ilTorinese

Auguri a “Il Tempo”, 80 anni di idee in libertà

Nel numero in edicola oggi il messaggio augurale  del presidente Mattarella

Il quotidiano “Il Tempo” compie 80 anni di vita. Nel giornale in edicola oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto un messaggio augurale dedicato al direttore, alla redazione e ai lettori della storica testata romana. Anche da Torino, prima Capitale d’Italia, un abbraccio ideale a Roma attraverso gli auguri che “il Torinese” rivolge con amicizia al giornale romano.Vi proponiamo al link sottostante l’editoriale del direttore Tommaso Cerno pubblicato oggi sul “Tempo”  ⤵️

E’ Il Tempo di battersi per la Libertà

Cambio di segretario comunale a Volpiano


In Consiglio la nuova convenzione con Caluso, Susanna Barbato prende servizio a Rivoli

Il Consiglio comunale di Volpiano di lunedì 21 ottobre ha approvato i provvedimenti necessari per la sostituzione del segretario comunaleSusanna Barbato, infatti, da martedì 22 ottobre ha assunto l’incarico a Rivoli e il nuovo segretario comunale verrà gestito, da fine novembre, in convenzione con il Comune di Caluso. «Mi congratulo con la dottoressa Barbato – ha detto il sindaco Giovanni Panichelli – per l’importante progressione in carriera e la ringrazio per il lavoro svolto nel nostro ente, nel quale si è sempre comportata con professionalità e sensibilità, prodigandosi per il bene dell’istituzione».

L’assemblea ha anche approvato alcune modifiche al piano triennale per le opere pubbliche, come l’aumento a 310mila euro dello stanziamento per il secondo lotto del rifacimento del tetto della scuola «Guglielmo da Volpiano», e alcuni investimenti per lavori di ammodernamento del palazzo comunale (380mila euro per interventi di carattere generale e 410mila euro per il nuovo impianto elettrico). Inoltre, sono state disposte variazioni di bilancio, tra le quali 120mila euro per l’adeguamento del sistema antincendio della palestra di via Trieste, 80mila euro per la pavimentazione esterna della nuova biblioteca20mila euro per la manutenzione della pista di atletica 22mila euro per il rinnovo dell’omologazione del campo da calcio «Bertolotti».

Giovane sequestrato tre giorni per un debito di 60mila euro

Sequestrano per tre giorni un ragazzo di origini cinesi per farsi restituire del denaro, la Polizia di Stato esegue otto misure cautelari nei confronti di altrettanti cittadini cinesi, dopo le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Torino.

La sera del 31 dicembre 2023, seguendo le indicazioni di un suo creditore con il quale deve incontrarsi, un ragazzo proveniente da Milano si reca alla stazione “Fermi” della metropolitana.  Qui, però, viene aggredito da un gruppo di persone, che lo colpiscono e lo rapinano degli averi, cellulare compreso. Con la forza, la vittima viene poi portata in uno stanzino di un ristorante, dove viene denudato e trattenuto per un’ora prima di essere caricato su un’auto e trasportato a Barge, in provincia di Cuneo, luogo in cui viene tenuto per tre giorni.

Il ragazzo viene minacciato di morte qualora non restituisca un debito di 60.000 euro a una delle persone colpite dalle misure cautelari. Il giovane viene legato e imbavagliato, le fotografie scattate vengono inviate ai familiari. Al ragazzo viene anche detto che sarebbe stato rilasciato solo quando avrebbe sottoscritto una dichiarazione di riconoscimento del debito nei loro confronti, cosa che di fatto accade.

Una volta liberato, il ragazzo si reca in ospedale a Milano.  Si attivano così le indagini della Squadra Mobile di Torino che portano all’esecuzione delle 8 misure cautelari – 3 arresti domiciliari e 5 obblighi di presentazione alla P.G. – nei confronti dei cittadini cinesi, gravemente indiziati di sequestro di persona, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lesioni in concorso.

Controllore Gtt malmenato e scaraventato fuori dal bus finisce in ospedale

Brutta avventura per un controllore sessantenne di Gtt: è stato malmenato e scaraventato fuori da un bus della linea 2 in corso Potenza a Torino da un passeggero al quale aveva chiesto il biglietto. Un altro controllore ha inseguito l’aggressore fino all’arrivo della polizia che lo ha bloccato. Il controllore aggredito è finito all’ospedale Maria Vittoria per le escoriazioni riportate.

Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia: 1884-2024

L’esposizione Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia: 1884-2024curata da Alessandro Bollo, Silvia Cavicchioli e Daniela Orta, a Palazzo  Carignano vuole ricordare, a 140 anni dall’evento, il primo allestimento del Museo del Risorgimento: il Tempio del Risorgimento all’interno dell’Esposizione Generale Italiana del 1884 nel Parco del Valentino, un allestimento provvisorio, ma di respiro nazionale, preludio della successiva costituzione, nel 1901, del Museo.

Cosa resta di questi valori? Cosa significa oggi il Risorgimento? Come interpretarne le storie, i personaggi in una chiave attuale e contemporanea? Con Rileggere il RisorgimentoTorino / Italia: 1884-2024 si vuole riflettere su questi interrogativi e sulla contemporaneità di valori fortemente radicati nel passato, ma tuttora attuali.

Nel Corridoio Monumentale della Camera Italiana trovano spazio cimeli provenienti dalle istituzioni che oggi studiano e curano il Risorgimento in Italia: dipinti, oggetti – come l’imponente campana che suonò durante le Cinque Giornate di Milano, la chitarra di Giuseppe Mazzini o le pantofole di Garibaldi – e una selezione di spezzoni di film, a cura del Museo Nazionale del Cinema, che rimanda invece all’immaginario di celluloide.

La mostra Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia: 1884-2024 ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia: 1884-2024 è il risultato di uno sforzo corale e nazionale che ha visto coinvolti i più importanti musei italiani del Risorgimento nella sua realizzazione. I materiali esposti arrivano infatti da: Comune di Catanzaro – Palazzo de’ Nobili; Domus Mazziniana, Pisa; Fondazione Camillo Cavour, Santena (To); Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento, Genova; Museo Civico del Risorgimento, Bologna; Museo del Risorgimento “Leonessa d’Italia”, Brescia; Museo del Risorgimento – Civici Musei di Udine; Museo del Risorgimento “Vittorio Emanuele Orlando” – Società Siciliana per la Storia Patria, Palermo e Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento di Milano.

IoLavoro, al Lingotto di Torino la più grande fiera del lavoro italiana

Oltre 50 edizioni in quasi 20 anni: questi i numeri di IoLavoro, la più grande fiera del lavoro italiana promossa dall’Assessorato regionale all’istruzione e merito, lavoro, formazione professionale e diritto allo studio universitario, organizzata da Agenzia Piemonte Lavoro con le risorse del Fondo Sociale Europeo. 

Tre gli appuntamenti in programma, con debutto a Torino mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre al padiglione 3 del Lingotto Fiere, in via Nizza 294; apertura al pubblico dalle 10.00 alle 18.00.

L’edizione di Torino

Un ricco calendario di eventi caratterizza l’edizione del 23 e 24 ottobre a Lingotto Fiere (padiglione 3).

Per la prima volta, si presentano le undici Accademie di filiera, il nuovo modello formativo per accrescere le competenze delle persone e rispondere ai fabbisogni di professionalità delle aziende. Appuntamento in Sala azzurra mercoledì 23 ottobre a partire dalle 16. Per partecipare, iscriversi qui

Allo stand della Regione si potranno inoltre conoscere i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze e il programma Mip Mettersi in proprio, rivolto a chi ha un’idea di impresa e sogna di realizzarla.

Giovedì 24 ottobre a partire dalle 14 focus sugli Its Academy, che offrono formazione d’eccellenza nei settori più avanzati dell’economia. L’incontro è rivolto agli insegnanti e agli orientatori. Per partecipare iscriversi qui

Nello stand della Regione sarà distribuita gratuitamente l’edizione aggiornata della pubblicazione OPLÀ – Obiettivo Piemonte Lavoro – Le principali misure della Regione Piemonte per favorire l’occupazione”.

Durante la due giorni si potrà partecipare a numerosi eventi, laboratori, cogliendo tante opportunità di incontro e di confronto utilissime per scegliere percorsi di formazione, studio, specializzazione e sbocchi lavorativi.

Il programma generale degli eventi

Gli eventi promossi dalla Regione

Gobetti liberale?

IL COMMENTO   di Pier Franco Quaglieni

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In una bella intervista inedita a Norberto Bobbio  fatta dal gobettiano fedelissimo Bruno Quaranta Bobbio sostiene che Gobetti era un liberale, correggendo lo stesso Quaranta che lo definiva “anomalo”. Gobetti, che secondo Bobbio – avendo avuto un rapporto con il liberista liberale Luigi Einaudi – sarebbe stato coerentemente  anti statalista e quindi antisocialista, contro Turati che fu anticomunista come Matteotti,  in nome della libertà.  Potrebbe essere oggetto di discussione il carattere liberale della gramsciana occupazione delle fabbriche torinesi, ma non può essere accolta l’interpretazione  in chiave di “Rivoluzione liberale” della rivoluzione bolscevica sorta nel 1917 e quasi subito trasformatasi in una rivoluzione marxista – leninista che guardava al giacobinismo francese e alla Comune di Parigi oltre che ai testi di Marx . Diceva Hegel che “le teste non si tagliano come i cavoli”. Quella rivoluzione ha mietuto più teste che spighe perché il terrore giacobino e leninista  insanguinò la grande  Russia. Gobetti visse fino al  1926 e quindi ebbe tempo di vedere e di patire il fascismo, ma anche di conoscere sia pure indirettamente il comunismo sovietico.
Come Turati e Matteotti denunciarono il vero volto demoniaco  della rivoluzione dei soviet, Gobetti esaltò in modo mitizzato ed acritico la Rivoluzione di ottobre che fu si’ liberatrice dal giogo zarista , ma fu profondamente illiberale  fin da subito. Essere antisocialista per Gobetti non significò essere antistatalista alla maniera di Einaudi. Gobetti fu antisocialista perché contrario nella sua intransigenza al riformismo  socialista  e  al Giolittismo. Anche Einaudi fu antigiolittiano come Gobetti.
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Le elezioni del 1919 con la proporzionale e il suffragio universale segnarono la crisi di Giolitti e dello Stato liberale con una forte ascesa di cattolici e socialisti. Il Biennio rosso impedì una democrazia compiuta in Italia dopo la guerra attraverso un rapporto tra liberali, socialisti e popolari che avrebbe scongiurato l’avventura del bolscevismo all’italiana e del fascismo, sfociata nella guerra civile. È  difficile orientarsi nella contemporaneità, ma Gobetti si perse nel labirinto delle utopie. La sua “Rivoluzione liberale”  fu assai poco liberale. Carlo Dionisotti colse l’ossimoro del Gobettismo: i liberali  non sono rivoluzionari  ma conservatori o riformisti e i rivoluzionari sono assolutamente illiberali perché coltivano e praticano la violenza rivoluzionaria. Questo è il motivo vero per cui il liberalismo di Gobetti si lasciò  contaminare e snaturare dal Gramscismo. In ogni caso appare con tutta evidenza che lo Stato dei soviet fu da subito oppressivo, totalizzante e sanguinario, in una parola assolutamente statalista. In modo meno esplicito e molto più timido maturò  negli anni  una mia  discussione con Bobbio che considero comunque un maestro. Senza l’ingombrante presenza di segretari il nostro dialogo si materializzò in tante occasioni  non pubbliche in cui il maestro ebbe la pazienza di ascoltare i miei dubbi sul liberalismo di Gobetti, dubbi  che ebbe anche Manlio Brosio.
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Bobbio mi ascoltò  con pazienza e poi mi disse che per lui Gobetti rappresentava il modello di una giovinezza che non aveva saputo vivere “eroicamente”.  E il discorso ebbe termine e tante altre volte venne ripreso su altri temi. Da quel dialogo rispettoso ho imparato molto , ma il culto di Gobetti non mi ha mai convinto. Dopo il fascismo i gobettiani diventarono quasi tutti comunisti , anche se i comunisti non divennero certo liberali . Basti pensare alla parabola di un gobettian comunista come Augusto Monti. Anzi  essi divennero stalinisti di stretta osservanza. A Bobbio non ebbi mai il coraggio di obiettarlo, ma questa è l’idea che ho  maturato nei decenni. Mi piacerebbe invece un dialogo  con Quaranta che ritengo un intellettuale onesto ed equilibrato che ho sempre stimato. In tempi in cui Filippo Burzio era ignorato e persino disprezzato ,con Quaranta abbiamo ricordato insieme il grande intellettuale demiurgico. Anche Burzio non amava Gobetti. Anche a Bobbio mi permisi di dirlo perché Bobbio aveva studiato Burzio e lo aveva considerato un conservatore illuminato e non solo un antifascista. L’intervista inedita di Quaranta consente di riprendere una riflessione che appare sempre importante come ogni scritto di Bobbio.

Rapina in farmacia: in manette due pregiudicati amici di lunga data

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Collegno:- Il modus operandi è sempre lo stesso, il primo uomo entra in farmacia e chiede informazioni. Poi una volta stabilito che è tutto tranquillo, effettua un cenno di via libera al complice che in pochi minuti si fionda all’interno e mette a segno la rapina. I due soggetti italiani di 64 e 51 anni, pregiudicati conosciuti ai militari di Collegno, amano agire sempre insieme, la loro amicizia ha radici profonde, probabilmente nata nei dormitori del circondario. Due sbandati che di professione fanno i rapinatori. La sera del 16 ottobre, la scelta ricade su una farmacia di Collegno, il 64 enne entra e chiede un farmaco che per propria natura richiede prescrizione medica. Si intrattiene pochi minuti e dopo aver analizzato l’ambiente, mentre si trova in corrispondenza della porta di uscita, con un gesto della mano comunica il “via libera” al complice che velocemente si fionda all’interno e con toni minacciosi urla alla dottoressa “dammi i soldi, dammi i soldi”. L’azione è rapida e incisiva. Il bottino sarà di circa 1500 euro. I Carabinieri di Beinasco, con un’attività d’indagine immediata, sono riusciti ad individuare i due presunti rapinatori in quanto a loro già conosciuti. In particolare il 64 enne ha agito a volto scoperto e grazie alla visione dei filmati di video sorveglianza è stato riconosciuto. Il 51 enne, anch’esso già noto, nonostante abbia agito con il volto coperto, è stato riconosciuto dai militari perché nel compiere la presunta rapina, ha avuto un cedimento delle proprie articolazioni che lo facevano quasi cadere a terra. Particolare non passato in secondo piano, in quanto il modo claudicante di camminare è una caratteristica del 51 enne e conosciuta dai Carabinieri di Beinasco. La sera stessa, i due vengono individuati in un dormitorio del paese dove sono dichiarati in arresto perchè gravemente indiziati di “rapina aggravata in concorso”. Entrambi sono stati accompagnati presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.

Raffaello Lucchese, professione antiquario

RITRATTI TORINESI 

Raffaello Lucchese, direttore artistico di Mattarte, galleria di antiquariato a Verolengo, in provincia di Torino, proviene da una famiglia di origine napoletana ed è cresciuto in un ambiente dai profumi antichi. Dopo aver compiuto studi classici entra nel mondo dell’antiquariato, e a conoscerlo in modo approfondito, grazie alla moglie Pinuccia Matta, erede della famiglia di proprietari di Mattarte.

 

La sua esperienza negli studi classici ha contribuito a innovare la professione dell’antiquario in quanto conoscitore dell’arte, dedito alla ricerca e allo studio.

È sua convinzione che il lavoro all’interno dell’antiquariato, senza un importante studio alle spalle, diventi impossibile proprio perché, rispetto all’arte contemporanea, l’antiquariato si basa sulla conoscenza e non sulla concettualizzazione dell’arte.

“Il modo in cui interpretiamo l’arte dell’antiquariato – afferma Raffaello Lucchese – risiede nello studiare e ricercare opere ‘dimenticate’, se così si può dire, e riproporle al mondo dei collezionisti e degli appassionati in modo tale da dare loro nuova vita. Gli oggetti che Mattarte commercializza maggiormente sono quadri, mobili di prestigio, che non cadono mai in disuso, e oggettistica di vario genere. Il mercato antiquario, negli ultimi dieci anni, è cambiato molto, e noi ci siamo adeguati a una richiesta improntata sempre più sulle opere importanti e di qualità. Personalmente ho sempre considerato, tra i miei primi amori, l’argenteria del Settecento piemontese e gli orologi, di cui sono molto richiesti quelli da camino, in bronzo dorato.

Successivamente sono rimasto affascinato dai pittori napoletani, genovesi e fiorentini del Seicento. Insomma, come antiquari cerchiamo oggetti che ci facciano sognare e il mondo dell’antiquariato è un progetto sempre futuribile: cercare un oggetto è una sfida, vedere qualcosa che altri non vedono o non considerano e poi riproporlo a chi lo desidera. Non potrei immaginare la mia vita senza arte, sento la necessità di immergermi nelle opere e attraversare storie altrui leggendo tanto”.

Mattarte, la galleria di cui Lucchese è direttore artistico, è presente sul territorio dal 1898, da quattro generazioni.

Raffaello Lucchese e Pinuccia Matta non solo trasmettono ai loro figli l’amore per l’antiquariato. Eleonora è una valida vocalist e Simone un bravissimo ballerino. Entrambi hanno vinto dei premi.

La galleria sarà presente alla Fiera AMART di Milano, che si svolgerà dal 6 al 10 novembre 2024, e a Modenantiquaria, a febbraio. Ad AMART verrà esposta un’opera di Barbara Longhi di Ravenna, pittrice di inizio Seicento, già molto apprezzata dal Vasari.

Raffaello Lucchese, oltre a essere uno stimato antiquario, svolge l’attività di perito sul mercato antico e moderno per il Tribunale di Torino e i più importanti musei nazionali.

 

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

 

 

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Le celebrazioni per i 120 anni di Anpas

Oltre 7000 presenze il 19 ottobre alla seconda edizione dell’Open Day Anpas, l’apertura al pubblico, in un’unica giornata, delle sedi delle Pubbliche Assistenze del Piemonte finalizzata a promuovere tra la cittadinanza il volontariato del soccorso sanitario e della protezione civile.

L’evento rientra nel programma delle celebrazioni per il 120° anniversario di fondazione dell’Anpas insieme alla partecipazione dei volontari e delle volontarie delle Pubbliche Assistenze al primo Raduno Regionale del Volontariato di Protezione Civile, svoltosi nel centro di Torino domenica 20 ottobre.

L’open day dell’Anpas ha coinvolto, in numerose attività, centinaia di bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie, insieme alle loro famiglie e ai tanti cittadini interessati al mondo del primo soccorso e del volontariato.

Durante la giornata è stato infatti possibile visitare le sedi delle associazioni e ricevere informazioni sui presidi e sulla strumentazione delle ambulanze e su come diventare volontari soccorritori. Una particolare attività proposta ha riguardato proprio l’esperienza di essere soccorritore per un’ora, diventando parte di un equipaggio di ambulanza in un intervento di soccorso sanitario simulato.

Tanti sono stati i corsi di primo soccorso gratuiti aperti a tutti, come la formazione sulle manovre salvavita, massaggio cardiaco e la disostruzione delle vie aeree in età pediatrica e su persona adulta, che hanno visto la partecipazione di numerosi genitori, e ancora corsi di primo soccorso in caso di incidenti domestici e sportivi, dimostrazioni sull’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno, simulazioni di interventi di soccorso in emergenza e attività di prevenzione sull’abuso di alcol con percorsi sensoriali che simulavano lo stato di ebbrezza.

Le attività per le scolaresche hanno riguardato soprattutto la chiamata di soccorso, il Numero unico di emergenza 112 e Sistema 118, truccabimbi e ambulanza dei pupazzi per i più piccoli, dimostrazioni con le unità cinofile e altro ancora.

Le celebrazioni per i 120 anni di fondazione dell’Anpas proseguiranno il 24 ottobreGiornata Nazionale delle Pubbliche Assistenze. Il 24 ottobre è infatti la data del Congresso di Lerici (1987) durante il quale avvenne la trasformazione della Federazione nazionale delle società di pubblica assistenza e di pubblico soccorso in Associazione nazionale.

Il 24 ottobre i monumenti e gli edifici storici di numerosi comuni italiani verranno illuminati di arancione, colore delle divise dei volontari di pubblica assistenza. In Piemonte ammireremo illuminati di arancione la Mole Antonelliana di Torino, il Castello di Grinzane Cavourpiazza Ottinetti di Ivrea, la Cupola della Basilica di San Gaudenzio a Novara e diversi palazzi comunali.

Il momento istituzionale del 120° anniversario di fondazione dell’Anpas si terrà il 29 novembre 2024, a Torino presso il Grattacielo della Regione Piemonte con la premiazione delle volontarie e dei volontari che maggiormente si sono distinti per l’impegno nell’attività di volontariato e nella condivisione dei valori Anpas. Per l’occasione è stato infatti istituito il premio Essere Anpas che andrà alle volontarie e ai volontari che maggiormente rappresentano i valori di umanità, volontarietà, solidarietà e gratuità che caratterizzano il movimento delle Pubbliche Assistenze.

La premiazione avverrà alla presenza del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dell’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi e dell’assessore regionale alla Protezione Civile, Marco Gabusi.