ilTorinese

La droga era nascosta nel thermos

La Polizia di Stato ha arrestato due cittadini albanesi di trentadue e diciannove anni, gravemente indiziati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile apprendeva da attività info-investigativa che due cittadini stranieri che vivevano a Borgo Filadelfia erano verosimilmente dediti allo smercio di sostanza stupefacente e che parte del narcotico veniva nascosto presso aree boschive nel Comune di Nichelino. Gli agenti appuravano che nella serata di pochi giorni fa, i due si erano recati nel territorio di Nichelino, proprio dove è presente un’area boschiva. I poliziotti effettuavano un sopralluogo in tale area e rivenivano due thermos con all’interno 12 e 15 involucri contenenti cocaina per oltre 700 grammi.

Dopo aver individuato l’appartamento dove vivevano, i due venivano fermati sul pianerottolo dell’abitazione mostrandosi insofferenti al controllo. Il trentaduenne veniva trovato con 25 dosi di cocaina in tasca. Nel corso della perquisizione domiciliare, in camera da letto i poliziotti rinvenivano 275 grammi di cocaina, mentre dietro un divano in cucina si rinveniva quasi un chilo e mezzo di hashish, oltre ad altro materiale riconducibile all’attività illecita, tra i quali un thermos uguale a quelli occultati e ritrovati nel bosco.

Nell’auto in uso del diciannovenne, gli agenti trovavano cinque grammi di cocaina. In un appartamento nella disponibilità del trentaduenne nel quartiere Mirafiori Sud, i poliziotti sequestravano 1575 euro, verosimile provento dell’attività illecita.

Dopo la convalida dell’arresto, per entrambe le persone fermate è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

“CreativAfrica”, ritorna a Torino il Festival di Renken onlus

Incentrato sul tema “Africa Futura”

Dal 13 al 15 giugno

Il nome di punta, sul piano musicale è, indubbiamente, quello di Amira Kheir con la sua band: selezionata dal portale informativo “Rede Angola” come uno dei “13 artisti africani che segneranno il prossimo decennio”, la cantante sudanese, paragonata a Billie Holiday e ad Ella Fitzgerald (e affermatasi come voce di spicco dell’Africa e del Medio Oriente),  sta incantando il pubblico di tutto il mondo con il suo sound unico, ispirato alla musica tradizionale della sua terra d’origine, il Sudan, ed esplorativo di jazzsoulrockblues del deserto e musica sperimentale. Sarà lei ad animare la serata di giovedì 13 giugno (allo “Spazio 211”ore 22) della decima edizione di “CreativAfrica”, il Festival organizzato dalla torinese “Renken onlus” (organizzazione no profit nata nel 2006 per “promuovere dialogo, solidarietà e cooperazione fra Italia e Senegal”) a tema “Africa Futura”.

“Quest’anno il Festival – sottolinea Giulia Gozzellino di ‘Renken’ – guarda all’Africa futura e alle aspirazioni, ai sogni che ci permettono di allontanarci dalle realtà oppressive e cercare nuovi linguaggi. Un’edizione itinerante  che viaggia in città tra forme espressive votate alla resistenza, alla trasformazione creativa, alla decolonialità. Edizione itinerante, la novità 2024 è infatti che il Festival sarà “festival diffuso” fra “Spazio 211”, in via Cigna 211, e “Magazzino sul Po”, ai Murazzi del Po “Ferdinando Buscaglione”, 18.

Tante le iniziative, collegate fra loro dal “filo rosso” del cosiddetto “Afrofuturismo”“una corrente culturale – ancora gli organizzatori – nata da diversi scrittori, artisti e teorici afroamericani negli anni Settanta che fonda il suo pensiero sull’esigenza dei neri americani di poter godere degli stessi diritti civili dei bianchi e di poter essere coinvolti nel discorso sul futuro e dello sviluppo tecnologico”. Tre le parole su cui muoveranno i contenuti e da cui sono partiti i principi di selezione degli ospiti invitati: “Afrofuturismo”“Trasformazioni creative” “Sogni”. Di qui prenderà le mosse l’intero programma, che prevede non solo musica – anche se dj set e spettacoli musicali restano il piatto forte della tre giorni – ma anche Laboratori (da quello di serigrafia con Anas Mghar a quello di cucina con Aimée Ngoma), talk (fra cui spicca quello condotto da Afaf Ezzamouri –docente fellow di “Teach For Italy” e all’Istituto Comprensivo “Ilaria Alpi” di Torino-  su “Linguaggi futuri: intercultura, antirazzismo e intersezionalità a scuola”), una mostra ed aperitivi a tema.

Sabato 15 due nomi internazionali: il live di “Epoque” (“Magazzino sul Po”ore 22), prima promessa della scena afro – femminile italiana, e poi (ore 24) il dj set di Catu Diosis che arriva a Torino dopo essersi esibita al “CTM-Festival” di Berlino, agli “Eurockéennes” di Belfort, al “Nyokobop Festival” di Parigi ed essere stata dj residente al “Nyege Nyege Festival” in Uganda.

Sempre sabato (“Spazio 211, ore 21,30) da non perdere “Ladies in Action”: da una costola di “Ital in Action”, il progetto che ha riunito, al “Campovolo” di Reggio Emilia e ad “Overjam Festival” in Slovenia, i principali artisti della scena reggae italiana ed internazionale, un evento esclusivo composto da una “line up” tutta al femminile, accompagnata da “The Sound Rebels Band” con brani originali e cover dal forte impatto sul pubblico.

Il “Festival” è gratuito nella giornata del 13 giugnoVenerdì 14, ingresso 8 Eurodalle ore 21Sabato 15, ingresso 8 euro per tutta la giornata.

Per info e programma dettagliato: “Renken onlus”, via Damiano Priocca 28, Torino; tel. 338/1416296 o www.renken.itg.

g.m.

Nelle foto: Immagine guida “CreativAfrica”, Amira Kheir, “The Sound Rebels Band”

𝗦𝗼𝗳𝘁𝗯𝗮𝗹𝗹, 𝗖𝗹𝗼𝗲 𝗚𝘂𝘇𝘇𝗼𝗻 𝗮𝗹𝗹’𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗨𝟭𝟱

Cloe Guzzon è stata convocata dalla Nazionale Italiana U15 di softball per partecipare all’Europeo di categoria, che si svolgerà dall’1 al 6 luglio a Praga (Repubblica Ceca).
La lanciatrice novarese, unica classe 2011 delle atlete inserite nella lista diramata dalla head coach piemontese Maristella Perizzolo, domenica scorsa ha vinto la medaglia d’argento del TDR2024 con la Little League Softball del Piemonte.
Soddisfazione da parte sia della presidente del C.R. Piemonte Sabrina Olivero, sia del tecnico della LLS Piemonte Lorena Cerami, nonché presidente ed allenatrice del Porta Mortara Novara società di appartenenza di Cloe Guzzon.

A Candiolo lezioni di pilates con Cristina Chiabotto

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, insieme alla madrina Cristina Chiabotto e all’insegnante Simona Romagnolo della scuola “Futura Pilates” di Torino, hanno organizzato questa mattina nel verde dell’Istituto di Candiolo – IRCCS la prima lezione dell’iniziativa “Pilates e benessere. In equilibrio per la ricerca”, un ciclo di lezioni di pilates dedicato alle pazienti, al personale e a tutti gli amici dell’Istituto. Numerose le persone che hanno aderito.

L’armonia del pilates guiderà tutte loro in un viaggio di salute e benessere, un momento speciale per rigenerare corpo e mente. Questo percorso, che si svolgerà fino al mese di ottobre, culminerà con una lezione conclusiva tutta dedicata a Life is Pink, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, per la ricerca sui tumori femminili.

Un ringraziamento a tutti i partner che hanno deciso di sostenere ancora una volta la Fondazione (Galup, Battaglio Frutta, Acqua Valmora e Jolly Sport), e a tutte coloro che hanno partecipato a questa iniziativa che unisce il benessere fisico alla solidarietà, creando un equilibrio perfetto per sostenere la ricerca.

Il MAUTO celebra la corsa leggendaria con una mostra dedicata alla Mille Miglia

12 giugno – 29 settembre

 

UN VIAGGIO LUNGO MILLE MIGLIA

Il MAUTO celebra la corsa leggendaria con una mostra

realizzata in collaborazione con il Museo Mille Miglia di Brescia.

 

Apre la giornata la seconda edizione de “La Millemiglia delle idee”, una maratona di talk con cinque ospiti d’eccezione moderati da Gianluigi Ricuperati.

Performances e visite guidate a seguire.

 

In occasione del primo traguardo di tappa a Torino della 42esima edizione della Mille Miglia, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile celebra la corsa più bella del mondo con la mostra UN VIAGGIO LUNGO MILLE MIGLIA: l’esposizione – realizzata in collaborazione con il Museo Mille Miglia di Brescia e visitabile nella project room del MAUTO dal 12 giugno al 29 settembre – racconta la storia della leggendaria corsa, un’epopea durata un trentennio – dal 1927 al 1957 – e per la quale gareggiarono su un percorso di “1000 Miglia” i campioni più celebri del periodo.

 

Il percorso espositivo racconta i tre decenni della corsa, con una particolare attenzione agli anni più significativi: il 1927, data della prima edizione, il rilancio dopo la guerra nel 1947 e il 1957, l’anno del trionfo di Taruffi e del tragico epilogo. A ciascuno di questi anni corrisponde una tappa fondamentale nella storia della Mille Miglia: Brescia, il luogo dove tutto ebbe inizio; Torino, simbolo della ripresa nel dopoguerra; Roma, la tappa che unisce l’Italia da nord a sud e città della vittoria amara di Taruffi.

 

Sono tre i livelli del racconto, ciascuno sostenuto da una specifica tipologia di materiale: il dietro le quinte della gara – illustrato da un’ampia selezione di materiali originali esposti in teca, in gran parte inediti, provenienti dall’archivio Mille Miglia che raccontano i preparativi alla gara, le lettere delle scuderie, i rapporti con gli organizzatori e i materiali degli addetti ai lavori; l’emozione della gara in presa diretta, con fotografie e filmati d’epoca che mostrano i protagonisti della corsa, le loro imprese sulle strade impervie del percorso e la partecipazione calorosa del pubblico; il fascino popolare della gara nel cinema: una selezione di filmati cinematografici – dalla cronaca dell’Istituto Luce al cinema d’autore di Wes Anderson – che rappresentano in maniera spettacolare, controversa e talvolta onirica una gara che ancora oggi affascina e offre spunti di riflessione.

 

LA MILLEMIGLIA DELLE IDEE

12 giugno / dalle h 17 alle h 19 – Talk / Piazza del MAUTO

In occasione della partenza della Mille Miglia da Torino e nella giornata di apertura della mostra – mercoledì 12 giugno, dalle 17 alle 19 – il MAUTO presenta la seconda edizione delle Millemiglia delle idee dal titolo Passaggi e paesaggi. Come la corsa più bella del mondo svela e rivela la storia e la geografia d’Italia: la rassegna di interventi e storie curata da Gianluigi Ricuperati che nel 2023 aveva inaugurato le celebrazioni per i 90 anni del Museo, portando esponenti dell’umanesimo contemporaneo a parlare di cultura dell’Automobile.

Si alterneranno nella piazza del MAUTO nomi di spicco del panorama culturale italiano per esplorare i diversi modi con cui la corsa più importante d’Italia si è intrecciata con le vicende storiche del Paese, con il paesaggio e con i temi, oggi fondamentali, della mobilita sostenibile. 

 

Il link per la prenotazione all’evento è https://ticket.museoauto.com/categoria/un-viaggio-lungo-millemiglia/

 

IL MAUTO IN PIAZZA SAN CARLO CON TRE VETTURE DELLA SUA COLLEZIONE

11 giugno / dalle h 15 alle h 23.30

Esposizione/ Piazza San Carlo

Il MAUTO sarà presente in Piazza San Carlo – martedì 11 giugno, a partire dalle ore 15 – con tre esemplari della sua collezione, ciascuno dei quali rappresenta una tipologia di vettura che ha partecipato a “corse epiche” su strada. La Fiat 8 HP del 1901 ha preso parte al primo Giro d’Italia nel 1901, la Itala 34/45 Pechino Parigi del 1907 ha partecipato e vinto al 1° raid internazionale attraversando Asia ed Europa e la Lancia D24 del 1953 ha preso parte alla famosa Carrera Panamericana attraversando l’America da Nord a Sud.

 

 

Rubare l’erba. L’omaggio di Marco Aime a contadini e pastori di Roaschia

 

Con Rubare l’erba, piccolo e quanto mai prezioso saggio, l’antropologo e scrittore piemontese Marco Aime rese omaggio alle sue radici, a quella civiltà contadina cuneese che ha sempre saputo ascoltare il respiro della terra e delle stagioni. Aime è nato a Torino ma la sua famiglia era originaria di Roaschia, piccolo paese situato nel fondovalle dell’omonimo vallone laterale alla destra del torrente Gesso, a ottocento metri sul livello del mare,in mezzo a montagne costellate di frazioni (i roaschini si distribuivano nel passato in ben cinquantadue frazioni ). Un paese, con le sue viuzze strette e i cortili aperti, eccezionale per il fresco d’estate ma temibile per il freddo d’inverno. La popolazione, per antiche tradizioni, si era sempre divisa in due tra pastori (gratta) e stanziali (üvernenc). In una valle povera e stretta, scarsamente illuminata dal sole, abitata da pastori e contadini, Roaschia aveva nel 1911 duemila abitanti mentre  oggi ne conta poco meno di cento, la maggior parte anziani. Molti nuclei, oggi disabitati, offrono ancora esempi notevoli di quell’architettura alpina riconoscibile nei tetti in paglia di segale. Roaschia è stata a lungo la patria di generazioni di famosi pastori transumanti, costretti a spostarsi continuamente dal monte al piano in cerca di quei pascoli che in paese non bastavano mai, dove l’agricoltura si poteva praticare soltanto a livelli di sussistenza e da dove, per sopravvivere, bisognava necessariamente imboccare le strade e vie per il mondo. E così c’erano i “cavié” (commercianti di capelli) e gli “anciuè” (i venditori di acciughe), i quali entrambi a piedi o con un carrettino se ne andavano in giro, spingendosi verso la pianura o a volte sino al mare, comprando e rivendendo. Ma soprattutto c’erano i pastori di pecore e transumanti, ed è a loro che Marco Aime, ricordando di aver trascorso in questo paese a venti chilometri da Cuneo lunghi periodi della sua infanzia e della sua adolescenza, dedicò questo libro. Il paese, i suoi abitanti e gli alpeggi sono parte della sua storia.

Quindi, e non solo perché di mestiere fa l’antropologo, in questo libro racconta con una partecipazione diretta, intensa e dal sapore antico le vicende di questa terra e della sua gente, dei pastori e della transumanza, un rito ormai quasi del tutto scomparso, della gente migrante a volte costretta a “rubare l’erba” per dar da mangiare alle pecore, che si sposava, lavorava, partoriva e moriva in viaggio, senza un tetto fisso sopra la testa. “Partivano. La gente di queste parti è sempre partita”. Nei ricordi di Toni e Margherita, un anziano pastore e sua moglie, rivive la loro storia nel contesto del Piemonte rurale di molti decenni fa. Pastori, acciugai, venditori di capelli, uomini perennemente in viaggio: Marco Aime si chiede se abbia senso parlare di radici quando esistono “terre dove vivere è un lusso che non ci si può concedere sempre”, quando si è costretti a fuggire dal proprio villaggio per scampare alla povertà, per sopravvivere. Eppure afferma come “continuiamo a pensare che il nomade, il randagio, il bastardo, siano l’eccezione, e che il sedentario sia la norma”. La vita del pastore, segnata dall’universale diffidenza che i sedentari covano per i migranti di ogni tempo e luogo, diventa l’emblema – e la guida – di tutte le nostre peregrinazioni: “È quello il suo sapere, uno dei saperi del pastore, che tu non sai: conoscere la strada, trovarla sempre”. Rubare l’erba è un libro che rivendica quasi il bisogno di essere letto per non dimenticare il valore di una vita difficile fatta di silenzi e di solitudine, ma anche piena di scoperte e di conquiste. Quando Aime accompagna il lettore a Roaschia ( “il paese dai cinque cognomi e dai due mestieri: contadino e pastore”) lo fa per esercitare un diritto di conoscenza e un dovere di memoria. D’inverno, i contadini, restavano in paese mentre i pastori dovevano partire, caricando su un carro i pochi beni e mettendosi in strada, con tutta la famiglia. Poche cose ad accompagnarli, caricate sul carro: un baule, con gli abiti più belli, quelli “della festa” – perché sia per un matrimonio o in occasione di un funerale bisogna vestirsi con decoro -; il sacco con i vestiti di tutti i giorni, quello con le patate per nutrirsi, i materassi e un poco di spazio per gli agnelli nati da poco e ancora incapaci di camminare. È così ogni anno, quando l’inverno si avvicinava, si muovevano verso le nebbie della pianura, sempre attenti ai proprietari che difendevano i beni attraversati dal gregge. “La vita era faticosa, se ci penso non mi sembra nemmeno vero che ho fatto quelle cose. Comunque l’abbiamo attraversata” afferma Toni nel libro, grattandosi la testa. “Attraversata, perché per Toni e Margherita e per tutti i pastori come loro – scrive l’antropologo Aime – la vita è come una terra, non ci si siede a guardarla, ad attendere che dia qualcosa. La si attraversa”.

 Marco Travaglini

Pedaggi autostradali, ecco il bonus dedicato

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Al via le domande per il Bonus pedaggi autostradali 2024. La data fissata è il 5 giugno, a partire dal quale si potranno effettuare le proprie richieste per il supporto economico. Di fatto si tratta di un contributo per la riduzione dei pedaggi del 2023, come previsto dal Bonus pedaggi dedicato. Il procedimento prevede due fasi distinte e di seguito riportiamo tutti i dettagli.

L’obiettivo del Bonus pedaggi autostradali è quello di garantire una misura per ridurre i costi sostenuti al casello dagli autotrasportatori. Uno sconto compensato, con una riduzione variabile dal 1 al 13%. Tale percentuale dipende dal tipo di mezzo usato, così come dal proprio fatturato.

Nello specifico, i soggetti autorizzati a presentare domanda per questo contributo fiscale sono coloro che, alla data del 31 dicembre 2022, e nel corso del 2023, risultavano iscritti all’Albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terzi, in qualità di imprese, cooperative, consorzi o società consortili. Lo stesso dicasi per l’Albo nazionale degli autotrasportatori.

Garantita la possibilità d’accesso al beneficio anche alle imprese di autotrasporto di merci in conto proprio o per conto terzi, con sede in uno dei Paesi membri dell’Unione europea. Per poter effettuare una richiesta di questo genere, però, occorre poter essere in grado di vantare la necessaria licenza. Lo stesso dicasi per Svizzera e Inghilterra.

Il fondo sancito per il Bonus pedaggi è di circa 148 milioni di euro. Una somma garantita alle imprese per alleviare in parte il peso dei costi autostradali sostenuti nel corso dello scorso anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. Per quanto concerne i veicoli, però, occorre precisare come si parli unicamente di mezzi rientranti nelle categorie Euro 5, Euro 6 o superiore, con alimentazione alternativa o elettrica.

Gli scaglioni sono calcolati sulla base del fatturato globale annuo, della classe ecologica del veicolo e della relativa percentuale di riduzione. Chiunque fosse interessato a presentare una domanda, queste partono dal 5 giugno, come detto. La gestione dello sconto per gli autotrasportatori è affidata al Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori e di seguito spieghiamo come avanzare richiesta.

Via libera a partire dalle ore 9.00 di mercoledì 5 giugno. La possibilità di presentare domanda sarà valida fino alle ore 14 di martedì 11 giugno. Il tutto avviene in modalità telematica, senza necessità di recarsi presso alcun ufficio. Attraverso il Portale dell’Albo si può avanzare richiesta esclusivamente via applicativo “Pedaggi”.

Il secondo e ultimo step avrà invece inizio alle ore 9 di lunedì 24 giugno. Terminerà invece alle ore 14 di domenica 21 luglio. Quest’ultimo passaggio prevede l’inserimento di tutti i dati relativi alla domanda. Si aggiungono poi firma digitale e invio dell’istanza.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Consumatori, c’è il bonus spesa da 940 euro

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Nel 2024 gli italiani possono arrivare a percepire un bonus spesa che potrebbe arrivare fino a 940 euro. Si tratta di una cifra frutto della somma di due diverse misure che il Governo ha pensato per sostenere la spesa alimentare delle famiglie in difficoltà, contributi che potranno essere richiesti soltanto in base a dei requisiti precisi.

Ma quali sono e cosa si può acquistare grazie alla misura statale? Il primo importante contributo è quello della Carta Acquisti, rinnovata nel 2024. Si tratta di una prepagata che viene caricata ogni due mesi con 80 euro, per un totale di 480 euro annui. La misura è pensata per essere un sostegno delle spese alimentari e sanitarie, nonché per il pagamento delle bollette della luce e del gas. Si possono ottenere anche sconti in negozi convenzionati.

A poterne usufruire sono le famiglie al cui interno è registrata la presenza di un minore di età inferiore ai tre anni o anziani d’età uguale o superiore ai 65 anni. Insieme alla cittadinanza italiana e all’iscrizione all’Anagrafe comunale, i richiedenti non devono avere Isee e importo complessivo dei redditi percepito superiore a 8.052,75 euro. Unica eccezione per gli over 70, il cui tetto sale a 10.737 euro.

Limitatamente agli over 65, questi non devono essere intestatari, da soli o insieme a un coniuge, di più utenze elettriche o del gas, così come non devono essere proprietari di più di un autoveicolo e di quote oltre il 25% di un immobile a uso abitativo o titolari di un patrimonio mobiliare superiore a 15mila euro.

La Carta Acquisti può essere richiesta presentando domanda presso gli uffici postali compilando e presentando il modulo di richiesta con la relativa documentazione. L’importo può essere speso per beni alimentari di base come pane, pasta, carne e uova, ma anche per rifornimenti alle stazioni di servizio (dato il caro carburanti) e per pagare abbonamenti ai mezzi pubblici. Escluse invece bibite zuccherate o alcoliche e le marmellate, medicinali da banco e prodotti per l’igiene personale.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.