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Regionali, le confederazioni dell’artigianato incontrano i candidati

 

 

 

Oggi 16 Maggio presso il Circolo dei Lettori a Torino ha avuto luogo l’incontro tra le confederazioni dell’artigianato Piemontese: Confartigianato Imprese Piemonte, CNA Piemonte, CasArtigiani Piemonte e i quattro candidati alla Presidenza della Regione Alberto Cirio, Sarah Disabato, Francesca Frediani e Gianna Pentenero.

Le Associazioni dell’artigianato hanno presentato le proposte contenute nel documento ‘Ripartire dall’artigianato per lo sviluppo del Piemonte‘.

Il documento di indirizzo per i candidati alla Presidenza della Regione Piemonte per le elezioni regionali dell’8 e 9 giugno 2024 rappresenta la sintesi delle proposte del mondo dell’artigianato piemontese per il futuro delle politiche regionali.

Gli artigiani chiedono misure per la competitività, per le competenze e lo sviluppo, il credito, l’ambiente e la transizione e per le politiche sociali.

Si parte dalla richiesta di reintroduzione dell’Assessorato e dell’Osservatorio Regionale all’Artigianato e il sostanziale incremento del Fondo Unico per la Competitività, strumento indispensabile per promuovere l’ammodernamento e l’efficientamento. L’attuazione delle ASA, le Aree di Sviluppo dell’Artigianato, la necessità di dare nuova spinta alla manifattura in Piemonte e all’export attraverso il potenziamento delle infrastrutture, favorire politiche a favore dell’inclusione di giovani e donne anche attraverso nuove misure creditizie per l’artigianato.

Fondamentale infine promuovere l’occupazione e il passaggio generazionale rafforzando la formazione e le accademie di filiera oltre alla riattivazione di tutte quelle misure specifiche per l’artigianato attualmente bloccate come l’Eccellenza Artigiana e Bottega Scuola.

Riteniamo fondamentale re-istituire l’assessorato all’Artigianato – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte -per tutelare, sostenere e valorizzare l’importante patrimonio rappresentato da micro e piccole imprese ma anche da piccole botteghe e da singoli artigiani. Un mondo che ha pagato duramente le diverse crisi economiche globali indotte, la discutibile gestione della pandemia, l’inflazione e la deindustrializzazione sistematica e dolosa. Artigianato vuol dire posti di lavoro, sviluppo locale, presidio del territorio. Vuol dire tradizione, ma anche innovazione. Siamo un comparto che ha peculiarità tali che non può essere “affogato” nell’assessorato alle Attività produttive. Abbiamo bisogno di politiche mirate ed incentivi, di supporto tecnico e finanziario per migliorare la competitività delle imprese artigiane piemontesi sui mercati nazionali e internazionali, di sviluppare progettualità specifiche. Da parte dell’attuale Governo abbiamo colto una giusta sensibilità nei confronti dell’imprenditoria artigiana, come dimostra anche l’istituzione della Giornata del Made in Italy. Serve, però, declinare in un sostegno concreto questa sensibilità. Ecco perché chiediamo con forza l’assessorato all’Artigianato, unitamente alla re-istituzione dell’Osservatorio Regionale dell’Artigianato perché servono costanti attività di monitoraggio, raccolta dati e analisi“.

Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte afferma che: “Ci sono necessità imprescindibili che dovranno essere soddisfatte per garantire la crescita e lo sviluppo sostenibile delle nostre imprese artigiane. Chiediamo il ripristino della dotazione finanziaria pre-pandemica del Fondo Unico dell’Artigianato. È essenziale che tale fondo ritorni ai livelli antecedenti alla crisi sanitaria, considerando il suo ruolo strategico nel supportare gli investimenti necessari per accrescere la competitività, modernizzare e innovare i processi produttivi delle nostre imprese. È attraverso tali interventi che possiamo realmente fare la differenza nel panorama economico attuale, caratterizzato da sfide sempre più complesse e da un’inevitabile trasformazione digitale. Inoltre, riteniamo cruciale il ruolo della formazione, che si pone come pilastro per rispondere efficacemente al fabbisogno occupazionale e al passaggio generazionale nel nostro mondo. Formare giovani artigiani e trasferire sapere e competenze tra le generazioni non è solo un investimento nel futuro di singole imprese, ma un’azione vitale per l’intera economia regionale“.

Il Presidente di CasArtigiani Piemonte Paolo Mignone dichiara: “Un aspetto importante che non va trascurato è quello dell’accesso al credito: le piccole imprese del territorio devono essere supportate. Occorre mettere in atto misure che da un lato abbattano i costi dei finanziamenti e dall’altro sostengano lo sviluppo dei piccoli imprenditori. A tal proposito, occorre creare degli strumenti appositi; penso, ad esempio, a voucher di garanzia o a copertura di servizio forniti dai Confidi. Auspichiamo inoltre che si tenga presente delle specifiche caratteristiche delle micro e medie imprese nella strutturazione di tutti i bandi regionali, evitando di concentrare le risorse su poche grandi realtà a discapito delle piccole

“La meglio gioventù”: ecco la nuova stagione del Teatro Regio

Si ispira al celebre film di Marco Tullio Giordana risalente al 2003 e alla nota raccolta di poesie di Pierpaolo Pasolini la stagione operistica 2024/2025 del teatro Regio di Torino che inizierà il primo ottobre prossimo e si concluderà il 29 giugno 2025. Un’esplosione di talento e di bellezza che incanterà gli appassionati e un viaggio nel mondo dell’opera per chi vi si accosterà per la prima volta, con la proposta di ben dodici titoli, di cui sette nuovi allestimenti, tra i quali la trilogia dedicata a Manon Lescaut, evento eccezionale che ha come punto di partenza la giovane protagonista del romanzo di Prevost, fonte di ispirazione per ben tre compositori, Daniel Auber, Jules Massenet e Giacomo Puccini, al centro del progetto per il centenario della morte del compositore. Verrà anche dato spazio alla danza con due balletti classici e il gala di Roberto Bolle and Friends.

La recente riorganizzazione dei settori della sala, con il congiungimento del settore 3 e di quello 4 e una nuova e vantaggiosa politica dei prezzi, applicando uno sconto del 30 per cento sugli abbonamenti, renderanno sicuramente il teatro Regio più accessibile a un pubblico più ampio. Con meno di 40 euro sarà possibile assistere ad un’opera, la cui prima non si differenziare più nel prezzo dalle altre recite.

“Questa nuova stagione – afferma il sindaco della Città di Torino e Presidente della Fondazione Teatro Regio Stefano Lo Russo – conferma la linea culturale scelta dal teatro, contraddistinta da una politica innovativa, di qualità e con un tema che è quello della gioventù, che va ad inserirsi nella politica di attenzione verso le nuove generazioni, con iniziative collaudate come le Anteprime Giovani, rivolte ad appassionare le nuove generazioni al teatro dell’opera”.

“Sono estremamente soddisfatto per il conferimento del Premio Abbiati a La Juive come migliore spettacolo del 2023 – dichiara Il Sovrintendente del Teatro Regio, Mathieu Jouvin –

Questo riconoscimento non solo attesta la qualità artistica dell’opera, ma fa da sprone a proseguire nel lavoro che, insieme al direttore artistico Cristiano Sandri, stiamo portando avanti e rende merito alla nostra visione di presentare una varietà di titoli capaci di incuriosire e intrigare il pubblico.

La frase espressa da Paul Nizan “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della mia vita”, invita a una riflessione critica sul concetto convenzionale di giovinezza come periodo di felicità senza pari, suggerendo, invece, un’immagine di un’età intricata e sfaccettata. Questo è il motivo per cui ho voluto come titolo della stagione “La meglio gioventù”, espressione estremamente musicale che deriva da una raccolta di poesie in lingua friulana di Pierpaolo Pasolini e nasce da uno dei canti più dolorosi e commuovente degli alpini. Inevitabile il rimando al film di Marco Tullio Giordana, che ho amato molto e che è stato premiato a Cannes, un’opera cinematografica che offre una visione affascinante della storia italiana attraverso gli occhi di personaggi memorabili e complessi, un vero e proprio romanzo di formazione, con una grande capacità di affrontare temi universali, tra cui famiglia, amicizia, amore, oltre alla ricerca di senso e di identità, temi propri della gioventù.

Tutte le opere in programma in questa stagione esplorano l’ambiguità della gioventù, esprimendone l’emozione, indagandone la conflittualità, celebrandone il fascino, ma invitando al tempo stesso alla riflessione”.

Dal 1 al 29 ottobre prossimo si aprirà la stagione del teatro Regio con Manon Manon Manon, evento unico che offre un omaggio originale a Manon Lescaut. A firmare i tre nuovi allestimenti è il regista francese Arnaud Bernard, al suo debutto al teatro Regio, che ha scelto di sviluppare un progetto drammaturgico incentrato su tre epoche iconiche del cinema francese. Si tratta di una nuova sfida per il teatro che metterà il Regio sotto i riflettori internazionali.

La programmazione della trilogia è tale da permettere al pubblico di assistere ogni giorno a un titolo diverso, oltre alla possibilità di goderne nell’arco di un unico fine settimana. Chi visiterà Torino potrà godere di questo ricco carnet culturale. Manon Lescaut è una giovane donna, con le sue contraddizioni e i suoi dilemmi, una potente forza vitale ed è l’emblema dell’età della giovinezza, passionale, impulsiva, vulnerabile. Sul podio saliranno Renato Palumbo, Evelino Pidò e Guillaume Tournaire. Le tre protagoniste saranno Erika Grimaldi, Ekaterina Bakanova e Rocio Pérez. Main partner della produzione è Intesa Sanpaolo. Manon Manon Manon sarà al centro dell’interesse europeo, in quanto il teatro Regio ospiterà, dal 24 al 26 ottobre prossimi, la Conferenza d’Autunno di ‘Opera Europa’, la principale organizzazione europea che riunisce teatri e festival lirici e che conta 233 membri provenienti da 44 Paesi. L’incontro sarà un’opportunità per tutti i soci di riunirsi e confrontarsi per sviluppare collaborazioni e progetti innovativi.

Inaugurerà la stagione d’opera e di balletto il 23 novembre ‘Le nozze di Figaro’, l’opera più frizzante e umana di Wolfgang Amadeus Mozart. La gioventù è qui ben incarnata nella sfida alle convenzioni sociali e con la forza ribelle e intraprendente incarnata da Figaro e Susanna, che aspirano alla libertà, all’autonomia come il giovane paggio Cherubino che, a causa della sua impetuosità si trova a vivere situazioni piuttosto buffe e imbarazzanti. Per la prima volta a Torino l’allestimento è di Emilio Sagi, che è garanzia di stile e piacevolezza. Artisti carismatici vestiranno i panni dei protagonisti, Vito Priante e Monica Conesa saranno il conte e la contessa, Giorgio Caoduro sarà Figaro, Giulia Semenzato vestirà i panni di Susanna e José Maria Lo Monaco quelli di Cherubino. Sul podio Leonardo Sini. L’opera sarà in scena fino al 1 dicembre, mese tradizionalmente dedicato alla danza.

Dal 12 al 18 il Regio ospiterà il balletto romantico per eccellenza, Giselle, su musica di Adolphe- Charles Adam nella versione coreografica di Aleksej Fadeecev e nell’interpretazione dei solisti e del corpo di ballo del Balletto dell’Opera di Tbilisi.

Dal 21 al 30 dicembre sarà la volta dello Schiaccianoci del 1891, meravigliosa partitura in cui la magia del Natale si trasforma in musica grazie al talento straordinario di Petr Il’ic Caikovskij. Il Balletto dell’Opera di Tbilisi propone la fatata edizione coreografica di Nina Ananiashvili e Alaksej Fadeecev, con scene e costumi ispirati ai libri di fiabe ottocenteschi. Sono presenti innocenza, meraviglia, avventura e fantasia, che offrono una visione magica del mondo attraverso gli occhi di una giovane ragazza.

Il 2025 inizia con tre spettacoli straordinari il 3, 4 e 5 gennaio, con la grande danza di Roberto Bolle e gli interpreti del celeberrimo Roberto Bolle and Friends.

Una ricca esplorazione del tema della gioventù, attraverso I suoi protagonisti e le loro esperienze amorose è offerta da ‘L’elisir d’amore’ di Gaetano Donizetti, in scena dal 28 gennaio al 5 febbraio 2025. Nella nuova coproduzione con il teatro Regio di Parma, il regista Daniele Menghini trasforma questo racconto d’amore in una fiaba onirica, popolata di burattini e marionette richieste gentilmente a due famiglie torinesi di grande tradizioni nel campo, le marionette Lupi.

Vestirà i panni del timido Nemorino René Barbera, elegante tenore dalla voce morbida, che considera questo uno dei suoi personaggi preferiti; il soprano Federica Guida, nel ruolo di Adina, capace di dimostrare il suo talento versatile sia nei numeri vivaci sia in quelli sentimentali. Accanto a loro due esperti e brillanti artisti quali Paolo Bordogna nel ruolo di Dulcamara e Davide Luciano come Belcore. Dirige il maestro Fabrizio Maria Carminati, interprete molto esperto del repertorio belcantistico.

Sarà in scena il Rigoletto dal 28 febbraio all’11 marzo 2025. La passione tra Gilda e il Duca è intensa e travolgente, ma anche minacciata dalle convenzioni sociali e dalle forze oscure che circondano i personaggi. Molto forte è il tema della responsabilità e della conseguenza delle azioni, che sottolineano la fragilità e l’effimero della giovinezza. Il ruolo del titolo è affidato al baritono George Petean, il tenore Piero Pretti, recentemente applaudito in “Un ballo in maschera”, è il duca di Mantova. Giuliana Gianfaldoni è Gilda. Il nuovo allestimento è firmato da Leo Muscato, regista pluripremiato, che ritorna al teatro Regio con il team creativo artefice della felice produzione di Agnese di Ferdinando Paer, vincitore del Premio Abbiati nel 2019. Dirige il maestro Nicola Luisotti.

Un’interessante rappresentazione del tema della gioventù è quella della “Dama di Picche” di Petr Ilic Cajkovskij, che andrà in scena dal 3 al 16 aprile 2025. Il compositore lo considerava il suo miglior lavoro in assoluto e fu spinto da un’ispirazione travolgente nel 1890, su libretto del fratello tratto da un breve racconto di Puskin. La tragedia di Hermann, uomo che perde ogni speranza di felicità e di amore a causa della sua ossessione per il gioco d’azzardo, ispira al musicista le arie più emotive e disperate. L’allestimento è firmato da Richard Jones per la Welsh National Opera di Cardiff, l’azione si sposta nella Russia del primo Novecento , in cui convivono i relitti della grandiosità imperiale e il caos post rivoluzionario. Le allucinazioni di Hermann acquistano risvolti grotteschi e vengono risolte in modo sorprendente.

Il tenore Mikhail Pirogov è Hermann, Jennifer Larmore la contessa, Zarina Abaeva è Liza e Vladimir Stoyanov il principe Eleckij.

Il giovane maestro Valentin Uryupin, dopo il suo esordio al teatro Regio nel 2023 con ‘La sposa dello Zar’ di Rimskij Korsakov, torna a dirigere i complessi artistici del teatro.

Dal 15 al 27 maggio andrà in scena una nuova produzione dell’opera romantiche “Hamlet” di Ambroise Thomas. La tragedia di Shakespare cui l’opera è liberamente ispirata si accende con nuovi episodi per dare spazio a danze e cori pieni di colore, conservando, tuttavia, le scene più tenebrose e violente. Per la prima volta al mondo viene presentata sotto forma scenica la versione dell’opera con il ruolo di Hamlet affidato a un tenore anziché un baritono; sarà John Osborne a interpretarlo, incarnando il principe triste. Ha già entusiasmato il pubblico torinese nella Fille du régiment. Sara Blanch sarà Ophélie, la cui aria della follia rappresenta una vera e propria sfida per i soprani di coloritura. Lo spettacolo reca la regia di Jacopo Spirei, al suo debutto al teatro Regio, e la direzione di Jérémie Rhorer, che metterà in risalto le atmosfere contrastanti dell’opera. Hamlet vive una profonda crisi identitaria e di turbamento rispetto al suo ruolo nel mondo e incarna una gioventù tormentata, in conflitto con il mondo adulto.

L’ultima produzione della stagione sarà l’Andrea Chénier di Umberto Giordano, che vede il ritorno di grandi artisti dalla statura vocale e interpretativa, Gregorio Kunde, già interprete in Juive, Maria Agresta, che si è distinta nei Vespri siciliani, e Franco Vassallo. L’opera sarà in scena dal 18 al 29 giugno prossimo e ci fornisce delle meditazioni stimolanti sul tema della gioventù a partire dall’ambientazione, la Rivoluzione francese, periodo di tumulto e di cambiamento sociale. Il poeta Chénier sacrifica la vita per i suoi ideali e Maddalena lo segue fino al patibolo per amore, passione e idealismo, ma anche crescita e maturità attraverso esperienze come la guerra e la morte, che insegnano a comprendere il valore della vita e delle relazioni umane.

Fin dal suo debutto, nel 1896, l’opera di Giordano riscosse un enorme successo grazie ad arie e duetti magnifici e brani memorabili, complice un libretto firmato da Luigi Illica che seppe trasformare in una tragedia ardente la biografia di un poeta francese vittima della Rivoluzione.

L’opera sarà presentata in un nuovo spettacolare allestimento di Giancarlo del Monaco, esperto regista di fama internazionale che si definisce ‘un innovatore nel segno della tradizione’. Sul podio il maestro Andrea Battistoni, che ha diretto magistralmente la Bohème nel 2022.

Il teatro Regio ha programmato per la stagione 2024/2025 le Conferenze concerto per presentare le opere al pubblico, condotte dalla giornalista Susanna Franchi, dalla musicologa Liana Puschel e dalla giornalista Elisa Guzzo Vaccarino per i balletti. Proseguono le Anteprime Giovani riservate al pubblico under 30, che hanno permesso a ventimila giovani di assistere agli spettacoli d’opera del teatro Regio.

Mara Martellotta

Quando gli studenti raccontano le imprese sostenibili

È stata presentata negli uffici di Confindustria Piemonte la prima edizione del premio ‘Gli studenti raccontano le imprese sostenibili’. Rivolto ai laureandi di tutto il territorio piemontese è finalizzato a selezionare le sette migliori tesi, presentate nel corso del 2024, sul tema della sostenibilità. Il premio ha come ulteriore obiettivo la realizzazione di un catalogo con una breve presentazione delle best practices aziendali tratte dalle tesi selezionate che saranno diffuse sia tramite l’Enterprise Europe Network cui aderiscono Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte, che dalla piattaforma CSR Piemonte. Ci sarà poi un focus sul tema della transizione energetica e in particolare delle Cer (Comunità Energetiche Rinnovabili).

Siamo felici di presentare il premio ‘Gli studenti raccontano le imprese sostenibili’ che vuol fare incontrare il mondo del lavoro e gli studenti. Obiettivo è la diffusione della cultura d’impresa verso le aziende piemontesi, ecco perché gli autori delle tesi selezionate potranno lavorare direttamente con le aziende che parteciperanno alla prima edizione di questo premio. È un modo nuovo ed efficace di raccontare e capire come la sostenibilità può essere un paradigma di competitività che può portare un beneficio a tutto il territorio” ha spiegato Marco Piccolo Reynaldi, delegato alla sostenibilità di Confindustria Piemonte.

L’iniziativa ‘Gli studenti raccontano le imprese sostenibili’ rappresenta un’importante occasione per valorizzare il ruolo centrale della sostenibilità nello sviluppo economico del Piemonte. Il premio, a cui siamo orgogliosi di partecipare, mira a selezionare le migliori tesi di laurea incentrate sul tema della sostenibilità, premiando i giovani talenti che si distinguono per originalità, rigore metodologico e capacità di ispirare nuove idee per un futuro più sostenibile. Il progetto si inserisce in un contesto in cui la sostenibilità sta assumendo un’importanza sempre maggiore, sia a livello locale che internazionale. Il premio rappresenta un contributo concreto per promuovere la cultura della sostenibilità tra le imprese piemontesi e per diffondere le migliori best practices in materia di responsabilità sociale e ambientale e la sinergia tra il mondo accademico, imprenditoriale e bancario che caratterizza il premio rappresenta sicuramente un valore aggiunto fondamentale. Nell’ambito del Premio, abbiamo voluto inserire una menzione speciale sulla Transizione energetica e sulle CER: un tema necessario a cui stiamo lavorando come Sistema camerale regionale” commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte.

Partner fondamentali del premio saranno i tre atenei piemontesi che avranno il compito di raccogliere entro il 15 luglio le candidature degli studenti e indicare i professori che seguiranno i tesisti. I rappresentanti del mondo accademico, nella commissione di valutazione che sarà formata entro il 31 ottobre, saranno affiancati dagli imprenditori che compongono il tavolo di lavoro sostenibilità di Confindustria Piemonte; rappresentanti di Unioncamere Piemonte; rappresentanti di Confindustria Piemonte; un rappresentante di BPER Banca. La presentazione delle tesi dovrà avvenire entro il 31 gennaio 2025La premiazione è infine prevista il successivo 31 marzo. Al primo classificato andrà un premio di 2.000 euro, al secondo premiato 1.500 euro, al terzo 1.000 euro, alle tesi che si classificheranno dal quarto al sesto posto saranno riconosciuti premi da 700 euro. Inoltre, verrà assegnato un premio di 1.000 euro per lo studente che realizzerà la miglior tesi sulla transizione energetica.

BPER Banca vuole essere motore della transizione verso un mondo più sostenibile. Il network con importanti player del territorio come Confindustria Piemonte, Unioncamere Piemonte e le tre Università piemontesi per promuovere la cultura della sostenibilità rafforza la nostra mission in una regione strategica per la nostra banca” commenta Rosalia Spagnarisi, responsabile territoriale corporate direzione regionale Nord Ovest di BPER Banca.

Questa iniziativa rappresenta un importante passo avanti nell’incoraggiare e riconoscere il lavoro degli studenti che si dedicano alla ricerca e all’innovazione nel campo della sostenibilità aziendale. La sostenibilità è un tema cruciale per il futuro del nostro pianeta e delle nostre comunità e crediamo fermamente che l’università abbia un ruolo fondamentale nel promuovere una cultura improntata alla responsabilità ambientale e sociale. L’Università del Piemonte Orientale è da tempo sensibile a questo tema e l’istituzione del Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica ne è la dimostrazione concreta. Sosteniamo perciò pienamente questo premio, poiché incoraggia non solo la ricerca accademica, ma anche il suo impatto pratico sul mondo imprenditoriale e sulla società nel suo complesso. Auguro quindi il miglior successo a tutti gli studenti che parteciperanno a questa iniziativa, incoraggiandoli a continuare nel loro impegno verso la sostenibilità e l’innovazione. Ai vincitori, rivolgo i miei più sinceri complimenti e l’augurio che il loro lavoro possa contribuire in modo significativo alla promozione di pratiche aziendali sostenibili e alla costruzione di un futuro migliore per tutti” commenta il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi.

L’Università di Torino è orgogliosa di partecipare alla prima edizione del premio ‘Gli studenti raccontano le imprese sostenibili’. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità unica per i nostri laureandi di esporre le loro ricerche in un contesto che valorizza la transizione verso pratiche aziendali sostenibili. Il coinvolgimento degli studenti in progetti così significativi dimostra il loro impegno e la loro capacità di contribuire concretamente agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Siamo convinti che il dialogo tra il mondo accademico e il tessuto imprenditoriale sia essenziale per promuovere un futuro più sostenibile. Auguro a tutti i partecipanti di sfruttare appieno questa occasione per mettere in luce le loro idee innovative e per avanzare nella loro carriera con una consapevolezza rinnovata dell’importanza della sostenibilità” dichiara Paolo Biancone, docente di Business Administration dell’Università di Torino.

In un Paese che soffre di gravi criticità collegate al forte debito, non solo finanziario, ma anche ambientale (diffuso dissesto idrogeologico, inquinamento atmosferico peggiore d’Europa) formativo (il livello di scolarità in Italia è tra più bassi d’Europa) e demografico (con un trend in cronica decrescita), la realizzazione di una ‘giusta’ transizione ecologica e digitale è ulteriormente ostacolata dalla carenza di adeguate competenze e da un forte mismatch nel mondo del lavoro. Il nostro obiettivo è quello di aiutare il Paese ad affrontare queste criticità e aiutare i manager di oggi ma soprattutto quelli di domani che, poi, sono gli studenti del presente” ha commentato Patrizia Lombardi, vice Rettrice del Politecnico di Torino e Presidente della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile.

Multe ai monopattini

Il lettore Luigi Gagliano ci invia la foto che pubblichiamo e ci scrive:  “Finalmente, è il caso di dirlo, in questi giorni insieme alla pioggia piovano le multe per i monopattini parcheggiati  sui marciapiedi  e nei posti dove vige divieto. La sanzione può variare da € 41  al oltre 100. Questo per effetto del nuovo codice della strada da poco entrato in vigore. Speriamo che questa pioggia di multe sia continua. Magari, forse, potrá  essere la volta buona che vedremo monopattini  parcheggiati in malo modo”.

Arrestato il ladro seriale dei supermercati

Era già stato denunciato per tentata rapina ai danni di un dipendente del supermercato, che l’aveva visto mentre cercava di uscire senza pagare. Nei giorni scorsi è accaduto nuovamente e il ladro è stato arrestato dalla polizia. Si tratta di  un 35enne, residente a Novara ma di fatto senza fissa dimora. L’uomo, che  è accusato di tentato furto, ha diversi  precedenti simili. Nel negozio Tigros di Novara ha riempito due borse con  superalcolici e altri articoli ed è fuggito attraverso una porta antincendio. Poco dopo  la polizia lo ha fermato.

“Libraccio”: la sua storia raccontata da uno dei fondatori

Quando i sogni cambiano le regoleè possibile trasformare un’idea in un progetto imprenditoriale, come quello che sta dietro al “Libraccio”, la più importante catena di libri usati in Italia, che dal 1979 fa la storia dell’editoria italiana. Dalla sua prima sede storica, a Milano in via Corsico, oggi “Libraccioè una holding che controlla varie società e gestisce più di 60 librerie in Italia.

L’affascinante storia di questo progetto nasce dall’amicizia di quattro ragazzi che si incontrano casualmente nei mercatini di libri usati di largo Richini a Milano – Pietro Fiechter, Tiziano Ticozzelli, Silvio Parodi ed Edoardo Scioscia- che dalla comune condivisione di ideali e proposti daranno vita ad una realtà unica nel panorama nazionale.

La storia ce la siamo fatta raccontare- al Salone del Libro di Torino- proprio da uno dei padri fondatori del progetto iniziale, Pietro Fiechter.


Una grande idea e una solida amicizia sembrano esser stati gli ingredienti fondamentali per dare vita al “Libraccio”. Cosa vi ha spinto a partire con questo progetto?

È nato tutto a Milano negli anni 70 e, all’epoca, eravamo militanti di gruppo di sinistra. Ci sembrava un’idea politicamente corretta e affine al nostro pensiero quella di proporre i libri usati per le famiglie più povere.

 

Ma da lì a poco le cose si sono evolute diversamente.

Sì, infatti i nostri primi clienti sono stati i figli della “borghesia” milanese. Infatti le famiglie meno abbienti volevano mandare i loro ragazzi a scuola con i libri nuovi, mentre quelle più ricche- forse non avendo questo tipo di preclusione in generale- si sono avvicinati all’ usato con maggiore interesse.

 

Quando vi siete però resi conto che il vostro progetto stava funzionando?

Quando ci siamo resi conto che stavamo fornendo un servizio vero e proprio. Erano pochissime le librerie specializzate nel settore scolastico aperte durante tutto l’anno e noi eravamo tra quelli. Inoltre le persone potevano scegliere tra il nuovo o l’usato: è stato l’elemento che sicuramente ha determinato il nostro successo.

 

Oggi il modo di concepire il libro è completamente cambiato. Come vede questa nuova prospettiva?

Si diceva che il libro sarebbe morto nel giro di qualche anno;  ma nella nostra realtà i prodotti digitali rappresentano una piccola fetta delle vendite, fatta qualche piccola eccezione per i settori più tecnici.

 

I libri hanno sempre fatto parte della sua vita. Cosa rappresentano a livello personale?

Per me sono qualcosa di fondamentale. Avere un libro in mano in un qualsiasi luogo mi da una soddisfazione che il supporto digitale non mi trasmette. Infatti, oltre ad essere un librario, sono anche un collezionista di libri “rari” (prime edizioni e libri autografati). Per questo un evento come il Salone diventa un momento fondamentale: a mio parere ci vorrebbe un evento uguale anche nel centro sud.

 

Valeria Rombolà

Furti sulle auto a Torino: un arresto e tre denunce

Nell’ambito del contrasto quotidiano al fenomeno del furto su autovetture, gli agenti del Commissariato di P.S. Madonna di Campagna negli ultimi giorni hanno arrestato un ventottenne cittadino marocchino gravemente indiziato di tentato furto. In altri due contesti, tre minorenni, invece, sono stati denunciati in stato di libertà: due per furto e uno per ricettazione.

L’attività di polizia giudiziaria del Commissariato permetteva ai poliziotti di indirizzare in particolar modo l’attenzione nelle zone limitrofe al centro commerciale Area 12, ove nelle ultime settimane erano state segnalati diversi furti su mezzi con targa straniera parcheggiate in quella zona.

In un caso, personale in abiti civili del Commissariato individuava una autovettura sospetta e ne controllava i due occupanti. I due giovani a bordo, minorenni, venivano successivamente denunciati poiché trovati in possesso di oggetti atti allo scasso, come un frangivetro e un martello, e poiché si spostavano a bordo di autoveicolo priva di copertura assicurativa e sottoposta a sequestro amministrativo.

Il terzo soggetto minorenne, invece, è stato individuato nelle ore seguenti, a seguito della denuncia di furto da parte di due turisti di nazionalità francesi, i quali indicavano ai poliziotti che le cuffie airpods asportate dall’abitacolo della loro vettura emettevano segnale GPS e che quindi potevano essere localizzate. Gli agenti si recavano sul luogo da cui proveniva il segnale e le cuffie venivano trovate in possesso di un minorenne, il quale non era in grado di giustificarne il possesso; il giovane, pertanto, veniva stato denunciato per ricettazione.

Infine, nella notte di venerdì 10, un venticinquenne di nazionalità marocchina è stato colto all’interno di un suv parcheggiato nei pressi di corso Venezia, intento a smontarne la plancia. Nonostante tentasse di nascondersi alla visuale della Volante, l’esperienza degli operatori, che notavano il deflettore destro rotto, permetteva il fermo del soggetto. L’uomo era, inoltre, in possesso di un coltello a serramanico di lunghezza di circa 15 cm.

Sembra troppo facile fuggirsene col malloppo!

Sul palcoscenico del Gioiello, sino a domenica 19 maggio

Arriva trafelato a casa il signor Henry Perkins, arriva sbigottito e terrorizzato dal momento che ha scoperto che nella “sua” ventiquattrore non stazionano più l’agenda di lavoro e il panino al formaggio non più freschissimo ma molto più di un milione di dollari. Chiaramente uno scambio, una borsa identica alla sua che ha cambiato mano. È chiaro che quei soldi puzzano e che qualcuno molto presto li verrà a cercare: per cui all’aria i festeggiamenti per il suo compleanno con la moglie Christie e i vecchi amici Vic e Betty, che sono in arrivo, qualcosa buttato velocemente in valigia, una chiamata al taxi e via in aeroporto. Un’isola lontana o Barcellona, qualsiasi direzione andrà comunque bene.

Questo il già caotico inizio di quel “Funny Money” – ribattezzato sul palcoscenico del Gioiello “In fuga col malloppo” (repliche sino a domenica 19) – che il prolifico Ray Cooney scrisse trent’anni fa per i successi newyorkesi dopo aver già scritto quegli esempi di sfacciato divertimento che in Italia sarebbero arrivati nelle mani di Pietro Garinei con i titoli di “Se devi dire una bugia dilla grossa” e “Taxi a due piazze”, casi di riprese e tournée infaticabili. Parole e battute e situazioni dentro cui si corre a rotta di collo, una montagna sempre più difficile da scalare, perché non soltanto si dovrà fare di tutto per camuffare la valigetta, perché da quella porta d’ingresso non soltanto entrerà la coppia di amici ma anche il taxista che scalda sotto i motori per arrivare in tempo alla partenza e un paio di sergenti di polizia e detective che da subito arrivano a ficcare il naso in quel contenuto che scotta, non ultimo il malandrino autentico proprietario del malloppo. Un ingranaggio che scivola via senza intoppi per il divertimento senza mezze misure del pubblico, un ritmo serrato che ha l’esattezza di un vecchio Feydeau, gli scambi di persona e le identità inventate di sana pianta che vengono ad affollare la scena e gli ingarbugliamenti del testo e degli attori, l’immancabile divano che suona come il refugium peccatorum di personaggi in cerca di riparo e di momenti di eccessiva ressa. Tutti quanti, personaggi e attori, vengono presi follemente nel meccanismo e per certi momenti paiono non uscirne vivi, catturati come sono dal trovarsi l’uno di fronte all’altro (inevitabilmente, gli interpreti) e perdersi nelle proprie risate e nelle proprie facce a cui non possono sottrarsi – con buon coinvolgimento del pubblico -, trovando anche l’occasione per reclamizzare lo sponsor che ha fornito l’arredamento per la scena e per quei farfugliamenti o forzature o storpiature – al termine dello spettacolo, tra applausi e ringraziamenti, verranno definiti “guittate” – che inaspettatamente buttano il più minuscolo sassolino nell’ingranaggio di cui sopra.

È lo spettacolo, bellezza!, direbbe qualcuno, con le sue leggi e i suoi peccati più che veniali. Restando tuttavia grati a Claudio Insegno (nessun compagno di cordata che l’abbia omaggiato mentre lui per gli altri s’è speso in un elenco interminabile di bellezze e di doti!) che, inventandosi un adattamento e riversando trovate e romanità in terra di States forse oltre il dovuto, trascina la vicenda come un buon guerriero al continuo attacco e spremendo il suo Vic con estrema simpatia: con tutti i suoi compagni, ad iniziare da Andrea Beltramo, impareggiabile, lontanissimo dal risparmiarsi, vera macchina da guerra all’interno dello spettacolo. Paure, eroismi, simpatia, sbalordimenti, voci diverse, invenzioni, ha spalle grandi ed eroiche per supportare tutto quanto. Con loro, infaticabili altrettanto, Carlotta Iossetti (non troppo ben trattata dall’autore che l’ha relegata in una ubriacatura pressoché continua), Lia Tomatis, Diego Casale, Ettore Lalli, Step Minotti e non ultimo Guido Ruffa, vero e puro divertimento a parte con le sue fantomatiche tazze di tè e la sua doppia personalità, un concentrato ben tagliato a metà di mansuetudine e irascibilità. Pubblico abbiamo detto facilmente coinvolto, ne consegue successo come di rado ci si imbatte a teatro.

Elio Rabbione

Festa a Oulx per i primi due anni di “Casa Mistral”

Spazio aperto alla collettività e attento alle “diversità”, la “casa colorata” di piazza Mistral ha visto finora il passaggio di quasi cento giovani

Sabato 18 maggio

Oulx (Torino)

“Spazio di comunità” (inteso nel senso più ampio della definizione) gestito dalla “Fondazione Time2” – creata nel 2019 a Torino da Antonella e Manuela Lavazza, con l’obiettivo favorire i diritti dei giovani con e senza disabilità e permettere loro di costruire un proprio progetto di vita indipendente – in  partenariato  con gli enti del “Terzo Settore” locali, con il patrocinio del “Comune di Oulx”, la collaborazione del “Consorzio Intercomunale Socio-Assistenziale Valle di Susa e Val Sangone (Con.I.S.A.)” e gli istituti scolastici del territorio, “Casa Mistral” festeggia alla grande, il prossimo sabato 18 maggio, i suoi pienissimi primi due anni di vita. Nota come la “casa colorata” situata, dal 20 maggio 2022, al centro dell’omonima piazza (nel cuore del Borgo Vecchio di Oulx), “Casa Mistral” è da sempre uno “spazio aperto alla collettività” e “attento alle diversità”, con programmi rivolti a giovani e famiglie del territorio; uno spazio dove chiunque, giovane o anziano, può presentare proposte di attività e realizzarle sia individualmente che in rete con gli altri.

 

Luogo di aggregazione per eccellenza, dalla sua apertura, ha visto l’alternarsi di 96 giovani – nell’87% dei casi residenti in Alta Val Susa – che hanno preso parte ad attività ricreative e di sostegno extra scolastico.  Dal 2022 ad oggi, sono invece 81 gli adulti che hanno partecipato e partecipano alle attività di comunità che si svolgono al suo interno,

Per festeggiare questo importante traguardo, le porte di “Casa Mistral” saranno dunque ancora più aperte sabato 18 maggio (a partire dalle ore 15,30) per una festa di compleanno alla quale prenderanno parte i giovani “di casa”, gli educatori, le famiglie e tutti i curiosi che vorranno partecipare ai festeggiamenti.

“Siamo da sempre legate alla Val di Susa – dichiarano Antonella e Manuela Lavazzae quando abbiamo percepito la possibilità di sviluppare un progetto a Oulx abbiamo pensato che sarebbe stato naturale iniziare proprio da lì. ‘Casa Mistral’ è stata infatti la prima sede di ‘Fondazione Time2’ e attraverso il confronto con i giovani, con o senza disabilità, che partecipano alle attività e con la cittadinanza abbiamo imparato molte cose su quanto sia importante l’ascolto, la costruzione di progetti partecipativi e l’attenzione alle caratteristiche individuali. In fondo questa è la ‘mission’ di ‘Fondazione Time2’: promuovere una cultura e una cittadinanza che siano capaci di sostenere le caratteristiche di ogni persona”.

Breve storia. Un tempo storica sede del “Consorzio Forestale Alta Val di Susa”, l’edificio di piazza Mistral ad Oulx ha cambiato più volte destinazione d’uso fino all’assegnazione due anni fa, tramite un bando del Comune di Oulx, alla “Fondazione Time2”. Due anni di forte impegno in cui “Casa Mistral” è diventata un punto di riferimento per la “comunità locale” grazie all’ampia offerta dei suoi progetti: dal supporto alle donne mamme con inserimenti lavorativi, allo spazio di ascolto per genitori offerto dal “Centro per le Famiglie Diffuso”, fino aitanti progetti di impegno civico per “giovani con disabilità”, così come alle attività della “Cooperativa Sociale P. G. Frassati” e alla creazione della “Società Sportiva Dilettantistica Sport Time2”, aperta a persone “con e senza” disabilità.  In più, a “Casa Mistral”, ogni settimana, un gruppo di adolescenti Valsusini si ritrova per seguire programmi educativi e formativi, per fare i compiti e intraprendere i primi percorsi di volontariato. Insieme a un’equipe di counselored educatori, è anche possibile partecipare, ad attività di gruppo rivolte ai giovani fra i 14 e i 25 anni, per guidarli nel complicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta e permettere loro di vivere con più serenità le sfide della crescita.

Dice Chiara Garberoglio, responsabile attività educative di “Casa Mistral”: “In questi due anni, ogni giorno trascorso qui è stato un passo avanti verso una comunità più unita, aperta ed empatica. Molto c’è ancora da fare, ma siamo certi di essere sulla giusta strada”.

Imperdibile dunque la “Festa di Compleanno”, sabato 18 maggio, a partire dalle 15,30, nel “Borgo Vecchio” di Oulx, dove, dopo gli interventi istituzionali, si terrà anche uno spettacolo a cura dei giovani del Progetto “C’entro”. Nell’occasione verranno altresì presentate le attività dello “Sportello Valeria”, il progetto nato per supportare, accompagnare e consigliare le donne della “Valle di Susa” e della “Val Sangone” ed il “LudoBus” della “Cooperativa C.S.D.A.”, piccola ludoteca itinerante in grado di raggiungere tutti i comuni della Valle.

Per info: “Casa Mistral”, piazza Mistral 7, Oulx (Torino); tel. 011/786545 o www.casamistral.it

g.m.

Nelle foto (credits Erika Orlandi): “Casa Mistral”, immagini di repertorio

Addio a Paolo, impiegato comunale di 45 anni

Grande dolore nel Vercellese per la morte  di Paolo Palestro. Aveva solo 45 anni. Era conosciuto come “Paolino della Colombina”, per la cascina in cui viveva a Prarolo. Era impiegato in Comune, a Vercelli nel settore della Cultura. Tutti lo ricordano persona disponibile, funzionario competente e gentile.