ilTorinese

Commemorazione della tragedia di Piazza San Carlo in ricordo di Erika e Marisa

Questa mattina in piazza San Carlo alla presenza del sindaco Stefano Lo Russo si è svolta la commemorazione della tragedia avvenuta in Piazza San Carlo durante la finale di Champions League, sette anni fa.
”Una ferita aperta –  ha detto il sindaco – che ci ricorda che abbiamo la responsabilità di onorare la memoria di Erika Pioletti e Marisa Amato, che in quella serata terribile persero la vita, e il compito di ribadire il nostro impegno perché tragedie simili non si ripetano mai più”.

Foto Facebook

Open House 2024: il nostro viaggio alla scoperta delle case del Quartiere San Salvario

Grazie ad Open House quello appena passato è stato per Torino un weekend alla scoperta delle più belle case, palazzi e luoghi di interesse culturale della città che per due giorni hanno aperto le porte rendendoci partecipi della loro magia e bellezza. Il format internazionale, che nell’annata precedente ha coinvolto 20730 visitatori per 41170 visite, si riconferma anche per il 2024 come uno degli eventi più apprezzati dai cittadini garantendo, attraverso tour guidati e approfonditi, il vero spirito di questa iniziativa:“un invito alla scoperta, una grande festa per la curiosità e il senso di appartenenza”.

Villa Sanquirico- Quartiere San Salvario


La villa, costruita nel 1896, è un luogo di fascino da lasciar senza fiato per l’impressionante stile architettonico, il glorioso giardino, l’ecletticità delle opere intere e l’ubicazione. Affacciata sul Parco del Valentino, Villa Sanquirico ha visto l’avvicendarsi di diversi proprietari in grado di rispettare l’originale impianto dell’abitazione ma anche apportando innovazione e contemporaneità al luogo. Distribuita su due piani in pieno stile liberty, colpisce subito l’ampio ingresso arricchito dall’imponente finestra a volta che diventa subito simbolo di questo luogo magico e dal quale si dislocano saloni, sale da te, bagni, cucine, sale da ballo dal fascino malinconico di un tempo passato che sembra però vicinissimo. Ogni stanza ha un diverso stile riconoscibile da elementi più o meno evidenti che evocano emozioni e sensazioni sempre diverse: dalla sala degli gnomi, alla più intima stanza giapponese dal raffinato soffitto in blu. Grazie alla capacità e alla sapiente cultura dell’odierno proprietario, Villa Sanquirico si arricchisse di ulteriore fascino e diventa spazio espositivo di numerose installazione e opere d’arte. Durante il weekend di Open House, infatti, erano in mostra le opere dell’artista bulgaro Kiril Hadzhiev raffigurative di evocative figure di uomini “orfani del loro tempo, che stanno nella pittura come unico luogo possibile per l’intuizione di un qualche significato“. Sapientemente distribuite tra le stanze anche le affascinanti fotografie di Chiara Ferrando, caratterizzate dall’altissima qualità di scatto. L’ ultima perla di questo posto è la piscina sotterranea che rende Villa Sanquirico il perfetto connubio del sogno in grado di divenire realtà.


Coppiano Maison- Quartiere San Salvario


Marisa e Franca Coppiano sono le proprietarie dello studio e dell’abitazione ubicati in un bellissimo palazzo storico sito nel cuore pulsante di San Salvario. L’edificio, realizzato da un unico costruttore all’inizio del 900, rispecchia ancora oggi lo stile architettonico di un tempo. Al primo piano, in uno spazio coloratissimo e raffinato, è situato l’eclettico ufficio delle due sorelle che colpisce per la varietà di pezzi d’arte presenti al suo interno e nati dalla sperimentazione artistica di Marisa Coppiano la quale è stata in grado trasformare ricordi di vita in vere opere d’arte. Le stesse spaziano dalle stampe, a pezzi di interno quali piatti e oggetti fino ad arrivare alle vivaci carte da parati. Sullo stesso piano vi è anche lo studio di textile art di Franca Coppiano ricco di stoffe che l’artista ha trasformato in pregiati quadri.

Il terzo piano ospita l’abitazione che accoglie il visitatore nel suo ampio corridoio da cui si dislocano le varie stanze e al cui interno si trovano opere d’arte e pezzi di design differenti per stili e genere ma perfettamente combinati tra di loro. Un luogo caldo e accogliente in grado di dar voce all’eclettica creatività e personalità delle due sorelle Coppiano.

C’era una volta- Quartiere San Salvario


In una piccolissima abitazione di Via Saluzzo 23, lo studio
R3architetti (degli architetti Marco Pippione, Alexandru Popescu, Matteo Restagno, Gian Nicola Ricci) ha dato vita ad un progetto di recupero e restauro architettonico ripristinando un tesoro nascosto per lungo tempo.

Situato al piano nobile di un palazzo del tardo novecento, l’ appartamento è stato ristrutturato in modo funzionale tale da combinare la modernità al valore storico della piccola abitazione. La vera particolarità dell’appartamento risiede, però, nell’ incredibile volta strutturale che caratterizza tutta la zona giorno e che, grazie al sapiente lavoro di R3architetti, è stata completamente liberata da una serie di controsoffitti stratificati e restituita al suo valore originario. La zona giorno e notte sono divise da una semplice traslucido e tutte le funzioni necessarie sono ben studiate in uno spazio all’avanguardia ma funzionale. Un piccolo appartamento, unico nel suo genere, in grado di mixare perfettamente il moderno con il fascino dell’antico.

VALERIA ROMBOLA’

copyright foto: OPEN HOUSE TORINO

Sipario sul Festival dell’economia con il concerto del 2 Giugno al Regio

Si concluso il festival dell’economia a Torino con un concerto partecipato al Teatro Regio.
Con il saluto dell’ Assessore alla cultura Rosanna Purchia e dell’editore editore Laterza è stato  lasciato il palco all’ orchestra del Regio Diretta dal Maestro Valerio Galli che ha esordito con l’inno di Mameli in onore della Festa della Repubblica del 2 giugno.
Il programma della serata è proseguito con Armonie Italiane, Giacomo Puccini: Preludio sinfonico
Pietro Mascagni: Intermezzo da Cavalleria rusticana
Ruggero Leoncavallo: Intermezzo da Pagliacci
Umberto Giordano: Intermezzo da Fedora
Pietro Mascagni: Intermezzo da Guglielmo Ratcliff
Giacomo Puccini: Intermezzo da Manon Lescaut
Alfredo Catalani: Danza delle ondine da Loreley
Giacomo Puccini: Capriccio sinfonico
Amilcare Ponchielli: Danza delle ore da La Gioconda.
Grandi applausi, delusione alla fine per il mancato bis.

gd

Controlli sui mezzi Gtt: un passeggero su tre senza biglietto

Nel weekend i Carabinieri del Comando Compagnia San Carlo con il personale G.T.T. (Gruppo
Torinese Trasporti), hanno controllato 23 vetture delle principali linee autobus e tram
passanti per la città, e più di 750 passeggeri, 62 dei quali di interesse operativoalle Forze dell’Ordine. Due passeggeri avevano con se’  hashish e marijuana (per un totale di 5 grammi). I verbali sono stati 210 contestati dal personale G.T.T. per la mancanza del titolo di viaggio a bordo, pari al 28 per cento dei passeggeri controllati.

 

Nel romanzo di Francesco Maugeri la storia di un gatto raccontata da lui medesimo

Informazione promozionale

“Coloro che sanno inchinarsi di fronte alla regalità dell’universo felino potranno scoprire in questo testo -da una prospettiva diversa- i profondi legami che possono instaurarsi tra un essere umano e un gatto, nei quali uno appartiene all’altro vicendevolmente, pur mantenendo ciascuno le proprie peculiarità e la propria fiera indipendenza”

“Io sono un gatto”

“Questa è la storia di un gatto raccontata da lui medesimo. Chi non ama il mondo felino non si avvicini per nulla a questo libro, lo lasci stare, perché in esso troverebbe solo un micio dall’apparenza altezzosa, pieno di sé, con l’ardire di rivolgersi direttamente al lettore dandogli del tu e trattandolo a volte con palese supponenza e disprezzo.

 

Coloro che invece sanno inchinarsi di fronte alla regalità dell’universo felino potranno scoprire in questo testo -da una prospettiva diversa- i profondi legami che possono instaurarsi tra un essere umano e un gatto, nei quali uno appartiene all’altro vicendevolmente, pur mantenendo ciascuno le proprie peculiarità e la propria fiera indipendenza. Ne esce una storia di condivisione -non sempre facile-, di affetti che stentano a nascere ma che poi diventano intensi, di tolleranza e accettazione del diverso. Il tutto condito da una buona dose di ironia, talvolta agrodolce, talaltra scanzonata, in cui è l’essere umano ad essere preso di mira come soggetto strano, incomprensibile, pieno di inconciliabili contraddizioni “.

L’autore:

Francesco Maugeri è nato a Roma il 25 ottobre 1979. Consulente grafologo diplomatosi presso la Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma (LUMSA) è laureato in lettere moderne e filologia moderna.

Vive nella provincia viterbese e lavora presso l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo.Ha pubblicato “Una vita (stra)ordinaria” (I edizione, ilmiolibro.it, 2019; II edizione arricchita, Independently published 2020);“L’incompiuta”, (I edizione, independently published 2020; II edizione,  independently published 2020“Stella Maris”, independently published 2020 “Italiano Lingua Viva – considerazioni e ipotesi sull’italiano contemporaneo”, independently published  2021

 

Cento anni di alpini a Rivoli

Traguardo importante per gli Alpini Rivoli che festeggiano quest’anno il centenario di fondazione del Gruppo locale.
Nell’ambito dei festeggiamenti dal 1 al 16 giugno la Casa del Conte Verde di Rivoli (Via Fratelli Piol 8) ospita la mostra fotografica e di cimeli.
L’inaugurazione è avvenuta venerdì 31 maggio. La mostra, con ingresso gratuito, è aperta
dal mercoledì al venerdì dalle 16 alle 19
sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Detenuto tenta di strangolare poliziotto

Gli uomini della Polizia Penitenziaria avevano rinvenuto, durante una perquisizione nella sua cella qualche ora prima, un pericoloso cacciavite ed un adattatore per Sim telefoniche. E lui, detenuto nordafricano ristretto nel carcere di Vercelli, ha aggredito e tentato di strangolare un Ispettore della Polizia Penitenziaria. Dura presa di posizione da parte di Mario Corvino, vicesegretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, dopo il grave episodio avvenuto ieri nella Casa circondariale: “Il personale di Polizia Penitenziaria è sempre più stanco delle continue aggressioni e violenze subite e auspica in un celere intervento da parte dell’Amministrazione a livello nazionale”. Corvino spiega che il detenuto, dopo la perquisizione e una successiva telefonata con i familiari, pretendeva con insistenza di conferire con l’Ispettore di servizio, che era però impegnato in altre incombenze: “ha quindi assunto un comportamento palesemente aggressivo e di ostacolo al lavoro degli Agenti, opponendosi fisicamente al rientro in cella. Accorso altro personale di servizio, l’uomo si scagliava con violenza contro l’Ispettore, colpendolo con ginocchiate e tentando di strangolare.  Fortunatamente il collega, a cui va la nostra solidarietà e vicinanza, è stato rapido nello scansarsi, sebbene caduto a terra e malconcio, altrimenti poteva succedere il peggio”. “Io credo che la Polizia Penitenziaria di Vercelli e del Piemonte tutto, che pure ha dimostrato grande professionalità e senso del dovere, non debba essere messa nelle condizioni di vivere situazioni di alta tensione sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine per i ricatti di alcuni ristretti violenti che evidentemente pensano di stare in un albergo e non in un carcere”, commenta Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del SAPPE.

Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “la situazione penitenziaria regionale e nazionale fa, ogni giorno di più, emergere la tensione che è non più latente ma palese ed evidente. Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione”.

Roberto Saviano: intervista all’autore di “Noi due ci apparteniamo”

A quasi vent’anni dalla pubblicazione di “Gomorra“, il libro che ha cambiato per sempre il corso della sua vita e ha consacrato la sua figura di autore internazionale, Roberto Saviano torna in libreria con “Noi due ci apparteniamo” edito da Fuori scena. Potente e affascinante, Saviano racconta nuovamente la realtà mafiosa con un reportage narrativo innervato di storie inedite e resoconti giudiziari. L’autore mette al centro della narrazione l’amore, il sesso e la passione e l’influenza che le stesse hanno sull’andamento e sui delicati equilibri delle organizzazioni criminali. Quella condotta da Saviano è un’analisi profondissima, delicata e del tutto inedita perché arricchita da episodi privati e, talvolta spiazzanti, della vita dei personaggi che animano queste pagine. Il testo studia anche il nuovo ruolo rivestito dalle donne e di come stiano sovvertendo le regole istituzionalmente costituite. Quello che colpisce è però l’umana e profondissima domanda che si pone l’autore riprendendo una questione che già il Macchiavelli aveva indagato ne “Il principe”: è meglio essere amati piuttosto che temuti, o se è meglio esser temuti piuttosto che amati.

Ne abbiamo parlato direttamente con l’ autore Roberto Saviano.

Riprendendo questa filosofica questione, già sondata dal Machiavelli, qual è risposta?

Come diceva l’autore, nell’animo umano vi è la spinta ad essere l’una e l’altra cosa, ma è difficile mettere insieme il timore e l’amore. Machiavelli arriva alla conclusione che tra le due risulta molto “più sicuri esser temuti piuttosto che amati”. Infatti timore desta la conseguente paura di essere puniti ed è persistente nel tempo. L’amore è in continua evoluzione ed è soggetto a mutamenti, quindi, un giorno potrebbe anche venire meno. Questo concetto è ben chiaro alle organizzazioni criminali ed è per questo Raffaele Cutolo diceva che “non si può ragionare con il cuore ma solo con la testa”.

Dal suo racconto sembra che non vi sia posto per un sentimento d’amore vero nelle organizzazioni criminali. Questo perché inevitabilmente amore e tragedia vanno di pari passo?

Non solo nel mondo criminale, ma nella vita in generale sono due concetti che viaggiano in parallelo. Nelle organizzazioni l’amore viene percepito come quel qualcosa che conferisce una certa libertà che, però, i clan non possono concederti. Inevitabilmente se ti innamori “sei fuori controllo”, sei soggetto al giudizio e anche al divieto dal fare o non fare determinate cose: se ami non puoi stare alle regole dettate da loro. Per tale ragione l’amore è l’atto più pericoloso, perché è il più incontrollato. Quando in queste situazioni si ama, probabilmente, ci si sta già condannando a morte.

Anche loro però “cercano dei momenti di pace” dove far ristorare la loro anima. Dalle sue indagini, dov’è emersa più chiaramente questa ricerca?

L’ho percepito anche vedendo il modo in cui scappano e cercano delle compagne che non c’entrano nulla con l’organizzazione. Lo fanno anche solo per parlare di tematiche che si differenzino da quelli a cui sono abituati a discutere a casa loro: è un’evasione dall’ orrore che vivono.

Quindi nella vita più ritirata, come descrive nel libro, cercano la pace e forse l’amore.

In quel momento trovano un conforto e abbassano le difese. Spesso proprio allora vengono arrestati: è l’unico attimo in cui non si segue una procedura o una gestione specifica, ma si vivono dei momenti spontanei. Anche loro hanno il desiderio di vedere la persona che amano ed escono dal controllo delle regole. Se una persona ti manca o vuoi a tutti i costi vederla è difficile che si possa assecondare la prudenza. Anzi l’imprudenza che porta alla persona amata diventa la cosa più importante e decidono di esporsi.

Discostandoci dalle tematiche del libro, nel corso della conferenza ha parlato anche di libertà di espressione e ha detto che “il corpo è il più importante grimaldello che abbiamo per la nostra libertà“. Secondo Lei è così nella società odierna?

Purtroppo no, perchè viviamo ancora in una società molto bigotta.

 Valeria Rombolà

Torna il progetto di Arte urbana “Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto” di Alessandro Bulgini

E’ giunto alla sua decima edizione

Giunto alla sua decima edizione torna il progetto di arte urbana ‘Opera Viva Barriera di Milano’, il Manifesto, di Alessandro Bulgini che, dal 2015, ospita più di cinquanta artisti italiani e stranieri, interpreti dello spazio pubblico di 6metri ×3 di piazza Bottesini in Barriera di Milano. Il tema scelto per l’edizione 2024 di Opera Viva Barriera di Milano è il Camouflage, o cammuffamento, che si riferisce a qualsiasi metodo utilizzato per rendersi meno rilevabili alle forze nemiche. Il momento storico che viviamo evidenzia come la maggior parte dei componenti del sistema culturale sia intimoriti dall’esprimersi sulle questioni internazionali.

Il manifesto diventa, quindi, uno spazio per il non detto, per esporre una necessità, un credo personale perfettamente mascherato. Gli artisti e le artiste selezionati /e sono stati/e invitati /e a realizzare un’opera antitetica a ciò che si vorrebbe esprimere e denunciare. Un’opera mimetica e impermeabile, un perfetto Camouflage. L’edizione 2024 incentiva la possibilità di dissentire senza opporsi. Quest’anno Opera Viva Barriera di Milano il Manifesto rappresenta un’operazione corale che mira a esprimere il disagio tramite la manifestazione pubblica del suo contrario. Sette artisti e i loro manifesti insieme compongono un’unica denuncia, un’unica opera di dissenso.

Il primo manifesto camouflage è Candies do not kill children di Francesca De Angelis, che in italiano significa “le caramelle non uccidono i bambini” è il titolo dell’opera già di per sé esplicativo del nascondimento messo in atto dall’artista. Il pubblico è chiamato a cogliere l’implicito invito a mangiare caramelle piuttosto che a uccidere bambini. Il manifesto sarà esposto dal 4 al 23 giugno prossimi.

Gli artisti e le artiste che metteranno in pratica in loro camouflage in piazza Bottesini, in Barriera di Milano, sono Francesca De Angelis, Marina Arienzale, Charlotte Landini, Monica Podda, Stefano Budicin, Cocis Ferrari, Giuseppe Fittipaldi, Davide Dormino.

 

Mara Martellotta