ilTorinese

Bus e treni Green per ridurre l’inquinamento

La Regione Piemonte ha avviato l’iter per l’aggiornamento del Piano di qualità dell’aria. Dopo un primo passaggio in Giunta a metà giugno, il documento è stato ora deliberato ai fini della Valutazione ambientale strategica che si svilupperà nei prossimi 45 giorni, durante i quali il documento potrà essere esaminato e oggetto di osservazioni e contributi da parte dei soggetti interessati.

A settembre dovrà poi essere nuovamente adottato dalla Giunta e approvato dal Consiglio regionale in linea con i tempi previsti dal decreto approvato dal Governo lo scorso mese di settembre con la richiesta di definire il nuovo Piano entro 12 mesi.

Il nuovo Piano per la qualità dell’aria, sulla base delle analisi e valutazione tecniche effettuate da Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, punta alla significativa riduzione delle concentrazioni delle sostanze inquinanti in atmosfera nel più breve tempo possibile per rispettare gli obiettivi di qualità dell’aria posti dalle direttive comunitarie per il 2025 ed è coerente con il raggiungimento di quelli di riferimento proposti dall’Organizzazione mondiale della sanità per il 2030.

Il nuovo Piano è il frutto del lavoro scientifico svolto nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte, con il supporto tecnico-scientifico di Arpa e del tavolo tecnico per la qualità dell’aria, istituito il 28 settembre dalla Regione Piemonte e coordinato da Ires Piemonte, a cui hanno partecipato professionalità esterne e le direzioni regionali Ambiente, Energia e Territorio, Trasporti e Logistica, Attività Produttive, Agricoltura, Sanità e Commercio, il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, le Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli, Vco e la Città metropolitana di Torino, oltre che Arpa stessa.

«Abbiamo voluto affrontare il tema della qualità dell’aria con metodo scientifico. Siamo partiti dalla relazione di Arpa, che ha analizzato le diverse fonti emissive che

contribuiscono alla composizione degli inquinanti, e abbiamo messo in campo una serie di misure – valutandone effetti al 2025 e al 2030 – in grado di ridurre emissioni nei quattro macrosettori quali la mobilità, il riscaldamento, le attività produttive e l’agricoltura, che era già stata oggetto del Piano stralcio approvato lo scorso anno. Il risultato, che ora sottoponiamo all’analisi dei soggetti interessati per la raccolta di osservazioni e contributi, è un lavoro serio che, partendo dai numeri, pone obiettivi raggiungibili e centra gli obiettivi posti dall’Europa per la riduzione degli inquinanti e la tutela della salute, anche grazie al contributo dei Comuni e delle Province», dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

«Questo Piano è il frutto di un immenso lavoro che ha visto partecipare molti esperti sia nel campo della Pubblica amministrazione sia nel mondo accademico ed economico per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni al 31 dicembre 2025 richiesto dalla Commissione europea. Ci siamo basati principalmente sull’aiuto del trasferimento tecnologico in tutti i settori per poter sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie. Anche le risorse finanziarie a supporto delle tante misure sono significative del fatto che vogliamo raggiungere gli obiettivi con serietà», dichiara Matteo Marnati, assessore all’Ambiente, Intelligenza artificiale, Energia e Innovazione.

«Per l’aggiornamento del Piano, Arpa Piemonte ha utilizzato i più sofisticati strumento tecnico-scientifici disponibili sia in termini di modellazione digitale dei processi chimico-fisici, che di analisi chimica della composizione del particolato atmosferico, con cui è stato possibile determinare i contributi settoriali e geografici all’inquinamento e valutare l’efficacia delle azioni e delle misure previste» dichiara il direttore di Arpa, Secondo Barbero.

Il piano, per la Regione Piemonte, ha un valore di circa 4 miliardi di euro nell’arco del periodo di attuazione (2024-2030). La maggior parte delle risorse, pari a oltre 2,8 miliardi, risultano già attivati a partire dal 2025 su una serie di misure che proseguono anche negli anni successivi. In particolare, 2,9 miliardi sono destinati a misure sulla mobilità e i trasporti, 421 milioni per il settore energia, 153 milioni per le attività produttive e 334 milioni per l’agricoltura. Per tutti i settori il Piano indica una serie di misure, alcune delle quali rappresentano l’aggiornamento di attività già in atto, e il relativo obiettivo di riduzione emissiva al 2025 e al 2030.

In particolare: 6 misure e 35 azioni riguardano la mobilità e le aree urbane, 3 misure e 21 azioni il riscaldamento e le fonti energetiche, 3 misure e 7 azioni le attività produttive, 5 misure e 9 azioni l’agricoltura e la zootecnia.

Tra le misure più significative c’è il recepimento della norma nazionale con il blocco dei veicoli diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025, salvo diversa disposizione da parte del Governo, nei Comuni con più di 30 mila abitanti, l’introduzione da parte dai Comuni di ulteriori limitazioni a fronte di sforamenti delle soglie previste dalla normativa europea, progetti per nuove aree pedonali, interventi di forestazione urbana, oltre all’uso dell’intelligenza artificiale per la gestione del traffico e dei semafori.

Significativo il piano di sostituzione dei bus inquinanti e di treni con nuovi mezzi ad alimentazione green, oltre all’avvio di un progetto sperimentale per l’uso del biocarburante per i veicoli del trasporto pubblico locale. Il Piano comprende poi il potenziamento del Servizio ferroviario metropolitano e della rete ferroviaria, che sono una delle priorità della programmazione regionale, insieme alle misure di incentivo all’uso dei mezzi pubblici.

Come dimostrano i dati, i sistemi di riscaldamento degli edifici contribuiscono in maniera rilevante alle emissioni di inquinanti in atmosfera. Per questo, e anche nell’ottica della valorizzazione della filiera locale del legno, il Piano ne promuove l’efficentamento, incentiva la sostituzione di vecchie stufe con impianti a biomasse di nuova generazione, offre contributi per la manutenzione e promuove la diffusione di buone pratiche nell’uso con una particolare attenzione alla riduzione degli inquinanti e alla sicurezza degli impianti.

Il Piano, infine, promuove e incentiva l’efficienza energetica anche nelle attività produttive con l’obiettivo di ridurre le emissioni in atmosfera attraverso processi meno inquinamenti, tecnologie di abbattimento delle emissioni, processi di economia circolare e di decarbonizzazione anche nelle attività agricole.

Il Piano e le sue misure saranno oggetto di un monitoraggio costante attraverso l’istituzione di uno specifico Osservatorio. Per valorizzare l’apporto indispensabile di ogni

singolo cittadino alla riuscita del Piano sono anche previste forme di partecipazione diretta della comunità ai temi legati alla qualità dell’aria e ai cambiamenti climatici.

“Il crack dà dipendenza assoluta fin dalle prime assunzioni”: a Torino c’è un problema droghe, anche fra giovanissimi

Interventi tanto interessanti quanto inquietanti sono emersi durante un incontro pubblico nel quartiere torinese di San Salvario i cui residenti sono allarmati da un generale peggioramento della vivibilità. E la droga, in questa storia, è protagonista

A cura di Lineaitaliapiemonte.it

Vai quasi per caso a un incontro pubblico sulla questione tossicodipendenze a San Salvario, istituzioni, Polizia, Asl, organizzato da agenzia sviluppo locale San Salvario Onlus e non ti aspetti niente di chè e invece hai la fortuna di partecipare ad uno degli eventi su questo tema più interessanti degli ultimi tempi

Indubbiamente merito dei relatori estremamente qualificati e anche della non politicizzazione dell’incontro che ha visto sì la partecipazione dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torino Iacopo Rosatelli ma anche di esponenti della polizia scientifica, dell’area dipendenze Asl Città di Torino più il fondamentale contributo dei residenti della zona, tutti coinvolti da un fenomeno, quello dello spaccio e del consumo di droga, che sta assumendo connotati sempre più preoccupanti.

Dietro alla microcriminalità c’è, quasi sempre, la droga

Particolarmente interessante l’intervento della dottoressa Raffaella Fontana, Dirigente dell’impegnativo Commissariato Barriera Nizza di Torino, con competenza dal Lingotto a San Salvario, che racconta il territorio con le parole di chi lo vive realmente mostrando di conoscere dinamiche e casistica della cosiddetta microcriminalità dietro alla quale c’è una questione e la questione è la droga. Anzi le droghe, giacchè ognuna ha la sua specificità e tutte insieme creano il problema. Ma in questo momento il problema dei problemi è il crack.

Il problema dei problemi: il crack

La dottoressa Fontana lo dice a chiare lettere: “Il crack dà dipendenza assoluta fin dalle prime assunzioni”. E’ la frase che non sono le forze dell’ordine e non solo le istituzioni ma probabilmente tutte le varie agenzie, dalla scuola alle famiglie, dovrebbero avere ben presente. Tanto per essere più chiari ancora: non si può cominciare ad usare il crack per scherzo, non si può usarlo per fare un’esperienza perchè il crack dà dipendenza assoluta fin dalle prime assunzioni. Le parole sono pietre e le parole sono queste.

A Torino consumo di droga fin da giovanissimi

A Torino c’è un consumo di stupefacente impressionante: Torino con Milano è una città che mostra un consumo smodato anche di assuntori giovanissimi, il chè significa che nelle scuole circola droga. Non ci si può voltare dall’altra parte, non si può far finta di niente di fronte a queste parole. Tanto più che il fenomeno è talmente trasversale da riguardare tutte le scuole e tutte le classi sociali ed è ormai anche slegato da provenienze geografiche.

Il caso di via Nizza

In via Nizza risultano esserci sia spacciatori che assuntori di droga che stazionano nei pressi della stazione tanto che chi arriva col treno si trova davanti a una popolazione di individui per nulla raccomandabili che sono assuntori cronici e che mettono in atto piccoli furti miranti a guadagnare pochissimi euro: può essere il furto di un caricabatterie, un capo di vestiario, con l’obiettivo di comprarsi una dose di crack da 15 € che consumano in cinque o sei persone subito, passandosela con una pipetta. Il problema è che quest’operazione viene ripetuta dieci e quindici volte al giorno e ogni volta vanno in cerca di quella manciata di euro mettendo a segno piccoli “colpi”, e così ogni giorno. Per i residenti diventa sempre più difficile accettare il termine “microcriminalità” che può andare bene per le statistiche , non se ce l’hai sotto casa 24 h.

Appena arrestato e già fuori?”

Racconta la dirigente di cittadini che si recano in commissariato chiedendo come sia possibile che un individuo arrestato due giorni prima sia già libero: “ La condanna cosiddetta lunga al carcere arriva quando si crea quel che si definisce un cumulo di sentenze per cui il soggetto che è stato arrestato tante volte, dopo tutto il lunghissimo iter giudiziario, viene condannato magari a 10 anni”. Campa cavallo.

 

 Patrizia Corgnati

Donne Superga: Comitato Dora Spina Tre scrive al Comune

Il Comitato di cittadini Dora Spina Tre ha scritto al Comune di Torino una lettera per sapere se “l’annunciata demolizione della fontana nei giardini di via Verolengo riguarderà l’intera opera a ricordo delle donne che lavorarono nella fabbrica oggi dismessa e il cui edificio è in vendita (rinunciando la ASL a realizzare il previsto e necessario poliambulatorio di zona) o resterà l’installazione, da manutere, che lo affianca”.
Commenta il Comitato: “La vicenda è collegata alla scarsa considerazione della memoria del lavoro che nell’intera Spina 3 non ha lasciato traccia concreta. Come sarebbe stato possibile destinando almeno uno dei pochissimi edifici di fabbrica sopravvissuti alle demolizioni iniziali al nuovo quartiere, come luogo di ricordo e di aggregazione culturale”.

Anche in provincia di Torino Posteinteractive

l nuovo servizio a valore aggiunto consente di collegare i cittadini alle imprese

Torino, luglio 2024 – Da oggi è disponibile anche in provincia di Torino Posteinteractive, un servizio di recapito pensato per imprese o PA che hanno necessità di interagire con il cittadino per fornire, in fase di consegna, servizi di prossimità in località poco servite o a soggetti fragili che non possono muoversi dal proprio domicilio.

Tramite il palmare in dotazione, il portalettere in fase di consegna/ritiro di un pacco o di corrispondenza inquadra un QRCode appositamente inserito sulla spedizione con le indicazioni “personalizzate” per quel cittadino e per quel tipo di invio, aggiornando automaticamente della propria attività l’impresa o la PA richiedente con apposita rendicontazione.

Tra le funzioni disponibili l’identificazione del destinatario, la consegna in mani proprie o a delegato, la verifica della maggiore età, la firma e i controlli su documentazione da ritirare, le istruzioni sull’ attivazione e sull’uso di un bene consegnato e l’incasso di pagamenti tramite contrassegno.

Per tutte le informazioni su Posteinteractive è possibile consultare il sito https://business.poste.it/professionisti-imprese/prodotti/posteinteractive.html

Accordo tra Mauto e Ministero dell’Istruzione

A partire dall’anno scolastico 2024/25 il Museo Nazionale dell’Automobile potrà contare su una diffusione nazionale del proprio programma di attività educative sui temi della mobilità del futuro, della sicurezza e della sostenibilità.

 

Roma, luglio 2024. Il Presidente del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile Benedetto Camerana e il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara hanno firmato il protocollo d’intesa grazie al quale il Museo potrà contare, a partire dall’anno scolastico 2024/25, su una diffusione nazionale del proprio programma di attività educative sui temi della mobilità del futuro, della sicurezza e della sostenibilità.

 

“Il protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito è per il MAUTO una conferma della qualità del lavoro di ricerca che da tempo stiamo sviluppando sulla cultura dell’automobile e delle sue molteplici connessioni. Il tema della nuova mobilità, sistemica, sicura e sostenibile, è una chiave cruciale, sia tecnica che formativa, di accesso al futuro per l’Italia e l’Europa. Su queste basi ringrazio con convinzione il Ministro Professor Giuseppe Valditara per aver voluto promuovere la ricerca, che il Museo Nazionale dell’Automobile sta sviluppando, insieme alle migliori competenze tecniche nazionali, con la trasmissione capillare di tale conoscenza agli studenti italiani”.

Benedetto Camerana, Presidente Museo Nazionale dell’Automobile

 

Il MAUTO, da novembre 2023 ad aprile 2024, ha presentato al pubblico la mostra Drive Different. Dall’Austerity alla mobilità del futuro, un racconto multimediale che ha ripercorso decenni di politiche sulla mobilità, di ricerca tecnologica sui motori, di progettazione delle nuove aree urbane, di innovazione nel trasporto pubblico e di invenzioni futuristiche, e analizzato le sfide della Future Mobility legate agli obiettivi dell’Agenda 2030. La mostra ha offerto ai visitatori e, in particolare agli studenti, spunti di riflessione e una nuova consapevolezza riguardo ai temi trattati e ha permesso al Museo di aprire un nuovo filone di ricerca e di studio.

 

Per proseguire in tale ricerca e per rispondere alle sfide contemporanee della mobilità, il Museo Nazionale dell’Automobile sta sviluppando una nuova sezione del percorso permanente che esplora le innovazioni del futuro: un racconto che approfondisce temi attuali sia dal punto di vista tecnologico che comportamentale, grazie all’esposizione di prototipi avanzati, modelli all’avanguardia e contributi multimediali.

 

L’accordo con il Ministero prevede la divulgazione in forma digitale dei contenuti affrontati nel nuovo spazio espositivo e la progettazione di un concorso di idee rivolto alle scuole secondarie di secondo grado, con l’obiettivo di coinvolgere gli studenti rendendoli protagonisti attivi delle trasformazioni in atto. Gli elaborati prodotti dagli studenti andranno a comporre un quadro sistemico di quanto le nuove generazioni attendono dalla transizione ecologica e saranno presentati al Museo.

 

La notte dei vini rosati al castello di Moncalieri

 SABATO 20 LUGLIO dalle ore 19 alle 24

 

Giardino delle Rose, Castello Reale di Moncalieri

piazza Baden Baden 4, Moncalieri

 

 

Dal Piemonte alle cantine di tutta Italia, una serata sotto le stelle di Moncalieri per raccontare la grande varietà e le eccellenze dei vini rosati. 

 

Più di  50 cantine oltre alla esclusiva partecipazione del Consorzio Vini Bardolino. 

 

Moncalieri, 16 luglio 2024 – Al via la terza edizione della “Notte dei Vini Rosati”, la più grande manifestazione dedicata al patrimonio dei vini rosati in  Piemonte, sabato 20 luglio dalle ore 19 alle 24, al Giardino delle Rose nel Castello Reale di Moncalieri.

 

L’Italia, dopo la Francia e la Spagna, è diventata il maggiore produttore di vini rosati in Europa, con una grandissima varietà di declinazioni, attraverso la vinificazione in rosa dei grandi vitigni autoctoni del nostro territorio.

 

I vini rosati hanno trovato un’ampia diffusione e un forte interesse nel pubblico grazie alla loro versatilità e freschezza, diventando il wine trend dell’estate 2024.

 

“La Notte dei Vini Rosati” sarà l’occasione per conoscere questo grande patrimonio, da nord a sud, attraverso oltre 50 cantine: dal mare Adriatico con la Cantina De Antonis, all’oristanese, sulla penisola del Sinis, con Franco Ledda, dalla riviera di Levante di Ca Ferrua, al Parco nazionale del Vesuvio con Casa Setaro e poi l’appennino umbro con la Tenuta Baroni Campanino, l’agro pontino con Casale del Giglio, il Molise con  Di Majo Norante, la viticoltura eroica imperiese di Fontanacota e il Parco nazionale dei monti Sibillini con Coppacchioli Tattini. Il viaggio continua, infine, con Masciarelli da San Marino, Russo & Longo da Crotone, attraversa il Trentino con Tenuta San Leonardo, le terre del Chianti classico con Vignamaggio e la Puglia con la cantina San Marzano.

 

Il Piemonte sarà al centro, con le sue declinazioni, dalle Langhe al Monferrato, dall’astigiano all’alessandrino,  attraverso la partecipazione di Castelvej, Rigo, Cantina sociale Barbera dei sei castelli, Cascina Gilli, Cordara, Cournaja, Diego Pressenda, Franco Ivaldi, Cantina Maranzana, Marco Bonfante, Cantina Mascarello Michele e Figli, Paschetta, Pietro Rinaldi, Tenuta Genevrina, Tre Secoli, Vaudano Enrico e Figli, Venturello Ezio.

 

Protagonista della “Notte dei Vini Rosati” sarà il Chiaretto di Bardolino, il rosato più venduto d’Italia e autentica espressione del territorio del Lago di Garda, grazie alla collaborazione con il Consorzio Vini Bardolino che ci racconterà i vini di più di 25 cantine.

Celebre per il suo colore rosa chiaro con sfumature arancio, ottenuto con la vinificazione in rosa delle uve di Corvina, con fragranze che spaziano dai fiori alle erbe aromatiche, dagli agrumi alle albicocche e ai frutti di bosco, il Chiaretto di Bardolino, al palato, risulta fresco e con caratteristiche note minerali “saline”, tipiche dei vini che provengono da vigne allevate su suoli di origine morenica, che lo rendono leggero e versatile.

 

Durante la Notte dei Vini Rosati si potrà ascoltare il dj set di FORMINA e visitare il Castello Reale di Moncalieri, gli appartamenti reali oltre a degustare le eccellenze culinarie di Egregio.

 

 

INFO

 

Accesso / Piazza Baden Baden 4

Ingresso 19:0023:30

Accesso alla visita guidata del Castello : +5 €

 

MENÙ DEGUSTAZIONE

Ingresso fino alle 20: 5 calici a 20€

Ingresso + 3 Calici: 20€

Ingresso + 5 Calici: 25€

Ingresso + 10 calici: 40€

Ingresso + 15 calici : 50€

 

Due anni di collaborazione tra Politecnico di Torino ed Exclusive Brands

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Dante Graziosi e le storie della risaia

C’è stato un mondo che, scriveva Sebastiano Vassalli, “merita di essere documentato: nelle sue architetture, nei suoi attrezzi, nel suo linguaggio, nelle sue tradizioni, nelle sue storie”.

Non vi è dubbio che uno dei più importanti cantoni della civiltà contadina tra Sesia e Ticino, forse il più celebre, sia stato Dante Graziosi. Nato l’11 gennaio del 1915 a Granozzo , un borgo sull’acqua delle risaie all’estremo sud del novarese e al confine con il pavese lombardo, Graziosi fu medico veterinario, partigiano della divisione Rabellotti con il nome di battaglia di “Granito”, docente universitario di Igiene e Zootecnia all’Università di Torino, parlamentare della Dc per quattro legislature e sottosegretario in altrettanti governi, fondatore della Coldiretti novarese. Prima di dedicarsi alla narrativa fu anche autore di molti saggi scientifici di zootecnia. L’esordio letterario avvenne tardi, nel 1972 quando Graziosi ( all’epoca cinquantasettenne) fece rivivere con i racconti de La terra degli aironi la civiltà contadina che si era sviluppata tra le risaie della bassa novarese, narrando un mondo destinato al tramonto. Alla sua attività di veterinario dedicò nel 1980 il suo libro più famoso, Una Topolino amaranto, da cui venne tratto uno sceneggiato Rai. Nel 1987 pubblicò Nando dell’Andromeda, una saga padana al tempo delle mondine, della vita che si svolgeva sulle aie della bassa agli albori delle prime lotte sociali nelle campagne. Nando, il protagonista, è un camminante, uomo libero con l’animo del poeta. Al centro delle storie del “James Herriot italiano”, validissimo emulo del famoso scrittore e veterinario britannico, c’era il Molino della Baraggia di Granozzo dove l’autore, scomparso improvvisamente il 7 luglio 1992 a Riccione, era vissuto e dove sorge ora il centro sportivo di Novarello. Davide Lajolo ne descrisse il modo di raccontare sostenendo come potesse apparire all’antica, con una scrittura“che mette punti, virgole e sentimenti al posto giusto, che vibra e s’intenerisce nell’amore della sua terra, della gente, delle strade, dell’erba, della vita del suo paese, sia un riscatto dalla noia di certo burocraticismo politico, dalle formule e dalla corsa alle poltrone. È un ritornare a guardarsi allo specchio come uomo per ritrovare le caratteristiche di fondo di chi ha imparato perché si sta al mondo”. I suoi libri sono pubblicati dalla novarese Interlinea, casa editrice diretta da Roberto Cicala, che in occasione del ventesimo anniversario della morte di  Graziosi propose Le storie della risaia, un volume che raccoglie i migliori testi dell’aedo della Bassa.

Marco Travaglini

Regione, la Corte dei Conti ha parificato il rendiconto 2023 senza eccezioni

La Corte dei Conti ha parificato il rendiconto 2023 senza eccezioni. La Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per il Piemonte ha parificato, oggi 18 luglio 2024, il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2023. Il disavanzo è sceso a 5 miliardi e 110 milioni, 232 milioni in miglioramento rispetto al 2022. La Regione Piemonte, pertanto, nel 2023 ha recuperato tutte le quote dei disavanzi pluriennali. All’udienza erano presenti il presidente della Regione Alberto Cirio, gli assessori al Bilancio Andrea Tronzano e alla Sanità Federico Riboldi, oltre ai direttori Paolo Frascisco, Giovanni Lepri e Antonino Sottile.

La Corte dei Conti ha parificato senza eccezioni il Rendiconto della Regione Piemonte del 2023 confermando il percorso virtuoso che abbiamo iniziato cinque anni fa: rispetto al 2019 abbiamo ridotto il disavanzo da 6,6 miliardi a 5,1 miliardi, con l’obiettivo di scendere sotto i 5 miliardi nel 2024. Diminuisce anche il debito: era di 9,6 miliardi oggi è 8,4. Abbiamo quindi ridotto la zavorra che grava sul Piemonte e l’abbiamo fatto garantendo investimenti importanti e senza aumentare le tasse” dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano.


Rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale sul
l’art. 14 della L.R. 24/2016, che invitava la Regione a raggiungere un nuovo accordo con il governo a proposito degli accantonamenti per i pagamenti delle Asl, il presidente e l’assessore hanno annunciato che questo sarà raggiunto il 31 luglio, quando è previsto un nuovo incontro già convocato a Roma.

I NUMERI

Nel 2023 il debito rispetto all’anno precedente è stato ridotto di 26,2 milioni in quanto sono stati registrati tra gli altri i 249 milioni del Palazzo della Regione, acquisito come bene in leasing. Il totale complessivo del debito (incluso le anticipazioni DL. n. 35/2013) è pari pertanto a circa 8,486 miliardi. L’obiettivo per il 2024 è di proseguire sulla strada del contenimento del debito sostenendo comunque la spesa di investimento. La volontà è di liberare il territorio da quest’onere, affinché ogni risorsa possa essere concentrata sugli investimenti per far crescere in modo sano il Piemonte. Previsto per il 2024 la riduzione di altri 234 milioni di euro sul disavanzo cercando di contenere il debito. Ciò al fine di mettere in sicurezza i conti, rispettare tutti gli impegni e allo stesso tempo trattenere risorse per gli interventi e le misure necessarie.

I CONTI NEGLI ANNI

Per quanto riguarda il DISAVANZO (cioè il saldo negativo tra le uscite e le entrate della Regione) è passato da 6,6 miliardi di euro nel 2018 a di 5,11 miliardi nel 2023. In cinque anni è stato ridotto di oltre un miliardo e mezzo di euro (1,49milioni). OBIETTIVO 2024 Riduzione di altri 234 milioni per portare il disavanzo complessivo a circa 4,876 miliardi. Per quanto riguarda il DEBITO in cinque anni è stato ridotto di circa 1,2 miliardi di euro. È sceso dai 9,6 miliardi di euro del 2018 agli 8,486 miliardi del 2023. OBIETTIVO 2024 Riduzione di altri 315 per portare il debito complessivo a circa 8,161 miliardi.

Tra gli altri aspetti vale la pena di segnalare la soddisfazione per il raggiungimento di un risultato di competenza positivo ( € 117 mln ) e per la riconferma dell’equilibrio di bilancio che tiene conto delle risorse vincolate e accantonate (positivo per € 15 mln).

E’ proseguito il lavoro di valorizzazione del patrimonio immobiliare avviato con il trasferimento nella sede unica del Grattacielo Piemonte che ha comportato operazioni di dismissione ad esempio per l’ immobile di piazza Castello e di apporto di numerosi beni al “Comparto Regione Piemonte” del Fondo comune di investimento immobiliare “i3- Sviluppo Italia”, istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il tramite della “Invimit SGR S.p.A. oltre alla cessazione di numerosi contratti di locazione passiva che ha portato a risparmi sostanziosi.

La gestione finanziaria complessiva è stata caratterizzata da un acuirsi di criticità nella riscossione delle entrate, sia di natura tributaria sia da trasferimento e della conseguente difficoltà nella programmazione e gestione dei pagamenti, ciò nondimeno, Regione Piemonte ha registrato un ottimo indicatore di tempestività di pagamento dei debiti commerciali. La gestione ordinaria di Regione, senza considerare la gestione sanitaria, ha visto registrare incassi per complessivi € 2.966.264.017,64 e pagamenti per complessivi € 2.747.276.163,75.

Significativa anche l’incidenza delle misure rientranti nel PNRR che nel corso del 2023 hanno avuto progressivo avanzamento a cui la relazione sulla gestione ha dedicato una specifica sezione illustrativa e sulla gestione dei fondi comunitari. A tal proposito l’avanzamento del Programma POR FSE 2014/2020 al 31 dicembre del 23 mostra una capacità di spesa pari al 106,69% ed una capacità di impegno al 109,49%. La Regione Piemonte si colloca così relativamente allo stato di attuazione del POR FSE al secondo posto in termini di pagamento nella classifica delle Regioni.

Per quanto riguarda la spesa sanitaria, aumenta quella destinata al personale all’interno del percorso di assunzioni avviato nel 2023 e di riduzione progressiva del ricorso ai gettonisti. Inoltre, seguendo le indicazioni già emerse, la Regione sta procedendo alla riduzione delle partecipazioni detenute che erano 66 nel 2014 e sono attualmente 39, ed è prevista un‘ ulteriore riduzione visto che per 10 società è stato avviato il percorso di liquidazione.

Autonomia, raccolta firme a Torino

Questa mattina in piazza Carignano  a Torino ha preso il via la raccolta firme per  il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata. È promossa da un comitato di cui fanno parte  Cgil e Uil,  Pd, Sinistra Ecologista e Avs, DemoS, Più Europa, M5s, Libera e Anpi. L’obiettivo dei promotori è raccogliere  500mila firme per metà agosto.