ilTorinese

Le 1000 imprese “best performer” del Piemonte

Martedì 28 ottobre, a partire dalle ore 17, il Museo dell’Automobile di Torino ospiterà l’incontro dedicato a “Le 1.000 Imprese Best Performer del Piemonte”, la ricerca realizzata dal Gruppo ItalyPost e curata da Post Imprese, che analizza e valorizza le aziende più performanti del territorio per solidità, capacità di crescita e innovazione.

L’appuntamento, in programma nella Sala 150, offrirà una panoramica esclusiva sulle realtà imprenditoriali che stanno trainando l’economia regionale e sulle strategie per affrontare un futuro economico incerto, tra sfide globali e nuove opportunità.

Ad aprire i lavori saranno Antonio Maconi, amministratore delegato di Post Media, e Sofia Treu, amministratore delegato di Post Imprese.

Seguiranno i saluti istituzionali di Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, e la presentazione della ricerca “Le 1.000 Imprese Best Performer del Piemonte”.

La seconda parte dell’incontro vedrà due tavole rotonde di approfondimento tematico. La prima, “Strategie per un futuro incerto”, riunirà Umberto Barella(membro del CdA T.S.T.), Eleonora Fontaneto (membro del CdA e consigliere Fontaneto), Alberto Marazzato(amministratore delegato Gruppo Marazzato Holding), Deborah Milan (membro del CdA e consigliere La Mole – F.lli Milan) e Marco Zampieri (founder e amministratore delegato Manager a Tempo).

La seconda, “Prospettive e sfide per il 2026”, vedrà la partecipazione di Andrea Boccardo (account relationship leader auxiell), Claudio Bongiovanni (amministratore delegato e fondatore Molini Bongiovanni), Riccardo Palmerini (amministratore delegato Tugnolo A. & C.), Antonio Pola (amministratore delegato Lauretana), Simone Scaravelli(amministratore delegato ReeR) e Renata Tebaldi (amministratore delegato Opacmare).

Entrambe le sessioni saranno moderate da Camilla Consonni, giornalista dei quotidiani del Gruppo ItalyPost.

Seguirà il One to One “Oltre la successione: costruire insieme il prossimo capitolo dell’impresa”, con Alessandro Melini, investment manager di DBAG Italia, intervistato da Maria Gaia Fusilli, giornalista di ItalyPost.

Il momento conclusivo della giornata sarà la tavola rotonda “Competere in un mondo che cambia”, che metterà a confronto alcune delle più importanti realtà imprenditoriali piemontesi.  Interverranno Roberta Chiola (amministratrice delegata Chiola Mario – Ferrero Mangimi), Andrea Ganelli (presidente Equilibra), Michele Giuliano (membro del CdA Giletta), Silla Giusti (amministratore delegato PPG Architectural Coatings Italy) e Marco Vismara (partner CDI Global). A condurre il confronto sarà Maria Gaia Fusilli, giornalista di ItalyPost.

Il dibattito rappresenterà il momento conclusivo della giornata, dedicato alle strategie di competitività e adattamento delle imprese di fronte ai rapidi mutamenti del mercato e dell’economia globale.

Due personali di Alice Neel e Piotr Uklański alla Pinacoteca Agnelli

 Paul Pfeiffer alla Pista 500

La Pinacoteca Agnelli ha annunciato la propria stagione autunnale espositiva 2025 che, da venerdì 31 ottobre, in contemporanea con Artissima e l’art week torinese 2025, sino a lunedì 6 aprile 2026, presenta al pubblico due nuovi progetti espositivi inediti, la prima grande retrospettiva italiana dedicata a Alice Neel (Marion Square, PA, 1900- New York 1984), dal titolo “I Am the Century” e il progetto espositivo  di Piotr Uklański (Varsavia, Polonia, 1968) dal titolo “Faux Amis”. Quest’ultimo progetto fa parte di ‘Beyond the collection’, che prevede due interventi al Museo di Anatomia umana Luigi Rolando e al Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti di Torino.
La Pista 500 ospita una nuova installazione dell’artista americano Paul Pfeiffer, vincitore del Premio Pista 500 di Artissima 2024.

Da venerdì 31 ottobre fino a lunedì 6 aprile la Pinacoteca Agnelli dedica una importante retrospettiva all’artista americana Alice Neel, dal titolo “Alice Neel. I Am the Century”, curata da Sarah Cosulich e Pietro Rigolo. L’esposizione offre una prospettiva coinvolgente sull’opera dell’artista, mettendo in luce lo sguardo pionieristico e il suo interesse verso l’umanità in tutte le sue forme.
Alice Neel è una delle grandi artiste del Novecento, pittrice rivoluzionaria il cui approccio alla ritrattistica ha toccato, con  molto anticipo rispetto ai tempi in cui è vissuta, fondamentali questioni umane, sociali e politiche. Grazie al suo stile pittorico unico, caratterizzato da un modo spontaneo, ma anche preciso, nel trasmettere la natura e il profondo carattere dei suoi modelli, Alice Neel ancora oggi influenza generazioni di artisti.  Capace di fondere realismo e surrealismo, con una sguardo severo e pennellate enfatiche, Neel è riuscita a leggere l’animo umano nelle sue pieghe più nascoste.

Seguendo una linea temporale cronologica che abbraccia sette decenni del ventesimo secolo, “I Am the Century” alla Pinacoteca Agnelli approfondisce l’idea di Alice Neel come “ cronista della vita” e dei suoi dipinti quali rappresentazioni della “commedia umana”. Strutturato in sei capitoli che si intrecciano con la sua biografia, il progetto evidenzia la relazione unica dell’artista con i soggetti e le loro storie di vita, dalla nascita alla morte, attraverso la crescita fino all’età adulta, lo sviluppo della sessualità, ma anche la formazione  di una coscienza civica e politica.
La retrospettiva indaga l’evoluzione dello stile dell’artista nel tempo, enfatizzando indirettamente come la sua pratica rivoluzionaria i confronti con i canoni storico artistici della ritrattistica e con la tradizionale prospettiva maschile, di cui si trova rappresentazione anche all’interno della Collezione permanente della Pinacoteca Agnelli.
“Alice Neel. I Am the Century” è sviluppata in stretta collaborazione con l’archivio di Alice Neel .

La Pinacoteca Agnelli presenta anche un nuovo capitolo del programma “ Beyond the collection”, dedicato alla Collezione permanente del Museo attraverso il progetto espositivo di Piotr Uklański.
Invitato a proporre un progetto di interazione con la Collezione Permanente della Pinacoteca, l’artista polacco ha scelto di interagire con l’intero spazio dello Scrigno, in un gioco, a tratti provocatorio, di assonanze, rimandi e relazioni con le sue opere pittoriche, installative  e fotografiche. Il titolo della mostra è Faux Amis ( falsi amici), espressione francese che descrive due parole che, in lingue diverse, suonano simili, ma hanno significati molto differenti, e anticipa come l’artista contrapponga le sue opere a quelle di Bernardo Bellotto, Henri Matisse, Pierre-Auguste Renoir, Antonio Canova ed Edouard  Manet.
L’artista delinea similitudini che spesso si basano  sul genere pittorico e su richiami formali e iconografici, rimandando a letture della storia complesse e stratificate. Con un approccio da lui definito ‘cannibalistico’, Uklański setaccia la storia dell’arte e trova sostentamento in secoli di arte prodotta da artisti e artiste che lo precedono. ‘Faux amis’ sottolinea il ruolo dello studio e della conoscenza della storia dell’arte nelle pratiche contemporanee e presenta inaspettati punti di vista sui capolavori della collezione permanente.
La mostra si estende anche fuori dalle mura della Pinacoteca e include due interventi dell’artista presso due istituzioni torinesi, il Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando  e il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti nel quartiere di San Salvario. Adottando un approccio alla storia della scienza simile a quello utilizzato nei confronti della storia dell’arte per la Pinacoteca Agnelli, Uklański mette in relazione la collezione anatomica del Museo con un gruppo di sue opere che fanno riferimento alla corporeità umana e al simbolismo del sangue. Al Museo della Frutta, invece, caratterizzato da centinaia di riproduzioni in ceramica di specie e tipologie diverse di mele, pere, tuberi e ortaggi, realizzati dallo scienziato botanico Francesco Garnier Valletti, le rappresentazioni tridimensionali di varietà di frutta entrano  in dialogo con le nature morte di Uklański,  a loro volta fantasmi di dipinti che oggi possono solo essere immaginati.

‘Beyond the collection’ è il progetto della Pinacoteca Agnelli che dal 2022 si propone di riattivare la collezione permanente del Museo, attraverso il coinvolgimento di artisti e artiste contemporanei e la collaborazione con altre prestigiose istituzioni nazionali e internazionali, in modo tale che alcune opere della collezione diventino il punto focale di nuovi allestimenti e nuove narrazioni, capaci di rileggere il patrimonio storico attraverso le tematiche della contemporaneità.

Pinacoteca Agnelli

Lingotto, via Nizza 230/103

www.pinacoteca-agnelli.it/visita

Orari Pinacoteca da martedì a domenica dalle 10 alle 19

Pista 500 dalle 10 alle 21

Mara Martellotta

Ecco perché Torino dovrebbe studiare Cavour

Torino e il Piemonte, come dicono i dati di Banca d’Italia, da venti anni registrano meno della media nazionale e la tendenza purtroppo non cambia nonostante tante interviste o proclami. Ne’ i programmi sembrano alla altezza. Della TAV la grande opera strategica che rimetterebbe Torino dentro la Rete moderna dei trasporti ne parliamo solo più noi SITAV. Si parla di sicurezza e di casa ma questo non basterà a rilanciare la nostra Città se non si parla di lavoro. Genova che ha subito la nostra stessa crisi industriale tra 2 anni sarà raggiungibile in un’ora sia da Milano che da Torino e tra due anni avrà la prima parte della Nuova Diga che aumenterà i traffici portuali in arrivo e quindi aumenterà la crescita della sua economia e del lavoro . Ma Genova fa studiare nelle Scuole i suoi grandi personaggi. In questi giorni nella Città della Lanterna partirà  nelle Scuole il Concorso di Colombo (foto in basso). E Torino? La nostra Città avrebbe tutto da guadagnare dallo studio del suo uomo più importante  CAVOUR, il più grande statista dell’800 che sapeva bene che il nostro PIL era 1/4 degli inglesi e 1/3 dei francesi volle a tutti i costi il primo Traforo del Frejus che ci apri alla Europa e alla industrializzazione così come spinse alla nascita della Ansaldo che costruì la prima locomotiva ferroviaria italiana, rilanciò l’agricoltura con il canale Cavour. Queste cose Cavour oltre a unire l’Italia fece tutto ciò In soli dieci anni Oggi tante interviste e pochi risultati. Ispirandoci a Cavour oggi dovremmo batterci per rilanciare le nostre infrastrutture ristrette da tanti lavori fatti in ritardo , per accelerare la TAV, per rilanciare l’aeroporto oggi solo tredicesimo tra gli aeroporti italiani , per difendere con forza la nostra grande industria e per rilanciare i nostri Quartieri periferici per  troppo tempo dimenticati. Più sicurezza ma anche più lavoro e’ la ricetta . Ecco perché il Comune dovrebbe  rilanciare con la collaborazione delle Fondazioni Bancarie lo studio di CAVOUR e del rilancio di Torino dopo la seconda Guerra mondiale ad opera di Valletta e dei grandi Sindaci Peyron e Grosso.

Mino GIACHINO
Responsabile economico Dc Piemontese

 

Ascom e Faro alleate per il territorio

Non esiste cura senza relazione. È la relazione umana il primo gesto che guarisce, accompagna, ascolta. Nel commercio come nella sanità, nei servizi come nella vita quotidiana.

Nasce da questa visione comune la partnership tra Ascom Confcommercio Torino e Provincia e Fondazione FARO, una nuova alleanza tra il mondo dell’impresa e quello della cura, per sostenere insieme chi affronta una diagnosi difficile, ricevendo da FARO un’assistenza altamente professionale e profondamente umana, rivolta tanto ai pazienti quanto alle loro famiglie.

La collaborazione prende il via con un primo progetto: in occasione della rassegna DOLCISSIMArte 2025 (6–9 novembre), i proventi delle iniziative a pagamento – come il tour sul tram storico “Pasticcini in Carrozza” – saranno devoluti alla Fondazione FARO, che da oltre quarant’anni accompagna con professionalità e umanità pazienti inguaribili e le loro famiglie.

È nella quotidianità che si manifesta la cura del prossimo: è il barista che conosce i gusti abituali di un cliente anziano ed è l’operatore FARO che parla con lo sguardo prima che con la voce. È la commessa che si accorge di un malessere e chiede come va ed è l’impresa che dedica tempo e attenzione, non solo il servizio. È l’ascolto, il rispetto del tempo dell’altro, il senso del limite e della presenza.

Con una rete di oltre 13.000 imprese associate, Ascom conferma il proprio impegno nel promuovere un modello di commercio che non si limita alla dimensione economica, ma si fa presidio sociale e culturale.

«Il commercio è attività economica e insieme presidio sociale, è relazione e prossimità – sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia -. Le nostre imprese sono punti di riferimento per i cittadini e spesso diventano un aiuto concreto per chi soffre. Sostenere la Fondazione FARO significa condividere un’idea di territorio che accompagna, che si prende cura, che costruisce legami. Questa partnership è un atto tangibile di responsabilità e un invito riflettere sul ruolo delle imprese nella vita della comunità».

La Fondazione FARO, realtà no profit radicata nel tessuto torinese, garantisce ogni anno il diritto a cure palliative specialistiche gratuite a domicilio e in hospice a oltre 2000 persone, restando accanto ai malati e alle loro famiglie. Accanto al lavoro di assistenza, la FARO svolge anche attività di ricerca medico-scientifica e di diffusione delle cure palliative.

«Siamo molto felici di questa collaborazione con ASCOM – dichiara Giuseppe Cravetto, presidente Fondazione FARO – . Per noi è un altro passo fondamentale nel percorso che ci vede impegnati nella divulgazione della filosofia delle cure palliative. Quello di cui ci occupiamo è vita: grazie a iniziative come questa possiamo dare sostenibilità al nostro operare che altrimenti rischia di non avere le risorse sufficienti».

Un bisogno reale, una risposta condivisa. In Italia, secondo i dati del Ministero della Salute, circa 550.000 persone hanno bisogno ogni anno di cure palliative, tra cui oltre 30.000 minori e tra 180.000 e 200.000 con bisogni complessi. Tuttavia, solo una persona su tre riesce effettivamente ad accedervi.

«La partnership tra Ascom Confcommercio Torino e Provincia e la Fondazione FARO è un segnale importante di come, in Piemonte, il mondo dell’impresa e quello della cura possano camminare insieme mettendo al centro la persona – evidenzia Claudia Porchietto, sottosegretario alla Presidenza della Regione Piemonte – Questa collaborazione dimostra che la responsabilità sociale è un valore concreto, capace di unire sviluppo economico e attenzione alla fragilità, creando una comunità più solidale e consapevole. La Regione Piemonte sostiene con convinzione iniziative come questa, che rafforzano il tessuto umano e sociale del nostro territorio e ci ricordano che la vera crescita passa dal lavoro di squadra».

Grazie a realtà come FARO, molte famiglie trovano un punto di riferimento fondamentale nel momento più delicato della vita. La collaborazione con Ascom rappresenta un modello virtuoso di responsabilità condivisa tra il mondo economico e quello socio-sanitario.

«La partnership tra Ascom Confcommercio e la Fondazione Faro – commenta l’assessore al Commercio della Città di Torino Paolo Chiavarino –che oggi si manifesta anche attraverso un contributo concreto in occasione di Dolcissima Arte 2025, è un segnale forte che dimostra quanto il mondo del commercio e quello della cura possano incontrarsi, seguendo l’idea di un territorio che accompagna, che costruisce legami, che non lascia indietro nessuno. Sono stato testimone fin dai primi passi di questo progetto, che avrebbe lasciato un segno profondo nella nostra comunità. Vederla oggi così radicata nel territorio è un risultato straordinario, che racconta una storia di dedizione e di presenza costante accanto alle persone più fragili. Il lavoro professionale e profondamente umano della Fondazione Faro rappresenta un aiuto complementare al sostegno pubblico, un punto di riferimento per i pazienti e per le famiglie, che nella malattia non si sentono più soli».

Quella che inizia con DOLCISSIMArte è solo la prima tappa di un percorso condiviso: Ascom e FARO stanno già progettando nuove attività per il 2026, con l’obiettivo di diffondere la cultura della cura e della prossimità anche nel mondo dell’impresa.

«Torino è orgogliosa delle sinergie che si creano fra le imprese e il sociale – commenta la vicepresidente del Consiglio comunale Ludovica Cioria -, a maggior ragione se sono volte come in questa preziosa partnership ad occuparsi delle fragilità, della malattia, e di ogni persona anche nei momenti più delicati dell’esistenza».

 

La deriva di sinistra del centrosinistra e la realtà trumpiana

Landini continua ad urlare ma mi sa che la Cgil è isolata da Uil e Cisl. Magari hanno torto, ma chi è isolata è la Cgil. Sembrerebbe molto peggio di quel che si pensi. Oramai il quasi 70% degli iscritti sono pensionati e gli unici compagni di strada sono i Cobas grandi amici dei centri sociali.  Deriva di sinistra del centro sinistra. Con i riformisti del PD che , riuniti a Milano cercano di modificare la rotta puntando al centro. E tante ma tante liste civiche  che vogliono dire la loro. Come il mio amico Pino Demichele che rispolvera i vecchi tempi di oltre 30 anni fa con Alleanza per Torino che  espresse il primo sindaco laico, il Prof Castellani. Ora la missione è blindare il Sindaco attuale Lo Russo e per l’appunto cercare di spostare l’asse politico al centro.
Chi non ci sta assolutamente è Chiara Appendino. Si è pure dimessa da vice nazionale pentastellata. Al grido opposizione opposizione! Una Chiara Appendino tutt’altro che isolata.  Tra i suoi sodali Bossuto, del resto mio carissimo amico da oltre 20 anni e da più di 35 in politica ed ottimo scrittore. Va  bene… contenti tutti.
Per ora, mi pare, tanta confusione. Non che a destra il clima sia migliore. Sulla finanziaria tre posizioni diverse. Da una parte Salvini dall’altra Tajani e la Meloni sempre più innamorata di Trump. Del resto, come si è sempre detto: al cuore non si comanda. L’amore ha sempre avuto una dimensione onirica ed irrazionale. Amore ricambiato da Trump. Ogni volta che si incontrano baci e abbracci. Sono soddisfazioni. Ed entrambi che sostengono di essere la coppia più bella del mondo.  Sarebbe bello che questo amore fosse fondamentale per fare la Pace nel Mondo. E qui sta la “genialità” del Presidente Usa: basta inventarsi tutto e poi.., altra genialata dire: la verità non esiste più, c’è la post-verita’. Ho cercato nella mia memoria di studi liceali di filosofia ma un concetto simile è la prima volta che lo sento. Tradotto: loro fanno quello che vogliono e quando vogliono. Basta inventarsi la realtà, altro che interpretarla. Con l’intelligenza artificiale e le false notizie il gioco è fatto.  Siamo proprio messi male. Continua la guerra in Palestina e continua in Ucraina e per Trump il gioco è semplice. Colpa degli altri. Soprattutto quello che dice oggi viene smentito domani e nessuno si può permettere di sottolinearlo. Viceversa subito bollato di essere un nemico della Patria. Siamo proprio, proprio messi male. Ultima cosa. Il giornalista Ranucci è giustamente diventato un eroe. Concretamente per essere solidali con lui basta ritirare le 220 querele che pendono sulla sua testa. Vedremo che succederà.
PATRIZIO TOSETTO

Il Karate nel segno dei fratelli Dainotti. La scuola Dojo Sugiyama Torino 

Il Monferrato sportivo degli anni ’70, oltre alle discipline tradizionali che continuano ancora oggi ad essere protagoniste, vide la nascita di antiche pratiche agonistiche meno popolari. Tra queste nuove realtà figura il Karate, percorso sportivo educativo che richiede costante allenamento, molto coraggio e grande determinazione. I fratelli Edoardo e Francesco Dainotti, affermati campioni di valore nazionale e internazionale, sono i protagonisti di questa affascinante e vertiginosa ascesa sportiva.

Da ragazzo Edoardo era il playmaker delle formazioni Junior Basket, Faema Junior, Derthona Basket e Casale Basket, attività abbandonata nel 1974 diventando allievo di Karate di Sergio Ceresa, maestro di quasi tutti i Karateka di Casale che nel 1967 tenne il primo corso nel seminterrato dell’Acli sotto la guida del maestro Bottero di Voghera. A Verbania, Edoardo fu il primo atleta casalese in assoluto a diventare campione piemontese delle cinture marroni e nere al limite dei 65 kg, battendo nella finale del 1976 il padrone di casa e campione d’Italia Roberto Guerra che aveva come coach il maestro Yoshioka, allenatore della Nazionale Italiana.

Nelle eliminatorie Edoardo aveva già ottenuto un grande risultato battendo Angelo Quattrini, vincitore della Coppa Italia. Gli insegnamenti dei maestri giapponesi Soshi Masaru Miura, direttore tecnico SKI Italia ed Europa e Shoji Sugiyama, fondatore della scuola Shoji Sugiyama Torino, furono fondamentali per Sergio Ceresa e per l’allievo Edoardo che arricchì il suo curriculum con cinque titoli piemontesi conquistati con la federazione Filpjk e due terzi posti, due quinti posti e due settimi posti in campionati nazionali. Il 2 gennaio 1982 i fratelli Dainotti fondarono in completa autonomia la scuola Dojo Kendo Karate, con sede nella palestra  della scuola IV Novembre ed in seguito nella palestra dell’Istituto Lanza. L’impatto dei valori in pedana e il fascino dell’insegnamento consentirono di interpretare perfettamente il passato come scuola del futuro.

Francesco Dainotti, maestro di Kendo cintura nera quarto dan, frequentò l’Accademia Nazionale di Scherma come allievo di Luciano Bergamini e iniziò l’attività agonistica con la forte formazione del Novara, conquistando nel 1987 e nel 1992 il titolo italiano a squadre e nel 1994 la Coppa Italia, gareggiando con la Confederazione Italiana Arti Marziali. Queste vittorie gli consentirono di debuttare con la Nazionale Italiana a squadre, conquistando un terzo posto agli Europei di Malmoe nel 1987 e partecipando ai Mondiali di Seul nel 1988, agli Europei di Amsterdam nel 1989 e ai Mondiali di Parigi nel 1995, la maggior gloria che Casale abbia avuto nel settore.
Nel 1978 Edoardo fu l’atleta che a Pisa si  aggiudicò la cintura nera agonistica nel corso di una gara a livello nazionale svolta annualmente, gareggiando per l’Accademia Arti Marziali di Casale. Maestro di Karate cintura nera settimo dan, partecipò a diverse finali nazionali ottenendo ottimi risultati. In palestra conobbe la futura moglie Rosanna Sabatini, maestra di Karate cintura nera con il grado di sesto dan, consegnata per l’occasione da Aldo Garofalo, presidente della Federazione GIAKAM-ASI. Parallelamente all’attività sportiva, negli anni ’60 Edoardo intraprese l’altra grande passione, la musica, esibendosi con eccellenti doti da solista nei gruppi rock amatoriali utilizzando le sei chitarre elettriche che custodisce gelosamente. Dagli anni ’90 si dedica alla pittura e disegni digitali.
Armano Luigi Gozzano 

Il colpo del secolo: Dantès & Balzac alla conquista della Gioconda

Parigi, mezzanotte. La luna si specchia sulla Senna, e due ombre si
muovono furtive lungo il Quai du Louvre. Uno Yorkshire terrier dal pelo
lucente e lo sguardo da stratega — Dantès — guida l’operazione. Al suo
fianco, un Jack Russell terrier a pelo ruvido, irriverente e geniale —
Balzac — armeggia con un piccolo zaino pieno di attrezzi da scasso in
miniatura. «Balzac, il piano è semplice: entriamo dal condotto d’aria,
evitiamo
i laser, e ci portiamo via la Gioconda. Nessuno sospetterà di due
cani». «Geniale, Dantès. Ma se ci beccano, voglio almeno una cella con
vista sulla Senna». Il Louvre dorme, ma non del tutto. I due ladri si
infilano nel museo con l’agilità di due acrobati da circo. Superano
sensori, telecamere e persino un robot di sorveglianza che confonde
Balzac per un peluche abbandonato. Arrivano finalmente davanti alla teca
della Gioconda. «È più piccola di quanto pensassi»,sussurra Balzac. «Ma
il bottino più grande è il mistero che porta con sé» ,replica Dantès,
già intento a disattivare il sistema di allarme. Ma proprio quando la
teca si apre con un sibilo… CLANG! Una grata scende dal soffitto. Luci
accecanti. Sirene. E un ringhio profondo. «Avete il diritto di rimanere
in silenzio», abbaia un pastore tedesco in uniforme, con medaglie al
petto e un cappello da gendarme. Si chiama Gérard, e non ha mai fallito
una cattura. I due vengono rinchiusi alla Conciergerie, l’antica
prigione dei re e dei rivoluzionari.
La cella è umida, ma Dantès non
perde il suo aplomb. Balzac, invece, disegna piani di fuga con un osso
rosicchiato. «Come Lupin, dobbiamo pensare in grande» , dice Dantès.
«Non basta evadere. Dobbiamo farlo con stile». E così, mentre Gérard
dorme con un occhio aperto e l’altro su un manuale di tattiche canine, i
due mettono in atto il piano. Balzac finge un attacco di nostalgia,
attirando l’attenzione del secondino. Dantès, nel frattempo, usa un filo
di pelo per aprire la serratura. Gérard, che nonostante tutto non ha un
cuore di pietra, va nella sua guardiola a preparare una tisana per il
giovane Jack Russell. Una distrazione fatale In pochi minuti, i due sono
fuori. Ma non fuggono subito. Prima, lasciano un biglietto sul tavolo di
Gérard: “La Gioconda è al sicuro. Ma il mistero… quello è nostro.
Dantès & Balzac”. La mattina dopo, Parigi è in subbuglio. I giornali
titolano: “Due cani evadono dalla Conciergerie. La Gioconda salva, ma il
Louvre ha perso la sua inviolabilità”. E Dantès e Balzac? Si dice che
siano tornati a passeggiare lungo il Canal Saint-Martin, in cerca del
prossimo colpo. Magari la Torre Eiffel. O forse solo una baguette rubata
da un bistrot.
Marco Travaglini

Torino investe sul futuro, rinnovate le scuole King e Vian

La Città di Torino continua nel suo impegno per restituire alla comunità scuole più moderne, efficienti e sostenibili, attraverso un programma di interventi che coinvolge oltre 100 istituti scolastici su tutto il territorio cittadino, con un investimento complessivo che supera i 125 milioni di euro: un vasto piano di riqualificazione volto a migliorare la qualità degli ambienti educativi e a mettere al centro dell’azione amministrativa il benessere di studenti, famiglie e personale scolastico.

In questo contesto si è tenuta nei giorni scorsi una doppia inaugurazione, a conclusione dei lavori che hanno interessato due istituti: la scuola primaria King di via Germonio e la scuola secondaria di primo grado Ignazio Vian di via Stampini.

A tagliare il nastro delle due scuole rinnovate, assieme alla comunità scolastica, e a sottolineare l’importanza strategica di questi interventi per la comunità, è stata Carlotta Salerno, assessora alle Politiche educative della Città di Torino, che ha dichiarato: «L’inaugurazione delle scuole King e Vian rappresenta un passo significativo nel processo di trasformazione urbana e di rinnovamento dell’edilizia scolastica che la Città di Torino sta portando avanti. Il lavoro che stiamo conducendo riconosce nella scuola un presidio fondamentale per la crescita delle nuove generazioni e mira a valorizzarla quale luogo di inclusione, socialità e sviluppo. La rigenerazione degli edifici scolastici non è solo un’opera edilizia, ma un investimento sociale e culturale che guarda al futuro, e che contribuisce a costruire comunità più coese e inclusive».

Scuola primaria King

Costruita nel 1963, in una zona allora periferica ma in rapida espansione del quartiere di Pozzo Strada, la scuola primaria King ha da sempre rappresentato un punto di riferimento per il quartiere, ma a seguito di problemi strutturali rilevati nel 2014 l’edificio era stato dichiarato inagibile, privando la comunità di un nodo fondamentale di socialità e inclusione.

L’intervento di recupero funzionale e consolidamento strutturale ha restituito una scuola completamente rinnovata, grazie ad un finanziamento di oltre 6 milioni di euro di fondi del Programma Triennale Nazionale 2018-2020 per l’edilizia scolastica (di cui circa mezzo milione stanziato dalla Città con risorse proprie).

Sono stati effettuati importanti lavori di messa in sicurezza strutturale, con il consolidamento delle fondazioni, il rinforzo di pilastri e travi, l’installazione di controventi antisismici in acciaio, oltre alla realizzazione di un giunto sismico a separare il blocco della palestra da quello delle aule. L’intervento ha previsto anche l’adeguamento antincendio e la messa in sicurezza della scala metallica esterna, nonché il consolidamento di solai e cornicioni.

Dal punto di vista energetico, l’edificio è stato dotato di un cappotto termico che riveste l’intero involucro esterno, con l’isolamento e l’impermeabilizzazione delle coperture e la sostituzione degli infissi con nuovi serramenti ad alto rendimento termico. Sono stati rifatti completamente gli impianti elettrici e termici ed è stata installata un’unità di trattamento aria nel locale refettorio per garantire un ambiente salubre e confortevole.

Le opere edili interne hanno riguardato il rifacimento dei servizi igienici, l’eliminazione delle barriere architettoniche grazie alla realizzazione di una nuova rampa di accesso e bagni per persone con disabilità, la riqualificazione della palestra e degli spogliatoi annessi, oltre alla posa di nuove pavimentazioni, la tinteggiatura delle pareti e la sostituzione delle porte interne delle aule.

Un’importante novità riguarda l’attivazione di un servizio mensa interno: grazie alla realizzazione di una cucina nella scuola, gli alunni possono ora gustare pasti preparati quotidianamente in loco.

L’allestimento della nuova cucina interna rientra nel nuovo appalto di ristorazione scolastica, che su tutto il territorio cittadino prevede l’utilizzo di prodotti di qualità freschi, biologici e a km0: un’attenzione particolare al benessere e alla salute degli studenti, oltre che alla sostenibilità.

Con questo intervento, la scuola King torna a essere un luogo vivo e centrale per il quartiere, un presidio educativo e sociale in grado di favorire coesione e partecipazione.

TORINO CLICK

L’arte erotica prende forma a Torino

Dal 28 ottobre al 2 novembre, negli spazi di Corso Palermo 55, torna la seconda edizione della rassegna di arte erotica. Opere di artisti e artiste emergenti o già affermati e affermate ma anche talk, workshop/laboratori e un ricco programma di spettacoli, concerti e djset. Da quest’anno il Festival pubblicherà anche la rivista Posizioni Magazine.

Dopo il successo di pubblico dello scorso anno, torna la seconda edizione di “Posizioni Festival” la rassegna indipendente di arte, grafica e fotografia erotica a cura dell’Associazione Direzioni in collaborazione con il team di Soluzioni Festival e dell’Associazione Orticola del Piemonte.

L’appuntamento è da martedì 28 ottobre a domenica 2 novembre (orari dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 24.00, il sabato dalle 15.00 alle 24.00 e la domenica dalle 12.00 alle 24.00) presso un’ex officina, attualmente inutilizzata, in corso Palermo 55 a Torino, uno spazio ampio in grado di regalare un’ambientazione affascinante e post-industriale in una zona della città dove si sta concentrando la creatività torinese.

L’obiettivo che si pone Posizioni Festival è quello di stimolare, attraverso un percorso che unisce esposizioni artistiche, talk e divulgazione, il dialogo sull’arte erotica, abbattendo tabù e aprendo nuove prospettive, in un ambiente aperto e rispettoso dove l’espressione della sessualità possa essere interpretata come una forma d’arte capace di arricchire il panorama culturale contemporaneo.

Un progetto ambizioso che si pone come occasione di crescita culturale e sociale, offrendo al pubblico la possibilità di fruire di opere d’arte e al contempo di confrontarsi, informarsi e riflettere su temi che riguardano l’identità, le relazioni, la parità di genere e l’evoluzione dei linguaggi della sessualità nel contemporaneo. In questo senso, Posizioni Festival vuole essere un vero e proprio laboratorio aperto alla città, capace di stimolare dibattito, abbattere tabù e arricchire il panorama artistico con nuove narrazioni.

Cuore centrale di Posizioni Festival sarà l’esposizione artistica composta da illustrazioni, fumetti, fotografie, installazioni e grafiche a tema erotico a cura di 14 artisti e artiste fra emergenti, affermati e affermate. Tra questi l’illustratrice e artista visiva torinese Elisa SeitzingerFrancesca Pignataro, art director di Ossì Fanzine e l’italian painter and muralist Luca Ledda. Molto atteso anche il ritorno di Senza Futuro Studio, che metterà in mostra alcune scenografiche installazioni a tema erotico. Tra le opere in esposizione anche i vasi del ceramista Fausto Saltetti arricchiti dalle illustrazioni dell’artista visivo torinese Marco Latagliata. Da segnalare anche i lavori del fotografo milanese Tobia Faverio.

Il mondo dell’erotismo non sarà raffigurato ed esplorato soltanto attraverso le opere esposte ma diventerà anche argomento di analisi, dibattito e scoperta attraverso un programma culturale di talk, workshop/laboratori e spettacoli che vuole interrogarsi su come sta evolvendo l’approccio alla sessualità nelle sue varie forme.

Posizioni Festival affronterà ogni giorno un tema diverso: dalla “Genitorialità erotica” con Malvina Rossetti e Matteo Baldin de L’Associazione La Cedraia a “Corpo, nudità e consenso” a cura di Le Sex en Rose, divulgatori in ambito sessuale e promotori del naturismo; dal tema “Drag Queen” con il Collettivo SorellArse fino all’approfondimento sulle produzioni indipendenti dall’arte all’editoria, e molto altro ancora.

Ogni serata del Festival sarà poi animata con concerti e djset. Tra le artiste e gli artisti sul palco il duo musicale italiano Queen of Saba, composto da Sara Santi, cantante e paroliere non binario insieme al percussionista Lorenzo Battistel, e il deejay Andrea Passenger, che presenterà il suo set musicale “The Love Tapes”.

Quest’anno Posizioni diventerà anche una rivista dal respiro internazionale, disponibile a partire da fine anno e che sarà presentata in anteprima martedì 28 ottobre in occasione della prima giornata del Festival. La rivista Posizioni, che sarà tradotta in tre lingue (oltre l’italiano anche in inglese e in giapponese), vedrà il contributo di autrici e autori che tratteranno il tema dell’erotismo da punti di vista sempre nuovi e interessanti.

Informazioni utili

Posizioni Festival è organizzato dall’Associazione Direzioni in collaborazione con il team di Soluzioni Festival e dell’Associazione Orticola del Piemonte.

Si svolge da martedì 28 ottobre a domenica 2 novembre (orari dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 24.00, il sabato dalle 15.00 alle 24.00 e la domenica dalle 12.00 alle 24.00) in Corso Palermo 55 a Torino.

L’evento è riservato a un solo pubblico adulto.

L’accesso alla mostra è possibile previa iscrizione all’Associazione Culturale Direzioni alla pagina Posizioni Festival – Pre-iscrizione

Il costo della tessera d’iscrizione è compreso nel prezzo del biglietto.

Il biglietto giornaliero è di 10 €

L’abbonamento per i 6 giorni è di 20€

Maggiori informazioni su programma, iscrizioni e prezzi al sito www.posizionifestival.it