ilTorinese

“State of Emergency”. Palazzo Madama, gli scatti fotografici del belga Max Pinckers

Il racconto ufficiale del periodo coloniale britannico in Kenya

Dal 10 aprile al 2 giugno

Obiettivo: ricostruire e colmare i “vuoti storici” relativi al periodo coloniale keniota. Con la mostra “State of Emergency – Harakati za Mau Mau kwa Haki, Usawa na Ardhi Yetu”, a cura di Salvatore Vitale, “EXPOSED Torino Foto Festival” presenta da mercoledì 10 aprile fino a domenica 2 giugno, negli spazi di “Palazzo Madama  Museo Civico d’Arte Antica”, un progetto documentaristico di “finzione” (che “mescola fotografia documentaristica con scene che ricordano i film di Bollywood”, com’ebbe a scrivere – con quali intenti? – sul “The Guardian” il giornalista irlandese Sean O’Hagan), realizzato dal fotografo belga Max Pinckers in collaborazione con i veterani Mau Mau e i kenioti sopravvissuti alle atrocità della guerra.

 

Si tratta della prima mostra dedicata al progetto, che con la sua straordinaria importanza storica anticipa la ricchezza del programma del “Festival” (dedicato al tema “New  Landscapes”) che, da giovedì 2 maggio a domenica 2 giugno, porterà in città alcuni tra i più interessanti esempi della ricerca fotografica internazionale.

Tutt’ora in corso, il progetto di Pinckers, attraverso rievocazioni dal vivo” o “dimostrazioni”, crea – attraverso l’utilizzo di archivi frammentari, fotografie di resti architettonici del passato, siti di fosse comuni e testimonianze dirette di chi è sopravvissuto alla resistenza e alla guerra – una nuova visualizzazione della lotta per l’indipendenza dal dominio coloniale britannico che si svolse negli anni Cinquanta e che, mostrando oggi le esperienze del passato,intende rivolgersi al presente e a un pubblico futuro. Per fare luce su “angoli ciechi” della storia, deliberatamente nascosti. Tutto ha inizio nel 2014, allorché il fotografo belga, invitato all’“Archive of Modern Conflict” di Londra, si imbatte in una collezione di materiale di propaganda britannico degli anni Cinquanta relativo all’“emergenza Mau Mau” in Kenya, punto di partenza di una lunga ricerca su uno degli episodi più violenti della storia coloniale britannica. Il Kenya fu infatti colonia britannica dal 1885 al 1963 ed in reazione al dominio coloniale, i “Mau Mau” emersero come “movimento per la libertà” nel periodo precedente l’indipendenza, ritratti dalla propaganda britannica come una “banda di selvaggi criminali”. Meno nota è stata invece, per anni, la brutale risposta dell’Impero alla rivolta: dal 1952 al 1960, l’amministrazione coloniale costruì una rete di oltre cento campi di detenzione, luoghi di tortura e villaggi di reinsediamento, e i “Kikuyu” – il più grande gruppo etnico coinvolto nell’accesa ribellione – furono sistematicamente derubati delle loro terre, deportati in campi di lavoro e torturati. Più di mille persone furono impiccate su forche mobili trasportate di città in città. Tutto ciò fino a quando, alla vigilia dell’indipendenza, nel 1963, il governo coloniale distrusse la maggior parte della documentazione relativa alla rivolta, in un processo che passò alla storia come “Operazione Legacy”, nel tentativo di nascondere le proprie malefatte. Dovettero però passare altri cinquant’anni, perché solo nel 2013 il governo britannico esprimesse formalmente il proprio rammarico per gli abusi inferti e un piccolo gruppo di ricorrenti potesse ottenere un risarcimento di circa 20 milioni di sterline in un processo che ha portato alla luce gli “Archivi Migrati”, una raccolta segreta di migliaia di documenti relativi a tutte le 37 ex colonie, un tempo ritenuti “troppo sensibili” per essere resi pubblici. Il fatto, però, che una così importante documentazione a prova della violenza coloniale sia stata distrutta ha creato importanti “lacune storiche” e impedito i conseguenti “processi di riconciliazione”.

Questi fatti, assai poco esaltanti per l’impero britannico e le riproduzioni degli “archivi coloniali” costituiscono proprio il cuore di “State of Emergency  Harakati za Mau Mau kwa Haki, Usawa na Ardhi Yetu”. Una mostra che si pone anche “come ‘risposta collettiva’ – sottolineano gli organizzatori – volta a curare, senza cancellare, le ferite ancora aperte della violenza coloniale, proponendo uno strumento riparatore che, attraverso il mezzo fotografico, racconta ai potenti la verità di chi l’ha vissuta”.

In rassegna anche una “pubblicazione” realizzata grazie alla collaborazione tra Max Pinckers e l’ “Associazione dei veterani Mau Mau” di Murang’a, Nanyuki e Mukurwe-ini, avviata sotto la guida del defunto Presidente Nazionale Elijah Kinyua (alias Generale Bahati), con la guida e il sostegno dei “Musei Nazionali del Kenya” e dell’“Università Karatina”.

Gianni Milani

 

“Max Pinckers et al. State of Emergency”, Palazzo Madama, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it

Dal 10 aprile al 2 giugno

Orari: lun. merc.giov. ven. sab. e domenica 10/18. Mart. chiuso

 

Nelle foto: Nyery County, Archives, Ruringu, 2015;  “The Mau Mau War Veterans Association”, Murang’a, 2019; Dettaglio allestimento

La riforma dello sport spiegata in chiave pop

150 ASSOCIAZIONI PRESENTI AL CONVEGNO DI FISCOCSEN

 

A Rivarolo Canavese è intervenuto anche Mauro Berruto

 

 Grande partecipazione di associazioni e pubblico al convegno di FiscoCSEN ‘La Riforma dello Sport un anno dopo’ tenutosi nella mattinata di sabato 20 aprile presso la Sala Lux ‘Beppe Bertinetti’ a Rivarolo Canavese (TO). D’altronde l’argomento è più attuale che mai, con gli effetti di una riforma che, a quasi un anno dalla sua entrata in vigore, si avvertono costantemente negli enti e nelle associazioni.

 

Dopo i saluti e i ringraziamenti del Presidente di CSEN Piemonte (organizzatore del convegno), Gianluca Carcangiu, la parola è passata ai relatori. Francesco De Nardo, Coordinatore Nazionale FiscoCSEN e Componente della Direzione Nazionale CSEN, ha trattato il tema delle modifiche statuarie per le ASD e le SSD, degli aspetti operativi della figura del volontario nel terzo settore e del concetto di socio e di tesserato alla luce dei nuovi decreti.

 

La seconda relatrice è stata la commercialista e Componente della Rete FiscoCSEN Piemonte, Marilisa Pollifrone, che ha trattato l’argomento dei bilanci per ASD ed Enti del terzo settore. È stata poi la volta di Alessandro D’Aprile, Componente del Comitato FiscoCSEN, Responsabile dell’Ufficio Terzo Settore CSEN e Coordinatore FiscoCSEN, che ha parlato di sicurezza sul lavoro e safe guarding.

 

Nella parte finale del convegno ci sono stati i saluti di Elena Miglietti, giornalista, scrittrice, docente della Scuola Holden, Ted Coach, Sport, Business & Life Coach e Rappresentante per Piemonte e Valle d’Aosta della Fondazione Sportcity.

 

Sul palco della Sala Lux è salito poi Mauro Berruto, ex Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Pallavolo e primo firmatario della modifica dell’Articolo 33 che prevede l’inserimento della pratica sportiva nella Costituzione Italiana. Al termine del suo intervento, vertito sulla tematica delle politiche per lo sport, sono state presentate a lui delle proposte migliorative della Riforma dello Sport da parte di CSEN.

 

Il convegno è stato realizzato anche grazie alla volontà del Comune di Rivarolo Canavese attraverso l’Assessora alle Attività produttive, Manifestazioni, Tempo libero, Turismo, Tutela degli animali, Sport, Ambiente e Politiche di integrazione in collaborazione con le associazioni locali.

 

Gianluca Carcangiu, Presidente CSEN Piemonte: “Ringrazio tutti di essere venuti qui fino a Rivarolo Canavese. La nostra volontà, come ente regionale, è quella di valorizzare tutti i paesi del nostro territorio e sono molto felice di aver potuto organizzare questo convegno in una cornice così splendida. Dobbiamo essere sempre attenti e preparati a questo mondo che cambia e cambierà ancora. Abbiamo cercato di spiegare la Riforma dello Sport in chiave pop. Tutti noi dobbiamo provare ad apprendere le sfaccettature di questa legge. Ringrazio molto i relatori, alcuni sono arrivati anche da Roma, per la loro grande disponibilità e professionalità”.

I MAGHI DI OZ Musical a Corte nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi

Domenica 21 aprile, ore 19

L’ultimo appuntamento della stagione di Lirica e Musical a Corte nella Palazzina di Caccia di Stupinigi racchiude tutta la storia del musical in un’unica storia: quella di Oz. “I Maghi di Oz” segue infatti l’odissea di Dorothy e Bobo catapultati nel mondo di Oz, raccogliendo le canzoni più belle che hanno arricchito la narrazione nel corso degli anni.

Si parte ricordando il musical del 1902 dello stesso autore dei 14 romanzi del ciclo di Oz, Frank Baum; poi si omaggia il film con Judy Garland del 1939 con le canzoni di Harold Arlen, una fra tutte: Over the Rainbow. Ci si scatena con la versione all-black The Wiz, diventato un film del 1977 con Diana Ross e Michael Jackson e con le potenti arie dal famosissimo prequel Wicked di Stephen Schwartz del 2003. Per poi finire con le canzoni aggiunte da Andrew Lloyd Webber a quelle di Arlen per il nuovo The Wizard of Oz, ora in scena a Londra.

PROGRAMMA

Over the rainbow, da The Wizard of Oz (1939)

Wonders of the world, da The Wizard of Oz, di A.l. Webber & t. Rice (2011)

Munchkinland/ Ding-Dong! The witch is dead, da The Wizard of Oz (1939)

The Wizard and I, Dancing through life, Popular, Defiyng gravity, da Wicked (2003)

Follow the yellow brick road, da The Wizard of Oz (1939)

Soon as I get home, da The Wiz (1974)

If I only had a brain, da The Wizard of Oz (1939)  

If I only had a heart/We’re off to see the Wizard, da The Wizard of Oz (1939)

What would I do if I could feel, da The Wiz

If I only had the nerve/We’re off to see the Wizard, da The Wizard of Oz (1939)

(I’m a mean) old lion, Ease on down the Road pt.1, da The Wiz

Red shoes blues, da The Wizard of Oz (2011)

Hail-Hail! He witch is dead!, da The Wizard of Oz (1939)

(Everybody rejoice) brand new day, So you wanted to meet the wizard, Home, da The Wiz

Home is a place in your heart, da The Wizard of Oz (2011)

CREDITI

Voci: Andrea Ascari, Davide Cantore, Iacopo Cristiani, Chiara Gazzin, Francesco Iorio, Vittoria Montanari, Lucia Russo

Pianoforte: Giuseppe Guerrera

Progetto e testi: Andrea Ascari

Direzione amministrativa: Davide Ienco

La rassegna Lirica e Musical a Corte è organizzata dal Teatro Superga in collaborazionecon STM – Scuola del Teatro Musicale e Fondazione Ordine Mauriziano.

INFO E BIGLIETTI

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Domenica 21 aprile, ore 19

I maghi di Oz

Biglietto a prezzo unico con posto assegnato: 30 euro, con aperitivo

Info e prenotazioni: 011.6279789biglietteria@teatrosuperga.it

www.teatrosuperga.it

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Giù le mani da Tortora – Il Salone del libro di Benini – Lettere

Giù le mani da Tortora
Ilaria  S a l i s   accusata  di violenza  politica  in  Ungheria  con precedenti penali in materia, si candida in Europa in Alleanza Verdi e Sinistra per uscire dal carcere prima della sentenza o addirittura ottenere l’immunità parlamentare dopo la condanna. Giustamente il Pd con responsabilità non l’ha accolta tra le sue liste. C’è qualche stupido fazioso che non conosce la storia, che accosta l’attivista – parola sempre più odiosa – con Enzo Tortora che si presentò anche lui in Europa con il partito radicale di Marco Pannella, in presenza di un clamoroso caso giudiziario montato contro di lui e rivelatosi totalmente falso. Ma Enzo, appena condannato a 10 anni, si dimise subito da parlamentare. È un  alto esempio di dignità  etica, umana e civile da non accostare per nessun motivo a quello della maestra dai modi esuberanti, si spera non in classe quando insegnava ai bambini.
.
Il Salone del libro di Benini
Speravo che l’era Lagioia del Salone del libro fosse stata archiviata all’arrivo di Annalena Benini che leggo e stimo da tanti anni, moglie di quel Mattia Feltri di cui mi reputo amico anche se non sempre condivido la sua rubrica quotidiana. Da quello che vedo, Benini sta andando verso un Salone molto vicino a quello di Lagioia. Chi la voleva direttrice, auspicava un’inversione di tendenza e un maggiore pluralismo. Salvo per un breve firmacopia per l’amico Pedrini, ho disdetto gli impegni al Salone che non è cambiato. Sono convinto che molte cose siano eredità di  Lagioia che ha ipotecato in modo non adeguato  anche il futuro del Salone. Occorrerà  una netta discontinuità con i Saloni precedenti,  anche quelli del buon Ferrero, persona molto in gamba, ma sempre piuttosto  di parte. Il meglio fu Picchioni, ma oggi la sua idea di Salone non sarebbe più adeguata. Quella dei  fondatori sarebbe addirittura antidiluviana. L’inventiva e la creatività di Benini sono certo di ritrovarla nel Salone 2025, con la speranza che si liberi totalmente dalle remore  negative del  Circolo dei Lettori che va ridimensionato come già è avvenuto nella realtà: ci  sono  stato di recente per assistere ad  una inadeguata presentazione  di un ottimo libro di Gianni Oliva – condotta in modo pessimo da persona non adatta-  e per partecipare in prima persona ad  un evento a favore di Israele, ho notato un Circolo ripiegato su se stesso che alle 22,30 doveva chiudere i battenti e che non aveva frequentatori come in passato. Forse la direzione  un po’ “napoleonica” di Antonella Parigi ha ceduto il passo ad una gestione non casualmente un po’ troppo notarile.
.
Lettere scrivere a quaglieni@gmail.com
.
quaglieni penna scritturaCanfora querelato
Il professore dell’Università di Bari Canfora adesso fa il vecchietto che non si regge neppure in piedi dopo aver accusato la premier di essere “nazista nell’intimo”. Lei ne ha già scritto magistralmente, ma questa sceneggiata del professore che ha anche riempito di famigliari la sua Università forse per sentirsi meno solo, che si fa fotografare piegato in due e sorretto dal bastone è davvero pietosa.    Ulrico de Battista
.
.
 Si potrebbe dire che Canfora è a sua volta uno  “stalinista non solo nell’intimo” perché violare la sfera intima di una persona e pretendere di giudicarla è cosa che Canfora non dovrebbe permettersi neppure con sua moglie nell’ intimità. Così egli dimostra di essere illiberale. È un vedovo del marxismo feroce, di Stalin, di Togliatti, della guerra fredda, dell’invasione dell’Ungheria e dei carri armati a Praga. Il discorso in cui ha offeso Meloni lo tenne agli studenti di una scuola pubblica, violando la regola elementare per un professore, che sconsiglia per ragioni di stile la propaganda in edifici scolastici perché va rispettato il pubblico giovanile. Certe cose deve riservarle quando, gagliardo vecchietto in camicia rossa e con il pugno chiuso, fa comizi per il Primo Maggio ai pochi operai sopravvissuti perché oggi i sindacati appaiono essenzialmente e purtroppo formati da pensionati. Ad applaudirlo ci sarà sempre Landini che non è più fazioso come qualche tempo fa pur se anche lui nostalgico dell’egemonia gramsciana, che voleva imporre non solo agli intellettuali, come fa Canfora.
.
Israele
Israele è indifendibile e lei insiste nel farlo. Sembra un disco rotto molto fastidioso. Luigina Gelli
.
Da sempre sono un liberale sionista e filo israeliano e tale resto. Tante volte ne ho spiegato le ragioni in articoli e discorsi. È anche una posizione ereditata da Pannunzio che tengo alta da decenni con coerenza e anche con difficoltà. Odio le interferenze di +Europa, mentre ho  amato Pannella sostenitore coraggioso di Israele. Mi piace anche Fassino fermissimo amico di Israele. L’idea di accusarla  di genocidio è pura follia, come pura demagogia è sostenere l’idea irrealizzabile dei due Stati. La faziosità ha perfino travolto a Siena David Parenzo, cacciato dal rettore Montanari dall’Università per stranieri di Siena  perché ebreo coerente. Forse Montanari non doveva ammettere ad insegnare Parenzo per carenza di requisiti scientifici, ma il discorso si farebbe lungo. Montanari è  forse anche peggio di Canfora con l’ aggravante che è giovane ed ha  ancora una carriera davanti a sè.

Morto schiacciato da un trattore l’ex senatore Buemi

L’ex  senatore del Partito socialista Enrico Buemi è morto oggi a San Raffaele Cimena. È caduto in una scarpata con il trattore che stava guidando rimanendo schiacciato.  Buemi stava spostando delle pietre in un terreno e forse ha fatto una manovra errata che gli è costata la vita.

Conte al Movifest: “attendiamo grande riscontro dagli elettori”

Il leader di M5S ed ex premier Giuseppe Conte ha preso parte questa mattina alla festa del Movimento 5 Stelle a Settimo Torinese, la Movifest, per sostenere  la candidata alla presidenza della Regione Piemonte Sarah Disabato.

“Ci aspettiamo un grande riscontro da parte dei cittadini – ha detto Conte – per quello  che facciamo  sui territori, con le nostre regole, per il nostro rigore nella formazione delle liste che impone di non prendere transfughi e acchiappavoti, di rifiutare assolutamente la mano allungata da qualche capobastone. Siamo sui territori partendo da una posizione di svantaggio, sta ai cittadini riconoscere se tengono a questi valori e principi”.

(foto archivio Facebook)

Torna il Disability Pride Torino: diritti, orgoglio e visibilità

Oggi, sabato 20 aprile, per il secondo anno consecutivo, il Disability Pride torna a colorare le strade di Torino. Dopo il successo della scorsa edizione, che ha visto la presenza di oltre mille partecipanti, si rinnova così l’appuntamento con la grande manifestazione in grado di portare in primo piano le istanze delle persone disabili e neurodivergenti, il tutto attraverso una sfilata organizzata da un coordinamento di nove realtà del territorio tra associazioni, fondazioni e startup, con l’obiettivo comune di rivendicare non solo diritti, ma anche orgoglio e visibilità.

Oltre a sensibilizzare istituzioni, enti privati e cittadinanza sulle tematiche riguardanti le persone disabili e neurodivergenti, il Disability Pride ha un obiettivo ancora più grande: contrastare l’abilismo ribaltando la costruzione sociale di normalità e abilità che lo permeano. Il concetto di abilismo, infatti, nasce dalla discriminazione delle persone le cui caratteristiche fisiche, sensoriali, intellettive e mentali si differenziano dalla maggioranza della popolazione. Rifacendosi al modello sociale in contrapposizione a quello medico, il Disability Pride Torino valorizza le diversità eliminando lo stereotipo secondo cui le stesse siano sbagliate e da correggere, con l’intenzione di rivoluzionare una società che “disabilita” chi non è conforme alla norma e non raggiunge standard precostituiti di prestazione. Questo approccio, inoltre, non può avere un senso se non considerato in ottica intersezionale: la disabilità, infatti, oltre a riguardare tutte le tematiche (sanità, istruzione, lavoro, trasporti…) è trasversale alle altre minoranze marginalizzate (a causa, ad esempio, dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale o perché razzializzate), portando spesso a discriminazioni multiple.

Il percorso del Disability Pride Torino 2024

L’edizione 2024 del Disability Pride Torino si snoderà su un percorso completamente nuovo, mappato e studiato appositamente per essere accessibile e accogliente per tutti e tutte, che ricalcherà almeno in parte quello dell’ultimo Torino Pride toccando non solo le vie del centro storico di Torino, ma anche le zone limitrofe e più precisamente il territorio della Circoscrizione 7: il concentramento è quindi fissato alle ore 14 presso il Giardino “Schiapparelli” di Corso 11 Febbraio angolo Lungo Dora Savona, nel quartiere Aurora.

Dopo la partenza (prevista per le ore 15), il corteo percorrerà tutto Corso 11 Febbraio e svolterà a sinistra in Corso Regina Margherita, per poi imboccare Corso San Maurizio dal Rondò Rivella. Una volta giunti in Lungo Po Cadorna, si proseguirà verso la destinazione finale di Piazza Vittorio Veneto (all’altezza del civico 5 con arrivo previsto per le ore 16.30), dove sarà allestito il palco da cui si susseguiranno alcune performance artistiche e gli interventi delle autorità, del Coordinamento del Disability Pride Torino, del Coordinamento Torino Pride, del Centro Antidiscriminazione LGBTQIA+ PorTo Sicuro e del Nodo Metropolitano Contro le Discriminazioni, dei testimonial e degli sponsor.

Il Manifesto del Disability Pride Torino

Con l’occasione verrà anche presentata la versione aggiornata del Manifesto del Disability Pride Torino, contenente istanze e rivendicazioni delle persone disabili e neurodivergenti su tematiche come cura e assistenza, barriere architettoniche, barriere digitali, barriere culturali, mobilità, universal design e cittadinanza attiva, lavoro e istruzione, sicurezza e discriminazioni. Lungo il percorso del corteo, durante alcune soste previste in Rondò Rivella, Corso San Maurizio angolo Via Sant’Ottavio e Lungo Po Cadorna angolo Piazza Vittorio Veneto, verranno letti alcuni estratti del Manifesto con l’obiettivo di divulgarlo al maggior numero possibile di persone: «Il 2° Disability Pride Torino – dichiara la Coordinatrice Miriam Abate – è alle porte: siamo orgogliosi e orgogliose del lavoro che abbiamo portato avanti, non solo dal punto di vista delle realtà che siamo riusciti a coinvolgere nell’organizzazione, ma soprattutto nell’approfondimento delle tematiche del Manifesto che presenteremo durante il corteo. Quella di sabato 20 aprile sarà una giornata di festa e musica, ma anche di sensibilizzazione e ascolto».

Gli ospiti e le ospiti del Disability Pride Torino 2024

Un’altra novità di rilievo è quella rappresentata dai partecipanti e dalle partecipanti: quest’anno, infatti, il Disability Pride Torino avrà il piacere di ospitare volti noti dell’attivismo come Marco Andriano (content creator ipovedente), Chiara Bordi (attrice e modella con disabilità motoria), Chiara Bucello (content creator sorda, fondatrice di “The Deaf Soul”), Gabriele Capponi (dj con disabilità motoria), Valeria Carletti (fondatrice di Oltranza Festival e scrittrice con disabilità motoria), Lorenzo Nizzi Vassalle (content creator sordo), Red Fryk Hey (ballerina/ballerino e content creator autistica/autistico) e i Terconauti (content creator e performer teatrali su disabilità e autismo).

TORINO CLICK

Salone del Libro, Extinction Rebellion: “Archiviate denunce alle attiviste”

Extinction Rebellion Torino comunica in una nota che “la Procura di Torino ha archiviato le 23 denunce per violenza privata alle attiviste di Extinction Rebellion, Non Una Di Meno e Fridays for Future conseguite alla contestazione alla ministra Roccella al Salone del libro, il maggio scorso”.

Le motivazioni dei giudici sottolineano che “Non vi è traccia di condotte implicitamente o esplicitamente minacciose, violente o intimidatorie poste in essere dalle manifestanti” e che “Non è stato posto in essere nessun comportamento latamente minatorio, se non intonare cori e sovrastare con la propria voce la voce dei relatori”.

“L’inserimento del finanziamento alle associazioni antiabortiste nel decreto PNRR rafforza le motivazioni di quella protesta, l’evidenziare lo squilibrio tra il potere di chi legifera sul corpo delle donne e lo sfruttamento del pianeta e chi ha solo la propria voce e il proprio corpo per esprimersi”, conclude la nota.

Frontale con un’auto, muore 17enne in moto

Incidente mortale l’altra sera a Costigliole d’Asti. E’ deceduto un 17enne residente nel paese. Era in moto quando si è trovato di fronte un’auto. Lo scontro frontale gli è stato fatale e nulla hanno potuto fare i soccorritori per salvarlo.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Ciclista investito da auto è grave in ospedale

E’ ricoverato in condizioni critiche all’ospedale di Ponderano il ciclista di 55 anni che è stato  investito da una vettura a Cossato, nel Biellese. Per verificare la dinamica dell’incidente accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri.

NOTIZIE DAL PIEMONTE