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La Regione Piemonte a Terra Madre Salone del Gusto

Sono oltre 40 gli appuntamenti che durante Terra Madre Salone del Gusto, in programma dal 26 al 30 ottobre al Parco Dora di Torino, animeranno i 400 mq dedicati alla Regione Piemonte e al suo articolato sistema agroalimentare ed enogastronomico.

Suddivisi idealmente in tre anime tematiche – la scoperta dei prodotti di qualità certificata, il territorio visto attraverso le Agenzie turistiche locali (ATL) e i Distretti del cibo e gli incontri rivolti soprattutto agli addetti ai lavori –, gli eventi del calendario coordinato dalla Direzione Agricoltura e cibo della Regione Piemonte in collaborazione con Visit Piemonte, saranno una tappa imperdibile per i visitatori di questa manifestazione internazionale.

Le cinque giornate di Terra Madre saranno quindi l’occasione per conoscere da vicino sapori, storie e produttori del territorio. A fare da filo conduttore, l’eccellenza locale e l’importanza di incentivare la filiera corta, per permettere ai consumatori di ottenere cibo accessibile e di qualità garantita.

Dichiarano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca e Parchi Paolo Bongioanni: “Il Piemonte è la regione dove è nata Terra Madre Salone del Gusto. Di qui è partito il movimento che ha progressivamente rivoluzionato a livello planetario il nostro rapporto etico con la terra, il cibo e l’ambiente. Per il Piemonte – così – presentare su questo palco mondiale le sue eccellenze enogastronomiche, la rivoluzione della filiera corta, l’impegno pubblico per un’agricoltura sostenibile, competitiva e attenta alla valorizzazione del territorio e di chi vi lavora non rappresenta soltanto una vetrina promozionale prestigiosa, ma è rinsaldare un rapporto inscindibile che trova qui le sue radici e il suo futuro”.

La presenza del Piemonte alla 15esima edizione di ‘Terra Madre Salone del Gusto’ conferma il nostro impegno per la promozione delle eccellenze regionali all’interno di una manifestazione di riferimento globale per pubblico e professionisti del settore enogastronomico, che fa di Torino e del Piemonte un palcoscenico di rilevanza nazionale e internazionale – sottolinea Beppe Carlevaris, presidente di Visit Piemonte – Parliamo di un evento di particolare autorevolezza, che ha la capacità di stimolare una riflessione profonda sul cibo e sulla comunità mondiale e valorizzare la filiera di qualità che lavora con forte impegno per promuovere l’eccellenza del “saper fare” e il patrimonio enogastronomico piemontese verso il target di turisti consapevoli alla ricerca di proposte di sostenibilità. Una manifestazione importante per il posizionamento sui mercati mondiali del Piemonte come destinazione d’accoglienza per grandi eventi”.

Area “Piemonte” – stand F23

Sviluppata su 400 mq, l’area Piemonte – allestita con il supporto tecnico e gestionale di Visit Piemonte – si presenta, all’interno dell’area del Salone dedicata ai produttori piemontesi, come punto di ritrovo e vetrina delle eccellenze della regione che ospita Terra Madre: il Piemonte.

Accanto all’ampia sala conferenze, alla saletta cinema e all’area dedicata al racconto dei progetti legati allo Sviluppo Rurale, trovano spazio un corner informativo dedicato alla Città di Torino e alle attrazioni turistiche dei territori regionali, mentre con la preziosa collaborazione dell’Enoteca Regionale di Acqui Terme si svolgono sia le degustazioni in programma sia la mescita del Brachetto d’Acqui, vincitore del riconoscimento “vitigno dell’anno 2024” per la Regione Piemonte.

Grazie alle risorse del Programma di Sviluppo Rurale, saranno inoltre presenti con attività divulgative, show-cooking e degustazioni a ciclo continuo, tre organizzazioni dedicate alla valorizzazione della carne di razza bovina piemontese – Asprocarne Piemonte e i consorzi Coalvi e “La Granda”– affiancate dall’Associazione dell’organizzazione dei produttori ortofrutticoli del Piemonte e dai rappresentanti del progetto europeo LOST, dedicato alla sostenibilità e promozione delle piccole denominazioni casearie.

All’interno dell’area Piemonte sarà inoltre possibile divertirsi con il PAC game, il gioco da tavolo dedicato ai più giovani per imparare, divertendosi, cosa significano lo Sviluppo Rurale e la Politica agricola comune.

L’allestimento floreale dell’area è a cura dell’Associazione Asproflor Piemonte.

Gli appuntamenti in calendario

Si segnalano, tra i tanti appuntamenti dello stand (vedi programma completo in allegato):

  • Le presentazioni dei prodotti di qualità certificata

Cosa sta dietro ai migliori prodotti del nostro territorio? Quali sono le certificazioni che ne garantiscono origine e qualità? I visitatori di Terra Madre potranno scoprilo durante gli incontri e le degustazioni di alcune eccellenze piemontesi, accompagnati dai rappresentanti dei Consorzi di Tutela. Focus specifici saranno dedicati ai tesori Dop e Igp del Piemonte, alla valorizzazione della carne di razza bovina piemontese e al Brachetto d’Acqui, proclamato dalla Regione “vitigno dell’anno” durante lo scorso Vinitaly. Sarà inoltre presentato il marchio “Birra da filiera piemontese”.

 

  • La promozione del territorio attraverso il suo patrimonio enogastronomico

Il Piemonte è terra di grandi bellezze paesaggistiche e culturali, ed è innegabilmente anche culla di una tradizione culinaria ed enogastronomica tra le più significative della Penisola. Tutte le province della regione propongono infatti eccellenze e specificità che saranno presentate, con tanto di degustazioni in accompagnamento, grazie alla collaborazione con i Distretti del cibo e alle Agenzie turistiche locali piemontesi.

 

  • Gli approfondimenti tematici

Grande attenzione viene data dalla Regione Piemonte agli addetti ai lavori della filiera agroalimentare, uno dei più riconosciuti e sentiti punti di forza del territorio. Sono quindi dedicati soprattutto a loro gli incontri di approfondimento tematici, in cui saranno presentati nuovi progetti di valorizzazione e iniziative di accompagnamento per accedere a linee di finanziamento che aiutino a sviluppare un percorso di produzione e distribuzione sempre più sostenibile per l’intero comparto, dal produttore al consumatore finale.

Tra questi appuntamenti:

La Transumanza: un docufilm per raccontare il ritorno a casa

Venerdì 27 settembre, ore 12

Presentazione e degustazione a cura di Anaborapi, Visitcuneese, COALVI, La Granda, Asprocarne

Il docufilm “Raccontare la transumanza: ritorno a casa” ha come protagonisti le oltre trecento famiglie di malgari con circa settantamila capi di bovini di razza Piemontese che all’inizio dell’estate salgono in alpeggio. Accanto agli importanti aspetti economici, la transumanza è un fattore indispensabile al mantenimento degli ecosistemi alpini e per la produzione di prodotti tipici di qualità.

Il documentario sarà poi trasmesso in edizione integrale a ottobre dalla RAI.

 

Realtà e prospettive della filiera agroalimentare piemontese

Venerdì 27 settembre, ore 18

Presentazione del progetto regionale dedicato al lancio e al supporto della Filiera corta Piemontese. Degustazione a seguire.

La filiera corta è un’opportunità che porta benefici tanto ai produttori e agli allevatori, perché permette una retribuzione più equa, quanto ai consumatori finali, poiché la riduzione dei passaggi che portano il cibo sulla nostra tavola diminuisce sensibilmente anche i costi che vanno a moltiplicarsi nei passaggi intermedi. Ma non è solo questione di costi. Anzi, soprattutto la qualità del prodotto ne trae beneficio: una filiera corta significa meno passaggi e controlli qualità più rapidi ed efficienti, che risalgono in poco tempo direttamente alla fonte.

Intervengono: Paolo Bongioanni – Assessore Commercio, Agricoltura e cibo, Parchi, Caccia e pesca della Regione Piemonte; Sergio Capaldo – Direttore Consorzio La Granda; Sen. Giorgio Bergesio – Presidente del Consorzio dei produttori del Porro di Cervere e Daniela Caracciolo – Regione Piemonte; modera il giornalista Mario Piccioni.

A seguire, degustazione di due esempi virtuosi di filiera corta già presente in Piemonte: la razza bovina piemontese e le birre artigianali del Consorzio BOP-Birre Origine Piemonte

Il Biologico in Piemonte: strategie regionali per lo sviluppo

Lunedì 30 settembre, ore 10

L’incontro vuole illustrare le strategie in corso e i programmi futuri della Regione Piemonte a sostegno dell’agricoltura biologica. In particolar modo si parlerà delle mense scolastiche biologiche, delle opportunità che possono avere le scuole per accedere a finanziamenti locali e ministeriali e a incentivi formativi volti a offrire ai più giovani un’alimentazione sempre più all’insegna della salute e del biologico.

Tutti gli appuntamenti del programma dell’area Piemonte sono a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

 

 

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L’area “Nutrire le città” – stand SF10

“Nutrire le città”, area allestita a Terra Madre con il coordinamento di Slow Food, è un palcoscenico unico dedicato alle città e alle politiche locali del cibo, in cui scambiarsi esperienze e soluzioni creative, in cui si illustrano i percorsi e i progetti delle città, italiane e internazionali e si discute del futuro delle politiche del cibo del nostro pianeta e del ruolo delle città nella transizione ecologica. A questo scopo, si sono messi insieme soggetti diversi – istituzioni, enti locali, professionisti, docenti e produttori – per confrontarsi su obiettivi fondamentali come la lotta agli sprechi, la promozione di diete sostenibili, il riavvicinamento e l’integrazione del contesto urbano con la campagna circostante, la valorizzazione dei mercati contadini.

La Regione Piemonte, tra i co-organizzatori dei numerosi panel che si succederanno durante tutta la durata della manifestazione nell’apposita area incontri dello spazio “Nutrire le città”, ha voluto essere presente sia con la propria testimonianza diretta di quanto l’Ente sta attuando in tema di Politiche locali del cibo, sia sostenendo la presenza di best practice territoriali, legate alla Lotta allo spreco alimentare, a forme alternative di commercio che mettano sempre più in contatto produttori locali e consumatori, a progettualità in campo educativo e a processi e pratiche di governance multilivello.

Scopri il programma dello spazio “Nutrire le città”:

https://2024.terramadresalonedelgusto.com/nutrire-le-citta/

La stagione dell’OFT, un nuovo viaggio e una nuova direzione sotto il titolo di “One way together”

 

 

L’Orchestra Filarmonica di Torino propone la sua nuova stagione che si svilupperà da ottobre 2024 a giugno 2025 sotto la dicitura “One way together”, in quanto, secondo il Presidente e direttore artistico di OFT, Michele Mo, il viaggio che l’Orchestra sta per intraprendere sarà ancora più speciale e coinvolgente. Non si tratterà di un viaggio solitario, ma di una festosa carovana in cui l’Orchestra si farà accompagnare da giovanissimi solisti che stanno rapidamente conquistando la ribalta di palcoscenici internazionali. Primo appuntamento della stagione sarà il 29 ottobre alle 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi, con il concerto “Il sole incendia Brahms”, direttore sarà Giampaolo Pretto, solista Ahmed El Saedi. Il concerto fa parte degli appuntamenti “Incanto egizio”, scoperte musicali e sonore del passato per i duecento anni del Museo Egizio di Torino. Secondo appuntamento sarà il 26 novembre 2024, alle 21, sempre al Conservatorio, intitolato “La luce oltre le sbarre”, con gli arche dell’OFT e il Maestro concertatore Sergio Lamberto. Il programma sarà piuttosto vario:dall’”Adagio per archi” di Samuel Barber allo “Studio per archi” di Pavel Haas, dalla “Suite all’Arlesienne” di Georges Bizet, al quartetquan.12 in fa maggiore op.96 Americano di Antonin Dvořák.

Tutti gli otto appuntamenti si terranno al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino fino al giugno 2025, e saranno preceduti dalla prova generale del lunedì al Teatro Vittoria. Ad affiancarne il viaggio di Giampaolo Pretto e Sergio Lamberto, Maestro e concertatore degli archi, saranno I giovani solisti Clarissa Bevilacqua, Mario Bruno, Eva Geborgyan, Ettore Pagano e un professionista di esperienza come Diego Di Mario.

 

Mara Martellotta

Mobilità sostenibile, un’indagine ha scelto come campione i giovani 

Le cinque regole d’oro, secondo le nuove generazioni, per avere uno stile di vita amico del pianeta sono cammina, condividi, ricicla, ripara e riusa. Punto di partenza è rappresentato dalla mobilità sostenibile. Il 60% si ‘promuove’ in termini di attenzione quotidiana alla riduzione delle proprie emissioni carboniche quando si muove da un luogo all’altro.

Questo aspetto risulta quello più importante da curare, secondo il 39%, per ridurre il proprio impatto ambientale, seguito dalla raccolta differenziata (24%) e dal recupero, riuso degli oggetti (23%).

Non manca chi pone attenzione a comportamenti virtuosi come usare meno risorse, quali l’ acqua ed energia in primis, per il benessere personale ( 8%), o prodotti cosmetici meno inquinanti (7%).

Questo in sintesi il messaggio lanciato dalla comunità di 2500 studenti di età compresa tra i 15 e i 35 anni che hanno partecipato all’indagine “I giovani e la mobilità sostenibile”, condotta nelle scorse settimane da Skuola.net per ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’, tenutosi a Roma il 17 e 18 settembre, evento che espone lo stato dell’arte della transizione ecologica nei trasporti di persone e merci in Italia.

L’impegno delle generazioni Y e Z non si limita alle parole, ma si traduce nei comportamenti di tutti i giorni. Oltre 2 su 3 sostengono di aver abbandonato i mezzi di trasporto più inquinanti. Il 33% preferisce sfruttare il servizio pubblico, laddove è possibile ( bus, tram, metropolitane, treni locali). Il 13% si divide tra biciclette e monopattini, il 4% sta già sperimentando altre forme di micromobilità elettrica, come gli hoverboard, i monowheel e dintorni. il 19% quando ha modo va direttamente a piedi. Solo il 31% continua a prediligere i classici veicoli à motore (automobili, moto e motocicli) da ospite e guidatore.

Anche il ricorso allo shopping online che, secondo studi recenti, potrebbe ridurre le emissioni di CO2 di quasi tre volte rispetto ad un acquisto nel canale fisico, rappresenta un contributo alla causa, seppur inconsapevole. Solo il 16% è a conoscenza di questo aspetto mentre l’8% pensa che l’è commerciale abbia addirittura degli impatti ambientali negativi.

La prima mossa da compiere per agevolare la transizione è rappresentata dal riassetto del trasporto pubblico. Per quasi la metà di loro ( 45%) potrebbe bastare un potenziamento nella frequenza delle corse. Il 26% punterebbe al potenziamento della frequenza delle corse, il 26% pensa all’allargamento della rete al maggior numero di aree cittadine , il 21% pensa che il contenimento dei prezzi di biglietti e abbonamenti costituirebbe una soluzione ottimale, solo l’8% agirebbe su sicurezza e comfort dei veicoli.

Allo stato attuale l’automobile, specie per alcune esigenze lavorative, logistiche e familiari, rimane un mezzo indispensabile o quasi. Gli stessi ragazzi, proiettandosi al domani, prevedono comunque di acquistarne una. Per il 61% è praticamente certo, il 23% potrebbe rinunciarvi solo se dovessero crescere e affermarsi i servizi di noleggio e di car sharing. Appena il 16% lo esclude a priori. Un dato, questo, apparentemente in controtendenza rispetto ai numerosi studi che vedono la Generazione Z lontana dall’auto di proprietà quale status symbol, ma che risente della sfiducia dei ragazzi rispetto a quanto il Paese sta facendo per la transizione ecologica. Soltanto il 30% dei ragazzi e delle ragazze sta pensando che si stia lavorando efficacemente verso questo obiettivo sia dal punto di vista economico sia culturale e per questo chiedono uno sforzo anche agli adulti, per mettere in campo azioni che accelerino il cambiamento. Alla fine oltre uno su due prevede tempi molto lunghi per il suo raggiungimento e uno su quattro sostiene che in Italia smart cities e mobilità sostenibile siano un’utopia irrealizzabile.

Secondo gli intervistati, per imprimere una spinta decisiva verso un approccio ecologico al settore delle auto, si dovrebbe agire su di un doppio binario. Da un lato incrementando le colonnine di ricarica nelle nostre città, dall’altro incentivando il passaggio tramite bonus e incentivi, secondo il 31%. Solo in secondo piano vengono le campagne sulla conoscenza dell’elettrico per il pianeta e dei benefit che si possono avere grazie a questi veicoli (parcheggi gratuiti, accesso ai centri storici). A considerarle primarie è il 18% della popolazione giovanile intervistata.

Il contesto urbano è il fulcro del discorso. Le città potrebbero essere più a emissioni zero, non solo ricorrendo all’elettrico, ma alle piste ciclabili. Secondo i giovani per invogliare all’uso delle due ruote bisogna lavorare su due aspetti. Il 47% degli intervistati ritiene che sia fondamentale aumentare le infrastrutture dedicate, quali piste ciclabili e bike station, mentre il 23% crede sia fondamentale ripensare gli spazi urbani con più attenzione a ciclisti e pedoni.

Oltre a questo le città del futuro dovrebbero poi poter contare su una riduzione dei limiti di velocità. Il 71% sarebbe ben disposto ad accettarli in cambio di una riduzione della mortalità dovuta agli incidenti stradali (prima causa di morte per i ragazzi sotto i 30 anni) e su una maggiore riformulazione per assorbire le emissioni di CO2 inevitabili. Per 2 intervistati su 3 non si sta facendo ancora abbastanza anche su questo punto.

 

Mara Martellott

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Carla Madeira “L’amore è un fiume” -Fazi- Euro 18,50

In Brasile è un caso editoriale il romanzo di esordio di Carla Madeira (nata a Belo Horizonte nel 1964, docente di Scrittura pubblicitaria), diventato un best seller grazie al passa parola che l’ha trasformata nella scrittrice più venduta in patria.

E’ la storia dell’amore totalizzante tra Venâncio e Dalva; ma anche della prostituta Lucy e della sua ossessione per Venâncio che non sarà priva di conseguenze.

Venâncio e Dalva si amano fin dal primo casuale sguardo, poi diventano una coppia legata da un rapporto totalizzante di amore assoluto. Si completano in una felicità che esclude il resto del mondo, cementata da una straripante passione.

Ma un rapporto così esclusivo ha sempre anche il rovescio della medaglia. La gelosia esagerata e soffocante porta Venâncio a perdere il controllo, perché si sente escluso dall’amore che la moglie riversa sul loro bambino nato da poco. E’ questa la causa scatenante dalla quale deriva la tragedia che apre una voragine tra i due.

Dalva erige un muro invalicabile tra lei e il marito, colpevole della peggiore delle azioni. Ogni giorno lei scompare per ore, nessuno sa dove vada, però quotidianamente passa davanti al bordello cittadino. E qui si innesta la storia di Lucy, prostituta per libera scelta, con un passato difficile di orfana precoce, poi diventata una sorta di cenerentola in casa di parenti.

Lucy non è solo bella, è anche sensuale e irresistibile, consapevole di esercitare una sorta di malia nei confronti del genere maschile; a partire dallo zio libidinoso, stregato dalla sua femminilità. E’ la più gettonata del casino in cui lavora, tutti la vogliono.

Peccato lei sia ossessionata da Venâncio, l’unico maschio che desidera in modo struggente, l’unico che invece la respinge.

Il romanzo entra negli anfratti dei sentimenti dei personaggi e racconta sviluppi imprevedibili, svolte inimmaginabili che sorprendono il lettore. Tutto scritto con una maestria che ci proietta dritti nel nucleo delle vite interiori dei protagonisti.

 

 

Guillame Musso “Qualcun altro” -La nave di Teseo- euro 20,00

Credo sia uno dei romanzi migliori dello scrittore Guillame Musso (nato ad Antibes nel 1974), con una trama incredibile e accattivante; continue sventagliate di colpi di scena, personaggi intriganti e una maestria di scrittura che assembla magnificamente il tutto.

L’inizio è di quelli decisi, che invogliano una lettura vorace. Su uno yacht miliardario, al largo della Costa Azzurra, la bellissima e potente proprietaria viene aggredita e selvaggiamente colpita alla nuca con un attizzatoio di metallo, da un’ombra nera mimetizzata in una tuta da sub.

Lei è Oriana Di Pietro, editrice e ricchissima erede di una delle famiglie milanesi più in vista. A soccorrerla agonizzante sono due studentesse, per puro caso. La donna morirà in ospedale dopo 10 giorni di coma. Sulla vicenda indaga la detective Justine; donna volitiva e preparata, che nel privato fa i conti con il doloroso abbandono del marito, per una ragazza più giovane.

Per un anno la polizia gira a vuoto, fino a quando viene trovata l’arma del delitto in una rimessa per barche. I sospetti ricadono sul marito della vittima, il pianista jazz di successo Adriene; lui però si professa innocente e mal tollera l’invasione della privacy sua e dei figli ancora piccoli.

Musso sa bene come catturare l’attenzione dei lettori e anche stavolta semina le pagine di indizi e smentite, segreti e doppie verità. Ripercorre la vita di Oriana, ne evidenzia il carattere deciso, la determinazione, l’intelligenza e la mania di controllo.

Più verità vengono a galla e con retroscena ambigui.

Nella rosa dei personaggi fa capolino anche la giovane Adele; Oriana l’aveva coinvolta in un piano machiavellico che poi le era scoppiato tra le mani.

La soluzione sembra essere sempre ad un passo. Invece scopriamo che, a seconda dell’angolatura da cui si guarda, tutto cambia e viene rimesso in discussione. Nessuno sta mentendo, ma i fatti oggettivi sono caleidoscopici e il rebus trova soluzione solo alla fine.

 

 

Claire Dederer “Mostri” -Iperborea- euro 20,00

Claire Dederer (nota giornalista collaboratrice di prestigiose testate, tra le quali il “New York Times”) in questo libro cerca di rispondere alla domanda: «Dobbiamo continuare ad amare i grandi personaggi che nella vita privata si sono rivelati dei mostri, mentre le loro opere restano delle pietre miliari?».

Risposte lei non ne dà. Piuttosto ripercorre le loro biografie, scava a fondo nei difetti, rivela scheletri nell’armadio, alcuni eclatanti.

Il primo capitolo è sul controverso regista Roman Polanski, vittima di tragedie pesantissime. La madre morta ad Auschwitz e il brutale assassinio della bellissima moglie Sharon Tate incinta, squartata da alcuni membri dalla satanica famiglia Manson.

Eventi che sicuramente hanno inciso nell’anima dell’artista, ma che non giustificano affatto le sue azioni. Polanski è stato accusato di aver drogato e sodomizzato una tredicenne.

La Dederer analizza a fondo questa figura contemporanea in cui alberga il difficile equilibrio tra due forze contrastanti: una mostruosità assoluta e un genio altrettanto supremo.

Nelle pagine poi ripercorre i lati oscuri di altri artisti famosi, tra i quali Woody Allen, Picasso, Michael Jackson, Doris Lessing e Virginia Woolf.

Di ognuno la Dederer analizza anfratti di vita privata e derive caratteriali, che non necessariamente inficiano la grandezza della loro genialità e delle loro opere.

Alcuni si sono macchiati di veri crimini, altri hanno esposto idee inaccettabili, altri ancora, più semplicemente, manifestato difetti e contraddizioni macroscopici.

Alla luce delle gravi rivelazioni le loro opere possono continuare ad essere accettate, ammirate o dileggiate? Risposta univoca non c’è.

 

 

The book of Printed Fabrics” -Taschen- euro 150

Il titolo precisa che i due monumentali volumi (per un totale di 880 pagine) tracciano la storia dei tessuti dall’inizio nel 1600 fino ad oggi. L’opera nasce dalla collezione del Musée de l’Impression sur Etoffes che si trova a Mulhouse (cittadina della Francia Alsaziana, quasi al confine con la Svizzera) dove ha sede il più importante museo di tessuti stampati al mondo.

Una messe di stoffe, colori, disegni, tessiture da capogiro; dal crêpe de chine Kensington al raso di seta, transitando per le romantiche fioriture e bouquet trompe-l’œil tipici del Liberty. Negli schedari degli immensi archivi di Liberty britannici ci sono più di 45mila stampati, da perderci la testa.

Il nome viene dal commerciante di stoffe che aprì l’emporio londinese nel 1875, Arthur Lasenby Liberty, ed è diventato sinonimo di uno stile intramontabile e subito riconoscibile.

Tornando a Mulhouse e alla storia del museo, vale la pena ricordare che la zona si era data lo statuto di repubblica neutrale

e indipendente rispetto alle leggi francesi e il loro monopolio delle manifatture reali.

Dal 1586 al 1798, durante la rivoluzione industriale la piccola cittadina Alsaziana era l’unica a poter produrre liberamente le “indiennes”, cosiddette “indiane” copiate dalle tele stampate provenienti dall’India, che arrivavano nelle stive delle navi e avevano conquistato l’Europa.

Nei secoli di storia dei tessuti arte e moda si sono incrociati e i due volumi raccontano il gusto europeo e la passione per le stoffe esotiche. Da lì il via a una florida industria tessile , anche a dispetto del proibizionismo promulgato, per esempio, in Francia nel 1686, quando il sovrano vietò l’importazione di tessuti indiani per di proteggere la produzione nazionale di sete.

 

Bagnolo saluta don Vagge e accoglie don Gullino

Sabato sera, durante la messa delle 18,30, nella parrocchia di San Pietro in Vincoli la comunità bagnolese ha salutato don Carlo Vagge, che domenica 28 settembre inizierà il ministero nelle parrocchie di Piasco e Rossana e accolto don Giovanni Gullino, che d’ora innanzi collaborerà con il parroco don Osvaldo Malerba per le celebrazioni festive.
Il vice sindaco cav. Chiaffredo Maurino, a nome dell’Amministrazione Comunale, ha omaggiato don Carlo con una targa di riconoscenza per il ministero sacerdotale svolto in favore dei fedeli, in questi quattro anni trascorsi nelle comunità di Bagnolo e per l’assistenza morale e spirituale verso gli anziani ed ha espresso un augurio di bentornato a don Giovanni già prevosto della parrocchia di Villar dal 1977 al 1981.
Alla celebrazione hanno preso parte anche gli assessori Cristina Albertengo e Tommaso Vottero, il consigliere Ivano Falco e il commissario dell’Ipab dott. Francesco Seri.

Meeting torinese della Lega: i territori al centro dell’azione politica

Si è svolto a Torino presso il ristorante ‘Cala Luna’ in piazza Derna il pranzo della Sezione torinese della Lega. Oltre 200 militanti hanno partecipato all meeting che ha visto sfilare sul palco tutta la dirigenza piemontese del partito con Il Capogruppo alla Camera e Segretario piemontese Riccardo Molinari, il Capogruppo in Regione Piemonte Fabrizio Ricca, il consigliere regionale Andrea Cerutti, il segretario cittadino Fabio Tassone, gli onorevoli Elena Maccanti e Alessandro Manuel Benvenuto che ricopre anche il ruolo di Questore alla Camera dei Deputati. “L’autonomia differenziata è una battaglia di legalità per il bene dell’Italia. Un baluardo contro il clientelismo imperante atto a verificare l’effettiva destinazione delle risorse destinate alla crescita dei territori, cosi come il pacchetto di norme sulla sicurezza appena approvate in Parlamento sono un passo decisivo per ristabilire il rispetto delle regole a favore di quanti vivono e lavorano onestamente”, ha dichiarato Riccardo Molinari. Mentre per Elena Maccanti “La Lega prosegue nel suo percorso di vicinanza attiva a territori e persone, con la vittoria al Comune di Giaveno, unico conquistato dal centrodestra alla scorsa tornata elettorale per le amministrative e per giunta al ballottaggio”. Alessandro Benvenuto, invece, rivendica “Gli ottimi e insuperati risultati ottenuti dal Ministro Salvini nella riduzione di sbarchi irregolari, e la grande mobilitazione di massa che porterà la Lega in piazza per raccogliere firme contro l’ingiusto processo politico ai danni del nostro Segretario Federale”.

MAURIZIO SCANDURRA

Mirafiori, al via le verifiche sui nuovi modelli cinesi Leapmotor

A Mirafiori, nel polo di interscambio del Drosso, dove vengono messe a punto le vetture di Stellantis, iniziano in questi giorni i controlli finali dei primi modelli cinesi Leapmotor C10 inviati in Europa per il mercato italiano.
La messa a punto delle vetture, prima della distribuzione nei concessionari, coinvolgerà per una settimana una ventina di operai delle Carrozzerie coinvolti dalla cassa integrazione che l’azienda ha adottato  per far fronte al calo del mercato.

Rock Jazz e dintorni a Torino. I Fratelli di Soledad e i La Crus

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. A Piazza dei Mestieri si esibiscono i Trelilu. Il Blah Blah compie dieci anni. Per il compleanno suoneranno i The Stems.

Mercoledì. A Piazza dei Mestieri suona il trio del pianista Antonio Faraò. All’Osteria Rabezzana è di scena l’Orchestra Terra Madre. Al Blah Blah si esibiscono i Fratelli di Soledad. Al Teatro Colosseo è di scena Michele Bravi.

Giovedì. Al Blah Blah suonano gli Extrema. All’Hiroshima Mon Amour sono di scena i La Crus. Al Magazzino sul Po suonano gli Indianizer.

Venerdì. Al Blah Blah si esibiscono i The Hormonauts.

Sabato. Al Blah Blah suonano i The Peawees. Al Magazzino sul Po sono di scena i Fusaifusa.

Pier Luigi Fuggetta

Da Gramsci a Guerri

Di Pier Franco Quaglieni 

Il dibattito sulla egemonia culturale ripreso di recente va subito ridimensionato. E’ un’idea di Gramsci portata alle estreme e soffocanti conseguenze dai marxisti a partire dal 1945 in Italia. L’egemonia comunista ha soffocato la cultura italiana, applicando un criterio che più che illiberale si rivelò sovietico. Solo pochi seppero ribellarsi da Silone a Vittorini, da Pannunzio alla cultura liberale. Io personalmente mi ritengo una vittima dell’ egemonia culturale della sinistra che ha tentato di ostacolarmi in tutti i modi con il fine di tacitarmi.

Oggi c’è chi tenta ad associare Gramsci a Gentile che ebbe degli influssi sull’ intellettuale sardo il quale invece si oppose a Croce. Direi di non creare inutili polveroni polemici su personaggi ormai tramontati. In ogni caso Gentile era di remote origini liberali conservatrici che lo portarono ad aderire al fascismo a cui diede una linea culturale che esso non aveva. Gentile a cui si deve la riforma della scuola italiana, l’unica riuscita, nelle sue attività culturali fu un intellettuale abbastanza tollerante che fece collaborare alle sue imprese anche antifascisti ed anche ebrei. L’uccisione a tradimento di Gentile da parte dei Gap rivelò l’odio dei comunisti verso un uomo che non si può associare a Gramsci per nessun motivo.

 

L’ intellettuale organico fu un’invenzione gramsciana praticata con cinismo e persino con ferocia da Togliatti e imposta dal PCI al mondo intellettuale , accademico ed editoriale italiano come una camicia di forza. Chi oggi cerca di recuperare la parola egemonia, non conosce le sue origini storiche che sono incompatibili con la cultura liberale nelle sue diverse manifestazioni. Bobbio ha scritto in materia pagine conclusive sulla cultura del dubbio, antitetica a quella fondata sulle certezze manichee e inossidabili dell’ideologia marxista. Chi pensa di recuperare Gramsci e Gentile non ha capito nulla del passato e rivela incapacità a rapportarsi con il presente che può vedere in intellettuali come Giordano Bruno Guerri esempi di una cultura davvero libera . Lui e non altri doveva essere il ministro della cultura. Anche Dagospia si è accorta dell’errore di tenere “relegato” al Vittoriale Guerri che ha rivelato doti e coraggio che andrebbero posti al servizio dell’intera comunità nazionale

Giovani rapinatori in azione: furto al supermercato e catenina strappata dal collo di una ragazza

Il 20 settembre sera, poco dopo le 20, quartiere “Aurora”, i carabinieri del nucleo radiomobile hanno arrestato un diciannovenne di origine nordafricana, già noto alle forze di polizia, e denunciato un sedicenne perché sorpresi all’Interno di un supermercato a rubare della merce; i due sono stati scoperti da un dipendente addetto alla sicurezza ma per riuscire a fuggire lo hanno aggredito. I militari dell’Arma, sopraggiunti nel frattempo, hanno bloccato i due giovani e li hanno portati in caserma in quanto gravemente indiziati del reato di rapina impropria. Il maggiorenne è stato trattenuto in cella di sicurezza in attesa del rito direttissimo mentre il minore è stato denunciato in stato di libertà.

– ⁠il 21 settembre, nel corso della nottata, nel quartiere San Salvario, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato un ventiseienne di origini nordafricane, conosciuto dalle forze dell’ordine, che poco prima aveva rapinato una diciottenne, strappandole la catenina d’oro dal collo. Nonostante l’arresto, il presunto autore del reato ha opposto violenta resistenza contro i militari colpendoli con calci per cercare di fuggire. Il giovane e’ stato portato in carcere presso la casa circondariale Lorusso – Cutugno di Torino.