sono presenti i suoi safety driver. Si è inoltre occupata della selezione dei fornitori.

5T S.r.l.: gestisce la centrale della mobilità e infomobilità della Città di Torino. Si è occupata del dispiegamento dell’infrastruttura tecnologica e ha partecipato alla co-progettazione della sperimentazione, supportando l’integrazione del servizio sperimentale nel servizi MaaS

Enti di ricerca:

Università di Torino, Politecnico di Torino e Fondazione LINKS, conducono attività di ricerca applicata e supportano la valutazione tecnico-strategica delle soluzioni CCAM, monitorando e accompagnando i test sul campo. LINKS  ha supportato lo sviluppo dei protocolli di communicazione fra la navetta e l’infrastruttura stradale oltre a condividere l’esperienza tecnico-normativa acquisita in progettualità pregresse. Il Politecnico di Torino ha favorito il test di sensoristica per la rilevazione di utenti vulnerabili. L’Università di Torino ha coadiuvato le attività di coinvolgimento di utenti e di analisi dell’accetabilità degli utenti.

Ecosistema innovazione e impresa:

Fondazione Piemonte Innova: coordinatore del Polo di Innovazione ICT della Regione Piemonte e del Cluster Tecnologico Nazionale Smart Communities. Garantisce il raccordo con altre aziende e centri di ricerca che sviluppano soluzioni innovative nel settore, ampliando il potenziale delle sperimentazioni del Living Lab.

Fornitori tecnologici

Ohmio – produttore neozelandese con basi in Europa e negli USA, fornitore del veicolo

WeTechnology e Padam, partner tecnologici responsabili dell’integrazione del servizio di prenotazione e gestione della corsa all’interno dell’app Wetaxi e incaricati dello sviluppo del modulo orchestratore del servizio, elemento chiave per la gestione del sistema di trasporto autonomo on demand.

TORINO CLICK

Ragazza della bici dei Murazzi, pena ridotta a 14 anni

Ridotta da 16 a 14 anni la pena comminata a Sara Cherici. E’ la ragazza ventenne condannata per concorso in tentato omicidio nel lancio della bici dai Murazzi di Torino. Il grave atto nel 2023 rese tetraplegico lo studente palermitano Mauro Glorioso.La sentenza è giunta al termine del processo d’appello davanti alla Corte torinese. La giovane in aula ha voluto rendere dichiarazioni spontanee.