ilTorinese

In autostrada muore 21enne, quattro feriti. Uno grave al Cto

Un ragazzo è deceduto e  quattro sono rimasti feriti ieri sull’autostrada A7, tra Isola del Cantone e Vignole Borbera, nell’Alessandrino in direzione Milano. Si è ribaltato un furgone per cause da verificare. Due dei feriti sono in gravi condizioni.
Uno è stato trasportato  in elicottero al Cto, gli altri negli ospedali di Novi e Genova.

“Carlo Mollino. Paesaggi inclinati” In mostra al Forte di Bard

Il  fotografo italo-tedesco Armin Linke racconta l’opera del grande architetto torinese

Fino al 18 febbraio

Bard (Aosta)

Un estroso genio dell’architettura. E un genio indiscusso della fotografia ambientale. Signori miei, che accoppiata di gran lusso nella Sala dell’“Opera Mortai” al valdostano “Forte di Bard” che, in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa (27 agosto, 1973) di Carlo Mollino, icona dell’architettura novecentesca (ma anche fantasioso e bizzarro designer, fotografo e scrittore), a lui dedica una mostra fotografica, curata dall’architetto e studioso milanese Luciano Bolzoni, con immagini assolutamente singolari realizzate dal celebre fotografo e regista italo-tedesco (origini meneghine, ma da tempo residente a Berlino) Armin Linke. Il percorso espositivo traccia un’ampia panoramica, fino al 18 febbraio 2024, del lavoro di Mollino attraverso scatti datati fra il 2006 e il 2023 e prosegue nel tentativo ( da Linke mai abbandonato e, ancora una volta, ben riuscito) di esplorare, attraverso le immagini, le relazioni esistenti fra l’uomo e le graduali, incisive trasformazioni che il progredire della “tecnologia” porta negli ambienti e nel mondo in cui viviamo. “La mostra – da nota stampa – parte dall’idea che la fotografia è indagine e quindi le architetture di Mollino costituiscono un’importante raccolta di dati e annotazioni in grado di leggere un territorio. Linke riflette sulla profonda idea della fotografia come momento per leggere la trasformazione della realtà. Sotto questo punto di vista, gli atteggiamenti di lettura dell’esistente da parte dell’architetto e del fotografo coincidono”. Così come gli sguardi “inclinati” e i paesaggi “inclinati” dei due, atti a meglio inquadrare il prodotto architettonico all’interno del paesaggio e a valutarne, prima (per l’architetto) e dopo (per il fotografo), le inevitabili – accettabili o dirompenti – trasformazioni.

Il tutto per certificare quella funzione sociale del “costruir bene”, soprattutto nel paesaggio alpino, propria di Mollino e della sua rigorosa attenzione al processo costruttivo, pur se sempre piacevolmente attratto da “un’ idea non statica della tradizione che in lui diviene fiume rigoglioso e generatore di nuova vita”. Estrosa eccentricità, di cui sempre mostrano segni inconfondibili le sue opere. Di architettura e di design. E la sua stessa vita, “adrenalinica” e perfino un tantino “spericolata”, come ben sa chi ebbe modo di conoscerlo. Mollino fu, infatti, uomo amante di originali hobbies e attività sportive legate soprattutto alla “velocità”,  quali lo sci (fu anche maestro di sci e, nel dopoguerra presidente della “CoScuMa”- Commissione delle Scuole e dei Maestri di sci”, nonché della “F.I.S.I.”), l’acrobazia aeronautica e le corse automobilistiche con futuristici prototipi da gara. Uomo profondamente legato alla montagna (anche se nel ’30, ancora prima di laurearsi, progettò la “Casa per Vacanza” a Forte dei Marmi) uomo delle Alpi, sciatore e costruttore di funivie e di residenze per la villeggiatura, per Mollino le Alpi sono state soprattutto la Valle d’Aosta, regione che iniziò a frequentare già a partire dagli anni Venti, studiando all’inizio gli edifici tradizionali e successivamente costruendo la “Casa del Sole” e la funivia del “Furggen” di Breuil-Cervinia (ben documentate in mostra nei potenti scatti di Linke), la “Casa Capriata” di Gressoney-Saint-Jean (poi ricostruita), il “Rascard Garelli” di Ayas, la “Casa Olivero” di La Thuile e la “Casa Collettiva” di Aosta. La Vallée, ma non solo. A lui si deve anche, in Alta Valsusa, nel 1946-’47, lo “Chalet – Slittovia” del Lago Nero sopra Sauze d’Oulz, oggetto nel 2001 di un radicale intervento di restauro, dopo decenni di abbandono e vandalismi. Anche la sua Torino, ovviamente, beneficiò del suo ingegno, con opere di cui ancor oggi possiamo godere dell’imponente e singolare bellezza. Suo, nel dopoguerra e in collaborazione con Umberto Mastroianni, il primo Premio al Concorso per il “Monumento ai Caduti per la Libertà” (noto anche come “Monumento al Partigiano”) collocato nel “Campo della Gloria” del Cimitero Generale di Torino. Nel ’52 progettò l’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” (oggetto nel 2006 di un controverso restauro) seguito da altri importanti progetti, fino ad arrivare agli ultimi anni della carriera, quando fra il ’65 ed il ’73 firmò i suoi due più importanti edifici: il Palazzo della “Camera di Commercio” in via San Francesco da Paola e il nuovo “Teatro Regio”, ricostruito dopo il rovinoso incendio del ’36 ed inaugurato nel ’73. Mezzo secolo di attività, ricostruito al “Forte di Bard”, anche attraverso una sezione documentale leggibile in modo dinamico e che trasforma il visitatore in scopritore di documenti originali, componendo così un racconto in grado di restituire la linearità del percorso artistico di Mollino.

Gianni Milani

“Carlo Mollino. Paesaggi inclinati” – Fotografie di Armin Linke

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www,fortedibard.it

Fino al 18 febbraio 2024

Orari: feriali 10/18; sab. dom. e festivi 10/19. Lun. chiuso

Nelle foto di Armin Linke: “Funivia del Furggen”, Breuil-Cervinia, 2006; “Casa del Sole”, Breuil-Cervinia, 2009; “Teatro Regio”, Torino, 2011.

“Luci d’inverno”, il sentimento dei russi per la neve

Alla galleria Pirra, sino al 21 gennaio

Una finestra, con gli stretti legni grigiazzurri che la separano in riquadri, un davanzale e una stanza che s’immagina allegra di presenze umane, divani e poltrone, il samovar sul tavolo apparecchiato.  Al di là, gli alberi spogli e carichi di neve, lo spiazzo davanti tutto imbiancato, sul fondo lo spicchio di una casa. La divisione netta tra due mondi, il dentro e il fuori, il tepore e il freddo che sembra addormentare ogni cosa. gli uomini e gli oggetti di fronte all’ovatta che li circonda. È l’immagine principe della mostra “Luci d’inverno”, ospitata nella galleria Pirra di corso Vittorio Emanuele II 82 sino al 21 gennaio prossimo, è il “Giardino invernale” di Maya Kopitzeva, artista russa scomparsa nel 2005, una degli esponenti di quel post-impressionismo che trovò i massimi traguardi nelle scuole di Mosca e di San Pietroburgo.


Realismo e poesia si mescolano in ognuna delle tele esposte, soprattutto in esterno, lo sguardo su una dimensione di sogno che quei pittori, la maggior parte scomparsa all’inizio del nuovo millennio, conoscevano assai bene, per amore, per convivenza, per il piacere di riprendere, con l’aiuto di una ineccepibile tecnica, con gli ampi quanto concreti colpi di spatola, la luce che cade sulle distese bianchissime o le ombre leggere che ne possono nascere, disseminate qua e là. La neve che, per tutto il mondo russo, nei tanti aspetti della sua arte, dalla musica alla letteratura, è intesa come “preludio della rinascita”, in un attimo prolungato di attesa, in un invito a soffermarsi nei nuovi ritmi calibrati nello scorrere lento delle giornate, a esprimere nuovi sentimenti davanti a quelle luci che si vengono a formare e di cui in nessuna altra stagione dell’anno l’uomo – l’artista – potrebbe godere. E allora è un generale intrecciarsi di rami, di cortecce che resistono o che si slabbrano, si sfaldano, di villaggi addormentati e dove rare sono le figure che s’intravedono, i fiumi gelati e i covoni come messi a riposare, i ricami del sole che a tratti riesce a introdursi tra gli alberi, tra i cespugli, tra le pieghe dei terreni.


Pirra, che da decenni mostra con orgoglio quelle immagini, allinea i nomi di Gleb Savinov, di Boris Lavrenko, del sempre superbo Georgij Moroz, di Leonid Vaichlia e di altri, e della Kopitzeva appunto. Forse la cifra che più ci immaginiamo fuoriuscire dalle tele è un senso di “adagio”, di riposo, di malinconia anche, che tutto avvolge, anche quella “Giornata di sole” di Nadezhda Vorobieva, riempita di bambini che giocano in un giardino pubblico imbiancato, avvolti in cappotti e cuffie colorate e guanti, una lunga panchina dove attenta vigila una madre su una culla gialla posta in pieno sole, anche sulla “Giornata” sembra posarsi un velo di attesa, di un sole di maggior calore. E un senso di quiete che accompagna quell’attesa, che s’intravvede nel “Villaggio” di Lavrenko, o nel “Ruscello d’inverno” di Moroz, nelle distese e nei silenzi che popolano i panorami del “Giorno invernale” di Dmitrij Kosmin e degli alberi solitari, leggeri fantasmi nella distesa bianca, di Vaichlia. “Indipendentemente da ciò che raffigurano, le opere esposte si propongono come scenografie del pensiero, in cui la natura diventa il rispecchiamento degli stati d’animo e delle riflessioni di colui che guarda”, dicono i responsabili della mostra: è l’invito rivolto al visitatore ad “entrare” nel quadro, a scoprirne le componenti più nascosto, a vedere oltre quegli alberi e quei raggi di sole indeboliti che cosa si nasconda, che cosa si voglia esprimere attraverso lo sguardo dell’artista, di più intimo, di più interiore, di più legato ai personali sentimenti di ciascuno.

Elio Rabbione

Nelle immagini, “Giardino invernale” di Maya Kopitzeva (olio, 1975), Georgij Moroz, “Oche d’inverno” (olio, 2006) e Nadezhda Vorobieva, “Giornata di sole” (olio, 1968).

Racconta all’amica i maltrattamenti subiti. Lei chiama i carabinieri e fa arrestare il compagno

Un 44enne di Moncalieri  è finito in manette dopo che la sua compagna aveva raccontato  ad un’amica, durante una telefonata, i maltrattamenti  da parte del fidanzato. L’amica ha chiamato i carabinieri, spiegando le confindenze della donna. Una pattuglia si è recata a casa della coppia con la quale  vive anche un bimbo di 7 anni avuto dalla donna con un precedente compagno e, verificati i maltrattamenti continui i militari hanno arrestato l’uomo.

Saldi e area bimbi al Torino Outlet Village

Con l’inizio dei saldi inaugura a Torino Outlet Village una nova area dedicata ai più piccoli e ai loro genitori che trasformerà il tempo trascorso al Village in un momento di festa per tutti.

Lo shopping diventa un affare di famiglia: mamma e papà fanno acquisti negli oltre 80 negozi del Village – Armani, Tod’s, Hogan, Victoria’s Secret, Michael Kors, Nike, Adidas, Roberto Cavalli e molti altri – mentre i più piccoli si divertono con gli animatori della Kids Area, uno spazio sicuro e a misura di bambino che concilia giochi, laboratori e divertimento.

La Kids Area è composta dalla Playground, 300 mq interamente dedicati ai bimbi dai 3 ai 10 anni che possono immergersi in una vera e propria giungla fatta di tappetoni, scivoli e giochi, dove arrampicarsi, correre, saltare. Il tutto sotto l’attenta supervisione del personale specializzato del Torino Outlet Village che accudisce i piccoli ospiti e anima i pomeriggi con tante attività e laboratori – come la calza della Befana personalizzata che i bambini potranno realizzare in occasione del weekend dell’Epifania – mentre mamma e papà potranno muoversi liberamente nella promenade del Torino Outlet Village lunga 290 metri, alla ricerca delle occasioni dei migliori brand fashion.

Proprio accanto al Playground sorge la nuova Nursery, un’area di 50 mq tutta dedicata ai bambini tra gli 0 e 3 anni. Lo spazio permette ai piccoli ospiti di giocare in totale libertà e comprende un’area dedicata al cambio del pannolino e all’allattamento in modo da fornire privacy e tranquillità alle neomamme.

Ogni anno sono migliaia le famiglie che scelgono di trascorrere parte del proprio tempo libero a Torino Outlet Village” – dice Luca Frigeri, direttore di Torino Outlet Village – “Abbiamo perciò voluto dedicare loro un’intera area, offrendo così la possibilità di vivere un’esperienza divertente ed appagante sia ai grandi che ai più piccoli. La Nursery e la Playground si inseriscono nel piano di investimenti che porterà, entro il 2025, all’apertura di circa 60 nuovi negozi nell’area shopping per offrire ai clienti un’esperienza sempre più ricca di offerte e di intrattenimento”.

Shopping e intrattenimento rendono Torino Outlet Village una meta per tutti, un punto di riferimento che attira clienti da tutto il nord Italia e che diventa, in particolare in questo periodo, una destinazione davvero imperdibile grazie ai vantaggiosi saldi che vengono applicati dai negozi sui prezzi outlet già scontati. Ulteriori sconti quindi su prezzi già scontati per poter acquistare prodotti di qualità dei marchi più famosi senza perdere di vista il portafogli.

Torino Outlet Village offre ai clienti, oltre ai più rinomati brand internazionali con prezzi scontati tutto l’anno, anche numerosi punti ristoro, un Info Point multilingue a disposizione per qualsiasi informazione e il servizio “hands free shopping” per fare acquisti senza l’ingombro di borse e pacchetti che possono essere lasciati gratuitamente nell’area dedicata e ritirati a fine giornata.

 

Portafoglio rubato in pieno centro: la vittima insegue i ladri

Personale del Commissariato Centro ha arrestato un ventiseienne cittadino gambiano gravemente indiziato di tentato furto con strappo in concorso con altra persona rimasta ignota.

Alcuni giorni fa, intorno alle sei del mattino, transitando in corso Vittorio Emanuele II, all’incrocio con via Rattazzi, gli agenti notano una persona che ne insegue un’altra. Gli agenti le fermano e apprendono dall’inseguitore, un minore, di essere stato vittima del furto del portafoglio. Nello specifico, il giovane che si stava avvicinando alla stazione di Porta Nuova per prendere un treno, stava preparando il denaro per acquistare il biglietto. In quel momento veniva avvicinato da due persone che gli strappavano di mano l’accessorio contenente banconote per un valore di 100 euro. Inseguiti dalla vittima, i due si davano alla fuga. Lungo il tragitto si disfacevano del portafoglio gettandolo per terra dopo aver prelevato il denaro contenuto. In via Saluzzo, i presunti autori del gesto dividevano le loro strade. A quel punto, la vittima continuava a inseguire uno dei due fino all’arrivo dei poliziotti.

Successivamente, nel corso della perquisizione, gli agenti ritrovano il denaro rubato, cinque banconote da venti euro occultate sulla persona, poi restituite all’avente diritto.

Botti illegali potenti come bombe: due arresti a Torino

Nelle ore antecedenti al Capodanno 2024, è proseguita l’attività della Polizia di Stato volta a contrastare il commercio abusivo di artifizi pirotecnici illegali. In particolar modo sono stati monitorati i mercati rionali, luoghi di smercio di “botti illegali”, utilizzati nei festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno.  In due di questi contesti, gli agenti della Divisione P.A.S. della Questura di Torino hanno tratto in arresto due persone per il possesso di artifizi illeciti. Una terza persona è stata denunciata in stato di libertà per il commercio abusivo di materiali esplodenti.

Nello specifico, un cittadino straniero è stato tratto in arresto in corso Onorato Vigliani, dopo che gli agenti hanno trovato in un’autovettura oltre un centinaio di “bombe carta”, artifizi non riconosciuti e non classificati dagli organi di certificazione e pericolosi l’intensità delle miscele esplodenti utilizzate.

Nel mercato rionale di corso Sebastopoli, invece, è stato tratto in arresto un cittadino italiano nella cui auto sono stati trovati 45 artifizi pirotecnici, cosiddetti “candelotti”, materiale che per loro natura sono vendibili solo nelle fabbriche di esplosivi e solo a coloro in possesso di abilitazione tecnica. L’uomo, inoltre, per la detenzione di artifizi pirotecnici di altra categoria, è stato denunciato in stato di libertà per il reato di commercio abusivo di materiali esplodenti.

Per quest’ultima fattispecie, è stata deferita all’A.G. in stato di libertà anche una terza persona.

Ad Alpignano una spettacolare festa della Befana

 

Il 6 gennaio alle ore 16.30 al Palazzetto dello sport in via Migliarone 26 

Sarà un grande evento dedicato alle famiglie e soprattutto ai bambini che si divertiranno con lo spettacolo gratuito “Christmas Family Circus” proposto da Fem Spettacoli. L’evento è organizzato dal Comune di Alpignano e dalla Pro Loco di Alpignano.

Verranno proposti numeri di giocoleria, equilibrismo e acrobatica aerea, comicità e.… le “Luci itineranti”, trampolieri luminosi e una maschera danzante che incanteranno il pubblico
con performance di danze e coreografie a tempo di musica.

All’inizio della festa sarà regalato a tutti i bambini lo zucchero filato! La Pro Loco accoglierà il pubblico con uno stand dove si potranno trovare popcorn, vin brulè, kinderpunch, bevande e caffè.

Inoltre, ci sarà l’attesa l’estrazione dei biglietti della lotteria della Befana con ricchi premi offerti dalla Pro Loco e dalla Associazione Artigiani e Commercianti di Alpignano; il primo
premio è una bicicletta a pedalata assistita della Bianchi. I biglietti saranno in vendita fino al momento dell’estrazione.

Verranno anche premiati i partecipanti al tradizionale concorso dei presepi promosso dagli Amici dell’Ecomuseo Cruto e un premio sarà anche assegnato alla letterina di Natale più
originale tra quelle che i bambini hanno imbucato da Babbo Natale durante il Villaggio
allestito in via Arno’ 33.

Sarà anche l’occasione per annunciare ai cittadini di Alpignano a quale iniziativa benefica verranno donati i 30.000 tappi di plastica raccolti per allestire l’albero di Natale di piazza
Caduti, albero abbattuto dalla tempesta di vento del 22 dicembre scorso.

L’evento del 6 gennaio come detto è finanziato dal Comune di Alpignano e organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune medesimo.

Appuntamento sabato alle 16.00 al Palazzetto dello sport in via Migliarone, 26.
L’ingresso è GRATUITO fino ad esaurimento posti.

Sponsor della manifestazione sono Smat Torino e NovaCoop.

Un nuovo programma dal titolo Tastè Partout in onda su RBE TV. Protagonista lo chef Kumalé

A partire da mercoledì 10 gennaio porterà gli spettatori alla scoperta dei sapori esotici

 

Prenderà il via un nuovo programma in onda su RBE TV a partire da mercoledì 10 gennaio per un ciclo di sei puntate dal titolo “Tastè Partout, dal campo alla cucina”, dove sarà alla conduzione del primo format televisivo il ‘gastronomade’ giornalista torinese Vittorio Castellani, più noto come chef Kumalé.

Da più di trent’anni Vittorio Castellani viaggia attraverso i contenenti per scoprire e divulgare molteplici culture culinarie e da molti è ritenuto il massimo esperto italiano di cucine nel mondo.

La sua esperienza, unita alla professionalità e alla sua attitudine alla narrazione dinamica, frutto di anni di giornalismo radio TV, costituiranno il cuore del programma in onda ogni mercoledì sul canale 87 del digitale terrestre in Piemonte nelle province di Torino, Asti e Cuneo e visibile anche online attraverso il sito www.rbe.it

L’idea del format è semplice ma assolutamente innovativa, vale a dire raccontare alcuni ingredienti esotici, tropicali e subtropicali coltivati a km. 0, grazie a una nuova generazione di giovani agricoltori e start up che stanno sperimentando nuove forme di agricoltura e di produzioni nelle nostre campagne. In ognuna delle sei puntate in programma a ciascun coltivatore verrà abbinato uno chef talentuoso di un ristorante esotico e non, che interpreterà i prodotti del campo in una serie di ricette in grado di esemplificarne l’uso in cucina, sottolineandone le caratteristiche e i sapori, tra aneddoti e curiosità, tra tradizione e innovazione.

Se nell’epoca delle grandi scoperte geografiche e dei traffici coloniali erano i pomodori, il mais, le patate o il cacao a sorprenderci e a entrare nelle nostre cucine per diventare protagonisti di tanti nuovi piatti, oggi si coltivano centinaia di nuova specie, ancora tutte da scoprire per gli italiani. Ci attendono nuove frontiere del gusto.

Vittorio Castellani, considerato il massimo esperto in Italia di cucine del mondo, viaggia dai primi anni Novanta, attraverso cinque continenti per conoscere e divulgare le culture gastronomiche “altre”; con Tastè Partout porterà i telespettatori in viaggio alla scoperta di piante enormi esotiche le cui radici si incontrano oggi da una terra inedita a quella dei campi del Piemonte.

Mercoledì 10 gennaio alle ore 21 la prima puntata avrà come titolo ‘Aromatiche esotiche alle porte di Torino: dalle Ande al Fujiyama”.

Uniamo oriente e Sud America con 1500 piante aromatiche dai sentori inediti, ottime per essere trasformate sia in cibo sia in cocktail e software drink. Dal vivaio fratelli Gramaglia ddiCollegno si passa al ristorante Azotea di Torino, guru della cucina fusion nikkei, che interpreta le aromatiche nella tradizione andino-peruviana e nella cucina giapponese.

La puntata della settimana successiva, mercoledì 17 gennaio, alle 21, avrà come titolo “Brassicacee orientali, sono cavoli vostri!”. A sorpresa, infatti, le brassicacee orientali crescono bene anche nell’hinterland torinese, dando vita a involtini, zuppe o semplicemente saltate al wok. La cucina cinese di silvia lingotto del Ristorante ZhengYang con le sue tradizioni farà da sfondo a tutta la puntata, che si aprirà a Venaria, nei vivai Licciardi.

Gli altri interventi del mese di gennaio verteranno il 24 gennaio sulla tematica del “Moso”, sua eccellenza il bambù d’alta Langa. In questa puntata Vittorio Castellani condurrà alla scoperta di un enorme bambuseto in alta Langa nel terreno dell’azienda agricola Moso di Cravanzana, luogo inedito e magico della campagna piemontese. Il compito di trasformare i germogli di bambù in tre piatti esclusivi spetterà alle Petit Restaurant Japonaise di Avigliana.

MARA MARTELLOTTA