ilTorinese

Campionato nazionale master Uisp di pallanuoto

30 novembre – 1° dicembre Piscina Monumentale

Campioni senza tempo, quando l’età non conta, nemmeno nello sport.

Ci sono tantissimi atleti in ogni disciplina, che vivono una seconda carriera, noncuranti del tempo che passa.

Sono gli over, quelli per cui la carta d’identità non conta e trovano il loro spazio nello SportPerTutti della Uisp e si sono innamorati dello sport o l’hanno scoperto tardi e la voglia di mettersi in gioco è davvero più forte delle proprie capacità atletiche.

Sono gli stessi che ritroveremo in vasca da sabato 30 novembre dalle 9 alle 14 e domenica 1° dicembre negli stessi orari alla piscina Monumentale.

Diversamente “giovani” che si confronteranno nel Campionato nazionale master Uisp di pallanuoto e tenteranno di mettere in difficoltà gli avversari a suon di reti nella porta.

L’evento è organizzato dalla collaborazione tra Uisp Piemonte e la Torino ’81, storica società di pallanuoto, nata nel 1924, l’unica in Piemonte ad aver partecipato alla Serie A1 e che al suo attivo ha un nutrito gruppo di atleti master tra i 25 e 52 anni.

 

La pallanuoto è uno sport dove tattica di gioco, contatto fisico, controllo del pallone ed elementi di acquaticità lo rendono una tra le attività sportive di squadra più complesse.

Chi pratica la pallanuoto Uisp, vuole divertirsi e fare sport, dove si coniugano perfettamente valori come prestazione e gioco, movimento, inclusione e salute e non conta il premio, ma partecipare.

Per molti di loro, che provengono da fuori regione, sarà un’occasione di turismo per visitare Torino in veste natalizia e nella giornata di domenica assistere allo spettacolo della Maratona con i grandi campioni.

Il campionato vedrà schierate le squadre vincitrici dei rispettivi campionati regionali dell’Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Toscana, che sfideranno la formazione toscana vincitrice del campionato nazionale in carica, l’Aquatica San Casciano.

Le fasi di qualificazione della manifestazione inizieranno nel pomeriggio di sabato, mentre domenica mattina si assegnerà il nuovo titolo nazionale.

“Sono molto contento che si possa fare questa manifestazione Uisp a Torino – sottolinea Marco Raviolo, vice presidente Torino ’81 – anche perché noi siamo i detentori della Coppa Italia Uisp vinta nel 2023 ad Avezzano. E’ la prima manifestazione nazionale di pallanuoto master Uisp, che si tiene a Torino, la ritengo una bella collaborazione per la promozione del movimento pallanuotistico”.

 

Ufficio Stampa Uisp Piemonte 

Foto RARI NANTES Torino

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Lura Goria

Richard Ford “Per sempre” -Feltrinelli- euro 22,00

A 80 anni lo straordinario grande romanziere americano – che vive tra New Orleans e Irlanda, dove ha una casa immersa nella natura- torna con la quinta puntata della saga di Frank Bascombe, (iniziata nel 1986 con “Sportswriter”) suo alter ego letterario. Personaggio che abbiamo seguito per 40 anni, tra alti e bassi continui. Scrittore fallito, giornalista sportivo, poi agente immobiliare, 2 divorzi da due mogli molto amate, 2 figli maschi (uno morto prematuramente a 9 anni per la Sindrome di Rye) e una femmina.

Ora Fred ha 74 anni portati egregiamente e conduce una vita parecchio solitaria, ma deve di nuovo fare i conti con il destino maligno. Al figlio 47enne Paul, stravagante e problematico, viene diagnosticata una forma molto aggressiva di Sla; ed ecco Fred accorrere al suo capezzale.

Il padre accompagna il figlio ad affrontare una terapia sperimentale nel Minnesota, ma quando anche questo tentativo non dà i risultati sperati, organizza un ultimo viaggio insieme a bordo di un camper.

Destinazione il Mount Rushmore, dove un gruppo di artisti ha inciso nel granito, a 1700 metri di altitudine i volti di 4 presidenti americani: Washington, Jefferson, Roosevelt e Lincoln.

E’ un percorso in cui padre e figlio si trovano a riflettere su concetti cardine come felicità, sentimenti, vita e morte; soprattutto cercano di scoprire i loro punti in comune per avvicinarsi sempre di più uno all’altro.

Un viaggio importantissimo, al termine del quale, una volta al cospetto del monte, scoprono che i presidenti a distanza ravvicinata sono piccoli …….forse anche questa rivelazione

andrebbe letta come metafora….

 

 

Sophie Kinsella “Cosa si prova” -Mondadori- euro 17,50

Questo è decisamente il libro più straziante e serio della regina della “chick lit” (lettura per pollastrelle) perché parla del tumore contro il quale sta lottando. Smette i panni della travolgente Becky di “I love shopping” e vive in prima persona il dolore della protagonista Eve –Sophie, suo alter ego.

Alla scrittrice -che ha solo 54 anni, un marito amorevole e ben 5 figli- è stato diagnosticato un glioblastoma al cervello, praticamente inguaribile. Difficile per questa autrice che nei suoi libri dispensa sempre un lieto fine, intravederlo ora oltre il tumore che l’ha colpita.

Con la sua abilità di scrittura ci racconta il calvario della protagonista, che si sveglia in un letto di ospedale, spaesata dopo l’intervento chirurgico per asportare il cancro dal cervello. Ed ecco una via crucis fatta di mancanza di memoria, paura e disperazione, accettazione; anche grazie all’amore premuroso del marito, sempre al suo fianco.

Un libro di appena 121 pagine, ma denso di significati importantissimi che la Kinsella ha scritto un po’ anche come terapia per stemperare l’angoscia. E allora leggiamo la lunga fisioterapia per recuperare ricordi e la mobilità fino a ristabilirsi più possibile.

C’è la consapevolezza che la sua vita ha fatto una brusca virata e che molte cose non potrà più farle; non può rimanere da sola e un badante deve assisterla. Un libro che è un pugno nello stomaco per la malattia che narra; ma anche una ventata di amore per la vita e le sue cose più semplici, che ora apprezza sempre più.

 

 

Chiara Gamberale “Dimmi di te” -Einaudi- euro 18,00

E’ il nuovo romanzo di questa brillante scrittrice che è anche autrice e conduttrice di programmi in radio e tv, ed è un racconto molto onesto sull’essere una giovane madre single alle prese con l’urgenza di crescere. Alla protagonista dà il suo stesso nome e quella che descrive è in parte anche la sua esperienza.

Chiara vive sola in un bozzolo simbiotico e unico con la sua piccola Bambina, con la quale condivide anche il letto, nella nuova casa in cui si è trasferita. Ha lasciato il caotico quartiere precedente, alla volta di uno più placido, confortante e abitato da famiglie borghesissime.

Lei invece un marito non ce l’ha, dal momento che ha concepito la figlia con un uomo che vive lontano, solido a modo suo, ma assente per la maggior parte del tempo. Quindi si trova a fare i conti con le nuove responsabilità e le ansie che aggrovigliano una madre. Deve affacciarsi all’età adulta, ma non è che le venga così facile.

Poi c’è una svolta quando, per puro caso, incappa in Raffaello, ex compagno di liceo al quale chiede di parlare della strada percorsa da allora. Sarà solo il primo di una piccola schiera di persone che hanno incrociato la sua vita.

Ad ognuno pone la semplice domanda «Dimmi di te», poi via con la sua strepitosa capacità di ascolto. Ogni volta accende il registratore e si immerge nei racconti di vita altrui. Rintraccia la più bella della scuola, il più amato della classe, l’ex fidanzatino, il primo amore, il primo dolore e la compagna che sognava un futuro in grande.

Da ognuno di loro si fa raccontare la vita degli ultimi 20 anni; tra scelte, svolte, successi e delusioni. Se alla fine vogliamo estrapolare un grande significato di tutto, potrebbe essere che occorre restare più possibile fedeli alle proprie emozioni……

 

 

Tracy Rees “Fuga d’amore” -Neri Pozza- euro 20,00

Tracy Rees, scrittrice gallese, laureata a Cambridge, ha ambientato il suo ultimo romanzo nell’Inghilterra di fine Ottocento; esattamente nel 1897, anno in cui la Regina Vittoria avrebbe festeggiato il giubileo di diamante per i suoi 60 anni di regno. E come nel precedente successo “Giardino delle rose” ritorna l’analisi romanzata del ruolo della donna nell’epoca rigidamente vittoriana in cui l’osservanza delle regole sociali era fondamentale.

Protagonista è Rowena Blythe, ereditiera di una famiglia ricchissima; la più bella dell’alta società e ha già respinto parecchie proposte di matrimonio. Più che altro, si interroga su cosa vorrebbe fare del suo futuro, mentre la famiglia l’ha già tracciato: devota sposa di un uomo ricco e regina del focolare.

A scompigliare le carte è l’incontro con il giovane e squattrinato artista Bartek, ammantato del fascino bohémienne; assistente del pittore che i genitori avevano ingaggiato per farle un ritratto. Leggendo scoprirete la scelta di Rowena e le conseguenze.

 

 

Elisa B. Pasino “New York al femminile” III edizione -Morellini- euro 18,00

E’ la terza edizione aggiornata di New York al femminile”, guida (al di là dei soliti schemi) della giovane giornalista giramondo Elisa Pasino che nella Big Apple si è pure sposata anni fa. Una mappa aggiornata con gli ultimi cambiamenti in divenire della città dalle mille luci che non dorme mai.

Chiariamo subito che non è la solita guida verso le comuni mete turistiche, ma offre tante dritte in più e non scontate. Un tour “mano nella mano con l’autrice” sciorinato in oltre 200 pagine. E se avete in programma una viaggio nella Big Apple questo è il libro che dovreste avere. La Pasino, profonda conoscitrice di New York vi aiuta ancora prima della partenza; suggerendo quando è meglio andare e cosa mettere in valigia.

Tra le infinite dritte preziose, tanti angoli nascosti, la city map di distretti e quartieri, le varie stagioni e cosa possono offrire; da quella più fredda a quella più calda con le spiagge, i parchi e le piscine in cui trovare refrigerio. Insomma tanti indirizzi utili. Poi analizza anche la città come viene descritta nei libri e nelle serie tv.

Trovate mille indicazioni su dove dormire, mangiare, comprare, tra black Friday e calendari dei saldi, negozi e mercatini. Un ritratto a 360 gradi dell’unica, frastornante, poliedrica, immensamente glamour e affascinante New York.

 

 

In mostra a Torino: il clima è una scelta, salviamo il futuro

Arriva a Torino dal 26 novembre al 29 novembre 2024 la mostra “L’eredità della vita – il clima è una scelta, salviamo il futuro”, realizzata nell’ambito della campagna “Cambio io, cambia il mondo: pensare globalmente, cambiare interiormente, agire localmente” dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Consiglio regionale – Comitato Diritti Umani e Civili, è dedicata alla crisi climatica e alle azioni che ognuno può fare per affrontarla con speranza e ottimismo.

L’inaugurazione si svolgerà martedì 26 novembre alle ore 11.30 presso l’Urp di Palazzo Lascaris, via dell’Arsenale 14/G Torino.

La scuola va in azienda: 75 istituti in visita alle imprese del Piemonte

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La Regione assegna 75mila euro a 75 scuole statali e paritarie del primo ciclo, offrendo così l’opportunità concreta di visitare aziende piemontesi. Si è concluso con esito positivo il bando aperto a settembre per dare alle scuole supporti e risorse con l’obiettivo di ampliare i piani dell’offerta formativa. Ogni scuola che ha partecipato al bando riceverà mille euro, con cui potrà coprire i costi del trasferimento delle classi per raggiungere le aziende da visitare.

Offrire agli studenti e ai loro insegnanti la possibilità di recarsi nelle aziende significa metterli in grado di conoscere in modo diretto e concreto il mondo produttivo con i suoi attori: imprenditori e lavoratori.

Diverse sono le aziende che apriranno le porte dei loro stabilimenti alle scuole, rappresentative dei diversi settori che caratterizzano il tessuto industriale piemontese: dall’agroalimentare all’aerospazio, dall’automotive al tessile, dalla chimica all’ICT.

Il bando è alla sua seconda edizione e ha registrato lo scorso anno l’adesione di 45 scuole. Tra le aziende coinvolte: Lavazza, Biondustry Park Spa, Lauretana Spa, Aurora Srl, Sirena Spa, Birra Menabrea Spa.

L’edizione 2024-2025 ha visto un significativo incremento di scuole interessate all’iniziativa.

La scuola è occasione di conoscenza. Deve consentire ai nostri giovani di scoprire come il Made in Italy diventa tale, offrendo agli studenti occasioni concrete per comprendere come nascono i prodotti e le innovazioni che non possono che renderci orgogliosi. Con questa iniziativa vogliamo aprire una finestra diretta sul mondo produttivo, valorizzando il lavoro e l’impegno di imprenditori e lavoratori. Sono particolarmente soddisfatta di vedere che l’interesse delle scuole è in crescita, un segno che questa proposta risponde davvero ai bisogni di formazione e orientamento dei nostri ragazzi. Questo progetto rappresenta non solo un ponte tra scuola e impresa, ma anche un investimento sulla consapevolezza delle giovani generazioni, perché conoscano il potenziale del loro territorio e trovino l’ispirazione per costruire il loro futuro con fiducia” ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore all’Istruzione e Merito, Lavoro e Formazione della Regione Piemonte.

Il “Bobbio”  invitato dal dipartimento di spagnolo dell’Università di Torino

IL LINGUISTICO  UN CONVEGNO INTERNAZIONALE DI LETTERATURA SPAGNOLA

Aprirsi al mondo, mettere alla prova le proprie competenze è un importante obiettivo della scuola contemporanea. Con questo spirito la classe IV E del liceo linguistico ha partecipato al convegno internazionale dal titolo “Il mosaico della novella dalle origini al Barocco: traduzioni, riscritture e rielaborazioni tra Italia, Francia e Spagna”.

La conferenza che hanno ascoltato i ragazzi dal titolo “Cinzio entre Lope y Cervantes

L’argomento non era tra i più semplici o usuali della scuola: un autore del secondo Cinquecento italiano (Giambattista Giraldi Cinzio), poco conosciuto, ma fondamentale per ispirare con la propria novellistica autori stranieri; il relatore, ovviamente in lingua spagnola, uno dei più titolati in Italia e il maestro di molti docenti di lingua spagnola in Piemonte: l’emerito professore di Lingua e Letteratura spagnola Aldo Ruffinatto. I ragazzi hanno seguito con attenzione ed emozione, confusi in una folla di spettatori che andava da studenti dei corsi universiatari ai maggiori docenti di Ispanistica delle università del nord Italia.

«Sempre più spesso gli esperti si domandano cosa vuol dire insegnare, -ha aggiunto la D.S. Prof.ssa Claudia Torta- cosa imparare, quali metoi applicare per motivare sempre meglio e sempre di più le giovani generazioni di allievi. Arricchire il processo di apprendimento degli allievi di esperienze formative e orientative, di occasioni da ricordare che servano da stimolo per sostenere il percorso di studi, aprirsi al mondo e a un dialogo tra generazioni, iniziare a conoscere e a confrontarsi con le personalità che si potrebbero incontrare nel possibile proprio cammino universitario sono alcuni degli obiettivi della scuola contemporanea. Vi sono vari modi per perseguirli, uno di questi potrebbe essere cogliere l’occasione di partecipare a seminari e conferenze

«In accordo con la nostra dirigente scolastica, la prof.ssa Claudia Torta, abbiamo voluto cogliere questa occasione» dice la prof.ssa Loretta Fabbri «per far vivere agli studenti in anticipo le emozioni che regalerà loro la frequenza universitaria. La possibilità di ascoltare, di conoscere personalmente il prof. Ruffinatto e di parlare con lui anche dopo la relazione, ha significato anche comprendere, attraverso uno dei suoi protagonisti, il percorso di affermazione dell’Ispanismo in Italia anche contro una certa retorica stantia, banale e semplicistica. Vorrei aggiungere che per me è stata un’emozione fortissima essere lì insieme ai miei maestri (I Proff. Ruffinatto, Carrascón Garrido, Martín Morán, Cipolloni e la Prof.ssa Maria Rosso) e ai miei studenti… lasciatemi usare questo titolo: “Tre generazioni di ispanisti »

La foto finale segnala, in un clima disteso e quasi giocoso, il successo di questo incontro tra generazioni e culture diverse.

Nella foto: da sinistra a destra: Prof.ssa Maria Rosso, Prof. Aldo Ruffinatto, Prof.ssa Loretta Fabbri, gli studenti della 4E. Davanti sulla destra i Proff. Cipolloni e Martín Morán.

Rivoli contro la Violenza sulle Donne

25 Novembre – Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne
La Città di Rivoli ribadisce il suo impegno con iniziative di sensibilizzazione

In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, la Città di Rivoli si mobilita per dire un chiaro e deciso “NO” alla violenza di genere. L’Amministrazione comunale, insieme a enti e associazioni del territorio, ha organizzato una serie di eventi pensati per sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza, accendendo i riflettori su un fenomeno che necessita di costante attenzione.

Dal 21 novembre al 2 dicembre, il programma si articolerà in spettacoli teatrali, dibattiti, mostre e momenti di riflessione collettiva. Ogni evento sarà un’occasione per approfondire il tema della violenza di genere e per creare uno spazio di condivisione e consapevolezza.

Gli appuntamenti in programma:

  • 21 novembre, ore 21.00 – “Al di là delle parole”
    Spettacolo teatrale a cura della Compagnia Arcobaleno, regia di Osvaldo Saitta.
    (Cinema Teatro Don Bosco, Via Stupinigi 1 – Rivoli). Biglietti su liveticket 
  • 23 novembre, ore 21.00 – “In memoria di noi”
    Tratto da “Uomini” di Teresa Fessia, con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Musicale Città di Rivoli.
    (Auditorium Istituto Musicale, Via Capello 3 – Rivoli). Ingresso libero
  • I prossimi eventi:
  • 30 novembre, ore 16.00 – Dibattito “Contro la violenza ogni giorno”
    A seguire, inaugurazione della mostra “Donne vittime del potere mafioso”.
    (Centro D’Incontro Piazza Cervi, Piazza Fratelli Cervi – Rivoli)
  • 2 dicembre, ore 9.00-12.00 – “Le parole hanno un peso”
    Percorso educativo per le scuole sul tema della violenza.
    (Teatro Istituto Natta, Via XX Settembre 14/A – Rivoli). Evento dedicato alle scuole.


“Come Amministrazione, crediamo fermamente che ogni gesto, piccolo o grande, possa fare la differenza. – afferma 
l’Assessore alle Pari Opportunità, Dorotea Gribaldo – La violenza contro le donne non è solo un problema individuale, ma un’emergenza sociale che richiede il contributo di tutti. Invitiamo i cittadini a partecipare alle iniziative, perché è solo attraverso la consapevolezza e la solidarietà che possiamo costruire una società più giusta e rispettosa. Insieme possiamo andare oltre il silenzio e dare voce a chi non può essere ascoltato.”

Torino – Monza 1-1

Il Toro viene contestato dai tifosi dopo il pareggio per 1-1 all’Olimpico grande Torino contro il Monza. In soli quattro minuti nel secondo tempo al 14′ segna Masina per i granata e al 18′ arriva il pareggio con Djuric.

“We Run for Women”, oltre 1.700 partecipanti corrono contro la violenza sulle donne

Si è conclusa con una grande partecipazione la “We Run for Women”, l’evento podistico organizzato dalla Polizia di Stato, sostenuta dal Consiglio regionale, dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino, con il supporto tecnico del Cus Torino, che ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica sulla lotta contro la violenza sulle donne. Oltre 1.700 persone hanno preso parte alle corse di 5 km e 10 km, dimostrando un forte impegno collettivo nel contrastare il fenomeno dei femminicidi.

Il ricavato dell’evento sarà interamente devoluto al “Progetto S.O.S. – Sostegno Orfani Speciali” dei centri antiviolenza E.M.M.A. Onlus, confermando l’impegno concreto degli organizzatori nel supportare le vittime indirette della violenza di genere.

“Sono profondamente orgoglioso del grande successo ottenuto dall’iniziativa – ha commentato il presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco – questa manifestazione non è solo un evento sportivo, ma un simbolo della nostra comunità unita nella lotta contro i femminicidi e la violenza di genere. La grande partecipazione di cittadini, associazioni e istituzioni dimostra quanto il Piemonte sia sensibile a queste tematiche e sempre pronto a sostenere iniziative che promuovano il rispetto e la solidarietà.
Un ringraziamento speciale va alla Polizia di Stato, al Cus Torino e ai volontari per l’organizzazione impeccabile”.

Per la componente dell’ufficio di presidenza, Valentina Cera, è stata “una bella mattinata di corsa per portare l’attenzione sulla piaga sociale della violenza di genere che continua nel nostro Paese a mietere vittime. Le Istituzioni insieme in una indispensabile alleanza si devono impegnare per mettere in campo politiche di prevenzione, politiche di parità di genere perché il germe della violenza si annida in una società impari, che ancora discrimina le donne. Una società più giusta e più pari è condizione necessaria per lottare contro la violenza sulle donne e dobbiamo tutte e tutti essere a lavoro per costruirla. Difendiamo i nostri diritti perché ci vogliamo vive, ci vogliamo libere, siamo in cammino anzi siamo in corsa”.

Ufficio stampa crpiemonte

Poste, Nallo (SUE – IV): “Salvaguardia uffici postali, battaglia per la dignità e i diritti di tutti”

“Bene le dichiarazioni del Sindaco Lo Russo, che ha ribadito con fermezza l’importanza di mantenere aperti gli uffici postali a Torino, anche ricorrendo alle vie legali qualora Poste Italiane decidesse di proseguire con le chiusure. La sua posizione è un segnale chiaro verso le fasce più deboli”

Così la Consigliera regionale Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa).

Nallo ha inoltre voluto sottolineare il lavoro svolto sul territorio dal Consigliere di Circoscrizione 8, Roberto Passadori (IV), che si è attivato in modo concreto per difendere l’ufficio postale di Cavoretto: “In pochi giorni di mobilitazione abbiamo raccolto oltre 1000 firme di residenti che chiedono il mantenimento di questo presidio fondamentale. È evidente che la cittadinanza non intende accettare in silenzio questa decisione ingiusta”, ha dichiarato Passadori.

“Questa battaglia riguarda la dignità di tutti i cittadini e il diritto a un servizio pubblico essenziale che Poste Italiane, in quanto azienda a maggioranza pubblica, ha il dovere di garantire”, ha concluso Nallo.

I primi film in concorso del 42mo TFF. La vendetta cercata di “Nina”, i comunisti di “Europa Centrale”

Con i colori della Spagna, partecipa quest’anno al TFF la regista Andrea Jaurrieta, nata a Pamplona, oggi 38enne, già assistente di Pedro Almodòvar per “Julieta” e gran debutto in patria sei anni fa con “Ana de dìa”. Accompagna “Nina”, storia tutta al femminile di ricordi e di sospirata vendetta, storia di una donna che, dalla capitale dove vive ed è attrice di largo successo, torna nella città sul mare dove è cresciuta armata di un fucile a pompa nella borsa e di un unico obiettivo, quello di chiudere per sempre i conti con Pedro, scrittore di fama che ora tutti festeggiano e acclamano, l’uomo che ha approfittato di lei appena sedicenne. “Con il mio film voglio prima di tutto parlare di abusi e riflettere sui limiti del consenso. Un tema che attraversa le barriere culturali e colpisce tutte le società in modo trasversale. A mio avviso, c’è la necessità di affrontare questo tema da un punto di vista femminile diverso dal solito. Ovvero, non adottando la prospettiva della vittimizzazione ma affrontando la complessità psicologica e sociale che caratterizza questo tipo di relazione.” La vendetta è davvero l’unica via da scegliere? Nella scrittura di Jaurrieta e soprattutto negli sguardi di Patricia Lòpez Arnaiz, pronta a inseguire quel Darìo Grandinetti che fu già attore per Almodòvar in “Parla con lei”, c’è tutta la tragedia che ha segnato una vita, le sensazioni grame, l’infelicità di sé, il negarsi e la consapevolezza della scelta: ma ancora non s’avverte appieno, con i gesti e le parole e le azioni con cui è stato costruito giorno dopo giorno, il sopravvento su una ragazzina indifesa e troppo sognatrice, non si comprendono appieno le intenzioni e la concretezza della volontà della donna. Nelle note di regia, Jaurrieta corre ben oltre il fatto narrato, pone anticamente le radici della vicenda nella Nina e nel Trigorin di Cechov: un amaro retrogusto letterario e legittimo che altro non fa che convincerci, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto il mondo non sia cambiato affatto. E in questo “Nina” riacquista tutta la propria autorevolezza e la propria verità.

Gianluca Minucci è invece nato a Trieste, classe 1987, è laureato in storia e critica del cinema e filmologia alla Sapienza di Roma, proviene da spot pubblicitari e video musicali, insegna Storia e Letteratura italiana nella scuola pubblica, il suo “Europa Centrale”, scritto con Patrick Karlsen è il primo dei due film italiani in concorso. Il film è definito “un kammerspiel metafisico sulla lotta politica”, è ambientato, nell’aprile del ’40, all’interno di un viaggio in treno durante il quale una coppia di fede comunista dovrà portare a termine l’importante missione che le è stata affidata. C’è violenza (anche qui: i selezionatori, giovanissimi ci hanno avvertiti, è possibile che non riescano più a trovare una di quelle Commedie, intelligenti, costruite con spirito, dalla scrittura che ispira sorrisi tutti di testa, sull’orlo dell’allegria che possano mai trovare posto in un concorso?) psicologica e fisica, c’è la chiusura, quasi il soffocamento dentro gli angoli bui di quei vagoni, ci sono passioni e sospetti, la paura circola tra tutti dal momento che tutti non conoscono bene chi sia l’altro, ci sono passati che riaffiorano e identità che si sovrappongono o si sfaldano. C’è la divisione insuperabile, ci sono i comunisti e i fascisti, i fuoriusciti in quella parte del Novecento, c’è chi fa il doppio gioco (ma è vero, o non è vero?), c’è “un dramma profondamente umano” ci dicono ma che non riusciamo davvero a vedere nei racconti frantumati dei personaggi, c’è una storia di spionaggio “dalla regia espressionista” che non riusciamo davvero a vedere. Vediamo eccessi a non finire, un grottesco fuori luogo, un thriller che alla fine non sa ricomporre le proprie carte, una carneficina finale che nella sua disperazione sa persino di ridicolo, una recitazione esagitata e alla fine inconcludente che finisce col coinvolgere malamente due attori come Paolo Pierobon e Tommaso Ragno, una regia che con la asprezza e la spregiudicatezza del racconto, con le immagini strane e sghembe, con certi primi piani che non sai se di terrore o d’effetto sfacciato, con i particolari inaspettati, con le forzature, con le tante giravolte che finiscono con l’essere la bandiera della non chiarezza, rende un cattivo servizio a una storia che doveva essere trattata in tutt’altro modo. E il pensiero corre a un certo Bertolucci, al suo protagonista malato di “conformismo”, all’epoca narrata che collima con quella di “Europa”, alla violenza e a ogni ricordo che erano morbidamente narrati. E che ancora restano nella memoria.

Elio Rabbione

Nelle immagini, Patricia Lòpez Arnaiz interprete di “Nina” e Paolo Pierobon in un momento di “Europa Centrale”.