ilTorinese

Un tempo rack jobbers…

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Gli anni Sessanta video il susseguirsi vorticoso di migliaia di etichette musicali rock grandi, medie, piccole o microscopiche, dalle caratteristiche omogenee, eterogenee, variabili in base alle annate, alcune “conservatrici”, altre decisamente “progressiste”, altre ancora pionieristiche, quasi al limite dell’”autodistruzione” e dell’ostracismo sul mercato.

In alcune lo sviluppo fu lineare, costante e lento, in altre a fiammate, con improvvise impennate ed altrettanto rapide cadute. Determinate etichette invece ebbero un movimento a successive fasi di accrescimento e stabilizzazione, poi ancora crescita e stagnazione, anche in relazione alle figure manageriali che entravano ed uscivano a ritmi talvolta serrati.

La “Palmer” [o Palmer Records o Palmer Records Co.] fu attiva a Detroit tra 1965 e 1972 e rientrava proprio in questa seconda categoria. Nacque come etichetta derivata dall’unione tra The Handleman Co. e Jay-Kay Record Distributing che in precedenza per vari anni avevano incrementato la loro azione nel ruolo di imprese all’ingrosso denominate “rack jobbers”; i rapporti erano stati di concorrenza, fino ad un “armistizio” e ad un accordo commerciale definitivo su Stati Uniti e Canada.

Nella parabola musical-commerciale di “Palmer Records” si rileva una fase apicale tra 1966 e 1967 con il “management” nelle esperte mani di Irving Biegel ed Al Rosner, che seppero dare un’impronta sicura e sempre efficace alle produzioni musicali della casa discografica. Tuttavia svariate vicissitudini successive, legate anche ad una radicale mutazione nei gusti del pubblico e a scelte commerciali e finanziarie un po’ troppo audaci, inaugurarono l’inizio di un declino che condusse la “Palmer” ad estinguersi entro l’estate del 1972.

Si riporta qui di seguito la discografia “Palmer” finora ricostruita, di non facile definizione specialmente dopo il 1968:

– Tobi Lark “I’ll Steal Your Heart / Talk To an Angel” (5000) [1965];

– Girls From Syracuse “Love Is Happening To Me Now / You Could Have Had Me All Along” (5001) [1965];

– Tim Tam And The Turn-Ons “Wait A Minute / Opelia” (5002) [1966];

– Tim Tam And The Turn-Ons “Cheryl Ann / Seal It With A Kiss” (5003) [1966];

– The New Arrivals “Big Time Girl / Somebody Else” (5004) [1966];

– THE SHY GUYS “We Gotta Go / Lay It On The Line” (5005) [c. 1966];

– Tim Tam And The Turn-Ons with The Tim-Tam Brass “Kimberly / I Leave You In Tears” (5006) [1966];

– ME AND DEM GUYS “Black Cloud / Come On Little Sweetheart” (5007) [1966];

– THE SHY GUYS “Where You Belong / A Love So True” (5008) [1966];

– The People’s Choice “Hot Wire / Ease The Pain” (P-5009) [1966];

– THE SHAGGS “Ring Around The Rosie / The Way I Care” (P-5010) [1966];

– Al Williams “I Am Nothing / Brand New Love” (P-5011) [1966];

– The Inside-Outs “Gunfred Goon / My Love (I’ll Be True To You)” (P-5012) [1966];

– Tim Tam [Tim Tam’s] “Don’t Say Hi [voc. / strum.]” (5014) [1966/1967];

– Tommy Frontera “Street Of Shame / Merry-Go-Round” (P-5015) [1967];

– Donna Lynn “Don’t You Dare / It Was Raining” (P-5016) [1967];

– THE CANADIAN ROGUES “Ooh-Poo-Pa-Doo / Keep In Touch” (P-5017) [1967];

– THE TRADEMARKS “I Need You (By My Side) / If I Was Gone” (P-5018) [1967];

– Jimmy Mack “My World Is On Fire / Go On” (P-5019) [1967];

– The People’s Choice “Savin’ My Lovin’ For You / Easy To Be True” (P-5020) [1967];

– J.T. Rhythm “All I Want Is You / My Sweet Baby” (P-5021) [1967];

– Ronnie Gaylord and Burt Holiday “A Place To Hide Away / Love (Where Have You Gone)” (P-5022) [1967];

– Tommy Neal “Goin’ To A Happening / Tomboy” (P-5024) [1967];

– THE GRIFS “Keep Dreaming / Northbound” (5025x) [1967];

– THE MORTICIANS “It’s Gonna Take A While / With Another Guy” (5027) [1967];

– Joey Welz with The New Century Singers “(I’ll Remember) Our Summer Love / What Did She Wear” (P-5030) [c. 1969];

– Joey Welz “Return To Me / Pretty Is The Word For Love” (P-5034);

– Joey Welz “Vintage Ballads To Remember Her By” [LP] (PLP-13401);

– The Joey Welz Bluze Revival “Rock Revival” [LP] (PLP-13402) [c. 1970];

– Joey Welz “Keyboard Electricity” [LP] (PLP-13403) [c. 1971];

– The Joey Welz Rock N’ Roll Revival “Revival Fires” [LP] (PLP13404) [c. 1971].

Gian Marchisio

I sessant’anni di Radio Caroline 

 

Questa è Radio Caroline sul 199, la vostra stazione musicale 24 ore su 24”. Con questo messaggio preregistrato sessant’anni fa, lanciato da una vecchia nave passeggeri danese, la MV Caroline , che stazionava al largo delle coste dell’Essex, a sudest dell’Inghilterra, venne annunciato l’inizio delle trasmissioni della prima radio libera del mondo ( “pirata”, si diceva un tempo), di gran lunga la più famosa. Era il 28 marzo 1964, quasi all’ora di pranzo. I due ragazzi terribili alla consolle, Chris Moore e Simon Dee, sapevano bene che in acque internazionali le leggi inglesi non valevano e che la musica poteva librarsi nell’etere senza ostacoli. La prima canzone che venne mandata in onda fu Not Fade Away dei Rolling Stones. In Gran Bretagna le nuove generazioni impazzivano per la musica dei Beatles e dei Rolling Stones, dei Moody Blues e degli Who che dividevano le scene con gli Yardbirds di Eric Clapton e i Kinks.

Di lì a poco avrebbero fatto la loro comparsa anche i Pink Floyd con le loro atmosfere psichedeliche. Pur in presenza di uno scenario unico e straordinario nella storia della musica pop e rock, le trasmissioni radiofoniche erano dominate dai tre canali radio della BBC, che confinava questi gruppi e le loro canzoni  nello spazio angusto e risicato di pochissime ore la settimana e non voleva saperne di ospitare  le band delle etichette indipendenti, mostrando di subire l’influenza delle grandi case discografiche come EMI e Decca. Quest’approccio piuttosto grigio, in puro stile old british, della radio pubblica e un insieme di regole alquanto strambe che, tanto per fare un esempio, limitavano a cinque ore il  tempo massimo in cui si potevano suonare dischi in diretta  o la scelta di  mandare in onda canzone cantate da altri interpreti o in versioni solo strumentali, fecero guadagnare a Radio Caroline un successo incredibile. L’idea della stazione “galleggiante” era venuta a Ronan O’Rahilly, un ventiquattrenne irlandese che aspirava a diventare un imprenditore musicale, riadattando allo scopo una nave passeggeri danese di 700 tonnellate, la MV Fredericia (formalmente registrata a Panama).

La famiglia di O’Rahilly, piuttosto benestante, era proprietaria di un piccolo porto privato a Greenore, nel nord dell’Irlanda. Le apparecchiature radio vennero installate con l’aiuto dell’ingegnere svedese Ove Sjöström che aveva lavorato in una esperienza simile in Svezia. Per il nome si ispirarono a una delle celebri foto di Caroline Kennedy, ritratta mentre giocava nello Studio Ovale della Casa Bianca ai tempi della presidenza del padre, John Fitzgerald Kennedy. Radio Caroline trasmetteva musica pop tutto il giorno e arrivò a raggiungere, dopo pochi mesi dall’inizio delle trasmissioni, quattro milioni di ascoltatori. Si apriva così una stagione del tutto nuova nel mondo delle comunicazioni e l’esempio di questi ribelli dell’etere generò molte altre radio libere che iniziarono la loro attività al punto che, in un sondaggio del 1966, quasi la metà dei sudditi di Sua Maestà dichiarava di sintonizzarsi regolarmente su una radio pirata o su Radio Luxembourg, potente emittente lussemburghese che era una specie di antenata delle radio pirata. Il governo britannico non stette con le mani in mano e pose di fatto fine all’epoca delle radio libere con il Marine Offences Act, un provvedimento restrittivo che entrò in vigore il 15 agosto del 1967. La legge, tuttora in vigore, “proibisce di trasmettere dalle navi, dalle strutture off-shore e dagli aerei in acque territoriali britanniche, o da navi e aerei registrati nel Regno Unito dovunque si trovino”. Quasi tutte le radio pirata smisero di trasmettere ma il testardo O’Rahilly, da buon irlandese cocciuto, decise di andare avanti e poco dopo la mezzanotte di quel ferragosto informò dai microfoni che la radio Caroline avrebbe continuato la sua attività e mandò in onda All You Need Is Love dei Beatles. Qualche anno più tardi Radio Caroline ripartì a bordo di una nuova nave, l’ex rompighiaccio Ross Revenge, dalle quali le trasmissioni continuarono fino al 1989 quando il ministro inglese Margaret Thatcher ordinò la presa di forza della nave con la successiva chiusura della radio. Ma nemmeno la Lady di Ferro riuscì a zittire l’emittente. Da allora Radio Caroline riprese e interruppe le trasmissioni più volte e ancora oggi è sulla breccia, trasmettendo via satellite.

Marco Travaglini

 

Il Centro per l’innovazione sociale avrà sede all’ex Incet

(TORINO CLICK) – È stato presentato a Roma, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, il Centro di Competenza nazionale per l’Innovazione Sociale, focalizzato sul collegamento tra politiche pubbliche e pratiche sociali, che avrà sede a Torino nei locali dell’ex-Incet.

Il Centro di Competenza Italiano per l’innovazione sociale, nato in rete con gli analoghi centri nazionali promossi in tutta l’Unione europea per iniziativa di soggetti pubblici e privati e nel quadro di un’azione della Commissione UE sostenuta dal programma EaSI finanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus (ESF+), è una piattaforma di accompagnamento per amministrazioni pubbliche, mondo d’impresa e società civile, per affrontare sfide sociali complesse con approcci innovativi.

“Intorno a noi, anziché diminuire, povertà e discriminazione crescono peggiorando la qualità della vita delle persone e minando la società nel profondo. Un cambiamento è indispensabile e non più rinviabile – commenta l’assessora all’Innovazione Chiara Foglietta -. C’è bisogno di reinventare le forme con cui prendersi cura della comunità, ideando e condividendo modi nuovi e innovativi di produrre valore sociale migliorando lavoro, istruzione, salute. L’innovazione può e deve contribuire alla costruzione di una società più stabile ed equilibrata e avere a Torino uno dei centri di competenza rappresenta un’incredibile opportunità per sviluppare capacità, scambiare conoscenze, creare sinergie con l’obiettivo di dare risposte efficaci ai bisogni, garantendo accesso alle risorse e partecipazione ai processi decisionali”.

Il Centro coinvolge importanti partner come il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università di Bologna, Euricse e la Fondazione Giacomo Brodolini. Questa collaborazione mira a creare un ecosistema inclusivo e collaborativo, facilitando lo scambio di competenze tra attori pubblici e privati.

Questa partnership, riunita all’interno del progetto europeo SEED  (Social Inovation Ecosystem Development) con il coordinamento del Comune di Torino, si è aggiudicata il il bando ESFA finalizzato a rafforzare i Centri nazionali e a promuovere la collaborazione transnazionale.

Tre gli obiettivi principali: diffondere la conoscenza e le competenze tecniche sull’innovazione sociale tra attori pubblici e privati; essere un punto di riferimento per il disegno di politiche pubbliche, collaborando con le amministrazioni centrali, regionali e locali nella creazione di servizi e soluzioni innovative secondo i principi dell’amministrazione condivisa; creare un ponte tra l’Italia e gli altri centri di competenza europei per lo scambio di esperienze e pratiche innovative.

Per promuovere l’innovazione sociale Il Centro offrirà diversi servizi, come definizione di strategie e piani d’azione, consulenza e formazione per enti pubblici, Terzo settore e imprese, supporto per accedere ai finanziamenti europei. Inoltre, favorirà il coinvolgimento e la cooperazione tra stakeholder per la costruzione di partenariati pubblico-privati, sosterrà i processi di co-progettazione, incentiverà la realizzazione e diffusione di studi sull’innovazione sociale.

Rosso e Fontana (Fi): “Pd giustizialista o garantista?”

 

“Il secondo avviso di garanzia raccolto dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino Paolo Mazzoleni ci sconcerta. Forza Italia come sempre è garantista e coerentemente è convinta che l’assessore riuscirà ad uscire estraneo a questo addebito così come a quello circa il palazzo Bluestone di piazza Aspromonte a Milano. Ci domandiamo però dove sia il Pd, dove siano le manifestazioni di piazza per chiedere le dimissioni di esponenti politici raggiunti da provvedimenti giudiziari. Il Pd è giustizialista o e moralizzatore solo verso gli esponenti di centro destra? O è garantista alla carta e al bisogno verso i propri compagni di partito? Ce lo chiediamo perchè dall’inizio della legislatura non è la prima volta che tutto ciò accade, ultima in ordine di tempo l’indagine di un collaboratore dell’assessore Carretta proprio in queste ore, il tutto dopo la nota vicenda Gallo di cui nessuno più parla. Come sempre avviene a Torino alla nota in cui viene comunicata l’indagine segue una omertosa opera di silenziamento. Nessuno che ci metta la faccia, neppure per tranquillizzare i cittadini. Ne prendiamo atto ma chiediamo coerenza. Noi lo siamo, da sempre garantisti, non solo al bisogno”. Ad affermarlo in una nota il senatore Roberto Rosso, vicepresidente di Forza Italia a Palazzo Madama e il coordinatore cittadino degli azzurri Marco Fontana.

Festival internazionale di musica celtica 

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Sabato 20 luglio, ore 21

 

La voce e l’arpa di Anne Auffret accompagnata dalla chitarra e oud di Florian Baron

 

 

I protagonisti del primo appuntamento, sabato 20 luglio, della XXII edizione del Festival internazionale di musica celtica alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, sono Anne Auffret, accompagnata dalla sua arpa celtica e da Florian Baron alla chitarra e oud (il liuto del mondo arabo-persiano) con un repertorio che va dai canti religiosi e profanigwerzioù e sonioù, testimone della grande vivacità e dell’immaginario della terra di Bretagna.

Il Festival è organizzato dalla Pro Loco di Buttigliera Alta con il patrocinio e il contributo del Comune di Buttigliera Alta.

 

ANNE AUFFRET

Originaria di Bulat-Pestivien alla frontiera tra Trégor e Cornovaglia, fedele alla sua lingua e alla sua cultura, Anne Auffret porta l’eredità musicale di questi luoghi della Bretagna più autentica, veri e propri capolavori di cultura popolare. La sua lunga carriera l’ha portata a collaborazioni con grandi interpreti della musica bretone in tutta Europa, Yann Fanch Kemener una delle più belle voci maschili di Bretagna, gli arpisti Kristen Nogues e Dominig Bouchaud, i sonneurs Bernard Pichard, Daniel Le Féon, Jean Baron et Christian Anneix.

 

FLORIAN BARON

Figlio di Jean Baron, maestro sonneur, Florian ha studiato l’oud in Siria e in Turchia, si approccia alla musica bretone in un modo molto personale, lasciando ampi spazi alle varianti e all’improvvisazione, portandolo a collaborare in duo sia con Anne, che con Erik Marchand e con il violinista Lucas Robin e anche con il quartetto Bamdadan. Questo universo musicale ricco e multicolore si fonde con la voce di Anne, alternando momenti di puro e semplice accompagnamento ad altri di vero e proprio diskaner, diventando cioè la seconda voce di questo stile di canto bretone conosciuto come kan ha diskan.

 

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Sabato 20 luglio, ore 21

Festival internazionale di musica celtica

Biglietti: 15 euro. Fino a 8 anni gratuito. Fino a 12 anni ridotto.

Prenotazione obbligatoria

Info e prenotazioni: 388 1881548 prolocobuttiglieraalta@gmail.com

Al colle dell’Assietta la festa del Piemonte

Domenica 21 luglio con la rievocazione della storica battaglia del 1747

 

 

Sabato 20 e domenica 21 luglio in programma la rievocazione della storica battaglia del col dell’Assietta del 1747. Sabato 20 luglio il programma della Festa del Piemont al Col ed L’Assietta prevede le visite al campo storico dalle 15.20 in avanti e la cena al rifugio Casa Assietta Jack Canali ( ex casa cantoniera) alle 19, prenotabile al numero 3756291465.

A partire dalle 21.30 sono previsti la camminata con le torce fino all’obelisco sulla Testa dell’Assietta, gli onori ai caduti della battaglia del 1747 e il falò a casa Assietta con accompagnamento musicale.

Domenica 21 luglio, dopo l’alzabandiera, la Messa in piemontese sarà celebrata alle 10, mentre la commemorazione ufficiale all’obelisco si terrà alle 11. Finalmente alle 11.45 si potrà assistere alla rievocazione storica della battaglia a Casa Assietta. Alle 12.30 è in programma il pranzo organizzato ai gestori del rifugio, seguito dai balli tradizionali piemontesi e dalla musica proposti dalla Filarmonica di Cavour e dal coro Alpino Rivoli. Alle 15 verrà presentato il libro dal titolo “La battaglia dell’Assietta e la campagna militare alpina del 1747”. Gli organizzatori sconsigliano la salita della Assietta a persone affette da problemi cardiaci, respiratori e di pressione. Chi sale deve munirsi di scarpe chiuse, possibilmente scarponcini o scarpe da ginnastica, evitando infradito, ciabatte, scarpe con tacco e suola scivolosa. Considerata la notevole variabilità del meteo ad alta quota, è bene munirsi di mantellina per la pioggia, giacche a vento ed è meglio evitare l’uso di ombrelli in quanto, in caso di pioggia, si può essere esposti a fulmini.

Gli organizzatori raccomandano il rispetto dei segnali stradali, in particolare quelli che indicano il divieto di sosta nel tratto della Provinciale 173 tra la zona in cui verrà celebrata la Messa e il rifugio Assietta Jack Canali. I partecipanti all’evento sono tenuti a rispettare le indicazioni dei volontari della Protezione Civile e delle Forze dell’Ordine. Le zone di parcheggio nei pressi del rifugio sono gestite dai volontari e risulta meglio limitare l’afflusso all’obelisco durante la commemorazione, visto che sulla Testa dell’Assietta lo spazio è limitato. Tutta l’area è protetta e l’ente di gestione dei Parchi delle Alpi Cozie invita i visitatori a non calpestare inutilmente i prati, non molestare gli animali autoctoni, tra i quali gli anfibi che popolano il vicino laghetto, non raccogliere fiori, erbe o piante e non calpestare le aree di torbiera segnalate, limitando altresì l’inquinamento acustico e luminoso e non abbandonando rifiuti.

Per ulteriori informazioni si può scrivere a info@ festa-del-piemonte-al-colle-assietta.it

 

Mara Martellotta

Violenza sessuale su tredicenne: in manette due settantenni

La Squadra Mobile di Vercelli ha arrestato due anziani vercellesi, di 69 e 70 anni, riconosciuti colpevoli di violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione minorile.

Era il 2021 quando i  Servizi Sociali del Comune di Vercelli segnalarono agli  investigatori della polizia un nucleo familiare di nomadi stranieri con quattro figli minori che versava in un grave stato di degrado morale e materiale.

Gli sforzi investigativi si focalizzavano immediatamente sulla situazione particolarmente delicata della figlia più piccola, all’epoca dei fatti appena tredicenne, che da mesi non andava più a scuola perché, a detta dei genitori, gravemente malata.

Da un tema  svolto dalla piccola si percepiva una richiesta d’aiuto proprio in relazione alle condizioni di vita familiare imposte ed alle frequentazioni di persone estranee al nucleo familiare. A seguito di intercettazioni ambientali si scoprì che i genitori facevano prostituire la ragazzina per ottenere denaro.

Se il Brachetto ti sorprende ai Murazzi

L’Assessore al Commercio, Agricoltura, Cibo e Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni ha tenuto a battesimo oggi al Capodoglio dei Murazzi di Torino BrachetTo live, la manifestazione che fino a domenica 21 luglio 2024 propone un intero fine settimana di degustazioni nel nome del Brachetto, designato “Vitigno dell’anno 2024”.
Dal 18 al 21 luglio il vitigno Brachetto è protagonista negli otto locali dei Murazzi del Po a Torino: Capodoglio, Vermoutheria Peliti’s, Gianca, Bomaki Murazzi, Porto Urbano, Magazzino sul Po, The Beach e Contrada Murazzi prepareranno tre innovativi cocktail a base di Brachetto e offriranno il Brachetto d’Acqui docg per accompagnare i dessert, mentre spettacoli dal vivo, musica e intrattenimento animeranno la sponda sinistra del Po.
Il Brachetto infatti è stato designato dalla Regione Piemonte per il 2024 “Vitigno dell’anno”, un’iniziativa che da alcuni anni punta a valorizzare e raccontare al grande pubblico i vitigni autoctoni del Piemonte e i loro territori e che per il 2024 punta l’attenzione su questo grande vino aromatizzato piemontese, coinvolgendo sia l’Assessorato al Commercio, Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte che il Consorzio Tutela Vini d’Acqui in tutti i propri eventi al grande pubblico.
Durante BrachetTo live, organizzato da Regione Piemonte, Visit Piemonte, Consorzio Tutela Vini d’Acqui e Associazione Murazzi del Po, il vino sarà proposto nelle sue diverse tipologie: la versione spumante, frizzante, passita ma anche Rosé, assieme ad eccellenze della cucina piemontese. Protagonisti nei locali sono i cocktail a base Brachetto, che rimarranno nella drink list per tutto il fine settimana.
L’iniziativa BrachetTo live è accompagnata dall’opera artistica di Ambra Viviani, giovane artista selezionata con il concorso “L’arte contemporanea per il Piemonte del vino” di Regione Piemonte, Piemonte Land of wine e Artissima Art fair, e che sarà protagonista anche di uno spettacolare videomapping proiettato sulla parete dei Murazzi dalle ore 22 di giovedì 18 luglio.

“Con BrachetTo live – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni nel corso della presentazione dell’iniziativa – iniziamo un percorso che proseguirà a settembre al Salone del Gusto e che punta alla creazione della filiera corta dell’agricoltura piemontese. Ne ho discusso proprio oggi con le associazioni datoriali agricole. Vogliamo mettere in collegamento le nostre grandi produzioni tipiche attivando una filiera che parta dal produttore e arrivi al consumatore valorizzando anche il commercio di vicinato, che sta passando un momento molto difficile. Dal vino al riso alla carne bovina, coinvolgendo il territorio a 360 gradi grazie al lavoro di Visit Piemonte. La miglior forma di comunicazione è però senza dubbio la degustazione, che ci permette di portare a casa quella cosa straordinaria che è la memoria del gusto. È un percorso virtuoso per il quale ringrazio il mio predecessore Marco Protopapa. A lui va anche il merito di aver firmato nel 2020 il Protocollo di Saluzzo per il contrasto al caporalato che già nei prossimi giorni lavoriamo per estendere a tutto il Piemonte. E annuncio che il 26 29 settembre contemporaneamente al Salone del Gusto saremo a Siracusa per il G7 Agricoltura, dove il Piemonte sarà presente con le proprie produzioni”.

Beppe Carlevaris, presidente del cda di Visit Piemonte, ha dichiarato che “ormai da anni il binomio enogastronomia-turismo in Piemonte è una realtà inscindibile. Parliamo di 19 docg e 41 doc. Nei soli territori Unesco registriamo 1 milione e 400 mila presenze turistiche. Visit Piemonte ha l’obiettivo di promuovere e fare marketing e comunicazione. In questi 3 anni abbiamo tracciato percorsi prima non consacrati. La nostra peculiarità resta non la quantità ma la qualità”.
Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di Tutela Brachetto d’Acqui, ha affermato che “con 850 ettari in 26 comuni e 1000 agricoltori che lo lavorano, il Brachetto è una solida realtà economica nelle province di Asti e Alessandria. Il Brachetto ha conosciuto crisi e successo ciclico ma ha qualità e versatilità uniche: un rosato naturale che produciamo anche in dry e fermo. La produzione ora è di 3 milioni di bottiglie con una capacità produttiva di 8-9. Ne arriverà dopo le vacanze una nuova versione pensata apposta per la fascia dei giovani dello spritz. La lanceremo dopo la vendemmia”.
Caratteristiche del vitigno Brachetto
In Piemonte la zona di produzione del vitigno Brachetto comprende il territorio dell’Alto Monferrato, con 26 comuni coinvolti, appartenenti alle province di Alessandria e Asti. Il Brachetto è un vitigno a bacca nera tra i più antichi del Piemonte: quasi estinto nel XIX secolo, viene rilanciato nella seconda metà del XX secolo, fino ad ottenere la prima Doc nel 1969 e poi la Docg nel 1996 come Brachetto d’Acqui Docg o Acqui Docg e Piemonte Doc Brachetto.
Dal 2014 il paesaggio vitivinicolo del Piemonte Langhe, Roero e Monferrato è sito Patrimonio dell’Umanità Unesco. Da allora, il Brachetto ha continuato il suo percorso di protagonista tra i grandi vini aromatici, tra i quali si distingue per le proprie particolarità e apprezzamento degli intenditori più raffinati. Sono infatti molte le caratteristiche organolettiche esclusive del vitigno: colori porpora, rubino con riflessi violacei o rosati, profumo unico di rosa e frutta matura con un gusto delicato ed inebriante. L’abbinamento più tradizionale, è con i dolci o a metà pomeriggio con la pasticceria secca o per un aperitivo leggero con salumi e formaggi. Ottimo con i sapori piccanti e della cucina fusion.

Vercelli, il Rotaract Club Sant’Andrea ospita la Distrettuale di Chiusura

Sabato 13 Luglio, il Rotaract Club Sant’Andrea ha accolto, per il secondo anno consecutivo nella città di Vercelli, la Distrettuale di Chiusura dell’anno sociale del Distretto Rotaract 2031. Il salone centrale del Palazzo della Borsa del Riso, cuore nevralgico dell’attività economica risicola vercellese, ha fatto da sfondo alla cena alla quale hanno partecipato i soci di vari club tra cui Umberto Cappa, presidente del Rotaract club Sant’Andrea, padrone di casa che ha egregiamente orchestrato l’evento, Pierfrancesco Bianca, Rappresentante Distrettuale uscente del Distretto Rotaract 2031, e Alessandro Ribetto, suo successore per l’anno 2024-25, tre membri del Direttivo Distrettuale entrante, facenti parte del club ospitante: Serena Cappa (Segretario Distrettuale), Chiara Belvisotti (confermata Tesoriere Distrettuale) e Federico Pizzamiglio (già Delegato di Zona per la zona Nord Ovest nell’anno sociale conclusosi ed ora Consigliere Distrettuale). L’Assemblea è stata indetta per analizzare il lavoro di un anno che è stato impegnativo, ma molto fruttuoso, per i soci rotaractiani che hanno movimentato circa 110.000 Euro in favore dei propri service, dimostrando che, unendo le forze e lavorando in sinergia e a titolo integralmente gratuito, si può fare la differenza nel servire il prossimo al di sopra di ogni interesse personale. Proprio per premiare l’impegno di alcuni soci, durante la serata, sono state consegnate le “Paul Harris Fellow” (la più alta onorificenza della famiglia rotariana), una spilla che è andata ad adornare il petto di Serena Cappa e Monica Brega, Presidenti della Commissione APIN per il progetto distrettuale per l’acquisto di strumentazioni all’avanguardia per il laboratorio di ricerca contro il tumore al pancreas dell’Ospedale Molinette di Torino. Per Umberto Cappa, confermato presidente del Rotaract club Sant’Andrea anche per il prossimo anno, il meritato riconoscimento intitolato al professor Gianfranco Lenti, una spilla che viene consegnata solo ai presidenti di club che si sono distinti per il loro impegno nel Distretto; questo il suo commento: “È stato un onore e un piacere aver organizzato questo evento, ed aver consentito ai partecipanti di ammirare un luogo simbolo della città e della provincia di Vercelli: il palazzo della Borsa del Riso, con la sua storica architettura rigorosa e austera. L’occasione è stata la chiusura del nostro anno sociale, ricco di tante iniziative e grandi successi, festeggiati nel migliore dei modi insieme al Distretto, al quale vanno i miei ringraziamenti, ovviamente estesi a tutto il club Sant’Andrea”. Si uniscono alle sue parole quelle di Pierfrancesco Bianca, uscente Rappresentante Distrettuale: “Non si poteva scegliere un posto più suggestivo per concludere questa annata stupenda all’insegna dei service e all’attenzione per il miglioramento del territorio.

Vercelli è centrale nel Distretto e strategica per essere raggiunta da ogni Club perché – va ricordato – sono i club con i soci il vero motore del Rotaract.
Il 13 luglio alla borsa valori si é quindi concluso quest’anno da record per il Distretto 2031 che ha visto un aumento sostanzioso del suo effettivo e lo svolgersi di tantissimi progetti sul territorio piemontese e valdostano.
Sono innumerevoli i service e le campagne di beneficenza portate avanti quest’anno, troppe per essere riassunte ma abbastanza per dire che abbiamo apportato modifiche al territorio e migliorato la realtà in cui viviamo.
Per ricalcare il motto, abbiamo illuminato.
Come RD uscente desidero ringraziare di cuore il club Sant’Andrea per il supporto dato e per l’immenso impegno dimostrato in ogni occasione dell’anno.
Auguro ad Alessandro Ribetto un anno pieno di gioie affinché possa emulare i successi di quest’anno”.

ILARIA REY