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La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 fa bottino pieno con Vallefoglia

Torino, 25/11/2024

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 ottiene contro Vallefoglia la prima vittoria stagionale da 3 punti al PalaFenera. Con una prova in crescendo le biancoblù vincono 3-1 in due ore tonde tonde e aggiungono alla loro classifica punti di fondamentale importanza, dando continuità alla vittoria esterna con Bergamo del fine settimana precedente.
Spirito e compagne sono protagoniste di un ottimo avvio di gara, ma sul 18-14 a loro favore si arenano sul turno servizio di Weitzel (alla prima da ex al PalaFenera), nel finale Vallefoglia è più brillante e fa suo il primo set 23-25. Appannaggio di Chieri secondo e terzo set, entrambi conclusi 25-20: nel secondo le chieresi piazzano l’allungo decisivo sul 13-13; nel terzo in rimonta da 3-9 dopo un lungo tira e molla trovano il break risolutivo sul 18-17. Senza storia la quarta frazione che Chieri si aggiudica 25-13 imprimendo un ritmo forsennato grazie anche a una serie di strepitose difese.
Il premio di MVP va a Gicquel, miglior realizzatrice con 20 punti. Spiccano nel tabellino anche i 18 punti di Zakchaiou (con ben 8 muri) e i 10 di Bujis che entra in campo nel terzo set dando la svolta alla partita.

Reale Mutua Fenera Chieri ’76-Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia 3-1 (23-25; 25-20; 25-20; 25-13)
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Van Aalen 3, Gicquel 20, Zakchaiou 18, Gray 9, Omoruyi 9, Skinner 7; Spirito (L); Rolando, Alberti, Anthouli, Bujis 10. N. e. Guiducci, Anthouli, Lyashko, Carletti (2L). All. Bregoli; 2° Rostagno.
MEGABOX ONDULATI DEL SAVIO VALLEFOGLIA: Perovic 2, Bici 15, Weitzel 6, Candi 10, Giovannini 12, Lee 9; De Bortoli (L); Kobzar, Storck 1, Feduzzi, Michieletto 2, Torcolacci. All. Pistola; 2° Petruzzelli.
ARBITRI: Rossi di Sanremo e Armandola di Voghera.
NOTE: presenti 1316 spettatori. Durata set: 29′, 25′, 29′, 28′. Errori in battuta: 12-7. Ace: 4-8. Ricezione positiva: 50%-61%. Ricezione perfetta: 19%-23%. Positività in attacco: 44%-34%. Errori in attacco: 7-11. Muri vincenti: 17-4. MVP: Gicquel.

La cronaca
Primo set – L’incontro si apre con un muro di Skinner su Bici. Sono appannaggio di Chieri anche quattro scambi successivi e quando l’attacco di Bici si ferma sul nastro Pistola chiara il primo time-out (5-1). Al rientro in campo l’incontro si fa più equilibrato. Il distacco rimane pressoché invariato fin quando sul 18-14 il turno di servizio di Weitzel frutta la rimonta a 18-18 grazie a un attacco di Giovannini, due muri di Candi su Skinner e l’attacco lungo di Gicquel. Ottenuta la parità le marchigiane passano in vantaggio grazie a una pipe di Lee. Chieri torna a muovere il suo punteggio quando Weitzel serve in rete (19-19). Si prosegue punto a punto fino al 23-23. Il primo tempo di Weitzel dà una palla set a Vallefoglia, nello scambio successivo il mani-out di Bici sancisce il 23-25.

Secondo set – Vallefoglia prende un paio di punti di vantaggio con Bici (1-3). Chieri rientra sul 6-6 (Gicquel) ma le ospiti tornano subito ad allungare e dopo l’attacco fuori di Omoruyi Bregoli ferma il gioco (6-9). Nuova parità sul 9-9 (Gicquel), quindi le biancoblù passano avanti per la prima volta nel set con Zakchaiou (11-10). Da 13-13 Chieri sale a 15-13 con Skinner e un attacco fuori di Bici, quindi allunga ulteriormente sul turno di servizio di Van Aalen che piazza pure due ace (19-14). Di lì in avanti Chieri gestisce bene il vantaggio. Sul 24-18 Vallefoglia annulla due set-point, finché sul 20-24 il tocco di seconda da Van Aalen chiude 25-20. Nelle statistiche del set svetta Gicquel con 9 punti e il 66% di positività in attacco.

Terzo set – Vallefoglia riparte fortissimo sul servizio di Giovannini che piazza anche quattro ace. Sull’1-5 Bujis dà il cambio a Skinner. Chieri interrompe il filotto ospite con Omoruyi che mette a terra il pallone del 2-7. Sul 3-9 le padrone di casa realizzano un break di 5 punti su battuta di Omoruyi (8-9). Il pallonetto di Bujis e la diagonale di Gicquel riportano il punteggio in parità (10-10). Si prosegue a strappi: 10-12, 12-12, 13-15, 15-15, 15-17, 17-17- Le chieresi tornano avanti sul 18-17 con Zakchaiou. Ancora Zakchaiou (muro), Bujis (attacco da da posto 4) e Gray (muro) firmano il 22-20, Bujis sfonda il muro ospite e realizza il 24-20, quindi un’incomprensione di Vallefoglia sotto rete frutta il 25-20.

Quarto set – Bujis viene confermata nel sestetto al posto di Skinner. I muri di Zakchaiou e i servizi di Gicquel scavano subito un solco importante (4-1). Sulle ali dell’entusiasmo a Chieri continua ad allungare, non lascia più cadere un pallone sfoderando una straordinaria difesa e imprime al gioco un ritmo forsennato. Eloquente l’andamento del punteggio nella prima metà del set: 8-1 (attacco di Gicquel), 14-2 (muro di Van Aalen). Pistola inserisce Kobzar, Michieletto, Storck e Torcolacci senza però riuscire a cambiare l’inerzia. Chieri raggiunge il vantaggio massimo di 15 punti sul 22-17 (primo tempo di Zakchaiou), infine alla seconda palla match fa scendere i titoli di coda con Bujis (25-13)

Il commento
Ilaria Spirito: «Già nel terzo set in cui eravamo sotto di diversi punti abbiamo dimostrato che potevamo uscirne, ne siamo uscite e questa è una grande prova di forza. Nel quarto set siamo state brave a mantenere il vantaggio e chiudere il più velocemente possibile».
Erblira Bici: «Abbiamo giocato il primo set molto bene ma com’è già successo anche in altre partite dopo un buon inizio caliamo. Non so dire cosa non va, sta di fatto che giochiamo i set fino a un certo punto e poi non riusciamo a chiuderli. Nel quarto set poi abbiamo mollato, spero non succeda più».


L’Italia del rugby lotta nella grande sfida contro i leggendari All Blacks

 

Grande spettacolo sabato sera all’Allianz Stadium di Torino, che ha ospitato la partita di rugby tra la nazionale italiana e i leggendari All Blacks, la squadra più iconica e famosa al mondo. La sfida, che si é conclusa con il punteggio di 29-11 per la Nuova Zelanda, ha regalato emozioni indimenticabili agli oltre 40mila spettatori presenti sugli spalti.

Con il ricordo ancora vivo delle ATP Finals, Torino si é confermata ancora una volta capitale del grande sport internazionale, ospitando un evento di prestigio e rilevanza mondiale.

Per la prima volta nella sua storia, lo Stadium ha fatto da cornice al celebre haka degli All Blacks, il tradizionale rito maori che precede ogni loro incontro. Un momento carico di energia, che racchiude significati storici e culturali profondi, e che ha emozionato il pubblico creando un atmosfera unica e di impatto che rimarrà a lungo impressa nella loro memoria.

La partita ha chiuso le Autumn National Series dell’Italia e gli impegni internazionali degli azzurri per il 2024. Di fronte agli All Blacks, avversario storicamente tra i più ostici per la nazionale italiana (con il risultato di oggi, zero vittorie in 18 incontri) ma anche il più affascinante e iconico, gli azzurri hanno dato il massimo disputando una buona partita, e regalando agli spettatori una serata di buon rugby e di grande intensità agonistica.

Uno spettacolo non solo su campo, ma anche sugli spalti, gremiti da un pubblico caloroso che nonostante il freddo ha incitato gli azzurri dall’inizio alla fine del match. Un pubblico estremamente competente e sportivo, che non ha fatto mancare il suo sostegno anche a un avversario così blasonato e ricco di storia e fascino.

Un evento, quello di sabato sera, che resterà nella storia sportiva di Torino e dello stadio della Juventus, che per la prima volta ha aperto le sue porte ad un appuntamento non calcistico. Grazie ad un accordo tra la società calcistica e la Federazione Italiana Rugby, la partita di questa sera non sarà un’eccezione: la Nazionale italiana tornerà infatti a giocare nell’impianto torinese anche nei prossimi due anni.

TORINO CLICK

Premio Cambiamenti Nord Ovest: il coraggio delle imprese

Si è svolta al Teatro Juvarra di Torino ledizione 2024 del Premio Cambiamenti Nord Ovest organizzato da CNA Piemonte, CNA Liguria e CNA Valle D’Aosta

Il premio è dedicato alle imprese fondate sul coraggio e sulle capacità delle persone che in un contesto difficile come quello odierno scommettono sulle proprie idee.
Il concorso scopre, premia e sostiene le migliori imprese italiane nate negli ultimi 5 anni, realtà che hanno saputo riscoprire le tradizioni, promuovere il proprio territorio e la comunità, innovare prodotti e processi e costruire il futuro.

Cambiamenti 2024, intitolato ‘Visione: imprese che guardano oltre’ ha lobiettivo di riconoscere il merito e offrire occasioni di confronto e visibilità a quelle imprese che con la loro attività rappresentano ogni giorno il meglio dell’Italia e rendono il Paese competitivo.

Paolo Bertolino, Segretario Generale di Unioncamere Piemonte afferma: Il Premio Cambiamenti rappresenta un’occasione fondamentale per celebrare e valorizzare le startup e le nuove imprese, che incarnano il dinamismo, la creatività e l’innovazione di cui il nostro sistema economico ha tanto bisogno. Eventi come questo, organizzati da CNA Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, ci ricordano quanto sia cruciale investire nelle nuove generazioni di imprenditori, capaci di trasformare le sfide in opportunità e di tracciare nuove rotte per il futuro. Tuttavia, non possiamo ignorare il contesto economico in cui operano. I dati congiunturali diffusi da Unioncamere Piemonte delineano uno scenario di difficoltà per il nostro comparto manifatturiero, con un calo della produzione industriale regionale dello 0,5% nel terzo trimestre 2024. Questa flessione, che si inserisce in una serie di tre trimestri consecutivi di contrazione, evidenzia le criticità strutturali che colpiscono settori chiave come il tessile-abbigliamento e i mezzi di trasporto, pur confermando la resilienza di comparti come l’alimentare e la chimica-plastica. È evidente che il rilancio economico del Piemonte richiede un’azione corale e decisa. Come sistema camerale, continueremo a collaborare con le associazioni di categoria per sostenere la crescita delle imprese, favorire la semplificazione burocratica, migliorare le infrastrutture e promuovere l’innovazione. Solo così potremo creare un terreno fertile per le nuove imprese che, come dimostrato dal Premio Cambiamenti, hanno la capacità di guidare il cambiamento e il rinnovamento del nostro tessuto produttivo.

L’edizione 2024 del Premio Cambiamenti Nord Ovest è stata vinta dalla startup Paperbox Health

La startup vincitrice si impegna a rendere accessibile l’identificazione precoce dei disturbi dell’apprendimento con soluzioni digitali videoludiche. DINO, un videogioco web per bambini dai 5 anni in su, effettua lo screening del rischio di dislessia in 20 min.

Giuseppe Schiavello di Paperbox Health ha dichiarato: Siamo onorati di ricevere il Premio Cambiamenti 2024, un riconoscimento che valorizza il nostro impegno nell’innovazione e nel sostegno ai disturbi cognitivi e dell’apprendimento. La nostra missione è supportare le famiglie e i bambini attraverso approcci semplici ma rivoluzionari, che facilitano l’identificazione tempestiva di fattori di rischio e promuovono uno sviluppo cognitivo sano. Con DINO stiamo dimostrando che è possibile coniugare tecnologia e inclusività per offrire soluzioni accessibili, efficienti e dal grande impatto sociale. Questo premio rappresenta un ulteriore stimolo a proseguire su questa strada, con la speranza di poter fare la differenza nella vita di tante famiglie e bambini. Ringraziamo CNA e tutti coloro che hanno creduto nella nostra visione per un futuro più equo e consapevole.”

Queste le quattro startup che hanno ricevuto le menzioni speciali:

1. Premio Scanferla innovazione tecnologica: Sunspeker
2. Premio sostenibilità ambientale: Plastiz
3. Premio inclusività e solidarietà: Autodifesa femminile
4. Premio top digital company: Camelot

Le startup finaliste:

1. Agree NET: una startup innovativa che opera nel recupero e nella valorizzazione di sottoprodotti agricoli finalizzati alla produzione di materiali e soluzioni sostenibili, biodegradabili e biobased per il packaging dei prodotti freschi.
2. Aitem: produce Laika, l’unico software che utilizza un metodo brevettato che combina modelli di LLM e modelli di Machine Learning (ML), permettendo diagnosi in tempo reale a prezzi molto competitivi.
3. Autodifesa Femminile Consulenze di Francesco Tessoni: dal 2024 è una start-up che si prefigge il compito di promuovere percorsi si insegnamento all’autodifesa, aggregando le competenze SPP. Organizza seminari teorici, introduttivi, sul mondo della difesa femminile, distribuendo questionari anonimi, rispondendo a domande sia in presenzache attraverso indirizzi riservati a chi volesse presentare argomenti difficili da sollevare in pubblico.
4. Camelot: una piattaforma digitale che promuove il dibattito regolamentato e la cultura del confronto rispettoso nelle scuole. Utilizza l’IA per rilevare argomentazioni e biascognitivi nei dibattiti sui temi legati agli SDGs dell’Agenda 2030.
5. Fm Safety: si occupa di depositare e sviluppare brevetti innovativi, inerenti la sicurezza sul lavoro, la produzione di energia alternativa e l’utilizzo di nuove tecniche per rifornire di carburante le imbarcazioni.
6. Innovamarket: Maniman.shop è un marketplace online nato nell’ottobre 2021. Raccoglie oggi oltre 30 piccole attività commerciali locali di alta qualità. Il 90% dell’offering è relativo a prodotti alimentari ma sono presenti anche prodotti per la cura della persona. Sta aprendo ad altre categorie merceologiche.
7. MyOrango: è una piattaforma digitale che connette freelance e aziende per facilitare collaborazioni autentiche. Trasformiamo idee in progetti concreti promuovendo innovazione e crescita attraverso lo scambio di competenze.
8. Paperbox Health: si impegna a rendere accessibile l’identificazione precoce dei disturbi dell’apprendimento con soluzioni digitali videoludiche. DINO, un videogioco web per bambini dai 5 anni in su, effettua lo screening del rischio di dislessia in 20 min.
9. Plastiz: risponde all’emergenza ambientale causata dalla proliferazione dei rifiuti di plastica, creando una valida alternativa all’utilizzo di plastica vergine e di altri materiali non sostenibili nell’edilizia, nell’arredo e negli allestimenti.
10. Restoworld: è una startup HRTech che rivoluziona il recruiting nella ristorazione con una piattaforma tecnologica basata su AI, riducendo i tempi di selezione e migliorando la qualità delle assunzioni.
11. Step In: si occupa di progettazione, sviluppo e produzione di sistemi di guida innovativa per modelli radiocomandati nei settori dell’intrattenimento e dell’industria.
12. Sunspeker: sviluppa pellicole brevettate per l’integrazione estetica dei pannelli solari su edifici, preservando l’efficienza energetica. Le nostre soluzioni consentono installazioni in aree protette e trasformano i pannelli in spazi pubblicitari.
13. Wavision: sviluppa una soluzione che, tramite onde elettromagnetiche alle frequenze delle microonde, permetterà di rilevare corpi estranei in prodotti confezionati, invisibili con tecnologie esistenti, analizzando il 100% della produzione in linea.

Angelina Jolie conquista Torino

La diva si è prestata con gentilezza all’assedio dei fan concedendo autografi ieri alla Cavallerizza. Angelina Jolie ha conquistato Torino in occasione della sua partecipazione al Torino Film Festival.

Tra giornalisti e fotografi è stata accolta dal direttore  del Tff Giulio Base dal presidente Enzo Ghigo e dal direttore Carlo Chatrian del Museo del Cinema.

Lo scrittore Alessandro Baricco le ha consegnato il premio Stella della Mole. Al Cinema Ideal  l’attrice ha presentato il suo film Without Blood, tratto dal romanzo dello stesso Baricco Senza sangue

Su Instagram del “Torinese” il video della Jolie  tra i fan torinesi. Niente selfie come da sua richiesta ma un bagno di folla e tanti autografi.

Le pericolose conseguenze dell’effetto alone

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Sarà capitato a tutti noi di incontrare una persona di bell’aspetto e di avere avuto una sorta di illusione che ci ha portati a pensare e credere che quella persona avesse tutta un’altra serie di qualità positive. Magari l’abbiamo percepita più intelligente, simpatica, professionale, ecc. di quanto in effetti fosse.

E di quanto poi il tempo ci abbia rivelato… Ebbene, in quel caso siamo stati vittima del cosiddetto “Effetto Alone”, o, in inglese “Halo Effect”. Questo effetto fa parte di quelli che vengono definiti “bias cognitivi”. Bias è un termine inglese (la cui pronuncia è baias), che sta ad indicare una disposizione.

Cioè una inclinazione, una tendenza a creare una propria realtà soggettiva, non necessariamente corrispondente alla effettiva realtà e all’evidenza, e sviluppata sulla base di una distorta interpretazione delle informazioni in nostro possesso, che ci porta a errori di valutazione e a mancanze di oggettività di giudizio.

Mettiamo in atto questo meccanismo mentale molto più spesso di quanto pensiamo, e naturalmente senza rendercene assolutamente conto. In conseguenza di questa distorsione cognitiva siamo portati a generalizzare una singola qualità di un soggetto, ma anche di un oggetto o di un luogo.

In tal modo estendiamo la nostra percezione e valutazione di una singola caratteristica alla totalità della persona, dell’oggetto o della situazione. Siamo perciò portati, ad esempio (e quasi sempre erroneamente) a pensare che un luogo paesaggisticamente gradevole sia abitato da persone migliori, e viceversa.

Finiamo quindi con il dare un giudizio complessivo in linea con l’impressione che ci ha dato una singola caratteristica. Anche se degli altri aspetti conosciamo poco o nulla. Naturalmente l’effetto alone si estende anche alle caratteristiche negative. Ad esempio siamo spesso inclini a credere che una persona brutta sia anche poco intelligente, fastidiosa e poco simpatica…

(Fine della parte)

Potete trovare questi e altri argomenti legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it

Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

25 novembre, Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne: le iniziative a Torino

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La Città di Torino, costantemente impegnata nel promuovere e sostenere iniziative di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, anche quest’anno aderisce alla “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, ricorrenza internazionale istituita nel 1999 dalle Nazioni Unite.

Per celebrare l’importante appuntamento del 25 novembre, l’amministrazione comunale, attraverso il Servizio Pari opportunità della Città e in collaborazione con le associazioni e gli enti aderenti al Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne (CCVD), realizzerà alcune attività di informazione e sensibilizzazione.

“La libertà è in piazza. Contro la violenza di genere nello spazio pubblico” è il titolo del seminario dedicato ad approfondire il tema della diffusione delle molestie e della violenza contro le donne nello spazio pubblico, e di come la pianificazione urbana, unita ad iniziative e progetti mirati, possano contribuire a ridurre la paura delle donne nell’attraversare questi spazi. L’incontro si svolgerà lunedì 25 novembre, dalle ore 9.30 alle 12.30 nella Sala Conferenze del Museo Egizio, in via Maria Vittoria 3M. La partecipazione è gratuita, previa prenotazione tramite il portale di Eventbrite e fino ad esaurimento posti. A sostegno dell’evento è stata predisposta una campagna di comunicazione con manifesti e locandine elettroniche visibili sui mezzi di trasporto pubblico di superficie di GTT.

“La violenza contro le donne è un fenomeno profondo e diffuso, radicato nella cultura patriarcale, che trova nel femminicidio la sua forma più drammatica, ma si manifesta quotidianamente in atti e parole di abuso, sia dentro che fuori le mura domestiche – afferma Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti e alle Pari opportunità della Città di Torino -. Per contrastarlo, è necessario un impegno continuo, in cui istituzioni, movimenti femminili e femministi e servizi specializzati collaborano insieme. È fondamentale, quindi, il lavoro culturale, l’attenzione al dibattito pubblico e la creazione di un immaginario libero da stereotipi. In questa direzione va il lavoro dell’amministrazione, che ha già creato una rete di servizi per supportare le donne vittime di violenza e aiutarle a percorrere strade di autonomia, e che continuerà ad impegnarsi per rendere sempre più efficace e consapevole l’azione dei servizi comunali coinvolti. Ne è un esempio la formazione in corso su 450 dipendenti amministrativi neoassunti della Città, inerente proprio il benessere organizzativo e la violenza di genere”.

Nel pomeriggio del 25 novembre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne vedrà poi un momento di celebrazione istituzionale nella Sala Rossa di Palazzo Civico, prima dell’inizio della consueta seduta del Consiglio Comunale.

A partire dalle 14.30 sarà il turno di un’altra iniziativa, anch’essa ospitata dal Museo Egizio, a cura del Comitato Unico di Garanzia (CUG) della Città di Torino e in collaborazione con la Rete Cittadina dei Comitati Unici di Garanzia e con la Divisione Cultura della Città, rivolta alla sensibilizzazione del personale del Museo stesso e a quello dei Comitati dei 15 enti appartenenti alla Rete.

Sempre il 25 novembre la Bottega InGenio, che dal 2001 fa da vetrina esponendo e raccontando le opere d’arte e d’ingegno realizzate da persone con fragilità nei laboratori di attività dei servizi gestiti dal Comune di Torino, ospiterà l’artista Grazia Inserillo. L’appuntamento vedrà la realizzazione simbolica di un arazzo in lana rossa e nera del diametro di circa un metro e mezzo, che sarà assemblato in modalità corale assieme a tutti i cittadini che con questo gesto vorranno dire “No” alla violenza sulle donne, e che sarà esposto per tutta la giornata nella vetrina della Bottega in via Montebello 28/b.

Il servizio Passepartout, che raccorda le iniziative a favore dei cittadini con disabilità fisico-motoria, ospiterà poi nel pomeriggio un aperitivo informativo. L’evento prevede interventi di esperti, testimonianze e performance teatrali e musicali. L’appuntamento è alle ore 18 in via San Marino 22.

La sera del 25 novembre, a chiudere la Giornata di celebrazione, sarà cura invece di Iren l’illuminazione della Mole Antonelliana, che si tingerà di arancione in adesione della Città di Torino alla campagna internazionale “Orange the World”, promossa dall’Onu contro il fenomeno della violenza di genere: un segnale per ribadire, attraverso il suo monumento simbolo, che Torino è presente in questa battaglia di diritti e giustizia.

A queste iniziative se ne aggiungono alcune che, già sperimentate negli anni passati, vengono riproposte per mantenere un’elevata visibilità e raggiungere quante più persone possibile. Tra queste l’adesione alla campagna “Posto Occupato”, che si realizzerà posizionando in luoghi ad alta frequentazione di pubblico un cartello su una sedia vacante per ricordare l’assenza di una donna vittima di femminicidio: è quanto avverrà, ad esempio, su una delle poltrone in ognuna delle sale di proiezione del Torino Film Festival, dove sarà tenuto anche un breve discorso sul tema e che quest’anno ha aderito alla Giornata Internazionale su impulso dell’Ufficio Pari Opportunità della Città di Torino.

Ricchissimo anche il calendario delle proposte delle associazioni aderenti al CCVD e non solo, che sul territorio organizzano momenti di approfondimento e confronto, raccolti in un unico opuscolo disponibile online e in continuo aggiornamento.

Dalle residenze torinesi a Parigi in bicicletta 

Un sindaco casalese dei marchesi di Cinzano 

La famiglia casalese dei Savio acquisì notevole prestigio dal matrimonio di Giuseppe con la contessa Cesarina di San Giorgio, figlia del cavalier Evasio Gozzani e della baronessa Giuseppa Martin di Lione, ministro del principe Camillo Borghese e di Paolina Bonaparte. La figlia Teresa Savio sposò l’avvocato Giuseppe Lombardi e dalla loro unione nacque Clelia Luigia Maria (1843-1885). La stretta parentela con i marchesi di San Giorgio non impedì a Clelia di sposarsi con Cesare Adolfo Gozzani (1845 Milano-1928 Torino) cugino di primo grado con la madre Teresa Savio e figlio del conte Giuseppe Gozzani, ministro di casa Borghese succeduto al padre Evasio. Dal matrimonio tra Clelia e Cesare Adolfo nacque Teresa Cesarina Rosa Gabriella Maria Desiderata (1875 Casale-1946Torino), battezzata nella parrocchia casalese dell’Addolorata. Per la prematura scomparsa della madre Clelia, Teresa Cesarina fu cresciuta dalla zia Elvira Gozzani (1833 Roma-1899 Torino) moglie di Filiberto Maria Mollard di Chambéry luogotenente generale di Napoleone III° in Italia, abitanti a Torino in piazza Vittorio Emanuele 21.

Teresa Cesarina fu educata nell’Istituto delle Figlie dei Militari e fu l’ultima rappresentante dei Gozzani ad essere tumulata nel cimitero di Casale il giorno 29-12-1946 proveniente da Torino dove era mancata due giorni prima. Con l’atto di vendita del 1945, la marchesa di San Giorgio ottenne di essere sepolta nell’area 58 campo A di sua proprietà, ultima intestataria della tomba dei marchesi Gozzani di San Giorgio e Treville ceduta alla famiglia Acuti dopo la sua morte. La linea dei Gozzani di Treville si era già estinta nel 1927 con la morte della contessa Amalia. Il marchese Cesare Adolfo, padre di Teresa Cesarina, aveva partecipato nel 1866 alla battaglia di Custoza con il reggimento dei Lancieri di Aosta e decorato con la medaglia di bronzo al valor militare. Al ritorno, accompagnò in carrozza ad Alessandria la madre morente Giuseppina Teresa (1800 Dresda-1867 Casale), figlia del barone tedesco Carl von Luttichau. Ormai settantenne, Cesare Adolfo si arruolò volontario nella prima guerra mondiale e fu promosso tenente colonnello per meriti di guerra.
Molto conosciuto come ciclo-amatore per i suoi viaggi in Europa, nel 1899 si fece costruire un velocipede in legno con ruote diseguali dall’azienda Viassone di Borgaro Torinese, intraprendendo la stravagante impresa di un viaggio per visitare la celebre Esposizione Universale di Parigi con partenza da Casale via Vienna. Anche Alessandro Savio (1838-1898) diede lustro alla propria famiglia nobiliare. Commendatore, magistrato e per dieci anni sindaco di Casale era figlio di Evasio e della nobildonna Luigia dei conti di Villa di Montpascal, sposato con Gabriella (1837-1884) dei marchesi di Cinzano. La loro unica figlia Gabriella morì nel 1866 in tenera età. La comunità casalese ha dedicato all’insigne uomo politico e benefattore una via nel quartiere Vecchia Casale e nel 1899 un busto in bronzo visibile nel palazzo Gozzani San Giorgio (municipio). La copia in gesso non esposta del busto del sindaco Savio è conservata nella Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato.
Armano Luigi Gozzano 

I “dialoghi sugli investimenti” di Riccardo Ferrero

Timing perfetto

Domanda e risposta, ecco altre vignette della serie “Epimeteo e Prometeo, dialoghi sugli investimenti” di Riccardo Ferrero, consulente finanziario.
Questa volta è un Timing perfetto, la scelta del tempo migliore per prendere decisioni importanti in un settore così variabile e instabile, soggetto spesso a gravi turbolenze…

È tempo di scacchi sotto la Mole

 

di Giuseppe M. Ricci

 

È tempo di scacchi a Torino, dove tra il 26.11 e il 7.12 si svolgerà la più importante manifestazione dell’anno per l’Italia, il Campionato Assoluto 2024 (https://www.ciascacchi2024.it/).

Accade tuttavia che in questo mese di Novembre si avvicendino nella nostra Città, sempre più glamour, attrattiva e dunque amata, eventi di grande importanza e risalto come le ATP Finals e la 42a edizione del Torino Film Festival. Inutile dire che non c’è competizione… ma mettere insieme è meglio che dividere o contrapporre. E dunque, dopo l’abbinamento tra tennis e scacchi (https://www.ciascacchi2024.it/2024/11/14/tennis-e-scacchi-2024-strategie-a-confronto-nelle-atp-finals-e-nel-campionato-italiano-assoluto-di-torino/) ecco questa volta, a riprova di quanto gli scacchi siano trasversali, qualche appunto sul legame tra cinema e scacchi, sicuramente affascinante e ricco di sfumature.

Entrambi sono forme di espressione intellettuale e artistica, capaci di esplorare le profondità della mente umana e di raccontare (e, prima ancora, vivere nella realtà o sulla scacchiera) storie avvincenti di strategia e creatività.

Gli scacchi nel cinema

Gli scacchi hanno spesso trovato spazio nel cinema come metafora di sfide esistenziali, conflitti psicologici o battaglie morali e di riscatto, come nel film The Dark Horse (2014), ispirato alla vita di Genesis Wayne Potini, che lottando col suo bipolarismo aprì in Nuova Zelanda un circolo per i bambini disagiati col motto che “ogni giorno è un buon giorno per imparare”.

Ma la partita a scacchi per antonomasia e rimasta a tutti nella memoria è nel film Il settimo sigillo del Maestro Ingmar Bergman (1957), quando il cavaliere Antonius Block di ritorno dalle Crociate nelle sue varie peripezie si ritrova a giocare una partita a scacchi con la Morte, in una scena che è diventata iconica per la sua intensità simbolica.

Un altro bellissimo film è Sotto scacco (Searching for Bobby Fischer del 1993), basato sulla storia di un giovane prodigio degli scacchi, Joshua Waitzkin, dove si esplora la complessità del talento precoce e le pressioni di varia natura associate al successo, un tema che ritroviamo in molte altre storie anche di sport o di musica.

E poi, ovviamente, The Queen’s Gambit (2020), la serie televisiva che, grazie anche alla splendida interpretazione di Anya Taylor-Joy, ha determinato un nuovo “big-bang” per gli scacchi, quale non si ricordava dai tempi della sfida di Reykjavik tra Fisher e Spassky. La storia di Beth Harmon, la giovane scacchista che lotta contro dipendenze e convenzioni sociali negli anni ’60, ha infatti riportato gli scacchi al centro dell’attenzione globale, ispirando migliaia di nuovi adepti.

Per tutti la serie è nota come La regina degli scacchi, ma in effetti il titolo italiano è rubato ad un altro bel film del 2002 di Claudia Florio con Barbora Bobulova, che narra il dramma di una ragazza adottata tra ossessione per gli scacchi e ricerca della madre naturale.

Attori scacchisti

Molti attori e attrici sono stati appassionati di scacchi trovandovi una fonte di relax, stimolo mentale e ispirazione creativa. Tra tutti spicca la leggenda di Hollywood Humphrey Bogart, che aveva imposto la sequenza di una partita in “Casablanca” (1942 e v. https://unoscacchista.com/2017/09/21/maestro-humphrey-bogart/). Bogie (il nickname affibbiatogli da Spencer Tracy) frequentava l’Hollywood Chess Club ed era anche un forte giocatore. Si ricorda una sua patta con il GM Samuel Reshevsky, sia pure in simultanea, disponibile al link https://www.chess.com/blog/ThummimS/humphrey-bogart-and-chess. Qui sotto, l’attore con gli amori della sua vita…

Un altro grande appassionato è Woody Harrelson, noto per il suo talento istrionico e film come “Proposta indecente”, “Non è un paese per vecchi” dei fratelli Cohen, la serie di “Hunger Games”. Harrelson adora essere coinvolto in eventi scacchistici, inclusa l’inaugurazione di partite durante tornei internazionali.

Anche Rachel Weisz, vincitrice dell’Oscar per “The Constant Gardener” (2005), ha dichiarato di amare gli scacchi. La moglie di Daniel Craig ritiene – giustamente – il gioco degli scacchi come un esercizio mentale perfetto per stimolare la creatività.

Infine, chi direbbe che ad Arnold Schwarzenegger piace alternare la lotta a cazzotti con sfide mentali, ma non meno accese e accanite sulla scacchiera? Eppure, si giura che è stato visto giocare a scacchi con i colleghi sul set e spesso ha espresso la sua predilezione per gli scacchi che rifletterebbe il suo approccio strategico e per così dire muscolare alla carriera e alla vita.

Il fascino di una sfida senza tempo

Insomma, scacchi e cinema condividono un linguaggio universale, destinato a piacere senza pregiudizi di barriere culturali o sociali. Entrambi propongono un equilibrio tra disciplina e immaginazione, tra intuizione e logica, che ne rappresentano il fascino. Questa affinità spiega perché il gioco degli scacchi sia stato così spesso rappresentato nelle storie cinematografiche e perché molti attori vi trovino un passatempo gratificante.

Che si tratti di una partita simbolica tra la vita e la morte o di un torneo in cui si giocano i destini personali, gli scacchi continueranno a ispirare anche registi e attori, dimostrando che l’arte e il pensiero strategico possono convergere in modi straordinari.

E se non vi sentite abbastanza bravi? Beh, non dimenticate che anche Woody Allen (nei panni di Alvy Singer in “Io e Annie”) era stato escluso dalla squadra di scacchi per la sua statura…