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Vittorio Emanuele di Savoia a Superga: perché le polemiche sono fuori posto

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

M a r i a    C o r b i   non smetterà mai di manifestare la sua acredine verso i Savoia con frasi che rivelano un livore senza limiti che ci si domanda quanto sia compatibile con l’etica professionale giornalistica. Così nel caso della tumulazione in via privata del principe Vittorio Emanuele di Savoia ancora una volta lo ha incolpato per le leggi razziali del nonno, ma non lo ha ricordato come discendente della dinastia che ha fatto l’Italia. È in questa veste che Vittorio Emanuele è sepolto a Superga e non a Vicoforte dove riposano i nonni  – per la stravagante iniziativa di un vecchio notabile cuneese che non aveva nessun titolo per decidere sul destino delle salme dei penultimi sovrani d’Italia – A Superga perché dal 1937 al 1946 è stato il principe ereditario figlio di Umberto II. È dovuto intervenire Gianni Oliva con la sua autorevolezza di storico a far comprendere che le polemiche che già ci furono al suo funerale in Duomo erano fuori posto. L’eco della faziosità si è sentita egualmente anche se riguarda vergognosamente un’urna di ceneri. A suo figlio Emanuele Filiberto domenica scorsa a Nevesa della Battaglia è stata contestata la presenza all’inaugurazione di un monumento al milite ignoto della Grande Guerra. Non c’è che dire: il nuovo fronte popolare repubblicano si sta muovendo anche in Italia, non comprendendo di cadere nel ridicolo e dimostrando di non conoscere la storia.

 

Nella foto d’archivio Emanuele Filiberto di fronte al feretro del padre il giorno del funerale

Le ceneri di Vittorio Emanuele di Savoia a Superga

Le ceneri di Vittorio Emanuele sono state tumulate ieri nella Basilica di Superga.

La Real Casa Savoia. ha diffuso una nota in cui spiega che “Le spoglie di Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, sono state oggi tumulate – in forma strettamente privata – all’interno della Cripta Reale della Basilica di Superga in Torino, alla presenza di Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto, Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Principe di Venezia. Prossimamente, presso la medesima basilica e in data che sarà preventivamente comunicata, sarà organizzata una celebrazione di suffragio”.

Prosegue la nota: “Sua Altezza Reale il Principe Emanuele Filiberto ringrazia nuovamente, accanto alle istituzioni che hanno reso possibile il rispetto delle ultime volontà del compianto Principe circa la propria sepoltura secondo la tradizione di Casa Savoia, quanti, in questi mesi, hanno partecipato al dolore e al lutto dellaFamiglia Reale, con particolare riconoscenza ai tanti Italiani – e, tra questi, ai molti Torinesi – che hanno manifestato il proprio cordoglio”.

Grandinata a Torino: alberi abbattuti dal vento

La forte grandinata e la pioggia accompagnata ieri da un forte vento ha colpito per pochi minuti ma violentemente  Torino  verso le 18,30 provocando la caduta di diversi alberi. Le zone più danneggiate sono state corso Belgio e il quartiere di Santa Rita. Decine di chiamate al centralino dei vigili del fuoco.

“Il mio nome è Cesare Lombroso” di Roberta Melli: la grafologia al servizio delle indagini

Informazione promozionale

Un romanzo accattivante e intrigante

L’AUTRICE 

II talento paga sempre. Ed è questo il caso della vicentina Roberta Melli, che pochissime settimane fa è tornata in libreria con il suo quarto romanzo, il thriller Il mio nome è Cesare Lombroso, edito dalla casa editrice brianzola Leone Editore, e che già sta facendo incetta di consensi, sia tra lettori che appassionati. Grafologa forense, esperta di insetti e appassionata di maratona, per scrivere le sue adrenaliniche pagine l’autrice ha tratto ispirazione dalla celebre e storica figura del medico antropologo padre della criminologia moderna: Marco Ezechia, detto Cesare Lombroso.

Preceduto dai romanzi “Senza tregua”, “In vetta al mondo” e “Possessione”8, tutti pubblicati da Leone Editore, quest’ultimo romanzo segna il ritorno della scrittrice dopo una lunga pausa: «In realtà non ho mai smesso di scrivere – spiega Melli – ho solo rallentato il ritmo per dare spazio ad altri impegni. Sono felice di essere tornata in libreria e che i lettori continuino ad apprezzare ciò che scrivo, tante sono le manifestazioni di apprezzamento che ricevo ogni giorno sui miei canali social, tramite mail e di persona.

Significa che sto facendo un buon lavoro, e che continuerò a farlo».

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IL LIBRO
Un romanzo accattivante e intrigante, che mostra una tecnica affascinante al servizio delle indagini: la grafologia. Roberta Melli ha una scrittura scorrevole, che regala dettagli suggestivi del luogo scelto come teatro degli eventi, accanto a elementi formativi della sua professione. Come grafologa forense, la Melli inserisce nella narrazione insegnamenti dell’interpretazione della grafia che non solo alimentano l’interesse, ma stuzzicano la curiosità e un po’ anche la fantasia. Nell’immaginario di molti, chi sa interpretare una scrittura rivelando caratteristiche e indole dell’autore, sembra quasi un mago, sapere invece che è una scienza codificata e riconosciuta, vederla applicata dai personaggi, è formativo, cattura l’interesse e dà un ulteriore pregio alla storia. Il protagonista è un discendente del famoso Cesare Lombroso, colui che è considerato il padre della criminologia. Il Lombroso storico, figura reale, era medico e antropologo, poi caduto in disgrazia, messo alla berlina dai suoi pari per le ricerche sulla fisiognomica, ovvero l’ipotesi che l’origine del comportamento criminale sia insita nelle caratteristiche anatomiche del reo.
Il romanzo si apre come un thriller, dove una morte improvvisa, violenta e misteriosa, porta Lombroso e la sua assistente a Sansego, una piccola isola della Croazia, dove vivono pochi residenti, ci si conosce tutti, ed esplode di vita e di gente nel periodo estivo. I nostri ci arrivano a maggio, quando ancora il turismo non c’è, dando al lettore un ambiente ristretto nel quale indagare. Ottima anche la costruzione dei personaggi secondari, che sono diversi, ben caratterizzati e suggestivi. “Il mio nome è Cesare Lombroso” cattura, intrattiene e insegna regalando informazioni tecniche unite a una trama affascinante. C’è tanto contenuto nel romanzo, espresso con una sintesi studiata, che non toglie nulla alla storia, ma, al contrario, la rende ancora più dinamica. Un romanzo da scoprire.
#recensione #consiglidilettura #consigliolibroso
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Il mio nome è Cesare Lombroso
di Roberta Melli
Edit: Leone
280 pagine
Genere: Gialli

Valutazione: 5/5

 

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International street food a Ivrea, il cibo si fa strada

150 LE TAPPE PREVISTE QUEST’ANNO PER L’EDIZIONE 2024 DELLA PIÙ IMPORTANTE MANIFESTAZIONE ITINERANTE DI CIBO DI STRADA D’ITALIA

OLTRE DODICI MILIONI DI VISITATORI NEL 2023

Dopo il grande successo di pubblico dell’edizione 2023 con oltre 12 milioni di visitatori, l’VIII Edizione dell’International Street Food 2024 – la più importante manifestazione di street food esistente in Italia, organizzata da Alfredo Orofino, Presidente di A.I.R.S. (Associazione Italiana Ristoratori di Strada), sarà a Ivrea , per la sua 79° tappa, da venerdì 5 a domenica 7 luglio, lato Corso Botta e lato Piazza Rondolino (venerdì dalle 18 alle 24, il sabato e la domenica dalle 12 alle 24), all’interno della storica “Festa di San Savino – il santo, i cavalli, le vie” – Festa di San Savino – Ivrea 2024- Programma (ivreasansavino.it).

L’iniziativa dedicata al cibo di strada di qualità ha ormai conquistato il grande pubblico e conterà ben 150 tappe, distribuite lungo tutto lo stivale fino alla fine di novembre 2024.

Un calendario intenso di eventi, che toccherà tutti gli angoli del Paese e permetterà di assaporare le migliori specialità italiane e straniere. Sempre all’insegna della qualità, della passione per il buon cibo e della convivialità.

I truck più importanti d’Italia con dell’eccellente cibo di strada accoglieranno i visitatori. Un appuntamento di grande originalità per le cucine internazionali presenti, che non dimentica le realtà gastronomiche regionali provenienti da tutta Italia.

In questa tappa sarà possibile gustare tra le molte specialità: la cucina palermitana, la cucina greca, gli arrosticini, la cucina messicana, il pesce fritto, il polpo gourmet, la cucina siciliana, il pulled pork, il thai food, la pasta mantecata nel cacio, la cucina argentina, la cucina brasiliana. Saranno anche presenti birrifici artigianali di eccellenza italiani, europei oltre a quelli internazionali e vari cocktail.

Nello stesso posto si potranno gustare prodotti di paesi diversi e posti lontani ed essere avvolti da tanti profumi e sapori.

La nuova edizione è ripartita in grande stile, forte del successo riscosso lo scorso anno. Il pubblico è accorso numeroso e con molto entusiasmo in ogni tappa per gustare le prelibatezze cucinate dai protagonisti di questo festival, gli chef su strada, che hanno difeso con caparbietà e orgoglio i loro Street Food.

Siamo giunti all’8° anno di una manifestazione che anima il cuore di paesi e città di tutta Italia e conta ormai su un pubblico affezionato. Anche in questa edizione ci rimettiamo in gioco con nuove proposte per i visitatori. L’ International Street Food è tutto questo e molto altro ancora: con i nostri eventi intendiamo infatti valorizzare tipicità e tradizioni, che sono la grande ricchezza dei nostri territori. L’entusiasmo con cui siamo stati sempre accolti ci spinge a continuare con rinnovata energia. Siamo per questo sicuri che la nuova edizione 2024 sarà un nuovo successo”, afferma Alfredo Orofino, organizzatore dell’International Street Food, soprannominato il “Re dello Street Food, presidente di A.I.R.S. (Associazione Italiana Ristoratori di Strada).

Ancora una volta, saranno tanti i ristoranti itineranti e gli chef qualificati pronti a stupire con le particolarità e la qualità della loro cucina. Eccellenza, originalità, tradizione e rispetto delle norme igieniche e sanitarie, sono le parole d’ordine per ogni tappa di questo festival.

Contemporaneamente ad Ivrea, la manifestazione sarà a Castellana Grotte dal 4 al 9 luglio e dal 5 al 9 luglio sarà a Sabaudia ed a San Vincenzo.

La manifestazione toccherà tante altre città fra queste Urbino, Terni, Teramo, Macerata, Cosenza, Montecatini, San Benedetto del Tronto, Lecco, Napoli, Giulianova, Rieti, Bergamo, Cassino, Ariccia, Biella, Sutri, Cornadero, Potenza, Como, Ghioggia. Queste sono alcune delle tante città d’Italia che ospiteranno questa manifestazione, che viaggerà per lo stivale in lungo ed in largo fino alla fine del mese di novembre.

V

La chiesa del Guarini va in rovina, occorrono interventi urgenti

“Ogni mattina passo davanti alla Chiesa dell’Immacolata Concezione in via Arsenale all’angolo con via Lascaris a Torino e mi piange il cuore. Una chiesa del Settecento disegnata dal Guarini cade a pezzi…”. Scrive così su Specchio dei Tempi un lettore della Stampa. Abbiamo raccolto il suo allarme e siamo passati davanti alla chiesa che in effetti giace in uno stato desolante. È la cappella dell’Arcivescovado. Magari non cade proprio a pezzi ma le transenne chiudono l’ingresso da tempo, i calcinacci cadono sul marciapiede davanti al portone e l’erba comincia a crescere. Versa davvero in cattive condizioni se pensiamo che solo fino a qualche anno fa era tenuta aperta dai volontari della Sindone.
Il progetto è stato attribuito all’architetto Guarino Guarini, di cui quest’anno ricorrono i 400 anni dalla nascita, anche se non vi sono documenti certi di questa paternità artistica. I lavori di costruzione terminarono verso la fine del Seicento e la chiesa fu inizialmente affidata ai Padri missionari. Rimasta a lungo chiusa al pubblico, la chiesa, in stato di degrado, fu oggetto di di un restauro conservativo negli anni Ottanta. All’interno l’altare contiene una pala con la Madonna e il Bambino e da segnalare ci sono gli affreschi del veneziano Giovanni Battista Crosato (1686-1758) che raffigurano il Trionfo della SS. Trinità.
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Una nuova pista ciclabile per andare al campus

Inaugurata ieri mattina la nuova pista ciclabile di corso Verona che arriva fino al Campus Universitario Einaudi di Lungo Dora Firenze. Alla cerimonia d’inaugurazione, avvenuta proprio nel giorno in cui il Tour de France torna a far tappa a Torino dopo oltre 50 anni, hanno partecipato l’assessora alla Viabilità, Chiara Foglietta, e il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri.

«Si tratta di un percorso che permette di collegare le aree a nord della Città con le zone universitarie e il Campus Luigi Einaudi – afferma Foglietta – Corso Verona ora ha un’altra faccia rispetto al passato. Sono stati piantumati nuovi alberi, sono state messe protezioni per gli attraversamenti pedonali e sono state abbattute le barriere architettoniche. L’intento è quello di rendere la città più vivibile e accogliente per tutti».

Il percorso ciclabile si trova sulla banchina verde alberata, che è stata riqualificata con l’eliminazione della sosta veicolare. L’intervento è costato 800mila euro ed è stato realizzato con i fondi europei React EU nell’ambito del PON Metro 2014-2020.

Il presidente Deri dice che la cittadinanza ha ora un nuovo spazio da vivere dove prima c’era solo un parcheggio. «La nuova ciclabile potrà essere utilizzata per passeggiare in bici in tranquillità e sicurezza – aggiunge – Un tassello in più per quella che sta divenendo la zona più cool di Torino. Il prossimo passo potrebbe essere diventare una zona con limite di velocità a 30km».

Questo nuovo intervento testimonia come Torino punti sempre più sulla mobilità dolce e su quella in bicicletta. Tra il 2022 e il 2023 sono stati realizzati 30 nuovi chilometri di ciclabili. Su corso Einaudi (controviale), in via Artom, su corso Ferrara e in via Nizza, nel tratto Biglieri-Valenza, i lavori sono terminati o sono in via di ultimazione. Sono invece in fase di progettazione altri 15 km per i collegamenti stazioni – università e per piccole connessioni ciclabili che uniscono la rete alle scuole car free: tutti finanziati attraverso fondi React-EU.

Ai torinesi piace spostarsi in bici. Lo testimoniano i dati ricavati dai sensori contabici che, distribuiti in maniera uniforme su tutto il territorio cittadino, certificano un incremento del volume dei transiti del 42 per cento rispetto all’anno precedente. L’area centrale, le stazioni e gli atenei universitari sono le principali mete d’arrivo e di partenza.

TORINO CLICK

Washington Abbiamo un Problema!

IL PUNTASPILLI  di Luca Martina

Il confronto organizzato dalla CNN tra i due candidati alla presidenza USA, fortemente voluto dal presidente in carica, sembra essersi tramutato per lui in un clamoroso boomerang e c’è già chi lo accosta, non senza ragione, al celebre confronto televisivo (il primo della storia) tra Kennedy e Nixon, finito in una clamorosa sconfitta di quest’ultimo, repubblicano e vicepresidente in carica.
Nel 1960 gli Stati Uniti erano impegnati in una guerra fredda con l’Unione Sovietica (che stava anche guadagnando la leadership nello spazio con il lancio del satellite Sputnik) e con l’espansione del comunismo vicino ai suoi confini, a Cuba dove Fidel Castro stava procedendo alla nazionalizzazione di tutti i possedimenti americani, comprese le raffinerie, le fabbriche e le case da gioco.
Oggi la leadership mondiale statunitense si trova nuovamente messa in dubbio da un nuovo ordine mondiale che ricorda da vicino i tempi della guerra fredda e che vede l’ascesa della Cina e, ancora una volta, la minaccia proveniente dalla Russia (che con Putin punta a restaurare la grandeur sovietica), per non parlare del peso economico e geopolitico sempre più importante dei Paesi “non allineati”; India in testa.
L’esordio del match Biden-Trump non ha riguardato però i grandi temi internazionali bensì un problema molto più sentito dall’americano medio.
La prima domanda, posta dal giornalista della CNN Jake Tapper, che conduceva il dibattito insieme alla collega Dana Rash, è stata infatti relativa “alla maggiore preoccupazione degli elettori americani: il fortissimo        aumento del costo della vita provocato dall’inflazione”.
Che si tratti di uno dei temi cruciali per la corsa presidenziale non ci sono dubbi e ne avevo parlato poche settimane fa in questo articolo https://iltorinese.it/2024/06/04/domande-complicate-e-semplici-risposte-elezioni-pessimismo-e-inflazione/ .
L’impoverimento percepito da una vasta fascia di popolazione è una delle maggiori “sconfitte” imputate, a torto o a ragione, al presidente Biden, con conseguente perdita di popolarità nei sondaggi degli ultimi mesi.
Senza volerci troppo inoltrare nei contenuti del dibattito, ampiamente commentati dalla stampa, sono emersi alcuni aspetti che ritengo valga la pena esaminare.
Va sottolineato, innanzitutto, che nessuno dei due candidati ha brillato e la vittoria di Trump va attribuita innanzitutto alla pessima vena manifestata da Biden (apparso stanco, la voce roca e monocorde, e poco lucido sin dalle prime battute).
Lo scontro è stato, poi, combattuto sui (presunti) successi e fallimenti dei due presidenti (quello attuale e quello precedente) e quasi per nulla sui progetti che intendono proporre per il futuro, l’argomento che più interessa gli elettori.
Mentre la trasmissione era ancora in corso, di fronte alle incertezze del presidente, sono subito iniziate a fioccare le critiche (anche democratiche) alla candidatura di Biden e il giorno dopo è stato il New York Times, storicamente molto vicino alle posizioni “liberal” dei democratici, a chiedere un passo indietro al presidente in carica.
La questione per i “Dem” non è certo di facile soluzione: con Biden si va probabilmente incontro ad una sconfitta (la performance dell’altra sera è stata definita “uno schianto automobilistico visto al rallentatore”) ma un cambiamento in corsa difficilmente cambierebbe il destino delle elezioni, come d’altronde già avvenuto in passato, nel 1968, quando Lyndon B. Johnson, in calo di popolarità per il perdurare della guerra in Vietnam e con seri problemi di salute, lasciò il posto al vice Hubert Humphrey (sconfitto, poi, dal redivivo Nixon).
Va anche ricordato come la corsa presidenziale sia anche una gigantesca idrovora di denaro: nel 2020 la campagna di Biden costò complessivamente 1,7 miliardi di dollari mentre quella di Trump la superò con ben 1,96 miliardi di dollari.
Un candidato completamente nuovo, possibile comunque solo di fronte ad una rinuncia di quello attuale, dovrebbe avere la capacità di raccogliere somme enormi ed in tempi brevi per potersi sobbarcare una campagna da affrontare velocemente e con un vento contrario.
L’unica ipotesi finanziariamente sostenibile sarebbe la candidatura della vicepresidente (come avvenne con Lyndon Johnson) Kamala Harris: trattandosi dello stesso “ticket” presidenziale (rispettivamente come presidente e suo vice) potrebbe attingere ai fondi raccolti e finanziare così la corsa elettorale.
Peccato che Kamala sia in patria estremamente impopolare e una sua candidatura sarebbe improponibile perché troppo divisiva per il partito democratico.
Biden, in fondo, è comunque riuscito ad ottenere un’investitura pressoché plebiscitaria, con il 99% dei voti, da parte dei delegati democratici durante la lunga serie di “primarie” tenutesi tra il 23 gennaio e l’8 giugno e di questo si fa ancora forte, respingendo le richieste, sempre più pressanti, di fare un passo indietro.
Osservatori interessati a quanto sta accadendo sono anche i mercati finanziari.
Il denaro, si sa, non ha colore politico e quello che conta sarà il programma economico del nuovo presidente.
Quasi mai una presidenza è stata automaticamente avversata, o favorita, dagli investitori e anche il giudizio espresso a freddo, il giorno dopo l’incontro, ha confermato lo scarso entusiasmo trasmesso dal confronto televisivo.
Per concludere, possiamo affermare che dagli studi della CNN in Georgia, è risuonato, forte e chiaro, all’indirizzo del partito democratico un messaggio: “Washington abbiamo un problema!” (*)… E sono davvero in molti, anche al di fuori degli Stati Uniti, che si augurano che Biden abbia la saggezza di ascoltarlo e di trarne le dovute conseguenze.
(*) La frase “Houston abbiamo un problema”, diventata presto sinonimo dell’insorgere di problemi imprevisti e di difficile soluzione, fu pronunciata da Jack Swigert, pilota del modulo di comando della celebre ma sfortunatissima missione lunare Apollo 13. Dopo gli allunaggi delle missioni Apollo 11 e 12 si doveva trattare di un viaggio di routine (molto criticata perché ritenuta da molti inutile) verso la Luna ma venne funestata da moltissimi problemi. Il film “Apollo 13” (con un cast stellare che comprendeva tra gli altri Tom Hanks e Kevin Bacon) ha raccontato le vicende dell’equipaggio e il lieto fine della vicenda, con l’ammaraggio nelle acque del Pacifico ed i tre componenti dell’equipaggio sani e salvi, il 17 aprile 1970.

La vibrazione della materia nelle opere di Pier Tancredi De-Coll

RITRATTI TORINESI  

 

Pier Tancredi De-Coll’, torinese di nascita nel 1959, è un pittore di impianto espressionista, che di recente ha aderito alla corrente romana dell’Effettismo di Francesca Romana Fragale. In lui l’amore per gli acquerelli e i colori nasce in ambito famigliare, avendo lo zio Piercarlo noto e bravo acquerellista. Nell’adolescenza Pier Tancredi trascorse tantissime giornate a dipingere acquerelli nella casa dello zio, e poi assunse la decisione di prendere lezioni dal pittore Serafino Geninatti, artista molto valido dal punto di vista tecnico. Intorno ai vent’anni, quasi per scherzo, si fece portare nella redazione de La Stampa, dove ha esordito come vignettista lavorando per quindici anni per il quotidiano stesso per Stampa Sera e per le edizioni provinciali quando nacquero intorno agli anni Ottanta. La scelta dei temi che Pier Tancredi De-Coll’ indaga nella sua pittura sono gli interni e le figure, che in essi vivono, esprimendo nel colore quella particolare vibrazione che il pittore ha saputo conferire alla materia. Le sue opere sono state realizzate con la tecnica dell’acrilico su tela, per alcuni artisti considerata difficile, per altri facile poiché, come tutti sanno, la materia e il corpo dell’acrilico non sono come la pittura ad olio.


“Nelle sue opere avviene – spiega il critico Emanuele Gregolin – una preziosa alchimia, a volte perché posseggono quel tocco e quel respiro che farebbero pensare alla duttilità dell’olio, alla sua elasticità e trasparenza, mentre, in realtà, sono opere nate con la pittura stesa con i colori acrilici, tecnica di moderna invenzione. È un punto, questo, non secondario, perché già si svela per noi il primo incanto, la magia che porta pensieri poetici nei confronti dei dipinti creati dal nostro artista. Il tema della figura vive negli spazi e nei suoi dipinti, perché lo spazio è contenitore delle emozioni e dei ricordi, e negli interni di De-Coll’ diverse opere narrano storie differenti, dove uomini e donne sono protagonisti nel colore.

La celebrità sarebbe giunta con la realizzazione di un libro di disegni e poesie a quattro mani con lo scrittore Federico Audisio Di Somma (Premio Bancarella 2002), dal titolo “Femmes – Donne Elettriche”. Questo libro ricevette la sponsorizzazione e la prefazione di un noto stilista di allora, Gianni Versace, e fu regalato in occasione della prima raccolta fondi per la costruzione dell’Istituto Candiolo. Nel 2014 De-Coll’ fece un ritratto ad un amico, al cui padre era stato fatto un ritratto dal noto pittore iperrealista Benedicenti. Questo ritratto di De Coll’ vinse il secondo premio nel concorso dei “Pittori della domenica”, e partecipò al Premio “Internazionale Arte”. Il premio prevedeva che il primo classificato potesse esporre i suoi quadri per una settimana in uno spazio interno di via Bellezia. De Coll’ chiese di esporli in uno spazio più ampio e informale, dove l’8 settembre 2016 furono visitati da Ezio Gribaudo e la sua famiglia. Il grande maestro lodò la pittura di Pier Tancredi e, su questo suo percorso artistico, è stato scritto il libro “Pura pittura”(Gli Ori) curata dalla Presidente dell’Accademia Albertina Paola Gribaudo e scritto da Federico Audisio di Somma, presentato al Salone del Libro di Torino nel 2017. Durante la presentazione dello stesso libro presso il Circolo dei Lettori, la critica Liletta Fornasari notò il lavoro di De-Coll’ e decise di approntare una mostra antologica a lui dedicata presso la galleria Comunale di Arte Contemporanea della città di Arezzo, da lei stessa curata. Nel 2019 la Presidente Donna Allegra Agnelli ha inaugurato la prima personale d’arte in assoluto di De-Coll’, intitolata “Lessico quotidiano”, presso il prestigioso istituto per la cura e la ricerca sul cancro, a Candiolo, poi trasformata in mostra permanente. All’inizio i quadri venivano venduti, ma dall’inizio del 2023 l’artista ha deciso di donare la sua collezione all’Istituto Candiolo. A Salerno ha ricevuto il Premio “Charlot – performace d’artista”. Antonio Perotti, napoletano di nascita e salernitano di adozione, ha voluto Pier Tancredi De-Coll’ nel suo gruppo di artisti, dove sono presenti personaggi di fama artistica mondiale, e ha avuto l’onore di essere fra i sedici artisti internazionali a interpretare “La Mole Urbana”, innovativa pop car elettrica di Umberto Palermo. Il suo lavoro di istanze sociali è pubblicato all’interno del libro di Paola Gribaudo “COndiVIDere”, che raccoglie le testimonianze sul primo lockdown di molte personalità torinesi. De-Coll’, oltre ai dipinti, realizza anche installazioni, di cui ricordiamo una in particolare dal titolo “Mira la luna”, recentemente inaugurata a Ogliastro Cilento, nell’ambito dei percorsi d’arte del Cilento curati da Elio Rumma.

La prima mostra che De-Coll’ ha inaugurato a Torino è stata presso la galleria di Riccardo Costantini nel 2015, in via Giolitti, vicino al Po. Suoi lavori sono stati selezionati per il Premio “Sulmona”, ricevendo nel 2022 la Menzione d’onore dalla Giuria presieduta da Vittorio Sgarbi.

II 29 maggio 2021, in occasione del lancio ufficiale di “Mole Urbana”, come per la première, è stato chiamato da Antonio Perotti a rivestire con la propria opera Le colonnine per la ricarica della innovativa automobile elettrica progettata da Umberto Palermo.

Attualmente una sua opera, intitolata “D’Annunzio e la Cina”, è in esposizione al Vittoriale in una mostra che durerà fino al febbraio 2025. Una personale che gli è stata dedicata di recente è quella a Villa Bertelli, nel cuore di Forte dei Marmi.

Le sue opere sono esposte in permanenza presso la Galleria ArteèKaos di Alassio e Bologna, la Galleria Mentana di Firenze, la Bottega d’Arte Bianchi di Alessandria e ProposteLab di Cava de’ Tirreni. Parteciperà quest’anno all’edizione 2024 del prestigioso Premio Odisseo del Cdvm ( Club Dirigenti Vendite & Marketing).

 

 

 

 

Mara Martellotta

 

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Furgone tampona motociclista: è grave in ospedale

Un motociclista a bordo della sua Harley Davidson è stato tamponato violentemente da un Fiat Doblò in zona Borgo San Giuseppe a Cuneo. È rimasto gravemente ferito e il 118 lo ha trasportato all’ospedale “Santa Croce” con un codice di gravità rosso. Illeso il conducente del furgone.