Un treno della linea Vercelli-Mortara, all’altezza di Palestro si è trovato di fronte una bobina di cavi di rame sui binari e si è dovuto fermare per alcune ore. La circolazione è stata sospesa, con disagi per l’utenza. Non si è trattato di sabotaggio: la grossa bobina era sui binari per un tentativo di furto. I ladri non sono riusciti a farla rotolare oltre le rotaie.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Torna per i commercialisti il “Forum Aldo Milanese”
Torna a poco più di cinque anni di distanza il “Forum Aldo Milanese”, l’evento organizzato dall’Ordine dei Commercialisti di Torino che coinvolge il mondo delle professioni, dell’industria, dell’università, della finanza, della cultura, del giornalismo. E’ un momento di dialogo, riflessione e proposta per la città e per il Paese. Tema di questo secondo Forum:
LE RELAZIONI CREANO VALORE…
E LE DIVERSITÀ CONTRIBUISCONO AD EVITARE OMOLOGAZIONI
Centro Congressi Lingotto
Via Nizza 280, TORINO
27 GENNAIO- ore 15-18
“Dopo il primo Forum Aldo Milanese – dice Luca Asvisio, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Torino – riproponiamo un confronto ad ampio spettro, fedeli a quel “Modello Torino” che caratterizza il nostro Ordine e che vuole valorizzare le competenze e le specificità di tutti gli attori per puntare sulla capacità della società di aggregarsi sulla base di obiettivi condivisi. Abbiamo chiesto agli Ordini dei Consulenti del Lavoro, degli Ingegneri, degli Avvocati e dei Notai di essere al nostro fianco convinti che le nostre professioni costituiscono un patrimonio di competenze e di capacità al servizio della città e delle giovani generazioni. Ma, soprattutto, abbiamo invitato le Fondazioni Bancarie, le Università, imprenditori di successo, rappresentanti di associazioni datoriali e di enti che operano in settori innovativi, opinion maker per chiedere loro idee e proposte. Torino vive ancora un non facile momento di transizione. Non si deve piangere addosso, ma aprirsi a un mondo in rapida trasformazione e coglierne tutte le opportunità per un nuovo Rinascimento”.
Conduce Andrea Bignami, caporedattore Economia e Impresa Sky tg24.Tre le tavole rotonde, introdotte dallo scrittore Alessandro Baricco, dal giornalista Federico Buffa e dall’ex Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Commercialisti, Claudio Siciliotti.
Sono previstigli interventi di
Alberto CIRIO, Presidente Regione Piemonte
Stefano LO RUSSO, Sindaco di Torino
Dario GALLINA, Presidente Camera di Commercio di Torino
Fabio PAMMOLLI, Presidente AI4I (Fondazione per l’Intelligenza Artificiale)
Luca DAL FABBRO, Presidente Iren,
Bernardino CHIAIA, Presidente Infra.to
Stefano GEUNA, Rettore Università
Filippo MOLINARI, Vicerettore Politecnico per il Piano Strategico
Marco GILLI, Presidente Compagnia di San Paolo
Anna Maria POGGI, Presidente Fondazione CRT
Giuseppe BUONOCORE, Presidente UGDCEC
Alessandro SALLUSTI, Direttore Il Giornale
Marco GAY, Presidente Unione Industriali di Torino
Fabrizio CELLINO, Presidente API Torino
Serena LANCIONE, Amministratrice Delegata GTT
Stefano BUONO, Amministratore Delegato Newcleo
Dario PEIRONE, Presidente Ceipiemonte
Enrico PISINO, Amministratore Delegato CIM 4.0
Dimitri BUZIO, Presidente Legacoop
Luca ASVISIO, Presidente Ordine Dottori Commercialisti ed
Esperti Contabili
Fabrizio BONTEMPO, Presidente Ordine Consulenti del Lavoro
Giuseppe Andrea FERRO, Presidente Ordine Ingegneri
Simona GRABBI, Presidente Ordine Avvocati
Alessandro SCILABRA, Presidente Ordine Notai
ESCP Business School e Fondazione Collegio Carlo Alberto celebrano oggi la loro partnership strategica con un evento che segna l’inizio di una fruttuosa collaborazione accademica e di ricerca.
“Attraverso la sinergia tra le nostre istituzioni, creiamo un ecosistema fertile per lo sviluppo di idee e progetti che possano affrontare con approcci nuovi le sfide del mondo accademico e manageriale. La collaborazione con il Collegio Carlo Alberto rappresenta un esempio tangibile di come la creazione di una massa critica di ricercatori altamente qualificati sia fondamentale per generare innovazione,” – afferma la Prof.ssa Alberta Di Giuli, Direttrice di ESCP Business School Torino Campus.
“Siamo molto fieri di questa collaborazione con ESCP, una delle migliori business school europee, che rafforza le attività del Collegio rivolte alla formazione manageriale e al mondo delle imprese, favorendo la costruzione di programmi per il nostro territorio alla frontiera internazionale della didattica e della ricerca” afferma il Prof. Giorgio Barba Navaretti, Presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto.
L’evento coinvolge rappresentanti delle due istituzioni, membri del corpo docente e studenti della prima edizione della specializzazione in “Managerial Economics and Business Strategy” del Master in Management, erogata a partire da gennaio 2025. Questo percorso altamente innovativo mira a fornire agli studenti strumenti avanzati di analisi economica e strategica per affrontare le sfide sempre più complesse del mondo degli affari. Il programma, caratterizzato da un curriculum rigoroso e un approccio pratico, integra lezioni teoriche con casi studio e progetti applicati. Tra le tematiche trattate, spiccano Firm Strategic Behaviour, Behavioural Economics and Strategy, Business Analytics for Strategic Decisions, Empirical Methods, e Macroeconomics for Managerial Decisions, con l’obiettivo di formare leader capaci di prendere decisioni strategiche basate su dati e modelli analitici.
Questa collaborazione sancisce un importante passo avanti nella promozione di programmi accademici di alto livello e nello sviluppo di competenze innovative nel campo della strategia manageriale e dell’economia aziendale. Le attività congiunte previste riflettono una visione comune basata sull’eccellenza nella formazione e sulla produzione di conoscenze all’avanguardia, con ricadute significative per gli studenti, i ricercatori e il mondo delle imprese.
Un altro importante asse di collaborazione è rappresentato dai seminari di ricerca congiunti, un ciclo di oltre dieci incontri accademici che vedrà protagonisti studiosi di fama internazionale. Questi seminari rappresentano una piattaforma di dialogo di eccellenza, in cui i ricercatori presenteranno e discuteranno progetti innovativi, con particolare attenzione a nuove prospettive teoriche e metodologiche. Alcuni seminari si svolgeranno presso la sede torinese di ESCP, altri presso il Collegio Carlo Alberto, favorendo un’interazione continua tra le due istituzioni. Oltre a promuovere lo scambio di idee, i seminari puntano a consolidare una comunità accademica dinamica e a stimolare il networking tra esperti e studenti.
Infine, un workshop di ricerca annuale, la cui prima edizione è prevista per il 5 e il 6 giugno 2025, rappresenterà un momento chiave per il consolidamento della collaborazione. Questo evento di alto profilo vedrà la partecipazione di accademici e professionisti da tutto il mondo che illustreranno le ultime tendenze e risultati nel campo degli intermediari finanziari e della finanza aziendale.
Il Collegio Carlo Alberto, riconosciuto per il suo prestigio nell’ambito della ricerca economica e sociale, rappresenta quindi un partner di grande valore per ESCP Business School. La collaborazione si inserisce in un contesto di eccellenza condivisa, con l’obiettivo di contribuire in modo significativo al progresso della conoscenza e alla formazione di una nuova generazione di leader capaci di innovare e competere a livello globale.
Proseguono le visite della Città metropolitana di Torino negli istituti scolastici superiori per monitorare gli interventi di manutenzione già effettuati e programmare quelli futuri. Il direttore generale della Città metropolitana, accompagnato dai tecnici dell’edilizia scolastica, venerdì 24 gennaioha effettuato sopralluoghi all’Istituto di Istruzione Superiore Giolitti in via Alassio 20 e all’Istituto Professionale Galilei Ferrari in via Lavagna 8 di Torino.
La dirigente scolastica Franca Zampollo ha presentato le principali priorità dell’Istituto Giolitti, che accoglie circa 800 studenti nei corsi di Tecnico per il Turismo, Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera. Grazie ai fondi del PNRR, la Città metropolitana ha già effettuato interventi significativi, tra cui la sostituzione di serramenti, infissi, controsoffitti e l’installazione di un impianto di illuminazione LED. Sono stati completati anche i lavori sull’impiantistica del laboratorio di cucina e sugli spogliatoi.
Tra le necessità emerse, è stata evidenziata l’urgenza di intervenire sulla protezione dei termoprotettori delle palestre per migliorarne la sicurezza e la funzionalità che è già stata presa in carico.
Istituto Galilei Ferrari di via Lavagna
L’Istituto professionale Galilei Ferrari accoglie circa 450 studenti, offre un corso serale e dispone di una succursale in via Gaidano 126.
Durante la visita con la dirigente scolastica Antonella Capitanio, sono stati evidenziati i miglioramenti già apportati, come la sistemazione delle facciate, la sostituzione degli infissi, gli interventi nell’auditorium e le operazioni di manutenzione ordinaria. Tra le priorità ancora da affrontare, il rifacimento della copertura della palestra e la revisione dell’impianto elettrico sono già stati inseriti in programma, con un costo stimato di circa 200 mila euro. Si valuta anche il passaggio ad un impianto di illuminazione LED per aumentare l’efficienza energetica.
Sistema Montagna, una speranza
Il Testo unico Enti locali deve contenere la specificità dei Comuni montani. Che lavorano insieme. Con il modello della Regione Piemonte, che rafforza le Unioni montane per renderle solide e capaci di investire 23 milioni di euro nel 2025. Con Strategie delle Green Community e delle Aree interne. Anche la Città di Torino potrà lavorare in questa direzione, riprendendo il progetto “Torino Capitale delle Alpi”, abbandonato 20 anni esatti fa. Il punto di arrivo, in otto anni di lavoro, è la Candidatura della Città a Capitale della Cultura, destinazione 2033: la cultura della montagna è peculiare. Non senza una azione della Città Metropolitana che costruisce nuova sinergia tra le Alpi, con tutti i capoluoghi alpini piemontesi – a partire da Cuneo e Biella – in una dimensione europea, per dare sostanza alla Strategia macroregionale Alpina e alla Marcoregione Alp-Med. In una fase di contrazione degli investimenti – i Sindaci chiedono a Governo e Parlamento di reintrodurre finanziamenti per i piccoli Comuni, per opere e manutenzioni – Uncem rilancia: le autostrade, tutti coloro che estraggono terre rare, chi utilizza beni pubblici, devono riconoscere percentuali dei loro guadagni ai territori montani. Autostrade in prima battuta: penetrano le valli e lasciano niente. Si deve intervenire politicamente, invertendo il processo. Anche sul divario digitale: il 5G, la banda ultralarga, i segnali tv e telefonici, devono arrivare ovunque, e non fermarsi a fondovalle.
È il piano di lavoro che Uncem ha presentato nel convegno “Speranza Montagna”, Green Pea, Torino. 150 Amministratori locali, Sindaci, Professori Universitari, l’Assessore Francesco Tresso della Città di Torino, il Vicesindaco della Città Metropolitana Jacopo Suppo, gli Assessori regionali Enrico Bussalino e Marco Gallo, il Segretario di Unioncamere Paolo Bertolino, il Presidente di Assoleader Franco Girardi. “Non c’è nuova economia dei territori – precisa Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte – senza riorganizzazione istituzionale. Le Unioni montane in Piemonte devono essere consolidate con una legge efficace. E a livello nazionale, lavoriamo da subito con Anci, Upi, Ali su una proposta solida per il nuovo Testo unico degli Enti locali. Nella quale sia chiara la specificità dei territori montani. Del Governo della Montagna”.
“Torniamo a insistere sulla rappresentanza dei territori. Nelle Regioni, in Parlamento – aggiunge Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – un tema complesso ma urgente. I territori finiscono per essere non rappresentati. Ma nuove leggi elettorali sono urgenti. E non chiudiamoci. Piemonte, Lombardia, Veneto insieme lavorino sul TUEL nuovo, impegnando Governo e Parlamento. I livelli essenziali delle prestazioni dei servizi alle comunità si accompagnino a riconoscimento del governo della montagna. Ne parleremo presto anche in Sala Rossa a Torino. È decisivo il patto valli con le Città-Alpine. Torino apre la via. Buona l’idea lanciata stamani di un lavoro stretto con Museo Montagna del CAI e verso un Salone della Montagna 4.0, lanciata da Gallo, assessore del Piemonte. Pronti a lavorarci. Ma alla base ci sono riforme che rendano stabili governance e impegno dei Comuni insieme”.
Giorno della Memoria nella Rsa Dalmasso
Nella RSA “Alberto Dalmasso” di Vinovo, gestita da Sereni Orizzonti, per il 27 gennaio 2025 Giornata della Memoria, gli anziani ospiti della struttura hanno preso parte ad un laboratorio espressivo, finalizzato a onorare il senso del giorno.
In questa occasione gli ospiti hanno avuto la possibilità di raccontare ciò che ricordano degli anni della guerra, colorando insieme alcuni disegni a tema. Successivamente è stato proiettato il cartone “La stella di Andra e Tati”, un cortometraggio che narra la tragica storia delle sorelle Bucci, deportate ad Auschwitz nel 1944. Il film, commentato con l’aiuto dell’animatrice Maria Grazia, è stato spunto di riflessioni e scambio di ricordi tra gli anziani e gli operatori.
«La Giornata della Memoria rappresenta un momento importante, ancor più in questo periodo storico, proprio per non dimenticare» – dichiara Sara Reano, direttrice della struttura Sereni Orizzonti – «Una giornata di cui volevamo onorare il senso, dal momento che ogni giorno assistiamo persone che spesso hanno un ricordo ancora molto vivo degli anni della guerra. Abbiamo parlato molto di quel periodo insieme a loro: quasi tutti hanno impresso nella mente la paura delle bombe e la fame. Questo ci aiuta a mantenere viva la memoria, non per rattristare gli animi, ma per trasmettere alle generazioni successive, e a noi stessi, la consapevolezza che questi fatti sono accaduti. Perché non accadano più», conclude la direttrice.
A Chieri il “Giorno della Memoria”
Come sempre, Chieri è fra i Comuni torinesi in prima fila a fare memoria e ad onorare le vittime della “Shoah”, contro la “vergogna delle leggi razziali”
Lunedì 27 gennaio, dalle ore 10,30
Chieri (Torino)
“Il 27 gennaio, il ‘Giorno della Memoria’, è una delle date fondamentali del nostro calendario civile. È il Giorno in cui ricordiamo la ‘Shoah’, la vergogna delle leggi razziali, le colpe e le complicità del nostro Paese che si alleò con i nazisti. È il Giorno in cui commemoriamo e onoriamo le vittime dei lager, scomparse a milioni nel buco nero più profondo della Storia. Ma il 27 gennaio è anche il Giorno in cui ricordiamo quali sono le nostre radici, perché l’Europa è nata dal ripudio dell’antisemitismo, del razzismo, del fascismo, del nazismo e di tutte le autocrazie”. Con queste parole, Alessandro Sicchiero e Antonella Giordano, rispettivamente sindaco e assessore alla “Cultura” di Chieri, motivano le varie iniziative organizzate, come da tradizione, in vista della cerimonia commemorativa istituzionale, in programma il prossimo lunedì 27 gennaio, a partire dalle ore 10,30, per ricordare la ricorrenza internazionale del “Giorno della Memoria”. Ricorrenza internazionale, come definito dalla “risoluzione” dell’“Assemblea Generale delle Nazioni Unite” del 1° novembre 2005, in base alla quale venne stabilito quale “Giorno” dedicato alle vittime dei lager nazisti, proprio il 27 gennaio di ogni anno, poiché in quel giorno del 1945 le truppe dell’“Armata Rossa” (impegnate nell’operazione Vistola – Oder in direzione della Germania) liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, vasto complesso di oltre 40 lager, dove, si calcola, trovarono la morte 1,1milioni di persone su 1,3 milioni di prigionieri totali, rendendolo il principale luogo simbolo della “Shoah”, del “Porrajmos” (genocidio di rom e sinti), dello sterminio degli oppositori politici e di altre categorie considerate ostili o di razza inferiore ai nazisti, oltre che dell’ “Olocausto” in generale.
Quali, dunque, le iniziative già in agenda per le celebrazioni chieresi?
Lunedì 27 gennaio, alle 10,30, si terrà la commemorazione ufficiale presso la “Stele”, al civico 43 di via Nostra Signora della Scala, alla presenza del sindaco Alessandro Sicchiero e del vice presidente del “Consiglio Comunale”, Livio Vezzoso.
La “Stele”, opera dell’artista chierese Silvio Vigliaturo, vuole ricordare il secondo “cimitero ebraico” di Chieri, che restò in funzione dal 1830 al 1878 circa.
Sempre lunedì 27 gennaio, ma alle ore 17,30, la Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone” (Via Vittorio Emanuele II, 1), ospiterà la presentazione del libro “Storie di Lucette” (“Neos Edizioni”, 2024) di Franca Rizzi Martini. A moderare l’incontro, la giornalista de “La Stampa”, Antonella Torra. L’ingresso è libero.
Il libro racconta l’avventurosa storia di Lucette Golberg, oggi novantenne, che riuscì a salvarsi dalla deportazione, vivendo sotto mentite spoglie insieme al fratello Alex in un paesino delle Ardenne, mentre ben diciassette persone della sua famiglia vennero deportate ad Auschwitz, da dove non fecero più ritorno.
Suzanne e Albert Didier, i coniugi che li accolsero nella loro “caffè-pensione”, sono stati riconosciuti, nel 2012, “Giusti fra le Nazioni” da “Yad Vashem”, l’“Ente nazionale per la Memoria della Shoah” di Gerusalemme, che fino al 1° gennaio 2022 ha riconosciuto nel mondo 28.217 persone, fra cui 776 italiani, come “Giusti fra le Nazioni”, ovvero non ebrei che, durante l’Olocausto, si sono impegnati a rischio della loro vita a soccorrere gli Ebrei perseguitati. E anche per loro è stata pensata dal “Parlamento di Strasburgo” una “Giornata Europea” di ringraziamento e memoria, identificata dal “Gariwo la Foresta dei Giusti” (“Garden of the Righteous Worldwide”), “Onlus” fondata a Milano nel 1999, nel 6 marzo di ogni anno, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per 25 anni è stato presidente della “Commissione dei Giusti” di “Yad Vashem”.
Le iniziative chieresi si concluderanno mercoledì 29 gennaio, alle 21, presso la Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone” (Via Vittorio Emanuele II, 1), che ospiterà la conferenza di Alberto Cavaglion, storico e saggista, dal titolo “Come astri spenti. Scrivere dopo Auschwitz”. L’incontro, organizzato da “Istoreto”, affronterà il tema di come raccontare l’esperienza dei campi di sterminio dopo il 1945: “si deve scrivere, ma non si può più scrivere come prima”.
Partendo da “La tregua” di Primo Levi, l’evento si propone di esplorare le diverse vie che la “letteratura concentrazionaria” ha percorso in Italia e in Europa. Ingresso libero.
Da segnalare inoltre che domenica 26 gennaio, alle ore 15,30, l’Organizzazione di volontariato culturale “Carreum Potentia” (nata nel ’93, con l’obiettivo di favorire la conoscenza, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio artistico-culturale di Chieri e del Chierese) organizza la “Visita alla Chieri Ebraica”, con partenza dalla piazza Umberto I.
Gianni Milani
Nelle foto: Locandina “Giorno della Memoria”; la “Stele” chierese; Cover “Storie di Lucette” di Franca Rizzi Martini
Nei giorni scorsi presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino è stato eseguito un eccezionale trapianto di fegato pediatrico tra piccoli ‘infanti’ (ovvero tra bambini di età inferiore ad 1 anno che non hanno ancora acquisito l’uso della parola). La ricevente una bimba torinese di soli 8 mesi di età. Nata affetta da una grave malformazione, nota come atresia delle vie biliari, la piccola era stata sottoposta nel mese di luglio scorso (a 2 mesi di vita) all’intervento ad intento riparativo di porto-entero-anastomosi secondo Kasai, presso la Chirurgia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (diretta dal dottor Fabrizio Gennari). Come purtroppo accade in circa un terzo dei casi dopo questo tipo di intervento, il flusso della bile dal fegato verso l’intestino non è ripreso ed il fegato della bambina è andato inesorabilmente incontro all’evoluzione in cirrosi epatica. Rapida è stata la comparsa di scompenso epatico, con sviluppo di versamento di liquido ascitico in addome e di stato di ittero severo. Seguita dal punto di vista medico presso il reparto di Gastroenterologia pediatrica (diretto dal dottor Pierluigi Calvo), la piccola è stata inserita in lista d’attesa nazionale pediatrica per trapianto epatico nel mese di novembre scorso da parte del professor Renato Romagnoli (Direttore del Dipartimento Trapianti e del Centro Trapianto Fegato adulto e pediatrico dell’ospedale Molinette di Torino).
La ricerca di un donatore deceduto compatibile non ha dato esito per sei settimane, nonostante il progressivo aggravamento delle condizioni della bambina. A questo punto il suo papà ha dichiarato la volontà di donare alla figlia la parte sinistra del suo fegato per salvarle la vita con un trapianto da vivente. Le valutazioni sul potenziale donatore hanno dato esito favorevole e l’intervento era stato programmato per la metà di questo mese di gennaio. A meno di 72 ore dall’avvio del trapianto da vivente, il Centro Nazionale Trapianti operativo (diretto dal dottor Giuseppe Feltrin) ha segnalato al Centro Regionale Trapianti del Piemonte e Valle d’Aosta (diretto dal dottor Federico Genzano) la presenza di un particolare donatore di organi compatibile con la piccola candidata torinese del peso di meno di 8 kg. Si trattava di un piccolo di 5 mesi di vita, di 6 kg di peso, deceduto in un’altra regione italiana per una grave patologia congenita encefalica non controindicante la donazione degli organi. Per quanto molto rischiosa come offerta di fegato (a causa delle piccolissime dimensioni del donatore), il professor Romagnoli ha immediatamente accettato, tenuto conto delle gravi condizioni cliniche della candidata, del perfetto accoppiamento dimensionale tra donatore e ricevente e della possibilità di evitare l’intervento chirurgico sul papà a scopo di donazione. Il prelievo del fegato del piccolissimo donatore è stato eseguito dal dottor Paolo Strignano dell’équipe del Centro Trapianto Fegato di Torino e, 48 ore prima del previsto trapianto da vivente, la piccola ricevente è stata condotta in sala operatoria per il trapianto da cadavere. Il complesso intervento chirurgico (il numero 4200 nella storia del Centro torinese) è stato eseguito presso l’ospedale Molinette dal professor Romagnoli e dalla sua équipe, coadiuvati dal dottor Angelo Panio e dai colleghi dell’Anestesia e Rianimazione 2 del Dipartimento di Anestesia (diretto dal dottor Maurizio Berardino). L’intervento è durato 11 ore ed è tecnicamente riuscito. Il fegato trapiantato ha ripreso immediatamente la sua funzione e la bambina è stata risvegliata ed estubata a meno di 12 ore dalla conclusione dell’operazione. La regressione dell’importante stato di ittero è stata rapidissima e la bimba è ora stata trasferita presso il reparto di Gastroenterologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita per un periodo di riabilitazione. “La Sanità piemontese si conferma un punto di riferimento di eccellenza per la sanità italiana, soprattutto nel campo dei trapianti. Un grande applauso ai nostri professionisti ed ai genitori del piccolo donatore che, con un grande gesto, hanno permesso di salvare la vita della piccola paziente” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte). “Ancora una volta la nostra Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute di Torino è riuscita a dare una risposta efficace ad un così grave problema di salute di una piccola paziente grazie ad un trapianto di rara difficoltà” dichiarano Beatrice Borghese (Direttore generale facente funzioni della Città della Salute di Torino) ed Emanuele Ciotti (Direttore sanitario Città della Salute di Torino).
A partire da metà febbraio verrà introdotto progressivamente per altre 11.500 utenze
È stata avviata in questi giorni la terza fase di trasformazione del servizio di raccolta rifiuti nel centro storico di Torino, con la progressiva attivazione del porta a porta per tutte le frazioni.
Il nuovo servizio coinvolgerà parte del centro storico e del Quadrilatero Romano fino all’area di Porta Susa, per un totale di circa 11.500 utenze, fra domestiche e attività commerciali, comprese nell’area tra corso Regina Margherita, via della Consolata, Piazza Savoia, Piazza Arbarello, via Cernaia, Piazza Solferino, Corso Re Umberto, Corso Vittorio Emanuele II, Corso Inghilterra e Corso Principe Oddone.
Il sistema prevede la rimozione degli attuali contenitori stradali e la realizzazione della raccolta domiciliare per i rifiuti differenziati (carta e cartone, imballaggi in plastica, vetro e metalli, rifiuti organici) e non recuperabili, attraverso l’installazione di appositi contenitori che verranno collocati all’interno di spazi condominiali.
La progettazione del sistema di raccolta è stata preceduta da una puntuale attività di rilievo che ha portato alla definizione di soluzioni ad hoc per ottenere i migliori risultati di raccolta.
La progressiva attivazione del nuovo sistema di porta a porta si svilupperà in stretta correlazione con le attività di comunicazione. A partire dalla settimana corrente, quindi, i cittadini e le attività commerciali presenti nella zona riceveranno, a cura degli incaricati Amiat Gruppo Iren, le prime informazioni in merito al nuovo servizio. A seguire, gli addetti consegneranno gratuitamente a ogni utenza il kit per la raccolta domiciliare (biopattumiera e prima dotazione di sacchi per i rifiuti organici e sacchi per la raccolta della plastica) oltre al materiale informativo di supporto. In un secondo momento, in ogni edificio o condominio verranno collocati i nuovi contenitori preposti per la raccolta.
Infine, per chiarire i dubbi dei cittadini e permettere agli utenti non trovati e/o non identificati durante il passaggio porta a porta di ritirare lo starter kit, dal 30 gennaio al 3 maggio verrà attivato un Punto info distributivo presso il “Lab Oratorio” della Chiesa di San Filippo Neri, con ingresso da via Maria Vittoria 7/A, e attivo il giovedì e il venerdì dalle 16.00 alle 20.00 e il sabato dalle 9.30 alle 13.00.
Per qualsiasi necessità sarà possibile, inoltre, consultare il sito internet Amiat www.amiat.it , seguire la pagina Facebook «Raccolta Differenziata Torino», scaricare la nuova app Iren Ambiente, contattare il Servizio di Customer Care Ambientale, chiamando il numero verde 800 017277 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00), o scrivendo ad amiat@gruppoiren.it.
Nei giorni scorsi, sulla facciata dell’ex dazio in corso Moncalieri 80 sede di un distaccamento dei Vigili del Fuoco, è stato riposizionato e riattivato il primo orologio che è stato oggetto di un attento intervento di restauro e manutenzione. Nei prossimi mesi saranno messi in funzione progressivamente tutti gli orologi, e questi elementi inconfondibili dell’arredo urbano torinese torneranno a segnare l’ora esatta dopo anni di inattività.
“In un’epoca dominata dal digitale, ci piace l’idea che i torinesi possano tornare a guardare all’insù per consultare l’ora, ritrovando quei punti di riferimento che da decenni caratterizzano facciate, incroci e scorci della nostra città. Le lancette di un orologio in movimento simboleggiano una città viva e in movimento – commenta l’assessore alla Cura della città, Francesco Tresso – e inoltre, con questa iniziativa vogliamo anche rendere omaggio alla storia di una città che è stata all’avanguardia anche in questo campo. Dal 1979, infatti, il segnale di ora esatta trasmesso dalla Rai partiva proprio da Torino, accompagnando per oltre trent’anni la quotidianità di milioni di italiani”.
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