ilTorinese

Renato Rascel, l’attore che nacque “per caso” a Torino

STORIE PIEMONTESI: a cura di CrPiemonte – Medium /   

Il 2 gennaio del 1991, moriva dopo una lunga malattia Renato Rascel, nome d’arte di Renato Ranucci

di Marco Travaglini

Artista incredibilmente versatile, indimenticabile protagonista del teatro leggero italiano, nella sua lunga carriera di attore, comico, cantautore e ballerino si cimentò in moltissimi ruoli. In molti, tra i non più giovanissimi, lo ricorderanno protagonista di moltissimi spettacoli dalla rivista alla commedia musicale, dall’intrattenimento televisivo e radiofonico all’operetta e al teatro.

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La sigla della trasmissione tv I racconti di Padre Brown

Non tutti sanno però che nacque “casualmente” a Torino il 27 aprile 1912, durante una tournée della compagnia di cui facevano parte i suoi genitori, il cantante di operetta Cesare Ranucci e la ballerina classica Paola Massa, artisti di opera comica che lavorarono anche con il grande Ettore Petrolini.

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Il Corazziere del 1961

Il piccolo Renato passò così i primi giorni di vita in una cesta dietro le quinte dove i genitori, a turno, si prendevano cura di lui tra una scena e l’altra. Venne poi battezzato a Roma, nella basilica di San Pietro per volontà del padre “che volle confermare la sua romanità risalente a sette generazioni”.

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Una vecchia locandina

Nascendo in una famiglia d’artisti fu normale che anche Renato sentisse il richiamo della scena e così, fin da piccolo, si ritrovò a calcare i palcoscenici di compagnie filodrammatiche e teatrali. A 10 anni entrò a far parte come soprano nel coro delle voci bianche della Cappella Sistina. Grazie alla sua travolgente simpatia e a un innato talento fece tutta la trafila dalla gavetta al successo.

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Le più belle canzoni

Suonò la batteria, ballava il tip-tap, si esibì come cantante, debuttò nel 1934 vestendo gli abiti di Sigismondo ne “Al Cavallino bianco” l’operetta più nota e popolare dopo la “Vedova Allegra”. L’esperienza lo portò a inventare un suo personaggio che lo rese riconoscibile al grande pubblico. La bassa statura e il fisico esile gli suggerirono la celebre, esilarante e surreale interpretazione del Corazziere.

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Rascel nelle vesti del Corazziere

Elaborò sketch e canzoni diventate pietre miliari della rivista, al fianco di attori e autori come Garinei e Giovannini. Con la sua compagnia teatrale mise in scena nel 1952 uno spettacolo — “Attanasio cavallo vanesio” — che ottenne un clamoroso successo, confermandolo tra i più amati beniamini del pubblico italiano. Un successo bissato con “Alvaro piuttosto corsaro”, “Tobia la candida spia”, “Un paio d’ali”, girando per i teatri di una Italia desiderosa di svago e divertimento.

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Rascel cantante

Si cimentò nel cinema con i suoi personaggi senza tralasciare ruoli più impegnati come ne “Il cappotto” (tratto da un racconto di Gogol’) con la regia di Alberto Lattuada e “Policarpo ufficiale di scrittura”, diretto dal torinese Mario Soldati. Rascel fu anche protagonista di una grande e commovente interpretazione nei panni del mendicante cieco Bartimeo nel “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli.

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Renato Rascel nei panni di Padre Brown

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Un primo piano di Renato Rascel

Rascel scrisse anche molte canzoni, alcune delle quali riscossero un successo che varcò i confini nazionali entrando a far parte del nostro repertorio popolare come “Arrivederci Roma”, “Romantica” ( con la quale trionfò al Festival di Sanremo nel 1960), “Te voglio bene tanto tanto”, “E’ arrivata la bufera”. I ragazzini della mia generazione lo ricordano in televisione con la veste talare del protagonista de “I racconti di padre Brown”, sceneggiato prodotto e messo in onda dalla Rai nel 1970. Risale a quello stesso anno la sua ultima interpretazione in una commedia musicale di Garinei e Giovannini (Alleluja brava gente) dove Rascel ebbe l’onere di sostituire all’ultimo istante il famosissimo Domenico Modugno con un giovane Gigi Proietti, pressoché sconosciuto al pubblico.

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Rascel con Giacobetti, Chiusano e la Mannucci del Quartetto Cetra nel 1970

Una carriera lunga e ricca che lo vide al tempo stesso innovatore e rappresentante autentico della storia nobilmente popolare della commedia italiana. Una vicenda umana e artistica che, ancora oggi, molti ricordano con affetto e riconoscenza.

Terra Madre Salone del Gusto, una nuova relazione con la natura

Terra Madre Salone del Gusto 2024 avrà luogo a Parco Dora dal 26 al 30 settembre prossimi e si pone nella condizione di individuare una nuova prospettiva, una nuova relazione con la natura.

Organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del Ministero del Turismo e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e Italian Trade Agency, la quindicesima edizione del Salone del Gusto pone l’accento sul creare una nuova relazione con la natura, attraverso il cibo, l’elemento più importante che ci conduce alla terra. Il claim scelto quest’anno è “We are nature”.

Questo percorso è il frutto di riflessioni che Slow Food ha avviato e condiviso a livello italiano e internazionale con la rete di soci, produttori, artigiani, pastori, pescatori e istituzioni sue partner in quasi quaranta anni di storia dell’associazione ( Slow Food nasce in Italia nel 1986) e in venti anni di Terra Madre.

“Sono trascorsi venti anni dalla prima edizione di Terra Madre – spiega il sindaco di Torino Stefano Lo Russo – un periodo in cui la manifestazione è cresciuta diventando un punto di incontro delle comunità del cibo di tutto il mondo. Per l’edizione 2024 Terra Madre e il Salone del Gusto hanno scelto di darsi appuntamento a Parco Dora, una cornice non solo adatta a ospitare grandi eventi, ma anche uno dei simboli della rigenerazione urbana e della contaminazione tra culture diverse in questa città. La Città di Torino avrà come sempre un suo spazio per presentare le tante iniziative e i progetti legati al tema del cibo, da quelli di studio a quelli di cittadinanza attiva per sostenere l’economia circolare e combattere lo spreco alimentare. Il cibo è un tema importantissimo che ha anche un’incidenza trasversale su tutta la nostra comunità . Per essere buono deve essere sostenibile ed etico. Terra Madre e Slow Food ci danno appuntamento per rinnovare questa riflessione, oggi più preziosa che mai”.

“Da venti anni Terra Madre è preziosa occasione di dibattito, conoscenza e cultura sui temi del cibo e della sostenibilità alimentare – affermano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale al Commercio, Agricoltura e Cibo Paolo Bongioanni – Si tratta di un appuntamento cresciuto nel tempo che consente a Torino di accogliere migliaia di delegati e affrontare ad altissimo livello una delle problematiche più cogenti dell’umanità. Quest’anno la manifestazione sarà l’occasione per riunire il Tavolo nazionale sui sistemi Alimentari, cui parteciperanno esperti della filiera Agroalimentare italiana insieme alle principali città italiane, per delineare la posizione del nostro Paese su cibo, sostenibilità e sicurezza alimentare a livello internazionale”.

“Con una situazione demografica a livello planetario che, in questi ultimi venti anni, ha portato un incremento della popolazione mondiale di 1,5 milioni di individui, e una crisi climatica galoppante, oggi è più che mai necessario unire le forze per far fronte a questo stato di cose – ha dichiarato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, ricordando l’appello per inserire l’educazione alimentare nelle scuole di ogni ordine e grado.

“Con una classe dirigente sorda e sempre più in balia degli interessi economici delle multinazionali o dei grandi fondi di investimento, noi crediamo che il cambiamento possa avvenire ancora dal basso. Ma per far sì che ciò si realizzi, è necessario che la società civile sia informata e avveduta su tutte le possibili e innumerevoli connessioni che, partendo dal cibo, si legano al benessere degli individui e alla salute del pianeta. In questa edizione Terra Madre vorrà promuovere una sana educazione e una più profonda conoscenza del comparto alimentare e delle dinamiche che ne sottendono. Solo attraverso questo percorso sarà possibile creare la consapevolezza di essere natura, consegnando un futuro diverso e migliore alle nuove generazioni”.

Ad aprire la conferenza di presentazione della quindicesima edizione del Salone del Gusto è stato Giacomo Portas, presidente di Environment Park, uno dei luoghi, oltre Parco Dora, cuore pulsante della manifestazione, che ospiteranno alcuni appuntamenti del palinsesto insieme a Cascina Fossata, Nuvola Lavazza e Eataly del Lingotto. Al catalogo degli espositori che è già online, insieme a una prima tranche del programma di conferenze, laboratori del gusto e appuntamenti a tavola, si aggiungeranno nei prossimi mesi presentazioni e degustazioni, gli appuntamenti organizzati negli spazi dei partner e delle istituzioni ( tutte le Regioni italiane saranno rappresentate), e gli eventi OFF organizzati in città le quali possono contribuire con le proposte da parte di circoscrizioni, associazioni, enti culturali e ricreativi.

Tra le tematiche centrali la riflessione sulle principali questioni di attualità, come la crisi climatica, il ruolo delle multinazionali nel sistema alimentare, la giustizia lungo la filiera del cibo, il futuro delle aree interne e delle terre alte, al possibilità di nutrire l’umanità attraverso modelli agricoli capaci di rispettare la natura, grazie al contributo di nomi di fama internazionale e alle testimonianze dei produttori.

MARA MARTELLOTTA

Forti, fortissimi! Le fortificazioni del Piemonte, storia e promozione turistica: un ricco programma di eventi

Da luglio al via il programma che mette in luce le numerose iniziative turistico-culturali di 5 siti fortificati del Piemonte e che culminerà con la seconda edizione di

FORTI FORTISSIMI! il 21 e 22 settembre

Nel 2024 si rinnova l’impegno per la valorizzazione del sistema delle fortificazioni piemontesi, declinando la visione più ampia e di lungo termine della Regione Piemonte e della Fondazione Compagnia di San Paolo, che hanno individuato nel ricco e differenziato patrimonio fortificato un asset strategico per la promozione turistica dei territori attraverso la cultura.

 

«Forti Piemonte – ha sottolineato Marina Chiarelli, Assessore regionale alla Cultura, Turismo e Sport – è un progetto di valorizzazione delle fortificazioni piemontesi, che con la loro storia e le loro architetture imponenti, sono oggi motore di sviluppo e di innovazione, capaci di offrire esperienze culturali di altissimo livello. Un patrimonio che ci ricorda la storia millenaria del nostro Piemonte ed è destinato non solo ad attrarre un pubblico internazionale, ma anche a far riscoprire a noi stessi luoghi che spesso sono rimasti nell’ombra».

«Siamo convinti che la valorizzazione del nostro patrimonio culturale sia un fondamentale driver di sviluppo sostenibile per i luoghi e per le loro comunità – dichiara Matteo Bagnasco, Responsabile dell’Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo. – Perché questo avvenga è tuttavia fondamentale agire in una prospettiva di cooperazione, concertazione e partecipazione di tutti gli attori che vivono, animano e gestiscono i territori, valorizzando le reti e i network e operando in un’ottica sistemica. Proprio partendo da questi assunti, abbiamo sviluppato in accordo con la Regione Piemonte il piano di valorizzazione culturale del sistema delle fortificazioni piemontesi, che, con questa seconda annualità, consolida le finalità e il percorso avviato lo scorso anno in una prospettiva di sviluppo di un’offerta turistica integrata e sostenibile del nostro straordinario patrimonio fortificato. In particolare, quest’anno siamo lieti che ad entrare a far parte del progetto “Forti Piemonte” vi sia anche “Le Strade dei Forti”, che abbiamo selezionato e sostenuto nell’ambito del Bando “In Luce_ valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori”, intervento pluriennale della Missione Creare Attrattività dell’Obiettivo Cultura per il sostegno al patrimonio culturale diffuso sui territori».

 

Ricco è il programma di valorizzazione 2024 che vedrà protagonisti, oltre ai forti di Exilles, Fenestrelle, Gavi e Vinadio, già coinvolti lo scorso anno, anche l’Opera 5 di Moiola (CN), un’opera in caverna, tra le più grandi del cuneese, facente parte di un più ampio sistema difensivo di fortini costruito tra il 1940 e 1940 in Valle Sturae il progetto Le Strade dei Forti nato dalla volontà di valorizzare il paesaggio fortificato del Pinerolese. Fra le iniziative turistico-culturali che animeranno i siti a partire dal mese di luglio, musica, spettacoli, visite guidate e tanto altro. Sarà avviato anche uno speciale gioco a premi per incentivare la visita e la partecipazione alle attività previste in tutte le fortificazioni coinvolte. Un fitto calendario che culminerà il 21 e 22 settembre con la seconda edizione del weekend “Forti Fortissimi!”.

A coordinare l’intera iniziativa sempre la Fondazione Artea, in collaborazione con Associazione Abbonamento Musei, Fondazione Piemonte dal VivoVisit Piemonte, con il supporto di entiassociazioni e stakeholders locali, direttamente o indirettamente coinvolti nella gestione e nell’animazione dei forti.

 

Fra le novità di quest’anno, la presentazione della brand identity “Forti Piemonte” che condensa in un logotipo e in un’immagine coordinata l’identità del sistema di valorizzazione in funzione di un efficace posizionamento.

 

«Dopo il successo del 2023 di Forti Fortissimi! che ha visto più di 3.000 presenze in un solo weekend e coinvolto un pubblico eterogeneo, anche straniero, – dichiara Davide De Luca, Direttore della Fondazione Artea – continua il nostro impegno a sostegno della cultura e della valorizzazione di luoghi e territori. Siamo molto soddisfatti del grande interessamento che ha ricevuto il bando, coordinato con AIAP – Associazione italiana design della comunicazione visiva, per la creazione del logo e dell’immagine coordinata del sistema di valorizzazione a cui hanno partecipato 95 professioniste e professionisti della grafica, del design e della comunicazione di tutta Italia».

 

Vincitore del bando è risultato il raggruppamento composto da Giulia Bardelli, Andrea Guccini e Michele Pastore (Studio But Maybe) con il progetto “Forti Piemonte”: lo scudo, simbolo millenario di difesa, subisce una rivoluzionaria scomposizione, da elemento marcatamente militare, si evolve in una rappresentazione moderna e aperta, conservando la sua essenza di riconoscibilità che richiama l’immaginario dell’araldica. Questo processo di destrutturazione dell’antico simbolo apre la strada a una nuova interpretazione visiva. Il monogramma risultante rivela linee contemporanee, pulite e riconoscibili, sposando storia e modernità in un’unica rappresentazione iconica capace di rinnovare l’immagine tradizionale delle fortificazioni piemontesi. Da questo elemento viene progettato il logotipo, costituito dalla dicitura “Forti Piemonte”.

 

In un’ottica di sistema e di comunicazione integrata, per il 2024 il progetto di valorizzazione Forti Piemonte prevede una campagna di promozione e valorizzazione dei siti coinvolti e delle attività da loro organizzate nei mesi estivi e si concluderà con la seconda edizione dell’iniziativa “Forti Fortissimi! Un weekend alla scoperta delle fortificazioni piemontesi”: sabato 21 e domenica 22 settembre le cinque fortezze piemontesi si uniranno in un unico circuito museale e culturale diffuso con proposte pensate per un pubblico diversificato di visitatori e turisti e che vedrà protagonisti, tra gli altri, grandi nomi del teatro, come Umberto Galimberti e Lella Costa.

Per l’occasione, le attività saranno rese maggiormente accessibili dal servizio di navetta andata-ritorno da Torino.

 

Informazioni e programma completo su www.fondazioneartea.org

A Torino prosegue “Quartiere Pulito”

Riceviamo e pubblichiamo – Prosegue incessante il progetto “Quartiere Pulito” promosso da PRO.CIVI.CO.S. OdV volontari della Comunità di Scientology, iniziativa che dall’anno scorso è in convenzione per Lavori di Pubblica Utilità.
Dall’inizio dell”anno ogni Domenica, quando il meteo lo ha consentito, sono state svolte attività di protezione e miglioramento dell’ambiente incentrate principalmente, ma non solo sull’area di Borgo Vittoria dove l’associazione ha sede e dove gli abitanti sono ormai abituati ad incontrare i volontari all’opera.
Ci ispiriamo al buon senso civico, come descritto nella guida intitolata La Via della Felicità, di L. Ron Hubbard – spiega Giorgio, uno dei volontari “tutor” che assiste le persone assegnate per LPU – Cerchiamo innanzitutto di mettere in pratica noi per primi quelle indicazioni di sana e rispettosa convivenza, poi di trasmetterle ad altri dando semplicemente il buon esempio. Non si vuole insegnare nulla a nessuno; solo ricordare il fatto che se ognuno tratta bene se stesso e ciò che lo circonda, possiamo davvero migliorare le cose per tutti.
Iniziato Domenica scorsa l’intervento ha interessato corso Venezia, via Valprato, parco Peccei, via Cigna, via Cervino, via Gressoney e proseguirà Domenica 14 luglio con ritrovo aperto a tutti a partire dalle 09:30 in via Villar, 2.

Giachino: “Tutta Torino appoggi Urso sul rilancio dell’auto”

“Chi vuole stare in mezzo tra Tavares e Urso fa un danno a Torino e al Paese.
 
Molto bello l’intervento del Ministro dello Sviluppo Economico Urso alla manifestazione del 125* anniversario della nascita della FIAT che ha giustamente ricordato quanto il Paese sia stato unito attorno al rilancio della FIAT nel dopoguerra.
Dal Sindaco Peyron al Presidente della Provincia Grosso , tutta Torino e tutto il Paese fece la sua parte perché il Paese ripartisse dopo le distruzioni della guerra. Attorno alla FIAT , la fabbrica delle fabbriche, nacquero tante aziende dell’indotto e grazie alle autostrade e ai trafori autostradali ci fu il boom economico e l’aumento del benessere. Gli operai del cuneese o del Sud poterono far studiare i propri figli ed erano in grado di acquistare l’auto che producevano.
Torino divenne la capitale industriale del Paese.
Non aver difeso l’industria dell’auto e’ stato un errore grave, delle amministrazioni comunali di Torino, non aver fatto nulla di fronte al calo della produzione di auto dal 1.900.000 dell’epoca Ghidella, l’ultimo grande manager del settore , alle 460.000 vetture prodotte in Italia lo scorso anno ha rappresentato un caso di distruzione industriale unico in Europa.
Ora con i soldi del fondo Giorgetti nato da una mia iniziativa sfociata nella Mozione Molinari, la grande scelta del Governo Meloni di usare quei fondi per riportare la produzione a 1 milione di auto l’anno, salvando così l’indotto.
Ecco perché Torino, dal sindacato al Comune , dai partiti alla Chiesa dovrebbero sostenere il Piano del Ministro Urso, l’unico che può rilanciare Mirafiori e tutto il settore auto come abbiamo fatto per la TAV.
 
Mino Giachino 
Responsabile piemontese trasporti di FDI

Muore improvvisamente a 40 anni la giornalista Valentina Gerace

Lutto nel mondo del giornalismo torinese  per la morte dovuta a un malore improvviso della giornalista Valentina Gerace. La 40enne lascia il marito Danilo Gobetto, giornalista presso la tv privata Retesette. Al collega Gobetto le condoglianze del direttore e della redazione de Il Torinese.

Autonomia, lettera della Regione alla Meloni

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale all’Autonomia, Enrico Bussalino, hanno firmato oggi la lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e al ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, in cui si chiede la riapertura di un dialogo costruttivo e proficuo, avviato dal Piemonte già dal 2018, sul tema dell’Autonomia differenziata per la Regione Piemonte.

Un passo decisivo per il Piemonte, nell’ottica di migliorare l’efficienza amministrativa e rispondere in maniera più efficace alle esigenze dei cittadini e delle imprese.

“L’autonomia regionale rappresenta una sfida importante – sottolinea l’assessore Enrico Bussalino -. Immaginiamo l’autonomia come un mezzo per migliorare i processi amministrativi e snellire gli iter burocratici, che spesso rappresentano un ostacolo per i cittadini e le imprese. Siamo convinti che un dialogo costruttivo con il Governo possa portare a risultati concreti e benefici per tutta la comunità.”

La lettera invita anche alla costituzione di un tavolo negoziale per discutere le modalità di attuazione e le tempistiche della riforma, con particolare attenzione alle materie in cui non è prevista la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), in conformità con la legge recentemente approvata.

AIGA, Associazione Italia Giovani Avvocati: stasera il summer party al Pero

Per celebrare l’inizio di un’estate mite e molto diversa da quella a cui siamo solitamente abituati, torna a Torino questa sera a partire dalle ore 20.00 presso il Pero- Imbarco sul Po– il locale immerso nel cuore del polmone verde della nostra città- il SUMMER PARTY organizzato da AIGA- sezione di Torino, l’Associazione Italia Giovani Avvocati.

Un’occasione far conoscere la professione forense nelle sue svariate sfaccettature e permettere ai giovani professionisti del settore di confrontarsi e scambiare delle idee in modo innovativo e intelligente in un contesto dinamico e variegato. L’evento è aperto anche ai non addetti ai lavori e la partecipazione è subordinata alla previa iscrizione tramite la compilazione del form che trovate al link di seguito indicato: https://forms.gle/DRFLD75FJOVURGVB9.

 La storia dell’Associazione AIGA risale al 1966 con l’esplicita volontà di “tutelare i diritti dell’avvocatura, garantire ai praticanti e ai giovani avvocati una idonea formazione professionale, contribuire per favorire la specializzazione dei giovani avvocati nonché agevolare l’accesso all’esercizio della professione forense”. Non solo un’occasione per creare una rete di conoscenze utile ed efficace per una professione come quella dell’avvocato, ma anche una base operativa per un confronto e la continua crescita professionale dei partecipanti. L’Associazione ha l’obiettivo non solo di creare occasioni di confronto ma anche di divenire una “rete per vigilare sul rispetto dei diritti fondamentali della persona ed in particolare sul diritto ad una effettiva difesa e ad un processo equo e di ragionevole durata“.

Valeria Rombolà

Kiev, Desirò: “Silenzio assordante delle sinistre”

Se da un lato, nonostante le mai celate posizioni filorusse leghiste, l’attuale Esecutivo continua a tenere il punto fermo nel sostegno all’Ucraina, con la Presidente del Consiglio Meloni che si augura un maggior impegno della Nato, dal lato delle opposizioni del centrosinistra populista perdura l’atteggiamento ambiguo, tanto che nessuna voce autorevole dei partiti di quell’area ha preso una posizione netta di condanna contro l’atto criminale che ha portato al vergognoso attacco dell’ospedale pediatrico di Kiev”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta il silenzio assordante del centrosinistra.

“Nonostante il centrodestra al Governo abbia sempre votato compatto a favore degli aiuti all’Ucraina, da due anni la sinistra parlamentare narra di una maggioranza divisa sul confitto russo-ucraino, quando è proprio il centrosinistra a dividersi ad ogni occasione, tra le astensioni del pd ed i voti contrari di cinque stelle e sinistra radicale“, aggiunge Desirò.

“Anche davanti alle immagini di bimbi colpiti deliberatamente dal satrapo russo, il centrosinistra tace o quasi: ad eccezione di un post generico sul profilo Instagram del gruppo degli Eurodeputati PD e di un’ancora più striminzito articolo sul blog Pentastellato, il silenzio è assordante e l’imbarazzo dovrebbe essere crescente”, continua Desirò.

“Questa è l’ulteriore dimostrazione della narrazione distopica di un centrosinistra in crisi di valori ed idee: in 24 ore ha gridato allo scandalo per la nascita di un gruppo parlamentare europeo, “i patrioti”, definendolo un favore a Putin, ma parallelamente non proferisce parola di condanna quando lo stesso leader russo commette deliberatamente un atto, definito anche dall’ONU, come crimine di guerra”, conclude Desirò.

Giachino: “La Tav anche per i passeggeri”

Intervenga su Macron e in Europa la Presidente Meloni
A proposito della richiesta francese di dedicare la TAV solo alle merci l’ex sottosegretario ai trasporti Giachino chiede alla Meloni di intervenire su Macron. Per un futuro Green occorre ridurre traffico passeggeri e merci su gomma e trasferirlo su rotaia. La TAV portando merci e Passeggeri rilancerà logistica e turismo dei territori attraversati.
Le Alpi per l’Italia sono una priorità. Dalle Alpi passano 2/3 delle nostre esportazioni e tanto PIL. Troppo importante per le ricadute sulla nostra economia e per un futuro green, spostare il 50% del traffico merci e passeggeri dalla strada alla rotaia. I ritardi sono costati miliardi di PIL alla economia torinese e valsusina. Questa posizione francese va contestata al massimo livello e immediatamente perché non danneggia solo la nostra economia ma anche quella europea.
Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO 
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI