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In scena al teatro Carignano “Romeo e Giulietta” e “After Juliet” per Prato inglese

Prato inglese Sere d’estate al teatro Carignano rappresenta la rassegna estiva che il Teatro Stabile dedica al teatro shakespeariano, fruibile a prezzi accessibili. Dopo il “Sogno di una notte di mezza estate” dello scorso anno, quest’anno è la volta di un dittico per la regia di Filippo Dini incentrato su una delle storie d’amore più famose di tutti i tempi, “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, a cui si abbina lo spettacolo “After Juliet” di Sharman Macdonald, che narra un ipotetico seguito della tragedia shakespeariana.

Il dittico è coprodotto dal Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale e dal TSV Teatro Stabile Veneto, Teatro Nazionale e sarà replicato al teatro Nazionale di Verona il 17 e 18 luglio prossimi, nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese.

“Il dittico che metto in scena per Prato Inglese – spiega il regista Filippi Dini – “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare e “After Juliet” di Sharman Macdonald esprime due drammaturgie estremamente diverse. Tutto il progetto deve moltissimo all’impianto scenografico che rappresenta un parco giochi abbandonato, uno scivolo, una giostrina con i sedili, la cabina di una ruota panoramica. Il riferimento visivo usato come punto di partenza è la famosa foto del parco giochi della città fantasma di Pripjat, edificata a soli 2 km dalla Centrale nucleare di Chernobyl’ e subito evacuata dopo l’incidente.

La tragedia di Romeo e Giulietta può anche essere letta come uno scontro generazionale, ma è sostanzialmente una storia di ragazzi. Il dittico parla di un massacro, della fine di tutto ciò che possiamo riferire alla gioventù. Non si tratta di uccidere il bambino che è dentro di noi, ma di affrontare la morte delle generazioni più giovani, il massacro dal punto di vista mediatico. Le nuove generazioni sono uccise dai social, dall’ecoansia e già dalla nascita sono marchiate dal senso della fine del nostro pianeta. Questo senso di morte se lo porteranno dietro per tutta la vita e Romeo e Giulietta racconta proprio questo. In un ambiente violento, di faida, di guerra, nasce un amore tra due giovani. L’aspetto più istintivo, più bello legato alla natura più straordinaria dell’essere umano, la capacità di amare e di innamorarsi, viene vinta dall’odio, dalla guerra e dalla sopraffazione, che pervade il dramma.

Dal punto di vista sociale ci siamo disinteressati delle nuove generazioni, ancor più degli anziani. I giovani sono stati penalizzati dall’esperienza del Covid, sono stati segnati dalla solitudine e sono aumentati i casi di autolesionismo e di depressione. Tutti gli investimenti che riguardano i giovani, a partire da quelli dell’istruzione, vengono vandalizzati e divorati. Ecco un altro aspetto che parla dell’abbandono delle nuove generazioni.

Tutto questo ha a che fare con Romeo e Giulietta e con il nostro presente; in un’epoca di guerra, di violenza massacriamo i nostri giovani, non dando loro nessuna speranza. È esattamente così che accade in Romeo e Giulietta. Quando nasce, l’amore deve essere eliminato.

Se in Shakespeare ci troviamo di fronte alla tragedia e ad un linguaggio alto, in ‘After Juliet’ il linguaggio risulta appiattito, tutto è stato superato e non vuole neanche essere paragonato a quello di Shakespeare; l’opera di Sharman Mcdonald costituisce un sequel ideale di Romeo e Giulietta, è una favola moderna che parla di amore e odio, di speranza e redenzione. Protagonisti assoluti sono, ancora una volta, i giovani di una città che potrebbe essere la Verona del Seicento cosiccome Londra o Edimburgo, New York o Liverpool. In “After Juliet” scopriamo che la pace che è stata proclamata è fasulla e lo scoprono i ragazzi che si trovano a odiare e odiarsi, ancora, come i loro genitori. Odio oppure nulla, nulla totale. Vuoto. Tutto questo in un clima di attesa della fine, attesa del nemico da un momento all’altro. I ragazzi sono sempre in attesa, terrorizzati dal possibile arrivo dei coetanei della fazione opposta. La storia di “After Juliet” è quella di un odio ancora più feroce da parte di ragazzi ai quali è stata trasmessa solo la frequentazione di questo sentimento.

Ci troviamo in una posizione simile a “La strada” di Cormac McCarthy. Dopo che la fine è stata raggiunta, ci troviamo in una dimensione di attesa del nemico.

“After Juliet” è contraddistinto da una drammaturgia ruvida, al posto del verso shakespeariano, c’è il fatto, l’accadimento. Lo sbalzo linguistico è forte e lo spettacolo raccoglie la sfida dell’autrice proponendo la visione di un mondo onirico, dove la realtà è contaminata da visioni di sogni e ombre, fantasmi dolenti e disperati che chiedono giustizia, pace e ancora è sempre amore. “After Juliet” è una commedia noir ricca di pathos, che spinge a una riflessione sulle radici del nostro rancore, chiede di onorare tutti i morti, celebrando, al posto dell’odio, la fratellanza universale e la vita stessa”.

Teatro Carignano. Prima nazionale 18 giugno- 14 luglio 2024

“Prato inglese” Dittico di Filippo Dini

Mara Martellotta

“Una festa per i diritti”, a Torino sfila il Pride

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E’ partito  da corso Principe Eugenio il corteo del  Torino Pride, si contano migliaia di persone e una ventina di carri all’insegna dello slogan “d’amore e di lotta”.

Per il sindaco Stefano Lo Russo, presente alla sfilata è “una grande festa dei diritti nella nostra città che è all’avanguardia. Vogliamo riaffermare i diritti: non sono un privilegio ma una condizione che caratterizza l’essere cittadini europei”

 

“La manifestazione – aveva commentato alla presentazione dell’iniziativa il coordinatore del Torino Pride, Luca Minici – è il culmine di una serie di iniziative che si sono svolte nel corso dell’anno, tra le quali la partecipazione al Salone internazionale del Libro e la festa delle famiglie”.

 

Il Torino Pride si inserisce in una rete che coinvolge Piemonte e Valle d’Aosta, per dare più forza alle rivendicazioni e alla proposte, tra le quali la candidature all’Euro Pride del 2027, con il supporto del Comune di Torino.

“In tempi brevi – ha detto Alessandro Battaglia – sarà ultimato il dossier per la candidatura al Pride europeo per Torino, che dovrà vincere la “concorrenza” delle città di Torremolinos (Spagna), Gloucestershire (Inghilterra) e Vilnius (Lituania).

Intanto nel  giorno del Pride torinese e nell’ultimo giorno di G7 in Puglia, Extinction Rebellion dipinge con i colori della bandiera arcobaleno le strisce pedonali davanti al grattacielo della Regione Piemonte.

“Una protesta per difendere diritti e clima verso chi “calpesta diritti, mentre il mondo brucia” e per evidenziare il legame tra la protezione del clima e degli ecosistemi e il diritto di ciascuno a vivere una vita dignitosa”, commentano gli attivisti climatici.

Nella notte lungo il percorso  del corteo sono apparsi adesivi con la scritta: ”unico orgoglio è quello nazionale”, firmati dal gruppo identitario di estrema destra La Barriera. Sugli adesivi anche una bandiera italiana e quella arcobaleno coperta da una X.

FOTO LORI BAROZZINO

Tra bivacchi e droga: “Violenta rissa ai giardini Madre Teresa”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO L’INTERVENTO DI PATRIZIA ALESSI CAPOGRUPPO FDI CIRCOSCRIZIONE 7

Ieri alle 20,15 una violenta rissa tra nordafricani al Giardino Madre Teresa di Calcutta, alcune persone di altre etnie hanno cercato di sedarla ma non ci sono riusciti vista la violenza inaudita con tanto di lancio di bottiglie. Da sempre dico che le tante bottiglie di vetro diventano armi pericolose durante le risse.
Siamo stufi delle parole mai seguite dai fatti, senza la volontà politica non si risolvono le criticità di questo giardino
La Città anni orsono ha posizionato 6 telecamere, da poco ha speso 500 mila euro per riqualificare questo Giardino, ora la Giunta della Circoscrizione 7 ha inserito tra giugno e luglio alcuni momenti culturali e di gioco, ma tutto viene vanificato se non si rende “vivibile” non solo a parole ma con i fatti questo bel tratto di verde a pochi passi dal Centro della Città
Nei prossimi giorni, con i colleghi Domenico Giovannini e Francesco Caria, scriverò una lettera al nuovo Assessore alla Sicurezza della Città di Torino, al Questore e al Prefetto perché questa situazione (insieme ad altre a pochi metri di distanza) non è più né tollerabile né accettabile
Dai balconi i residenti vedono di tutto, compresa la vendita di droghe e a volte il loro consumo, bivacchi, risse quotidiane, persone che si fanno il bidè alla fontanella sotto gli occhi di tutti e tanto altro
Il 7 marzo, dopo l’inaugurazione della riqualificazione su FB si leggevano i seguenti post. Post completamente fuori dalla realtà quotidiana che cercano solo di nascondere le quotidiane situazioni inaccettabili
Lo Russo: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile.
Un luogo che sarà un punto di incontro e favorirà l’aggregazione e la pratica sportiva all’aria aperta, grazie anche alla piastra sportiva e alla nuova area giochi, pensata per essere accogliente e inclusiva per tutte e tutti.
L’inaugurazione di oggi è un segnale ulteriore della nostra volontà di puntare sulla zona di Aurora, e si inserisce pienamente in quella serie di progetti diffusi che stiamo mettendo in campo nelle nostre circoscrizioni in aree protagoniste di interventi particolarmente attenti anche ad aspetti di sostenibilità, inclusione e alle esigenze delle comunità e dei quartieri. #stefanolorussosindaco
Deri: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile.
Dopo la rigenerazione dei giardini Michele Pellegrino e Alimonda un’altra area di Aurora è stata completamente recuperata. All’appello manca solo il giardino di via Saint Bon i cui lavori di riqualificazione partiranno tra poche settimane. Tutti gli interventi sono stati realizzati con fondi dell’Unione Europea.

Donare un sorriso con un’offerta al Banco farmaceutico

Da lunedì 17 a sabato 22 giugno in 39 farmacie comunali di Torino, Chieri, Mappano e San Maurizio Canavese si potrà “donare un sorriso” con un’offerta al banco farmaceutico

 

Da lunedì  17 a sabato 22 giugno in 39 farmacie comunali di Torino, Chieri, Mappano e San Maurizio Canavese tre prodotti di igiene orale, spazzolino, dentifricio e colluttori potranno essere donati dai cittadini a 10 enti del terzo settore che assistono persone in condizioni di povertà.

“Regala sorrisi” è  la nuova campagna di donazione di prodotti di igiene orale ideata e promossa da Banco Farmaceutico Torino Odve Farmacie Comunali S.P.A. con il patrocinio dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Torino, realizzata con il contributo del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con la Regione Piemonte, all’interno del Bando 7 che promuove azioni di contrasto ai fenomeni di grave marginalità e povertà.

La mappa delle farmacie è  disponibile online a questo link https://t.ly/nAepj.

Le persone in condizioni di povertà  sanitaria aiutate dagli enti sostenuti con donazioni da Banco Farmaceutico OdV sono circa 30 mila. Nell’ambito della GRF 2024, gli enti avevano espresso la necessità  di 27.106 prodotti di igiene orale, in particolare dentifrici, spazzolini, pasta adesiva per dentiera.

Durante la settimana di “Regala Sorrisi” i cittadini potranno acquistare uno o più prodotti di igiene orale e depositarli nell’apposita scatola. Si tratta di prodotti di alta qualità  proposti a prezzi calmierati, non acquistabili per uso privato ma per sola donazione. Spazzolini al costo di 1 euro, dentifricio a 2 euro, colluttori a 3 euro, kit completi a 5 euro.

Gli enti beneficiari sono gli Asili Notturni Umberto I, Associazione Centro Come Noi, Sandro Pertini, Sermig,  Amici del gruppo Arco OdV, Camminare insieme OdV, Caritas Diocesana di Ivrea , Caritas Diocesana di Torino, Croce Rossa Comitato di Moncalieri OdV, Cooperazione odontoiatrica internazionale (COI), ETS, Misericordia OdV e Protesi dentaria gratuita OdV.

Sei di questi enti fanno parte del coordinamento “Odontoiatria sociale in rete”, nato nel 2015 come progetto di collaborazione tra la città di Torino  e il privato sociale che, nel 2023, ha effettuato più di 10700 prestazioni odontoiatriche, ortodontiche e di protesica, completamente gratuite ad adulti e bambini, con oltre mille persone in lista d’attesa.

“È  una costellazione di realtà – afferma Gerardo Gatto, presidente del Banco Farmaceutico  Torino OdV – che si adoperano per tutelare il diritto alla salute e garantiscono l’accesso alle cure delle persone che si trovano in condizioni di marginalità,  grazie al lavoro di volontari professionisti che operano con standard di eccellenza, dispensando beni di salute personale e orale.

Presso questi enti vengono organizzate attività di prevenzione e educazione, a partire dalla dimostrazione pratica di utilizzo dello spazzolino.

Mara  Martellotta

Il Banco Farmaceutico di Torino opera dal 2003 in Torino e provincia con azioni di contrasto alla povertà sanitaria donando farmaci e presidi agli enti in convenzione che assicurano cure a circa 32 mila persone ogni anno.

Nel 2023 l’insieme degli enti aiutati ha potuto disporre di prodotti di salute per un valore complessivo di quasi 2 milioni e 500 mila euro.

Al via la “Call for Artists” indetta dalla storica “Eredi Borgnino”

Chiamata alle Arti … e agli Artisti in collaborazione con “Artàporter”

Anno di nascita, 1908. Oggi è “Cocktail Bistrò Boutique”. Due sedi, la prima incastonata in una location di grande fascino (ex fabbrica di pianoforti all’uopo riqualificata), in via della Rocca 10 H, a Torino; la seconda a Pinerolo, in via del Pino 6. Immagine simbolo, lo “scoiattolo” e la “mongolfiera” che vola alto. Al bancone, abile e creativo inventore di indimenticabili Cocktails, il “bar manager”torinese Andrea Dracos, vincitore della “Campari Bartender Competition 2015” con il suo “Torino Milano Via Novara”

 

Parliamo di “Eredi Borgnino”, canale di vendita al dettaglio di “Exica”, storica azienda torinese tra i leader nel settore ortofrutticolo in Italia e ne parliamo per una piacevole e lodevole iniziativa che coinvolge il mondo dell’arte, non solo subalpina, e la stessa futura immagine, il cosiddetto brand dell’azienda. Quale l’idea, quale l’iniziativa? Quella di lanciare una “Call for Artists” in collaborazione con“Artàporter”, piattaforma che crea connessioni fra artisti, spazi e brand per dare vita a “gallerie d’arte urbane” e a “progetti di comunicazione”. L’iniziativa, attiva fino al 30 giugno 2024, è rivolta a tutti gli artisti d’Italia: da pittori a graphic artists, da illustratori a fumettisti, senza limite d’età, genere o orientamento e con la possibilità di utilizzare anche l’“intelligenza artificiale”. A partire da subito, tutti gli artisti interessati potranno iscriversi attraverso la “piattaforma Artàporter” e il progetto creativo del vincitore si concretizzerà in un poster celebrativo che verrà poi declinato in “quattro diverse box” di “Eredi Borgnino”, in vendita nel periodo natalizio nei due punti vendita di Torino e Pinerolo.

Gli artisti partecipanti saranno liberi di esprimersi, integrando nelle loro opere o un dettaglio che ricordi, esaltandolo, il “logo aziendale” e i “due simboli” di “Eredi Borgnino” – lo “scoiattolo” e la “mongolfiera” – o che evochi il “tema del viaggio” nel mondo dei sapori della “frutta secca”. Sarà quindi il comitato di curatori di “Artàporter” e dell’“azienda Eredi Borgnino” a selezionare i tre finalisti che riceveranno rispettivamente un buono da 100 Euro, uno da 50 o un box regalo dell’azienda.

La collaborazione tra le due realtà torinesi proseguirà nel corso del 2024 con una “partnership” legata a “Diffusissima”, format di eventi che si svolge durante la “Settimana dell’Arte Torinese”, prevista quest’anno dal 19 ottobre al 3 novembre. In quest’ occasione, gli spazi del “Cocktail Bar e Bistrot” di via della Rocca, a Torino, verranno messi a disposizione degli artisti per esporre le loro opere.

“Fin da subito afferma Giuseppe Darrigo, direttore commerciale di ‘Eredi Borgnino’ –abbiamo accolto con grande entusiasmo la possibilità di collaborare con ‘Artàporter’. L’obiettivo è rendere la nostra azienda sempre più presente nell’ecosistema urbano, creando sinergie con altre realtà locali e sostenendo lo sviluppo della città di Torino in ambito turistico, artistico e culturale, che ha ancora moltissimo da offrire.

“Grazie ad imprenditori e manager illuminati – spiega, da parte sua, Massimo Gioscia, co-fondatore di ‘Artàporter’ – le aziende si trasformano in mecenati e danno agli artisti la possibilità di esprimere la propria creatività. La missione è riportare l’arte a dialogare con il mondo aziendale.

Per info: “Eredi Borgnino – Exica”, via della Rocca 10 H, Torino; tel.011/9617163 o www.erediborgnino.com

g.m.

Nelle foto: Il bar manager Andrea Dracos, esterni e interni “Cocktail Bar e Bistrot”

Torino, calcio amatoriale. Finali Nazionali Società Settore Calcio Asi

È stata presentata presso l’Hotel Glis di San Mauro Torinese l’edizione 2024 delle fasi conclusive delle Finali Nazionali per Società del Settore Calcio Asi – Associazioni Sportive e Sociali Italiane, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni ed associazione di promozione sociale nazionale – che porta in Piemonte il meglio del calcio amatoriale italiano in occasione del trentennale dell’Ente.

Le ventritré formazioni in campo rappresentano il meglio del calcio amatoriale italiano targato Asi e giungono a Torino dopo i campionati territoriali. Per il titolo nazionale open di calcio ad 11 – le cui gare si svolgeranno presso il Centro Sportivo Lascaris di Pianezza ed il Centro Sportivo Morello di Drumento – si sono qualificate le compagini di Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte e Puglia. Per il calcio a 7 – i cui incontri si svolgeranno presso l’Impianto Sportivo Nuovo Musinè di Pianezza – a contendersi il titolo saranno le rappresentanti di Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte e Puglia. Il calcio a 5 – i cui incontri si svolgeranno presso l’Impianto Sportivo Settimo Padel di Settimo Torinese – vede pronti a contendersi il titolo maschile i campioni di Abruzzo, Lazio, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto mentre, per il titolo femminile, saranno le ragazze della Campania e del Piemonte a battersi per il campionato nazionale.

Le Finali – organizzate dal Settore Calcio Nazionale Asi, presieduto da Nicola Scaringi, insieme al Comitato Regionale Asi Piemonte, presieduto da Sante Zaza, con il patrocinio ed il sostegno di Regione Piemonte, assessore allo sport Fabrizio RiccaCittà di Torino e Comune di Pianezza – vedono anche la presenza di circa venti arbitri provenienti da tutta Italia, coordinati dall’organo tecnico nazionale Americo Scatena, che stanno svolgendo in questi giorni anche il proprio raduno nazionale. Presenti, in rappresentante dell’Ente nazionale, Simone Levanti e Matilde Balloni della segreteria generale.

La rosa e il Texas

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

La raccolta di dati certi sulle etichette discografiche del garage rock americano anni ‘60 è sempre stato un vero ginepraio, con difficoltà assortite tra ricostruzione di sedi, produttori, sale di incisione, localizzazione del management etc.

Nei casi più complicati ed inestricabili risultava molto ostico persino raccogliere un qualche vago indizio geografico, tanto che in alcuni casi si rischiava di incappare in errori grossolani.

Non aiutava nemmeno cercare una qualche omogeneità nelle aree di azione delle varie bands, specialmente quando l’etichetta catalizzava l’attenzione di gruppi provenienti da stati diversi e limitrofi, senza criteri affidabili e senza un “fil rouge” che unisse le diverse bands.

Fortunatamente vi erano etichette che fin dal nome fugavano ogni dubbio di localizzazione, semplificando il lavoro di storici della musica rock sull’orlo della disperazione…

Tra questi “music label” vi era senz’altro “Ty-Tex” (successivamente Ty Tex Records”) che fin dal nome indica Tyler nello stato del Texas. Etichetta eterogenea con diversi stili, caratterizzata da qualità di incisioni per la verità non eccelse, guidata da Eula Anton negli anni tra 1960 e 1967; presentava fino al 1963 un logo con stato del Texas e una rosa nei colori argento (o bianco) e rosso, dal 1964 la semplice scritta rossa su campo argento (o variante con scritta scura su azzurro).

Alla facilità di localizzazione purtroppo non corrispondeva una altrettanto facile cronologia e la datazione delle incisioni risulta tuttora complessa e a tratti contraddittoria.

Si riporta qui di seguito la discografia finora definita, seguendo l’ordine alfanumerico a causa della suddetta difficile definizione cronologica:

– Ron Williams and The Customs “Sue Sue Baby / Empty Feeling” (TT-100);

– Guy Goodwin “Roll The Red Carpet Out / Nobody Going Nowhere” (TT-101);

– Ron Williams “I’ll Miss You So / I Garontee You Baby” (TT-102);

– The Antons “Larry’s Tune / Green Eyes” (TT-104);

– Zeroes “Twisting With Crazee Babee / Flossie Mae” (TT-105);

– Ron Williams “Wine, Wine, Wine / So Long, My Love” (TT-106);

– The Tonettes “Gee Baby / Friendship Ring” (TT-107);

– Guy Goodwin “You’re Right, I Will / Wheels A Hummin” (TT-108);

– Donnie Carl “Love And Learn / Do The Wiggle Wobble” (TT-110);

– Guy Goodwin “Where Sweethearts Never Part / Our Used To Be Home” (TT 111);

– The Sensors “Sen-Sa-Shun / Side Tracked” (TT 112);

– Donnie Carl with The Donnels “It Happened To Me” [part 1 & 2] (TT 113);

– Joe Baby and The Donnells “Little Sally Walker / I’m Gonna Move To The Outskirts Of Town” (TT 114);

– The Sensors “Rumble / Caravan” (TT 115);

– Guy Goodwin “A Taste Of Her Loving / A Little Foreign Car” (TT 116);

– The Sensors “Bat Man / Light Blues” (TT-117);

– Donnie Carl “You’ve Got It / Getting Over You” (TT 118);

– Donnie Carl “If You Want It That Way / Heart Attack” (TT-119);

– The Sensors “Honest I Do” [vocale / strumentale] (TT-120);

– Linda Burns “The Reason Why / And That Reminds Me” (TT-121);

– The Derbys “The Crow / A Different Woman Every Day” (TT-122);

– Ron Williams and The Trebles “Let’s Stop Wasting Time / So Fine” (TT-123);

– Ron Williams “Please Come Back / I’m Sending You A Pencil” (TT-124);

– One Eyed Jacks “Hang It Up / Down On My Knees” (TT-125);

– LARRY MACK “Last Day Of The Dragon / Can’t You See Me Crying” (TT-126);

– THE REVOLVERS “Like Me / When You Were Mine” (TT-127);

– THE REVOLVERS “Good Lovin’ Woman / Land Of 1000 Dances” (TT-128);

– Dana Black and The Revolvers “As Tears Go By / Your Love’s For Me” (TT-129);

– Floyd Jones “My Mother’s Prayer / Hero’s Welcome Home” (TT-130);

– Stan Gorman and The Revolvers “I Love Lovin’ You / Green Unicycle” (TT 131);

– Ron Williams “If I Could Stay Away From You / On Top Of Old Smokey” (TT-[7599]).

Gian Marchisio

Digital News Report Italia, prima edizione

Lunedì 17 giugno, alle ore 10.30, il Museo della radio e della televisione Rai ospiterà la presentazione della prima edizione del Digital News Report Italia

 

Lunedì 17 giugno, alle 10,30, presso il Museo della radio e della televisione Rai di via Verdi 16, a Torino, verrà presentato il “Digital News Report Italia”, la prima ricerca che mette a disposizione degli addetti ai lavori e del pubblico dati e analisi utili a capire il mondo dell’informazione, sia dal
punto di vista della domanda che dell’offerta.
Il Digital News Report Italia”, curato da Alessio Cornia, docenteall’Università di Dublino, e scritto da Marco Ferrando, Paolo Piacenza e Celeste Satta del Master in Giornalismo di Torino, approfondisce per il contesto italiano il “Digital News Report” del Reuters Institute for the Study of Journalism, presso l’Università di Oxford, l’indagine annuale dettagliata delle tendenze nell’ambito del giornalismo digitale e dei media in tutto il mondo.
L’evento, patrocinato da Rai, Odg e Odg Piemonte, con ilsostegno di Compagnia di San Paolo, sarà introdotto da Carlo Bartoli, Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti; Laura Scomparin, Direttrice Scientifica Master in Giornalismo UniTo e Alberto Anfossi, Segretario Generale Compagnia di San Paolo.
La ricerca sarà presentata da Alessio Cornia e verrà discussa insieme a Marianna Bruschi, Head of Digital Sky Tg24; Ferruccio de Bortoli, Presidente Fondazione Rcs; Marco Ferrando, Direttore testate Master in Giornalismo UniTo e vice direttore Avvenire; Andrea Malaguti, Direttore La
Stampa; Monica Maggioni, direttrice editoriale per l’offerta informativa Rai; Laura Scomparin, direttrice scientifica Master in Giornalismo UniTo e Riccardo Terzi, Google head of News & publishers partnerships, Italy & CEE.

 

Mara Martellotta

Vota Antonio, vota Antonio

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Il cinema ci ha raccontato spesso il mondo della politica, sia in forma ironica (“Gli onorevoli”, con Totò) sia tragica (“Potere assoluto” con Clint Eastwood), sia romantica (“Il presidente, una storia d’amore” con Michael Douglas).

Nella realtà, almeno a casa nostra, la politica è stata vista dapprima con il rispetto dovuto a chi comanda, a chi decide le nostre sorti, poi con la partecipazione tipica degli anni ’60 e ’70, infine con il distacco di chi non ha fiducia, non capisce e disapprova.

Le recenti elezioni europee, regionali per il Piemonte, e comunali per circa 3700 Comuni in Italia hanno ampiamente dimostrato quanto sostengo: sono risultate le elezioni nella storia della Repubblica con la minor affluenza di elettori, meno di uno su due (49,69%). Vani sono stati i tentativi di richiamare affluenza utilizzando nomi di spicco o leader di partito.

Il dato, già di per sé basso, delle ultime politiche, 63,9%, era ancora elevato se paragonato al 54,5 delle scorse europee nel 2019 e, appunto, alle recenti elezioni.

In realtà il fenomeno dell’astensionismo in aumento non è nuovo e sembra destinato a proseguire. Solo nel 2004, ma sono appunto passati 20 anni, l’affluenza fu del 73% ma, particolarmente per le europee, la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica sembra in crescita costante.

Particolarmente tra i giovani, la politica sembra non interessare più, così come l’attività e la tutela sindacali; l’emorragia di iscritti che alcune sigle sindacali stanno mostrando, alla pari con l’assenteismo alle urne, mostrano come i cittadini da un lato deleghino ai politici ogni decisione, non interferendo più nelle loro scelte e, dall’altro, siano profondamente delusi, sfiduciati dalla politica in genere.

Notizie sempre più numerose e contrastanti, politici sempre meno preparati, modifiche anche costituzionali che sfuggono alla maggior parte degli elettori hanno contribuito al crescente disinteresse per la res publica, la “cosa” di tutti, cui tutti dovrebbero partecipare, che tutti dovrebbero rispettare e che tutti, almeno teoricamente, dovrebbero alimentare con il gettito fiscale.

Nei Paesi anglosassoni, nel nord Europa ma anche in civiltà più lontane da noi, se sei sospettato di essere un evasore o se vieni condannato per aver evaso le tasse sei considerato peggio di un omicida; nel nostro Paese se riesci a farla franca per un periodo lungo sei considerato uno furbo, abile, quasi da imitare.

Chi entra in politica oggi difficilmente lo fa per porre la sua esperienza al servizio degli altri; troppo spesso lo fa per avere uno stipendio, anche se irrisorio nei Comuni minori, per entrare in quel mondo, a torto ritenuto magico, fatto di incontri, cene, frequentazioni importanti e favori elargiti quasi per obbligo.

Il compianto Enrico Berlinguer, rispettato anche dai suoi avversari e del quale ricorrono in questi giorni i 40 anni dalla scomparsa, soleva dire già allora “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela.”; sono convinto che tangentopoli non abbia eliminato la corruzione ma, anzi, abbia solo alzato il prezzo delle tangenti.

L’educazione civica che non viene più insegnata, trasmissioni dove i politici si insultano anziché spiegare, in modo preciso e corretto i propri programmi, ed un disinteresse naturale verso ciò che essendo di tutti è anche nostro, hanno reso la politica una cosa che non ci riguarda, le elezioni un evento che, comunque vada, non cambiano la realtà e i politici “tutti uguali”, “destra e sinistra fanno le stesse cose”.

E’ evidente che continuando a ragionare (anche se il termine corretto sarebbe il contrario) in questo modo non soltanto avremo scelte politiche dettate da pochi, spesso invise ai cittadini, ma soprattutto un dispendio enorme di denaro pubblico. Prendiamo, ad esempio, i referendum, unica consultazione elettorale vincolata dal raggiungimento di un quorum: il costo di ogni consultazione si aggira sui 200-300 milioni di euro, comprensiva di emolumenti per i componenti dei seggi, straordinari di tutti i dipendenti comunali e statali, stampa delle schede, ecc. ecc. Se non ci rechiamo alle urne, lo Stato avrà speso quelle cifre inutilmente, perché la consultazione referendaria sarà nulla; in tal caso non avremo alcun diritto di lamentarci.

Piuttosto perché, almeno una volta, non andiamo ad assistere alle sedute del consiglio comunale dove viviamo o del Parlamento in occasione di una gita a Roma? In TV o sui siti di Camera e Senato è possibile assistere alle sedute, ai question time, alle votazioni e capire come funzioni quel mondo apparentemente tanto lontano ma che lavora quotidianamente per noi: cosa ci costa provare una volta?

Sergio Motta