ilTorinese

L’isola pedonale della discordia

“Fallita la sperimentazione dell’isola pedonale della discordia in via Giovanni Luserna di Rorà, con incrocio via Verzuoli in Borgo San Paolo. Nelle intenzioni del Comune, voleva essere una sorta di protezione nei confronti degli alunni dell’attigua scuola negli orari di entrata ed uscita ma a ciò si poteva provvedere con la presenza di un vigile come succede altrove (v.foto). Gli abitanti del posto non hanno gradito affatto quell’iniziativa perchè ritenuta inutile e pericolosa anche perché di sera scarsamente  illuminata era poco visibile e perché sottraeva parcheggi già carenti nella zona. Poi é successo che un automobilista un sabato sera si è schiantato addosso alle transenne in ferro ed è fuggito. La sperimentazione  doveva durare fino al 31 ottobre ma si è protratta per alcuni giorni. Ora le transenne sono sparite”. Così ci scrive il lettore Luigi Gagliano.

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Carlotta Fruttero “Alice ancora non lo sa” -Mondadori- 18,50

Questo è il primo romanzo della figlia del celebre Carlo Fruttero

(della premiata ditta F&L, in sodalizio artistico con Lucentini), dopo il precedente “La mia vita con papà” del 2013; tenerissima e preziosa testimonianza delle memorie paterne e di una vita incredibile. Una sorta di autobiografia in rapporto al padre, al quale era legatissima e che ha assistito fino all’ultimo respiro.

La storia di “Alice ancora non lo sa” è ambientata sullo sfondo dell’alta Maremma Toscana, dove l’autrice è cresciuta nella casa al mare a Castiglione della Pescaia. Luogo scelto (quando ancora la pineta era vergine) dal padre che qui decise di comprare una delle prime villette, e che amò tantissimo.

Alice ha 40 anni, un marito e due figli; vive tra la città e la casa al mare e il suo matrimonio è di quelli che si trascinano in un appannato tran tran quotidiano. La madre della protagonista è ammalata di depressione, pazientemente accudita dal marito regista e sceneggiatore.

Tutto scorre più o meno tranquillamente, almeno fino all’incontro con un altro uomo: un “Lui” che la intriga, la insegue, convincendola della chimica unica che li unirebbe. Il lettore intuisce fin dall’inizio l’animo manipolatore del giovane che assume atteggiamenti fastidiosi da stolker. Ma la sua strategia pare fare breccia in Alice. Il marito scopre i loro messaggi e il matrimonio va a rotoli; infine lei cederà, convinta di avventurarsi in un grande amore passionale.

Si forma la nuova coppia e i primi tempi di convivenza con “lui” paiono un sogno di condivisione profonda. Tutto sembra andare nel migliore dei modi; poi il precipizio. “Lui” si trasforma in un altro; a tratti cattivo e subdolo, e lascio ai lettori scoprire il baratro in cui la seconda vita di Alice finisce per sprofondare.

 

 

Hannah Rothschild “La Baronessa” -Neri Pozza- euro 19,00

La Baronessa è Pannonica (detta Nica) Rotschild -prozia dell’autrice- ed è stata l’aristocratica inglese mecenate e musa ispiratrice del jazz americano a cavallo degli anni Quaranta e Cinquanta. Hannah Rotschild ha ricostruito la sua esistenza privilegiata e fuori dagli schemi, raccontandola in questo romanzo-biografia accurato e scorrevole.

Kathleen Anne Pannonica Rotschild nasce il 10 dicembre 1913 a Londra, in una delle più potenti e ricche famiglie d’Europa. Il nome Pannonica (una rara falena) è scelto dal padre Nathaniel Charles Rotschild, influente banchiere ed appassionato di entomologia. Pannonica, poi detta Nica è la figlia minore di Charles e della baronessa ungherese Rózsika Edle von Wertheimstein.

La sua è un’infanzia dorata, immersa nel lusso della tenuta di famiglia, Country House di Waddesdon Manor nell’Hertfordshire; cresciuta da tate e istitutrici insieme alle due sorelle e al fratello Victor, ai quali e legatissima. Genitori assenti, un padre molto amato, ma irrimediabilmente depresso, che decide di porre fine ai suoi tormenti terreni tagliandosi la gola a soli 46 anni, nel 1923.

Pannonica è un’ereditiera spavalda, ama le auto e la velocità, a 21 anni ottiene il brevetto da pilota di aereo. Sposa il barone Jules de Koenigswarter, ebreo come lei (maniaco di ordine e controllo), aviatore e futuro diplomatico. Avranno 5 figli, un castello francese -lo Chateau d’Abondant- e una vita di privilegi.

Quando vengono promulgate le leggi razziali, scatta la persecuzione e deflagra la Seconda Guerra Mondiale, Nica deve fuggire. Riesce a mettere in salvo i figli, poi raggiunge il marito in Africa dove entrambi si distinguono per valore. E dopo la guerra la vita familiare riprende.

Ma tutto cambia quando Nica scopre e si appassiona alla musica jazz, soprattutto a quella del pianista di colore Thelonius Monk. Vuole conoscerlo a tutti i costi, ed ecco la miccia che fa esplodere il matrimonio ed innesca la seconda vita della baronessa. Nel 1951 abbandona marito e figli, si trasferisce a New York in una suite dello Stanhope Hotel e diventa il punto di riferimento e il sostegno economico di decine di musicisti. Vive di notte, se ne infischia delle regole e sprofonda al centro di scandali e dicerie.

Soprattutto si innamora -non ricambiata- del pianista jazz Thelonius Monk, sposato con figli e in crisi lavorativa. Diventa il suo sostegno, nonostante lui non lasci la moglie. Nica gli starà accanto fino all’ultimo e poi ne coltiverà per sempre la memoria.

Dopo aver superato un cancro e un’epatite, muore il 30 novembre 1988, a New York, a 74 anni, portata via dalle complicazioni sopraggiunte all’operazione per un by pass al cuore. Ma resterà sempre la musa ispiratrice degli artisti jazz che le dedicarono memorabili canzoni.

 

 

Ana Maria Matute “La trappola” -Fazi Editore- euro 18,50

Questo romanzo è l’ultimo della trilogia della scrittrice spagnola nata nel 1925 e morta a 88 anni nel 2014; considerata una delle voci più importanti del suo paese nel Novecento. Autrice di una trentina di opere narrative, Vincitrice di parecchi premi (inclusi il Planeta e nel 2010 il Cervantes), diventata membro della Reale Accademia della lingua spagnola.

Nei suoi lavori emerge la memoria di un’infanzia difficile, segnata dagli orrori della guerra civile e dal regime Franchista. Un passato con cui ha continuato a fare i conti.

Dopo i precedenti titoli della trilogia –“Ricordo di un’isola” e “I soldati piangono di notte”- l’ultimo capitolo si svolge a Maiorca e vede messe a confronto più generazioni, in un affresco in cui compaiono caratteri contrastanti, rancori mai sopiti e, fondamentalmente, il trauma della guerra civile spagnola.

La proprietaria della storica casa sull’isola, la Grande Vecchia, sta per compiere 99 anni, ma decide di celebrare già i 100, ed obbliga tutti i parenti a riunirsi sull’isola. E’ la dispotica matriarca agli ordini della quale ubbidiscono tutti i familiari; dagli ottuagenari ai più giovani. Arrivano dalle zone più svariate del mondo, convergono nell’avita dimora, ubbidienti e convinti che lei li seppellirà tutti.

 

 

Selby Wynn Schwartz “Le figlie di Saffo”

-Garzanti- euro 18,00

E’ il romanzo di esordio di Selby Wynn Schwartz, attivista e critica americana nata nel 1975 in California, docente di scrittura alla Stanford University. Filo rosso di questo libro (entrato nella longlist del Man Booker Price 2022) è l’amore per la poetessa greca Saffo, i cui frammenti vengono incrociati con i destini di alcune donne che, tra la fine dell’800 e il Ventesimo secolo, sono state innovatrici dotate di forza e coraggio nel rompere le convenzioni ed inseguire la libertà.

Dietro questo libro ci sono approfondite ricerche condotte da Selby Wynn Schwartz, che ha messo in luce come l’unica donna dell’antichità di cui ci è giunta la voce, sia diventata la guida di personaggi del calibro di Virginia Woolf (per poterla leggere al meglio imparò il greco), Sibilla Aleramo, Eleonora Duse, Isadora Duncan, Anna Kuliscioff, Lina Poletti (allieva di Pascoli, affascinante, attivista coraggiosa e dichiaratamente lesbica).

Tutte ambivano ad essere riconosciute e amate per quello che erano, come la tessitrice di viole di Lesbo che aveva saputo cercare la vera se stessa e trovato le parole che esprimevano desiderio, bellezza e sguardi al femminile.

Molte delle donne raccontate nel libro furono vittime di stupri e violenze da parte degli uomini. Alcune di loro erano privilegiate per nascita e istruzione, dotate di strumenti per esprimersi e lottare. Quasi tutte avevano scelto e intrapreso attività artistiche che permettevano di perseguire e manifestare talenti e idee che potevano fare la differenza.

Nitto ATP Finals, modifiche alla viabilità intorno allo Stadio Olimpico e in altre aree della città

L’area dello Stadio Olimpico e altre zone della città saranno interessate in questi giorni dallo svolgimento delle Nitto ATP Finals, in programma dal 10 al 17 novembre.

Per garantire il regolare svolgimento dell’evento sono stati decisi una serie di provvedimenti come la chiusura di alcune vie e tratti di strada, l’attivazione di aree di sosta a pagamento, la ricollocazione di quelle destinate alla sosta dei disabili e di quelle a disposizione degli operatori del commercio, oltre alla deviazione di alcune linee del trasporto pubblico locale.

Nel dettaglio:
via Filadelfia, sarà chiusa al traffico veicolare, da piazzale San Gabriele di Gorizia a corso Agnelli, nei seguenti giorni e orari:
– sabato 09, domenica 10, sabato 16 e domenica 17: dalle 09.30 e fino a fine evento (presumibilmente entro le ore 24.00);
– da lunedì 11 a venerdì 15: dalle 09.30 alle 12.00, dalle 15.30 alle 19.00 e dalle 22.30 fino a fine evento (presumibilmente entro le ore 24.00).

Sul medesimo tratto di strada fino al 24 novembre sarà vietata la sosta.

Modifiche alla viabilità interesseranno anche:

fino al 24 novembre (dal 3 novembre)
–      il controviale Est di corso Agnelli, dal civico 45 a via Filadelfia, dove su entrambi i lati sarà in vigore un divieto di sosta con rimozione coatta dei veicoli;

dal 10 al 17 novembre
–      il controviale Est di corso Agnelli, da via Filadelfia a piazzale Grande Torino dove saranno vietati il transito e la sosta;
–      il controviale Ovest di corso Galileo Ferraris, da piazzale Grande Torino al civico 272/A: anche qui sosta e transito vietati;
–      il controviale Ovest di corso Galileo Ferraris, lato Ovest per un tratto di circa 60 metri verso Nord partendo dal civico 200 dove sarà vietata la sosta;

dal 7 al 18 novembre sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione coatta dei veicoli:
– in via Maria Vittoria lato Sud, tra piazza Carlo Emanuele II e via San Massimo;
– in piazzale Regina Margherita lungo la perimetrale Nord Ovest su ambo i lati nel tratto da via Ricasoli a corso Regina Margherita;
– in via Camerana lato Est, tra il civico 9 e via Assietta

fino al 24 novembre (dal 4) sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione coatta dei veicoli:
– in via Belfiore lato Est tra il civico 23 e il civico 25;

Inoltre, nelle giornate di svolgimento delle partite, dal 10 al 17 novembre, dalle ore 9.00 alle 24.00sarà istituita la sosta a pagamento con tariffa forfettaria giornaliera di 10 euro :
– in corso Galileo Ferraris, su ambo i lati della carreggiata centrale nel tratto tra corso Sebastopoli e via De Cristoforis;
– sul lato destro delle carreggiate centrali nel tratto tra via De Cristoforis e piazzale Costantino il Grande;
– su ambo i lati della carreggiata Ovest nel tratto tra piazzale Costantino il Grande e corso Sebastopoli.

Nelle sopra citate carreggiate centrali, ad eccezione dei giorni e delle ore in cui è in vigore la sosta a pagamento sarà in vigore il divieto di sosta.

In tutte le carreggiate destinate alla sosta a pagamento durante i sopra citati orari sarà vigente un limite di velocità di 30 km/h nel tratto tra piazzale Costantino il Grande e corso Sebastopoli.

Sempre dal 10 al 17 novembre poi:
le aree riservate alla sosta delle persone con disabilità saranno collocate: sul lato Ovest controviale Ovest di corso Galileo Ferraris a partire da piazzale Grande Torino procedendo verso Sud per circa 100 metri complessivi e in corso IV Novembre sul lato Est del controviale Est procedendo verso Nord per circa 50 metri complessivi;
le aree a disposizione degli operatori del commercio saranno localizzate in corso Galileo Ferraris, carreggiata laterale Ovest, lato Ovest e in corso IV Novembre, carreggiata laterale Est lato Est.

Per la serata di apertura delle ATP Finals (Nitto ATP Finals Grand Opening Show) in programma venerdì 8 novembre 2024 saranno attuati i provvedimenti già adottati per altri eventi che si svolgono all’Inalpi Arena http://www.comune.torino.it/giunta_comune/intracom/htdocs/2024/2024_1506286.pdf .

Trasporto Pubblico Locale

Dalle ore 9.30 di sabato 9 novembre fino al termine del servizio di domenica 19 novembre, il trasporto pubblico locale sarà interessato dai seguenti provvedimenti di modifica del percorso.

Linee 17 – 17B

direzione via Ventimiglia: da via Filadelfia / corso Agnelli deviata a sinistra per corso Agnelli – corso IV Novembre (carreggiata centrale) – a destra per corso Monte Lungo – piazzale Costantino il Grande – a destra per corso G. Ferraris (carreggiata centrale) – a sinistra per corso Sebastopoli – segue percorso regolare.
direzione Rivoli – via Crea: da corso Sebastopoli / corso G. Ferraris deviata a destra per corso G. Ferraris (carreggiata centrale) – piazzale Costantino il Grande – a sinistra per corso Monte Lungo – a sinistra per corso IV Novembre (carreggiata centrale) – a destra per via Filadelfia.

Saranno osservate le seguenti fermate:

direzione via Ventimiglia: corso IV Novembre prima di via Caprera (in comune con linea 10); corso Monte Lungo dopo ingresso parcheggio ex giostrai; corso Sebastopoli prima di corso Unione Sovietica.
direzione Rivoli – via Crea : corso Monte Lungo dopo piazzale Costantino il Grande; corso IV Novembre dopo via Caprera (in comune con linea 10).

Linea Extraurbana 442 (Nichelino – Stabilimento Tekfor)

direzione Nichelino: da via Gorizia / via Filadelfia prosegue per via Gorizia – corso Cosenza – corso Unione Sovietica – percorso normale.
direzione Tekfor: da corso Unione Sovietica / corso Cosenza deviata per corso Cosenza – via Gorizia – percorso normale.

Per la linea extraurbana 442 saranno osservate le fermate presenti sul percorso deviato, ad eccezione della fermata n° 279 denominata “Giambone” sita in coso Unione Sovietica / corso Cosenza che non sarà effettuata.

GTT e la Federazione Italiana Tennis e Padel rinnovano, anche per l’edizione 2024 delle “Nitto ATP Finals”, l’accordo per consentire agli spettatori, con biglietto di ingresso, di raggiungere gratuitamente l’Inalpi Arena tramite le linee tranviarie 4 e 10 e bus 4N. In collaborazione con l’Agenzia della Mobilità Piemontese e il Comune di Torino, GTT ha previsto un piano di potenziamento del servizio per agevolare l’accesso alla sede dell’evento e offrire una valida alternativa ecologica per gli spostamenti.

Inoltre, grazie alla collaborazione tra MaaS ToMove e FITP tutti gli spettatori in possesso di un titolo di accesso alle Nitto ATP Finals potranno ricevere un “voucher special” del valore di 10€ utilizzabile per coprire il 50% del costo di tutti i viaggi con GTT, taxi, monopattini, bici e scooter, disponibili sulle Super App aderenti all’iniziativa MaasToMove”.

Le linee 4, 4N e 10 collegano l’Inalpi Arena  con le principali stazioni ferroviarie:
stazione Porta Nuova: linee 4 tram – 4N bus
stazione Stura: linea 4 tram
stazione Porta Susa: linea 10 tram

Dalle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa è possibile anche l’interscambio con la linea 1 della Metropolitana.

Dal 10 al 17 novembre, i passaggi delle linee saranno intensificati a partire dalle 2 ore precedenti e nell’ora successiva l’evento. Inoltre, la metropolitana verrà potenziata dal 10 al 14 novembre fino alle 00:30 e il 15 e 16 novembre fino alle 1:30.

TORINO CLICK

Susa e Bussoleno, i controlli dei carabinieri nel fine settimana

 

Un servizio coordinato tra le stazioni dei carabinieri di Susa, Condove e Cesana Torinese, con il supporto dei militari delle Squadre di Intervento Operativo del 1^ Reggimento “Piemonte”, ha portato a numerosi controlli nel territorio della Compagnia di Susa in questo fine settimana:

– un 35enne sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari non è stato trovato in casa al momento del controllo della pattuglia, e pertanto denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di “evasione”;
– Un 26enne, fermato alla guida della propria auto durante un posto di controllo, é stato denunciato per “porto d’armi od oggetti atti ad offendere” dopo che è stato trovato in possesso un coltello con una lama di 20cm.
– E ancora, due giovani sono 19enni sono stati segnalati alla Prefettura quali assuntori per essere stati trovati in possesso di alcuni grammi di hashish.

Quasi un quarto delle vetture controllate sono state infine contravvenzionate al Codice della Strada.

Reale Mutua Fenera Chieri ’76 vince 0-3 con Sant Cugat

Felice ritorno della Reale Mutua Fenera Chieri ’76 nella CEV Challenge Cup. Al debutto europeo stagionale Spirito e compagne espugnano il palazzetto della formazione spagnola dell’Sv Sant Cugat portando a casa un rotondo 0-3, con due primi set vinti 17-25 e 21-25 grazie al decisivo allungo nei finali e una terza frazione dominata 10-25.

Bregoli concede un turno di riposo a Skinner schierando in banda Bujis e Omoruyi. Nel corso della gara ci sarà spazio anche per Anthouli, Carletti e Lyashko.
L’incontro si apre con l’attacco vincente di Gicquel. Chieri tenta un primo allungo a 2-5 ma Sant Cugat resta a contatto. Le biancoblù firmano un secondo strappo da 8-10 a 9-13 ma di nuovo le spagnole recuperano (15-16). Il set si decide quando sul 17-19 va al servizio Bujis il cui turno di battuta termina quando il muro di Omoruyi sancisce il 17-25.
Nel secondo set Chieri insegue di un’incollatura fin quando si porta per la prima volta avanti sul 7-8. Dopo l’attacco fuori di Gicquel (12-10) Bregoli chiama time-out, le chieresi rientrano su servizio di Gicquel e passano avanti 15-16. Come nel primo set Spirito e compagne piazzano la zampata vincente nel finale allungando da 18-19 a 18-22. Chieri non si fa più avvicinare e chiude 21-25 grazie ai due punti conclusivi di Omoruyi.
Il terzo set è un monologo di Chieri che spinge e accelera fin dai primi scambi: 1-1, 2-5, 4-9. Anthouli dà il cambio a Gicquel e mette subito a terra due punti. Il distacco continua a crescere raggiungendo i 10 punti sul 5-15. Sul 16-17 entra Carletti e con un muro anche lui mette subito a terra un pallone (6-20). Il successivo cambio è l’ingresso di Lyashko che sigla il 10-24. Alla prima palla match Anthouli fa 10-25 e pone fine alla contesa.
Top scorer dell’incontro è Bujis, unica a chiudere in doppia cifra con 15 punti. Positivo il contributo anche di tutte le altre chieresi chiamate in causa.

COMUNICATO STAMPA

«Siamo partite un po’ contratte, forse per l’emozione del debutto – il commento a caldo di Federica Carletti – L’importante è essere riuscite a portarla a casa in tre set. È stato il mio esordio in Challenge, dove non avevo mai giocato. Sono contenta, emozionata e orgogliosa delle mie compagne. Possiamo sicuramente migliorare un po’ il gioco e ci stiamo lavorando tanto in allenamento».

Dsv Sv Sant Cugat-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 0-3 (17-25; 21-25; 10-25)
DSV SV SANT CUGAT: Victory 2, Lopez 2, Berbel 4, Hurtado 3, Braun 9, Ceci 8; Gomila (L); Clavel, Guidarelli, Cano. N. e. Newsome, Jovancic, Duran. All. Passerini; 2° Suarez.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Van Aalen 3, Gicquel 9, Alberti 8, Gray 6, Bujis 15, Omoruyi 6; Spirito (L); Lyashko 1, Anthouli 4, Carletti 3. N. e. Guiducci, Skinner, Rolando (2L). All. Bregoli; 2° Rostagno.
ARBITRI: Dragomir (Romania) e Elezaj (Kosovo).
NOTE: durata set: 24′, 27′, 20′. Errori in battuta: 6-8. Servizi vincenti: 4-2. Muri vincenti: 1-14.

Al Teatro Juvarra una serata per ridere, riflettere e capire, in ricordo dello storico direttore Sergio Martin

Lunedì 11 novembre, alle 21, il Teatro Juvarra ospiterà una serata ideata per ricordare Sergio Martin, direttore artistico dello Juvarra e del Café Procope dal 1989 al 2003, scomparso cinque anni fa. La serata vuole far ragionare su un progetto autenticamente multidisciplinare “Juvarra Café Procope”, quando questa parola non la utilizzava nessuno. Una serata per ricordare il progetto del teatro e del café, attivi insieme per dieci anni, dal 1993 al 2003, con la direzione artistica di Sergio Martin. Le testimonianze saranno raccolte dal Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, con l’intento di lasciare memoria del fermento culturale della città alle nuove generazioni di artisti, ricercatori e studenti di discipline artistiche. Lo slogan delle stagioni teatrali dirette da Martin era “Per ridere, riflettere e capire”, cosa che forse non si è fatto ancora abbastanza. Martin sognava di fare la rivoluzione, con i suoi trascorsi politici e professionali. Non l’ha saputo, ma l’ha fatta creando due spazi collegati che hanno proposto ogni forma di espressione artistica: teatro contemporaneo, teatro comico, messe in scena sperimentali, incontri letterari, serate danzanti di Tango argentino e Flamenco, concerti di musica etnica, Folk, jazz, blues, cantautori e mostre.

Anche i dj il sabato sera, tutti insieme a pochi metri. Una fucina di artisti da cui sono transitati grandi nomi come Franca Rame, Fernanda Pivano, Guccini, Lella Costa e tanti altri, ma da cui hanno mosso i primi passi diversi giovani artisti oggi molto affermati, come Valter Malosti, Michele Di Mauro, Luciana Littizzetto e il compianto Ezio Bosso. Qualcosa di unico sul territorio nazionale, almeno così credono sia stato Maura Sesia e Patrizia Veglione, promotrici della serata insieme a un gruppo di ex dipendenti dello Juvarra che si sono autoproclamati “Collettivo Teatri Futuri” (Anna Salza, Ivana Goglio, Francesca Pippia, Stefania Luverti, Alessandro Negro, Elena Varola e altri ancora), in collaborazione con il Circolo Amici della Magia di Torino, che oggi ha sede nell’ex Café Procope, e con Muvix Europa che dirige attualmente il Teatro Juvarra. L’11 novembre saranno presenti grandi ospiti tra cui musicisti, direttori e testimoni per un collage di testimonianze. Tra gli altri, Ricky Ferrero, Igor Sciavolino, Marco Aimone, Alfonso Cipolla, Giampiero Leo, Alessandro Marrazzo, Giorgio Li Calzi e Sergio Ariotti. Sono previsti interventi di protagonisti di quella florida epoca culturale, contaminati da collage di spettacoli, musica e magia.

La serata è a ingresso libero, gradita la prenotazione a info@teatrojuvarra.it

 

Mara Martellotta

Rivoli ha celebrato 60 anni di gemellaggio con Montélimar

Si è concluso  a Rivoli un weekend di festeggiamenti in occasione del sessantesimo anniversario del gemellaggio con la città di Montélimar, in Francia, con la partecipazione delle delegazioni delle città gemellate di

Ravensburg (Germania), Mollet del Vallès (Spagna) e Kranj (Slovenia). Le celebrazioni, che hanno attirato cittadini, associazioni e rappresentanti

istituzionali, si sono chiuse in Piazza Martiri della Libertà con una cerimonia ufficiale di rinnovo del patto con Montélimar sottoscritto dal Sindaco di Rivoli, Alessandro Errigo e da Julien Cornillet.

Il Sindaco Errigo ha sottolineato l’importanza del legame tra Rivoli e Montélimar, ricordando come questi sessant’anni di gemellaggio rappresentino “…i valori di cooperazione e amicizia che uniscono le nostre comunità. Dopo aver partecipato ai festeggiamenti in Francia, siamo stati felici di

accogliere i nostri amici francesi e le delegazioni della altre città con cui siamo gemellati, qui a Rivoli. Questi 60 anni di scambio culturale e sociale dimostrano quanto possa essere ricco e significativo il dialogo tra città diverse e quanto sia importante il voler stare insieme in Europa e valorizzare le tradizioni di ciascuna città e Nazione nel rispetto reciproco”.

Il weekend di celebrazioni è iniziato sabato 9 novembre presso la suggestiva Casa del Conte Verde, dove l’incontro “I territori si raccontano” ha permesso a cittadini, associazioni e studenti di conoscere da vicino le storie, le tradizioni, le politiche di coinvolgimento delle comunità e le attrazioni turistiche, nelle città gemellate. Questo momento di condivisione ha offerto una panoramica sulle peculiarità dei territori di Rivoli, Montélimar e delle altre città partecipanti, evidenziando i valori comuni che rafforzano il legame tra le comunità.

La cerimonia di domenica ha segnato il momento culminante delle celebrazioni, con la partecipazione della Filarmonica San Marco di Buttigliera Alta, che ha accompagnato con un’esibizione musicale composta fra le altre dell’Inno alla Gioia, la Marsigliese e Canto degli Italiani di Mameli, il momento ufficiale

dell’anniversario. L’evento è terminato con l’inaugurazione del rinnovato punto di informazione turistica posto tra piazza Martiri e corso Susa (chefa parte del progetto “Residenze Reali. Un territorio da Re” finanziato dal Ministero del Turismo) ed un aperitivo aperto a tutta la cittadinanza, simbolo di un’ospitalità che riflette lo spirito di amicizia e accoglienza di Rivoli.

Tutti gli eventi organizzati durante il weekend (inseriti in Rivoli Città d’Arte e di Cultura, progetto finanziato dal Ministero dell’Interno) ed organizzati con TurismOvest, sono stati a ingresso libero, così che la cittadinanza ha potuto partecipare attivamente alle celebrazioni e condividere i valori di inclusione e solidarietà che caratterizzano i rapporti tra le città gemellate.

MuPIn – Museo dell’Informatica presenta  la mostra “Virtual Tennis – 66 anni di videogames!”

 Sulla storia dei videogiochi dedicati al tennis in programma il 9 e 10 ed il 16 e 17 novembre 2024 presso Contrada Murazzi (Murazzi del Po Gipo Farassino 23)

Per rendere omaggio alle ATP Finals in programma a Torino dal 10 al 17 Novembre 2024, il Museo Piemontese dell’Informatica (MuPIn) propone per il secondo anno consecutivo un evento che lega la passione per il tennis, a quella per la tecnologia e per il retrogaming, che fa parte del ricco calendario di eventi collaterali degli appuntamenti sportivi.

Dopo il grande successo nel 2023 di “Un Ace Virtuale” MuPIn propone nel 2024 una nuova mostra dal titolo “Virtual Tennis – 66 anni di videogames!“, un viaggio attraverso l’evoluzione dei videogiochi legati a questa disciplina, una mostra – evento gratuita che permette ai visitatori di vivere lo sviluppo e la diffusione dei videogames. La mostra racconta come il tennis abbia giocato un ruolo fondamentale nel plasmare l’industria videoludica e la cultura pop in oltre 60 anni di percorso e fa seguito alla partecipazione del Museo alla storica mostra Play – Videogame arte e oltre alla Reggia di Venaria.

Attraverso postazioni di gioco funzionanti, pannelli informativi e video, i visitatori potranno comprendere la storia dei videogiochi e cimentarsi in prima persona in accese partite grazie alle postazioni di gioco funzionanti, dal pionieristico “Tennis for Two” del 1958, alla “Magnavox Odyssey” del 1972, dall’iconico “Pong” fino ai titoli dei primi anni 2000 e a “Wii Sports Tennis”.

I volontari MuPIn, grazie alla loro esperienza e competenza ed avvalendosi di pannelli informativi e video, illustreranno ai visitatori come il tennis abbia avuto un ruolo molto importante anche sull’industria videoludica.

La mostra – evento è ad accesso gratuito e si svolgerà nei weekend delle ATP Finals, il 9 e 10 ed il 16 e 17 novembre 2024 a Torino presso Contrada Murazzi (Murazzi del Po Gipo Farassino 23) con orario dalle ore 10:00 alle ore 21:00 con prolungamento orario nelle serate di sabato.

Per il presidente MuPIn Elia Bellussi: “la mostra è l’ennesimo esempio delle attività che il Museo sta svolgendo con successo sul territorio per raccontare la storia del computer, dell’informatica e in senso più allargato di tutta l’evoluzione verso il digitale che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Da anni il museo è una realtà molto apprezzata per preservare la memoria storica della tecnologia elettronica analogica e digitale grazie a una importante collezione di hardware, software, libri, manuali, riviste e documenti. Il museo ha l’obiettivo di diventare un importante hub nazionale dedicato alla cultura digitale e alla storia degli strumenti tecnologici che accompagnano la nostra vita quotidiana. Nonostante le difficoltà legate all’insediamento nella nuova sede, nella zona nord di Torino, proprio negli anni del Covid, gli associati lavorano instancabilmente per rendere possibile l’attesa apertura al pubblico, con il supporto di enti pubblici e sponsor privati”.

Il MUPIn – Museo Piemontese dell’Informatica è il museo dedicato alla storia del computer, dell’informatica e del digitale che ha sede a Torino In Piazza Riccardo Valla 10148 a Torino, già Via Reiss Romoli 49 bis accanto al MUFANT – Museo del Fantastico e della Fantascienza nella sede conferita in convenzione dal Comune di Torino.

Il MuPIn – Museo Piemontese dell’Informatica è un’importante istituzione museale situata a Torino, in Piemonte, che si dedica alla raccolta, conservazione e valorizzazione della storia dell’informatica e delle tecnologie digitali. Il MuPIN è tra i primi musei del genere in Italia e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per studiosi, appassionati e curiosi del settore informatico. Nato dalla passione e dall’impegno di un gruppo di collezionisti, imformatici e tecnologi, il MuPIn non è solo un luogo di esposizione di computer e dispositivi storici, ma anche uno spazio per approfondire le evoluzioni che hanno portato l’Italia e il mondo all’attuale era digitale.

Il MuPIN ha, infatti, una funzione importante nella conservazione del patrimonio tecnologico, una risorsa che altrimenti rischierebbe di essere dimenticata con il rapido avanzamento dell’innovazione. I computer, i software e le periferiche esposti non sono solo oggetti d’epoca, ma strumenti che raccontano storie di ingegnosità, di sfide e di progressi. Conservare e ricordare questi strumenti e le innovazioni che rappresentano significa anche ricordare le persone, le idee e le culture che hanno contribuito a creare il mondo

L’informatica è una scienza che ha impatto su ogni aspetto della nostra vita quotidiana, tuttavia non sempre il pubblico ne conosce la storia. Un museo dell’informatica aiuta a diffondere la cultura scientifica e del digitale sul territorio, preservando nel contempo un patrimonio di oggetti e conoscenze del passato che assumono sempre maggiore importanza.

La storia e la mission del MuPIn

Il MuPIn è nato per iniziativa dell’Associazione Museo Piemontese dell’Informatica, che ha voluto preservare la memoria storica del settore informatico in Italia e condividere la cultura della tecnologia con il pubblico. Fondata nel 2011, l’associazione si è posta l’obiettivo di raccogliere e restaurare macchine, periferiche, software e documentazione che testimoniassero le trasformazioni dell’informatica e del digitale, dando voce alla storia e all’evoluzione di questo settore in modo completo e accessibile. Nel 2021 seguendo le evoluzioni della legislazione del Terzo Settore l’associazione si è trasformata in MuPIn ODV divenendo legalmente una Organizzazione di Volontariato (ODV.

La missione del museo è duplice: da un lato, si concentra sulla conservazione del patrimonio tecnologico, dall’altro, si impegna in attività di divulgazione e educazione per favorire la conoscenza dell’informatica e del digitale e delle loro applicazioni nella vita quotidiana. Un’attenzione particolare è riservata anche alla storia italiana dell’informatica, spesso poco conosciuta ma ricca di contributi pionieristici.

Il MuPIn – Museo Piemontese dell’Informatica si configura come un’istituzione unica nel panorama italiano, che riesce a unire il valore della conservazione storica alla necessità di divulgare e sensibilizzare il pubblico sulle implicazioni e l’importanza dell’informatica nella vita quotidiana. Attraverso la sua collezione ricca e varia, le attività educative, i laboratori e le esposizioni tematiche, il MuPIN non è solo un museo, ma un centro di cultura e di conoscenza per appassionati e curiosi, giovani e meno giovani. Nel tempo il Museo è diventato una parte fondamentale della comunità tecnologica italiana e un faro per la conservazione della memoria informatica, un contributo importante alla comprensione di come il mondo della tecnologia si sia evoluto e un’occasione per riflettere su come potrebbe continuare a trasformare le nostre vite.

Grazie alla presenza congiunta di MuPIn e MUFANT a Torino è nato un nuovo polo museale che fa parte di un’iniziativa di riqualificazione urbana, promossa dalla Città di Torino insieme alla Circoscrizione 5 per creare spazi di coesione sociale e servizi culturali e didattici dedicati ai torinesi e ai turisti.

Le collezioni del MuPIn

Il Museo dispone di una collezione di 6 mila pezzi hardware e software dai mainframe, ai mini computer, ai personal e home computer, fino alle console per i video giochi, i telefonini e gli smartphone. Molto importante anche la collezione di software e relativi manuali.

Il patrimonio di libri, manuali e riviste, di cui si sta completando la catalogazione comprende 5 mila volumi, 10 mila riviste e periodici e 30 mila manuali.

La collezione del MuPIN comprende una vasta gamma di dispositivi, dai primi computer analogici e digitali fino agli oggetti tecnologici di uso comune negli anni più recenti. L’esposizione è organizzata in modo da mostrare l’evoluzione dell’informatica attraverso alcune tappe fondamentali, che permettono ai visitatori di fare un viaggio nel tempo attraverso le invenzioni e i dispositivi che hanno cambiato il nostro modo di lavorare, comunicare e vivere.

La collezione comprende computer storici e macchine pionieristiche, microcomputer e personal computer degli anni ’70 e ’80, molti modelli di home computer e microcomputer che sono stati protagonisti dell’informatizzazione di massa, dal Commodore 64, l’Apple II e i primi modelli di IBM PC, tutti elementi iconici per gli appassionati e testimonianze di un’epoca di grande innovazione.

Il museo dedica una parte della sua collezione ai primi modelli di console per videogiochi, come l’Atari 2600 e il Nintendo Entertainment System (NES), che hanno dato origine alla cultura dei videogiochi come la conosciamo oggi. Vi sono anche giochi, cartucce e accessori, che mostrano come il settore dell’intrattenimento digitale abbia affascinato generazioni di giovani e meno giovani.

Il MuPIN espone vari accessori storici, come stampanti, tastiere, dischi rigidi e altre periferiche, che danno l’idea delle trasformazioni che la tecnologia ha attraversato anche in termini di interfaccia e usabilità.

Accanto alla collezione permanente, il MuPIN ospita esposizioni temporanee che esplorano temi specifici della storia dell’informatica o che si concentrano su aspetti particolari, come i software storici, l’evoluzione dei videogiochi o l’informatica nell’arte. Queste mostre hanno l’obiettivo di mettere in luce come la tecnologia abbia influito e continui a influire su vari ambiti della nostra vita.

Il MuPIN non è solo un museo statico, ma un centro attivo di cultura informatica che propone regolarmente esposizioni temporanee, laboratori e attività educative per coinvolgere il pubblico di tutte le età. Gli eventi vengono ideati per suscitare l’interesse dei visitatori verso la storia e la tecnologia informatica, con particolare attenzione ai più giovani, che possono imparare divertendosi.

L’ attività di divulgazione e educazione dell’informatica e del digitale

La seconda missione del MuPIn si concretizza nell’ attività di divulgazione e educazione per favorire la conoscenza dell’informatica e del digitale e delle loro applicazioni nella vita quotidiana.

I Laboratori interattivi sono indirizzati ai più giovani e per chi vuole sperimentare da vicino il funzionamento di alcuni dispositivi. In questi contesti, i partecipanti possono toccare con mano i dispositivi, comprendere come funzionano e magari avvicinarsi al mondo della programmazione. Un esempio sono i laboratori di coding, e di robotica pensati per introdurre i visitatori alla programmazione attraverso linguaggi come Scratch, Lego o Python, utilizzati per creare giochi e semplici applicazioni.

La missione educativa del MuPIN si realizza anche attraverso i progetti didattici per le scuole, rivolti a studenti di ogni ordine e grado. In collaborazione con istituti scolastici, il museo organizza visite guidate e attività didattiche mirate, pensate per fare avvicinare gli studenti alla storia dell’informatica e sensibilizzar li sull’importanza della tecnologia nella società moderna. Attraverso le attività educative, i giovani scoprono come i computer e le tecnologie abbiano trasformato il mondo e si immergono in una realtà che li porta a riflettere su come il digitale influenzerà il loro futuro.

Il MuPIN si è affermato come un importante centro di divulgazione della cultura informatica e digitale in Italia. In un contesto in cui la tecnologia continua a evolvere e a cambiare velocemente, il museo si propone come un punto di riferimento per comprendere le radici della rivoluzione digitale e per ricordare l’importanza dell’innovazione in Italia. Il museo promuove regolarmente conferenze, seminari e incontri con esperti del settore, studiosi e appassionati per dibattere e approfondire temi legati all’evoluzione tecnologica e all’impatto dell’informatica sulla società.

Partnership nazionali e internazionali

Oltre a concentrarsi sulla storia dell’informatica in Italia, il MuPIN collabora con altre istituzioni nazionali e internazionali, partecipando a bandi, iniziative e progetti che riguardano la conservazione della memoria informatica e il dialogo con altri musei e centri di ricerca all’estero. Attraverso queste collaborazioni, il museo mantiene viva la tradizione del passato tecnologico e sostiene la consapevolezza della sua importanza per le generazioni future.

Una raccolta delle maggiori iniziative del MuPIn – Museo Piemontese dell’Informatica negli ultimi anni

 

I contatti di MUPIN

  • E-mail: info@mupin.it

Il PressKit di MUPINhttps://bit.ly/mupinpresskit

Nella sezione testi del presskit si trova la presentazione aggiornata di MuPIn con la descrizione del percorso negli anni del Museo Piemontese dell’Informatica con la narrazione delle principali attività svolte negli anni. Nella sezione immagini del presskit trovate le immagini delle mostre 2024 e 2023 per le ATP Finals.

Le Nitto ATP Finals a Torino 2024

Per il quarto anno consecutivo, Torino e il Piemonte si preparano ad accogliere le Nitto ATP Finals, l’evento sportivo organizzato da FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) e ATP (Associazione Tennisti Professionisti). Dal 10 al 17 novembre 2024, i migliori otto giocatori al mondo e le otto migliori coppie di doppio si sfideranno all’Inalpi Arena in un torneo attesissimo ed emozionante, che chiuderà la stagione del circuito maschile mettendo in palio il trofeo più importante.

Anche quest’anno, per accogliere al meglio il pubblico e offrire un’esperienza indimenticabile a turisti e cittadini, Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte, proporranno un ricco e variegato calendario di attività, talk, degustazioni, mostre, animazione diffusa, visite guidate e molto altro – che coinvolgeranno l’intera città in un clima di festa, dal 9 al 17 novembre.