ilTorinese

Requiem per la Bosnia, doppio appuntamento a Torino e Ghiffa (Vb)

Doppio appuntamento questa settimana con “Requiem per la Bosnia”, il nuovo volume di Barbara Castellaro pubblicato da Infinito Edizioni nella collana Orienti, con l’introduzione e le fotografie di Paolo Siccardi e la postfazione di Marco Travaglini. La prima presentazione è in programma alle 18,30 di giovedì 21 novembre a Torino, presso la libreria Trebisonda di Via Sant’Anselmo 22 in San Salvario. Con l’autrice dialogheranno i giornalisti Fabio Malagnino e Marco Travaglini. La seconda data, alle 17.00 di sabato 23 novembre, vedrà protagonista il libro di Barbara Castellaro presso la sala esposizioni “Panizza” in corso Belvedere 114 a Ghiffa, nel Verbano. L’evento è organizzato dall’ Officina di Incisione e Stampa “Il Brunitoio” e sarà introdotto dalla presidente del sodalizio, Sissi Sardone. Parteciperà con l’autrice lo scrittore Marco Travaglini.

Protagonisti di “Requiem per la Bosnia” sono le persone incontrate dalla scrittrice canavesana nell’unico Paese europeo con una forte radice musulmana, mescolata alla cultura slava e mitteleuropea e con una millenaria storia di contatto tra le tre religioni monoteiste: l’ebraica, la musulmana e la cristiana. Barbara Castellaro è riuscita nel non facile compito di trovare le parole più adatte per descrivere paesi e persone, storie individuali e collettive di un paese che era il cuore profondo della terra degli slavi del Sud, martoriato dai conflitti a cavallo del millennio, nell’ultimo decennio del “secolo breve”. Un tempo di guerre e dissoluzione che ha lasciato tracce profonde, forse ineliminabili, che viene raccontato alla luce di quanto è accaduto dopo, della vita di tutti i giorni, delle paure e delle aspettative, dei sogni e degli auspici di tante e tanti che non hanno inteso chinare la testa di fronte al destino. Sono queste donne e questi uomini che Barbara Castellaro ha incontrato, comunicando emozioni e pensieri che aiutano a formare un’opinione di chi legge quelle pagine, incoraggiandolo ad approfondire le vicende, conoscere le persone, visitare quei luoghi. E’ un invito a farlo a occhi aperti, senza retorica e senza consolazione. Le stesse immagini di Paolo Siccardi, importante e sensibile giornalista, accompagnano il libro raccontando questi stati d’animo, i contrasti tra la vita di tutti i giorni, l’eredità di un pesante passato, l’incertezza del domani. Basterebbe riguardare le immagini dei clandestini che negli anni novanta,per sfuggire alle guerre,attraversavano come oggi quelle frontiere per vedere gli stessi volti. Fermati dalle polizie, schedati e rimandati ai loro paesi di origine, lasciando per terra lungo le maglie bucate delle reti le proprie memorie, i ricordi, le fotografie dei propri cari, i documenti, gli oggetti personali per non essere identificati dalle autorità di frontiera. Quelle reti diventavano la porta per l’Europa di Schengen come ieri il passaggio a nord di Subotica o la nuova rotta balcanica che attraversa il cuore della Bosnia e porta migliaia di migranti nel cuore di Sarajevo. C’è chi, descrivendo il ‘900, ha scritto che molto della storia di quel secolo inizia e finisce lì. E che molto di intuisce e capisce in quelle terre. Basta avere voglia di tenere gli occhi aperti e la mente e il cuore sgombri da pregiudizi, come fa con grande umanità e forza il racconto di Barbara Castellaro.

La situazione politica: caos locale e caos nazionale

Giggino ( Di Maio ) non arretra di un millimetro. Dopo la stupidaggine di aver tolto lo scudo
legale sull Ilva se ne inventa  un’altra. Non c’ e’ alcun piano B così imponiamo agli indiani di rimanere.
Terrorizzata, la multinazionale dell’ acciaio vuole spegnere i forni di Taranto.
E piaccia o non piaccia il PD ( ad oggi ) ne è complice. A Bologna tre giorni di orgoglio PD.
Bastasse questo. Persino Andrea Orlando grande sostenitore dell’ accordo con i pentastellati
è perplesso nel continuare. Oramai sono lanciati e Zingaretti tenta di dettare l’ agenda e
Giggino prontamente gli risponde: ma non esiste proprio. Contenti loro. Sulla finanziaria
tra emendamenti PD ed altri, tra pentastellati Renzi e sinistra sbrindellata si arriva a 1500 .Tra
i quattro amore a prima visita. Ed intanto l’ Italia sprofonda letteralmente. A Venezia spesi
5 miliardi per niente . Vietato stupirsi, doveroso indignarsi ed inutile dire che la colpa è dell’
altro. Prosaicamente il tutto non tiene. I politici che fanno ? Come i polli di Renzo Tramaglino,
bisticciano per qualche voto in più. Vedremo. Una cosa sta diventando ovvia: da soli non ce la
facciamo. E non solo per questioni di soldi ma anche di capacità. In Piemonte cala l’export e
Fiat è stata venduta a Renault. Finalmente arriva il commissario del terzo Valico ma sul Tav tutto
tace e per il completamento della autostrada Cuneo Asti è fermo tutto. Embraco, sono stati presi
in giro i lavoratori e l’Ilva di Novi seguira’ la sorte di Taranto. Poi ci si mette pure la multinazionale tedesca e
due stabilimenti a Carmagnola chiudono. Si mobilita persino l’ Arcivescovo di Torino Nosiglia.
Usando il solito eufemismo : tutto sotto controllo. Buttiamola in politica.
Torino Chieri Asti ed Ivrea daranno la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre. Un po’ tutto il
Piemonte si mobilita e i Leghisti non si tirano indietro.
Anzi sono sparati nell’ appoggiare la proposta. Tutti tranne uno : Corradino Sindaco di Biella.
Proposta strumentale che respinge al mittente. Forse non gli è arrivato l input da Matteo
Salvini. Forse ‘l onorevole Del Mastro ( Fratelli d Italia) ha voluto essere vicino a suo padre
esponente del Movimento Sociale Italiano di Biella. O forse Corradino è arrabbiato perché non
si pensa agli insulti al suo Comandante. Equivoca. La Senatrice Segre ha diritto alla nostra
solidarietà perché insultata in quanto ebrea. Insultata e minacciata per quel che rappresenta.
Tra i pochi che si salvarono dai campi di sterminio nazisti con buona pace del suo assessore
( sempre di Fratelli d’Italia) che sul Web esaltava Mussolini mettendo in dubbio l’esistenza
dei campi di concentramento. Mi dispiace molto per Corradino, questa
volta più che un fatto politico è stato un atto di cattivo gusto. Magari cambia idea. Solo gli
stupidi non cambiano mai idea, ed io lo spero. Tutto diventa un motivo di bisticcio. La Regione e
il Comune di Torino non sono d’ accordo su nulla. Dalla ztl ai divieti per la circolazione. Ammetto
che è difficile il dialogo. Quando poi si introduce il limite di 30 all’ ora in centro il dialogo diventa
difficilissimo. Non basta. La vicenda dei Vigili Urbani tra dimissioni ritirate e la Sindachessa
che deve evocare a sè le deleghe di sicurezza e Vigili. Indubbiamente sono nel marasma
totale e come fanno a livello nazionale fanno a livello locale. Cinquestelle contro centrodestra
e pd contro tutti e due. Sia ben chiaro, dissentire è il sale della democrazia. L’ opposizione
sia opposizione. Ma un conto è essere avversari, un conto è essere nemici. Tanti bisticci ed i
problemi si aggravano.
Altro che concordia istituzionale. Con questa eterna e per cento versi sconsolante campagna
elettorale. Ora la nuova frontiera: Emilia Romagna.
Vincera’ il PD o Bonaccini? Come al solito a destra è tutto più semplice: vincerà Matteo
Salvini. Oramai quelli di Forza Italia sono questuanti, Fratelli d’Italia di rincalzo e i leghisti che stanno
ripassando la geografia. Altra incognita: se le piazze delle ” sardine ” anti Salvini si trasformano
in voti alla coalizione del centro sinistra. Sicuramente sono cavoli amari per Zingaretti se
perderà anche in Emilia. E l’ altro Matteo ( Renzi ) sta a guardare. Lui , per non lasciare nulla di
intentato una sua pattuglia dei suoi li ha lasciati nel PD. Da cosa nasce cosa e si riprende tutto.
L’ ex Ministro Elisabetta Trenta diventa un nuovo caso Scajola . Lui l’ alloggio che un anonimo, a
sua insaputa gli avrebbe comprato se l’ è tenuto. Atto notarile canta. Lei più prosaicamente lascia
l’ alloggio amareggiata. La Cassazione conferma poche condanne per la  rimborsopoli piemontese.
Molinari innocente e per gli altri tutto da rifare. A Mastrullo,
Giovine e Motta gli tocca andare nelle patrie galere. Visto così, tanto rumore per nulla.
I problemi rimangono e la guardia di Finanza indaga mandata dalle procure di Milano e Taranto.
Unica novità: la situazione continua a peggiorare.
Ps. Se passano tutti i 2000 emendamenti siamo di fronte ad una nuova finanziaria? Ai posteri l’
ardua sentenza.

 

Patrizio Tosetto

Droga e rossetto nella pochette

Lo scorso fine settimana, durante alcuni servizi di controllo del
territorio, gli agenti del Comm.to di P.S. di Rivoli hanno notato in via
Frejus un gruppetto di 4 ragazzi seduti su una panchina intenti a
parlare fra loro. Insospettiti, in quanto la zona è spesso frequentata
da spacciatori, hanno proceduto al controllo degli stessi.
Fra di essi, una ventenne residente nella città, incensurata, si è
mostrata molto nervosa ed insofferente. Con grande sorpresa degli
operatori, che ispezionavano la sua borsetta, all’interno di una
pochette nera, fra il rossetto ed il fard, si nascondevano ben 25
involucri in carta. Gli stessi contenevano 24 grammi di marijuana.
La ragazza aveva, inoltre, nel portafogli 110 € in banconote di
diverso taglio. E’ stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio di
sostanza stupefacente.

“No Mattatoio”, dimostrazione di fronte al tribunale

Caro direttore,

sono l’ organizzatrice di Torino Animal Save e scrivo a seguito di quanto è accaduto al mattatoio di via Traves. Noi attivisti di Torino Animal Save nell’ultimo anno abbiamo spesso vegliato davanti al mattatoio di via Traves. Ancora prima c’è stato No Mattatoio a documentare come arrivavano gli animali in questa realtà. Spesso molti macelli hanno lati nascosti, ma quasi nessuno ha il coraggio di denunciarli. Negli ultimi giorni, a Torino, abbiamo avuto questa fortuna grazie ad alcuni veterinari che hanno avuto il coraggio di esporsi e non possiamo permettere che questo avvenimento venga dimenticato. In occasione del processo del 20 novembre, Torino Animal Save, Torino Climate Save, Lotta, e altre associazioni animaliste locali si sono riunite di fronte al tribunale di Torino, per mostrare solidarietà ai veterinari che hanno avuto il coraggio di denunciare gli orrori e le atrocità che venivano inflitti agli animali del mattatoio di Via Traves.

Gli animali comunemente considerati da reddito sembrano quasi essere privi di qualsiasi diritto fondamentale, e questi veterinari hanno dimostrato quanto in realtà questi esseri senzienti abbiano bisogno di essere tutelati e difesi.  Pretendiamo che venga riconosciuto e sostenuto il coraggio dei veterinari, che questa vicenda non venga assolutamente dimenticata e che venga fatta giustizia. Queste persone dovrebbero essere un esempio per tutti i veterinari che per paura si astengono a denunciare le atrocità alle quali assistono. Ci auguriamo che sempre più veterinari i cui pazienti sono gli animali inizino a ribellarsi alla norma attualmente vigente che prevede la mercificazione e lo sfruttamento degli animali, nonché dei loro stessi pazienti.  Richiediamo giustizia per tutti gli animali uccisi all’interno del mattatoio di via Traves.  Le atrocità vissute all’interno del mattatoio torinese in realtà accadono in praticamente tutti i mattatoi italiani ed esteri, senza che nessuno lo porti alla luce. Vogliamo portare l’attenzione sul fatto che la problematica sia ricorrente e intrinseca alla realtà dei mattatoi, tutti i mattatoi sono infatti luoghi strutturati come delle mere catene di produzione, dove mantenere segreto ciò che accade al loro interno è di fondamentale importanza per disconnettere i consumatori da ciò che chiunque sano di mente ripudierebbe moralmente. Non a caso questi luoghi sono lontani dai centri cittadini così come è lontana la consapevolezza dei consumatori nei confronti della reale sofferenza animale. E’ molto più semplice pensare o sperare che la sofferenza animale sia ridotta al minimo, ma questo minimo è pura utopia. Serve solo a placare il pensiero del consumatore per evitare che si ponga la domanda di cosa abbia dovuto realmente subire l’animale che si trova nel piatto. La scienza riconosce gli animali come esseri senzienti, proprio come noi, questo vuol dire che provano lo stesso nostro dolore. Avendo a disposizione ogni tipo di alternativa non è più accettabile assistere ancora alla violenza sugli animali. Noi di Torino Animal Save, Torino Climate Save, Lotta ecc.. come sempre ci impegneremo a sensibilizzare, in modo pacifico, sul tema dello sfruttamento animale, un tema ancora poco considerato ma inevitabilmente essenziale a ridosso del 2020. Quello che chiediamo è un sostegno in situazioni come queste dove chi ha più potere di noi possiede maggiori possibilità di farsi ascoltare. Grazie per l’attenzione

Sara Sciammaro

Torino Animal Save

Per una banale caduta in casa le scoprono aneurisma gigante e la salvano

 Un eccezionale intervento  presso l’ospedale Mauriziano di Torino

 

In Pronto soccorso per una caduta in casa e rottura di femore, le scoprono un aneurisma gigante dell’arteria renale e viene salvata con un eccezionale intervento in urgenza dall’équipe di Urologia dell’ospedale Mauriziano di Torino.

Sono le 11 di mattina. Una signora di 73 anni non si sente bene. Chiama le figlie che accorrono e suonano al campanello della mamma. La signora si alza, ma scivola e cade, sentendo un gran dolore alla coscia destra. Ma si rialza ed apre il portone. Le figlie accorrono, la sorreggono e la mettono a letto. Nel frattempo viene attivato il 118, che in poco tempo è a casa della signora. Il medico non ha dubbi sulla rottura del femore e l’ambulanza la porta al Pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano di Torino. La signora viene visitata da una dottoressa del Dipartimento di Emergenza (diretto dal dottor Domenico Vallino), che conferma la diagnosi di frattura del femore a destra. Ma la paziente vuole togliersi un ulteriore dubbio a proposito di un dolore ad intermittenza che ha sul fianco sinistro da una settimana. La dottoressa per un giusto scrupolo decide di approfondire e di farle fare una ecografia dell’addome, che evidenzia una massa strana nel rene sinistro. Chiede di fare una TAC. E lì la sorpresa. La radiologa di turno fa diagnosi, oltre che di frattura del femore, di aneurisma gigante dell’arteria renale sinistra (uno sfiancamento della parete dell’arteria che nutre il rene) in fase di rottura che sarebbe stato immediatamente letale. Subito viene attivato il radiologo interventista, che, entro 20 minuti, in una sala operatoria radiologica apposita, con un lungo e sottile catetere inserito alla radice della coscia cerca di tappare la falla dell’arteria. Ma non é sufficiente perché l’aneurisma è troppo grande. Viene avvisato il Direttore del Dipartimento Chirurgico dottor Andrea Gaggiano, che, presa visione del caso, attiva gli urologi. Sono le 15 e la paziente è già sul letto operatorio. L’équipe urologica, diretta dal primario dottor Roberto Migliari, da poco nominato direttore di Urologia dal Direttore Generale Maurizio Dall’Acqua, e coadiuvato dai dottori Surleti e Ghabin, è già pronta ed inizia subito l’intervento. E’ una corsa contro il tempo. “Un aneurisma dell’arteria renale di queste dimensioni (9 cm) è davvero eccezionale” racconta il dottor Migliari, “come eccezionale è che non provochi la morte per emorragia quando si rompe”. Nel cadere, verosimilmente, l’aneurisma, che la paziente non sapeva di avere, si è rotto ed ha cominciato a perdere sangue. I chirurghi lavorano rapidamente, non possono perdere tempo, arrivano all’aneurisma, lo isolano e lo legano. Sono costretti a togliere il rene che l’aneurisma aveva trasformato in una sacca. Ma la paziente è salva. Sono le 18,30. L’intervento è tecnicamente riuscito e la paziente sta bene e può andare a riposare nel letto in reparto. Sono passate appena 7 ore da quel mancamento della signora, ma la macchina operativa dell’ospedale Mauriziano, con tutti i medici ed infermieri coinvolti, ha   lavorato in maniera davvero efficiente. Anche di fronte ad un evento eccezionale come un aneurisma gigante dell’arteria renale.

 

Cupola della Sindone e Molinette tinte di viola contro il tumore al pancreas

Giovedì  21   novembre per la Giornata mondiale per la Lotta al Tumore del pancreas

 

Le Molinette di Torino si illumineranno di viola nella serata di giovedì 21 novembre prossimo, in occasione della Giornata mondiale per la Lotta al Tumore del pancreas. L’iniziativa, dal titolo “Facciamo luce sul tumore al pancreas”, vuole creare sempre maggiore consapevolezza sulle neoplasie pancreatiche, una patologia che ogni anno colpisce oltre 13 mila persone in Italia, con una sopravvivenza a cinque anni solo dell’8%, tanto da aver attribuito a questo tumore l’appellativo di “big killer silenzioso”. Nel 2030 questo tipo di neoplasia dovrebbe diventare la seconda causa di morte nel mondo. Ogni anno sono novecento i nuovi casi di tumore al pancreas che vengono diagnosticati in Piemonte e Valle d’Aosta, pari a venti ogni 100 mila abitanti; intorno al 15 per cento si attesta la percentuale di casi operabili con una sopravvivenza a 5 anni piuttosto bassa. Purtoppo ancora oggi la diagnosi precoce di questo tumore è difficile. I sintomi della malattia si manifestano, infatti, solo al suo stato avanzato e si concentrano in persistenti dolori addominali, disturbi dell’apparato digerente, urine scure, feci di colore chiaro, vomito, nausea, comparsa improvvisa di diabete, prurito e colorazione giallastra della pelle.

L’iniziativa di illuminare alcuni monumenti torinesi di viola, colore simbolo della lotta al tumore del pancreas, interesserà anche la Cupola del Guarini e la Caserma Bergia, grazie all’adesione rispettiva dei Musei Reali torinesi e della Legione dei Carabinieri Piemonte-Valle d’Aosta. L’iniziativa è supportata dalla Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta e dalle Associazioni dei Pazienti, in collaborazione con la Città della Salute di Torino.

 

Mara Martellotta

ICA Academy a Torino per gli architetti green

Giovedì 28 novembre nell’Aula Magna del Politecnico c’è il seminario Fenestram, l’Innovazione del Serramento di Legno per la qualità ambientale in Architettura che insegna come coniugare tecnologia, artigianato, estetica e rispetto per la natura

L’ecosostenibilità è un valore da difendere e un obiettivo da raggiungere con un dialogo tra saperi specializzati. A realizzarlo con azioni concrete è ICA Academy, la scuola di alta formazione nata per volere della terza generazione della famiglia Paniccia, proprietaria dell’azienda ICA, leader della green research italiana.
La società civitanovese insieme a Gruppo Valore Legno – costituito da decine di aziende del settore con lo scopo di riportare il legno a un ruolo centrale all’interno delle nostre case e delle nostre vite – con il patrocinio del Politecnico di Torino ed in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Torino e con la Fondazione per l’architettura / Torino, ha organizzato il seminario gratuito dal titolo: Fenestram, l’Innovazione del Serramento di Legno per la qualità ambientale in Architettura.
L’incontro, rivolto principalmente agli architetti iscritti all’Ordine, si terrà giovedì 28 novembre nell’Aula Magna del prestigioso ateneo del capoluogo piemontese e riconosce ai partecipanti 4 crediti formativi.
L’evento ha come obiettivo la sensibilizzazione del progettista-architetto all’utilizzo di un materiale naturale, sostenibile e dalle mille proprietà (lavorabilità, bellezza, comfort, calore, ecc.) come il legno, fornendo conoscenze ed esperienze all’avanguardia per unire alto artigianato, tecnologia evoluta, resa estetica e rispetto della natura.
Quattro sono le sessioni dell’appuntamento di rilievo nazionale, moderate dall’architetto, giornalista e consulente editoriale Sonia Maritan, che coniugheranno l’approfondimento teorico con l’analisi di casi studio italiani e internazionali. Dopo i saluti istituzionali e la presentazione dell’evento alle 9:15 da parte di Daniela Bosia (vice direttore Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino), Massimo Giuntoli (presidente OAT) e Lorenzo Elia (presidente sezione legno Confindustria Cuneo), i lavori saranno aperti dal prof. Guido Callegari (Politecnico di Torino DAD).
La prima sessione dal titolo Innovazione dell’involucro edilizio, introdotta dalla prof.ssa Valentina Serra (Politecnico di Torino DENERG), avrà come protagonisti l’architetto Armando Baietto con la relazione Ricerca e Sviluppo per la produzione della finestra minimale: Palazzo Novecento a Torino e il collega Luca Gentilcore con Ariston Confort Challenge: un avamposto per le ricerche scientifiche in Groenlandia.
Quindi Il legno come scelta ambientale introdotta dal prof. Corrado Carbonaro (Politecnico di Torino DAD); seguiranno la relazione dell’architetto Fabio Viscardi Il legno dalla finestra al frangisole in un contesto industriale – Civitanova e quella dell’architetto Ismaele Maino Un nuovo concetto di hotel: Eco Maison Aux Pieds du Roi – Cervinia.
L’ingegnere Marianna Franchino e il dott. Luca Galeasso dell’Environment Park introdurranno la terza sessione, Il serramento come prodotto di filiera territoriale, aprendo agli interventi Il serramento made in Piemonte certificato PEFC – Locanda Mistral in Val Maira dell’architetto Dario Costamagna e La bioedilizia nell’edilizia scolastica: la scuola materna di Carignano guarda il sole – Torino del collega Silvano Bandolin.
Chiusura con i contributi del prof. Davide Maria Giachino (Politecnico di Torino DAD) su Evoluzione dei sistemi di posa dei serramenti e di Samuele Broglio, serramentista e normatore europeo e nazionale su Pillole di normativa sui serramenti: marcatura CE e obblighi nazionali.
Il convegno terminerà alle ore 13.

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Per partecipare è necessario iscriversi: http://www.fenestram.eventbrite.it
La registrazione dei partecipanti sarà possibile dalle ore 8:45.

www.icaacademy.it

Caos treni risolto, ma i disagi sono stati pesanti

Il caos ferroviario che ha mandato  in tilt nel pomeriggio di ieri  la  stazione di Torino Porta Nuova è rientrato verso le 20. Ma il guasto alla linea elettrica ha provocato  problemi nelle partenze e negli arrivi dei treni regionali e Av che dalle 16 di ieri hanno accumulato  ritardi fino a 30 minuti. Non da poco i disagi per migliaia di passeggeri  nell’orario di rientro a casa dal lavoro. Un treno per Venezia è partito circa un’ora e mezza oltre l’orario previsto.

Ferrovie Sfm1, il Pd sollecita la Giunta regionale

PONT-RIVAROLO-CHIERI. AVETTA (PD):

“SI SOSPENDANO GLI ADEGUAMENTI TARIFFARI SU TUTTE LE TRATTE DOVE SI REGISTRANO DISSERVIZI. E LA REGIONE INTERVENGA AFFINCHÉ TRENITALIA SUBENTRI A GTT NEI TERMINI CONCORDATI”.

Il Pd ha presentato un Ordine del Giorno

 

“La Regione Piemonte deve procedere all’immediata sospensione della deliberazione di adeguamento delle tariffe assunta dall’Agenzia della Mobilità Piemontese, garantendo i rimborsi ai viaggiatori, e deve intervenire presso Ferrovie dello Stato affinché Trenitalia subentri a GTT nella gestione del ferro. Il che significa che entro il 9 dicembre Trenitalia deve sottoscrivere il contratto di servizio con l’Agenzia per la Mobilità Piemontese e subentrare a GTT nella gestione del servizio, e, contestualmente RFI deve sottoscrivere con la Regione l’accordo per subentrare a GTT nella gestione dell’infrastruttura ferroviaria con l’acquisizione dell’intera business unit ferroviaria oggi in capo a GTT”: queste le richieste contenute nell’Ordine del Giorno presentato  dal consigliere regionale del Pd Alberto AVETTA.

“Gli utenti del SFM1 Pont-Rivarolo-Chieri subiscono ormai quotidianamente disservizi e ritardi che generano disagi sempre più intollerabili – spiega il consigliere Alberto AVETTA – Disservizi che colpiscono i pendolari che utilizzano il trasporto pubblico per ragioni di lavoro e studio e spesso raggiungono con ritardi ingiustificati il posto di lavoro, la scuola o la sessione di esame. Nonostante ciò l’Agenzia per la Mobilità Piemontese, in data 23.10.2019, ha deliberato un adeguamento tariffario per tutto il territorio regionale a copertura delle variazioni dell’inflazione senza prendere in alcun modo in considerazione eventuali differenziazioni per le tratte che, sul territorio piemontese, presentano disservizi oggettivi ed evidenti. Pertanto, l’Agenzia per la Mobilità sospenda gli adeguamenti tariffari, rimborsando gli utenti, ma questo deve valere per tutte le tratte regionali che presentano lo stesso livello di disservizi”.

“Ma soprattutto – aggiunge Alberto AVETTA – occorre che Trenitalia subentri a GTT nella gestione del servizio, il che dovrebbe avvenire entro il 9 dicembre. Ad oggi non risulta che Trenitalia abbia sottoscritto con l’Agenzia della Mobilità Piemontese il relativo contratto di servizio. Quindi c’è il rischio di un differimento, il che vorrebbe dire un peggioramento della qualità del servizio di trasporto pubblico dal momento che GTT, gestore in uscita, non ha più alcun interesse e titolo ad investire. Pertanto, è urgente che Trenitalia e RFI, rilevino nei tempi previsti l’intera business unit ferroviaria di GTT, struttura che è dotata delle autorizzazioni per la sicurezza rilasciate dall’Agenzia Italiana per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) sia per l’esercizio sia per l’infrastruttura. In tal modo, il gruppo FS avrà il controllo totale della linea e potrà subentrare con maggior efficienza e sicurezza nell’esercizio della tratta ferroviaria”.

Sfumature vocali con “Jazz Man Voice”

Si terrà mercoledì 20 novembre dalle ore 21:30 al Jazz Club di Torino in Piazza Valdo Fusi il concerto del quartetto “Jazz Man Voice” formato da Valerio Vigliaturo alla voce, Giuseppe Trivigno al piano, Matteo Piras al contrabbasso e Fabrizio Fiore alla batteria.
 
Il repertorio, dedicato alla voce maschile nel jazz e alle sue sfumature timbriche e improvvisative, è composto da standard blues, swing, be bop, bossa nova e latin di Duke Ellington, Dizzie Gillespie, Thelonious Monk, Carlos Jobim, Horace Silver, Dave Brubeck, Wayne Shorter e Miles Davis, nelle versioni interpretate dai grandi crooner e vocalist come Tonny Bennet, Jon Hendricks, Eddie Jefferson, Jamie Davis, Mark Murphy, Al Jarreau, Kevin Mahogany e Kurt Elling.