ilTorinese

Scanderebech (Fi): “Il crocifisso in Sala Rossa non si tocca”

 “Il crocifisso non è semplicemente un simbolo religioso; esso racchiude secoli di storia, cultura e valori che hanno forgiato la nostra società. È un segno tangibile delle nostre radici cristiane, le stesse radici che hanno influenzato profondamente i principi di solidarietà, giustizia e rispetto della persona umana, su cui si fondano le istituzioni democratiche.”, così Federica Scanderebech, Forza Italia in Consiglio comunale.

Rimuovere il crocifisso dai luoghi pubblici non significa soltanto negare un simbolo di fede, ma significa ignorare e cancellare una parte essenziale della nostra identità collettiva. Il crocifisso è espressione dei valori universali di pace, amore per il prossimo e solidarietà, valori che non appartengono esclusivamente a una confessione religiosa, ma che sono fondamento di convivenza civile.

È giusto e doveroso che le Istituzioni mantengano il carattere laico e rispettino tutte le fedi, ma questo non deve tradursi in una negazione delle nostre radici storiche e culturali. Esporre il crocifisso non significa imporre una credenza, ma testimoniare la storia e i valori condivisi che hanno guidato l’Italia lungo il cammino della libertà e della democrazia. Un crocifisso esposto non preclude il rispetto per altre culture o religioni, al contrario, esso rappresenta anche l’accoglienza e il rispetto per tutte le differenze.

Per questi motivi, ritengo che il dibattito sulla presenza del crocifisso nei luoghi istituzionali non debba nemmeno essere messo in discussione. La sua esposizione non va interpretata come una scelta divisiva, ma come un segno di continuità con la nostra storia e con i valori che abbiamo ereditato e che siamo chiamati a tramandare. Non è una questione di religione, ma di identità e di rispetto per le nostre tradizioni.

Concludo ribadendo che, in un’epoca in cui spesso perdiamo il contatto con le nostre radici e con il significato profondo dei nostri simboli, il crocifisso nei luoghi istituzionali rappresenta una bussola morale che ci ricorda chi siamo e quali valori difendiamo. Un simbolo che non deve essere oggetto di negoziazione o di compromesso, ma che deve essere accolto come parte integrante della nostra identità collettiva.”

Lo spreco d’acqua (oltre il 35% del totale) preoccupa le pmi artigiane

Dino De Santis (Presidente di Confartigianato Torino): “Noi piccoli imprenditori siamo fortemente interessati al tema della corretta gestione idrica  dato che, per quanto riguarda l’approvvigionamento dell’acqua utilizzata nei processi produttivi, le imprese con meno di cinque addetti utilizzano nella maggior parte dei casi acqua della rete pubblica per uso civile”

 

Secondo una recente indagine della CGIA di Mestre, il Piemonte è al quindicesimo posto tra le regioni più “sprecone d’acqua”: in Piemonte, ogni giorno, vengono immessi nelle reti 359 litri pro capite e se ne perdono 127, equivalente a 35,4%, contro una media nazionale del 42,4%.

Tra i capoluoghi piemontesi il più sprecone è Verbania con il 43,0% delle perdite, seguito da Novara con il 31,5,4%, Biella con il 30,7%, Alessandria con il 28,9%, Torino con il 25,6%, Vercelli con il 22,2% e Asti con il 19,2%.

In Piemonte nel perimetro dei 10 settori a maggior intensità di uso di acqua operano 10.298 imprese che danno lavoro a 124.887 addetti. Le imprese artigiane sono 6.892 con 27.589 addetti. Il 66,9% delle imprese piemontesi che operano nel perimetro di settori water intensive è artigiano.

I primi 10  comparti manifatturieri con una più elevata intensità di utilizzo dell’acqua così individuati sono: quello estrattivo con 21,7 litri utilizzati per euro di produzione venduta, seguito dal tessile (20,9 litri per euro), petrolchimica (17,5 litri per euro), farmaceutica (14,1 litri per euro), gomma e materie plastiche (12,4 litri per euro), vetro ceramica, cemento, ecc. (11,2 litri per euro) carta (10,1 litri per euro) e prodotti in metallo (7,4 litri per euro).

 

A fronte della ridotta spesa pubblica per la manutenzione delle infrastrutture, si registrano elevate e diffuse perdite dalle reti idriche comunali. Su 8 miliardi di metri cubi di acqua immessi nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile, se ne perdono 3,4 miliardi (42,4%), un volume superiore all’acqua erogata per l’intero Centro-Nord (3,2 miliardi di metri cubi). In chiave territoriale la percentuale di perdite nel Nord-ovest è del 33,5%, nel Nord-est del 37,2%, nel Centro del 43,9%, mentre nel Sud sale al 50,5% e nelle Isole, proprio dove si concentra la crisi idrica dell’estate del 2024, arriva al 51,9%. Tra le regioni, le perdite sono più elevate in

Basilicata con 65,5%, Abruzzo con 62,5%, Molise con 53,9%, Sardegna con 52,8%, Sicilia con 51,6%, Campania con 49,9%, Umbria con 49,7%, Calabria con 48,7% e Lazio con 46,2%.

Le perdite rete sono da attribuire a fattori fisiologici, presenti in tutte le infrastrutture idriche, a rotture nelle condotte e vetustà degli impianti, oltre a fattori amministrativi, dovuti a errori di misura dei contatori e usi non autorizzati.

Un consistente intervento per ridurre le perdite idriche è previsto dal PNRR: per la gestione dell’acqua il Piano prevede interventi per 5,4 miliardi di euro, di cui 2,0 miliardi di euro di investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico e 1,9 miliardi per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.

 

“Noi piccoli imprenditori siamo fortemente interessati al tema della corretta gestione idrica -afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – dato che, per quanto riguarda l’approvvigionamento dell’acqua utilizzata nei processi produttivi, le imprese con meno di cinque addetti utilizzano nella maggior parte dei casi acqua della rete pubblica per uso civile mentre le imprese medie e grandi si servono di specifici sistemi di auto approvvigionamento o utilizzano acqua che proviene da infrastrutture a servizio di nuclei e aree industriali. Per questo insistiamo sulla necessità di investimenti per ridurre la dispersione della risorsa idrica a causa delle cattive condizioni delle infrastrutture.”

Alle Gru non solo shopping ma prevenzione: “La vita nelle tue mani”

 

Il 19 e 20 ottobre a Le Gru due giorni per dare spazio a un’importante iniziativa organizzata da IRC (Italian Resuscitation Council) e Croce Rossa Italiana dedicate alla sensibilizzazione sulla rianimazione cardiopolmonare nell’ambito della settimana di Settimana VIVA! campagna di sensibilizzazione europea che dal 2013 promuove la cultura del primo soccorso.

L’arresto cardiaco è un problema che interessa tutti, all’ improvviso colpisce ogni anno in Italia circa 50.000 persone. In situazioni di emergenza, i primi soccorritori – che siano colleghi, amici o le persone che  incrociamo sulla nostra strada.L’inizio tempestivo delle manovre salvavita, come il massaggio cardiaco e la defibrillazione, può raddoppiare o triplicare le possibilità di sopravvivenza.
Così proprio a Le Gru un gruppo di esperti – composto da formatori IRC, medici, infermieri, ostetriche e formatori della Croce Rossa Italiana, tutti quotidianamente impegnati in ambito clinico – sarà a disposizione del pubblico per dimostrare le tecniche di rianimazione cardiopolmonare. Attraverso l’uso di manichini, chiunque potrà cimentarsi nel riconoscere un arresto cardiaco e apprendere come intervenire correttamente con il massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore.
Saranno allestite sei stazioni dedicate alla rianimazione su manichini adulti, due stazioni specifiche per bambini che vorranno esercitarsi e altre due stazioni per le manovre di disostruzione delle vie aeree.

L’iniziativa vedrà anche il coinvolgimento attivo degli studenti dell’Università degli Studi di Torino del Corso di Laurea di Infermieristiche sede Città della Salute e della Scienza di Torino, Azienda Sanitaria Locale Città di Torino, TO4 Ivrea e Orbassano Polo Medicina Orbassano e Candiolo, nonché il Corso di Laurea in Ostetricia e di Medicina . L’Ordine delle Professioni Infermieristiche sarà presente in entrambe le giornate, a sostegno dell’iniziativa, per contribuire a far comprendere alla popolazione il ruolo essenziale degli infermieri nel sistema sanitario e nella risposta alle emergenze.
Un’occasione unica per apprendere competenze salvavita e contribuire alla diffusione della cultura del soccorso.

Le Gru è il più grande centro commerciale in Piemonte e uno dei più importanti in Italia. Con i suoi 100.000 metri quadrati di superficie coperta e climatizzata, 4.700 posti auto gratuiti, è pensato come un vero villaggio, elegante e funzionale, che offre oltre 150 esercizi commerciali con insegne di prestigio, una scelta merceologica ampia e di qualità, un’area ristorazione e alimentari unica con bar, ristoranti, fast food e l‘Area Mercato. Oltre al grande ipermercato  il benzinaio e il villaggio fitness offre anche diversi servizi al cliente: farmacia, parrucchieri, lavasecco e sartoria, agenzia di viaggi, tabaccaio, e molto altro, compresa una biglietteria e un punto di relazione con il pubblico che offre informazioni e servizi legati alla cultura e la mobilità sostenibile. Le Gru è diventato negli anni un punto di riferimento anche per l’intrattenimento: l’obiettivo è divertire e fornire contenuti e spunti di riflessione ai propri visitatori attraverso progetti sociali, legati a solidarietà, sostenibilità e inclusività, incontri con le scuole, laboratori e intrattenimenti per le famiglie, eventi dedicati a tecnologia, design, arte, sport e cultura a 360°, coinvolgendo associazioni, enti e realtà locali. Dal 2022 è iniziato il restyling di Le Gru: un rinnovamento completo dal punto di vista architettonico, di efficientamento energetico e di potenziamento dell’offerta commerciale. Un viaggio che porta a Le Gru una nuova vita: dove gli spazi si fanno più accoglienti, moderni, più a misura, dove i materiali e le forme richiamano l’armonia della natura. Un viaggio che porta a un grande cambiamento strutturale, ma che preserva la cultura di ospitalità, intrattenimento e creatività insiti nel DNA di Le Gru e offre ogni giorno una sorpresa: nuovi brand, nuove esperienze, nuovi eventi.

GABRIELLA DAGHERO

RuBrica Torino Over

Variazione di bilancio in Regione, le novità per cittadini e imprese

Licenziata per l’Aula, a maggioranza, la proposta di deliberazione “Approvazione della variazione di assestamento del bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale per il triennio 2024 – 2026”, presentata dal vicepresidente dell’Udp Fabio Carosso, la prima Commissione Bilancio ha affrontato diversi altri temi, a cominciare dalla variazione di Bilancio della Regione.

Sotto la presidenza di Roberto Ravello, la riunione è infatti proseguita con le prime determinazioni sul disegno di legge “Disposizioni finanziarie e variazione del Bilancio di previsione 2024-2026”, svolte dall’assessore Andrea Tronzano. L’assessore ha spiegato trattarsi di una variazione relativa in primo luogo all’anno corrente da 80 milioni, di cui 50 a favore della sanità.

“Ci sono novità importanti – ha detto – perché ci stiamo preparando allo Tsunami del nuovo patto di stabilità europeo. Noi, con attenzione certosina, cerchiamo di definire gli obiettivi di spesa già per quest’anno. Ottimizziamo alcune spese attraverso la spending review e la fiscalità, ma senza aumentare le tasse ai cittadini e alle Pmi”.

Sono diversi i capitoli destinati a variare, dall’esenzione del bollo per gli scuolabus, all’introduzione per le auto ibride immatricolate dal primo gennaio 2025 del bollo al 50% (oggi esenti per un quinquennio). Anche l’Irap cambierà, per esempio ci sarà un aumento dell’0,92 per cento per la grande distribuzione e per i colossi dell’energia elettrica, rispetto all’attuale 3,9 per cento fissato dalla legge nazionale. Resta l’Irap agevolata al 2,8 per chi opera nei Comuni ad alta marginalità e per chi decide di fare nuovi investimenti in Piemonte. Verranno esentate dall’Irap tutte le associazioni del terzo settore iscritte al Runts.

Sono intervenuti Alberto Unia Sarah Disabato (M5s) , Fabio Isnardi e Gianna Pentenero (Pd) per chiarimenti e per chiedere che gli assessori coinvolti nelle variazioni presentino in Commissione gli effetti di tali manovre. Sia il presidente Ravello, sia l’assessore Tronzano hanno risposto che per la variazione di Bilancio non è un passaggio necessario, ma che compatibilmente con gli impegni degli assessori si cercherà di farlo.

Relatori in Aula del provvedimento sono stati nominati per la maggioranza Debora Biglia (Fi) e per l’opposizione Pentenero Disabato. Poiché il provvedimento dovrebbe passare al Comitato autonomie locali intorno al 5-6 novembre, potrebbe andare in Aula nella settimana successiva. In ogni caso la discussione sarà ripresa lunedì prossimo in prima Commissione.

Di seguito si sono svolte le prime determinazioni sul disegno di legge “Disposizioni in materia di ordinamento del personale”, con l’intervento dell’assessore Gianluca Vignale. “Si tratta di modificare la nostra legge del 2008 – ha detto l’assessore – perché nel frattempo sono intervenute diverse innovazioni a livello centrale. Questa legge, in modo quasi ricognitivo, rende armonica la normativa regionale con quella nazionale”. Sul provvedimento sono state decise le consultazioni on line, soprattutto delle organizzazioni sindacali, con scadenza giovedì 31 ottobre. Relatori per la maggioranza Silvio Magliano, per l’opposizione Pentenero, Disabato e Pasquale Coluccio (M5s).

Al termine della seduta Vignale ha svolto un’informativa sulla programmazione integrata regionale per lo sviluppo e la coesione del Piemonte, cioè i finanziamenti per i progetti a favore delle aree territoriali omogenee. “Sono stati stanziati – ha ricordato l’assessore – 105 milioni per 805 comuni piemontesi: 100 distribuiti con criteri oggettivi per tutte le aree e 5 milioni di premialità per i migliori progetti di area omogenea”. A questo scopo, sarà indicata una commissione, che deciderà in base ai criteri della ricaduta sovracomunale e delle ricadute economiche.

I progetti prioritari presentati sono oltre 1.1OO e il totale di richiesta priorità è pari a 128 Milioni di Euro, a fronte di risorse FSC complessive per l’appunto di 105 Milioni di Euro. Al momento circa l’82% dei progetti è stato finanziato.

Il calcio di oggi e il ricordo di Gigi Meroni

Ma c’è ancora qualcosa che lega il calcio di ieri – degli anni ‘60, ‘70, 80, ‘90, – con quello di oggi? E lo dico e lo chiedo proprio in questi giorni, ricordando quel drammatico 15 ottobre 1967 che vide la morte di Gigi Meroni, idolo dei tifosi del Torino e icona dell’intero calcio italiano in un incredibile incidente automobilistico avvenuto nel centralissimo corso Re Umberto nel capoluogo piemontese. Il “George Best del calcio italiano”, veniva chiamato in quegli anni, paragonandolo al grande campione del Manchester United. Ma Meroni era molto di più. Era innanzitutto un ragazzo – quando muore aveva appena 24 anni ed era già un campione riconosciuto a livello nazionale ed europeo – che amava la vita, giocava a calcio ma non rinunciava affatto ai suoi ideali e al suo “stile inconfondibile”. Uno stile che lo ha portato in quegli anni – metà degli anni ‘60 – a convivere con una donna già sposata, a vivere in una minuscola soffitta di Piazza Vittorio Veneto a Torino, ad essere noto anche come pittore e creatore di vestiti ma, soprattutto, era una persona con un forte profilo umano e una grande dirittura morale. Ed era, per fermarsi all’ambito calcistico, un giocatore che amava il Torino, la maglia granata, il popolo granata. Insomma, Gigi Meroni era un punto di riferimento dell’universo granata anche e soprattutto per la sua inconfondibile personalità. Un leader in campo e fuori dal campo che ha fatto di Meroni l’emblema di un calcio umano, popolare, legato al territorio e anche espressione di valori veri, autentici e solidi. Sì, eravamo negli anni ‘60 ma si tratta, comunque sia, di un calcio romantico che infiammava i tifosi, e non solo i tifosi. Galvanizzava una città, una regione e un intero paese. La violenza non era di casa, la criminalità organizzata non gestiva le curve degli stadi perchè, molto semplicemente, i tifosi erano degli appassionati di calcio e non professionisti della violenza o del teppismo cittadino. I calciatori non erano miliardari in quegli anni – c’era ancora la lira, come ovvio – anche se erano indubbiamente ben pagati ma non affatto dei “paperoni”.
Insomma, e al di là di qualsiasi regressione nostalgica o passatista, è indubbio che quel calcio non torna più. Appartiene ad una fase che è ormai consegnata alla storia. Eppure le icone di quei tempi, i miti di quelle stagioni continuano ad essere al centro dei ricordi dei tifosi, dei simpatizzanti e di tutti coloro che amano un calcio fatto di competizione, di sudore, di tecnica e raffinatezza, di profumo dell’erba, di cori e slogan, di sberleffi e di colonne sonore, di colori della squadra e di serietà e professionalità dei calciatori. Cioè dei protagonisti del campo. E Gigi Meroni, a quasi 60 anni dalla sua scomparsa culminata in una piovosa domenica sera dopo una gara vinta al Comunale per 4-2 contro la Sampdoria con tre reti di Nestor Combin, grande amico della “farfalla granata”, continua ad essere un punto di riferimento. Soprattutto per chi continua ad amare un calcio dal volto umano e ricco di valori. E Gigi Meroni ce lo ricorda ancora oggi. E non solo ai tifosi del Torino.

Giorgio Merlo

Rivoli: inaugurazione “Scuola Senza Zaino” presso la Primaria Cavour

Martedì 15 ottobre, alle ore 9.30, si terrà presso la Scuola Primaria Cavour dell’istituto comprensivo Piero Gobetti l’inaugurazione della nuova “Scuola Senza Zaino”.

Questo innovativo progetto educativo segna un passo significativo per la comunità scolastica di Rivoli, mirato a trasformare l’ambiente didattico in uno spazio più accogliente e funzionale per le nuove generazioni.

La presenza del sindaco Alessandro Errigo e dell’assessore all’Istruzione Lidia Zanette, che parteciperanno all’inaugurazione, sottolinea l’importanza dell’iniziativa per il territorio e il supporto della città alle iniziative scolastiche.

Il progetto “Scuola Senza Zaino” si basa su tre valori fondamentali: responsabilità, ospitalità e comunità, con l’obiettivo di creare uno spazio educativo moderno e inclusivo, dove ogni alunno è protagonista. Grazie all’acquisto di nuovi arredi e alla ristrutturazione degli spazi, la scuola si propone di offrire un ambiente che favorisce la condivisione e la partecipazione attiva.

“La scuola ha il compito di fornire un’istruzione di qualità e ambienti che favoriscano l’apprendimento – dichiara l’assessore Lidia Zanette – Questa è una delle proposte che mettiamo in campo perchè desideriamo garantire che le aule diventino veri e propri laboratori di crescita e collaborazione, confermando il ruolo vitale della scuola all’interno della comunità di Rivoli.”

“L’inaugurazione della Scuola Senza Zaino alla Primaria Cavour è un passo importante per la nostra comunità. – afferma il sindaco Alessandro Errigo – Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come questa, che rendono la scuola un luogo di crescita e collaborazione.”

La nuova Scuola Senza Zaino rappresenta un esempio di come l’istruzione possa essere ripensata, creando una scuola che sia davvero a misura di bambino, e in cui le famiglie e gli insegnanti lavorino insieme per costruire una comunità scolastica più forte e coesa.

26°Festival di Cultura Classica al Teatro Erba di Torino


mercoledì 16 ottobre ore 21 al Teatro Erba:  Ciò che uno amae serata inaugurale, un’edizione tra i RIVOLUZIONARI LIRICI GRECI, MOLIЀRE, PLAUTO, EURIPIDE e CICERONE

Il Festival si tiene dal 16 ottobre al 5 novembre ed è dedicato al maestro Piero Nuti

Al 6°anno l’iniziativa di “teatro regalato” OSPITI DI ADRIANA per i CITTADINI A BASSO REDDITO

Edizione numero 26 per il seguitissimo Festival di cultura classica, nato su progetto culturale di Germana Erba e Pierpaolo Fornaro e su progetto artistico di Adriana Innocenti e Piero Nuti e sviluppato da Torino Spettacoli anno dopo anno in una rigenerazione fortemente partecipata dal pubblico e dagli operatori.

La Compagnia Torino Spettacoli è infatti una realtà di primo piano nel panorama nazionale con specializzazione trentennale, fin dai primi coraggiosi esperimenti dedicati all’antica poesia greca sul palcoscenico del Teatro Alfieri di Torino, nei Classici antichi, restituiti allo spettatore di oggi.

Il Festival è in scena al Teatro Erba di Torino, come da consolidata tradizione nel mese di ottobre e, precisamente, a partire dal 16ottobre e fino al 5 novembre 2024 con nuove produzioni e riprese ospitate tra l’altro in Festival e Teatri di prestigio quali Ferie di Augusto al sito archeologico di Benevagienna (CN), Teatri di Pietraall’antico anfiteatro di Sutri (VT), il Mese della Cultura di Carmagnola e l’ottocentesco Teatro Alfieri di Castelnuovo Garfagnana.

L’inaugurazione del 26° Festival di cultura classica è affidata all’omaggio, immancabile e scaramantico alla prima edizione del Festival con la conferenza-spettacolo Ciò che uno ama, dedicato ai rivoluzionari poeti lirici greci, mercoledì 16 ottobre ore 21 (ingresso gratuito con biglietto con scelta posto da prendereagilmente al sito www.torinospettacoli.it).

L’omaggio inaugurale è anche occasione solenne per dedicare lamanifestazione al maestro Piero Nuti, divulgatore competente e affascinante, che tanto ha fatto per la diffusione della cultura classica antica.

Il Festival si sviluppa poi nel solco di quattro straordinari autori: Molière, Plauto, Euripide e Cicerone.

I riflettori, infatti, oltre che sui lirici greci, sulla comicità di marca e sulle orazioni giudiziarie sono puntati in questa edizione anche sulla dimensione tragica nei versi del grande poeta ateniese.

Credendo che il Teatro non possa prescindere da un bagaglio forte di temi e motivi di valenza etica, intellettuale e artistica, Torino Spettacoli riserva spazio di significato alla cultura classica. Concepito per portare in scena i capolavori greci e romani, radici alle quali attingiamo a tutt’oggi, il Festival rinnova il proposito di coinvolgerespettatori, docenti e studenti in una fruizione consapevole resa ancora più forte quando i giovani recitano per altri giovani, in un generazionale spirito di clan. Questo diviene motivazione e anche scoperta gratificante capace di produrre nella mente dello spettatore un’inclinazione avvalorante: vero dono di quell’eterno ottimo pedagogo che è il dio del teatro.

Anche questa edizione del Festival si caratterizza per l’iniziativa Ospiti di Adriana, giunta al suo sesto anno. Da sempre Torino Spettacoli è attento alle esigenze delle categorie meno favorite di fruitori e dialoga con l’associazionismo legato alla terza età, al volontariato e al disagio e rinnova un regalo speciale per il pubblico torinese, appunto “Ospiti di Adriana”: 30 abbonamenti a 2 titoli a scelta del cartellone del 26°Festival di Cultura Classica. Potranno accedere a questi doni teatrali le prime 26 richieste (il numero si lega all’edizione) pervenute a info@torinospettacoli.it, complete del requisito di ammissione: fascia ISEE

inferiore a € 15.000 annui per nucleo familiare.

L’iniziativa porta questo nome in omaggio alla grande attrice Adriana Innocenti che del Festival di Cultura Classica fu tra i fondatori, a fine anni’90. Una carriera straordinaria intessuta di radio, cinema e televisione, la sua, ma con al primo posto sempre il teatro.

E, in particolare la dimensione classica degli autori latini e greci.Adriana amava portare lo spettacolo e la cultura nella vita delle persone e ricordava le mille fatiche affrontate, da giovane, per potersi pagare un abbonamento teatrale (e le agognate lezioni di perfezionamento nel canto!).

Il 26° Festival di cultura classica è gemellato con il 19° Festival teatrale Ferie di Augusto.

 

*

Ecco il calendario completo

e le schede illustrative del 26° Festival di cultura classica:

Teatro Erba Torino – mercoledì 16 ottobre ore 21

serata inaugurale e di illustrazione del 26° Festival

CIÒ CHE UNO AMA Poeti lirici dell’antica Grecia in scena

con i Beniamini Torino Spettacoli LUCIANO CARATTO e ELISABETTA GULLI’

e la partecipazione dei G.E.T. Germana Erba’s Talents

con chiacchiere antiche e moderne con
PAOLO ACCOSSATO, ELIA TEDESCO, IRENE MESTURINO, GABRIELE BOLLETTA e YUKA GODA

ritorna lo spettacolo-conferenza tradotto da Dario Del Corno in omaggio alla 1a edizione del Festival

“Alcuni dicono che una schiera di cavalieri, altri di fanti, altri di navi

sia sulla nera terra la cosa più bella,/ io ciò che uno ama”(Saffo)

Era il 1997 e debuttava, sul palcoscenico del teatro Alfieri di Torino (con il pubblico ospitato sulla scena!) lo spettacolo-conferenza da cui nacque, l’anno successivo, il Festival di cultura classica, creato dal Teatro Popolare di Roma e dal Teatro Stabile Privato Torino Spettacoli. I versi che si ripropongono sono antichissimi, temporalmente lontani millenni eppure molto vicini a noi perché parlano di cose che ci riguardano: “la dolcezza dell’amore e dell’amicizia, la rabbia dell’odio, il dolore dell’addio, la gioia di un incontro erotico, il piacere dello stare insieme… ci parlano dei tanti aspetti della vita con una essenzialità che giunge al cuore delle situazioni”.

Il “salotto teatrale” di corso Moncalieri rende giustizia alla rivoluzione che, a partire dal VII secolo a.C. in Grecia,  nel Peloponneso, in Asia Minore, nelle isole dell’Egeo e nella Magna Grecia si diffonde grazie appunto ai poeti “lirici greci” che, a differenza dei cantori della poesia epica nata nei palazzi dell’epoca micenea per eternare le gesta degli eroi  del passato, cantano sé stessi, la propria esperienza individuale e  i sentimenti in autoritratti folgoranti. Tra i passaggi più suggestivi, i versi di Archiloco che, per la prima volta nella poesia europea, precorrendo saffo, sente l’amore come un’esperienza che toglie le forze e ottunde la sensibilità. In queste righe non possiamo racchiudere tutte le emozioni ma citiamo almeno il vertice raggiunto dalla poetessa di Lesbo nel riconoscere l’impulso imperioso della passione amorosa.

L’interpretazione è affidata a due Beniamini Torino Spettacoli: Luciano Caratto e Elisabetta Gullì, dalle voci e dal pathos straordinari.

L’occasione è solenne per dedicare la manifestazione al maestro Piero Nuti, divulgatore competente e affascinante, che tanto ha fatto per la diffusione della cultura classica antica. E questo capita nel giorno in cui è nata Adriana Innocenti, appunto il 16 ottobre, argentea come la luna che canta Saffo. La serata inaugurale prosegue con la partecipazione degli incantevoli G.E.T. Germana Erba’s Talents e con l’illustrazione del 26°Festival grazie agli interventi dei Beniamini della Compagnia Torino Spettacoli.

Ingresso gratuito con scelta posto e biglietto direttamente al sito www.torinospettacoli.it.

Teatro Erba – da giovedì 17 a martedì 22 ottobre

(ven 18 e sab 19 ottobre ore 21 – dom 20 ottobre ore 16

scolastiche ore 10: gio 17 ottobre, lun 21 e mar 22 ottobre)

COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI

ELIA TEDESCO

STEFANO FIORILLO ENZO MONTESANO VALENTINA MASSAFRA

e con i Germana Erba’s Talents Tommaso Caldarella, Mattia Tarantino, Gianluca Procida

Martina Marrucchiello e Alessia Cargnin

LA COMMEDIA DELLE TRE DRACME

di Gian Mesturino e Girolamo Angione da Trinummus di Plauto – regia Elia Tedesco e Girolamo Angione

coreografie Gianni Mancini – musiche Simone Gullì – produzione Torino Spettacoli

La nuova produzione plautina, fenomeno comico dell’estate

Fenomeno comico dell’estate 2024, approda al Teatro Erba di Torino la nuova produzione della Compagnia Torino Spettacoli: La Commedia delle 3 Dracme (Trinummus) che ci fa ridere da 2000 anni!

Torino Spettacoli ha una specializzazione nel teatro antico e, in particolare, nel filone dei capolavori comici di Plauto, a cura di Gian Mesturino e Girolamo Angione.

La commedia delle 3 Dracme si caratterizza per venatura ironica e straripante comicità e appartiene al gruppo delle “commedie romanzesche”.  E’ la storia di un giovane scialacquatore che viene salvato, tramite un benevolo raggiro, da un vecchio amico del padre e dall’immancabile “servo plautino” parassita… L’autore tocca il tema dell’amicizia: il fedele Callicle, per proteggere il tesoro segreto custodito nella casa dell’amico Carmide, è pronto ad acquistarla a sue spese e a sfidare la maldicenza della gente; Lisitele ha buon cuore ed è disposto, pur d’aiutare l’amico Lesbonico, a sposarne la sorella senza dote. Plauto è immenso, capace di continue sorprese e se ne ama la “vis comica”, la battuta spassosa, la risata che viene dal cuore. La maestria misteriosa di Plauto consiste nella capacità di una costruzione artistica finissima, mantenendo il contatto col reale; nel compiere il miracolo estetico di fondere la raffinatezza dello scrittore forse più aperto della latinità, col mondo della suburra, di scherzare, ma in modo degno di un uomo libero, come annotava Cicerone. Così Indro Montanelli: “Se non fosse stato per Plauto, (il più grande autore comico di sempre), il teatro romano non sarebbe nato e noi non vi troveremmo quello specchio di una società che invece ci ha fornito” .

mercoledì 23 ottobre ore 10 e giovedì 24 ottobre ore 21

LE TROIANE

di Euripide regia Stefano Fiorillo

con i G.E.T. Germana Erba’s Talents

e con i Beniamini Torino Spettacoli PATRIZIA POZZI eSTEFANO FIORILLO

Il più forte e attuale grido di denuncia della guerra

Un grido di denuncia radicale della guerra e di ogni potere esercitato dall’uomo sull’uomo. Un dramma umano, evocatore di quella grande artista e messaggera di pace che è stata Adriana Innocenti, maestra del regista Fiorillo,  che si fa universale e così tristemente attuale nell’epoca in cui viviamo. Una guerra vista dagli occhi degli sconfitti, in un défilé tragico di donne che urlano la loro solitudine nella spirale di morte che sono costrette a subire. Ecuba, Andromaca, Cassandra: una regina anziana privata del trono, una vedova devota a cui viene ucciso l’unico figlio erede al trono e una figlia ritenuta da tutti una malata di mente. Tre regine esautorate. Sono fantasmi, scheletri svuotati dell’anima. Su tutte, incombe il trauma dello sradicamento dagli affetti familiari e la triste partenza verso un luogo lontano che ha sapore di schiavitù e morte. Su tutte incombe la figura mitica della bella Elena che chiede a gran voce giustizia e che a più riprese considera questa guerra come il risultato della divina volontà degli dei. A distanza di due millenni, il capolavoro classico mantiene intatta la sua forza dirompente e la sua attualità.

mercoledì 23 ottobre ore 21 e giovedì 24 ottobre ore 10

GRANDI PROCESSI DELL’ANTICHITA’

a cura di Gian Mesturino e Elia Tedesco
con i BENIAMINI TORINO SPETTACOLI

ELIA TEDESCO  STEFANO FIORILLO BARBARA CINQUATTI  LUCA SIMEONE

Lo “spettacolo della giustizia” nelle più appassionanti pagine ciceroniane

Acclamato in tutta Italia e atteso ospite al 26°Festival di cultura classica ecco in scena un appassionato medley di prosa: Grandi Processi dell’antichità.  Questa produzione vuole omaggiare il grande artista da sempre in prima linea nel proporre un teatro “nutriente per la consapevolezza degli individui e prezioso per l’autoanalisi di un’intera comunità”. Grandi Processi trae spunto dalla sua idea di “raccontare” 50 anni dedicati a mettere in scena “lo spettacolo della giustizia” ovvero le orazioni giudiziarie del più geniale avvocato di tutti i tempi, Cicerone. L’idea di proporre i grandi processi e le grandi orazioni dell’antichità nacque all’inizio degli anni ’50, a Genova, grazie al felice incontro tra il Professor Francesco Della Corte e un gruppo di universitari amanti del teatro, tra cui Vito Molinari e Piero Nuti che li presentarono con enorme successo nelle Università e nei teatri d’Italia. I fatti raccontati in questi processi sono antichissimi ma lo spirito in essi contenuto e le parole con le quali sono comunicati toccano direttamente la sensibilità contemporanea. La struttura drammaturgica curata da Elia Tedesco, al fianco di Piero Nuti sulla scena in questi anni nei lavori ciceroniani, e da Gian Mesturino, offre una carrellata e fa rivivere i passaggi più incalzantidegli adattamenti firmati dal maestro: Processo a un seduttore (Pro Caelio), Processo per corruzione (In Verrem), Il coraggio fa 90! (Pro Milone) e Processo a un cittadino (Pro Archia Poeta).

Teatro Erba – da venerdì 25 a martedì 29 ottobre

(ven 25 e sab  26 ottobre ore 21 – dom 27 ottobre ore 16

scolastiche ore 10: lun 28 ottobre e mar 29 ottobre)

COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI

ELIA TEDESCO  STEFANO FIORILLO

VALENTINA MASSAFRA ENZO MONTESANO

e con i G.E.T. Germana Erba’s Talents Tommaso Caldarella Gianluca Procida

IL SOLDATO FANFARONE

di Gian Mesturino e Girolamo Angione da Miles Gloriosus di Plauto

regia Elia Tedesco e Girolamo Angione – coreografie Gianni Mancini

produzione Torino Spettacoli

La più amata e divertente commedia del maestro insuperato della comicità

25 anni di repliche dell’edizione Torino Spettacoli!! Un soldato tracotante, un servo furbissimo e una galleria di personaggi per la più amata e divertente commedia del maestro insuperato della comicità.

Miles Gloriosus, Menecmi, Pseudolus, Mostellaria, Aulularia, Epidicus e Rudens costituiscono una serie che ben rappresenta, nella tipologia dei personaggi, nella imprevedibilità delle situazioni, nella ilarità delle battute, nella mobilità dell’azione, l’inesauribile vitalità dell’autore antico; archetipo artistico e quasi antropologico, perenne e sublime, dell’Homo ridens che nell’Homo sapiens, fortunatamente, così permane. Plauto: il primo, grandissimo e insuperato maestro della comicità a teatro. Fra i suoi titoli, il Miles Gloriosus è certamente quello più amato dal pubblico per la straordinaria invenzione di quel Soldato fanfarone che, nei secoli a seguire e a partire dalla commedia dell’arte, ha segnato di sé alcuni dei momenti topici della storia del teatro occidentale. Tutto in Plauto è moderno: la comicità di situazione, l’invenzione linguistica, il contributo della musica, la modernissima lezione della contaminatio: mettere in scena Plauto vuol dire tornare alle radici della comicità e, nello stesso tempo, metterne a frutto gli esiti più attuali. In questa prospettiva, trascurando l’originale ambientazione greca, la scelta più rilevante è stata quella di collocare la vicenda nella città in costruzione d’una provincia romana colonizzata. I Romani sono appena arrivati ma la fanno da padroni e il Miles, campione di tracotanza, non lega affatto col carattere dei locali che, dunque, sono ben lieti di collaborare alla buona riuscita della beffa che un simpatico servo ordisce ai suoi danni per liberare la ragazza rapita dal soldato durante una missione precedente.

mercoledì 30 ottobre ore 21 – martedì 5 novembre ore 10

COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI

ELIA TEDESCO

ANFITRIONE

di Molière – elaborazione e regia Girolamo Angione – riallestimento Elia Tedesco – musiche Bruno Coli

con i Germana Erba’s Talents Tommaso Caldarella, Mattia Tarantino,

Gianluca Procida e Alessandro Benvenuti


“La commedia più bella del mondo”, fonte inesauribile di ispirazione teatrale

Thomas Mann ha definito Anfitrione “la commedia più bella del mondo”. Infatti, il grande mito del truffaldino amplesso di Giove con Alcmena, da cui nacque il semidio Ercole, ha trovato più volte la via del palcoscenico: dai lontani tempi del latino Plauto al primo Ottocento del tedesco Heinrick von Kleist o al Novecento del francese Jean Giraudoux, passando dalla celebre versione di Molière. Nel 1668 Molière riprende la situazione plautina della beffa ordita dagli Dei ai danni dei mortali e l’esilarante gioco degli scambi di identità e degli incidenti che ne conseguono, per farne una commedia perfetta in cui, pur divertendosi ad ammiccare in modo neppure troppo velato agli amori in corso alla corte di Luigi XIV, declina virtù artistiche e valenze universali, capaci di risultare contemporanee in ogni tempo.

Il mondo antico, barocco e contemporaneo si mescolano nel gioco dei costumi, delle musiche e delle danze, per una commedia in cui convivono, concertati con assoluto virtuosismo, gli elementi più diversi: il basso e l’alto, l’umano e il divino, l’eroismo ed il cinismo. Una questione privata diventa così attraverso l’arte del teatro un discorso sull’esproprio dell’identità e sull’arroganza dei potenti.

Biglietti e Abbonamenti al 26°Festival di cultura classica
posto unico € 18,00 + 1 prev

ridotto (over60, gruppi, abbonati** e conv) € 12 + 1 – speciale* € 9

scolastica al mattino € 9 – docenti accompagnatori omaggio

MiniAbbonamento a 2 titoli del Festival a scelta € 23 – speciale* € 16

*und26, studenti, docenti, persona con disabilità e accompagnatore
** possessori di abbonamento teatrale 24/25 a Torino o in giro per l’Italia!

Informazioni e Acquisto Biglietti:

-direttamente al sito www.torinospettacoli.it  oppure via whatsapp al numero 320.9050142

al Teatro Erba di Torino;  -tramite Ticketonewww.ticketone.it
-Info: tel. 011.6615447/011.6618404 info@torinospettacoli.it

UFFICIO SCUOLE: tel. 011.3999630/011.6615447 e 351.8141624 – info@torinospettacoli.it

Si è conclusa con successo la seconda edizione di Monferrato Green Farm 

Si è conclusa con successo la seconda edizione di Monferrato Green Farm. La fiera del Verde e dell’Agricoltura, che si è svolta da venerdì (inaugurata con il taglio del nastro da parte del Sindaco di Casale Monferrato Emanuele Capra) a domenica presso il polo espositivo Riccardo Coppo, nel 2025 si fregerà del titolo di “Fiera nazionale” superando lo stress test costituito dalla simultanea presenza di altri eventi in contemporanea, tra cui una pietra miliare nel settore del “green” in Piemonte. Pur avendo avuto un calo di affluenze del 15% circa rispetto all’edizione precedente, ha registrato da parte degli operatori economici molta soddisfazione. Nel settore del food alcune delle imprese della ristorazione hanno registrato il sold out, i vivai si sono attestati sui livelli del 2023 e il settore agricolo e consuntivo vanta un miglioramento generalizzato. Ottimi risultati anche per le eccellenze alimentari come il Molino Bongiovanni di Torino, con le sue blasonate farine. L’evento fieristico è stato organizzato dalla società D&N Eventi in partnership con il comune di Casale Monferrato, Confartigianato delle imprese di Alessandria e Unione dei Comuni della Val Cerrina, per la prima volta con ‘area espositiva dedicata ai suoi produttori e altre realtà associative’. Altra novità è stato l’avvio di “Fontane e Vigneti e tradizioni di Monferrato”, con la collaborazione di Confartigianato, Impresa Alessandria e il patrocinio del comune di Villadeati. Negli spazi fieristici appositamente allestiti sono state organizzate tre iniziative volte a focalizzare l’attenzione sulle peculiarità di un borgo della collina piemontese nell’ottica del recupero delle tradizioni del territorio. Punto di forza dell’edizione 2024 sono stati i momenti scientifici ed artistici di alto livello. Venerdì si è tenuto un convegno sul Bk Rice di Ferrari Bk in collaborazione con il Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Casale Monferrato, domenica ha riscosso notevole interesse l’incontro sui grandi rischi ambientali, che ha visto protagonista Luca Franzi dell’Aipo e Dante Ferraris, responsabile del Servizio di Protezione Civile della Provincia di Alessandria, con il contributo del Professor Ganora, del Politecnico di Torino. A questo sono seguiti la conferenza di Elena Maggiore sui giardini resistenti a secco e il contributo del professor Guido Saracco, che è stato Rettore del Politecnico di Torino fino al gennaio 2024, nel seminario sui progressi verdi in campi innovativi sui solchi della tradizione. Anche gli eventi artistici sono stati di alto livello, con l’intervento di Edoardo Raspelli, cronista di gastronomia, che nel suo intervento ha parlato del suo passato di giornalista nato al Corriere di Informazione e al Corriere della Sera negli anni di Piombo, per poi soffermarsi sul presente in una appassionata difesa delle peculiarità gastronomiche italiane. Sabato sera si è svolto un lungo talk show, che ha visto la presenza di un grande della danza italiana, Raffaele Paganini, che ha parlato della sua lunga esperienza, di Pier Davide Carone, che ha cantato in anteprima un brano contenuto nel suo ultimo album “Carone”, che verrà presto presentato a Milano, e poi del cantautore Marco Rotelli, dei ragazzi e delle ragazze del concorso “Fotomodelli dell’anno by Paolo Formia”.

 

Mara Martellotta

Aggressioni al personale sanitario, l’assessore: “dispositivi di allerta negli ospedali”

«I Pronto Soccorso degli ospedali piemontesi devono dotarsi quanto prima di dispositivi di allerta per i casi di aggressione, perché non è più tollerabile che avvengano casi di violenza ai danni del personale sanitario, a cui va la mia piena solidarietà e il mio ringraziamento per l’impegno e la dedizione che quotidianamente rivolgono ai pazienti.

La mia attenzione sull’argomento è massima e stiamo lavorando affinché i dispositivi elettronici personali per inviare richiesta di aiuto, dopo un primo momento sperimentale, siano consegnati a tutti gli operatori.

Ma accanto a questo si dovrà da un lato rafforzare la presenza e il passaggio delle forze dell’ordine negli Ospedali e installare, nel rispetto della privacy, videocamere proattive e dall’altro avviare un’azione di comunicazione mirata verso i cittadini e i pazienti affinché questi casi non si ripetano».

Così l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi in merito all’episodio avvenuto sabato al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Bosco.

Pandemie, Canalis (Pd): “il Governo quando aggiorna il piano nazionale?”

Al momento il Ministero della Salute sta ancora aggiornando il Piano Pandemico Nazionale 2021-2023… ma siamo già a fine 2024.

 La recente pandemia di COVID-19 ha messo in luce la necessità di adattare velocemente il nostro Servizio Sanitario Nazionale a fenomeni globali ad alta intensità come le pandemie, anche alla luce della previsione di nuove epidemie da parte degli istituti di ricerca internazionali.

In questo contesto, l’aggiornamento del Piano pandemico nazionale e regionale è fondamentale per non trovarsi impreparati, come accaduto drammaticamente nel febbraio 2020, quando la debolezza della sanità territoriale, e in particolare dei SISP- Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle Asl, portò ad un intasamento degli ospedali, anche per un numero troppo limitato di posti letto in terapia intensiva. La scarsa sensibilizzazione sull’efficacia dei vaccini generò a sua volta un ritardo nella campagna vaccinale e un esacerbamento delle tensioni sociali, mentre la mancanza di scorte di mascherine e di dispositivi sanitari adatti a fronteggiare le epidemie scatenò un incontrollato aumento dei prezzi ed una carenza dell’offerta ed espose gli operatori a enormi rischi personali. Infine, la confusione e frammentazione della “catena di comando” impedì l’ottimizzazione delle risorse e dei tempi di reazione.

Sono ricordi molto recenti e dolorosi e per questo siamo ancor più basiti dal constatare che, a due anni dalla fine della pandemia di Covid-19 e a ormai due anni dall’insediamento del Governo Meloni, il ministro Schillaci e il Ministero della Salute non hanno ancora ultimato l’aggiornamento del Piano Pandemico Nazionale 2021-2023.

Purtroppo, nel rispondere alla mia interrogazione sul tema, l’assessore regionale Riboldi ha dovuto riconoscere l’assenza di questo documento programmatorio, che dovrebbe fornire le basi tecniche normative/amministrative alla Regione.

Nelle more del nuovo Piano Pandemico Nazionale, la Regione ha prorogato per l’anno 2024 il Piano Panflu 2021-2023, ha aggiornato il sito regionale delle vaccinazioni, sta predisponendo specifiche informative sulle vaccinazioni e promuovendo le vaccinazioni per influenza e Covid. L’assessore ha anche rassicurato sulle scorte di mascherine e dispositivi sanitari e sul miglioramento della catena di comando, ma sono mancati i seguenti fondamentali riferimenti:

  • L’assessore non ha fatto alcun accenno al potenziamento dei SISP, che sono gli organismi deputati alle attività di prevenzione, controllo, vigilanza, supporto alle amministrazioni locali per la verifica di compatibilità degli strumenti urbanistici e progetti di edilizia complessa, profilassi delle malattie infettive e vaccinazioni. I SISP hanno una funzione cruciale nel monitoraggio del diffondersi delle epidemie sul territorio, essendo il trait d’union tra i Medici di Medicina Generale (MMG) ed i Pediatri di Libera Scelta (PLS) da un lato ed i laboratori che processano i tamponi e l’Assessorato alla Sanità della Regione dall’altro. Il raccordo tra SISP, MMG e PLS è ancora molto frammentario e i SISP sono fortemente sotto organico.
  • Sul potenziamento dei posti letto ospedalieri in terapia intensiva non sono stati forniti dati precisi sull’utilizzo del finanziamento nazionale dedicato.
  • Non è stata assunta alcuna iniziativa nei confronti degli Atenei piemontesi per istituire anche nella nostra Regione un corso di studi per formare Assistenti sanitari, figure professionali create con decreto ministeriale n. 69/1997 e deputate specificamente a tamponi, vaccinazioni, assistenza sanitaria, prevenzione ed educazione alla salute individuale, familiare, di gruppo. Compiti specifici dell’Assistente sanitario sono le vaccinazioni, i tamponi e le indagini epidemiologiche. Negli anni passati i Presidenti piemontesi dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, hanno sollecitato le istituzioni ad attivare corsi di Laurea in Assistenza Sanitaria (abilitante alla professione sanitaria di Assistente Sanitario) Classe L-SNT/4 “Classe delle lauree in PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE”, presso le Università del Piemonte, ma questo appello è tutt’ora inascoltato.
  • Non è stata promossa alcuna campagna pubblica per sensibilizzare sull’importanza delle vaccinazioni per le persone con più di 65 anni o con meno di 12 anni e per le persone fragili, tradendo forse un’implicita compiacenza verso ambienti no vax.

Insomma, siamo molto preoccupati. Non è bastata una tragedia come il Covid per responsabilizzare il Governo Meloni e la Giunta Cirio rispetto al tema della prevenzione, vera “cenerentola” della sanità piemontese e nazionale. Auspichiamo un rapido cambio di passo per recuperare i ritardi accumulati e attuare vere riforme.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD