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Peperone in mostra a Carmagnola

PEPERONELa sfilata di “Re Povron” e della “Bela Povronera” con le esibizioni dei gruppi folk carmagnolesi

 

 

Quadrato, Corno di bue, Trottola o Tumaticot…sempre di peperoni si tratta, ma delle varietà tipiche e riconosciute dal Consorzio dei produttori come “Peperoni di Carmagnola”, quelle che la sagra in programma nella località del torinese mette in mostra per il 65° anno con un fitto programma di festeggiamenti. Oltre alla tradizionale esposizione di peperoni e ai relativi concorsi, alle degustazioni, alla sfilata di “Re Povron” e la “Bela Povronera” e alle esibizioni dei gruppi folk carmagnolesi, in programma serate musicali, spettacoli e soprattutto una ricca area commerciale dedicata agli espositori.

 

(www.piemonteitalia.eu)

Dirottamento aereo da Caselle, lacrime di coccodrillo della politica

I commenti di Fassino, Chiamparino, Pichetto, Dardanello

 

caselle

Dopo la decisione di Alitalia di sopprimere tutti i voli da Caselle, tranne quelli per Roma e Tirana, pubblichiamo – a babbo morto e senza commenti – le dichiarazioni dei politici torinesi, pubblicate sul sito Ansa Piemonte.

 

PIERO FASSINO, sindaco di Torino: ” è una scelta strategica dell’azienda che affronteremo prendendo tutte le iniziative possibili per mantenere queste rotte. Con Alitalia o con altri vettori. Ho sottoposto la questione al presidente del Consiglio e al ministro Lupi e sono già in programma diversi incontri con tutti i soggetti coinvolti”

 

SERGIO CHIAMPARINO, presidente della Regione: “La lettera arrivata da Sagat è preoccupante, ci coordineremo con gli altri destinatari per decidere insieme le azioni comuni nei confronti del Governo per cercare di limitare l’inconcepibile perdita della quasi totalità dei collegamenti nazionali dell’aeroporto. Cade a proposito anche la riunione convocata con tutti i parlamentari piemontesi, un’occasione importante di mobilitazione di tutto il territorio su questo e altri temi per noi importanti. Faremo tutto il possibile, ma dobbiamo tenere presente che ormai Alitalia non è più un’azienda a maggioranza pubblica”

 

GILBERTO PICHETTO coordinatore regionale di Forza Italia: “Le notizie funeste sul futuro dell’aeroporto di Caselle non stupiscono viste le attuali difficoltà di Alitalia e sopratutto dopo aver registrato, nelle scorse settimane , la scelta del presidente Chiamparino di sostenere i collegamenti ad Alta Velocità verso Malpensa. Oggi la Regione ha il dovere di supportare l’Aeroporto nella ricerca di nuovi vettori. Deve essere chiaro: ci sono pesanti responsabilità nazionali e locali che incidono su questa vicenda. I governi Monti, Letta e Renzi hanno di fatto rottamato Alitalia, noi ne paghiamo le conseguenze. Si registra il fallimento di Torino Strategica. La verità è che a Torino mancano la testa e il cuore delle medie e delle grandi imprese: cioè  quel management che si sposta in business per il mondo creando utile per le compagnie. In pochi anni Torino si è fata scippare Motorola, Toro , Sai, Fiat solo per citare alcuni dei più gruppi più grandi. Inutile addossare le colpe ad altri, chi governa questa città da decenni deve assumersi le proprie responsabilità”.

 

Infine, ecco il commenti di FERRUCCIO DARDANELLO, presidente di Unioncamere Piemonte: “è una scelta” incomprensibile e fortemente penalizzante per tutto il Nord Ovest. Cancellando ben 7 voli per il Sud e le Isole si colpisce uno dei principali aeroporti del nostro Paese, creando un danno incalcolabile ai nostri imprenditori. Il Piemonte ha bisogno di uno scalo all’altezza della propria voglia di fare impresa: un sistema imprenditoriale competitivo come il nostro non può prescindere dalla presenza di una rete infrastrutturale capillare ed efficiente. Le Camere di Commercio saranno impegnate come sempre per difendere gli interesi economici del Piemonte: non dobbiamo diventare la periferia del Paese”.

 

Speriamo che alle parole seguano i fatti.

Cavallerizza, si stringe il cerchio sui colpevoli

cav moleLa testimonianza del custode del bar del circolo beni demaniali andato distrutto e’ stata vagliata con attenzione, per tentare di individuare i due uomini e la donna che si erano introdotti nel locale poco prima che scoppiasse l’incendio


Le indagini per scoprire chi ha appiccato l’incendio alla Cavallerizza proseguono a ritmo serrato. Fonti giornalistiche parlano di una possibile matrice anarchica e gli inquirenti stanno prendendo in considerazione anche i rapporti tra le varie associazioni che in qualche modo hanno a che fare con Assemblea Cavallerizza, il collettivo che gestisce l’occupazione delle ex scuderie reali. La testimonianza del custode del bar del circolo beni demaniali andato distrutto e’ stata vagliata con attenzione, per tentare di individuare i due uomini e la donna che si erano introdotti nel locale poco prima che scoppiasse l’incendio. Le telecamere della zona potrebbero essere utili a riconoscere i responsabili. Intanto, l’ordinanza del sindaco, ha vietato l’ingresso ai curiosi nell’area danneggiata che è’ stata transennata.

Dai Taurini ai Toret, una lunga storia

torinese tutto web toretfarò2Cosa collega allora il nome della nostra città al toro? Nulla, se non un’assonanza con la parola: infatti, la radice indoeuropea taur è legata al greco oros cioè montagna, al sanscrito sthur , massiccio o robusto, ed anche alla parola celtica thor, che significa monte. Dunque Torino” città delle montagne”

 

Il toro e Torino: riprodotto sullo stemma , “calpestato” come portafortuna sotto i portici di piazza San Carlo, il possente animale è una figura ricorrente e familiare a noi sabaudi.Il nome Torino significa dunque “città dei tori”? Ebbene no. Secondo gli storici, l’ origine della denominazione è dovuta alla presenza sul territorio dei Taurini, tribù celto-ligure  che nel II secolo a.c. occupò la valle del Po piemontese;  lo storico greco Polibio scrisse che i Taurini stabilirono il loro centro principale nella zona fra il Po e la Dora Riparia, corrispondente all’attuale Vanchiglietta ma allora denominata Taurasia.  Taurini, Taurasia, Julia Augusta Taurinorum come colonia romana voluta da Giulio Cesare e successivamente ampliata da Augusto, quindi nei secoli Torino.

 

 Cosa collega allora il nome della nostra città al toro? Nulla, se non un’assonanza con la parola:infatti, la radice indoeuropea taur è legata al greco oros cioè montagna, al sanscrito sthur , massiccio o robusto, ed anche alla parola celtica thor, che significa monte. Dunque Torino ”città delle montagne”, da quanto affermano le fonti storiche. Ma ormai il toro è entrato nella nostra tradizione, e rimane il simbolo per eccellenza : emblematico  è il caso dei Toret o Toretti, disseminati per la città e molto amati dagli abitanti e non, tanto da essere indicati su Tripadvisor fra le migliori attrazioni turistiche  torinesi (al 12° posto su 137 posti recensiti).

 

 Dal 2012 esiste anche un’associazione a tutela delle fontanelle verdi, “I love Toret”, che promuove la loro adozione gratuita: ciascuno può scegliere una delle 800 fontane presenti sulla mappa e prendersene cura, contribuendo così alla tutela di un piccolo ma importante pezzo di storia di Torino.
 Per maggiori informazioni circa il progetto, consultate il sito www.ilovetoret.it

 

Federica De Benedictis

 

(Foto: il Torinese)

Resta in cella la mamma che iniettava insulina al figlio

carabinieri autoLa decisione parte dal presupposto che sussiste il rischio di reiterare il reato

 

Gli somministrava dosi di insulina, lamentandosi poi che il proprio bimbo stava male.Resta in cella alle vallette la donna della provincia di Torino che è stata accusata, grazie a riprese da una telecamera nascosta in ospedale dai carabinieri, di aver volontariamente iniettato la sostanza  al figlio di 4 anni. A deciderlo,  il Tribunale del Riesame che ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati della donna, un’infermiera della donna. La decisione parte dal presupposto che sussiste il rischio di reiterare il reato

Contro il Far West dell’eterologa passa la linea Chiamparino

chiampa scrivaniaL’arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia: “un figlio non è un diritto, ma un dono”. Secondo il prelato l’ eterologa può causare “un grave danno psicologico”

 

 

Il presidente e governatore dei governatori, Sergio Chiamparino, lo aveva anticipato: sulla fecondazione eterologa le Regioni dovranno procedere con una linea comune. E così la commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha raggiunto un’intesa sulle linee guida per regolamentare la materia. Il testo sarà sottoposto ai presidenti delle Regioni. Dalle anticipazioni, il costo dell’eterologa dovrebbe aggirarsi tra i 2.500 e i 3.000 euro a carico del servizio sanitario regionale.

 

Sarà anche creato un registro regionale di donatori, la cui identità resterà anonima. Commenta il presidente del Piemonte: “un deciso passo in avanti per rendere effettivo l’esercizio di un diritto che è di tutti i cittadini”.

 

Sulla delicata questione, che implica inevitabilmente considerazioni etiche, è intervenuto anche l’arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia: “un figlio non è un diritto, ma un dono”. Secondo il prelato l’ eterologa può causare “un grave danno psicologico. E’ doveroso che al più presto vengano date norme sicure per evitare il Far West e per scongiurare un mercato procreativo animato dalla logica del figlio a tutti i costi”.

 

(Foto: P. Juzzolino – Regione Piemonte)

 

 

Puente la Reina, e la storia ti fa compagnia

Il ponte della Regina aveva proprio lo scopo di aiutare i pellegrini nel sorpassare il fiume ed è oggi uno dei più straordinari esempi di architettura civile in Spagna

 

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Una nuova tappa del viaggio della nostra Anita nel Cammino verso Santiago de Compostela 

 

Si arriva a Puente la Reina. Un paese nato per il cammino. Una via accompagna il pellegrino dall’ingresso della città fino al suo abbandono. Non esiste turismo. E’ la storia che ci fa compagnia. Qui un ponte di pietra ci racconta la storia di una Regina. Munia, moglie di sancho III el Mayor de Navarra fece costruire il magnifico ponte di pietra in stile romanico sul rio Arga.

 

Il ponte della Regina aveva proprio lo scopo di aiutare i pellegrini nel sorpassare il fiume ed è oggi uno dei più straordinari esempi di architettura civile in Spagna. In origine disponeva di tre torre difensive. In una di esse originariamente si poteva ammirare la Virgen del Txori che oggi è’ collocata nella chiesa di san pedro. Il termine Txori e’ basco, significa uccellino. La leggenda vuole che un uccellino facesse ogni giorno visita all’immagine, per togliervi le ragnatele con le ali e pulirne il viso con l’acqua del fiume  che raccoglieva nel becco.

 

Anita

I “Silenzi” di tredici artisti a Moleto

Un week end inusuale sulle colline del Monferrato casalese; a passeggio nel piccolo borgo che, per l’occasione, si trasforma in galleria a cielo aperto, con le opere disseminate in cortili, vie e giardini storici

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Il silenzio si può fotografare, dipingere o raccontare per immagini? Tredici artisti (italiani e stranieri) hanno colto la sfida ed ecco, a Moleto, la mostra “Silenzi”, sabato e domenica (dalle 10,30 alle 18,30).

 

Un week end inusuale sulle colline del Monferrato Casalese; a passeggio nel piccolo borgo che, per l’occasione, si trasforma in galleria a cielo aperto, con le opere disseminate in cortili, vie e giardini storici, alla piacevole scoperta di come il silenzio è stato racchiuso in qualcosa di visibile.

 

E’ la sesta edizione della rassegna collettiva che lega l’arte alla cultura del territorio; ideata dalla pittrice tedesca Michelle Hold (dopo varie esperienze internazionali ha eletto queste colline suo buen retiro) con il gruppo Art Moleto e in collaborazione con l’Ecomuseo della Pietra dei Cantoni. Prima tappa di un viaggio che  proseguirà poi in gallerie, palazzi e musei, sia italiani che europei.

 

Se per Pitagora il silenzio era l’inizio della saggezza, allora la corsa parte proprio da qui: dal Monferrato, dove colline e vigneti favorisco un rapporto privilegiato con un argomento così etereo e inafferrabile. E Moleto, da poco diventato “Patrimonio dell’Umanità”, diventa l’epicentro di una cultura profonda, intrisa di rispetto dei luoghi, ricerca interiore, capacità di ascoltare le mille e infinite voci dei silenzi.

 

Il silenzio non è certo cosa facile da  imbrigliare e raccontare, ma loro ci sono  riusciti. Chi con la fotografia, chi con pennellate di colore, chi con il disegno.

 

Memi Cavallo, Ilenio  Celoria, Isotta Cuccodoro, Piero Ferroglia, Michelle Hold, Davide Minetti, Piergiorgio Panelli, Roberto Pissimiglia, Teresio Polastro, Petra Probst, Bona Tolotti, Päivi Vähälä e Alexandra Winterberg si sono cimentati nell’impresa, ognuno con la sua tecnica  e sensibilità.

 

Le  loro opere parlano  di pause necessarie e affondi nell’io più intimo, canti primitivi  dell’anima e pensieri, colori decisi e forti o tenui, delicati e sfumanti nel bianco.

 

A unirli sono il legame con il Monferrato, l’interpretazione della realtà in modo introspettivo, un percorso tematico condiviso, la ricerca del rapporto uomo-natura, il racconto visivo di sensazioni ed emozioni.

 

E c’è anche il silenzio in parole, sabato, con la presentazione in anteprima del saggio “Silenzio e silenzi” (Edizioni ArtMoleto) di Roberto Pissimiglia; eclettico editore e giornalista che vive e lavora a Torino, ma da anni ha scelto Moleto come suo luogo dell’anima e dell’arte. Qui, nell’atelier “Adam”, raccoglie antichi oggetti e attrezzi legati alla tradizione contadina, li restaura, dipinge ed assembla in modo nuovo, ammantandoli di una dimensione artistica.

 

Quest’anno il suo impegno è duplice, perché oltre ad esporre installazioni inedite di arte povera, debutta anche sul versante letterario come saggista. “Silenzio e silenzi” si articola in 19 capitoli sulle tracce delle tante forme in cui il silenzio è declinabile; tra aforismi, massime, citazioni e frasi celebri, spunti e riflessioni su “tutti i silenzi possibili”. Il ricavato delle vendite del saggio  servirà  ad autofinanziare le prossime iniziative del gruppo Art Moleto, attivo più  che mai. Basti pensare alla prossima iniziativa “Rosso vivo”, ormai alle porte.

 

Aprirà infatti il 13 settembre nella Sala Chagall al Castello di Casale Monferrrato, la mostra itinerante in occasione dei festeggiamenti  legati alla cultura del vino  rosso, prodotto must della zona. Dunque riflettori puntati sui paesaggi vitivinicoli della zona  piemontese, da poco eletti patrimonio mondiale dell’UNESCO.

 

 Laura Goria

 

 

Foto-scandalo, il Comune toglie il patrocinio alla cicciona

A fare saltare sulla sedia il sindaco Piero Fassino (immaginiamo sia successo così) è la fotografia di una donna grassissima e nudissima che calpesta un’immagine religiosa

 

CICCIONA

Sono scontate le reazioni di un cattolico di destra come Maurizio Marrone, o di un catto-cattolico come Silvio Magliano. Ma anche i dem-cristiani della Sala Rossa sono indignati. Ed è soprattutto l’imbarazzo, fitto come una coltre di nebbia che si taglia con il coltello, ad aleggiare  tra gli stucchi di Palazzo Civico. I promotori dell’iniziativa intendevano creare scalpore attraverso i media? Beh, ci sono riusciti. ciccia 2

 

La polemica in città per la foto-scandalo utilizzata come simbolo per la mostra organizzata dal movimento per la libertà omosessuale LGBT,  è scoppiata puntuale. Eh sì, perché oltretutto l’iniziativa aveva ottenuto il patrocinio del Comune. A fare saltare sulla sedia il sindaco Piero Fassino (immaginiamo sia successo così) è la fotografia di una donna grassissima e nudissima che calpesta un’immagine religiosa.

 

Sul donnone campeggia la didascalia  S.A.L.I.G.I.A, come acronimo che riunisce le iniziali dei sette vizi capitali. In ritardo, ma meglio tardi che mai, l’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe allarga le braccia sconsolato: non avevamo visto la fotografia. Così oggi la giunta municipale, all’unanimità, ha tolto il patrocinio. Se i diritti di chiunque non si devono calpestare, anche il buon gusto non va ammazzato.

 

CB 

Per il futuro il Lingotto guarda a Levante

fiat bandierafiat 500Tutto pronto (o quasi) per l’avvio della produzione del nuovo suv nel 2015

 

Mentre il mercato italiano dell’auto frena nello scorso mese di agosto, con un calo dello 0,2% (53.191 immatricolazioni rispetto alle 52.295 dello stesse mese nel 2013)  è positivo  il bilancio di questi  8 mesi 2014: le consegne sono state 925.393 pari a un incremento del 3,52%. Per quanto riguarda Fiat, il gruppo  registra una diminuzione delle immatricolazioni in agosto: 14.675,  ovvero il 6,89% in meno dello stesso mese dello scorso anno. Da inizio 2014 le consegne sono state 257.954 (-1,01%).

 

Ma il dato più importante per il gruppo torinese/americano è l’investimento reaqltivo alla produzione del Suv Levante, che dovrebbe partire nel 2015. A tale proposito è da accogliere favorevolmente la notizia dell’avvio della procedura per il rinnovo della cassa integrazione ordinaria negli stabilimenti di  Mirafiori e Grugliasco per un anno, fino al 28 settembre 2015, così da consentire la riorganizzazione aziendale per preparasri alle nuove produzioni.

 

Mentre i dettagli sugli ammortizzatori sociali verranno discussi a breve in Regione con i sindacati, intanto è iniziata anche la riorganizzazione della produzione alla Maserati di Grugliasco, compreso il turno del sabato. In tal modo nell’ex Bertone è stato possibile riassorbire i 500 lavoratori  di Mirafiori attualmente in cassa integrazione.

 

(Foto: il Torinese)