ilTorinese

La polizia denuncia gli hooligans

Nei giorni scorsi, la DIGOS della Questura di Torino ha denunciato n.20 hooligan bosniaci (M.D. di anni 36, M.E. di anni 40, M.D. di anni 28, C.O. di anni 29, K.A. di anni 21, I.H. di anni 32, B.A. di anni 21, Z.S. di anni 23, M.D. di anni 27, M.H. di anni 24, M.M. di anni 20, H.D. di anni 21, H.A. di anni 21, P.M. di anni 21, F.E. di anni 22, G.A. di anni 20, V.S. di anni 27, S.A. di anni 24, A.A. di anni 27, C.E. di anni 25) appartenenti ai gruppi ultrà “BH FANATIKOS” e “MANIACS 1987” per possesso-utilizzo di artifici pirotecnici e travisamento.

 

Gli stessi, lo scorso 11 giugno, durante lo svolgimento, presso l’“Allianz Stadium” di Torino, dell’incontro di calcio Italia – Bosnia, valevole per la qualificazione ai campionati Europei 2020, mentre erano nel primo anello del settore ospiti, si travisavano accendendo diversi fumogeni e torce illuminanti.

 

Grazie all’attività di analisi effettuata da personale della “Squadra Indagini Tecnologiche –S.I.T.” della DIGOS di Torino delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza dell’impianto sportivo è stato possibile ricostruire le fasi relative al travisamento riuscendo a riconoscere tutti coloro che si erano resi responsabili delle accensioni pericolose giungendo poi alla loro compiuta identificazione grazie ai riscontri effettuati sui sistemi informatici dei tornelli di accesso al settore ospiti.

Si fa inoltre presente che in vista del predetto match internazionale era stato predisposto un capillare servizio preventivo della Polizia di Stato al fine di monitorare gli arrivi degli oltre 5 mila supporter ospiti che consentì alla DIGOS di denunciare 2 tifosi stranieri (M.S. e Z.J. entrambi di anni 35) fermati la mattinata dell’11 giugno presso il casello autostradale di Rondissone e trovati in possesso di n.16 artifizi pirotecnici.

 

Durante le fasi di accesso allo stadio, sempre personale della DIGOS denunciò 1 ultrà ospite (P.H. di anni 25) per il possesso di .2 artifizi pirotecnici, mentre altri 2 tifosi bosniaci (M.E. di anni 27 e S.A. di anni 20) vennero deferiti all’A.G. per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale avendo gli stessi spintonato alcuni steward al pre-filtraggio e provocato subito dopo un’aggressione ai danni di un operatore di Polizia. Nel medesimo contesto operativo, personale della Polizia Amministrativa e Sociale della Questura denunciò anche 1 ultrà ospite (K.A. d i anni 28) per il possesso di 9 artifici pirotecnici.

Carabinieri, controllo del territorio in elicottero

Nella mattinata di mercoledì i carabinieri della Compagnia di Rivoli hanno effettuato una massiccia operazione di controllo del territorio, concentrata soprattutto nelle aree di Collegno, Grugliasco ed Alpignano e supportata da un elicottero del Nucleo elicotteri carabinieri di Volpiano.

Sono stati controllati 29 automezzi e 37 persone con diversi esiti: un uomo è stato denunciato mentre stava commettendo un furto su un’auto nell’area di parcheggio di un centro commerciale, un 19enne è stato denunciato a piede libero perché alla guida di un’auto senza aver mai conseguito la patente, un altro perché in sella ad una bici provento di furto.

Uuomo è stato poi denunciato perché sorpreso all’interno di un supermercato a rubare generi di consumo, è stato deferito un 33enne evaso dall’abitazione dove si trovava agli arresti domiciliari, un 22enne per aver guidato con un tasso alcoolico superiore ai limiti di legge. Inoltre è stato segnalato alla prefettura di Torino quale assuntore di stupefacenti un 25enne in possesso di 3,5 grammi di marjuana.

 

Nel fine settimana i temporali spazzeranno l’ondata di caldo

Nel fine settimana si indebolisce l’ anticiclone africano e da venerdì nelle ore pomeridiane incomincerà a piovere sulle Alpi che e forse anche  in pianura.

Giovedì e venerdì domina ancora il caldo accompagnato dall’afa, invece  tra sabato pomeriggio e domenica mattina i temporali spazzeranno l’ondata di caldo e  le temperature  scenderanno sotto i 28 °C.  Ieri Alessandria è stata  la città più calda del Piemonte con 37.2 °C, a Torino i termometri ne hanno registrati 36.

 

(Foto: Mihai Bursuc)

Il Parlamento non può fermare la Torino-Lione

Un  disegno di legge per abrogare la ratifica dei trattati internazionali sul treno ad alta velocità Tav Torino-Lione  non è realizzabile

Infatti  un apposito ddl venne presentato nel 2013 in Senato, come primo firmatario il pentastellato Marco Scibona, valsusino. Il presidente Piero Grasso, scrive l’ANSA , lo dichiarò irricevibile poichè  il provvedimento era in contrasto con gli articoli 80, 87 e 117 della Costituzione.  Le modifiche, pertanto, potrebbero avvenire solo per via diplomatica tra i due governi, e  non è prevista alcuna forma di denuncia o di recesso unilaterale.

Rider, Artesio: “Il Comune li dimentica”

Riceviamo e pubblichiamo

Recente la notizia di un accordo esemplare per 200 rider fiorentini precari che saranno assunti con contratto subordinato e su parametri dei contratti nazionali della categoria Merci e logistica.

L’interlocutore datoriale è Runner pizza, i sottoscrittori le OOSS, il luogo di relazione il Comune di Firenze che, attraverso il Sindaco Nardella e l’assessore Vannucci, hanno istituito un tavolo tra le parti. Lieti per i rider di Firenze e pena per noi. Su mia iniziativa, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato il 2 luglio 2018 una mozione “Carta dei diritti fondamentali nel lavoro digitale in contesto urbano”, col quale si chiedeva di istituire un tavolo di confronto tra le parti e di acquisire dalle altre Amministrazioni comunali, altrettanto coinvolte come Bologna e Milano, elementi comuni di percorso, lo afferma la consigliera di Torino in Comune Eleonora Artesio. Nel frattempo il Consiglio regionale del Piemonte, per iniziativa del consigliere Grimaldi, adottava una proposta di legge di iniziativa al Parlamento di divieto del cottimo per i servizi di consegna, con la motivazione della sicurezza stradale. Cosa è successo a Torino sul fronte politico istituzionale, a parte i procedimenti intentati dai rider al Tribunale del Lavoro? Niente, perlomeno niente di noto. Nonostante i miei solleciti al presidente di 3ª commissione, consigliere Russi, e all’assessore al lavoro Sacco, la mozione non è mai stata iscritta in verifica presso la commissione consiliare, quindi non è dato conoscere se il tavolo sia stato istituito e con quali esiti. La maggioranza 5stelle torinese è, almeno su questo tema, la più fedele al verbo di Di Maio: il decreto dignità risolverà ogni anomalia contrattuale, il reddito di cittadinanza sopperirà a ogni inadeguatezza salariale, ecc ecc ecc. Intanto “loro” non devono pedalare, se non sulle piste ciclabili, conclude Artesio.

“Donne in jazz”

Il  volume del musicologo e jazzista Piero Terranova, in cui storia e critica musicale si incontrano

 

“Donne in jazz” è l’omaggio che il jazzista e musicologo palermitano Piero Terranova ha voluto tributare alla femminilità jazzistica sia vocale sia strumentale.

Il libro, edito da Paola Caramella Editrice, è il frutto della passione dell’autore per il jazz e la scrittura, che lo ha già portato a pubblicare un precedente volume dal titolo “Genealogia di un linguaggio artistico”, con alcuni capitoli dedicati al jazz belga. Questi passi hanno reso il testo piuttosto noto presso le biblioteche non soltanto italiane, ma anche belghe, tra cui quella delle Arti di Bruxelles.

Nato a Palermo nel 1929, Piero Terranova ha iniziato la sua attività concertistica nel lontano 1972 con un concerto tenuto presso il Circolo della Stampa palermitano, trasmesso dalla sede romana della Rai, con il titolo “Jazz dal vivo”, insieme al gruppo formato da Armando Speciale al contrabbasso e Dino Dispenza alla batteria.

Il jazz è, per Piero Terranova, soprattutto improvvisazione. Questo lo si coglie benissimo seguendo la narrazione attraverso cui l’autore ci conduce alla scoperta dei ritratti delle 195 donne che hanno contribuito a scrivere alcune delle pagine più belle della storia del jazz, dal continente americano al Giappone, dall’Australia all’Europa.

Piero Terranova conduce il lettore attraverso una strada costellata di grandi talenti femminili nel jazz, un genere musicale che, soprattutto all’inizio, era diffuso in un mondo prevalentemente maschilista. Furono, in seguito, proprio alcune grandi cantanti blues degli anni Venti-Trenta, come Bessie Smith, vendendo milioni di copie di dischi e cantando con grandi come Armstrong e Goodman, a far nascere una vera e propria industria del jazz. La stessa Ella Fitzgerald, orfana, molestata, homeless, approdata al teatro Apollo ad Harlem e poi assunta nell’orchestra di Chick Webb, dimostrò di avere un piglio da leader, quando, alla morte di questi, ne prese le redini. Billie Holiday era amata e riconosciuta dai musicisti a lei contemporanei come un’artista di grande talento, indipendente e capace di penetrare dentro il tessuto della musica.

Il volume “Donne in jazz”, presentato a Torino al Salone del Libro sabato 11 maggio 2019, è stato anche recentemente accreditato presso l’ Accademia internazionale di studi sul jazz di Siena, massima autorità in questo specifico campo musicale, su parere del suo direttore Francesco Martinelli, storico e critico di jazz. È poi stato inviato, per gli italiani che lo frequentano, al Lincoln Center Jazz Club di New York, locale diretto dal tromebettista Winton Marsalis.

 

Mara Martellotta

Con la carne di pollo nella valigia fugge all’arrivo della polizia

Nel primo pomeriggio del 22 luglio addetti al servizio antievasione del Gtt richiedevano ausilio a personale della Polfer di Porta Nuova, impegnato in attività di vigilanza nelle aree adiacenti alla stazione, poiché in fase di controllo dei documenti ad un passeggero salito sull’autobus 68, riscontravano nominativi difformi tra la tessera BIT e il codice fiscale, mentre la carta d’identità aveva il nominativo e i timbri fortemente abrasi, da risultare praticamente illeggibili.

Alla vista della pattuglia Polfer l’uomo, cittadino straniero di probabile nazionalità ghanese sulla trentina, si dava alla fuga, abbandonando il bagaglio e i documenti personali; controllati i bagagli gli agenti rinvenivano al loro interno parecchi chilogrammi di carne di pollo priva di qualsiasi tracciatura, confezionamento e in cattivo stato di conservazione, che procedendo pertanto, anche in ragione delle alte temperature, a smaltire secondo le procedure previste.

Sono in corso accertamenti sui documenti abbandonati dall’uomo.

Il grattacielo della Regione (forse) finito entro il 2020

“L’attuale cronoprogramma sui lavori del Palazzo unico prevede il termine di agosto 2020. Sulla base dei primi accertamenti sembra difficile rispettare questa scadenza: senza voler illudere nessuno, ritengo comunque che intorno a novembre 2020 i lavori potrebbero essere ultimati”. Lo ha precisato l’assessore al Patrimonio Andrea Tronzano, nella relazione sullo stato dei lavori del Palazzo unico della Regione tenuta oggi in prima Commissione, presidente Carlo Riva Vercellotti.

Nel suo intervento Tronzano ha risposto ad alcune domande sollevate precedentemente, dalla stabilità della costruzione, “garantita da una perizia asseverata”, ai vetri difettosi, “attualmente sono 1270 sui 2873 totali, presentano solo delle delaminazioni, difetti estetici che non hanno alcuna influenza sulla tenuta strutturale del vetro, come conferma la perizia del Cnr”, ha precisato l’assessore.  Sulla eventuale sostituzione dei vetri Tronzano si è riservato una decisione, “utilizzando anche i 5 milioni escussi dalla cauzione prevista da una polizza specifica”, ha spiegato. Il costo totale della sostituzione ammonterebbe a circa 14 milioni.

Per Giorgio Bertola (M5s) “la vicenda del Palazzo unico rappresenta un grandissimo danno di immagine per la Regione”. Secondo Bertola restano interrogativi su chi pagherà realmente per i vetri, per gli ammaloramenti, e resta incerto se il palazzo di piazza Castello verrà dismesso o mantenuto come sede di rappresentanza.

Su quest’ultimo punto l’assessore Tronzano ha spiegato che sono in corso valutazioni da parte della Giunta, che lui personalmente sarebbe favorevole al mantenimento, ma che il dibattito è ancora aperto. Per Maurizio Marello (Pd) se non si vendesse la sede di piazza Castello si snaturerebbe il progetto che ha portato al Palazzo unico. Contrario al mantenimento della sede di piazza Castello anche Marco Grimaldi (Lev) che ha chiesto all’assessore un cronoprogramma sulle dismissioni delle proprietà regionali. Nel dibattito sono venute richieste di chiarimenti sui costi e le tempistiche per le eventuali sostituzioni dei vetri da Maurizio Marrone, FdI e da Alessandra Biletta, Fi. Domandate anche informazioni su eventuali altri problemi emersi da Mauro Fava (Lega). Per Sergio Chiamparino (Pd) “in questi anni, oltre a lavorare per far ripartire la macchina della realizzazione del palazzo, abbiamo dato piena disponibilità alle autorità inquirenti”.

A conclusione dei lavori, la Commissione ha deciso che mercoledì 31 luglio, alle 11.30) si terrà un primo sopralluogo al cantiere del Palazzo unico da parte dei consiglieri regionali.

Inaugurata la nuova Area Arrivi di Torino-Caselle

Un nuovo biglietto da visita per Torino e il Piemonte

L’Aeroporto dà il benvenuto ai passeggeri in un’area completamente rinnovata e più sostenibile grazie a soluzioni di risparmio energetico

SAGAT e i partner commerciali investono oltre 3,5 milioni di euro

 L’Aeroporto di Torino accoglie passeggeri e accompagnatori in uno spazio rinnovato, ampio, luminoso e con un nuovo look ispirato alle forme aeronautiche. L’Area Arrivi è stata infatti completamente riqualificata e si presenta oggi arricchita di nuovi servizi e spazi commerciali per un totale di 4.455 mq rinnovati.

La superficie dell’area pubblica è stata ampliata del 21% e valorizzata da una spaziosa e accogliente piazza attrezzata con sedute di design dove attendere per dare il benvenuto ai passeggeri in arrivo, corredata da installazioni digitali con contenuti visuali informativi e di intrattenimento.

La riqualificazione ha interessato anche gli uffici e i servizi doganali, gli sportelli lost&found e oggetti smarriti.

Cambia volto anche l’accesso esterno, con una nuova pavimentazione composta da 14mila autobloccanti che compongono un disegno ispirato ai pixel, due bussole girevoli per l’accesso e accanto la scritta luminosa “Torino Airport”.

Il progetto architettonico

Il progetto di riqualificazione architettonica riconsegna, dopo 180 giorni di cantiere, un’Area Arrivi organizzata in ambienti più belli, più ampi ma soprattutto più funzionali: il nuovo layout planimetrico migliora la gerarchia degli spazi, distinguendo tra percorsi, lungo i quali si snodano le attività commerciali, e le aree di attesa.

La sostituzione integrale della facciata-vetrata ha messo in relazione l’interno e l’esterno del livello Arrivi, incrementando la luminosità naturale degli ambienti; l’altezza è stata aumentata e le funzioni commerciali sono state inserite in un contenitore architettonico dalle linee morbide e dal disegno contemporaneo. Le nicchie che si affacciano sulle aree comuni, che richiamano forme di natura aeronautica, sono tra gli elementi maggiormente connotanti.

La palette cromatica di bianco e blu avio è volutamente a tema e viene utilizzata per porre in relazione diretta le aree di progetto interne con quelle esterne.

Completa il layout un sistema di wayfinding più chiaro e di immediata lettura.

Un aeroporto più rispettoso dell’ambiente

L’intervento di riqualificazione ha migliorato non solo l’intera rete impiantistica, realizzata secondo i recenti standard normativi, ma anche l’impatto ambientale dell’infrastruttura: le 650 nuove lampade a tecnologia led di ultima generazione riducono i consumi elettrici del 70% rispetto a lampade tradizionali; la nuova facciata in vetro e l’accesso attraverso le bussole girevoli raddoppiano l’isolamento termico, consentendo un risparmio di energia per il riscaldamento e il raffrescamento; il pavimento in gres porcellanato è realizzato con tecnologia fotocatalitica, che contribuisce a purificare l’aria e a rendere più salubri e igieniche le superfici.

Nuovi servizi per i passeggeri

La passenger experience risulta migliorata con un’offerta più ricca di servizi che va incontro alle esigenze dei viaggiatori:

–              “Piemonte in your hands”, il nuovo punto di informazioni e servizi dedicati al turismo realizzato da AlpMed in collaborazione con Regione Piemonte, Visit Piemonte, Città di Torino, Turismo Torino e Provincia e Camera di Commercio di Torino, uno spazio operativo che per tutta l’estate fornirà ai visitatori informazioni e materiali turistici. Da settembre permetterà inoltre di acquistare direttamente all’arrivo in aeroporto i servizi turistici: biglietti dei collegamenti per il centro città, prenotazione di transfer individuali, oltre a tutti i servizi offerti dal portale Booking Piemonte, come camere di hotel, ristoranti, pacchetti vacanze, ticket di ingresso a musei, attrazioni, fiere ed eventi e prodotti enogastronomici;

–              la boutique del sorriso di Smile, Italy!, un nuovo luogo, lontano dai tradizionali studi dentistici, specializzato in prevenzione ed igiene dentale, il primo in un aeroporto italiano;

–              un nuovo concept per il supermercato Crai a servizio dei passeggeri e della comunità aeroportuale, ampliato non solo nella superficie ma anche nell’offerta con il nuovo banco taglio, un forno per le specialità lievitate, maggiore assortimento di prodotti freschi e take away, servizio lavanderia e fiori freschi;

–              l’offerta rinnovata di Autogrill, con il nuovo format Passaggio Torino che si compone di una struttura modulare ispirata alle moderne food court cittadine dove diverse aree e food corner convivono all’interno di uno spazio unico, offrendo ai clienti un’esperienza di facile fruibilità, immersiva e diversificata, con la zona caffetteria che si affaccia sull’esterno;

–              la nuova collocazione in Area Arrivi della Farmacia, per incontrare maggiormente le esigenze dei passeggeri;

–              completano l’offerta nuovi spazi per i rent a car, una nuova posizione per il servizio bancomat, toilette ammodernate.

Un aeroporto più digitale

Anche il nuovo livello Arrivi si inserisce nel percorso di innovazione digitale intrapreso da Torino Airport: grazie alla progettazione e all’installazione del sistema di digital signage, di grande impatto tecnologico, i passeggeri hanno a disposizione informazioni su mezzi di trasporto e orari. Inoltre la sala video “Torino e Piemonte. Ogni viaggio è un evento” è dedicata alle risorse turistiche e agli appuntamenti del territorio. Il progetto ha previsto l’implementazione di più di dieci monitor 4K e Full HD, posizionati in diversi punti, oltre a un videowall di grande formato composto da 6 display collocati sopra l’uscita unica, che trasmettono in modo sincronizzato contenuti visuali informativi e attrattivi, migliorando lo user journey e potenziando l’impatto creativo e tecnologico dello spazio aeroportuale.

Inoltre i digital locker, punti di ritiro self service posizionati in area riconsegna bagagli, hanno permesso di implementare due nuovi servizi al passeggero utilizzabili attraverso la app “Torino Airport”: la funzione “Order&Pick up”, per ordinare tramite app la propria spesa e ritirarla all’arrivo in aeroporto, e “Shop&Collect”, che consente al passeggero di fare shopping in Sala Imbarchi prima di partire e ritirare i propri acquisti al rientro a Torino.

L’investimento sostenuto da SAGAT e dai partner commerciali per la riqualificazione completa della veste architettonica, del layout, degli impianti, dei negozi e per le nuove aperture commerciali è di oltre 3,5 milioni di euro.

Grosso, l’avvocato che non doveva obbedienza alla politica

Di Pier Franco Quaglieni
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Ho conosciuto Carlo Federico Grosso quando era vice sindaco di Torino ai tempi di Novelli sindaco
Non avevo apprezzato- lo dico con sincerità –  la scelta di Grosso e  del mio amico Marziano Guglielminetti  di candidarsi nel 1980,sia pure come indipendenti, nelle liste del PCI, di quel PCI che era ancora un partito strutturato sul vecchio modello del centralismo democratico e che non aveva ancora mosso dei passi  significativi verso il cambiamento, se non  imboccando la strada del consociativismo che tanto danno ha provocato al Paese. Ne apprezzai l’alto livello intellettuale, l’equilibrio, l’ indipendenza anche rispetto ad un sindaco che invece  incarnò a pieno l’apparato  più fazioso del  PCI  di cui, in tempi successivi, rimpianse la fine.
No, Grosso era di un’altra pasta, era già un avvocato affermato ed un docente prestigioso che non doveva nessuna obbedienza alla politica, mentre Novelli era la creatura di un apparato burocratico che vedeva in via Chiesa della Salute e in via delle Botteghe Oscure l’ombelico del mondo. Era figlio di un grande giurista, Giuseppe Grosso, mitico preside della Facoltà di Giurisprudenza di Torino ,presidente della Provincia di Torino e Sindaco di Torino ,mandato indecorosamente  a casa nel 1968 dalle faide democristiane e socialdemocratiche interne alla sua Giunta. Giuseppe Grosso ebbe una personalità più spiccata rispetto a quella di suo figlio che, per altro,  ebbe  una carriera più brillante rispetto a quella del padre sia perché come  avvocato penalista   non tardò a diventare uno dei principi del Foro, sia perché venne eletto vicepresidente del CSM durante la presidenza di Oscar Luigi Scalfaro, un incarico molto importante in anni di aspri conflitti  sul ruolo della Magistratura.
Era stato allievo del grande Marcello Gallo, a sua volta allievo ,come Giovanni Conso ,del geniale  caposcuola Francesco Antolisei. Erano gli anni di una Facoltà torinese di Giurisprudenza che raccolse come docenti e come allievi i più bei nomi del Diritto. A parlarmi di lui fu un altro grande avvocato, Claudio dal Piaz , che apprezzava lo spirito indipendente di Grosso che tendeva a non confondere  mai le ragioni politiche con quelle della giustizia. Io fui molto amico di sua madre , la prof.  Augusta Guidetti Grosso insuperata presidente della storica Pro Cultura Femminile e raffinata intellettuale.
La mamma, a volte,  mi  parlava con orgoglio del figlio, pur non condividendone  alcune scelte politiche in modo piuttosto  esplicito. Simile a lui, per la bravura professionale indiscussa,  io ricordo solo Vittorio Chiusano. Mi piace ricordare una intervista da lui concessa  nel 2015 in cui non esito’ a denunciare l’uso politico della carcerazione preventiva da parte dei giudici, affermando che “la libertà e’ un bene cosi importante che può essere limitata solo in presenza di sentenza definitiva “.Grosso ebbe sempre  chiara la presunzione di innocenza affermata dalla Costituzione che Grosso definiva un principio cardine  della giustizia italiana. Fu un uomo sicuramente di sinistra ,ma non si accodo’ mai a certe vulgate liberticide che in fondo non erano di per se’ per nulla di sinistra ,anche se venivano usate strumentalmente dalla sinistra  giacobina ,oltre che più comprensibilmente  dal leghismo  populista( che esibiva  minaccioso il cappio in parlamento  ) e dal MSI prima del lavacro di Fiuggi.
Una volta mi capito ‘ di incontrarlo per strada ed eravamo in un momento caldissimo per l’uso spesso spregiudicato delle intercettazioni. Ricordo che fu durissimo ,pur riconoscendo l’utilità delle medesime a fini investigativi con dei limiti precisi per non violare la privacy dei cittadini . Fu l’avvocato del gruppo editoriale “Espresso- Repubblica  e credo abbia avuto il suo bel daffare a difendere giornalisti che spesso facevano del killeraggio mediatico  la loro cifra professionale . Il suo predecessore ,l’avvocato romano Adolfo Gatti mi raccontò in confidenza episodi molto emblematici  di certo giornalismo d’assalto più che d’inchiesta.
Sul politico Grosso a me sembra che abbia sempre prevalso l’avvocato anche se io avrei visto molto bene Grosso ministro di Grazia e Giustizia. Fu protagonista di importanti  processi che seppe affrontare con la grinta propria del grande giurista e che gli diedero fama nazionale . Grosso e’ stato un unicum, come lo fu suo padre. Un unicum di cui l’Italia, Torino e il Piemonte possono andare orgogliosi.
scrivere a quaglieni@gmail.com