ilTorinese

Paura tra i clienti: giovane si aggira tra i tavoli del ristorante impugnando un coltello

Gli agenti dell’UPGeSP hanno tratto in arresto un 24enne di origini nigeriane gravemente indiziato di danneggiamento.

È sera quando gli agenti delle volanti dell’UPGeSP si recano in un ristorante in Corso Brescia, dopo una segnalazione pervenuta al 112 NUE relativa ad una presunta aggressione da parte di un soggetto nordafricano ai danni di alcuni avventori di un ristorante.

Secondo le testimonianze raccolte, poco prima un ragazzo straniero, con fare molesto, infastidiva i clienti brandendo fra le mani un coltello, per poi fuggire. Il ragazzo veniva visto allontanarsi verso Corso Palermo, ove veniva rintracciato dai poliziotti che lo fermavano per eseguire i controlli.

Durante le fasi di accertamento, il 24enne, visibilmente ubriaco, sferrava dei colpi contro la volante, danneggiandone il finestrino posteriore. Alla luce del fatto e data la pericolosità del soggetto, il medesimo è stato tratto in arresto.

Carenza segretari comunali, Bartoli (Lista Cirio): “Regione e Governo insieme per affrontare il problema”

“L’attività amministrativa e il funzionamento degli uffici pubblici, soprattutto nei piccoli Comuni, sono a rischio per la carenza di segretari comunali. Non appena il Consiglio regionale sarà a tutti gli effetti insediato – commenta Sergio Bartoli, neo eletto consigliere regionale della lista Civica Cirio Presidente – chiederò un incontro con l’assessore regionale agli Enti locali per individuare in sinergia con il Governo risposte a questo problema, già oggetto di un’interrogazione parlamentare dell’on. Daniela Ruffino, che rischia di diventare un’emergenza”.

“La figura del segretario comunale – prosegue Bartoli – è oggi ancora più importante in considerazione del lavoro necessario a raggiungere gli obiettivi del PNRR”.

Il consigliere Bartoli evidenzia inoltre una particolare criticità: “Comuni singoli o associati fino a 5 mila abitanti, come sottolinea l’on. Ruffino nella sua interrogazione, potrebbero perdere il proprio segretario in relazione alla scadenza della possibilità di prorogare la titolarità dei segretari di ‘fascia C’ a svolgere il proprio ruolo nelle stesse realtà di piccole dimensioni. Difficoltà che riguarda anche le Unioni montane, il cui segretario opera a titolo gratuito”.

Aggiunge il consigliere regionale: “I piccoli Comuni già di per se’ carenti di personale e alle prese con le risorse finanziare spesso ridotte al lumicino non possono permettersi di perdere figure indispensabili come i segretari comunali”.

“Ritengo quindi opportuno che la Regione si raccordi con il Governo affinché questo si attivi per nuovi concorsi, per velocizzare e semplificare le procedure selettive dei futuri segretari comunali e per individuare ogni possibile soluzione al problema”, conclude Bartoli.

Carenze igieniche e irregolarità, sanzionate per oltre 30mila euro attività commerciali a Torino

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Ieri pomeriggio, la Polizia di Stato ha condotto un controllo straordinario del territorio, nell’area di giurisdizione del Commissariato di P.S. Barriera Nizza. L’attività, coordinata da personale del commissariato, ha visto il concorso dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale Circoscrizione 8 San Salvaro, dell’A.S.L. S.I.A.N., dell’Ispettorato del Lavoro nonché di personale della Polizia Ferroviaria e del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte.

L’attività ha consentito:

l’identificazione di 151 persone;

la denuncia di 2 persone;

il controllo di 7 esercizi commerciali;

la sospensione di 3 attività;

il sequestro di 16 grammi di hashish;

l’emissione di diverse sanzioni amministrative pari a 32.280€.

Una gastronomia di via Nizza veniva sanzionata dalla Polizia Municipale per 3570 euro per carenze igienico sanitarie e per altre violazioni amministrative. Un esercizio di vicinato di via Berthollet, invece, subiva una sanzione di 180 auro per la mancata autorizzazione di occupazione di suolo pubblico con evasione del canone.

In un altro esercizio di vicinato della stessa via, venivano riscontrati diversi illeciti tra cui l’apertura di un laboratorio di panificazione abusivo. A carico del titolare venivano emesse sanzioni pari a 5347 euro.

Un ristorante di via Principe Tommaso, invece, riceveva sanzioni per oltre 17.500 euro per le numerose violazioni accertate. Personale dell’A.S.L.-S.I.A.N. riscontrava sporcizia diffusa e accumulata nel tempo e alimenti non rintracciabili. Tali irregolarità comportavano la sospensione dell’attività sino alla completa risoluzione delle criticità, sanzionando il titolare per 1000 euro. Al contempo, si intimava la distruzione immediata della merce surgelata in autocontrollo, per condizioni igienico sanitarie insufficienti.

In un esercizio di via Nizza, personale dell’Ispettorato del Lavoro riscontrava la presenza di un lavoratore non in regola procedendo alla sospensione dell’attività, con 2500 euro di sanzioni connesse. Ulteriori 1000 euro venivano comminati dalla Guardia di Finanza per violazioni in materia fiscale.

La presenza di un altro lavoratore non in regola veniva appurata, sempre dall’Ispettorato del Lavoro, in un’attività di corso Maroncelli, ripristinando la sospensione dell’attività già disposta nei mesi scorsi quando era stato già riscontrato un illecito simile.

Nel corso dell’attività, inoltre, personale della Polizia Ferroviaria sanzionava per 1000 euro un soggetto, con contestuale ordine di allontanamento dalle zone di pertinenza della stazione ferroviaria di Porta Nuova. Personale della Guardia di Finanza, invece, comminava sanzioni tre esercizi per la mancata memorizzazione elettronica del documento fiscale.

Due persone venivano, invece, sanzionate amministrativamente poiché trovate in possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente. Complessivamente venivano sequestrati 16 grammi di hashish.

Ravetti (Pd): “Corte boccia legge edilizia”

“CONFERMATI I DUBBI DEL PD SU UNA LEGGE CHE INTRODOTTO IL “LIBERI TUTTI””

10 luglio 2024 – La Corte Costituzionale ha bocciato la legge edilizia della Regione Piemonte approvata primavera 2022, provvedimento che il centrodestra aveva annunciato come una norma di semplificazione in materia edilizia, ma che, nella realtà, come denunciato più volte dal Partito Democratico, prevede una deregolazione delle leggi in materia, allenta vincoli e introduce opzioni non sufficientemente compatibili con la cura del territorio. La Consulta ha confermato i nostri dubbi su un testo che si distingue per profili di contrasto con la normativa nazionale e sanitaria e che ha introdotto un “liberi tutti” sul modello di quella degli anni ’60 e ’70 che ha contribuito a creare disequilibri ambientali che continuiamo a scontare” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Spero che al più presto il nuovo Consiglio regionale che si insedierà tra una settimana torni al voto su una legge di grande importanza per il nostro territorio. La sfida vera è mettere mano alla legge 56 del 1977 sull’urbanistica, se vogliamo davvero sostenere i Comuni nel governo del loro territorio e rilanciare il settore guardando al futuro. Con queste norme, si sono svuotati di contenuto i piani regolatori e si sono tagliati fuori i Comuni. Se si fosse votato esprimendo un giudizio sul governo dei territori, con questi risultati, la destra non avrebbe vinto” commenta Ravetti.

 

Moto contro auto, morto centauro sbalzato nel canale

Ieri sera a Nole nel Torinese nello scontro tra un’auto e una moto sulla quale viaggiavano due persone è morta una di queste, sbalzata violentemente in un canale. La seconda persona è stata portata al Cto in elisoccorso ma non è in pericolo di vita.

Si lancia dal balcone per sfuggire all’arresto per furto ma finisce tra le braccia dei Carabinieri

Torino, “Quartiere Vanchiglia”: il furto in un’abitazione in centro città stava per essere messo a segno ma l’immediato intervento dei Carabinieri allertati grazie ad una segnalazione al 112 ha interrotto le intenzioni di un ventottenne, noto alle Forze dell’Ordine e irregolare sul territorio nazionale.
E’ accaduto la notte di lunedì 8 luglio, quando il presunto autore del furto si sarebbe introdotto in un appartamento posto al primo piano di un condominio residenziale e, dopo aver messo a soqquadro la casa, avrebbe fatto incetta di diversi monili d’oro. L’arrivo della pattuglia a pochi passi dall’abitazione ha però rovinato i piani dell’uomo, costringendolo a fuggire a gambe levate gettandosi dal balcone di pertinenza ma trovando ad attenderlo i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, ai quali ha opposto resistenza nel tentativo di far perdere le proprie tracce.
Portato in caserma e perquisito, i Militari hanno trovato nelle sue disponibilità, oltre alla refurtiva, anche un cacciavite, un passamontagna, una torcia elettrica e una ricetrasmittente. Da un ulteriore controllo si è inoltre appurato che a carico del ventottenne pendeva un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.
L’uomo è stato quindi tratto in arresto in flagranza di reato perché gravemente indiziato di “furto in abitazione”, “resistenza a pubblico ufficiale”, nonché in violazione sulla norma di immigrazione relativamente all’espulsione dal territorio italiano.
SI LANCIA DAL PRIMO PIANO PER SFUGGIRE AI CARABINIERI: ARRESTATO
Nel corso della stessa nottata, nel “Quartiere Barriera Milano”, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza di reato, per “furto aggravato “, un ventiseienne italiano “pizzicato” mentre infrangeva i vetri delle auto in sosta rubando alcuni indumenti custoditi all’interno dell’abitacolo. Colto da un equipaggio in circuito nell’ambito del consueto servizio di controllo del territorio, il giovane è stato associato alla Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” in attesa del rito direttissimo.
Nelle ultime 48 ore si sono poi verificati altri due episodi di resistenza nei confronti delle Forze dell’Ordine:
– il primo, nel “Quartiere di San Salvario”, i Militari hanno denunciato all’Autorità giudiziaria un cittadino nordafricano di vent’anni, senza fissa dimora, che per opporsi al controllo di polizia si è scagliato sui Carabinieri. Messo in sicurezza e portato in caserma, il giovane è stato trovato inoltre con indosso alcune dosi di hashish (1,81 grammi) e MDMA (0,35 grammi) e della somma contante verosimilmente provento dell’attività di spaccio (127 euro), tutto sequestrato penalmente. Per il possesso della sostanza stupefacente il 20 enne è stato denunciato perché gravemente indiziato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.
– il secondo, nel “Quartiere Vallette”, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno tratto in arresto un 21 enne e un 19 enne i quali, in evidente stato di ebbrezza, disturbavano alcuni avventori di un esercizio pubblico dopo che gli era stato vietato l’accesso dal titolare del locale. I due uomini, alla vista dei Militari, hanno rifiutato di farsi identificare, opponendosi al regolare controllo con violenza, sferrando calci e pugni. I Carabinieri hanno pertanto proceduto al loro arresto per “resistenza a pubblico ufficiale” e tradotti nella locale Casa Circondariale.

A Parla Con Me VINSTEIN: innovazione e sostenibilità dell’Agritech

Giovedì 11 luglio, alle ore 18.00, torna “Parla Con Me ®”, il programma condotto da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist e fondatrice del format. In questa nuova puntata, l’attenzione si concentrerà sul tema cruciale del futuro dell’agroalimentare, con un focus particolare sull’innovazione tecnologica e sulla sua impronta rivoluzionaria in questo settore strategico.
Simona Riccio, nota per il suo impegno nella promozione di innovazione e sostenibilità nell’agroalimentare, guiderà la discussione con un panel di ospiti d’eccezione:
• Alessandro Perrino, Manager of Business Innovation Management di Fastweb
• Maria Chiara Gadda, prima firmataria della Legge 166/16 Antispreco e Vice Presidente della Commissione Agricoltura
della Camera
• Giorgio De Ponti, Politecnico di Milano – Scuola del Design – Design for Food
Al centro della puntata ci sarà il progetto VINSTEIN, un’iniziativa lungimirante nata dalla collaborazione tra il dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Pisa, Fastweb, Zelari Piante e Netsens. Obiettivo del progetto è quello di promuovere l’innovazione e la sostenibilità nel settore Agritech attraverso l’implementazione di tecnologie all’avanguardia come l’Edge Computing, il 5G e l’Intelligenza Artificiale. VINSTEIN si concentra sulla digitalizzazione dei processi agricoli e sull’ottimizzazione delle risorse nei vivai, con l’obiettivo di produrre piante più sane e resistenti, riducendo al contempo il consumo idrico e l’impiego di fertilizzanti e agrofarmaci.
Verrà illustrato il funzionamento dell’Agrilab, un laboratorio sperimentale dotato di tre siti dedicati al test e alla validazione di soluzioni IoT specifiche per il settore vivaistico. L’impiego di sensori iperspettrali e di un “Decision Support System (DSS)” basato su algoritmi di intelligenza artificiale, offrirà spunti concreti per migliorare la gestione delle coltivazioni e per massimizzare l’efficienza produttiva.
Verrà inoltre sottolineato il contributo di Fastweb, tra i principali operatori di telecomunicazioni in Italia e azienda da sempre impegnata nel favorire la digitalizzazione del Paese, nel fornire l’infrastruttura di rete e la piattaforma tecnologica IoT necessarie al funzionamento del DSS sviluppato su piattaforma Cloud Edge e Data Management dell’azienda.

Torino, 68 nuovi fedeli battezzati al congresso dei Testimoni di Geova

Anche quest’estate, si è svolto a Torino, al Palaolimpico (Arena Inalpi) da venerdì 5 luglio a domenica 7 luglio il congresso dei Testimoni di Geova, intitolato quest’anno “Annunciamo la buona notizia!”

All’evento hanno partecipato, per tutti e tre i giorni, gli oltre 30mila fedeli e simpatizzanti della provincia di Torino, Val di Susa e delle comunità montane insieme ad altre località della regione Piemonte che si aggiungono ai circa 20 milioni di persone che partecipano allo stesso evento in tutto il mondo.

Sabato è stato uno dei momenti più attesi con il battesimo dei nuovi 68 fedeli per immersione totale in acqua, seguendo il modello descritto nei Vangeli del battesimo di Gesù, che fu immerso nel fiume Giordano. Lo scorso anno i nuovi battezzati in Italia sono stati più di 3.800 e nel mondo oltre 269.000.

Daniele Clementi, portavoce dei Testimoni di Geova per il Piemonte e la Valle D’Aosta, spiega: “Il battesimo è una scelta personale. A battezzarsi non sono i bambini ma uomini e donne, giovani e anziani. Prima di prendere questa decisione, che comporta anche grandi cambiamenti, hanno studiato la Bibbia sicuramente per molti mesi, spesso per anni”.

Sophie, di 15 anni, spiega perché è diventata una Testimone di Geova: Sono cresciuta in una famiglia di testimoni di Geova. I miei genitori mi hanno insegnato, già da molto piccola, a ragionare attraverso i principi della Bibbia. Ritengo sia stato un valido consiglio. Crescendo ho potuto apprezzarne i risultati, ne ho potuto constatare l’efficacia e questo mi ha permesso di avvicinarmi molto a Dio. Il battesimo è una decisione personale, e nel mio caso sicuramente la migliore che potessi prendere”.

Migliaia di presenti che hanno osservato i “nuovi fedeli” immergersi completamente nella piscina per il battesimo.

Avvicinarsi alla fede oggi è una scelta controcorrente, spesso coraggiosa, e la gioia dei nuovi fedeli che si sono battezzati ha avuto un notevole effetto sugli oltre 30mila partecipanti”, conclude Daniele Clementi. “Tutto il programma del congresso “Annunciamo la buona notizia!”, presentato sotto forma di discorsi, video, interviste e musica, ha dato a tutti noi molti motivi di riflessione”. 

Da oltre 100 anni i Testimoni di Geova tengono congressi in stadi, arene, centri fieristici e teatri in tutto il mondo.

Per ulteriori informazioni sul programma dell’evento o per trovare altre date e sedi dei congressi (sono ben 70 quelli organizzati in Italia, in altre 15 città oltre a Torino) : jw.org  scheda “Chi siamo”.

Arridatece Shakespeare! Fino al 14 luglio “Prato Inglese” al Carignano

Un giorno, sul finire del millennio scorso, si dice dopo aver visto “Romeo + Giulietta” di Baz Luhrmann, Keira Knightley chiese alla mamma Sharman Macdonald di mettersi a scrivere un sequel, ovvero quel che potesse essere accaduto ai veronesi Capuleti e Montecchi, famigliari e amici, una volta seppelliti all’interno della cripta i giovani e sfortunati amanti e una volta siglata dal principe Escalo la pace dentro le mura della città. Dalla figliale proposta nacque “After Juliet”, un testo dove di pace si assaporava ben poco, dove quanti avevano avuto in passato con le spade la mano facile continuavano nel loro passatempo di alterchi e gazzarre più o meno sanguinose, dove la città scaligera, a guardarla con occhio contemporaneo, diventava facilmente il terreno periferico di Edimburgo o di New York, di Liverpool o di Dublino, dove con un felice guizzo prendeva forma e importanza di protagonista quella Rosalina che negli iniziali sogni occupava il cuore e la mente del bel Romeo ma che poi doveva come sappiamo cedere il passo. Certo, una tregua esiste, secondo le direttive del principe, ma il fuoco continua a covare sotto la cenere. C’è spazio per un approccio amoroso tra Benvolio e Rosalina, che mostra un carattere felino sempre irruente e pronto al bisticcio, c’è spazio per le trame di Valentine, il fratello gemello del fu Mercuzio, c’è il buon Petruccio, fratello di Tebaldo, che vorrebbe vivere in pace. Mentre il tribunale, nel processo che è seguito alla morte dei due ragazzi, sentenzia l’esilio per la nutrice e il patibolo per lo speziale che ha fornito il veleno, Benvolio sventa un duello che già vede Rosalina e Valentine con le armi in pugno.

In questa quotidianità sempre vissuta sul filo del rasoio, si costruisce “una favola moderna che parla di amore e di odio, di speranza e di redenzione”, sottolinea Filippo Dini nelle sue note di regia. È lo specchio di un odio che continua, che passa di padre in figlio, di un passato che ritorna, che continua senza che abbia il benché minimo sospetto di voler cambiare, è una quotidianità in cui s’arrabatta una gioventù malconcia e sulla perenne difensiva, è l’attesa del nemico e dell’agguato. Ma anche dei ricordi, delle sensazioni non colte, di un amore gettato via. Ma “After Juliet” è anche la sponda opposta del precedente shakespeariano, è l’annullamento del verso e del linguaggio alti, è il contemporaneo trascinato via senza guizzi e convinzioni, pallidamente (ti verrebbe quasi voglia come Romeo di dire “taci, taci, Mercuzio, taci!, tu parli di niente”), è la presenza di personaggi e di fantasmi che hanno la medesima consistenza vana del testo, dove i fatti riempiono la pagina e la scena senza tuttavia convincere, senza creare l’orizzonte di un sentimento, di un coinvolgimento. Affacciandosi a un certo momento nei 100’ dello spettacolo anche una leggera noia. Insomma un testo di cui non s’avvertiva la mancanza. Il segno positivo, vivaddio, è quello di fare la conoscenza, tra i tanti maturandi degli allievi della Scuola del Teatro Stabile torinese che popolano il dittico di “Prato Inglese” (sino al 14 luglio sul palcoscenico del Carignano), di una giovane attrice (definiamola pure così, ne ha i meriti), della sua maturità e della sua autenticità: si chiama Maria Trenta, interpreta Rosalina, lo fa con rabbia e con candore e con tutto il rimpianto del tel tempo passato, svolge un primo monologo in primo luogo in maniera eccellente, è forte di toni e di riflessioni, sicura, una bella prova, un inizio che si spera possa arrivare ad altri titoli, ad altri palcoscenici.

Quel che è andato peggio è il “Romeo e Giulietta” visto la sera precedente. È il biglietto di commiato di Dini, in definitiva partenza e chiamato oggi a reggere le sorti dello Stabile Veneto, che ci regalato spettacoli apprezzati e di buon se non eccellente successo, come “Così è (se vi pare)”, “Misery”, “Ghiaccio”, un grande “Crogiuolo” di Miller e un altrettanto convincente “Osage County”, spettacoli che ce lo hanno fatto apprezzare, magari discutere, ma sui quali s’è sempre dovuta riconoscere una grande onestà drammaturgica e fattiva. In ultimo, siamo incappati in Shakespeare, ahimè il povero, sbrindellato, biecamente attualizzato, pieno di soluzioni e di peccati (gravi) di regia che lasciano il segno e lo spettatore stupefatto e sempre più brancolante nel buio. Se hai per le mani il testo più, magari sto pronunciando una parolaccia?, etero di tutti i tempi, un ragazzo e una ragazza che s’incontrano e si amano e vanno incontro alla morte, perché – e non è un discorso omofobo! – devi sottrarre a Romeo i tratti di quel ragazzo per affidarli a un’interprete femminile, con una scelta che appare tra lo scaltro e il forzato e il fasullo, e non è né giusta né coerente quella scelta, e pensare proprio in un’occasione come questa a una relazione omosessuale. Perché la nutrice deve essere nata sotto il cono fumante del Vesuvio, perché obbligatoriamente mostrare i giovani veronesi come esempi di gang metropolitane, in continuo assetto di guerriglia, in tute mimetiche, con spadoni e pietre con cui fracassate il cranio. Perché assoldare i palchi del Carignano per travestirli da lontano balconcino di Giulietta, perché imporre i giovani attori a urla estenuanti e continue anche se al momento non se ne vede la necessità (pure frate Lorenzo sbraitante?). Perché, tutti in proscenio, ultima ciliegina, con accesi toni drammatici e un gran numero di feroci colpi sul petto, intonare la marcia di Topolino che “solo tu puoi capir i mille e mille sogni di un bambin”. Se ne esce come gatti arruffati, ti rendi conto che di tutta la poesia trovata benissimo in altre precedenti messinscena nemmeno risalenti a chissà quando non ne siano restate che delle briciole, che ti rimanga soltanto il rumore e la carneficina assordanti della guerra. Non credo che “Romeo e Giulietta” sia soltanto questo. I giovani attori ce la mettono tutta, i più con diligenza e molti con passione, se non convince la debole Giulietta di Martina Montini il Romeo di Alice Fazzi tenta di esprimere irruenza e atteggiamenti più consoni ad una personalità maschile, il Mercuzio di Iacopo Ferro ha le note il più delle volte giuste e forse il più convinto e convincente della serata pare il Capuleti di Samuele Finocchiaro – quando detta l’ultimatum alla figlia non c’è da stravolgere il testo e attualizzarlo visivamente, il messaggio esce sonoro e ben definito dalle parole che hanno più di cinquecento anni: mettono allo stesso modo i brividi -, unito alla consorte Hana Daneri.

Elio Rabbione

Nelle immagini, il regista Filippo Dini e un momento delle prove (foto di Luigi De Palma).