DALL’11 AL 13 OTTOBRE 2024
I VIVAI TORNANO TRA CONFERME E NOVITA’
Dall’11 al 13 Ottobre prossimi il Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato ospiterà Monferrato Green Farm 2°edizione.
Si tratta dell’’innovativa Fiera del Verde e dell’Agricoltura che vede il coinvolgimento al loro ‘servizio’ degli altri comparti produttivi, Artigianato, Industria e Commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente.
La scelta di Casale Monferrato, nel cuore di un territorio rurale patrimonio dell’Umanità Unesco, non è casuale, per la sua storia e le sue tipicità.
Ad organizzarla è la società casalese D&N Eventi Srl in collaborazione con Comune di Casale Monferrato, Unione dei Comuni della Valcerrina e Confartigianato Imprese Alessandria. L’iniziativa si svolge con il patrocinio di Città di Casale Monferrato, Provincia di Alessandria, Provincia di Mantova, Unione dei Comuni della Valcerrina, Associazione Comuni del Monferrato, Unione Collinare Terre di Vigneti e Pietra da Cantone e Camera di Commercio di Alessandria-Asti. Partner sono Confartigianato Imprese Alessandria,Confagricoltura Alessandria, Coldiretti Alessandria, Apsroflor Comuni Fioriti, Associazione APS Madreselva, Istituto Luparia di San Martino di Rosignano, Fattoria del Toce, Ediltecnica, Ferrari BK, Vivai Varallo, Locanda dell’Arte, Arte e Party, mentre sponsor sono Cosmo e Amc.
Sono ben cinque le aree all’interno della Fiera che si potranno visitare:
Area di esposizione e mostra di animali
Salone delle Eccellenze Alimentari
Benessere e cura naturale della persona
Le aziende espositrici partecipanti alla Green Farm, frequentatrici di Fiere Nazionali importanti del settore, provengono da altre Regioni, oltre a quelle locali e piemontesi, e riguardano tutte le cinque principali categorie della Fiera.
Come nel caso dei VIVAI con la presenza di importanti aziende provenienti anche dal Veneto e dalla Liguria e nelle macro aree ad essi assegnate, si potranno ammirare tipologie di piante che spaziano dalle Aromatiche, ai Bulbi, Piante Fruttifere, Piante Grasse, Frutti Antichi, Rose Antiche, Foglie Grigie, Orchidee, fiori ed altre tipologie.
L’eco design dell’allestimento interno ispirato al mondo del verde che verrà realizzato e che caratterizzerà la Fiera, è a cura del garden designer, Marco Marinone in collaborazione con importanti realtà commerciali del territorio: Vivai Varallo, l’azienda Provera ed Ediltecnica con il marchio Ferrari Bk (quest’ultima con alcuni suoi relatori in sinergia con altri ospiti qualificati, svolgeranno nella giornata di venerdì 11 Ottobre un importante convegno sul BK RICE di FERRARI BK: la rivoluzionaria soluzione edilizia che coniuga sostenibilità e innovazione)
Lo stile sopra citato riguarderà soprattutto alcune zone focus della Manifestazione: il Campus, dove si svolgeranno gli eventi scientifici e culturali e lo spazio “Arte” a cura del maestro Pier Giorgio Panelli e dell’Associazione Echorama.
L’ingresso al pubblico è gratuito e a percorso libero.
Venerdì 17:00 – 23:00
Sabato/Domenica 10:30 – 23:00
Daspo urbano a quattro ventenni
La Stazione Carabinieri di Cuorgnè (TO), all’esito di una costante attività d’analisi info investigativa, ha richiesto ed ottenuto dal Questore della Provincia di Torino l’emissione di quattro provvedimento di “DASPO URBANO” nei confronti di altrettanti ventenni residenti in città.
Il provvedimento, notificato qualche giorno fa dai militari dell’Arma di Cuorgnè (TO), scaturisce dall’episodio verificatosi alcuni mesi prima, durante il quale i destinatari della misura, già in passato segnalati all’Autorità Giudiziaria per fatti analoghi, nei pressi di un esercizio pubblico del centro storico curgnatese, malmenarono per futili motivi un coetaneo, procurandogli lesioni guaribili in una decina di giorni.
Considerato che dalle condotte dei quattro giovani potesse derivare un pericolo concreto e attuale per la sicurezza pubblica, i militari dell’Arma hanno ottenuto e notificato la misura di prevenzione che costringerà i destinatari, per il periodo di due anni, a rimanere lontano dai locali pubblici o esercizi analoghi ubicati nel centro storico di Cuorgnè, nonché di stazionare nei pressi degli stessi.
Questo tipo di provvedimento, DACUR o DASPO URBANO, (divieto d’accesso alle aree urbane) è una misura di prevenzione emessa dall’Autorità di Pubblica Sicurezza e va contestualizzata nell’ambito delle attività volte ad anticipare la commissione dei reati e nell’ottica di contrasto a possibili fenomeni di degrado delle aree urbane dei centri storici; in particolare, viene utilizzata per impedire a chi si è già reso
responsabile di atti gravi, di frequentare determinate zone della città. L’autore può essere allontanato per un periodo fino a due anni, non solo da un determinato locale o pubblico esercizio, ma anche da un’intera zona cittadina. La violazione del divieto prevede l’arresto sino a tre anni di reclusione ed il pagamento di una multa sino a 24.000 euro.
A Palazzo Madama, sino al 18 novembre
Nel più ampio panorama di “Change! ieri, oggi, domani. Il Po”, si ritaglia un suo ben preciso e curiosissimo spazio il progetto espositivo “Memorie d’acqua. Parole e immagini”, a cura di Matteo Rivoira e della Redazione dell’Atlante Linguistico Italiano, Università degli Studi di Torino, a Palazzo Madama – Piccola Guardaroba e Gabinetto Cinese – sino al 18 novembre. Dovendosi qui in primo luogo sgombrare il campo dei dubbi di una mostra per pochi eletti, per studiosi raffinati, per portatori d’argomenti non sempre semplici e facilmente fruibili: oltre le tematiche affrontate da “Change!”, vi è “la lente interpretativa della lingua, della cultura popolare e della memoria collettiva” che le irrobustisce, “da quello della gestione dell’acqua secondo criteri di sostenibilità propri degli usi preindustriali, a quello della costruzione e cura del paesaggio come elemento vitale, sino al parallelo tra la biodiversità – rappresentata dalle svariate specie animali e vegetali – e la ricchezza terminologica dialettale documentata dall’Atlante Linguistico Italiano”.
L’Atlante è un patrimonio di cinque milioni di schede dialettali e di circa 9000 fotografie etnografiche, a cui s’uniscono una raccolta di carte geografiche che portano impresse la differenti traduzioni dialettali di un concetto o nozione o frase, sempre raccolte dalla viva voce delle persone intervistate: eccellente materiale che per quarant’anni sette raccoglitori, il primo fu Ugo Pellis (1882 – 1943), elencarono con l’aiuto degli “informatori” nei loro viaggi a volte avventurosi, ponendo domande, mostrando oggetti, sottoponendo illustrazioni e schizzando quanto ritrovato negli itinerari.
Un lavoro prezioso: “ogni richiesta è corredata da numerose informazioni che vanno dal modo in cui è stata posta la domanda (ad esempio se mostrando una figura o facendo un gesto), ai giorni esatti dell’inchiesta, alle caratteristiche socio-culturali dell’informatore”, materiale di studio trascritto e pubblicato nel 1995 in due volumi. Un materiale ricavato con passione da quelle agendine che ora riempiono le vetrine di cui è arricchita la mostra, autentici diari di viaggio del Pellis, “che quotidianamente annotava nel dettaglio notizie relative ai suoi spostamenti, ai soggiorni, alle difficoltà pratiche e organizzative che incontrava”: il tutto ad arricchire la memoria di un’Italia rigorosamente in bianco e nero della prima metà del Novecento, un’Italia fatta di borghi, soprattutto rurale, di strade poco trafficate, di nuclei familiari, di uomini e di donne che faticano, di casolari, di oggetti di uso quotidiano, di piante e di pesci, di parole e di dialetti che qualcuno ha provveduto a non disperdere.
Disseminati nelle carte geografiche, riscopriamo i “valori” e i significati del “martin pescatore” come del “pioppo” (“àlbera” e “albra”, “albrùn” e “albret” e “albaréla”, una catena che giunge tra l’altro a “tërmu” e “piopa”, e molti altri termini ancora), percorrendo idealmente le sponde e le campagne attorno al Po. Guardiamo ad altri corsi d’acqua, in un documento dell’agosto 1937, abbiamo l’immagine di un “batèl”, la imbarcazione più caratteristica del lago di Como, quella di manzoniana memoria, un “gozzetto” o “barca da pesca” che ha i tre semicerchi legnosi nella sua parte superiore, uniti da un travetto longitudinale utile a stendere un telo per riparare gli occupanti dal sole, senza i quali è chiamata semplicemente “barca”. C’è un’altra versione, la “Lucia”, dal momento che nella tradizione popolare la giovane protagonista dei “Promessi sposi” prese proprio questo tipo d’imbarcazione per raggiungere Fra’ Cristoforo a Pescarenico. Come in altra immagine si scorge, nelle acque di Porto Corsini (oggi Marina di Ravenna), in un documento del marzo 1928, una rete del tipo a bilancia, denominata “padlòn”, una rete da pesca formata da una pezza unica di forma generalmente quadrata; come dal Porto di Mantova, Porta Catena esattamente, con un documento del novembre 1928, arriva l’immagine di tre “batèi”, “batèl” al singolare, anch’essi imbarcazioni da pesca, e più in fondo un “bürcc”, un burchio, grande imbarcazione a remi, vela o alzaia (una fune per il traino controcorrente) per il trasporto di merci, con il fondo piatto per poter navigare con facilità sui bassi fondali di fiumi, canali e lagune. Come località del Piemonte ci riportano i termini degli antichi lavatoi, da “lavàur” o “lavàu” (Centallo, luglio 1941) o gli oggetti legati al bucato, il “baciàs” che è la vasca, il “segelìn” che è la seccia di rame, la “sibërtè” che è il mastello da bucato. Tutti termini che ricordano ancora oggi, al visitatore della mostra, la gente e i luoghi di Meana di Susa, in un documento del marzo 1936.
Elio Rabbione
Nelle immagini: Candia Canavese (To), 9 maggio 1936, fotografia n. 4405, punto di inchiesta 40; Cavazuccherina, Jesolo dal 1930 (Ve), 16 marzo 1931, fotografia n. 1575, punto di inchiesta 265; Cozzo (Pv), 23 febbraio 1938, fotografia n. 5594.
Scossa di terremoto nel Torinese
Nessun danno per la scossa di terremoto che è stata registrata dai sismografi ieri. L’ipocentro a tre chilometri da Pinasca, a una profondità di nove chilometri con magnitudo di 1.5. I residenti hanno avvertito la scossa nella notte.
Nel 2002, non senza qualche polemica da parte dei critici che mai erano stati molto teneri con la sua prolifica produzione, Alexandre Dumas padre entrava nel Pantheon di Parigi
Il senso della scelta di seppellire l’autore dei “Tre Moschettieri” accanto ad Émile Zola e Victor Hugo si evince chiaramente dalle parole che il Presidente francese Chirac pronunciò in quell’occasione, rivolgendosi direttamente a Dumas: “Con lei entrano nel Panthéon l’infanzia, le sue ore di lettura assaporate in segreto, l’emozione, la passione, l’avventura. Con lei abbiamo sognato e sogniamo ancora”.
Le pagine di Alexandre Dumas, i suoi personaggi, le sue storie sono stati protagonisti delle letture di intere generazioni e quando accanto al libro si sono imposte altre forme di comunicazione D’Artagnan, Edmond Dantès, la Regina Margot si sono soltanto trasferiti nel mondo della celluloide, continuando a perpetrare la propria immortalità.
Alexandre Dumas, dal canto suo, aveva voluto realizzare, almeno in parte, le proprie fantasie letterarie, decidendo nel 1844 di creare un “buen ritiro” che sembrasse uscito dai suoi romanzi.
Dalle sue idee stravaganti certo, ma sicuramente geniali e originali, nacque la proprietà situata a Port Marly poco distante da Parigi.
Dumas affidò all’architetto Hyppolite Duran la creazione, all’interno di un grande parco di un castello rinascimentale, le Chateau de Montecristo, la sua dimora, e proprio di fronte fece costruire un altro castello neogotico circondato da un fossato, le Chateau d’If, per farne il proprio studio, un edificio appartato e interamente ricoperto dai nomi dei suoi personaggi.
L’abitazione del celebre scrittore, salvata oggi dalla rovina grazie all’intervento dei privati, si presenta come la trasposizione architettonica delle pagine dei suoi romanzi, rievocando molte delle descrizioni del Conte di Montecristo sia attraverso la rigogliosa vegetazione e le grotte, sia con “le salon maresque” che richiama alla mente le immagini dei misteriosi appartamenti della principessa di Giannina Haydée.
Le Chateau de Montecristo, la trasposizione nella pietra delle fantasie di Dumas, una “bomboniera” secondo Honoré de Balzac, rimase per poco tempo proprietà dello scrittore che, rovinato dai debiti, fu costretto a svendere per 31.000 franchi una proprietà che a lui era costata parecchie centinaia.
Nel 1851 Dumas abbandonerà definitivamente il suo castello per rifugiarsi in Belgio, inseguito da centinaia di creditori.
Soltanto nel 1854 lo scrittore potrà fare ritorno a Parigi, ma ormai il suo rifugio era diventato proprietà di altri, era stato violato da presenze estranee e di quel periodo restava soltanto il ricordo.
Accade, in letteratura, che il racconto diventi un modo per dare vita al proprio desiderio di avventura, di viaggio, di evasione. Basti pensare a Emily Brontë che fece vivere ai personaggi del suo romanzo i grandi amori e i tormenti che la sua anima bramava o a Salgari che viaggiò in continenti lontani solo con la scrittura.
A Dumas fu concessa, invece, una vita frenetica e avventurosa come le sue opere.
Figlio di un generale della Rivoluzione francese che combatté anche al fianco di Napoleone, nipote di un marchese francese e di una schiava africana originaria di Haiti, orfano a 3 anni e mezzo, dopo un’infanzia difficile, a soli 21 anni entrò al servizio del re Luigi Filippo d’Orleans come copista, trovando presto l’ispirazione per scrivere opere teatrali e, successivamente, per creare i capolavori che l’avrebbero incoronato come padre del “feuilleton”.
In pochi anni raggiunse fama e ricchezza, costruì un castello e un teatro e in un tempo ancora più breve perse tutto. Iniziò a viaggiare, in Belgio, in Germania, in Russia, in Italia.
Nel 1860 finanziò e prese parte alla Spedizione dei Mille, fu testimone oculare della battaglia di Calatafimi e fu a fianco di Garibaldi quando entrò a Napoli, diventando così uno dei protagonisti del Risorgimento italiano.
Nel 1870 una malattia vascolare lo costrinse a trasferirsi a Puys, vicino a Dieppe, nella casa del figlio dove si spense il 5 dicembre.
Lo scrittore venne sepolto a Neuville-les-Dieppe e, poi, successivamente, come aveva disposto in vita, venne traslato a Villers Cotterêts, la sua città natale, accanto ai genitori.
Il trasferimento al Pantheon rappresenta l’ultimo capitolo, quello inaspettato, dell’esistenza di uno scrittore che aveva fatto dei colpi di scena il leitmotiv delle sue opere, il riconoscimento della sua grandezza giunto tardivo, esattamente come tardivo arrivato a D’Artagnan il bastone da maresciallo, mentre la morte lo coglieva.
Del resto era proprio Edmond Dantès divenuto il Conte di Montecristo ad affermare che “Tutta l’umana saggezza è racchiusa in queste due parole: attendere e sperare”.
Barbara Castellaro
Invincibili Cup – Trofeo Grande Torino
120 squadre partecipanti, si cui 23 società professionistiche, 79 italiane, le altre 41 provenienti da 15 diversi Paesi europei. La più lontana il Cska di Mosca, dista 2920 km da Torino. In campo circa 1500 giovani calciatori delle annate 2014 e 2015, più istruttori e dirigenti. Tre impianti sportivi ( Gassino, Settimo e Caselle) con 12 campi da gioco impegnati contemporaneamente, più lo Stadio Olimpico Grande Torino. In calendario 368 partite da 25 minuti l’uno.
240 sono in programma sabato, 128 la domenica. La logistica prevede 1900 persone alloggiate in 32 alberghi, quasi 10 mila pasti, tra pranzi e cene, 15 pullman al giorno impegnati per gli spostamenti.
Sono i numeri della “Invincibili Kup. Coppa Grande Torino”, manifestazione calcistica Internazionale ideata e gestita da BeKings, agenzia di organizzazione di eventi, specializzata in tornei di calcio giovanili, in collaborazione con Torino FC, ASD Pro Eureka, Gassino FC e Caselle Calcio, che si giocherà venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 settembre.
Tra le società partecipanti spiccano Real Madrid, Manchester City, Benfica, Cska Mosca, Dinamo Zagabria e Nizza. Tra le squadre di serie A Inter, Milan, Fiorentina, Parma, Monza e Como, oltre al Torino che fa da padrone di casa.
Il programma della fase internazionale prevede venerdì 27 settembre torneo amichevole tra le società professioniste (2014 a Caselle e 2015 Pro Eureka). In serata sfilata delle squadre partecipanti all’interno dello Stadio Olimpico Grande Torino.
Sabato 28 fase eliminatoria degli Invincibili Kup Coppa Grande Torino
Domenica 29 settembre fase finale della “Invincibili kup- Coppa Grande Torino”. Le finali e la premiazione di entrambe le categorie saranno ospitate nell’impianto sportivo del Gassino FC.
Mara Martellotta
Pensieri in Piazza
27-29 settembre 2024
La vita, il cambio di rotta e la storia della GKN sono i temi del festival “Pensieri in Piazza”, curato dall’associazione Pensieri in Piazza in collaborazione con la Fondazione Cosso, che porta al Castello di Miradolo (TO), dal 27 al 29 settembre, gli autori di tre libri per alimentare riflessioni, stimolare il dialogo e il confronto.
Il primo appuntamento, venerdì 27 settembre alle ore 17, è con gli autori Federico Cramer e Claudio Villiot di “Vita. Dialogo filosofico scientifico intorno al più straordinario fenomeno dell’universo” (Edizione ETS 2024) in dialogo con Paola Molino, direttrice de L’Eco del Chisone. Che cos’è la vita? Gli autori hanno affrontato la complessità e profondità del tema attraverso un dialogo interdisciplinare che, intrecciando conoscenze scientifiche e riflessioni filosofiche, permette di cogliere, almeno in parte, la natura profonda della vita e la rappresentazione che l’uomo ne dà e su cui si fonda la percezione che ha di sé stesso e i rapporti che instaura con gli altri esseri viventi.
In un tempo in cui dilaga nel mondo la distruzione della vita, dei suoi ecosistemi e degli esseri viventi che in essi abitano e l’estinzione di migliaia di specie ogni anno passa del tutto inosservata, questo libro vuole essere un contributo allo sviluppo di un modo diverso di guardare, pensare e interagire con il più straordinario fenomeno dell’universo, di cui siamo parte.
Sabato 28 settembre alle ore 17, l’incontro è con Guido Viale, Adriano Sella ed Elisabetta Ribet, autori con Serge Latouche e Carlo Petrini del libro “Cambiare rotta. Oltre la società della crescita” (Edizione Panerose 2024) che raccoglie in un solo testo un insieme di analisi e riflessioni che da prospettive diverse ma comunicanti individuano i limiti sempre più evidenti della “società della crescita”. Gli autori mostrano come sia sempre più urgente e necessario mettere in discussione questo modello economico, sociale, culturale e vedono nella scelta di nuovi atteggiamenti, valori e stili di vita, nella costruzione dal basso di iniziative e pratiche comunitarie, nella ridefinizione del rapporto tra esseri umani e le altre forme del vivente, le premesse per un possibile “cambio di rotta”.
Protagonista dell’ultimo appuntamento di domenica 29 settembre alle ore 17, è Silvia Giagnoni, autrice di “GKN. Cronistoria personale di un innamoramento collettivo” (Edizioni Panerose, in uscita). Il 9 luglio del 2021 la Gkn, gruppo britannico acquisito nel 2018 dal fondo finanziario Melrose, chiude il sito di Campi Bisenzio: licenzia via e-mail 422 lavoratori approfittando dello sblocco dei licenziamenti dopo l’emergenza Covid. Gli operai e la comunità solidale non ci stanno, scavalcano i cancelli e danno avvio all’assemblea permanente più lunga della storia sindacale italiana. Da metalmeccanici produttori di semiassi portano il racconto della loro incredibile vertenza in giro per l’Italia e l’Europa, in nome della convergenza delle lotte, studiano recitazione, organizzano festival letterari, ma soprattutto elaborano piani di riconversione industriale per ridare una vita all’insegna della transizione ecologica alla loro fabbrica, che nel corso dei mesi è diventata anche la nostra.
Nel weekend 28-29 settembre per l’evento nazionale “Sea & Rivers”
L’onda blu dei volontari di Plastic Free Onlus torna in azione per un intero fine settimana dedicato alla tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua. Si terrà sabato 28 e domenica 29 settembre, infatti, l’evento nazionale “Sea & Rivers” organizzato dall’associazione ambientalista impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica e il suo abuso nella vita quotidiana. In tutta Italia ci saranno ben 234 appuntamenti di pulizia ambientale delle coste e degli argini per liberare la natura da tonnellate di rifiuti. Sarà protagonista anche il Piemonte con 15 iniziative: sabato 28 ad Alessandria e Capriata d’Orba (AL), Borgaro Torinese, Cuorgnè e Strambino (TO), Borgo San Dalmazzo (CN), Gravellona Toce (VB) e Ponderano (BI); domenica 29 a Torino, Moncalieri, Alpignano e Pianezza (TO), Fossano (CN) Vercelli e Novara.
Ma “Sea & Rivers” sarà soprattutto un grande momento di riflessione sulle condizioni ambientali in cui versa il nostro pianeta e di sensibilizzazione verso cittadini, istituzioni e imprese sulle conseguenze dei materiali plastici, sempre più pervasivi nella nostra quotidianità. Moltissimi report e ricerche scientifiche affermano che, nel 2050, nei nostri mari avremo più plastica che pesci, con inevitabili ricadute sulla salute umana. Ciò è già, purtroppo, confermato da recenti studi che hanno dimostrato la presenza di micro e nanoplastiche persino nel latte materno, nel sangue, nei tessuti e nelle vie respiratorie.
A supportare l’evento Plastic Free, sarà MINI, brand automobilistico che, attraverso il manifesto BIG LOVE FOR THE PLANET sostiene da tempo la salvaguardia ambientale attraverso un impegno costante e concreto.
“Invertire la rotta è possibile e le azioni di Plastic Free ne sono un esempio concreto che può dare speranza – dichiara Giulia Zaccaro, referente regionale Plastic Free Onlus – In appena cinque anni, siamo riusciti ad organizzare oltre 6.800 appuntamenti di pulizia ambientale, rimuovendo oltre 4 milioni di chili di plastica e rifiuti. Ma soprattutto sensibilizzando migliaia di persone, portandole a riflettere e cambiare i propri comportamenti quotidiani, rendendoli sempre più responsabili e meno impattanti. Ogni gesto è importante – conclude Giulia Zaccaro (Plastic Free Piemonte) – ed è per questo che invitiamo tutti i cittadini volonterosi a farsi avanti, iscrivendosi gratuitamente sul nostro sito e a prendere parte agli eventi più vicini. Basta andare su www.plasticfreeonlus.it/eventi”.
Sensibilizzare sui temi dello spreco alimentare e sulla riduzione dei rifiuti, educando a una loro corretta gestione: è questo l’intento, racchiuso nel claim The taste of zero waste, che guida la partecipazione del Gruppo Iren a Terra Madre Salone del Gusto 2024, la manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto che si terrà a Parco Dora, a Torino, dal 26 al 30 settembre.
Si consolida così una sinergia radicata in una forte condivisione di valori, dall’impegno per la sostenibilità alla salvaguardia dell’ambiente, che riflettono gli obiettivi del Piano Industriale 2030 del Gruppo.
Iren, sponsor dell’evento, sarà infatti presente con un proprio spazio a Parco Dora: partendo dal messaggio-guida sarà possibile scoprire il piacere di essere più sostenibili attraverso un racconto sull’uso consapevole del cibo e dei suoi scarti. Realizzato con materiali e finiture in legno riciclato, lo stand Iren sarà organizzato in diverse aree, che ospiteranno un ricco palinsesto di attività durante tutti i giorni della manifestazione. Al centro il Bancone Showaste Cooking, dove i visitatori potranno assistere a sessioni di bartending e show-cooking dedicati alla valorizzazione di quelle parti degli ingredienti che si è soliti gettare: tra le ricette proposte ci saranno pancake dolci e salati, una tisana di barbe e gambi di finocchi e uno speciale mojito alla mela verde. A condurre gli show-cooking saranno gli studenti de La Piazza dei Mestieri, istituto di formazione professionale che accoglie ogni anno circa cinquemila giovani italiani e stranieri nelle sue sedi di Torino, Milano e Catania, e che quest’anno festeggia i suoi venti anni di attività. Una realtà aperta e accessibile che si prefigge di contrastare l’abbandono scolastico e favorire l’inclusione sociale: un obiettivo che aderisce alla visione e all’impegno di Iren verso l’istruzione e la formazione sul territorio.
L’Area Talk ospiterà invece appuntamenti dedicati alla cucina sostenibile e alla lotta agli sprechi con il coinvolgimento di divulgatori e influencer all’interno della rubrica The Taste of Zero Waste Lab: si partirà venerdì 27 con l’appuntamento con la creator Greta Volpi (@greenonthebeam) dedicato ai comportamenti sostenibili nella vita di ogni giorno, mentre sabato 28 l’esperto di cucina anti-spreco Alessio Cicchini (@rucolaaa) condurrà i presenti alla scoperta di una ricetta originale realizzata gli scarti commestibili degli ortaggi. Domenica, infine, la cuoca green Cristina Mauri (@good_food_lab) illustrerà le regole di una cucina consapevole e a basso impatto. Tutti e tre gli appuntamenti si svolgeranno alle ore 15.
A rendere iconico e riconoscibile lo spazio sarà un grande mappamondo che richiamerà la centralità dei temi legati alla tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile e sarà lo spot designato per i visitatori che vorranno condividere l’esperienza allo stand sui propri canali social.
Con Eduiren, divisione educational del Gruppo, l’azienda sarà inoltre presente all’interno programmazione dello spazio Slow Food “Orto in una stanza”: giovedì 26 e domenica 30 settembre, alle ore 16.30, doppio appuntamento con “Organic waste is not waste”, un talk dedicato alle curiosità legate alla frazione organica dei rifiuti, e come è possibile ridurla e valorizzarla con piccoli gesti quotidiani.