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San Giovanni, tornano i fuochi d’artificio (ma a basso impatto ambientale)

Torna la più attesa festa dell’anno per tutti i torinesi

Quest’anno, la città festeggia nuovamente con i tradizionali fuochi d’artificio, realizzati in modo da avere un basso impatto ambientale grazie alla riduzione del livello acustico e all’utilizzo di materiali compostabili.

Uno degli eventi più significativi della Festa di San Giovanni a Torino è il farò, il falò che viene acceso ogni anno la sera del 23 giugno in Piazza Castello

Ecco tutti gli appuntamenti:

http://www.comune.torino.it/eventi/calendario/san-giovanni-2024/

Grande successo a Chieri per l’orchestra Polledro

Giovedi 20 giugno grande successo di pubblico per l’Orchestra Polledro a Chieri nella chiesa di San Domenico, sotto la direzione del Maestro Federico Bisio. (Foto archivio)

 

Grande successo di pubblico anche quest’anno per l’orchestra da camera Giovanni Battista Polledro, che si è esibita a Chieri nell’ambito della seconda edizione della rassegna “Il respiro della musica” lo scorso giovedì 20 giugno alle 21 nella chiesa di San Domenico. L’orchestra è diretta dal Maestro Federico Bisio, e ha scelto per questo concerto le note di Mozart e Salieri. Gli spettatori potranno ascoltare il concerto per fagotto e orchestra per si bemolle maggiore kv 191 di W.A. Mozart, con la presenza fagotto solista di Nicolò Pallanch, e di Antonio Salieri il concerto in do maggiore per flauto, oboe e orchestra con la presenza al flauto solista di Filippo Del Noce, e all’oboe solista di MateusZurawski. Di Mozart verrà poi eseguita la Sinfonia in re maggiore n.30 kv 202. L’ingresso alla chiesa di San Domenico sarà a offerta libera.

L’orchestra da camera Giovanni Battista Polledro nasce nel 2012 per iniziativa di un gruppo di appassionati torinesi che promuove l’associazione omonima, che si propone di diffondere le arti musicali, la formazione orchestrale e il talento di giovani interpreti. Il repertorio dell’orchestra è molto ampio e si estende dai capolavori del Barocco a quelli del Novecento, con lo scopo di diffondere inedite realtà musicali, comprese le composizioni di Giovanni Battista Polledro, ultimo grande rappresentante della scuola violinistica piemontese a cui è intitolata l’orchestra. Durante la serata si potranno apprezzare i virtuosismi del Maestro Nicolò Pallanch, nato nel 1992 a Trento e diplomatici presso il Conservatorio Bonporti di Trento con lode, nella classe di Alberto Santi. Ha poi proseguito gli studi, divenendo nel giugno 2017 primo fagotto dell’orchestra del Teatro Regio di Torino, e dal 2018ricoprendo lo stesso ruolo nella Filarmonica TRT.

Il Maestro Filippo Del Noce è primo flauto dell’orchestra Sinfonica di Stettino, ha registrato numerosi dichi in Polonia e, dopo essersi diplomato con lode e menzione d’onore al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, ha proseguito gli studi presso la Kunst Universitat di Graz. È vincitore di concorsi internazionali e ha partecipato a diverse masterclass condotte da maestri di fama mondiale.

Sul podio, a dirigere l’orchestra Polledro, il celebre Maestro Federico Bisio.

Chiesa di San Domenico, via San Domenico 1, Chieri

20 giugno alle ore 21

 

Mara Martellotta

Muore cadendo nel cortile dal quarto piano: incidente o suicidio?

I vicini lo hanno trovato senza vita nel cortile interno di un condominio  in via Assietta, a Nichelino. L’uomo sarebbe precipitato dal quarto piano ma non è ancora chiaro se si sia trattato di un suicidio o di un incidente. Sono intervenuti i vigili del fuoco, il 118 e la polizia locale.

Inaugurato il rinnovato Parco di Vittorio

Giungono al termine le inaugurazioni delle otto aree verdi – una per Circoscrizione – che sono state completamente rinnovate con fondi Pon Metro React-EU per un totale di 6 milioni e 500 mila euro. Gli interventi si sono caratterizzati per l’utilizzo di modalità innovative, con l’introduzione di attrezzature ludiche attrattive e inclusive, e con soluzioni progettuali per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. 

Il Parco di Vittorio, frequentatissimo polmone verde in viale Monti, nel quartiere Lingotto, è stato interessato da una serie di interventi diffusi che hanno incrementato gli spazi dedicati al gioco, alla pratica sportiva e alla socializzazione, migliorando nel complesso la fruizione del parco da parte degli utilizzatori di tutte le età.

Il fulcro dell’intervento è stata la nuova area con giochi d’acqua, realizzata recuperando l’invaso preesistente, inutilizzato da tempo. Mantenendo la vocazione acquatica del sito, l’area è stata trasformata in una piattaforma con 37 giochi d’acqua dinamici, che offrirà ai bambini un’esperienza di gioco stimolante e confortevole durante i giorni più caldi, contribuendo al contempo a mitigare il fenomeno dell’isola di calore.

Intorno alla nuova area giochi sono stati aggiunti elementi di arredo urbano che faciliteranno le occasioni di sosta e di socializzazione, inclusi solarium realizzati con pedane in legno composito. Anche la viabilità pedonale è stata migliorata, con nuovi vialetti in calcestruzzo drenante per favorire il filtraggio delle acque piovane; la passerella che sormonta l’area giochi è stata completamente riqualificata.

Nel quadrante sud-est del parco sono state introdotte nuove strutture per la pratica del parkour, un’area fitness e un tavolo da ping-pong. E’ stato inoltre eseguito un intervento di manutenzione sul pergolato, che offre riparo nei giorni più caldi, e sono stati posati nuovi arredi: tavoli con sedute, panchine, portabiciclette e rastrelliere per monopattini.

Significativi anche gli interventi sulla componente verde del parco, con l’aumento delle aree prative, la messa a dimora di 31 nuovi alberi, la depavimentazione di parte dello spiazzo asfaltato e la ridefinizione dei percorsi pedonali di attraversamento.

Altri interventi mirati sono stati realizzati in varie zone del parco. Nell’area giochi esistente nel quadrante nord-ovest è stata installata una nuova giostra basculante, in sostituzione di un’altalena dismessa, con la posa di nuova pavimentazione antitrauma. Sono stati inoltre effettuati lavori su alcune strutture ammalorate, come il rotelliere, interventi di manutenzione o sostituzione delle panchine e di parte dei cestini portarifiuti.

TORINO CLICK

La spesa a casa tua con Borello Supermercati e Glovo

La qualità dei prodotti di Borello Supermercati e l’efficienza di Glovo nelle consegne rappresentano da oggi, a Torino,  una opportunità in più per gli utenti delle due famose realtà commerciali.
Fiorenzo Borello

Da qualche settimana, infatti, in tre supermercati torinesi della nota catena piemontese è attivo il nuovo servizio di consegne a domicilio.
“La nostra attività ha tra i suoi punti di forza l’innovazione abbinata alla tradizione e all’eccellenza piemontese e per questo motivo – spiega Fiorenzo Borello, presidente di Borello Supermercati – ho deciso di offrire un servizio in più rivolto a tutti, ma in particolare alle persone che hanno difficoltà a muoversi da casa, che consenta di ricevere la spesa comodamente in pochi minuti, grazie alla professionalità di Glovo”.
Come funziona? Basta utilizzare la app o il sito web di Glovo e cliccare sui banner Borello per poter ordinare e ricevere la spesa a domicilio entro 30 minuti: scegliendo tra i molti prodotti di Borello Supermercati  apprezzati e riconosciuti per la qualità. Ricordiamo che già in passato Altroconsumo ha piazzato Borello Supermercati  sul podio nazionale per l’eccellenza di carni e pesce.
Dopo questa fase sperimentale si prevede che il servizio a domicilio possa essere ampliato ad altri punti vendita della catena.

Stefano Tacconi dimesso dalle Molinette

Nella giornata odierna è stato dimesso Stefano Tacconi dal reparto di Chirurgia vascolare universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Fabio Verzini). Il paziente è in buone condizioni e deambula autonomamente con l’aiuto di un ausilio. L’intervento effettuato una settimana fa ha avuto un esito positivo sulla perfusione e circolazione dell’arto destro operato.

Rimosso dagli incarichi il “compagno Zucchetti”, prof pro Pal e No Ucraina

Sarà rimosso da qualsiasi incarico di nomina  il professor Massimo Zucchetti. Lo ha deciso il Senato accademico del Politecnico di Torino per i post pubblicati sui social dal docente  che inveiva contro il popolo ucraino. Sulla sconfitta degli ucraini agli Europei di calcio ha scritto: «Mi danno fastidio solo a vederli. Fra poco 22 in più da mandare al macello». Il docente del Poli di Torino aveva già fatto parlare di se’ per essersi incatenato ai cancelli dell’ateneo in segno di solidarietà con i collettivi Pro Palestina (nella foto le tende pro Pal nel cortile del Politecnico). A difendere il professore si schiera Rifondazione Comunista che in un comunicato intitolato “Solidarietà al compagno Zucchetti” scrive: “Il prof. Massimo Zucchetti, docente ordinario del Politecnico ed iscritto a Rifondazione Comunista, ha solidarizzato nei giorni scorsi con gli studenti e le studentesse che si mobilitano a sostegno del popolo palestinese incatenandosi all’ingresso del Politecnico: si e’ trattato, come lui stesso ha affermato, di un’azione di solidarietà non violenta, contro un massacro che dura da mesi. Da quel momento ogni sua frase viene volutamente fraintesa ed interpretata in senso negativo, attaccando così la figura di un intellettuale che si e’ da sempre impegnato nella difesa dei deboli e degli sfruttati. Respingiamo questo attacco, così come respingiamo i messaggi di stile minatorio di cui e’ oggetto in questi giorni. Come il prof. Zucchetti ha dichiarato a La Repubblica si tratta di un’operazione di sciacallaggio a orologeria”. Intanto il rettore Stefano Corgnati dovrà vagliare gli incarichi di nomina e procedere con la rimozione. Il Senato ha  chiesto inoltre  «di avviare le opportune istruttorie per gli eventuali procedimenti disciplinari». Il professore si è nel frattempo scusato per «l’uso improprio dei social». Ma il Senato ha giudicato le affermazioni “lesive dei valori che animano la comunità politecnica”.

uBroker vola e conquista il Business International Finance Award 2024

Il riconoscimento è stato consegnato al Cfo Angelo Sidoti nell’ambito del ‘Cfo Summit 2024’

Si è tenuto a Milano il CFO Summit 2024, evento di settore che l’11 e il 12 Giugno scorsi ha visto riuniti insieme per una due giorni di dibattito, confronto e networking ben 2.000 ChiefFinancial Officer, 300 speaker e keynote internazionali e oltre 150 player del settore: ovvero, tutte le figure manageriali apicali che concorrono a garantire una corretta gestione d’impresa.

Un contesto di primo piano e assoluto prestigio che è valso il Business International Finance Award 2024 a uBroker Spa’, multiutilities company torinese nata nel 2015 che, dalla fondazione a oggi, ha fornito e fornisce luce e gas a 283mila clienti – di cui ben 65mila godono di bollette luce e gas azzerate – per un totale di più di 4,3 mln di fatture emesse e oltre 45,1 mln di sconti in bolletta complessivamente erogati.

Il premio, conseguito dall’impresa fondata dagli imprenditori Cristiano Bilucaglia e Fabio Spallanzani, è stato conferito per gli elevati livelli di performance gestionale e finanziaria ottenuti dall’Area Amministrazione e Controllo nell’applicazione delle Best Practice AFC, Categoria Pianificazione Finanziaria e Gestione Tesoreria.

A esserne insignite, oltre a ‘uBroker’, anche aziende leader del settore energy quali ‘Edison ed Enel, “Fatto che ci rende ancor più orgogliosi del risultato raggiunto”, esordisce Angelo Sidoti, CFO di ‘uBroker Spa’ che ha ritirato personalmente al meeting la menzione.

Il CFO Summit è, infatti, l’appuntamento annuale per i Direttori dell’area Amministrazione Finanza e Controllo di imprese sia italiane che estere. Quest’anno, insieme ai più importanti C-Level in Italia ed esperti internazionali, la giuria ha indagato come le Direzioni Finance siano riuscite a costruire un nuovo equilibrio strategico in grado di favorire il cambiamento sostenibile e innovativo richiesto dal mercato e dalla società. Tutto partendo dal ruolo pivotale del CFO tra Stakeholder, Board Management e le altre funzioni aziendali”, spiega il manager.

Nell’attuale contesto globale in continua evoluzione, infatti, prosegue Cristiano Bilucaglia, Presidente di ‘uBroker Spa’, “le imprese devono essere in grado di ridefinire i propri modelli di business. Oggi questa ridefinizione non può prescindere dall’innovazione tecnologica e dalla sostenibilità dei processi, dei prodotti e dei servizi. Due punti chiave, questi, per migliorare le performances, gli obiettivi e i risultati anche in termini di trasparenza, controllo, gestione e ottimizzazione delle risorse. Solo così, attraverso un’analisi puntuale dei dati a disposizione e all’attuazione continua di modifiche mirate e veloci alla struttura, è possibile calibrare al meglio la vita dell’impresa sul mercato in ogni singolo momento. È questa, per noi, l’energia del cambiamento, un’energia in grado di evolvere senza dimenticaremai la nostra etica d’impresa, la nostra mission e il rapporto di fiducia che abbiamo costruito con customers e consumers”.

Maggiori informazioni sul sito www.ubroker.it.

Vendita Paracchi: e i vincoli sociali?

Caro direttore, il Comitato Dora Spina Tre ha scritto alla ViceSindaca (delegata anche al Patrimonio) della Città di Torino e al Presidente della Circoscrizione 4 in merito alla vendita dell’edificio ex Paracchi di via Pessinetto angolo via Pianezza. Si richiede di conoscere se nell’atto di vendita dell’edificio da parte al Comune alla nuova proprietà, che intende costruirvi degli appartamenti, si sia tenuto conto dei vincoli, non solo architettonici ma anche “sociali”, apposti nel 2024 dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte (visto che il fabbricato riveste interesse culturale)
La vendita risolve il problema della riqualificazione di un sito abbandonato da anni e fortemente necessitato di interventi conservativi ma potrebbe escluderlo totalmente dalla lista di edifici utilizzabili, almeno parzialmente, per le necessità del quartiere (aggiungendosi all’ex casa del direttore Michelin di corso Umbria, recentemente concessa all’attività di un’associazione privata).
Il nostro Comitato è attivo dal 2004 per migliorare le strutture pubbliche a servizio del quartiere di Spina 3, destinando almeno uno dei fabbricati non abbattuti delle fabbriche dismesse a luogo pubblico di cultura e di aggregazione dei cittadini. L’edificio del tappetificio Paracchi, di fronte al comprensorio Paracchi di Spina 3, era stato, ad esempio, identificato come una delle possibili sedi della biblioteca di quartiere richiesta nel 2010 dal nostro Comitato di cittadini con una petizione formale rivolta al Comune.
Secondo il parere del Comitato Dora Spina Tre, una parte dell’edificio dovrebbe essere messa a disposizione dei cittadini, previo inserimento nel contratto di vendita dei “vincoli sociali” previsti e delle forme che li mettevano in pratica. Tali “vincoli sociali”, indicati nel 2014 della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte con una dichiarazione che l’immobile riveste interesse culturale, sono presenti nella scheda tecnico-patrimoniale dell’edificio allegata al bando di vendita. Ove si precisa, tra le vincolanti prescrizioni ministeriali (decreto 102/2015) che autorizzano l’alienazione dell’edificio, che « in considerazione della situazione conseguente alle precedenti destinazioni d’uso, dovrà essere garantita, particolarmente in occasioni finalizzate alla conoscenza del territorio, la pubblica fruizione del bene » .
L’interpretazione del Comitato Dora Spina Tre di quanto sopra descritto (lo si evince dall’utilizzo del termine “particolarmente” e non “esclusivamente”) è che una parte dell’edificio, non solamente in occasione delle, supponiamo, rare visite culturali, debba essere destinata a fini sociali di quartiere.
Se ciò non fosse avvenuto, la vendita dell’ex Paracchi, che peraltro risulterebbe avvenire a prezzi di saldo di fine stagione, rappresenterebbe un perdita di un’opportunità per i cittadini.
COMITATO DORA SPINA TRE

Gli istituti paritari diventati “esamifici”. Ma certa scuola era già malata nella Torino anni ‘70

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Un’ ispezione del ministro Valditara su 47 istituti paritari svela gravissime irregolarità che rivelano del marcio.  Gli istituti paritari nacquero per iniziativa del ministro Luigi Berlinguer e non, come qualcuno potrebbe pensare, da qualche ministro Dc favorevole alla scuola privata, anche detta non statale e in parte cattolica. Fu un lunghissimo dibattito che divise il Paese: scuola pubblica e scuola non statale sovvenzionata, malgrado il divieto dell’ articolo 33 della Costituzione. Andò avanti decine di anni una polemica astiosa e in fondo inutile. Esistevano le scuole legalmente riconosciute e pareggiate, ma con meno obblighi e diritti in materia di conferimento a titoli di studio di valore legale perché gli scrutini avvenivano in presenza di commissari governativi. Berlinguer abolì questi controlli e creò le scuole paritarie in tutto e per tutto rispondenti ad una scuola pubblica.  Ho una lunga esperienza in materia e mi resi conto con facilità che le scuole private erano molto distanti dalle scuole statali per docenti, attrezzature ed altro. Era anche in gioco la laicità dello Stato ma Berlinguer ci passò sopra, pur di giungere al suo compromesso storico “scolastico” che, tra il resto, non diede i risultati sperati perché le scuole paritarie, se si escludono quelle religiose, sono finite in pessime acque. La scuola statale, assopitasi la contestazione sessantottina, finì di prevalere e la scuola privata “laica” chiuse quasi i battenti. In effetti soprattutto al Sud la scuola paritaria ha continuato a vivere e prosperare, come si può vedere dalle ispezioni di Valditara diventando un esamificio che sforna titoli di studio in base a pagamenti a volte illeciti e senza i requisiti di legge da parte della scuola medesima e degli alunni.  Siamo tornati indietro a quando dei miei compagni di scuola, bocciati alla scuola di Stato si rivolgevano a scuole del Sud per ottenere più facilmente il diploma.  Diventa assai importante che il ministro Valditara abbia mandato degli ispettori in ben 47 strutture che si sono rivelate paritarie solo nel nome: docenti senza titoli di legge, aule  insufficienti, strutture inesistenti, documenti in disordine. La scuola era in piena funzione quasi solo per gli esami con iscrizioni tardive di alunni provenienti da altre località. Il garantismo voluto da Berlinguer senza più controlli ha creato il mostro dell’affarismo scolastico (già ben individuabile a Torino negli anni 70 e 80) anche se le gerarchie regionali e provinciali del ministero avrebbero dovuto vigilare.  Il rilassamento era già presente molti anni fa quando – faccio un esempio personale –  venne fatta un’arrogante resistenza ad un commissario governativo in una importante scuola torinese cattolica alla richiesta della lettura dei fascicoli dei professori e in altra scuola, in presenza di un titolo non idoneo, non si provvide ad alcuna sostituzione. Ci furono anche funzionari infedeli dello Stato postisi in modo indecente al servizio della scuola non statale persino nella sostituzione in corsa di commissari di esami di maturità: una bolgia infernale superata dalla più grave delle riforme, la maturità con commissioni interne che ha perso ogni valore selettivo di Esame di Stato e di Maturità. Ma che si scoprano ancora oggi casi di scuole in cui vendano i titoli di studio è davvero disperante.  Si tratta di un vaso di Pandora da squarciare totalmente. Torino non era indenne da certe anomalie vergognose, mai toccate dai sindacati confederali che si occupavano d’altro. C’è da sperare che il Ministro vada fino in fondo. Quella di oggi è una scuola malata, poco utile, arroccata nelle enclavi ideologiche, ma essa va difesa nella speranza che arrivi una nuova riforma Gentile.