L’incidente è avvenuto lungo la superstrada 450, tra Lazise e Calmasino, nel Veronese. Due giovani torinesi sono stati investiti da un’auto una volta scesi dalla loro vettura, sul ciglio della strada, a causa di un guasto. Un ragazzo è morto sul colpo, l’altro durante le fasi di soccorso del 118 giunto con l’elicottero. Erano in compagnia di un amico, ed erano scesi dalla loro auto per sostituire una gomma.
Allasia: “Codice rosso a difesa delle donne”
“Ritengo che lo Stato abbia fatto un importante passo avanti a difesa delle donne che hanno subito violenza domestica e di genere”. Così Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, ha commentato l’approvazione al Senato del Ddl “Codice rosso”.
“È importante che l’iter giudiziario sia più breve a tutela delle vittime e l’inasprimento delle pene per i reati di violenza sessuale e stalking è un segnale politico e culturale ormai necessario. Allo stesso tempo l’introduzione di nuovi reati, quali il revenge porn e lo sfregio del volto, rappresentano un’azione legislativa concreta a tutela delle donne. Il provvedimento risponde a un problema reale, di grande attualità, che va però contrastato anche prevenendo gli atteggiamenti violenti e discriminatori. Consapevole di questa “emergenza” culturale ed educativa il Consiglio regionale si è già da tempo fatto promotore di alcune campagne sociali e iniziative sul tema, attraverso gli hashtag #nemmenoconunfiore, #uomoimparaperdere e #nonsologgi. In questa nuova legislatura l’istituzione continuerà a dare il proprio contributo in tale direzione allo scopo di sensibilizzare tutti, ma soprattutto i giovani, affinché imparino che la violenza è sempre la scelta sbagliata e capiscano l’importanza di un linguaggio e soprattutto di modalità di relazione con l’altro incentrate sul rispetto e non sul sopruso”.
Oggi il nuovo Procuratore Regionale della Corte dei Conti per i l Piemonte, Dott. Quirino Lorelli , si è recato in visita al Comando Regionale Piemonte della Guardia di Finanza, presso la Caserma “Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta ” d i Tor ino, Corso IV Novembre 40, ove è stato accolto dal Comandante Regionale, Generale di Divisione Giuseppe Grassi .
Nel l’occasione, il Dott. Lorelli ha formulato parole di vivo apprezzamento per le attività di servizio che la Guardia di Finanza svolge in Piemonte, in particolare a tutela della finanza pubblica.
Espressioni preziose ed incentivanti per tutti i finanzieri piemontesi , chiamati ad approfondire quotidianamente anche le complesse tematiche afferenti la tutela della finanza pubblica, al fine di poter corrispondere prontamente e in maniera adeguata alle esigenze manifestate dalla Magistratura Contabile.
Polo strategico nazionale, c’è il Csi
Il data center del CSI è stato ufficialmente dichiarato da AgID candidabile all’utilizzo da parte di un Polo Strategico Nazionale (PSN). La conferma è arrivata direttamente dall’Agenzia per l’Italia Digitale, che ha concluso la prima fase di analisi delle risposte pervenute al sondaggio lanciato nel 2018 e indirizzato a tutte quelle realtà pubbliche in possesso di un proprio data center.
Ma cosa significa esattamente e cosa cambierà per il CSI? “Si tratta di un primo riconoscimento molto importante – spiega Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI – perché abbiamo superato il primo vero esame verso quel titolo che ci darebbe la possibilità di rivestire un ruolo di primo piano a livello nazionale”. L’iniziativa rientra infatti in pieno all’interno del “Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione”, lanciato da AgID per cambiare il volto del Paese e favorire la trasformazione digitale dell’Italia: dalla PA ai cittadini, dalle imprese al mondo della ricerca.
Uno dei punti previsti dal Piano riguarda proprio quello della centralizzazione dei data center pubblici, che punta sull’individuazione di alcune infrastrutture utilizzabili da un Polo Strategico Nazionale che servirà tutte le realtà pubbliche italiane, con una razionalizzazione delle risorse e risparmi sulla spesa pubblica stimati in circa 2 miliardi di euro all’anno.
“Si capisce quindi – continua Pietro Pacini – come questa candidatura rappresenti un passo avanti decisivo nel nostro percorso di crescita aziendale. Siamo entrati a far parte, infatti, di un primo gruppo ristretto di strutture potenzialmente adatte al ruolo. Anche se ora inizierà la fase più impegnativa, perché dovremo dimostrare coi fatti di meritarci questa possibilità. Per il CSI, che ha intrapreso un grande progetto di riorganizzazione e rilancio, si tratterebbe di un traguardo fondamentale, che andrebbe naturalmente ad aggiungersi a quello già ottenuto con la nomina a Cloud Servici Provider dello scorso marzo”.
Inizia adesso una nuova fase del processo di selezione, che porterà in autunno a percorsi di verifica che AgID effettuerà con audit mirati nelle realtà candidate. Fino ad arrivare alle nomine definitive delle infrastrutture che diventeranno il cuore dell’Italia digitale.
“Siamo orgogliosi per la candidatura del CSI quale Polo Strategico Nazionale”, commenta Matteo Marnati, Assessore all’Innovazione della Regione Piemonte. “Si consolida infatti l’impressione positiva maturata fin dai primi contatti della nostra Giunta con l’azienda. Inutile dire che, se confermato, questo risultato rappresenterebbe un grande valore per il Piemonte e per le sue capacità, posizionando una realtà pubblica regionale come il CSI fra i principali attori dell’innovazione a livello nazionale. Senza dimenticare che la realizzazione dei Polo Strategico ci permetterà di ridurre gli sprechi e di capitalizzare gli investimenti, liberando risorse cruciali che potranno essere ottimizzate per migliorare i servizi informatici dedicati ai cittadini e alle imprese, in modo da semplificare il loro lavoro e la loro vita quotidiana”.
Molto positivo anche il commento di Paola Pisano, Assessora all’Innovazione della Città di Torino: “Sono lieta di apprendere la notizia, il team di Pietro Pacini si è da sempre distinto e questa candidatura ne è la prova. Questo momento rappresenta sicuramente un importante passo avanti per il CSI Piemonte e per la Città di Torino. La crescita e l’integrazione della digitalizzazione nella PA è sempre stata rappresentata dalla collaborazione delle nostre due entità, la crescita di una comporta un supporto per tutto l’ecosistema della macchina della digitalizzazione, siamo quindi molto lieti di questa possibilità”.
Babysitter picchia bambina seduta nel passeggino
Verso mezzanotte, nel quartiere cittadino di San Salvario, una gazzella dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Torino ha bloccato, grazie alla segnalazione di alcune passanti in transito, una babysitter rumena, di 38 anni, abitante a Torino, che dovrà ora rispondere di maltrattamenti e lesioni nei confronti di una bambina di 2 anni. La piccola, affidata alla giovane donna, dalla madre separata e assente dalla città per motivi di lavoro, è stata picchiata ripetutamente al volto mentre era seduta nel passeggino nei giardini Anglesio di via Madama Cristina. Non sono ancora chiari i motivi dell’insano gesto. L’arrestata si è difesa dicendo nell’immediatezza ai carabinieri che le visibili escoriazioni al volto della piccola erano state provocate da una puntura di insetti. La bambina è stata trasporta dal 118 al Regina Margherita dove si trova tuttora ricoverata in osservazione.
Smantellato il clan della mafia nigeriana
Si spartivano una consistente fetta del mercato della droga e della prostituzione, in Piemonte e in Emilia-Romagna. Il gruppo criminale di nigeriani è stato smantellato dalla polizia di Torino e Bologna grazie a due operazioni in corso dalle prime ore di questa mattina. Arrestati i capi della gang accusati di decidere le nuove iniziazioni, di gestire la prostituzione e di mantenere i rapporti con le altre organizzazioni criminali, oltre a gestire lo spaccio di droga nelle piazze cittadine. Una ventina i fermati dalla Dda, ai quali è contestata l’associazione mafiosa.
Quaglieni presenta Soldati ad Alassio
Domenica 21 luglio, alle 21,30 ,presso la Biblioteca Civica “R. Deaglio” di Alassio – “Auditorium R. Baldassarre”, sarà presentato il libro “Mario Soldati. La gioia di vivere”. ll Prof. Pier Franco Quaglieni, curatore dell’opera, dialogherà con Don Gabriele Corini, l’On. Enzo Ghigo e il Delegato dell’Accademia italiana di Cucina del Ponente Ligure Dott. Roberto Pirino. Coordinerà la giornalista Luisella Berrino. La lettura di alcuni brani scelta sarà di Milli Conte.
La pubblicazione esce nel ventennale della morte dello scrittore e regista torinese ed è aperta da un ampio saggio di Quaglieni, amico personale di Soldati e direttore del Centro Pannunzio, di cui lo scrittore fu uno dei fondatori e presidente per vent’anni. Il libro è ricco di saggi di autorevoli critici e studiosi, di relazioni a convegni, di semplici ricordi e testimonianze di amici noti e meno noti che permettono al lettore di ricostruire la poliedrica figura di Soldati scrittore, regista cinematografico e televisivo, critico d’arte, giornalista, esperto di enogastronomia. Inoltre una preziosa testimonianza di Chiara Soldati rievoca il lessico famigliare soldatiano.
Annota Quaglieni, nell’introduzione: “Forse Soldati non è piaciuto a certa critica proprio perché sfuggiva agli schematismi semplicistici, alle sintesi generiche e confuse. È stato un anticonformista per natura e per scelta. Uno degli aspetti che da sempre mi colpì in lui era il gusto appassionato per la vita e la volontà, spesso turbata da dubbi e contrasti morali, di godersela avidamente in tutte le sue espressioni”.
E ancora: “Soldati è stato come un destriero che non ha mai sopportato né morso, né briglie. Egli è stato ed ha voluto sempre rimanere un uomo libero, senza condizionamenti di sorta. Come Pannunzio, amante delle comodità di ogni giorno e a volte anche del lusso, Soldati ci ha insegnato la scomodità della dissidenza rispetto a ogni forma di conformismo.
Ingresso libero
Camilleri, indagatore dell’animo umano
Sono uno dei tanti che ha conosciuto, forse colpevolmente, il commissario Montalbano piú dalla tv che dai libri, uno dei tanti che si sente un po’ straniato a pensare al commissariato di Vigata senza la pelata di Luca Zingaretti o i baffetti di Cesare Bocci.
Se c’è un modo per comprendere la particolarità dell’opera di Camilleri, però, è di guardare fuori dall’Italia, andando a cercare su Youtube i teaser delle serie di Montalbano cosí come vengono proposte all’estero: solitamente, in Germania, in Russia, in Gran Bretagna, vengono montate le scene più concitate, si indugia un po’ sullo stereotipo italiano del buon cibo o del poliziotto donnaiolo, ogni tanto tutta la pubblicità si incentra su una scena di sparatoria.
Ora, chiunque abbia visto Montalbano sa che trovare una sparatoria o una sequenza di azione nei suoi sceneggiati è un fatto più unico che raro, e a volte è dura resistere quasi fino a mezzanotte, ogni lunedì sera, per capire come andrà a finire un’indagine solitamente lentissima e costellata di sottintesi.
Perché in questo sta l’unicità di Montalbano: il genere è sicuramente poliziesco, c’è il sangue, c’è la morte, la mafia, il sesso, ma non è questo quello che importa se uno vuole davvero apprezzare le sue indagini.
Quello che importa è l’animo umano, le sue debolezze, gli abissi a volte ripugnanti che è capace di sondare ordendo un crimine, i personaggi grotteschi, talvolta persino ferini, cosí vicini all’autore della letteratura italiana piú vicino a Camilleri, Luigi Pirandello: chi più di Catarella incarna l’umorismo, il sentimento del contrario, lo sdoppiamento della personalità tra l’incapace generoso e il genio del computer?
C’è Pirandello, c’è Sciascia, c’è forse anche di De Roberto e Tomasi di Lampedusa in Camilleri, quel senso di immutabilitá e a volte di rassegnazione spesso denunciato come causa di tanti mali della Sicilia, la mafia non come boss supercattivi cui dare la caccia, ma come qualcosa di sottile, tentacolare, cui si accenna sapendo che tende sempre le fila del crimine a Vigata, da demolire pezzo per pezzo, moralmente, senza scendere a patti o compromessi, prima ancora che penalmente.
Non si può pensare a Camilleri senza pensare all’universo narrativo che ha creato, Vigata, provincia di Montelusa, è la sua tolkieniana Terra di Mezzo: la sua lingua a cui dare dei personaggi che la parlino, la sua storia che affonda fin nell’Ottocento, la libertà di crearsi un mondo che è il più grande privilegio accordato a uno scrittore e la più grande testimonianza di piacere e gioia che c’è nello scrivere, la sua genealogia, dai romanzi sull’Italia appena unita ai racconti del giovane Montalbano che fanno dell’opera di Camilleri, a pieno titolo, una Saga, una lunga, ininterrotta, sfumata e onnicomprensiva, dunque cosmica, narrazione.
E poi c’è la Sicilia, gli squarci di paesaggio fuori dal tempo, il divenire cronologico sospeso dalla calura, le piste in terra battuta e le automobili vecchie e scassatissime, un eterno meriggiare pallido e assorto in cui il passato può irrompere nel presente (sarà che i gialli in cui si incrociano passato e presente, come Il cane di terracotta o Un’estate del ’43 sono tra i miei preferiti, assieme al malinconico L’età del dubbio) e la verità che domanda di emergere, improvvisa e sovente mai del tutto chiara, – chi conosce un uomo fino in fondo? – da un crimine.
Questa è la grandezza di Montalbano, senza mascella quadrata alla Schwarzenegger ma con una calvizie da palla da biliardo, sensibile al fascino femminile come James Bond ma con i suoi acciacchi e i sensi di colpa, antitecnologico, umano, riflesso dell’impegno civile di Camilleri.
Un commissario cui capita addirittura di arrendersi, di nascondere qualcosa che ha scoperto per il bene di qualche disgraziata umanità, o, al contrario, quando la giustizia domanderebbe prepotentemente di essere fatta, di rimbalzare contro il muro di gomma dei piani alti istituzionali, che però non molla mai e può meritatamente godersi, alla fine, la sua lunga, iconica nuotata e la voluttuosa teglia di maestosi arancini.
Andrea Rubiola
Giuseppe Rossetto, avvocato cassazionista, già sindaco di Alba e vicepresidente della Provincia di Cuneo e, tra l’altro, vicepresidente Nazionale dell’Unione Alimentari che aderisce a Confapi è il nuovo presidente del Consiglio di Sorveglianza.
Vale a dire l’organo che approva il Bilancio di Esercizio e il Bilancio Consolidato, nomina e revoca i componenti del Consiglio di Gestione e vigila sull’osservanza della legge, dello Statuto e sui principi di corretta amministrazione.
Un ruolo significativo in cui il rapporto pubblico privato può essere condotto in modo equilibrato e insieme, perché è un problema tutto italiano che le cose si fanno gli uni contro gli altri e mai insieme mentre ci dovrebbe essere una visione del futuro che deve puntare al benessere della collettività.
La nomina di Rossetto – ce l’auguriamo – deve essere vista non in modo passivo, come mero controllore, ma seppur nel rispetto delle rispettive competenze, come stimolo ad allargare la compagine sociale e consolidare e implementare nuove attività.
Il Gruppo Egea è teso ad approfondire i temi dell’energia e dell’ambiente, sempre più al centro di dibattiti e riflessioni. Le nuove sfide che il clima impone necessitano di accelerarel’evoluzione degli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia e parimenti di accrescere la centralità dei contesti “di provincia”.
Tali Realtà di eccellenza che si sono sviluppate nel Cuneese e in generale del Nord Ovest d’Italia, sono in grado di promuovere iniziative significative e di innovazione per il miglioramento del benessere sociale.
Siamo fiduciosi che il nuovo presidente del Comitato di Sorveglianza di Egea Giuseppe Rosssetto e l’Amministratore delegato PierPaolo Carini sapranno trovare “insieme“, in quest‘ottica: il senso, il consenso e la via comune per affrontare le nuove sfide coniugandole con un ampio progetto di sostenibilità ambientale che tenga conto dell’ innovazione tecnologica mirataa creare sinergie virtuose con il Territorio e le Comunità per il benessere della collettività.
Tommaso Lo Russo
Per il periodo estivo è stato avviato un servizio aggiuntivo di controllo del territorio ad opera degli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Polizia di Stato
Il servizio coinvolge i poliziotti che attualmente prestano attività lavorativa presso la Centrale Operativa e l’Ufficio Ricezione Denunce; questi scenderanno in strada per intensificare la presenza della Polizia di Stato sul territorio, principalmente nell’area del Parco del Valentino. Il nuovo progetto di controllo del territorio va ad aggiungersi, non a sostituire, i controlli ordinari già esistenti.
Gli agenti presteranno la propria attività lavorativa oltre il normale orario di servizio, di fatto impiegano volontariamente parte del loro tempo libero per il contrasto alla criminalità diffusa, con particolare riguardo al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
I servizi saranno svolti in forma di pattugliamento appiedato e radiocollegato, nelle ore di maggiore affluenza del parco. Il nuovo progetto coinvolgerà gli agenti della Squadra Volante, motociclisti Pegaso inclusi, della Squadra Cinofili e della Squadra a Cavallo, in un quadro sinergico di alto impatto.
Massimo Iaretti