ilTorinese

Sul treno verso il Kappa FuturFestival molestano ragazza

Ubriachi aggrediscono i  carabinieri, arrestati quattro ragazzi
Ieri sera, i carabinieri della Compagnia di Chivasso, in collaborazione con i colleghi della stazione di Verolengo, hanno arrestato per violenza e minacce, resistenza a Pubblico ufficiale quattro persone, tra 18 e 21 anni, residenti in provincia di Biella. A bordo del treno regionale 2026 proveniente da Milano, ieri pomeriggio, i quattro amici erano già ubriachi ed erano diretti al Kappa FuturFestival. Hanno molestato alcuni passeggeri, soprattutto una ragazza, sino all’arrivo del capotreno e del caposervizio  che sono stati a loro volta minacciati verbalmente. Il capotreno ha avvisato la Polfer che ha allertato la centrale operativa dei carabinieri che ha inviato immediatamente  una pattuglia  alla stazione ferroviaria di Chivasso dove il treno era in sosta. I carabinieri hanno individuato i quattro ragazzi alticci che non hanno fornito i loro documenti e hanno aggredito con spintoni e testate i carabinieri. Per evitare che la situazione degenerasse e per evitare di mettere in pericolo gli altri passeggeri, i carabinieri hanno utilizzato lo  spray urticante in dotazione. Subito dopo i quattro biellesi sono stati arrestati e i tre carabinieri aggrediti sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale di Chivasso per essere medicati per escoriazioni varie.

Marito e moglie muoiono insieme

Dramma a Rivoli, in via Collegno

Ieri un uomo di 75 anni è andato in arresto cardiaco nella propria abitazione.  Poco dopo è morta anche la moglie, il figlio dei due dice che senz’altro è successo per il grande dolore provato dalla donna. I soccorritori, prontamente intervenuti, non hanno potuto fare nulla per salvarla. La coppia avrebbe festeggiato 50 anni di nozze nei prossimi mesi.

L’isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità nel mondo dei libri

 A cura di Laura Goria

Karmen Korn “E’ tempo di ricominciare” -Fazi-   euro 20,00

E’ il secondo capitolo della trilogia scritta dalla giornalista e scrittrice tedesca Carmen Korn che racconta la sua città, Amburgo, attraversando la Storia, quella con la S maiuscola. Una saga al femminile che in Germania è diventata un vero e proprio caso editoriale. Ruota intorno all’amicizia tra quattro donne molto diverse tra loro, tutte nate nel 900 e travolte da due guerre mondiali, il nazismo e l’antisemitismo. In “Figlie di una nuova era” le avevamo conosciute nel pieno della loro giovinezza, intorno agli anni 20.Henny, ostetrica di buona famiglia; Käthe, di natali modesti, comunista convinta, insegue l’emancipazione; Ida ricca e viziata, ha sposato per convenienza l’intraprendente Friedrich Campmann, ma è innamorata del cinese Tian; Lina che ha avuto vita difficile ed è sopravvissuta grazie al sacrificio dei suoi genitori, letteralmente morti di fame per salvarla.Ora le ritroviamo nel 1949 a guerra finita, nazisti sconfitti, città ridotte in macerie e da ricostruire, vite da reimpostare.

Ed è tempo di ricominciare a vivere. Non vorrei svelare troppo, però posso anticiparvi alcune cose. Henny è riuscita a sposare il suo grande amore Theo; chissà se Käthe sarà davvero scomparsa come sembrava; Ida invece ha mandato all’aria il suo matrimonio ed ora è annoiata dal modesto menage con Tian; Lina riesce ad aprire con successo una libreria con la sua compagna Louise. Questi spunti sono solo l’inizio di più di 560 pagine in cui si affacciano anche personaggi nuovi, a partire dai figli di alcune protagoniste che imbastiscono le loro vite. Tutto sullo sfondo della ripresa economica tedesca, le rivoluzioni sociali degli anni 50-60, il Muro di Berlino, lo sbarco sulla Luna, la paura del nucleare…..insomma tante pagine di Storia vera in cui la Korn sguinzaglia i suoi personaggi….

 

Alessia Gazzola “Lena e la tempesta” -Garzanti-   euro 16,40

Dall’autrice della fortunatissima serie “L’allieva”, di straordinario successo anche in Tv, ora un romanzo in cui non ci sono delitti da risolvere, ma buchi dell’anima da riparare. Un libro ben diverso da quelli in cui a farla da padrona è l’anatomopatologa pasticciona, divertente e dotata di fiuto investigativo, Alice Allevi.Va detto che uno dei tanti   talenti della Gazzola è quello di farci comunque affezionare sempre e fin da subito alle sue eroine. In questo caso, protagonista è la giovane Lena, disegnatrice al momento in carenza di ispirazione, scarso conto in banca e solitudine a palla, che pensa: “Ho quasi trent’anni e una vita fatta di cocci che non riesco a rimettere a posto.

E’ arrivato il momento di fermarmi e guardare in faccia cosa o chi mi impedisce di farlo”.Nasconde un terribile segreto, un fattaccio di cui è stata vittima da ragazzina che crede sia stato perpetrato da un amico di famiglia, una violenza che ancora a distanza di tanti anni le impedisce di stringere relazioni affettive e le divora l’anima. Alle spalle ha una famiglia sgangherata. Il padre è uno scrittore famoso e di culto, ma irraggiungibile: si è separato dalla madre di Lena, risposato, ha fatto un altro figlio ed ora vive in America. La mamma di Lena è una folcloristica Metella, “lunga chioma color glicine, la grande borsa alla Mary Poppins e l’abbigliamento hippie”. Donna di grande ironia e anche un po’ sfasata: dopo il divorzio si è costruita il successo come scrittrice di romanzi d’amore sotto pseudonimo, ed ora vive a Parigi. Lena ha avuto in regalo dal padre la suggestiva villa sull’isola di Levura, un posto incantato, affacciato sul mare e un po’ lasciato andare. Per sopravvivere (in più sensi) dopo 15 anni di assenza, torna e pensa di rimettere a posto ed affittare la casa. Al contempo si organizza nella deliziosa minuscola dependance. Ma l’oasi di pace la ribalta anche all’indietro e in ricordi spiacevoli: perché è proprio lì a Levura che anni prima tutto è accaduto. Poi sulla sua strada ecco comparire un affascinante dottore. Si chiama Tommaso e vive nel faro a poca distanza dalla casa di Lena. E’ dotato di quel tanto di mistero che non guasta mai, anzi aggiunge pepe e intrigo alla storia. Riuscirà a scalfire e penetrare la fredda corazza della giovane? Mentre vi tuffate nel mare cristallino del romanzo, tra profumi di agrumi e scorci d’estate, scoprirete come va a finire…

 

Pino Imperatore “Con tanto affetto ti ammazzerò” -DeA Planeta- euro 15,00

Ritorna la squadra vincente inventata dallo scrittore e umorista napoletano Pino Imperatore, che abbiamo già conosciuto ed amato in “Aglio, olio e assassino”. L’ispettore di polizia Gianni Scapece, il commissario Carlo Improta e i membri della famiglia Vitiello, questa volta sono alle prese con un nuovo caso “blasonato”. Tutto inizia con la sparizione della baronessa Elena De Flavis durante la festa per i suoi 90 anni organizzata nell’avita dimora, Villa Roccaromana (una delle ville più belle di Posillipo) e del suo fedelissimo maggiordomo cingalese Kiribaba. All’evento -oltre alla crème de la crème di nobiltà, borghesia e mondo intellettuale ed artistico partenopeo- sono stati invitati anche il commissario Carlo Improta e l’ispettore Gianni Scapece che, impotenti, assistono a una scena apocalittica che non vi sto a dire. Ed ecco il primo di tanti colpi di scena. Rapimento o altro? La baronessa discende da un illustre casato ed ha un ingente patrimonio di svariati miliardi. E’ conosciuta da tutti per la sua generosità e l’impegno costante nell’aiutare persone meno fortunate di lei, insomma è una grande filantropa con una moralità eccelsa. Peccato discendano dai suoi lombi tre figli per molti aspetti pericolosamente borderline.

Due, Roberto ed Emilia, avuti dal primo marito e il loro fratellastro Simone nato dal secondo matrimonio. Tre sfaccendati meschini, che si detestano l’un l’altro, covano rancori e gelosie divoranti. Ma, soprattutto, sono in attesa come avvoltoi dell’eredità dell’odiata madre. Già perché la Baronessa fin da quando erano piccoli ha assistito alle loro cattiverie e non è riuscita a raddrizzarli; una volta cresciuti non è che i loro animi si siano raffinati, anzi…Lei li ha sistemati in tre splendide dimore, ad Ischia, Capri e Sorrento, tre perle del golfo di Napoli, dove vivono nel lusso senza fare niente di positivo. Nullafacenti e spendaccioni, sono le spine nel cuore della nobildonna che li tiene a stecchetto quanto a contanti. Unica luce è la nipote Naomi, figlia di Emilia, che però grazie a Dio ha ereditato il Dna della nonna e non quello della madre. Questo il frastagliato quadro in cui si inserisce il mistero che è un susseguirsi di tanti colpi di scena, episodi tragici, altri esilaranti, e con una morale finale ben precisa che lascio a voi scoprire.

Anticipo indennità cassa integrazione, accordo firmato

Regione Piemonte, Intesa Sanpaolo, CGIL, CISL, UIL hanno siglato un accordo per l’anticipo delle indennità di cassa integrazione straordinaria alle lavoratrici e ai lavoratori residenti in Piemonte

Il documento sottoscritto da Alberto Cirio, presidente della Regione, con l’assessore al Lavoro Elena Chiorino, Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo, Claudio Stacchini, Giovanni Baratta e Teresa Cianciotta, delle segreteria regionali di CGIL, CISL e UIL, vuole dare risposta immediata allo stato di difficoltà che viene a crearsi nell’attesa del pagamento Inps ed è applicabile in caso di cassa integrazione straordinaria, contratti di solidarietà e periodi di fruizione del Fondo di integrazione salariale.

www.regione.piemonte.it

Saldi al rallentatore

Primo weekend di saldi estivi al rallentatore a Torino

Il grande caldo e l’inizio delle vacanze ha penalizzato l’avvio degli sconti. Ascom e Confesercenti, confermano la previsione di una spesa media sui 230 euro a famiglia, e 87 euro a persona. Secondo i commercianti i saldi andrebbero posticipati e si dovrebbero regolamentare le vendite sul web. La stagione dei saldi proseguirà per otto settimane, fino al 31 agosto.

Summer school al Castello di Rivoli, ecco le novità

In principio furono gli Argonauti che veleggiavano nel Mar Egeo in cerca del Vello d’oro. Poi vennero gli Astronauti che nel secolo scorso raggiunsero la Luna, l’astro a lungo vagheggiato…

Il tema del viaggio, dal mito alla contemporaneità, è la rappresentazione simbolica e reale della conoscenza, dell’esperienza che arricchisce, della concreta possibilità di aprirsi alle esperienze che la vita propone. Il viaggio che non solo allarga la mente, come afferma Bruce Chatwin, ma al contempo le dà forma. In questa linea di pensiero nasce l’Artenauta, il viaggiatore dell’arte, la persona che per passione o professione attraversa il mondo dell’arte, per vivere un viaggio inteso come vita e conoscenza.
(Anna Pironti, Responsabile Capo del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli)

 

La Summer School del Dipartimento Educazione ogni anno offre a bambini e ragazzi, con i campus settimanali, l’opportunità unica di trascorrere il tempo libero immersi nell’arte e nella bellezza, nello splendido contesto del Castello di Rivoli, fino alla ripresa dell’anno scolastico.

Nel 2019 le attività renderanno omaggio all’Anniversario dello sbarco del primo uomo sulla Luna e alle tante opere di artisti contemporanei – alcune presenti nella collezione Permanente del Museo, come il Concetto Spaziale di Lucio Fontana – ispirate al fascino dei corpi celesti, al grande mistero dell’Universo, all’immensità dello spazio siderale e al desiderio dell’uomo di scoprirlo e conquistarlo. Le ARTENAUTE del Dipartimento Educazione, prime Artenaute della storia, accompagneranno i ragazzi in un meraviglioso viaggio immaginario nello spazio, un percorso tra arte & scienza arricchito dalla nuova collaborazione con il Planetario di Infini.to.
Percorsi in Museo, racconti, workshop, momenti di gioco e di relax all’aria aperta e nei laboratori all’ombra del grande glicine che accompagna la storia del Castello da secoli.

 

Da lunedì 8 luglio la Summer school del Dipartimento Educazione al Castello di Rivoli si rinnova con uno speciale programma

9 Luglio 2019, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

Evento speciale Sun & Moon

A cura di Infini.to Planetario di Torino nell’ambito della Summer school del Dipartimento Educazione

 

Trofeo Pinocchio, il Veneto si conferma davanti a Lombardia e Lazio

Il Veneto è la regione vincitrice della decima edizione. Finale Nazionale dei Giochi della Gioventù disputata a Venaria Reale

 

Veneto che al termine di una lunga mattinata di gare ha preceduto sul podio Lombardia e Lazio, confermando il titolo della passata stagione e scrivendo il proprio nome per la quinta volta nell’albo d’oro del Trofeo. È stata una bellissima domenica di sole e di sport sul campo di via Cavallo a Venaria Reale, perfettamente allestito dalla società Sentiero Selvaggio, organizzatrice dell’evento in collaborazione con il comitato regionale FITARCO Piemonte e con il patrocinio della Città di Venaria Reale. Oltre 220 atleti si sono dati appuntamento nella cittadina alle porte di Torino, a breve distanza dal Parco La Mandria e all’ombra della celebre Reggia sabauda, ieri teatro della cerimonia di apertura.

Un fiume di ragazzi, con i loro tecnici e accompagnatori, nelle loro magliette colorate, hanno sfilato da piazza Vittorio Veneto a piazza della Repubblica lungo via Andrea Mensa, quindi sono entrati nel cortile della Reggia sulle note del Corpo Musicale Giuseppe Verdi di Venaria, con il Veneto campione in carica in testa e il Piemonte padrone di casa a chiudere. Antonella D’Afflitto, Vicesindaco e Assessore allo Sport del Comune di Venaria, Gianfranco Porqueddu, Presidente del Coni regionale, e Mario Scarzella, Presidente FITARCO, hanno augurato il personale in bocca al lupo ai giovani partecipanti, che dopo lo spettacolo d’acqua delle fontana si sono schierati per le foto di rito e si sono dati appuntamento sul campo di gara.

Campo che a partire da stamattina ha visto volare le frecce della finale nazionale dei Giochi della Gioventù, competizione storica istituita nel 1974 che assunse la denominazione Trofeo Pinocchio a partire dal 2010 in seguito all’accordo tra la Federazione e la Fondazione Nazionale Carlo Collodi. Secondo regolamento tutti gli arcieri impegnati hanno tirato 48 frecce, divisi nelle tre categorie – maschili e femminili – Ragazzi di seconda media (classe 2006), Ragazzi di prima media (classe 2007) e Giovanissimi (classi 2008-2010). Ognuno ha dato il meglio per ottenere il massimo punteggio individuale ma soprattutto per portare il maggior numero possibile di punti alla propria squadra.

20 le rappresentative regionali in gara, che al termine della competizione hanno applaudito il Veneto, campione con 5272 punti grazie alle prestazioni di Aurora Covre, Viviana Fabiano, Chiara Mutta, Luna Niero, Sofia Simoni, Jacopo. Boschin, Aaron Da Pos, Alex Dal Mas, Enrico De Simoi, Giulio Furlan, Keiran Shkora. Piazza d’onore per la Lombardia (5220 punti), terzo posto per il Lazio (5153). A seguire Friuli Venezia Giulia (5126), Piemonte (5123), Puglia (5083), Emilia Romagna (5080), Campania (4895), Calabria (4759), Toscana (4753), Umbria (4702), Abruzzo (4606), Liguria (4574), Sardegna (4539), Marche (4496), Sicilia (4267), Trentino (3713), Basilicata (3664), Bolzano (3208). A determinare la classifica per regioni è stata la somma dei punteggi dei componenti della singola regione.

Per quanto riguarda le graduatorie individuali, tra i Ragazzi di seconda media sono saliti sul podio Francesco Pernice (Sicilia, 469 punti), Lorenzo Aristei (Umbria, 466) e Aaron Da Pos (Veneto, 462). Tra le Ragazze di seconda media si sono invece spartite le medaglie Angelica Bonamici (Lazio, 460), Alisia Grande (Lazio, 457) e Luna Niero (Veneto, 455). I primi tre Ragazzi di prima media sono Andrea Falchetti (Umbria, 455), Riccardo Dilecce (Lombardia, 453) e Daniele Abrate (Piemonte, 451), mentre nell’analoga categoria Ragazze di prima media sono Martina Sona (Veneto, 458), Lea Fehervari (Piemonte, 448) e Anastasia Poerio Piterà (Calabria, 446). Alex Dal Mas (Veneto, 466), Enrico De Simoi (Veneto, 457) e Davide Monaco (Friuli Venezia Giulia, 453) hanno composto il podio Giovanissimi; Emma Tomasini (Friuli Venezia Giulia, 460), Roberta Caroleo (Calabria, 453), Chiara Mutta (Veneto, 453) si sono spartite le medaglie delle Giovanissime.

La decima edizione del Trofeo Pinocchio è così andata in archivio con le premiazioni e con gli applausi di tutti i presenti, a sottolineare lo spirito di amicizia e partecipazione della manifestazione, momento di confronto, crescita tecnica e umana per tantissimi giovani atleti. “Una gara che rappresenta un inizio di carriera per tutti voi, una gara dalla quale sono usciti campioni come Marco Galiazzo, Michele Frangilli e Mauro Nespoli” ha dichiarato il presidente FITARCO Mario Scarzella rivolto ai ragazzi, “l’augurio per tutti è arrivare dove sono arrivati loro, ma se vi impegnerete per raggiungere i loro risultati avrete vinto in ogni caso”.

Di seguito i componenti della rappresentativa regionale del Piemonte: Filippo Bottero (Sentiero Selvaggio), Alessandro Peracchione (Arcieri Compagnia degli Orsi) e Alessio Ieni (Arcieri Clarascum) tra i Ragazzi di seconda media; Kaede Marsili (Arcieri Varian), Anna Modolo (Arcieri Alpignano) e Marika Caruso (Sentiero Selvaggio) nell’analoga categoria femminile; Daniele Abrate (Arclub Fossano) e Lea Fehervari (Iuvenilia) tra le Ragazze di prima media; Fabio Chirco (Arclub Fossano), Giacomo Pino (DLF Alessandria), Elisa Tallarico (Arcieri Varian) e Beatrice Streri (Arclub Fossano) tra i Giovanissimi/e. Tecnici: Carmen Garetto, Gianluca Ruggiero, Edgardo Toti.

questo link la pagina del sito FITARCO dedicata al Trofeo Pinocchio

 

(foto Filippo Corsini – Fitarco)

Agente salva uomo che sta per gettarsi da un ponte

Stava per togliersi la vita ma è stato salvato da un agente della Questura di Torino

Lo scorso martedì, l’aspirante suicida, un cittadino italiano di 57 anni, è stato avvistato da una pattuglia della sezione “Sicurezza Personale” dell’Ufficio di Gabinetto, poco dopo l’intersezione fra Corso Trapani  e Corso Trattati di Roma.

L’uomo percorreva il ponte con la sua bicicletta, sporgendosi a più riprese dal cavalcavia. Giunto a metà del ponte, si fermava, scendeva e appoggiava la bici al muro, guardandosi attorno ripetutamente e rivolgendo più volte lo sguardo verso i binarisottostanti.

Tale comportamento ha colpito l’attenzione dei poliziotti che,procedendo a passo d’uomo per il traffico stradale, hanno continuato ad osservarne i movimenti, fino a quando il cinquantasettenne,  dopo essersi assicurato che intorno a sé non ci fossero passanti, con un gesto repentino si è arrampicato  sulle grate di protezione del ponte e si è messo a cavalcioni su di esse, manifestando la concreta intenzione di lanciarsi nel vuoto. Immediatamente gli agenti hanno fermato la marcia del veicolo di servizio e il capo pattuglia si è lanciato alla volta dell’uomo,afferrandolo per l’unica gamba posta ancora al di qua dellabarriera protettiva. Sentendosi trattenuto, l’aspirante suicida hacercato di divincolarsi, ma con una decisa manovra del poliziottoè stato portato al suolo stradale e tratto in salvo.

Si tratta di un cittadino italiano residente a Grugliasco, con alcuni problemi di carattere psicologico; per lui, sono seguite le cure del 118 e il calore delle attenzione dei familiari.  

(Foto archivio)

 

 

 

Maxi rissa tra vicini: tutti al pronto soccorso

A causa dell’orto rovinato.  Quattro arresti

Una banale lite condominiale a Caselle si è trasformata in una violenta rissa che ha coinvolto quattro persone

Torino, 7 luglio Una banale lite condominiale si è trasformata in una violenta rissa che ha coinvolto due famiglie, tre cittadini rumeni, di 33, 40 e 51 anni, e un italiano di 45 anni. I carabinieri della stazione di Caselle li hanno arrestati con l’accusa di rissa aggravata. E’ accaduto ieri pomeriggio in un condominio di via Roma a Caselle. A quanto ricostruito, la lite è scoppiata perché i tre rumeni hanno accusato l’italiano di aver rovinato il loro orto. Alla risposta dell’uomo la situazione è degenerata. I quattro hanno iniziato a colpirsi violentemente ma sono stati fermati dai carabinieri, immediatamente intervenuti su segnalazione di alcuni abitanti. Portati al pronto soccorso, l’italiano ha riportato la frattura del setto nasale mentre due romeni sono stati medicati per varie contusioni. Successivamente gli arrestati sono stati portati in caserma e arrestati.

Marijuana km zero

Attività di contrasto dei carabinieri
Scoperta una piantagione nel Parco naturale di Stupinigi  e una serra in un appartamento a Rivoli

Raccontavano in giro di produrre marijuana di altissimo livello, a km 0, ma la voce è arrivata anche ai carabinieri. Tre persone di Rivoli, tra 20 e 33 anni, sono state arrestate dai carabinieri di Rivoli per detenzione di droga ai fini di spaccio. Durante la perquisizione, i carabinieri hanno sequestrato 36 piantine di marijuana, centinaia di semi della medesima sostanza, 1,4 kg di marijuana essiccata e pronta per essere venduta, un bilancino di precisione, una serra di cannabis in casa con un impianto di aerazione e irrigazione. Nell’ambito dello stesso servizio, i carabinieri di Rivoli hanno arrestato un operaio italiano di 34 anni che per arrotondare i propri guadagni spacciava o trasportava per contro di altri cocaina.
La perquisizione a casa e in macchina ha permesso ai carabinieri di sequestrare 18,7 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e 9000 euro verosimile provento pregressa attività spaccio.

Nell’ambito dei servizio preventivi per la manifestazione “Stupinigi Sonic Park 2019”, i carabinieri di Nichelino hanno scoperto ieri pomeriggio (6 luglio) all’interno dell’area boschiva del Parco Naturale di Stupinigi una coltivazione di marijuana con una superficie di circa m2 700, all’interno della quale erano presenti 256 vasetti appena germogliati, 60 vasi grandi pronti per il trapianto a terra e 600 piante adulte in fiore. Nella circostanza, il custode e contadino della cannabis, presente nella piantagione, alla vista dei carabinieri è scappato ma durante la fuga ha perso la carta d’identita’. si tratta di un albanese di 34 anni che è stato denunciato. I carabinieri sono sulle tracce del fuggitivo.