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Garante dei detenuti: “Sovraffollamento, suicidi e aumento di minori in carcere”

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“Riavviare e valorizzare la Cabina di regia tra istituzioni e potenziare le risposte sulla Sanità penitenziaria” sono due delle richieste formulate dal Garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano nel corso dell’illustrazione – oggi in Aula – della relazione annuale del proprio Ufficio.

Prendendo le mosse dalle conclusioni del convegno Carcere: il ruolo delle Regioni, svoltosi nell’ottobre scorso a Torino, Mellano ha aggiunto, tra le richieste, la necessità “di fare sistema con le politiche attive del lavoro, la formazione professionale, la scuola e i progetti avviati con il privato sociale e il territorio”.

“Occorre inoltre affrontare – ha proseguito – le questioni relative ai servizi dedicati al disagio mentale: le Articolazioni per la tutela della salute mentale (Atsm), le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) e i servizi dedicati sul territorio” e ha richiamato l’attenzione sulla prossima riapertura del Centro per il rimpatrio (Cpr) di corso Brunelleschi, a Torino.

Mellano, il cui mandato scadrà nel febbraio 2025, ha sottolineato che “le funzioni del Garante non sono limitate entro il perimetro del carcere ma si estendono all’esecuzione penale esterna, in continua espansione, se si considera che, a livello nazionale, al 31 dicembre 2023 erano 60.166 i detenuti in carcere e 130.406 persone erano seguite dagli Uffici per l’esecuzione penale esterna (Uepe)”.

Per quanto riguarda la giustizia minorile Mellano si è, inoltre, soffermato “sul fortissimo incremento, negli ultimi tre anni, dei detenuti nel sistema penale minorile: 318 al dicembre 2021; 400 al dicembre 2022; 495 al dicembre 2023 e 580 all’agosto 2024. Una situazione che, a causa di crescenti disagi, proprio all’inizio di agosto ha provocato una rivolta all’Istituto minorile Ferrante Aporti di Torino dove, su una capienza massima di 46 posti, i detenuti erano 60 e da settimane una dozzina dormivano su brandine da spiaggia aggiunte nelle stanze”.

Mellano ha anche puntato l’attenzione sull’alto numero di suicidi, “che dall’inizio dell’anno sono 73 in Italia, di cui 6 in Piemonte, mentre in tutto il 2023 sono stati 69, di cui 5 nella nostra regione” e sui procedimenti penali per tortura e violenza in corso a Biella, Cuneo, Ivrea e Torino.

“Il Garante – ha sottolineato – si è costituito parte civile a Torino e a Ivrea e intende farlo anche a Biella e a Cuneo grazie al patrocinio ‘pro bono’ del presidente della Camera penale del Piemonte occidentale e della Valle d’Aosta”.

Il dibattito è stato aperto da Domenico Rossi – intervenuto per il Pd con Nadia Conticelli ed Emanuela Verzella – che ha sottolineato come, di anno in anno, le criticità denunciate rimangano più o meno le medesime, suggerendo di “provare a elencare i problemi in modo puntuale e tentare di risolverli dandoci delle scadenze. Occorre, inoltre, puntare su lavoro e formazione perché è chiaro che più le persone hanno titoli di studio elevati meno hanno possibilità di andare in carcere”.

Roberto Ravello (Fdi) ha rivendicato “che il Piemonte, con la rete dei Garanti comunali, è tra le Regioni più avanzate d’Italia” e dichiarato la contrarietà “a indulti, amnistie e abolizione delle carceri minorili”, illustrando “quanto fatto dal Governo negli ultimi venti mesi per la sicurezza all’interno del carcere, per il sovraffollamento, per la rieducazione e il reinserimento dei detenuti”. Ha invece espresso riserve sulla decisione del Garante di costituirsi “parte civile nei processi contro la polizia penitenziaria senza averlo mai fatto in nessun procedimento nei confronti della popolazione carceraria quando si è resa responsabile di disordini e distruzioni”.

Giulia Marro – intervenuta per Avs con Alice Ravinale – ha evidenziato come “il ruolo del Garante sia fondamentale, essendo l’unica voce che porta dal carcere le istanze di chi è dentro, diversamente da chi ci lavora che può rivolgersi ai propri sindacati di riferimento”, ha espresso preoccupazione “per il nuovo Ddl sicurezza proposto dal Governo, che rischia di inasprire l’emergenza carceraria il cui effetto sono sovraffollamento, suicidi e scioperi della fame e per l’aumento delle persone tossicodipendenti in carcere perché manca il personale medico e gli educatori per seguirli”.

Gianna Gancia (Lega) ha affermato di “avere a cuore i seri problemi delle persone con disagio mentale e psichiatrico: dobbiamo fare in modo che chi ne soffre venga curato, ma non nel sistema carcerario, soprattutto per chi ha commesso reati minori”. Anche lei ha espresso qualche perplessità “sulla costituzione di parte civile, perché credo che le guardie carcerarie lavorino in un clima di forti difficoltà”.

Alberto Unia (M5s) ha ribadito la necessità di aprire una discussione “per cercare di trovare soluzioni affinché la detenzione rappresenti sempre più un’occasione per i detenuti per crescere e per imparare in maniera continuativa”, facendo riferimento “a un’epoca in cui si parlava di progetti di lavori socialmente utili sia all’esterno sia all’interno del carcere”.

Silvio Magliano (Lista Cirio) ha sottolineato “la necessità di impegnarsi sui temi della Sanità penitenziaria e sulla formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro, strumenti insostituibili per aiutare i detenuti a riscattarsi e a diminuire i rischi di recidiva grazie anche al contributo del Terzo settore e delle associazioni no profit”.

Paolo Ruzzola (Fi), osservando che “il numero dei detenuti e il conseguente sovraffollamento, fonte di esasperazione e di proteste, sia in ulteriore aumento” ha ricordato “l’importanza di accrescere il numero del personale e aiutare i detenuti a riscattarsi per evitare il rischio di recidiva. Alla certezza della pena dobbiamo affiancare politiche educative e di reintegrazione nel tessuto sociale”.

Un corso di difesa aperto alle donne di tutte le età

Giornata promossa da Fdkm e Unione Sindacale Italiana Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta

Sabato mattina 28 settembre a partire dalle 8,45 si svolgerà un evento importante di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. L’iniziativa si terrà presso la palestra della scuola Borione in via Borione 5 a Gassino Torinese.

Gli organizzatori, gli atleti e gli enti patrocinatori:

Evento aperto a tutti

L’evento, aperto al pubblico, vedrà la presenza di esponenti delle istituzioni e sarà occasione per fare il punto sul tema della violenza contro le donne e sulle iniziative da adottare, ad incominciare dal corso di difesa che verrà presentato. Si tratta di un primo appuntamento al quale ne seguiranno altri due rispettivamente il 26 ottobre e 25 novembre.

Ecco la locandina con tutte le informazioni 

 

Investe e accoltella l’ex compagna: la donna è in condizioni critiche

Dopo il femminicidio di ieri sera a Torino, questa mattina a Soriso, in provincia di Novara, un senegalese di 50 anni ha cercato di uccidere l’ex moglie. L’ha attesa di fronte alla scuola frequentata da figlio, l’ha investita con l’auto e poi l’ha accoltellata.  È ricoverata in gravi condizioni in ospedale e l’uomo è in stato di fermo. Gli inquirenti stanno ricostruendo le dinamiche dell’aggressione.

 

Ius Scholae, Nallo (Sue): “Cirio abbia più coraggio”

Nel dibattito sullo Ius Scholae in Consiglio regionale è intervenuta anche la consigliera regionale di Stati Uniti d’Europa Vittoria Nallo

“Come al solito il Presidente Cirio è riuscito a sostenere tutto e il contrario di tutto. Proprio nelle ore in cui il Referendum Cittadinanza sta raggiungendo le necessarie 500.000 firme, al centrodestra è mancato il coraggio, quello che ci si aspetterebbe da coloro che sono chiamati a rappresentare l’intera Regione. Come lista Stati Uniti D’Europa continueremo a portare avanti la proposta sullo Ius Scholae perché riteniamo che i ragazzi che abbiano completato un ciclo di studi in Italia debbano essere considerati italiani a tutti gli effetti, e non cittadini di serie B.
Citando Winston Churchill, vero statista che del coraggio fece una virtù imprescindibile, “Il coraggio è giustamente considerato la prima delle qualità umane, perché è la qualità che garantisce tutte le altre”. Ci auguriamo che il Presidente Cirio possa trovare il coraggio che è mancato oggi in questa aula.

Pompeo (Pd), ospedale ASL To5: l’assessore annuncia piano fattibilità entro 2025

 “Ho interrogato, oggi, l’Assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi per fare chiarezza, con urgenza, sulle criticità ancora esistenti relative all’annosa vicenda della costruzione dell’Ospedale unico dell’Asl TO5. Nella scorsa legislatura, infatti, è stata individuata una nuova area per la realizzazione del presidio ospedaliero nel compendio demaniale del Comune di Cambiano al posto di quella di Vadò, adducendo come motivazioni di preferenza i minori costi dovuti alla disponibilità di un terreno del demanio e le migliori caratteristiche idrogeologiche. Tuttavia gli ipotetici vantaggi sembrano essersi trasformati in criticità” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“E’ emerso, infatti, che il terreno avrà un costo, è stata rilevata una parziale esondabilità, i livelli acustici non sono idonei perché la presenza relativamente vicina, in linea d’aria, della pista di motocross a Sabbioni nel Comune di Trofarello, potrebbe rappresentare un problema in tema di zonizzazione acustica, e infine la viabilità di accesso alla struttura richiede l’abbattimento del casello della tangenziale di Vadò. Inoltre, si sarebbero, ulteriormente, allungati i tempi per l’aggiudicazione definitiva e la stipula del contratto con l’impresa appaltatrice, previste in estate. A aprile 2024, infatti, l’Azienda Sanitaria aveva annunciato l’assegnazione del Pfte (Progetto di fattibilità tecnico-economica), dando nove mesi di tempo alla ditta per definire superfici di occupazione del nuovo nosocomio dell’ASL TO5, numero di piani, volumi, spazi e l’esatto posizionamento nell’area. Ma, secondo notizie di questi giorni, la progettazione deve ancora partire. Tutti questi fattori rischiano di far aumentare considerevolmente i costi e dilatare i tempi” precisa la Consigliera regionale Pd.

“Nella sua risposta, letta in Aula dall’Assessore Vignale, l’Assessore Riboldi ha ripercorso le diverse fasi della cronistoria dalla scelta della nuova localizzazione del nuovo ospedale dell’Asl To5 fino agli ultimi atti, precisando che il Pfte dovrebbe essere pronto entro il 31 dicembre 2025, secondo quanto previsto dal cronoprogramma. Nei prossimi mesi monitorerò con attenzione la situazione e sarà sicuramente importante, per acquisire ulteriori elementi, l’approfondimento al quale si è reso disponibile l’Assessore Riboldi, in IV Commissione, non solo sull’Ospedale dell’Asl To5, ma su tutti i progetti di edilizia sanitaria, fondamentali per il rilancio della sanità piemontese” conclude la Consigliera Pompeo.

Lo ius scholae divide il Consiglio regionale

“Oggi la collega Pentenero ha presentato un ordine del giorno che sa di sfida. Non si è voluto parlare di questo argomento con serenità, ma non dovremmo utilizzare temi così importanti per cercare di dividere l’avversario”. Così il presidente della Regione Alberto Cirio, in Aula, ha aperto il suo intervento sul dibattito relativo all’Odg “Riconoscimento dello ius scholae quale requisito per la cittadinanza italiana”, presentato appunto da Gianna Pentenero, capogruppo Pd.

In sede di replica, la consigliera ha risposto che “con l’intervento del presidente la maggioranza s’è tolta la maschera e ha dimostrato la sua incapacità di discutere le cose. L’ordine del giorno risponde a un processo democratico e non a caso è stato presentato ben due settimane fa. C’era tutto il tempo per poter intervenire sul testo e trovare un punto di incontro. Si può emendare, se ne può presentare un altro, ma tutto questo non è avvenuto”.

L’ordine del giorno è stato respinto a maggioranza dei voti, 29 voti contrari e 19 favorevoli.

Cirio aveva anche spiegato di non aver condiviso tutti gli interventi sentiti durante il dibattito. “Per esempio, io mi sono sentito italiano quando ho scoperto la storia di mio nonno che aveva fatto il partigiano, perché la cittadinanza è un processo di integrazione e di condivisione, non è lo ius soli, che è un modo casuale di ottenerla. E questo ordine del giorno punta allo ius soli, che ci vede del tutto contrari”.

“Non siamo nemmeno d’accordo con i cinque anni di studi che voi proponete per ottenere la cittadinanza – ha aggiunto il presidente – riteniamo che debbano essere almeno 10: è questa la durata della scuola dell’obbligo per tutti, italiani e stranieri”.

“Questo non vuole dire che all’interno della nostra coalizione non ci siano sensibilità e posizioni diverse – ha precisato -. La Lega, per esempio, teme che lo ius scholae possa essere una scorciatoia. Naturalmente ne parleremo all’interno della nostra coalizione, che non è un’unione aritmentica: noi come Forza Italia poniamo la questione, senza volontà di dividere, di rompere, io voglio un centrodestra moderno, che si confronta e che ragiona. Anche perché si tratta di uno scarto di soli 2 anni. Oggi già a 18 si può ottenere la cittadinanza, con lo ius scholae abbassiamo l’età a 16, calcolando i 10 anni di scuola dell’obbligo che inizia a 6 anni”.

Nessun rappresentante di maggioranza è intervenuto, mentre sono state diverse le dichiarazioni di opposizione.

 

IL DIBATTITO

Gianna Pentenero (Pd) nel dibattito generale ha detto che “auspicheremmo una nuova legge sulla cittadinanza, non dimenticando il tema del calo demografico e tenendo conto della necessità di avere percorsi educativi adeguati per i bambini e le bambine stranieri. Lo ius scholae è un segnale di civiltà sul quale possiamo trovare punti di convergenza, anche se è solo una partenza”.

Pasquale Coluccio (M5s): “Ho due figli che sono nati in Italia e hanno avuto compagni di classe e di sport, che sono sempre stati cittadini di serie B. Ciò a causa di una legge che ha oltre trent’anni, che non permette a chi è nato in Italia di essere italiano. All’estero la legislazione è molto più avanti, in Germania bastano 5 anni di residenza dei genitori e in Francia 8. In Spagna è sufficiente un solo anno”.

La consigliera ventenne Simona Paonessa (Pd) ha aggiunto che “i miei amici e i miei compagni spesso non hanno la cittadinanza italiana, ma vivono qui, sono nati qui e non vedo come si possa negare loro questo diritto”.

Giulia Marro (Avs): “Non abbiamo firmato questo ordine del giorno, perché ne abbiamo un altro che riteniamo migliore, ma crediamo comunque che questo sia un buon segnale che va a rinnovare il patto sociale tra cittadini”.

Emanuela Verzella (Pd): “Non dobbiamo avere paura di fare questa scelta, da docente e da dirigente scolastica posso dirvi che è una paura immotivata: ho visto centinaia di bambini venuti dall’estero e passare per lo ius scholae non deve farci temere per l’apprendimento dei nostri figli”.

Fabio Isnardi (Pd): “Concediamo cittadinanze a persone nate dall’altra parte del mondo, solo perché magari hanno un bisnonno italiano. Non sono mai stati in Italia, non parlano la nostra lingua, non pagano qui le tasse. Credo che la scelta di civiltà dovrebbe invece essere premiare chi sceglie di vivere qui”.

Vittoria Nallo (Sue): “Abbiamo apprezzato le dichiarazioni di stampa del presidente Cirio, che si è detto a favore dello ius scholae, anche se decennale e non quinquennale come vorremmo noi. Però poi Forza Italia quando bisogna votare, si esprime in maniera contraria a questo provvedimento. Chiediamo quindi un impegno concreto, non solo a parole”.

Alice Ravinale (Avs): “Siamo ovviamente favorevoli all’ordine del giorno, nella sola Torino sono oltre il 30% gli studenti stranieri. Mi stupisce che alcune riflessioni partano dal concetto di paura, perché mi chiedo di cosa dovremmo avere paura, non certo dei bambini e delle bambine.

Monica Canalis (Pd): “Non citerò grandi principi sociali, ma intendo citare il ‘Sole-24Ore’, un quotidiano che scrive a favore delle imprese: i lavoratori stranieri nel 2023 hanno contribuito per l’8,8% al Pil nazionale. Conosciamo il motto “No taxation without rapresentation”, un principio della cultura liberale che oggi stiamo violando”.

Alberto Unia (Mss): “Proprio a scuola, personalmente, mi sono sentito per la prima volta italiano. È a scuola che ci si sente parte di una comunità nazionale: cerchiamo di pensare al mondo tra venti o trent’anni e prendiamo decisioni di conseguenza”.

Nadia Conticelli (Pd): “Trovo indecoroso che il dibattito non ci sia e intervenga una sola parte, mentre l’altra tace. Stiamo parlando della vita delle persone. L’investimento della scuola è a perdere, investiamo per formarli e poi vanno a lavorare all’estero, dove sono riconosciuti i loro diritti, in paesi non imballati come il nostro.

Laura Pompeo (Pd). “Abbiamo gioito per i nostri atleti alle Olimpiadi: moltissimi di quelli che hanno vinto sono di origine straniera, eppure hanno portato medaglie”.

 

Gallerie multimediali

Ufficio Stampa

Lista Cirio: Ius scholae, sì a un dibattito serio, no alle strumentalizzazioni

Il Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale questa mattina ha votato convintamente contro l’Ordine del Giorno proposto dalla Capogruppo Pentenero in Consiglio Regionale per l’introduzione dello “ius scholae”, la possibilità, in sintesi, di concedere la cittadinanza italiana ai giovani che abbiano frequentato un ciclo scolastico di cinque anni nella scuola italiana.

Abbiamo votato perché riteniamo che il progetto dello ius scholae debba essere attuato dopo un confronto politico, nelle sedi politiche, tra le diverse componenti della maggioranza, un confronto nel quale possano emergere sensibilità differenti, che non sono certamente un problema, ma una ricchezza, all’interno di una maggioranza di governo. Lo “ius scholae”, così come tutti i provvedimenti e le norme che riguardano il futuro delle persone e quello della nostra comunità, non è un argomento per colpi di mano, ma deve attuarsi attraverso una discussione approfondita.

Siamo sicuramente disponibili a questa discussione sia all’interno della maggioranza sia con tutti coloro che vorranno partecipare. Abbiamo già espresso in altre occasioni la nostra posizione favorevole alla concessione della cittadinanza al completamento del ciclo della scuola dell’obbligo, dieci anni; una posizione che differisce profondamente dai cinque anni proposti nell’Ordine del Giorno odierno, ma da cui si può partire per un dibattito serio, approfondito e non strumentale.

Silvio Magliano, Capogruppo

Sergio Bartoli

Mario Salvatore Castello

Elena Rocchi

Daniele Sobrero

Una mandria di mucche di Razza Piemontese in mezzo alla neve

Le foto riguardano le nevicate di questi giorni e sono dell’alta val Varaita, l’alpeggio è a quota 2400 mt.

Gli allevatori del torinese che hanno in gestione l’alpeggio si sono trovati di colpo sotto la una nevicata notturna, tra nottata e mattinata sono caduti fino a 60 cm. Una situazione che rende impossibile il pascolo e pericoloso lo stazionamento delle mandrie in zone troppo scoscese.

Per questo, con le prime luci del mattino, la mandria è stata accompagnata a quote inferiori, in pascoli dove è solo piovuto. Un’operazione non facile per gli uomini e per i cani pastore che hanno dovuto tenere la mandria in fila su un percorso sicuro.

«Sono immagini un tempo frequenti per le ultime settimane di alpeggio – osserva il presidente di Coldiretti Torino e vice presidente regionale Bruno Mecca Cici – Ma le temperature più alte degli ultimi anni non avevano mai permesso nevicate a fine settembre nelle quote di alpeggio. Una conferma di questa annata eccessivamente ricca di eventi meteo straordinari che hanno provocato cali di produzione e danni diffusi a molte aziende agricole».

Torino Tattoo Convention, in città 400 tatuatori da tutto il mondo

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Una maratona di 30 ore di tatuaggi è quella che sta per prendere il via nel weekend all’Inalpi Arena di Torino.

Dal 27 al 29 settembre torna Torino Tattoo Convention: più di 400 tatuatori da tutto il mondo, live show, dj set, contest e tutte le ultime novità a tema dedicate ai 15.000 appassionati attesi alla kermesse. Tre giorni ricchi di inchiostro e divertimento per un evento rumoroso e affascinante, dedicato a tutti gli ink-addicted, ma anche a tutti i curiosi che vogliono respirare un’atmosfera fuori dagli schemi.

Annoverata tra le dieci fiere migliori in Europa e tra le tre migliori in Italia, la Torino Tattoo Convention rappresenta ancora una volta un’occasione imperdibile per vedere all’opera oltre 400 grandi maestri  dell’inchiostro e per farsi realizzare un tatuaggio da professionisti internazionali, dalla Polonia alla Cina, dal Giappone al Canada.

Maori, fine line, realistico, old school, blackwork, ad ognuno il suo tatuaggio…

Attesissimi i contest dedicati ai tattoo. Vere e proprie competizioni per premiare i tatuaggi più belli realizzati in convention.

Novità di quest’anno il grande spazio dedicato a manga, comics e anime: un mondo molto vicino a quello del tattoo che spesso ne ispira i soggetti. E proprio a tema anime sarà anche la performance di show-cooking e narrazione di chef Carlo “Ojisan” Mele, meglio conosciuto come maestro e storico del ramen, che collabora con Accademia L’Estetica Torino, impegnata nella formazione professionale dei tatuatori. Si tratta di un momento live in cui la cucina degli anime giapponesi incontrano il tattoo in un mix di storia, richiami, racconti, disegni e cucina dal vivo.

TATTOO MANIA. È L’ITALIA IL PAESE PIÙ TATUATO AL MONDO

Nata come antica tecnica di decorazione corporea, oggi il tatuaggio è un trend e un fenomeno sociale che non accenna a diminuire: secondo le più recenti ricerche l’Italia è il paese «più tatuato» del mondo seguita dalla Svezia (47%) e dagli Usa (46%). Il 12,8% della popolazione ha almeno un tatuaggio. Questo il dato emerso da un’indagine condotta dall’Istituto superiore di sanità (ISS) sulla diffusione dei tattoo e piercing nel nostro Paese.

Una moda ma anche vera e propria espressione artistica che unisce chi tatua e chi viene tatuato nell’esigenza di esprimere sé stessi, utilizzando la pelle come una pagina bianca dove poter scrivere in modo indelebile ricordi e momenti importanti.

OSPITI DA TUTTO IL MONDO PER UNA DELLE CONVENTION PIÙ IMPORTANTI D’EUROPA

Nel 2024, mentre si celebrano i 700 anni dalla morte di Marco Polo, anche la Torino Tattoo Convention rende omaggio alla Cina. Attesissimi gli artisti in arrivo, vere e proprie star del tattoo: hanno scelto di fare tappa a Torino Henry Chan, protagonista di un vero e proprio tour europeo e atteso anche a Parigi e Barcellona, e Hamno, anche lui in un tour europeo, famoso per i suoi incredibili lavori che trasformano i corpi in tele per disegni ispirati all’antica arte cinese.

TECNICHE E TENDENZE IN MOSTRA A TORINO

Tattoo old school, new school, giapponesi, tribali, realistici o in stile lettering

Tra le tendenze più in voga il fine line, disegni a linee sottili che hanno conquistato star di prima grandezza come Hailey Bieber, Zoë Kravitz, Yara Shahidi e Hilary Duff. A differenza dei tatuaggi tradizionali, più spessi e pesanti, che li hanno preceduti, i tatuaggi a linee sottili sono diventati lo stile preferito da chiunque voglia aggiungere un disegno delicato o minuscolo alla propria collezione. Le linee sottili non hanno solo un aspetto diverso dagli altri stili di tatuaggio, ma sono anche tecnicamente diverse. Un tatuaggio fine-line è fatto con un singolo ago per creare un contorno molto sottile, in contrasto con il tradizionale contorno in grassetto. I tatuaggi ultrafini sono spesso paragonati a gioielli e brillano nei punti in cui di solito ci si accessoria, come il polso, le dita, le orecchie, il collo e così via. Sono molto amati perché aggiungono, ma non distraggono e sono un’ottima scelta se si è alla ricerca di tatuaggi delicati e leggeri. I soggetti più amati? Sicuramente a tema green. C’è voglia di natura, di sostenibilità, di “Madre Terra” in tutte le sue forme. Da sempre l’arte del tatuaggio, un po’ come una cartina tornasole del periodo storico in cui viene realizzata, esprime i desideri e gli impulsi più profondi dell’uomo. Quest’anno la tendenza botanical, la stessa che ha invaso le passerelle di moda, vestito gli influencer e arredato le nostre case, fiorisce anche sulla pelle di chi sceglie di farsi un tatuaggio. Un fiore, una foglia o un albero.

 

È finito il tempo in cui i tatuatori proponevano i book con i disegni tra cui scegliere. Tutto adesso è unico. Ognuno vuole raccontare la propria storia. – dichiara Adriano Lodovico Amoretti, in arte Vico, organizzatore della Torino Tattoo ConventionLe tecniche più richieste sono il blackwork, d’impatto, total black, riprende l’acquaforte e le illustrazioni dei libri antichi, e, soprattutto a Torino, il Japanese Style, tornato alla ribalta negli ultimi tempi”.

GUEST STAR LA NEWYORKESE KORAL LADNA

Il tatuaggio è donna! Le eredi di Maud Wagner, la prima tatuatrice donna della storia nell’America delll’800, ormai sono tantissime. Ricercate dalle donne, amatissime dagli uomini, ognuna di loro ha una storia affascinante da raccontare. Attesissima la newyorkese Koral Ladna, proprietaria di Fortune and Love Tattoo sulla 5th Avenue che porterà in convention le ultime tendenze da oltreoceano. Bellissima e determinata, Koral è una mamma single nata in Ucraina che molti anni fa si è trasferita a New York per inseguire il suo sogno e oggi è una delle più richieste tatuatrici della grande mela!

Ma la Torino Tattoo Convention delle donne parla anche torinese, con quattro fuoriclasse che apriranno le loro agende per i tre giorni dell’Inalpi Arena; Simona Cordero, esperta di pastel neotrash, Giada Mantione con i suoi tattoo rossi e neri, Giada Yoon, esperta di fine line, e Giulia Laureana.

COMICS E MANGA

Per l’edizione 2024 la Torino Tattoo Convention dedica grande spazio a manga e comics: un viaggio dinamico e divertente: un paradiso per gli appassionati. E non mancheranno eventi e spazi dedicati alla passione Cosplay.

Nell’elenco dei tatuaggi più amati, soprattutto dai giovani, figurano quelli ispirati ai manga giapponesi. Linee decise e colori brillanti disegnano sulla pelle le trame ricche di significato e filosofia dei film anime e dei videogames. Accanto ai personaggi più famosi come Dragon Ball, Pokémon, Sailor Moon i soggetti del grande maestro Hayao Miyazaki.

I cataloghi dei tatuatori di tutto il mondo sono pieni di tattoo ispirati ai manga, da realizzare con differenti tecniche, dallo stile giapponese al realismo all’acquerello. I volti dei personaggi, umani, animali o creature fantastiche, presentano spesso espressioni accentuate, portate all’estremo: occhi sgranati, sorrisi allargati e fronti estese sono incorniciate da capelli stravaganti e dalle tinte fosforescenti.

Tra i nomi più attesi Alessia Amoruso da Milano, Gianluca Naclerio da Roma e Sent Tattoo, vera e propria star da più di 40 mila followers.

MUSEO DEL TATUAGGIO DI TAURINORUM TATTOO STUDIO

Taurinorum Tattoo Studio Museum nasce da un’idea Fabiano Gastaldo, tatuatore e collezionista. Il tatuaggio è un disegno, un messaggio da mostrare, un segno che ci rende unici, un voto mantenuto o un giocoso souvenir, un simbolo d’appartenenza o una dichiarazione d’indipendenza, una prova d’amore o l’elaborazione di un lutto. Il tattoo è rito, forma, espressione che si ritrovano in qualsiasi epoca e in ogni angolo della terra. La Mostra del Tattoo è allora un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso libri, oggetti e immagini che raccontano la storia del tattoo per spiegare come il tatuaggio si è espresso nel tempo e si esprime ancora oggi nelle diverse culture e tradizioni. In un antico libro di inizio 800 si può scoprire la storia dei tatuaggi del popolo Aida, oggetti dalla Birmania raccontano la storia dei tatuaggi tribali mentre macchinette carcerarie e storiche testimoniano un mondo affascinate ormai scomparso.

 

TORINO TATTOO CONVENTION

27-29 settembre 2024

Inalpi Arena. Corso Sebastopoli 123. Torino