ilTorinese

“Tutto il Toro del Mondo”

Emiliano Mondonico e il Toro nel libro di Beppe Gandolfo
A Volpiano mercoledì 13 novembre

Per la rassegna di appuntamenti culturali «Incontro con l’autore», mercoledì 13 novembre alle 21 nella biblioteca comunale (via Carlo Botta 26), il giornalista Beppe Gandolfo presenta «Tutto il Toro del Mondo» (Priuli & Verlucca). Il libro nasce, si legge nella presentazione, «per celebrare Emiliano Mondonico e il suo mezzo secolo con il Toro», dall’esordio in campionato, come calciatore, il 29 settembre 1968 fino alla vittoria in Coppa Italia, come allenatore, il 19 giugno 1993.

Beppe Gandolfo, torinese, corrispondente per il Piemonte e la Valle d’Aosta delle testate Mediaset, è autore di numerosi libri di cronaca e ha scritto, insieme ad Aldo Rabino, «Il mio Toro, la mia missione», vincitore del Premio Selezione Bancarella Sport 2013.

L’isola del libro. Speciale Downton Abbey

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Si dice “Downton Abbey“ e si traduce “successo assicurato”. Basta vedere le sale in cui è proiettato il film ispirato all’omonima serie tv firmata da Jiulian Fellows (Premio Oscar migliore sceneggiatura per “Gosford Park” e autore anche del libro “Snob” del 2005). Dopo 6  felici  stagioni della fiction che ha inanellato premi importanti (3 Golden Globe 15 Emmy), ora ritroviamo l’aristocratica famiglia Crawley sul grande schermo. Siamo nel 1927, in affanno per l’arrivo dei sovrani, con inevitabile ansia e scompiglio a tutti i livelli della dimora. Il regista Michael Engler ha girato il film nell’Highclere Castle e ci fa tornare indietro all’epoca di spettacolari magioni, privilegi nobiliari, stuoli di servitori. Una ricostruzione raffinata e sfarzosa, scenari da favola, in cui recitano gli stessi attori che ci hanno incantati alla tv con tutta la loro bravura. Ma quello fu anche un periodo di grandi cambiamenti politici, economici e sociali. Allora perché non approfondire leggendo i libri che stanno dietro allo schermo? Ecco qualche spunto.

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Fiona Carnarvon  “Lady Almina e la vera storia di Downton Abbey”  -Vallardi-  (2013)  euro 15,90

Il libro è stato scritto da Lady Fiona, 8° contessa di Carnarvon che ha sposato l’erede della casata, Geordie. Diventata la custode del maniero ha colto il fascino del luogo e soprattutto della storia dell’antenata Lady Almina, 5° contessa di Carnarvon. Dopo approfondite ricerche in archivi e documenti di famiglia ha scritto questa bellissima biografia romanzata che è molte cose. Romanzo storico, di costume, scenario di glorie e drammi familiari, appassionante lettura che ci conduce nei fasti di un’epoca ormai tramontata.

Lady Almina era figlia illegittima di Alfred de Rothchild, uno degli uomini più ricchi al mondo, che non la riconobbe mai legalmente; ma l’adorò, viziandola e foraggiandola economicamente.

La sua posizione sociale un po’equivoca fu ampiamente superata dal patrimonio ereditato dal padre. E la sua dote allettò George Edward, 5° conte di Carnarvon, personaggio di spicco della nobiltà inglese. Uomo dalle passioni eclettiche –leggere, conoscere le nuove tecnologie, viaggiare- e, come molti blasonati dell’epoca, proprietario di spettacolari tenute, ma scarso di liquidità e gravato dalle tasse. A 19 anni Almina lo sposa con una sontuosa cerimonia.

George, passerà alla storia per aver scoperto, insieme a Howard Carter, la tomba di Tutankhamon e, certo, l’eredità della moglie gli consentì di condurre le sue dispendiose campagne archeologiche in Egitto, di rimettere in sesto il castello di Highclere, nonché di saldare molti debiti. Fu un matrimonio felice e Almina una moglie esemplare. Bravissima nell’organizzare lussuose feste, ricevere nobili e principi, ma soprattutto eccezionale nel dedicarsi agli altri. Aveva l’animo da  infermiera e durante la prima Guerra Mondiale trasformò il castello in un ospedale in cui i feriti venivano curati da medici provetti e trovavano, a volte salvezza, sempre, comunque, conforto e dedizione. Quando il marito si ammalò misteriosamente poco dopo aver scoperto il sepolcro del giovane faraone nella Valle dei Re (dando adito alla teoria della maledizione verso chi disturbava il loro sonno eterno) lei corse al suo capezzale e lo curò amorevolmente fino alla fine. Lord Carnarvon morì a soli 57 anni, nel 1923, poco dopo la sua scoperta: probabilmente per  un morso di zanzara infettatosi e sfociato in setticemia. Almina ne riportò la salma in patria, poi inseguì il suo sogno di creare un ospedale. Ci riuscì nel 1927 e lo chiamò Alfred House, in onore dell’amato padre, che aveva reso possibile la sua vita straordinaria.

Ad Almina si ispira in parte il personaggio di Cora della fiction.

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Margaret Powell  “Ai pani bassi”  -Einaudi-  (2012)  euro 16,50

Lo stesso mondo scintillante dei nobili e delle loro immense mansion, qui viene raccontato partendo dal basso. E’ uno spaccato della vita dello stuolo di servitori che rendevano funzionante al millimetro la gestione  della casa. L’autrice Margaret Powell, nata nel 1907 a Hove in Inghilterra (morta nel 1984) iniziò a lavorare a soli 14 anni nella lavanderia di un albergo. Poi fu assunta come aiuto-cuoca in una ricca casa  londinese. Il successo delle padrone di casa dipendeva dall’esercito di persone che lavoravano per loro. Castelli e grandi tenute richiedevano decine e decine di servitori le cui varie mansioni erano rigorosamente incasellate in una rigida gerarchia. Strategici erano il maggiordomo e la governante che organizzavano e dirigevano il lavoro di cameriere, sguattere e dipendenti di sesso maschile, la cui importanza scalava in base all’anzianità.

Il lavoro era mastodontico all’epoca in cui i signori si cambiavano 4 o più volte al giorno, ospitavano continuamente altri nobili di riguardo e membri della corona, pranzi e cene consistevano in raffinate ed elaborate portate, argenti e porcellane andavano continuamente puliti, e l’acqua per il bagno dei signori veniva portata in appositi secchi su per i piani…..Perché tutto questo funzionasse  come un meccanismo ben oliato la servitù era essenziale.

E nel libro emerge anche il rapporto di reciproco rispetto che negli anni 30 legava a stretta mandata padroni di casa e personale di servizio.

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Jessica Fellowes  “ Il mondo di Downton Abbey. Dietro le quinte della serie tv”   -Rizzoli- (2012)  -euro 21,90

Più che raccontarle, queste pagine occorre sfogliarle beandovi delle immagini che avete visto nella serie tv, di cui è il libro ufficiale. La Fellows raccoglie scene, arredi, sontuosità, segreti, drammi e passioni delle prime due stagioni della fiction. Ed ecco raccolte in 300 pagine le riprese più belle, i costumi nei loro particolari, pettinature, gioielli, toilette delle signore… e tanto altro. Una full immersion in Dowton Abbey. La casa, la tenuta, la vita domestica, gli appuntamenti in società, le questioni di etichetta, destini  e mansioni della servitù, amori e passioni, la Grande guerra e i dietro le quinte.

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Emma Marriot  “Downton Abbey: the official film companion” –Headline- euro 29,64

Il libro è in inglese ma fruibile da tutti perché a farla da padroni sono soprattutto le immagini ufficiali del film. Siamo nel 1927, una lettera con le insegne reali annuncia a Lord e Lady Grantham che Re GiorgioV e la Regina Mary visiteranno lo Yorkshire e si tratterranno a Dawton Abbey per un giorno e una notte. Arriveranno a bordo della loro Daimler e con il nutrito seguito reale di servitori. Facile immaginare lo scompiglio a tutti i livelli della nobile dimora. Nulla può essere affidato al caso o andare storto, nessun minimo dettaglio va trascurato. Un vortice di ansia alleggia sui preparativi. Persino lo storico maggiordomo Carson, ormai in pensione, viene richiamato in servizio; mentre vecchie rivalità tra la servitù tornano a galla e stanno per scatenarsene di nuove con  l’arrivo dei domestici dei sovrani. Solo l’anziana, impermeabile e indistruttibile Lady Violet (interpretata, come nella fiction, da una strepitosa Maggie Smith) vivrà con la sua solita sorniona calma e indomita saggezza anche questa gloriosa pagina della sua esistenza.

Nel libro troverete foto magnifiche della produzione, interviste con il cast, dietro le quinte delle scene, immagini della fastosa scenografia, dagli esterni ricostruiti ai sfarzosi saloni in cui i sovrani faranno il loro ingresso.

 

 

 

Con Legambiente la “RiEvoluzione” per combattere i cambiamenti climatici

Si è concluso a Torino il congresso di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta con l’elezione dei nuovi dirigenti regionali: Giorgio Prino presidente, Alice De Marco direttrice, Sergio Capelli amministratore, Angelo Porta vicepresidente

“Oggi l’emozione e l’entusiasmo sovrastano la stanchezza. Ritrovarsi in famiglia, in compagnia dei tanti soci e delle belle storie che racconta la nostra associazione, ci dà l’energia per iniziare a scrivere questa nuova pagina, di un libro già ricco e che continua. Una RiEvoluzione che ci dà la spinta per affrontare i tanti temi che ci stanno a cuore, per essere consapevoli che è il tempo del coraggio, il tempo di essere pronti a fare la nostra parte per Cambiare il Cambiamento Climatico”. Sono queste le prime parole pronunciate dal neo eletto presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Giorgio Prino al termine del congresso interregionale dell’associazione ambientalista che ha visto la partecipazione al Sermig – Arsenale della Pace di Torino di oltre 150 delegati dei circoli territoriali, e che ha portato al completo rinnovo delle cariche statutarie: a fianco del presidente guideranno l’associazione nei prossimi quattro anni Alice De Marco, direttrice, Sergio Capelli, amministratore, Angelo Porta, vicepresidente.

“In questi giorni più di 11000 scienziati, oltre 250 che lavorano in enti e accademie italiane, hanno firmato un documento che evidenzia come oggi il tema non sia più il cambiamento climatico, ma l’emergenza climatica -ha dichiarato ancora il neo presidente Prino-. E hanno indicato delle soluzioni. Soluzioni che passeranno giocoforza da un Green New Deal, tappa obbligata di un percorso che ci porti fuori dalla drammatica situazione attuale. La sfida per tutti noi è declinare localmente le soluzioni globali. A partire dalla campagna associativa Change Climate Change, lo faremo!”.

#RIEVOLUZIONE: il tempo del coraggio” è il titolo della plenaria da cui sono emerse analisi e priorità associative. Il Piemonte è un territorio complesso, terra di acqua e di montagne che si dimostra sempre più fragile e bisognoso di attenzioni. Atten­zioni che non possono non essere una delle priorità di Legambiente per i prossimi anni. A partire dalle città -in cui si concentrano quasi la metà dei residenti regionali- e dall’ecologia urbana. Il costante stato emergenziale sull’inquinamento atmosferico, una Regione che supera di poco il 60% di raccolta differenziata a fronte di obblighi di legge del 65%, la necessità di una nuova mobilità leggera e meno impattante, l’inquinamento elettromagnetico e la nuova sfida del 5G sono solo le punte avanzate dei problemi che affliggono il tessuto urbano. Attenzioni che si devono riversare sul territorio tutto, fortemente colpito dal dissesto idrogeologico, tragicamente evidente negli ultimi avvenimenti che hanno interessato il basso Piemonte. A partire dalla tutela dei corsi e specchi d’acqua per arrivare allo stop al consumo di suolo, al recupero, rin­novo, rigenerazione del già costruito. Attenzioni che non possono non comprendere il trasporto ferroviario, positivo per ambiente e pendolari, per il quale l’associazione chiede la ria­pertura delle linee ferroviarie sospese, strumento fondamentale anche per il contrasto all’inquinamento atmosferico.

Al congresso interregionale del Cigno Verde sono intervenuti anche rappresentanti del mondo politico, culturale, associativo e delle impreseAlberto Unia, assessore all’Ambiente della Città di Torino; Angelo Robotto, Direttore Generale Arpa Piemonte; Massimo Aghilar, consigliere Arci Servizio Civile Piemonte; Ernesto Bertolino, Amministratore Ri-Generation; rappresentanti dei Fridays For Future. Le conclusioni sono state affidate a Nunzio Cirino Groccia, amministratore nazionale di Legambiente.

Il congresso di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta ha salutato e ringraziato per il lavoro svolto negli ultimi otto anni i dirigenti uscenti dell’associazione: Fabio Dovana, presidente, Francesca Gramegna, direttrice, Fabrizio Bo, amministratore, Federico Vozza, vicepresidente, Francesca Galante, responsabile campagne. “Gli anni che stiamo vivendo segnano un momento storico senza precedenti: la consapevolezza che la lotta ai cambiamenti climatici debba essere messa al centro di ogni politica sembra essere un’idea condivisa da tutti. Le piazze di tutto il mondo si riempiono di persone, spinte dall’entusiasmo dei più giovani, che rivendicano un nuovo paradigma, una vera e propria rivoluzione –ha dichiarato il presidente uscente Fabio Dovana-. Tutti noi, cittadini, imprese, amministrazioni, dobbiamo essere in grado di cogliere questa sfida, passando dalle parole ai fatti. E’ giunto il tempo della concretezza. Proprio per questo auspichiamo che chi amministra i nostri territori, a partire dalla Regione Piemonte, dia segnali forti e concreti in questa direzione, che abbandoni quindi idee di sviluppo novecentesche per politiche più sostenibili ambientalmente, economicamente e socialmente”.

A questo link “#RIEVOLUZIONE: il tempo del coraggio”, il documento programmatico approvato dal Congresso di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta:  https://bit.ly/2qGnUYc

Raduno Alpini, Udine batte Alessandria

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ANA 2021, LE CITTA’ AL BALLOTTAGGIO
Alessandria non è riuscita a raggiungere il prestigioso traguardo dell’organizzazione
dell’Adunata nazionale delle ‘Penne Nere’ per il 2021. Quindi il Piemonte rimarrà
anche per il prossimo anno ‘a bocca asciutta’. E questo nonostante l’appoggio del
Comune e di tutta la Provincia perché sarebbe stato certamente un evento notevole.
Il Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini sabato mattina ha
assegnato la sede a Udine che organizzerà così il suo sesto raduno. Il capoluogo
friulano ha superato 16 a 7 Alessandria al ballottaggio dopo che una prima
votazione aveva eliminato Brescia e Matera. A Milano la Sezione di Alessandria era
presente con il presidente Bruno Dalchecco, il vice presidente vicario Corrado
Vittore, il vice presidente Mario Venezia, i consiglieri Marco Gabello, Mauro
Barzizza, Franco Corti e il portavoce Daniele Bertin. “Abbiamo fatto tutto quello
che era possibile, ci riproveremo nei prossimi anni, certamente. Un ringraziamento
al Comune di Alesandria, che era presente a Milano con l’assessore Cherima Fteita
e ci è stato vicino dall’inizio alla fine” dice Bertin.
Massimo Iaretti

In 50 mila al Festival che diventerà “Biennale tecnologia”

Dal 2020 il Festival diventa Biennale Tecnologia: un’iniziativa cittadina che si ripeterà ogni due anni

Tanti studenti, ma anche bambini, famiglie, curiosi, cittadini comuni che entravano per la prima volta al Politecnico o nelle altre sedi del Festival: si chiude con un bilancio stimato di oltre 50mila presenze la prima edizione del Festival della Tecnologia.

Rassegna ideata e organizzata dal Politecnico di Torino nel 160esimo anniversario dalla sua fondazione – con la curatela del Rettore Guido Saracco, del delegato per la Cultura e la Comunicazione  Juan Carlos De Martin e del giornalista Luca De Biase – il Festival è nato con l’intento di esplorare la relazione tra tecnologia e società con un approccio umanistico democratico: partendo dal presupposto che la tecnologia non sia soltanto il risultato di scienza e innovazione, ma sia prima di tutto il frutto della creatività umana, il programma del Festival aveva lo scopo di riavvicinare la cittadinanza ai grandi temi e alle importanti sfide che una società a forte connotazione tecnologica deve affrontare oggi. Questo straordinario riscontro di pubblico è una conferma dell’attualità e dell’importanza di una rassegna che si poneva questi obiettivi, a dimostrazione del fatto che solo coltivando e promuovendo il dialogo interdisciplinare tecnologia e umanità potranno crescere insieme in maniera costruttiva e democratica, perché Tecnologia è umanità.

“Il successo di questa prima edizione ci rende molto orgogliosi e indica che siamo sulla strada giusta: Torino e tutto il territorio accolgono con curiosità ed entusiasmo le novità, anche culturali, e il nostro Ateneo, insieme a tutti gli attori che hanno creduto in questa iniziativa, può davvero contribuire a promuovere la creazione di una massa critica di intenti per far ripartire la città e la nostra regione”: il Rettore del Politecnico  Guido Saracco chiuderà questa sera la quattro giorni che ha trasformato Torino nella capitale della tecnologia.

Al termine di un “Processo alla tecnologia” – con lo stesso Saracco, il Rettore dell’Università degli Studi di Torino Stefano Geuna e il Presidente del CNR Massimo Inguscio come giudici, e Gianmarco Montanari e Simona Morini come avvocati dell’accusa e della difesa – il Rettore annuncerà che il Comune di Torino ha adottato la manifestazione e la renderà un evento cittadino: dal 2020 Torino avrà la sua Biennale Tecnologia.

La Sindaca Chiara Appendino commenta: “Vedere nascere il Festival della Tecnologia a Torino è motivo di orgoglio per tutta la Città. Come abbiamo dimostrato in questi anni, innovazione e tecnologia possono essere una potente leva di sviluppo, sulla quale investire in termini di risorse e competenze, valorizzando il know-how di prim’ordine già esistente sul territorio. Questo evento, che diventerà biennale, alternandosi a Biennale Democrazia, sarà un potente attrattore di eccellenze, ricercatori, imprese, studenti e innovatori. Lavoreremo insieme al Politecnico e alle realtà coinvolte affinché divenga un punto di riferimento del settore, nazionale e internazionale“.

Il Festival si è aperto con il conferimento della Laurea ad honorem in Ingegneria Gestionale al Premio Nobel Joseph Stiglitz mentre, nella giornata di sabato, a Samantha Cristoforetti è stato conferito il medesimo riconoscimento in Ingegneria Aerospaziale. Nei quattro giorni del Festival, sono stati oltre 160 gli incontri in programma, con 350 relatori da tutto il mondo nelle oltre 23 sedi e con la collaborazione di più di 50 partner. Il Politecnico, inoltre, ha aperto le porte dei suoi dipartimenti e laboratori di ricerca per coinvolgere i visitatori in una serie di esperienze uniche. L’iniziativa Politecnico Aperto, con più di 120 attività e incontri, ha permesso ai partecipanti di conoscere – tra i tanti temi affrontati – le applicazioni di realtà virtuale in settori come la robotica e l’industria 4.0, le sperimentazioni per l’urbanistica del futuro, le soluzioni per una mobilità autonoma e sostenibile. Tra le attività di ricerca presentate anche le prospettive di robot umanoidi e umani robotizzati, la robotica di servizio, la salvaguardia dell’ambiente. Il Festival ha poi proposto incontri e attività pensati per avvicinare i più giovani alla riflessione sulla tecnologia con laboratori, workshop e spettacoli per bambini e ragazzi al Villaggio della Tecnologia, in piazzale Duca d’Aosta.

Tante poi le sedi satellite del programma Festival OFF, che ha visto oltre 30 incontri a Torino, ma anche ad Alba, Ivrea e Vercelli.

Chi non ha potuto seguire gli incontri dal vivo per il grande afflusso di pubblico ha però avuto a disposizione un ricco palinsesto di incontri in streaming sul sito del Festival, in un’aula dedicata e dal punto informativo in Piazza Castello. Nei prossimi giorni sul sito e sul canale YouTube saranno disponibili tutti i video degli incontri.

“Siamo estremamente soddisfatti: un pubblico ampio e attento ha seguito gli incontri divulgativi, ma anche quelli più specialistici, ha ascoltato ospiti illustri e esperti mondiali nelle rispettive materie. Inoltre, abbiamo avuto un ottimo riscontro da parte dei nostri studenti e dell’intera comunità politecnica: posso dire che abbiamo centrato l’obiettivo principale che ci proponevamo quando abbiamo immaginato questo Festival, cioè aprire le porte del nostro Ateneo e instaurare un dialogo con la società civile”, commenta Juan Carlos De Martin, co-curatore del Festival insieme a Luca De Biase, che conclude: “Un’esperienza entusiasmante! Le persone che sono venute al Festival per riflettere con serietà e autenticità sulla società che stiamo costruendo, relatori e pubblico, hanno creato una dinamica culturale di alta qualità. Torino ha dimostrato di saper riconoscere una proposta sincera, offerta generosamente dal Politecnico. Questo Festival può diventare un nuovo classico”.

Arresti e denunce per spaccio ad Aurora e Vanchiglia

I fatti sono avvenuti nei quartieri Vanchiglia ed Aurora
Mercoledì scorso, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, nel contesto di servizi di
controllo del territorio antispaccio, hanno tratto in arresto 6 persone e denunciate altre 2 per
reati connessi a tale fenomeno.
I poliziotti sono intervenuti in due diverse zone della città: in un caso l’area attenzionata è
stata quella del viale pedonale di via Cesare Balbo, nella porzione compresa fra le vie
Guastalla e Buniva.
Qui, fra le 21.30 e le 22.30, sono state documentate 4 cessioni di sostanza stupefacente
(marijuana) da parte dei pusher nei confronti di altrettanti cittadini italiani, tutti sanzionati
amministrativamente in merito. Gli arrestati sono 4: tutti soggetti stranieri di origine centro
africana, di età compresa fra i 21 ed i 36 anni, uno dei quali anche colpito dal divieto di
dimora nel Comune di Torino: altre 2 persone, di nazionalità gambiana, sono state invece
denunciate.
Altri 2 arresti sempre da parte degli operatori della Squadra Volante, poche ore prima, invece,
nella zona del Lungo Dora Savona compresa fra corso Giulio Cesare e corso XI Febbraio: anche
qui si tratta di cittadini extracomunitari irregolari sul territorio nazionale, un guineano di 21 ed
un gambiano di 31, tutti con precedenti di polizia specifici. A loro carico sono state accertate
almeno 3 cessioni di alcune decine di grammi di marijuana, debitamente sequestrata.

Prosegue la raccolta fondi di Cascina Roccafranca

La raccolta fondi DonaXCascina mira alla riqualificazione di alcuni spazi comuni di Cascina Roccafranca, la Casa del Quartiere di Mirafiori Nord e continua fino all’8 dicembre. “Al momento – spiegano i promotori – siamo a 5.188 euro e abbiamo deciso di partire con un primo intervento per il ripristino dei bagni, che sono uno degli spazi per cui abbiamo ricevuto più donazioni. I lavori partiranno in questi giorni e dovrebbero finire entro il mese di novembre. Si tratta della sostituzione di tavolette, copri water e vaschette danneggiate e della pittura dei pavimenti con vernici speciali a base di resine. Sono tutti lavori che faremo con risorse interne, nel senso che spendiamo solo per l’acquisto dei pezzi da sostituire e dei materiali da utilizzare ma il lavoro lo faremo noi”.

 

Come donare
Dal 28 settembre all’8 dicembre:
– in contanti, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 18 presso gli uffici in via Rubino 45
– tramite bonifico bancario IBAN IT97R 05018 01000 000011190477, causale “donazione liberale”.

Rock Jazz e dintorni. James Senese e Paola Turci

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

 

 

Lunedì.  Al teatro Alessandrino di Alessandria canta Francesco Renga.

Martedì. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Micah P. Hinson. Al Teatro Colosseo è di scena Paola Turci (foto). Al Blah Blah suona il quartetto Weed.

Mercoledì. All’Arteficio  si esibisce il chitarrista blues Steve Hill.  Al Blah Blah suonano i Fleshtones. All’OffTopic si esibisce Francesco Di Bella.  All’Odeon di Biella la PFM rende il tributo a De Andrè. Per “Moncalieri Jazz” al Jazz Club, suona il trio di Alessandro Chiappetta, Diego Mascherpa e Saverio Miele, e il quartetto del sassofonista Venanzio Venditti.

Giovedì. Al Jazz Club suonano i Maisemat. All’Hiroshima si esibisce il rapper Ensi. Al Magazzino sul Po si esibiscono gli Anna Ox. Alle Fonderie Limone per “Moncalieri Jazz”, suonano gli Area Open Project e Arti e Mestieri.

Venerdì. Allo Spazio 211 sono di scena i Ronin. All’Hiroshima si esibisce la cover band dei parigini Nouvelle Vague. Alle Fonderie Limone per “Moncalieri Jazz”, suonano i Quintorigo. Al Folk Club è di scena il percussionista Tète Da Silveira  con i Next Quartet.  Al Linc di Cuorgnè si esibisce il bluesman Francesco Piu. All’OffTopic canta la vocalist Awwa Fall. Al Magazzino sul Po suonano i Botanici mentre Evil knievel  e Graziano Romani , sono di scena rispettivamente  al Blah Blah e al Cafè Neruda.

Sabato. Conclusione di “Moncalieri Jazz” alle Fonderie Limone, con l’esibizione del sassofonista James Senese (foto).Al Magazzino sul Po sono di scena i De Lorians. Al Teatro Colosseo suona il Banco del Mutuo Soccorso. Al Big Lebowski di Novara si esibisce il duo I’m Not A Blonde. Al Blah Blah sono di scena gli One Sentence Supervisor.

Domenica. Al Circolo della Musica di Rivoli suona il fisarmonicista francese Richard Galliano.  All’Espresso Italia Di Pinerolo è di scena la vocalist Elizabeth Moen.

 

Pier Luigi Fuggetta

Incendia azienda di famiglia per dissidi con i parenti-soci

Era convinto di subire un danno da attuale assetto societario, i carabinieri arrestano il piromane
 Un uomo di 39 anni è stato arrestato dai carabinieri di Riva presso Chieri con l’accusa di aver appiccato l’incendio divampato ieri  notte alle 3 in un capannone di un’azienda (di famiglia) di Riva presso Chieri (riparazione macchine agricole), di cui è socio insieme alla matrigna e al fratellastro. L’incendio ha anche distrutto 4 auto parcheggiate nel capannone.
Le indagini condotte dai carabinieri hanno consentito di accertare le responsabilità del 39enne quale l’autore dell’incendio perché è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dell’azienda.
 L’arrestato non ha chiarito i motivi del suo gesto che secondo i carabinieri e le verifiche effettuate fino a questo momento potrebbero essere riconducibili a gravi dissidi esistenti tra coeredi dell’azienda. L’arrestato potrebbe aver agito perché  convinto di subire un danno dall’attuale assetto societario, Non ci sono stati feriti, la struttura è stata dichiarata inagibile e il danno è ingente ed è coperto da assicurazione

Un film lungo un anno

TORINO CITTÀ DEL CINEMA 2020

www.torinocittadelcinema2020.it – #ToCinema2020

Si è tenuta ieri, 9 novembre alle 12,30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana, la conferenza stampa di presentazione di “ TORINO CITTA’ DEL CINEMA 2020 – UN FILM LUNGO UN ANNO “, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino, media partner Rai. Si tratta di un importante e nutrito programma di attività ed eventi culturali volto a celebrare e promuovere Torino come Città del Cinema, che durerà un intero anno. L’evento inaugurale sarà il 21 novembrealle ore 19 con il taglio del nastro dell’installazione dedicata a “ TorinoCittà del Cinema “, che rimarrà esposta in piazza Castello per tutto il 2020. Dalle ore 21 il Teatro Regio ospiterà il prestigioso concerto “ Prendete posto, inizia il film”, diretto dal Maestro Alessandro Molinari, L’orchestra del Teatro Regio eseguirà brani delle colonne sonore dei film che hanno fatto la storia del cinema italiano. Le musiche saranno accompagnate dalle più belle immagini dei film protagonisti della serata. L’evento – ideato dalla Città di Torino e realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino in collaborazione con il Teatro Regio, l’Associazione Compositori Musica per Film e il Museo del Cinema, partner Intesa San Paolo – anticipa la 37° edizione del Torino Film Festival che prenderà il via il giorno successivo, venerdì 22 novembbre. Durante tutto il 2020 ci saranno anteprime nazionali, installazioni multimediali, masterclass nell’Aula del Tempio della Mole, feste come la “ Notte bianca del cinema” nel mese di luglio, che anticipa di una settimana i due party per festeggiare i compleanni del museo del Cinema e di Film Commission Torino piemonte, spettacoli teatrali e musicali e molto altro. A fine anno, inoltre, per il TorinoFilm Industry si svolgerà un convegno sul Cinema del futuro. “ Un evento reso possibile – ha dichiarato Chiara Appendino – dall’esistenza di un vero e proprio sistema. E’ una grande opportunità per il territorio e ci aspettiamo che porti Torino nel mondo “.

Mauro Reverberi