ilTorinese

Da necessità a piacere

Chiunque visiti il nostro Paese, e ancor più noi che ci viviamo, non possiamo non conoscere la cucina, i cibi, le ricette e tutto ciò che contraddistingue la nostra alimentazione da quella di molti altri Paesi.

Per ammissione di molti stranieri, noi cuciniamo i cibi mentre loro si limitano a cuocerli, non riuscendo così ad attribuire al pasto quel valore aggiunto che la nostra cucina ha guadagnato in secoli di storia.

La posizione geografica, il clima, la presenza di montagne elevate e di mari pescosissimi, di fiumi e laghi, di pianure estese ed una storia multi-millenaria, fabbriche di armi e di imbarcazioni hanno contribuito a rendere l’Italia famosa in tutto il mondo per le sue prelibatezze.

Ma questo sarebbe l’aspetto puramente alimentare della cucina; noi italiani andiamo oltre: il mangiare, il cucinare, il sedersi a tavola è diventato un rito sociale, un momento che non soltanto riunisce parenti ed amici ma che stimola riflessioni, è prodromico alla redazione di un contratto, consente di raccontare le proprie vacanze attraverso ciò che di alimentare si è portato a casa.

Un carissimo amico narra che la sua compagna, finlandese, potrebbe vivere a cotoletta e patatine, eventualmente aggiungendo alla sera una minestrina (modello nudelnsuppe tedesca) senza sentire la necessità di cambiare sapori.

In effetti sembra che mentre noi viviamo per mangiare, molti altri Paesi mangino per vivere.

Ho viaggiato in Medioriente, nei Caraibi, nell’Africa sub sahariana, nel Maghreb, nei Balcani, in Turchia e posso dire che sono pochi i Paesi che si avvicinano al nostro per varietà di cibi, per modalità di cottura, per fonti (ovini, caprini, equini, molluschi, pesci d’acqua dolce e di mare, verdure e frutta di tutti i generi) e per capacità di presentazione oltre che per qualità dei vini di ogni tipo e gradazione e dei liquori e distillati.

Tralasciando festività quali Pasqua e Natale, anche la preparazione di un pasto della domenica o di una festa di compleanno è un evento conviviale che consente non soltanto di soddisfare il bisogno primario di alimentarsi, ma coinvolge i partecipanti, a vario titolo, nella riuscita dell’evento.

Dalla scelta della tovaglia e degli accessori, dalla scelta dei menù e delle bevande la socialità tra i partecipanti è un sentimento che raggiunge il suo culmine nel brindisi di inizio pasto e prosegue con la portata in tavola delle varie portate.

Ancor più se ognuno dei partecipanti porta qualcosa perché narrerà come gli sia venuta l’idea, dove abbia trovato la ricetta, dove abbia comprato le materie prime, ecc.

In ogni regione ci sono riti, tradizioni particolari tipiche di un periodo dell’anno e cibi che diventano il motivo ufficiale dell’incontro, mentre il motivo ufficioso, ben più importante, è ritrovarsi, magari dopo mesi senza vedersi.

Negli ultimi mesi, almeno a Torino e Milano, i ristoranti sono tutti prenotati, e non solo nei week end, segno che le persone dopo aver dovuto rinunciare obtorto collo ai ritrovi, alle serate a cena fuori, stanno recuperando perché la voglia e la capacità di relazionarsi è superiore a qualsiasi paura, a qualsiasi rischio sanitario.

A chi non è capitato, trovandosi da solo in prossimità del Natale o di Pasqua, di essere invitato da parenti o amici “così mangiamo insieme”.

E cosa dire dei giovani che, magari solitari e taciturni davanti allo smartphone, trovano però occasione di dialogo e cameratismo nell’intervallo di pranzo in un fast food o nella mensa universitaria?

Eventi come “Cheese”, la “Fiera del peperone”, la “Fiera del tartufo bianco” o la “Fiera del bue grasso” iniziano come una fiera di paese ma proseguono come un momento conviviale organizzato mesi prima e vissuto come un pellegrinaggio laico, in adorazione di questo o quel cibo.

Dalla trippa di Moncalieri al tartufo d’Alba, dalle olive taggiasche o coratine alle lenticchie di Castelluccio di Norcia i santuari del cibo vedono aumentare ogni anno il numero di visitatori e di eventi.

Le trasmissioni di cucina in TV, moltiplicatesi negli anni, sono la dimostrazione mediatica di quale e quanto sia l’interesse per il cibo.

Non dimentichiamo, però, che gli eccessi possono nuocere gravemente alla salute e che una festa è bella quando la si vive ogni tanto e non diventa una abitudine perpetua.

Soprattutto ricordate: non guidate se dovete bere.

Sergio Motta

Rivoli: al Don Puglisi presentata riqualificazione di corso IV Novembre

Il Sindaco incontra i cittadini nei quartieri

 

 

Martedì 19 novembre si è svolto il primo incontro dell’iniziativa “Incontri di Quartiere”, voluta dal Sindaco Alessandro Errigo e dalla sua Giunta per avvicinare l’Amministrazione alle esigenze dei cittadini. La sala del Centro d’Incontro Don Puglisi ha accolto molti residenti, pronti a confrontarsi su idee e proposte per la città.

Il tema affrontato è stato il progetto di riqualificazione di Corso IV Novembre, illustrato con disegni e dettagli tecnici ai presenti dall’Assessore all’Urbanistica Emanuele Bugnone e dal Dirigente servizi al territorio e alla città Antonio Graziani. Dal dialogo con gli abitanti del quartiere sono poi emerse anche altre necessità legate a migliorie e manutenzione degli spazi urbani.

Protagonisti del dialogo? I cittadini e le loro idee. “Ogni decisione la vogliamo fare con i quartieri,” mantenendo fede alla promessa di una politica vicina ai bisogni quotidiani delle persone.

“Questi incontri rappresentano un impegno concreto per una Rivoli vicina alle esigenze dei cittadini,” ha aggiunto il Sindaco, evidenziando come la partecipazione sia la chiave per trasformare idee e bisogni in azioni concrete e costruire una città più inclusiva e vivibile.

Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 21 novembre a Borgo Nuovo, alle ore 21:00. L’Amministrazione invita tutti a partecipare: perché la Rivoli del futuro si costruisce insieme, una proposta alla volta.

Nelle gallerie di Mondojuve Shopping Village la terza fiera del disco

Sabato 23 e domenica 24 novembre, dalle 9 alle 20.30, Ernyaldisco presenta nelle gallerie di Mondojuve Shopping Village la terza fiera del disco. Un appuntamento con ingresso gratuito dove appassionati e collezionisti potranno tuffarsi tra CD, dischi, vinili, nuovi, usati e da collezione.

La Fiera sarà un vero e proprio paradiso per i collezionisti e nostalgici del suono analogico, proponendo una vasta selezione di dischi in vinile a 33 e 45 giri, MIX e CD, sia nuovi, sia usati, fino ad arrivare a pezzi da collezione. Gli appassionati potranno immergersi in un universo musicale che spazia dal rock al jazz, dal punk alla musica classica, dal soul ai cantautori italiani, passando per generi come i metal, la psichedelica, il funky e molto altro. Durante l’evento i visitatori avranno l’opportunità di acquistare, vendere, scambiare i propri dischi, avvalendosi della competenza degli espositori presenti. Sarà un’occasione unica per incontrare altri appassionati, condividere storie, consigli e momenti di pura passione musicale, entrando a far parte di una vera e propria community.

 

Mara Martellotta

“Casa Fools”, al Teatro Vanchiglia alla scoperta della musica classica “nascosta” nelle canzoni pop

“Classica Pop”

Venerdì 22 e Sabato 23 novembre, ore 21

Ma pensate un po’! La bellissima e celebre “All by myself” (brano scritto e registrato nel 1975 dal cantante americano Eric Carmen, fra gli altri grandi interpreti Céline Dion e il gruppo musicale di “crossover” classico “Il Divo”) è una canzone di Sergej Vasil’evič Rachmaninov e precisamente l’“Adagio sostenuto” del “Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in do minore, op. 18”. E ancora. Le note de “La danza delle streghe” (2003) del torinese, disc jockey e conduttore radiofonico Gabri Ponte danzano sulle note di “Lacrymosa” della “Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi. Così come “Babe il maialino coraggioso”  (film del 1995 diretto da Chris Noonan) canta una melodia del grande compositore francese Charles Camille Saint-Saens.

In una girandola tra il serio e il faceto, le succitate tesi si sostengono in “Classica Pop”, curioso spettacolo teatrale alla scoperta della “musica classica” nascosta nella “musica pop” (chissà quanta!) tra aneddoti curiosi, rivelazioni stupefacenti e scoperte inaspettate.

Lo spettacolo fa parte del progetto “Consonanze”, un dialogo tra il patrimonio classico e le espressioni artistiche contemporanee, inserito nella stagione teatrale 20024 – 2025 di “Casa Fools”, Compagnia Teatrale, associata Arci, nata a Roma nel 2005 e nel 2013 trasferitasi a Torino per trovare “Casa con dentro un Teatro” in via Bava 39, sede per l’appunto del loro ormai noto spazio scenico, il “Teatro Vanchiglia”.

E proprio sul palco del “Vanchiglia”, Luigi Orfeo, attore e regista di teatro e di lirica, racconterà, venerdì 22 e sabato 23 prossimi, alle 21, come alcune delle “melodie pop” più celebri siano in realtà pezzi di “musica classica”, come l’“opera lirica” imperversa nel rock e il jazz si fonda niente meno che su Johann Sebastian Bach, l’inarrivabile. Insieme a lui, il compositore, pianista e direttore d’orchestra di Big Mama ed Emma al “Festival di Sanremo 2024”, Alberto Cipolla, che “sarà la chiave” per entrare nel magico mondo delle contaminazioni tra la “classica” e la musica “pop”.

Spiega Luigi Orfeo, codirettore, insieme a Roberto Calia e a Stefano Sartore di “Casa Fools”: “Quante categorie di musica ci sono? Classica, blues, pop, jazz, rock… etichette che imprigionano idee. In ‘Classica Pop’ vogliamo spezzare queste barriere e lasciare che la musica vaghi libera. Al mio fianco il maestro Alberto Cipolla, già direttore d’orchestra del ‘Festival di Sanremo’, esperto di pop contemporaneo, arrangiatore di Elisa, Big Mama e Lazza, porta in scena la sua esperienza. Insieme, raccontiamo la musica classica nascosta nel pop, tra aneddoti, storie, confronti e video, invitando il pubblico a un ‘karaoke’ gigante che culmina in un finale inaspettato”. Tutto, ma proprio tutto, da scoprire.

 

Per info: “Casa Fools/Teatro Vanchiglia”, via Bava 39, Torino; tel. 392/3406259 o www.casafools.it

 g.m.

 

Nelle foto:

–       Luigi Orfeo

–       Alberto Cipolla 

Nelle Biblioteche civiche di Torino aprono i baby pit-stop UNICEF

In occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza 

Una collaborazione tra le Biblioteche civiche torinesi e il Comitato provinciale di Torino per l’UNICEF porterà in tutte le sedi delle biblioteche della Città un baby pit-stop, uno spazio riservato dove mamme e papà potranno prendersi cura dei propri bambini.

Allestiti negli spazi 0-6 anni delle biblioteche civiche, i baby pit-stop saranno dotati di un fasciatoio, una poltroncina, un tavolino e segnaletica fornita dall’UNICEF. Al loro interno saranno forniti anche documentazione e materiali informativi.

L’iniziativa rafforza la collaborazione delle Biblioteche civiche torinesi con l’UNICEF, già coinvolta nei laboratori sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rivolti a bambine e bambini, accompagnati dai genitori, che si svolgono nella biblioteca Calvino nei giorni di apertura del sabato, a cura dei Volontari dell’UNICEF.

I baby pit-stop saranno anche un’opportunità per promuovere il progetto “Nati per Leggere”. Numerosi studi pedagogici, psicologici e neuro-scientifici sottolineano l’importanza di avvicinare le bambine e i bambini alla lettura fin dai primissimi mesi di vita. Oltre a offrire uno spazio in cui i genitori potranno appoggiarsi in maniera riservata per allattare o per un cambio pannolino, questi luoghi saranno dedicati anche alla crescita e alla formazione delle nuove generazioni.

Ad oggi le biblioteche già dotate di baby pit-stop UNICEF sono: biblioteca Italo Calvino di lungo Dora Agrigento 94; biblioteca Luigi Carluccio di via Monte Ortigara 95; biblioteca Alberto Geisser di corso Casale 5.

Prende il via il Progetto “Edusport”

Il progetto, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, coinvolgerà nella Città di Settimo Torinese oltre 300 studenti e due scuole. Il Presidente Csen Piemonte: “Un grazie a chiunque ci sostenga in questo viaggio, volto a stimolare la socializzazione”

 

Un nuovo progetto, pronto a prendere il via. Un unico obiettivo: sfruttare un veicolo potente come lo sport per contrastare, prevenire e ridurre i fenomeni di discriminazione e disuguaglianza sociale, favorendo l’integrazione di persone a rischio marginalità. Prende il via il Progetto “Edusport”, creato sul territorio regionale dallo Csen Piemonte – grazie al lavoro in sinergia con l’Assessora con deleghe alle Politiche Giovanili e alla Scuola di Settimo Torinese Chiara Gaiola – e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

L’iniziativa è stata presentata mercoledì 13 novembre presso Settimo Circo, con un “Secret Show” in cui si sono ripercorsi il ruolo sociale e l’evoluzione dello sport negli ultimi anni. Un vettore che oggi è in grado di generare un circolo virtuoso di inclusione, di abbattere barriere e sensibilizzare dell’esclusione e sulle pari opportunità.
All’evento, assieme al Presidente di CSEN Piemonte Gianluca Carcangiu, hanno partecipato anche il Vicesindaco con Deleghe all’inclusione sociale e allo sport Giancarlo Brino e il responsabile tecnico del progetto Antonio Augelli. Quest’ultimo si occuperà della parte di coordinamento e del calendario di tutte le attività legate all’iniziativa.

Inoltre, sono intervenuti anche il Dirigente Scolastico Massimo Sapia, Cinzia Piazzese, Dirigente dell’ASD Fuori Onda e coach della “Pallavolo unificata” e il Presidente di Anffas Torino A.P.S. Angelo Faiella.

 

L’iniziativa – Il progetto abbraccerà oltre trecento studenti sul territorio di Settimo Torinese, coinvolgendo l’Istituto Complessivo Settimo III, nello specifico i due plessi “Martiri della Libertà” e la Scuola Primaria “Morante”.
Sono previste attività quali eventi sportivi di diverse discipline, manifestazioni a tema, incontri per i giovani tra i 14 e i 18 anni e tavoli tecnici di progettazione. Sarà inoltre organizzato un flashmob dal titolo “Il futuro ha bisogno di Amore”, nel mese di aprile, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace.
L’obiettivo è appunto l’integrazione, sempre attraverso lo sport, di persone in condizioni di povertà, giovani delle periferie urbane degradate, persone diversamente abili, migranti, bambini, donne e anziani.

 

Dott. Gianluca Carcangiu, Presidente CSEN Piemonte: “Innanzitutto mi preme ringraziare chiunque ci ha sostenuto nella realizzazione di questo progetto in cui crediamo molto. Con lo CSEN Piemonte da anni sosteniamo l’importanza dello sport, che può veramente essere un motore di cambiamento in grado di accorciare le distanze e di unire le persone. Per questo credo che ‘Edusport’ possa davvero avere un importante impatto sociale. Grazie anche al Comune di Settimo, che ci accompagnerà in questo viaggio di integrazione e inclusione”.

 

Giancarlo Brino, vicesindaco di Settimo Torinese: “Lo sport è uno straordinario strumento di integrazione – aggiunge il vicesindaco di Settimo Torinese Giancarlo Brino – Da tempo a Settimo cerchiamo di valorizzare soprattutto questa sua vocazione, non solo realizzando nuove strutture, ma anche e soprattutto supportando chi opera in questo contesto. Lo scopo finale è sempre costruire una società più equa e inclusiva”.

 

About CSEN Piemonte – Centro Sportivo Educativo Nazionale in Piemonte. Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, opera nel campo della formazione sportiva e organizza su tutto il territorio nazionale corsi e seminari. Il Comitato Regionale Piemontese è uno dei più importanti centri di formazione nazionale e organizza corsi riguardanti Arti Marziali, Fitness e Body Building, Functional Training, Discipline Bio-Naturali, Cinofilia, Danza Sportiva fornendo le conoscenze e le abilitazioni necessarie.

Italia Lib-Pop: “La piscina hammam non è integrazione”

“È notizia di queste ore la proposta della UISP di Alba-Bra, gestore della Piscina Comunale di Ciriè (TO), che in ottica di rinnovo della convenzione vorrebbe destinare parte dell’orario di apertura alla frequentazione di sole donne, per ‘creare quel senso di complicità femminile tipico degli Hammam’, come scritto nella proposta stessa. Un progetto che ci auguriamo il Consiglio Comunale rigetterà senza remore”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta la polemica scaturita dalla proposta.

“L’integrazione dei cittadini stranieri residenti nel nostro Paese deve passare da un processo di inclusione che non può piegarsi ai precetti religiosi di una fede oscurantista che vede la donna come essere umano di serie B. La nostra società civile non può da un lato proseguire sul percorso di uguaglianza, lotta al patriarcato, vero o presunto che sia, e contrasto al fenomeno della violenza sulle donne e dei femminicidi, ed al contempo genuflettersi ai dogmi di segregazione della donna tipici dell’Islam”, prosegue Desirò.

“Un impianto sportivo, a maggior ragione pubblico, come la piscina comunale di Ciriè, deve accogliere tutte le persone che vogliono fare attività sportiva, senza distinzione di sesso, etnia o religione professata: questa è inclusione e l’integrazione di coloro che sono ancora legati a retaggi di un trapassato remoto ed oscurantista, deve passare attraverso l’accettazione di questa uguaglianza trasversale” aggiunge Desirò.

“L’Unione Italiana Sport per Tutti, in uno stato di delirio ideologico che ha già portato a proposte simili in altri comuni, vorrebbe creare negli impianti pubblici da lei gestiti delle sacche in cui si possano seguire dei precetti religiosi lontani dal buon senso, distanti dal concetto di società aperta ed inclusiva e contrastanti con la stessa Costituzione del nostro Paese. Il processo di islamizzazione che la UISP vorrebbe fare nei nostri impianti sportivi deve essere fermato: l’inclusione non passa dal rendersi supini alla segregazione della donna voluto dai mussulmani”, conclude Desirò.

Italia Liberale e Popolare

Direttivo Nazionale

Il Sindaco Lo Russo vicepresidente Anci

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Si sono aperti ieri pomeriggio al Lingotto Fiere, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i lavori l’Assemblea annuale dell’ANCI, giunta alla quarantunesima edizione. Ad accogliere il capo dello Stato che al suo arrivo ha ricevuto un lungo applauso da parte dei tanti sindaci presenti in sala, tutti con la fascia tricolore, il neo presidente Gaetano Manfredi, primo cittadino di Napoli eletto  all’unanimità alla guida dei comuni italiani e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, poi nominato Vicepresidente con delega alle Politiche comunitarie e internazionali.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, che da neo presidente del Consiglio nazionale Anci, ha aperto i lavori della 41esima Assemblea Anci al Lingotto di Torino è intervenuto Davide Gilardino, Presidente Anci Piemonte e Sindaco di Ronsecco che ha dato il suo benvenuto insieme a tutti comuni piemontesi e nazionali alle autorità presenti in sala.

E’ stata poi la volta del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo che ha sottolineato come per la sua città sia un vero onore accogliere i sindaci di tutta l’Italia: “Da Torino, prima capitale, è partita la storia del nostro Paese – ha detto il Sindaco -. Torino è stata motore fondamentale del processo di unificazione italiana, una città che ha saputo guardare oltre i propri confini per credere, con coraggio, nella dimensione nazionale come risposta alle divisioni e ai localismi del passato. Da qui uomini e donne hanno lavorato instancabilmente per costruire un’Italia unita, affrontando sfide gigantesche, ispirati dalla convinzione che l’unità fosse il presupposto per la libertà, il progresso e la dignità del nostro popolo. È con quello stesso spirito – ha proseguito – che, oggi, Torino vi accoglie, consapevole dell’importanza del dialogo e della coesione per affrontare le sfide del presente”.

Nel suo intervento Lo Russo non ha mancato di ricordare come le sindache e i sindaci siano la prima interfaccia con i cittadini, “primo punto di contatto con lo Stato che le persone hanno nella loro vita quotidiana. Un orgoglio, ma anche una grande, duplice, responsabilità – ha sottolineato – Indirizzata sia verso chi vive e lavora nei nostri territori che verso la comunità allargata, quella dell’intero sistema Italia. Una responsabilità che ci porta a dover tenere presente una visione unitaria, condivisa, comune”.

Il Sindaco non ha mancato di ricordate il ruolo riconosciuto ai Comuni nella nostra Costituzione: “La nostra Carta Costituzionale definisce la composizione della Repubblica, indicandoci che è formata dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato e non a caso essa attribuisce un ruolo cruciale a tutti questi livelli di governo, riconoscendo esplicitamente i Comuni, le Province e le Città Metropolitane accanto alle Regioni. Questo riconoscimento non è formale, ma sostanziale: parla del valore delle autonomie locali come pilastri della democrazia e come attori essenziali nel dialogo con lo Stato centrale. Quando affrontiamo il tema delle riforme costituzionali – ha osservato – non possiamo dunque limitarci a parlare solo delle Regioni ma dobbiamo tener conto dell’intero sistema delle autonomie, che si regge su un equilibrio di ruoli, funzioni e responsabilità di cui i Comuni italiani sono protagonisti”.

Lo Russo ha poi rilevato che “viviamo un momento di profonde divisioni, che porta con sé il rischio elevatissimo di cedere ai personalismi, di guardare all’interno delle proprie mura e di ignorare il fatto che soltanto insieme si possono raggiungere traguardi fondamentali, e che le sfide che il mondo ci mette davanti devono trovarci unite e uniti. L’assemblea che apriamo oggi è il luogo del dialogo, del confronto, dello scambio, dell’unità e della pluralità, in cui diversi territori mettono al centro del dibattito diverse esigenze, che possono e devono essere affrontate in maniera collegiale, condivisa, supportiva”, ha concluso Lo Russo.

“Ben poco potremmo fare, se non potessimo fare, se non potessimo contare sulle tante fasce tricolori di tante donne, di tanti uomini, di tanti sindaci, di tante giunte, di tanti consigli comunali che ci aiutano nell’attuare le politiche regionali e nazionali in un ruolo che è evidentemente il ruolo più difficile perché il sindaco è lì. Quando non si risolve il problema rimane solo il sindaco – ha poi ricordato il Presidente della Regione Piemonte strappando grandi applausi alla platea -. Sarà un bel giorno quando per fare il parlamentare bisognerà essere stati un giorno consigliere comunale, un giorno consigliere provinciale, un giorno sindaco. Perché questo vuol dire attaccamento territoriale, rapporto con i cittadini, ma soprattutto riconoscere il valore istituzionale del ruolo”.

TORINO CLICK

Zoe Saldaña sarà l’ospite speciale del Museo Nazionale del Cinema

 

L’attrice incontra il pubblico alla Mole Antonelliana e al Cinema Massimo dove introdurrà la premiere del film di Jacques Audiard EMILIA PÉREZ

 

2 DICEMBRE 2024

Considerata una delle personalità più rispettate della sua generazione, con una carriera straordinaria di oltre 20 anni come attrice e produttrice, Zoe Saldaña sarà l’ospite speciale del Museo Nazionale del Cinema di Torino il 2 dicembre 2024. In una conversazione con il direttore del Museo Carlo Chatrian, Saldaña ripercorrerà le tappe più importanti della sua carriera, affrontando temi a lei cari come il ruolo della donna e la violenza nella società, ma anche la sua attenzione per l’ambiente e i cambiamenti climatici.

Attrice versatile e di talento, Saldaña è nota per la sua capacità di immergersi completamente nei personaggi che interpreta, spesso con una forte fisicità e un’intensa emotività. Grazie al suo background di ballerina, Saldaña usa il suo corpo in modo espressivo per trasmettere emozioni che trascendono il linguaggio verbale. Che si tratti di Gamora nel franchise degli Avengers o di Neytiri nei film AVATAR di James Cameron, Saldaña rende i suoi personaggi credibili e umani, capaci di combinare forza fisica, dolcezza e determinazione. La sua ultima interpretazione di Rita in EMILIA PÉREZ di Jacques Audiard, per la quale ha ricevuto il prestigioso premio come miglior attrice al Festival di Cannes insieme all’ensemble femminile composto da Karla Sofia Gascon, Selena Gomez e Adriana Paz, mostra una nuova dimensione della sua abilità artistica.

“Siamo molto felici di poter accogliere una delle attrici che meglio incarna quella varietà di proposte che il Museo Nazionale del Cinema ospita nelle sue sale espositive – sottolinea Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema. Splendido contrappunto alla mostra ‘Movie Icons’, Zoe Saldaña è icona cinematografica cara all’immaginario giovanile ma anche figura a tutto tondo carica di una profonda umanità. Nei panni delle “guerriere” Neytiri e Gamora ma anche in quelli dell’avvocato Rita Mora Castro, Saldaña ha dato corpo ad un’idea di femminilità capace di conciliare fragilità e fermezza”.

La sua carriera è iniziata con un ruolo di primo piano nel film del 2000 CENTER STAGE ed è salita alle stelle con la sua interpretazione di Nyota Uhura in STAR TREK (2009). Nello stesso anno ha interpretato Neytiri in AVATAR di James Cameron, ruolo che ha ripreso nel sequel AVATAR: LA VIA DELL’ACQUA (2022), a cui seguiranno altri tre episodi. Nel Marvel Cinematic Universe è nota per il ruolo di Gamora nei film GUARDIANI DELLA GALASSIA e AVENGERS. Tra le altre sue interpretazioni figurano OUT OF THE FURNACE, THE ADAM PROJECT, CROSSROADS, DRUMLINE, PIRATES OF THE CARIBBEAN, THE LOSERS, TAKERS, COLOMBIANA e altri ancora.

All’inizio di quest’anno, Saldaña ha diretto e prodotto il film indipendente THE ABSENCE OF EDEN e attualmente è protagonista, oltre che produttore esecutivo, della seconda stagione della serie drammatica LIONESS di Taylor Sheridan per Paramount+, dove guida un cast fantastico che include Nicole Kidman e Morgan Freeman.

Durante la sua permanenza a Torino, Zoe Saldaña riceverà il Premio Stella della Mole, incontrerà il pubblico e, con il marito, l’artista Marco Perego,presenterà il cortometraggio Dovecote, girato da Perego.Dovecote, candidato alla categoria cortometraggi degli Academy Awards, è stato presentato alla Biennale di Venezia 2024 nel Padiglione del Vaticano.

Zoe Saldaña introdurrà anche il musical EMILIA PÉREZ. Diretto da Jacques Audiard e candidato francese per la categoria Lungometraggi Internazionali agli Academy Awards 2025, il film ha ricevuto il prestigioso Premio della Giuria al Festival di Cannes e 4 candidature agli EFA, tra cui quella per il Miglior Film.

EMILIA PÉREZ uscirà in Italia il 9 gennaio 2025 distribuito da Lucky Red.

Forze dell’ordine e militari: “Basta violenze e strumentalizzazioni”

MANIFESTAZIONE 25 NOVEMBRE, CONCENTRAMENTO ALLE ORE 09:30 IN CORSO  VINZAGLIO, 10 
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Dopo i recenti episodi di violenza a Torino e in altre città italiane, che hanno preso di mira le Forze dell’ordine, è stata indetta una manifestazione di piazza da parte delle organizzazioni che rappresentano le forze di polizia e i militari. Abbiamo chiesto un commento a Leonardo Silvestri (nella foto) segretario Usic Piemonte e Valle d’Aosta: “Forze dell’ordine e militari svolgono ogni giorno un servizio insostituibile a tutela della sicurezza e dell’ordine rischiando spesso la propria vita per difendere i cittadini e i valori della democrazia e della legalità. Gli episodi violenti che di recente hanno colpito chi indossa la divisa al servizio del Paese non sono tollerabili e rischiano di favorire il dilagare di pericolosi estremismi. Per questa ragione abbiamo deciso di organizzare la manifestazione del 25 novembre a Torino”.
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Di seguito pubblichiamo il comunicato delle organizzazioni sindacali che hanno promosso l’iniziativa: 
Oggi, le Forze dell’Ordine e i militari scendono in piazza per denunciare le continue ed intollerabili aggressioni subite durante le manifestazioni di piazza, durante il controllo del territorio e persino all’interno degli istituti di pena. Noi, servitori dello Stato, quotidianamente impegnati nella tutela dei cittadini, delle istituzioni e dello Stato di diritto democratico, siamo vittime di attacchi ideologici e  strumentalizzazioni politiche che mirano a delegittimare la nostra missione.
 È inaccettabile che chi rischia la vita per la sicurezza del Paese venga denigrato o sfruttato per tornaconti “politici”. Una parte della politica, sostenuta da un sistema mediatico di parte, distorce la realtà per colpire questi lavoratori, ignorandone il sacrificio e l’abnegazione nella difesa della Patria e della collettività. Le associazioni e i gruppi antagonisti, che promuovono il caos e l’odio ideologico, devono essere contrastati con decisione, senza giustificazioni o protezioni, a prescindere dal loro
 colore politico.
 Manca rispetto per chi veste una divisa nelle piazze come negli istituti di pena: mancare di rispetto alle forze dell’ordine significa minare i principi fondamentali dello Stato e dei valori democratici. La tolleranza verso chi diffonde violenza e instabilità non è solo irresponsabile, ma rappresenta un
 pericolo reale per l’intera società.
L’evanescenza dell’autorevolezza delle forze dell’ordine mina gravemente l’efficienza e l’efficacia dei servizi di ordine pubblico, come quelli del controllo del territorio finanche all’interno degli istituti di pena. Questa debolezza percepita alimenta e favorisce le frange più estreme e violente, che approfittano di una totale impunità per intensificare le proprie azioni distruttive e minare ulteriormente la sicurezza collettiva. È indispensabile ripristinare con urgenza il pieno rispetto dell’autorità e della legalità, rafforzando strumenti, risorse e formazione culturale per contrastare con determinazione tali derive.
Le Forze dell’Ordine ed i militari sono operatori di pace, schierati contro ogni forma di odio e violenza; tuttavia, quando necessario, hanno il dovere di difendersi e difendere il Paese, utilizzando ogni mezzo consentito dalla Legge per ripristinare l’ordine e garantire la sicurezza pubblica. È tempo che le istituzioni intervengano con azioni concrete e risolutive.
Da Torino si alza oggi un appello forte: rispetto e protezione per tutti gli uomini e le donne in divisa, madri, padri e figli che, come tutti i lavoratori, meritano dignità e condizioni di lavoro sicure. Non possiamo più essere considerati strumenti sacrificabili, sottopagati e lasciati soli ad affrontare
 angherie e violenze.
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 Torino, 20 novembre 2024
 SIULP – SAP  – COISP –  FSP – USIC  – SIM
 BRAVO PERNA CAMPISI PANTANELLA SILVESTRI USAI
 USIF – SAPPE – FNS-CISL -S.A.M.
 SATURNO SANTILLI RICCHIUTI GATTA