Paura su un treno interregionale delle linee ‘S’, sulla linea Novara Milano sul quale ieri due pregiudicati ubriachi hanno lanciato oggetti aggredendo i passeggeri che si sono rintanati in una carrozza. Poi sono stati bloccati dalla polizia a Rho, dove il convoglio partito da Milano si è fermato in emergenza nella stazione. I passeggeri sono scesi e i due aggressori, un 20enne italiano e un 18enne marocchino, li inseguivano lungo i binari. I due, che hanno anche aggredito gli agenti, sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale.
Gianni Spaterna, emozione acquerello
Informazione promozionale
Gianni Spaterna è nato a Perugia, si considera torinese di adozione in quanto ha frequentato il liceo scientifico e la facoltà di Architettura a Torino, dove svolge la sua attività professionale.
Il suo interesse per l’arte figurativa si è manifestato sin dall’infanzia e, nel 2016, ha deciso di frequentare un corso di pittura, con il pittore naturalista Lorenzo Dotti, per apprendere la particolare tecnica dell’acquerello, scoprendo che accanto all’interesse e alla capacità c’era una grande passione per questa tecnica, spesso sottovalutata, nel circuito dell’arte. Da allora ha realizzato ben 260 opere, partecipando a mostre collettive, mostre personali e concorsi nazionali e internazionali. Negli anni del Covid ha poi seguito un corso di pittura online della pittrice naturalista Cristine Girard.
La sua prima mostra personale risale al 2019 ed è stata allestita nello studio del fotografo Giancarlo Tovo, lo Studio 17, in via Cesare Battisti 17, a Torino. La seconda mostra, incentrata sugli animali (non domestici), risale al 2022. Per la terza mostra, intitolata “Torino” e presentata nel novembre 2023, ha scelto uno show room di arredamento, chiamato “Metroquadro”, in corso Matteotti 17/c, a Torino, durante la quale i suoi quadri, risultato di un lavoro di osservazione della città attraverso uno sguardo artistico e i suoi colori, sono stati molto apprezzati anche per l’inserimento di un contesto che non era quello della classica galleria d’arte ma di uno show room di arredamento contemporaneo.
Il soggetto scelto è stato la città di Torino, che l’ha accettato dal punto di vista umano e professionale, di cui ha dipinto luoghi noti ai torinesi e ai turisti. Ha esposto 34 acquerelli inediti che sono il risultato di una scelta sul campo di particolari fotografici, oltre ai primi schizzi a matita, finalizzati a far emergere la vivacità cromatica del notevole patrimonio architettonico e l’atmosfera della città mediante l’uso di colori decisi, meno diluiti in acqua, nel primo caso, e maggiormente nel secondo. Ha impiegato anche forti contrasti ed effetti chiaroscurali generati dalla luce, ricordando le parole dell’architetto Le Corbusier, che disse: “L’architettura è il gioco sapiente e rigoroso dei volumi sotto la luce”.
Spaterna ritiene che la persona creativa non sia una, ma una moltitudine di persone capaci di esprimere un’ampia gamma di emozioni, ed è anche per questo motivo che ha scelto di cimentarsi su soggetti diversi anziché prediligere un tema specifico ripetitivo, poiché limitante. Nel suo portfolio si possono ammirare acquerelli raffiguranti animali, persone, paesaggi terrestri, paesaggi marini, mezzi di trasporto, imbarcazioni e architetture.
Le sue opere, dal 2016, grazie a mostre collettive e personali, hanno toccato città come New York, Londra, San Pietroburgo, Charlotte, Figueres, Venezia, Milano, Sanremo e Arles.
Mara Martellotta
“Tv e dintorni” nell’anno che celebra i 70 anni della Rai e della televisione in Italia
Dal 24 al 26 maggio
Dogliani (Cuneo)
Per tre giorni, da venerdì 24 a domenica 26 maggio, fra le meglio vigne e colline di Langa, un piccolo ma delizioso centro di 4mila e rotti abitanti, celebre per il suo magnifico Dolcetto, diventa indiscussa “capitale dei media, un paese-antenna”, in cui far festa intorno a “Sua Signoria, Madame la Tv”.
Siamo a Dogliani, dove anche quest’anno si celebrerà la tre giorni dedicata al “Festival della Tv”, tredicesima edizione ed unica manifestazione italiana del genere, con oltre cento ospiti, invitati a confrontarsi fra di loro e con il (sempre numeroso) pubblico sui temi di più stretta attualità della “comunicazione televisiva” e delle molteplici contaminazioni con i “media digitali”. Tema scelto quest’anno dagli organizzatori: i “Tempi Esponenziali”, ovvero “il tempo dilatato e apparentemente inafferrabile che stiamo oggi vivendo”. Dicono Federica Mariani (direzione artistica), Simona Arpellino (direzione organizzativa) e Mauro Tunis (direzione tecnica) dell’Agenzia “IL IDEE AL LAVORO” cui si deve il progetto, in collaborazione con “Dogliani Eventi”: “Il ‘Festival della TV’ sarà anche quest’anno l’occasione per ascoltare le storie e i retroscena della carriera di personaggi notissimi e giornalisti iconici, ma non solo. Al centro dell’attenzione anche il meccanismo della produzione delle trasmissioni più interessanti, dal percorso che porta un’idea a diventare un ‘format’ e poi una trasmissione”.
Tutti gratuiti, i numerosi appuntamenti si proporranno come un perfetto mix fra gli interventi più tecnici, legati all’informazione ed all’attualità, e occasioni di divertimento e leggerezza: musica, sport, cinema e arte insieme a politica, ambiente e ai grandi temi dell’inclusione, in un palinsesto ricchissimo e tutto da scoprire, per “una immersione di tre giorni al centro del contemporaneo”.
Anche in questa edizione saranno tantissimi i nomi coinvolti. Le tre piazze di Dogliani (Umberto I, Belvedere e Carlo Alberto) ospiteranno oltre cinquanta “panel”, incontri, interviste, spettacoli, per un incontro ravvicinato con i personaggi al centro del mondo dei media.
Il programma completo di relatori e orari di ciascun incontro è disponibile su: www.festivaldellatv.it e sui canali social del Festival.
Fra gli ospiti e gli eventi di maggior richiamo, ci limitiamo a ricordare, in piazza Umberto I, l’incontro – dialogo fra Barbara Palombelli e Urbano Cairo (mercoledì 24 maggio, ore 16) e sempre mercoledì (ore 19) quello fra Francesca Sforza e Monica Maggioni (past-president della Rai e vicepresidente dell’“Unione Europea di Radiodiffusione”), cui verrà assegnato il “Premio Diversità e Inclusione”.
Particolarmente intenso il programma di sabato 25 maggio. In agenda fra gli altri, in piazza Belvedere, l’incontro intitolato “Europa/America: elezioni a confronto nel quadro della crisi geopolitica mondiale” con Stefania Aloia, Francesco Cancellato, Emiliano Fittipaldi, Andrea Malaguti, Mario Sechi, Barbara Stefanelli e Annalisa Bruchi. E poiCristina Parodi, Gerry Scotti, Paola Perego,Giovanni Floris e la “belva” Francesca Fagnani in dialogo con Massimo Giletti, mentre Elvira Serra avrà il compito di farsi raccontare cosa significa fare il manager delle star da Lucio Presta.
Domenica 26 maggio il programma dell’ultimo giorno di Festival, in piazza Carlo Alberto, sarà ricchissimo e vedrà fra gli alti un dialogo fra Enrico Mentana con la vicedirettrice de “La Stampa” Annalisa Cuzzocrea, la comicità surreale di Dario Vergassola, un inedito “faccia a faccia” fra Giovanni Minoli e Salvatore Merlo, seguito da quello (per la grande “fiction”) fra Luca Zingaretti e Corrado Formigli.
Tanto spazio anche alla musica “che gira intorno”: venerdì 24 maggio, in piazza Carlo Alberto, Luca Morino racconterà il suo ultimo “De West”, mentre Luca De Gennaroincontrerà i “Santi Francesi”, Vinicio Capossela e Anna Bonalume.
Fra le novità, anche due spettacoli teatrali al “Teatro Sacra Famiglia” (piazza San Paolo, 10), con Aldo Cazzullo che porterà in scena venerdì 24 maggio (ore 19,30) lo script tratto dal suo ultimo libro “Quando eravamo i padroni del mondo”, “best seller” da oltre 250mila copie vendute, e con Linus, sabato 25 maggio (ore 18,30) con il suo primo spettacolo teatrale “Radio Linetti Live”, portato a Dogliani dopo lo straordinario successo delle dieci repliche milanesi.
Da ricordare ancora che, oltre al “Premio Diversità e Inclusione” assegnato, come ricordato, a Monica Maggioni, un altro Premio, quello alla “Sostenibilità” verrà consegnato, in accordo con “Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero” al biologo e conduttore televisivo, Vincenzo Venuto.
Gianni Milani
Nelle foto: Lo staff organizzativo; Monica Maggioni; Francesca Fagnani (credit Fabio Lovino); “Santi Francesi” (credit Mattia Guolo)
Quando ci si dimentica di tirare il freno a mano
I Benefici del Saluto al Sole nello Yoga
YOGA SENZA BARRIERE
Il Saluto al Sole, o Surya Namaskar, è una delle sequenze più conosciute e praticate nello yoga. Questa serie di posizioni dinamiche offre numerosi benefici sia per il corpo che per la mente.
Migliora la Flessibilità e la Forza
Il Saluto al Sole è composto da una serie di posizioni che allungano e rafforzano i principali gruppi muscolari del corpo. Praticato regolarmente, aiuta a migliorare la flessibilità della colonna vertebrale e delle articolazioni, aumentando al contempo la forza muscolare. Questa sequenza è particolarmente utile per chi passa molte ore seduto, aiutando a ridurre la rigidità e il dolore muscolare.
Stimola il Sistema Cardiovascolare
Eseguire il Saluto al Sole aumenta il ritmo cardiaco, stimolando il sistema cardiovascolare. Questo aiuta a migliorare la circolazione sanguigna e può contribuire a ridurre la pressione sanguigna. Inoltre, il movimento continuo e fluido aiuta a migliorare la capacità polmonare e la resistenza fisica.
Oltre ai benefici fisici, il Saluto al Sole offre notevoli vantaggi per la mente. La pratica di questa sequenza richiede concentrazione e coordinazione, aiutando a migliorare la concentrazione mentale e ridurre lo stress. La respirazione profonda e controllata che accompagna ogni movimento contribuisce a calmare la mente e ridurre l’ansia.
Integrare il Saluto al Sole nella propria routine quotidiana può portare a un miglioramento generale del benessere fisico e mentale, rendendolo una pratica fondamentale nello yoga.
SERENA FORNERO
Namastè, @odakawithserena
Sabato 18 maggio 2024 ore 11, sotto l’arco fiorito, in piazza Vittorio Veneto/via Mensa – Venaria Reale. Alla presenza delle Autorità locali e regionali, del comitato organizzatore e dei rappresentanti della comunità, si celebreranno due decenni di tradizione, bellezza e profumi. La Festa delle rose è un evento di grande rilevanza, che quest’anno compie 20 anni. L’appuntamento è fissato per sabato 18 e domenica 19 maggio 2024 nel centro storico della città, lungo via Mensa, piazza della Repubblica e viale Buridani. L’iniziativa coinvolge molti espositori, pronti a proporre fiori, aromi, fragranze e prodotti dell’eccellenza enogastronomica italiana. Inoltre, sono previste iniziative legate a Fragranzia, giunta alla VII edizione, con appuntamenti per approfondire e scoprire il mondo dei profumi e delle essenze. Oltre agli spettacoli del sabato sera e alla mostra fotografica “Venaria in fiore”, verranno proposti anche laboratori per i più piccoli e le famiglie, incontri e letture, a cura della biblioteca civica Tancredi Milone e per gli adulti, appuntamenti alla scoperta di profumi e gusti, con le degustazioni, curati dalla Fondazione Via Maestra.
Pseudonimi, chitarre rosse e angeli
CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60
A proposito di etichette dall’assetto variabile… Gli elementi mutevoli potevano essere nello stile musicale, nei loghi, nelle colorazioni di fondo, nelle componenti grafiche del testo. In alcuni casi la variabilità era tale da instillare perfino dubbi sull’omogeneità e sulla continuità di una casa discografica (tempo, luogo, responsabili, produttori correlati etc.); in particolar modo la colorazione di base era elemento ingannevole, che non di rado fa tuttora incappare in errori cronologici non secondari, confondendo le idee specialmente riguardo alla spinosa questione delle copie promozionali, dei “reprinting” o dei problematici “bootleg”.
Un esempio di etichetta dai caratteri abbastanza mutevoli e dalle indicazioni di responsabilità “enigmatiche” fu la “Miramar Records [of Hollywood]”, attiva appunto a Los Angeles tra 1965 e 1969, che copriva generi e stili differenti (tra cui ovviamente il garage rock). Ne era responsabile tale Tony Cary (pseudonimo di Tony Luton), personalità eclettica e autore egli stesso di un paio di 45 giri e produttore di The Dovers e in parte anche di The Road Runners, Jimmy Burton ed altri.
Sull’etichetta compariva non di rado anche un’altra indicazione enigmatica: tale produttore “Alborn”, che nient’altro era che uno pseudonimo collettivo che fondeva le due persone di Alton Leo Jones (Al Jones) e Joe Osborn, anche nella forma “Alborn Music BMI”.
Da segnalare inoltre che l’indicazione “of Hollywood” dell’etichetta venne a cadere a grandi linee attorno a metà 1967. I loghi dapprima erano assenti (colore in tinta unita bianco, grigio antracite, rosso), poi comparve una chitarra rossa su campo nero con stelle rosse; dal 1967 circa, tutto mutò in un logo piuttosto ibrido, con immagine “borderline” tra volto di angelo con ali e farfalla, su fondo blu.
Si riporta qui di seguito la discografia Miramar finora ricostruita, sebbene ancora parecchio lacunosa nonostante le molteplici segnalazioni degli ultimi anni:
– Tony Cary “Dream World / One Of These Days” (107) [1965];
– James Burton “Love Lost / Jimmy’s Blues” (108) [1965];
– THE MEMPHIS MEN “Act Naturally / Oh What A Night” (109) [1965];
– Glenn and The Good Guys “Party A Go Go / Only In My Heart” (110) [1965];
– Tony Cary “She Belongs To Me” [promo] [1965];
– THE SPELLBINDERS “Casting My Spell / To Take A Heart” (115) [1965];
– THE ROAD RUNNERS “I’ll Make It Up To You / Take me” (116) [1965];
– THE DOVERS “She’s Gone / What Am I Going To Do” (118) [1965];
– Nick Hoffman “King Of The Moon / Blind And Leaving Blues” (119) [1965];
– THE DOVERS “I Could Be Happy / People Ask Me Why” (121) [1965];
– THE DOVERS “The Third Eye / Your Love” (123) [1966];
– THE DOVERS “She’s Not Just Anybody / About Me” (124) [1966];
– Fellowship “Just Like A Woman / Palace Of The King” (125) [1966];
– Miramar Soul Band [& Friends] “Mr. Tambourine Man / Party A Go Go” (127);
– Sonny Firmature “Love Lost / Mr. Tambourine Man” (128);
– Alexander’s Timeless Bloozband “Love So Strong / Horn Song” (101) [1967];
– Charles Lamont “Poems Of Carole Ann / Maybe Baby” (103/105) [1968];
– Zebra “Helter-Skelter / Wasted” (M-130) [1969];
– Sonny Firmature “Love Lost” [LP] (1002).
Gian Marchisio
No alle barriere comunicative per i bimbi in ospedale
Ospedale Koelliker e Fondazione Paideia insieme per un progetto inclusivo. Le visite specialistiche, gli esami strumentali (ECG, ecografie e radiografie) e gli interventi terapeutici ospedalieri (odontostomatologici, oculistici, gastroenterologici…) sono stati “tradotti” in simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) per favorire la partecipazione ed entrare in comunicazione con bambini con difficoltà linguistiche.
Da sempre i bambini sono al centro del progetto dell’Ospedale Koelliker, nato nel 1928 come Ospedalino. Dopo quasi 100 anni l’idea del fondatore Enrico Koelliker ispira ancora le scelte aziendali: l’impegno nei riguardi della salute dei bambini e degli adolescenti è alla base di una società che guarda al futuro.
Ospedale Koelliker di Torino e Fondazione Paideia hanno realizzato un nuovo importante progetto per una sanità sempre più inclusiva e a misura di tutti i bambini: sono stati messi a punto strumenti in simboli della CAA specifici per accogliere i piccoli pazienti e raccontare le diverse attività sanitarie dell’Ospedalino Koelliker. Le visite specialistiche, gli esami strumentali (ECG, ecografie e radiografie) e gli interventi terapeutici (odontostomatologici, oculistici, gastroenterologici…) sono stati tradotti in semplici e schematici simboli colorati in modo da permettere ai sanitari di entrare in comunicazione con i bambini con difficoltà linguistiche. L’obiettivo è quello di supportare i bambini con difficoltà comunicative complesse o di origine straniera durante l’esperienza ospedaliera e ridurre le barriere di comunicazione tra i sanitari e i piccoli pazienti.
Utilizzando questi innovativi supporti, i medici, i tecnici e gli infermieri, opportunamente formati, sono quindi in grado di accogliere i bambini, spiegare loro con chiarezza quanto accade durante la visita e trovare insieme strategie per superare preoccupazioni e paure.
I bimbi, a loro volta, capiscono le istruzioni, possono comunicare efficacemente le proprie necessità, hanno la possibilità di fare domande, di rispondere a richieste e sono messi nelle condizioni ottimali per affrontare la visita medica riducendo ansia e stress.
La Dott.ssa Graziana Galvagno, responsabile Ospedalino Koelliker racconta: “L’obiettivo di questo progetto di collaborazione con Paideia è migliorare l’accoglienza, il benessere e la partecipazione del bambino con difficoltà comunicative che si trovi a dover affrontare una visita in ospedale. L’efficacia della comunicazione tra paziente e operatore costituisce un aspetto importante nel percorso di cura: quando nel bambino la comunicazione è compromessa è necessario facilitarla acquisendo competenze specifiche. I nostri professionisti pediatrici hanno frequentato un corso di formazione realizzato ad hoc dalla Logopedista Chiara Ballocco di Fondazione Paideia per sviluppare maggiori competenze di Comunicazione Aumentativa Alternativa e poter utilizzare al meglio i nuovi supporti di cui ci siamo dotati”.
Chiara Ballocco, logopedista del Centro Paideia, spiega: “La comunicazione tra operatori in ambito ambulatoriale e pazienti con bisogni comunicativi complessi è spesso caratterizzata dalla difficoltà nel comprendere l’altro e nel farsi capire dall’altro. Studiando sul campo le attività dell’Ospedale Koelliker abbiamo creato diversi strumenti che i professionisti sanitari possono utilizzare per comunicare con i pazienti: 16 storie sociali riguardanti i settori di visite specialistiche pediatriche, esami e visite del settore oculistico e dentistico, 13 tabelle a tema riguardanti gli esami e le visite per facilitare la conversazione durante l’esecuzione, 15 agende comunicative, ausili che forniscono le informazioni riguardanti la successione degli step dell’esame o della visita, e 1 kit portachiavi per ogni operatore sanitario coinvolto, tale ausilio fornisce simboli utili per bisogni comunicativi trasversali e veloci. Siamo molto felici di portare avanti questa progettualità, che vede anche un impegno sul fronte della ricerca con una studentessa, Gaia Vecchiattini, che sta dedicando la propria tesi a questo tema e nei prossimi mesi verranno raccolti gli esiti. L’accoglienza parte dal gestire il momento di attesa, spesso faticoso per i bambini con disabilità: per questo i vari reparti sono stati forniti di un piccolo scaffale di libri di narrativa in simboli della CAA per rendere anche questi momenti inclusivi e accoglienti”.
Giornata della Ristorazione, arrivano i piemontesi
Sabato 18 maggio 2024
I ristoratori torinesi e piemontesi hanno risposto con entusiasmo alla chiamata della seconda Giornata della Ristorazione promossa per il 18 maggio da FIPE-Confcommercio in tutta Italia con l’intento di valorizzare la cultura della ristorazione e della gastronomia e per celebrare i temi dell’ospitalità e della condivisione. 10 mila ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, taverne in Italia e nel mondo sono gli attori protagonisti di questo evento.
Per l’occasione, sono ben 500 i ristoranti piemontesi aderenti, di cui 200 nel torinese, coinvolti dall’associazione dei pubblici esercizi Epat Ascom, che sabato 18 maggio inseriranno nel menù un piatto dedicato al tema della Giornata, identificato quest’anno nel valore dell’Ospitalità.
«L’ospitalità – commenta la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – è un valore particolarmente sentito nel nostro territorio, che si distingue da sempre per il garbo e il savoir faire nelle occasioni conviviali a tutti i livelli, dalle trattorie agli stellati. Questo dovrà rimanere un valore caratterizzante dei nostri ristoratori, mentre è sicuramente necessario continuare a lavorare sui cambiamenti dei modelli di business che ridefiniscono la sostenibilità economica delle imprese e rispondono alle nuove esigenze dei consumatori, sempre più sensibili all’esperienza, alla qualità, all’innovazione, all’impatto ambientale e all’inclusione sociale».
«I nostri ristoratori aderiscono con grande entusiasmo – dichiara il coordinatore dei ristoratori di Epat Ascom Maurizio Zito – ad un’iniziativa che rende onore a quanti lavorano ogni giorno, con fatica e con passione, per dare un servizio fondamentale nella nostra società, da sempre all’insegna della convivialità. È un mestiere duro, scelto in Italia da ben un milione e mezzo di persone, che hanno come primo obiettivo la soddisfazione del cliente, partendo proprio dall’Ospitalità e dall’Accoglienza, i temi portanti di questa Giornata della Ristorazione».
A Torino e provincia l’iniziativa è portata avanti da Epat Ascom, che ha organizzato una giornata divulgativa il 16 maggio nella sede istituzionale di Ascom Confcommercio Torino e provincia, in via Massena 20, a Torino. Incontri, dialoghi, talk e momenti gastronomici con gli operatori, gli stakeholder e i futuri professionisti del settore. Dopo i saluti di Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino, e di Vincenzo Nasi, presidente di Epat Ascom, si parla della centralità dell’accoglienza nella ristorazione in un dialogo con un’antropologa, un restaurant manager e due formatori per discutere il significato e le interpretazioni dell’ospitalità, coinvolgendo gli studenti degli istituti alberghieri e gli Academist di ITS Academy Turismo.
Nel cuore della giornata, nel Salone aulico prende vita una mise en place delle feste per accogliere la firma della Carta dei Valori della Ristorazione da parte delle Istituzioni regionali e cittadine, tra cui il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Commercio del Comune di Torino Paolo Chiavarino, mentre i saloni del palazzo ospitano degustazioni e show cooking a cura dei Ristoratori Epat, dei Cuochi della Mole e dei Ristoranti della Tradizione Canavesana, con una degustazione speciale del Vermouth di Torino.
Nel pomeriggio si esplora l’ospitalità nei diversi tipi di ristorazione, dal ristorante tradizionale, a quello turistico, fino al fast food, analizzando l’importanza della professionalità, ma anche dell’ambiente, dei colori, della musica e dei profumi nell’esperienza di accoglienza.
Infine, la storia di 120 anni di ospitalità raccontata dai titolari di Casavicina e Celestino, due grandi realtà nate nei primi del Novecento come locande per il cambio cavalli e da sempre guidate dalle famiglie fondatrici impegnate nell’eccellenza del servizio.
La Giornata è anche l’occasione per realizzare nei ristoranti aderenti un’importante iniziativa di beneficenza a sostegno delle mense di comunità di Caritas Italiana.
Torino celebra la Giornata della Ristorazione con i ristoranti, i pasticceri e i gelatieri Epat, con l’Associazione provinciale Cuochi della Mole, con i Ristoranti della Tradizione Canavesana, con l’I.I.S. G. Colombatto di Torino, con l’I.I.S. Norberto Bobbio di Carignano (To) e con ITS Academy Turismo e Attività̀ Culturali.
Si ringraziano Agricooltur, Caffè Costadoro, Coalvi Consorzio di Tutela della Razza Piemontese, Cocchi1891, Docks Cash&Carry, Grissinificio Fayles, La Battistina, Piazza dei Mestieri, Tenuta Il Cascinone.
L’appuntamento è promosso a livello nazionale da FIPE-Confcommercio, la Federazione italiana Pubblici Esercizi, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del Ministero della Cultura e del Ministero del Turismo.
Concluso il primo “Memorial Sergio Ronchi”
Con questo inevitabile mix di emozioni contrastanti é andato in archivio domenica scorsa il primo “Memorial Sergio Ronchi” per esordienti di primo e secondo anno, la gara nata per ricordare lo storico collaboratore di Inbici Magazine scomparso nella notte dello scorso 10 ottobre per un malore improvviso. La corsa, che si è svolta a San Lazzaro di Savena, si è risolta con una spettacolare volata di gruppo (oltre cinquanta i ciclisti coinvolti!) vinta, sul traguardo di piazza Bracci, da Lucio Baccini, che ha regolato sul traguardo Ryan Colimodio e David Leguizano. Al via della corsa circa 90 giovani speranze del ciclismo regionale, giunti in questa località del bolognese per onorare la memoria di Sergio, grande appassionato di ciclismo e persona di formidabili doti umane. Nato a Monterenzio nel 1953, “Gego” era infatti un personaggio molto conosciuto nel mondo del pedale emiliano, anche grazie ai suoi trascorsi da ciclista nelle categorie giovanili e poi ancora nelle vesti di valente direttore sportivo per tanti team del bolognese. L’evento è stato voluto fortemente dall’amico di sempre, il giornalista Gian Luca Giardini, dalla famiglia Ronchi e dallo slancio volontaristico dei tanti amici di “Gego” che, per coprire le spese organizzative, in collaborazione con la Ciclistica San Lazzaro, avevano aperto qualche settimana prima una raccolta fondi. Presenti all’evento anche lo staff di Inbici Media Group con il quale Gego era legato da una collaborazione e condivideva la sua passione per il ciclismo. La corsa si è svolta, come detto, nel territorio di San Lazzaro, attraversando la frazione di Idice dove Sergio risiedeva e dove esercitò per tanti anni la sua attività artigianale. |