ilTorinese

Un natale “made in Piemonte”

La Regione si è immersa nelle atmosfere natalizie, presentando un cartellone di eventi dedicati al Natale nel più autentico spirito “made in Piemonte” .

Per più di un mese, da dicembre all’Epifania, il Piemonte è animato da un variegato programma di iniziative che attingono alle tradizioni legate al Natale.

Il contributo essenziale alla realizzazione del calendario è costituito dalle iniziative dei Comuni, insieme con i diversi soggetti pubblici e privati che hanno aderito all’invito di Vittoria Poggio, assessore regionale alla Cultura, al Turismo e al Commercio. Rivolto a tutte le realtà locali con la richiesta di segnalare “cosa fare” durante il periodo natalizio nei rispettivi territori, ha permesso di raccogliere un’ampia varietà di proposte.

Dai capoluoghi alle cittadine collinari, dai centri affacciati sui laghi e sulle pianure a risaia fino ai borghi alpini, il Piemonte si veste a festa per allietare tutti con un programma di eventi coinvolgenti, fatto di mercatini e installazioni luminose, intrattenimenti musicali, alberi di Natale giganti ed evoluzioni sul ghiaccio in piste addobbate a festa, mostre e concerti.

E la tradizione del presepe si rinnova con allestimenti meccanici e presepi viventi, scene in formato gigante e Natività sull’acqua fino a composizioni più elaborate e curiose. Inoltre, tante occasioni di incontro nella cornice aulica di alcune delle magnifiche Residenze Reali Sabaude, patrimonio mondiale UNESCO, già di per sé affascinanti evocatrici di atmosfere magiche

È un palinsesto anche ricco di occasioni gourmet: dai caffè storici ai punti golosi dei mercatini che animano le piazze, sono tante le leccornie natalizie tipiche della tradizione.

“Il nostro territorio è ricco di grandi tradizioni, fra le quali indubbiamente ricoprono un ruolo di rilievo quelle legate al periodo natalizio. Tra suggestivi mercatini, allestimenti di pregio e design, appuntamenti musicali e teatrali dedicati al tema del Natale, antiche rappresentazioni (come la tradizione del Gelindo che un po’ ovunque, nel nostro territorio, ci richiama a una forte autenticità), il Natale in Piemonte si presenta come un momento intenso, ricco di una offerta variegata e di altissima qualità, che non fa altro che porre ancora più in risalto il vasto patrimonio culturale, artistico, storico e paesaggistico di cui disponiamo – rileva l’assessore Poggio – Ecco perché ho ritenuto non solo opportuno, ma doveroso, svolgere un ruolo che credo competa pienamente alla Regione: quello di raccordo, soprattutto in chiave comunicativa, di ciò che di bello e prezioso accade in Piemonte, così da essere cassa di risonanza per territori e comunità. Abbiamo iniziato da questo Natale, ma proseguiremo con analogo modus operandi anche per tutti gli altri periodi rilevanti dell’anno: penso, ad esempio, alla stagione del Carnevale, alle rievocazioni storiche, alle tradizioni per Pasqua e a tutto quanto potrà essere raccontato in modo unitario e sinergico, affinché i territori si arricchiscano l’un l’altro, beneficiando di una comunicazione integrata che non può far altro che accrescere le potenzialità attrattive della nostra regione”.

L’attività di raccolta e organizzazione degli eventi è stata curata da VisitPiemonte – Regional Marketing and Promotion, (la società in-house di Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte per la valorizzazione agroalimentare e turistica del territorio), che si è, inoltre, occupata della realizzazione di un’apposita sezione sul sito di promozione turistica: www.visitpiemonte.com, corredata di tutte le informazioni utili e del programma completo.

Tre nuove Bandiere arancioni in Piemonte

Assegnate dal Touring Club Italiano. Premiate le località di Limone Piemonte (CN), Moncalvo (AT) e Usseglio(TO)

Si è conclusa nei giorni scorsi  in Regione, con l’assegnazione della Bandiera arancione ai Comuni di Limone Piemonte (CN), Moncalvo (AT) Usseglio(TO) la VII edizione di Bandiere arancioni in Piemonte, realizzata dal Touring Club Italiano con la Regione Piemonte.

Diventano così 12 le località certificate in provincia di Cuneo, 2 nell’astigiano e 5 nel torinese. In totale sale a 34 il numero di Bandiere arancioni Touring in Piemonte, che rafforza sempre più la sua posizione come seconda regione più “arancione” d’Italia.

 “Questo riconoscimento – dichiara Vittoria Poggio, assessore alla Cultura al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte – mette in evidenza anche in questa edizione quanto il Piemonte sia ricco di un importante patrimonio culturale, architettonico ed enogastronomico che non si limita ai circuiti turistici tradizionali, ma coinvolge anche i borghi diffusi su tutto il territorio. Una caratteristica questa che è un punto di forza della nostra regione ed è il risultato dell’importante lavoro di valorizzazione fatto fino ad oggi, a cui le Bandiere arancioni del Touring Club Italiano contribuiscono con il loro storico valore di marchio di qualità”.

Tra le tante attività a favore del patrimonio culturale e storico italiano, il Touring dal 1998 seleziona, certifica e promuove con la Bandiera arancione i borghi eccellenti (con meno di 15.000 abitanti). L’iniziativa si sviluppa coerentemente con la natura e la storia del Touring, in linea con tutte le sue iniziative volte a promuovere uno sviluppo turistico sostenibile, dove la tutela del territorio e del patrimonio è connessa all’autenticità dell’esperienza di viaggio. La Bandiera arancione, marchio di qualità turistico-ambientale, è pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita ed è assegnata alle località che godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, e che offrono al turista un’accoglienza di qualità.

La partnership con Regione Piemonte è ormai consolidata e frutto di una collaborazione che dal 2006 ha non solo certificato con la Bandiera arancione l’eccellenza piemontese, ma ha anche innalzato notevolmente i livelli qualitativi dell’offerta turistica in tutto il territorio regionale, grazie al miglioramento costante che Touring ha stimolato nelle piccole realtà” – afferma Liliana Pittarello, consigliera del Touring Club Italiano.

 Per maggiori informazioni sull’iniziativa e per l’elenco completo delle località Bandiera arancione: www.bandierearancioni.it.

TUFFI Trofeo di Natale, la stagione  inizia a Bolzano

Evento tradizionale del mese di dicembre, primo appuntamento nel calendario nazionale dei tuffi, il Trofeo di Natale si sta svolgendo alla piscina Karl Dibiasi di Bolzano da venerdì 13 a domenica 15 dicembre.
Molto elevato, come sempre, il livello tecnico della manifestazione, che vedrà impegnati tutti i migliori specialisti azzurri e tanti giovani provenienti da varie zone del nostro paese, divisi nelle categorie Ragazzi, Junior e Senior. Si gareggia quindi per una medaglia importante, ma anche in vista delle competizioni internazionali della stagione, dal momento che il Trofeo di Natale è valido come prima prova di selezione per I’8 Nazioni giovanile, per gli Europei Junior e i Mondiali Giovanili.

Sui trampolini e sulle piattaforme di Bolzano saranno presenti le due società piemontesi Blu 2006 Torino e Torino Tuffi, complessivamente rappresentate da 7 atleti impegnati in più prove. Tra loro Eduard Timbretti Gugiu e Matilde Borello, entrambi classe 2002 e categoria Junior, finalisti agli ultimi Campionati Italiani Assoluti Estivi e medagliati agli Assoluti Indoor disputati a Torino nell’ultimo week end di marzo. Per Eduard Timbretti sono inoltre da ricordare le tre medaglie – di cui un oro – conquistate ai Campionati Italiani di Categoria di luglio. Al Trofeo di Natale dei prossimi giorni Eduard disputerà tutte le prove del programma, mentre Matilde gareggerà dal trampolino 1 e 3 metri.

L’articolo completo, con il programma del Trofeo di Natale, a questo link

Regione: autonomia differenziata, da martedì la discussione

Da martedì sarà l’Aula di Palazzo Lascaris a occuparsi della proposta di deliberazione sulla richiesta di autonomia differenziata con cui il Piemonte andrà al confronto con il governo, in modo che il provvedimento venga licenziato dal Consiglio regionale entro natale. E’ l’accordo tra maggioranza e minoranza, confermato anche nell’incontro politico avvenuto nei giorni scorsi tra il presidente della Giunta Alberto Cirio e i consiglieri della prima Commissione, in cui si è anche discusso del merito degli emendamenti presentati, oltre una settantina.

Nel suo successivo intervento nella Commissione presieduta da Carlo Riva VercellottiCirio ha parlato di “un confronto improntato al buon senso. Rivendico l’aver deciso di incardinarci su un lavoro già fatto, visto che un pezzo di strada era già stato percorso dalla precedente amministrazione. Ma allo stesso tempo era fondamentale per noi implementarlo, perché l’approccio fino ad allora era stato troppo timido. Per questo è stato importante il gruppo di lavoro, che ha portato a risultati utili in tempi brevi. Una parte degli emendamenti della minoranza sono stati accettati”, ha aggiunto il presidente della Regione, “non escludo che possa avvenire anche per altri emendamenti nei prossimi giorni”.

Il presidente ha ringraziato il M5s per l’emendamento sul benessere animale e ha voluto sottolineare che l’autonomia differenziata vuole comunque garantire “l’unità giuridica ed economica del paese e i livelli essenziali delle prestazioni erogate ai cittadini”. “Se l’autonomia che chiediamo fosse già attiva, di fronte ai recenti eventi calamitosi avremmo potuto intervenire subito con le necessarie azioni sul territorio”, ha aggiunto.

Per Alberto Preioni (Lega) “l’autonomia è un percorso lungo e complesso, ma più si avvicinano i centri di potere ai cittadini e maggiore è l’efficienza, la trasparenza, il controllo. Questo è un dato che viene confermato dalla realtà. Lavoriamo tutti per portare davanti al ministro Boccia una proposta seria e utile per la nostra regione”.

Nel dibattito Pd e M5s hanno ribadito la disponibilità a concludere lunedì i lavori di Commissione, anche ritirando parte o tutti gli emendamenti per poi ripresentarli in aula. A dividere maggioranza e minoranza è soprattutto il tema della scuola, con le funzioni che il documento chiede che vengano trasferite alla Regione sul reclutamento degli insegnanti.

Domenico Ravetti (Pd) ha ricordato che “l’autonomia differenziata è utile, il Piemonte ha bisogno di strumenti e azioni specifici, come per il dissesto idrogeologico, i trasporti o le reti di collegamento. Ma ci sono parti della proposta della maggioranza che non ci convincono, sulla scuola abbiamo posizioni diverse: non vediamo come il problema dei vuoti negli organici del personale possa essere risolto con un reclutamento regionale, in presenza di una normativa anche contrattuale nazionale che lo regola”.

Francesca Frediani (M5s) ha ribadito il ruolo del suo gruppo: “Abbiamo affrontato il tema con serietà e approfondimento, senza pregiudizi. Ad esempio, siamo favorevoli a ciò che aiuta a valorizzare i nostri beni artistici e culturali. Ma non nascondiamo la nostra forte contrarietà sul tema della scuola, non vogliamo mettere in discussione un elemento fondante del nostro Paese”.

A loro ha risposto Riccardo Lanzo (Lega): “La proposta è aperta, non abbiamo problemi a rivederla per migliorarla, ma sul tema dell’istruzione la nostra posizione resta quella: vogliamo il reclutamento su base regionale per renderlo più efficiente, penso si possa fare senza dimenticare il quadro normativo nazionale, vogliamo risolvere un problema.“

Rapina farmacia ma viene preso a bottigliate da un pensionato

L’esito della rapina è stato certamente inaspettato per il rapinatore, mai avrebbe
pensato che il suo intento criminale finisse in quel modo.
Mercoledì pomeriggio, poco dopo le 16, l’uomo, un italiano di 45 anni, con diversi
precedenti di polizia a carico, a volto coperto, entra in una farmacia di corso Traiano.
Armato di coltello, minaccia il personale dell’esercizio e i clienti presenti, intimando a
questi ultimi di non muoversi. Si fa consegnare denaro contante da una dipendente,
più di 1000 euro, e si dirige verso l’uscita. Qui, però, per il rapinatore, le cose
prendono una piega inaspettata: prima di uscire, un cliente, un pensionato, lo
colpisce con una bottiglia, inoltre, fuggendo, sull’uscio della farmacia si ritrova
difronte gli agenti del Commissariato Mirafiori nel frattempo interventi.
L’uomo prova a darsi alla fuga ma viene immediatamente fermato e disarmato.
Mentre disarma il reo, uno degli agente intervenuti si ferisce lievemente ad una
mano con il coltello impugnato dal rapinatore. Il poliziotto sarà poi giudicato
guaribile in tre giorni.
Alla luce dei fatti, l’uomo è stato arrestato per rapina e lesioni a Pubblico Ufficiale.

Popolare di Bari, Ruffino (FI): “Spettacolo deplorevole”

È uno spettacolo deplorevole quello sulla Banca Popolare di Bari mandato in scena da governo e maggioranza nelle ultime 24 ore. Deplorevole e insieme drammatico perché conferma il livello di irresponsabilità a cui si spingono le forze di maggioranza pronte a imbastire il gioco dello scaricabarile quando in ballo sono i risparmi di decine di migliaia di italiani.

Matteo Renzi cerca la sua vendetta contro i grillini, che lo crocifissero ai tempi della vicenda Banca Etruria. Il ministro degli Esteri Di Maio si improvvisa alter ego di Roberto Gualtieri e chiede la nazionalizzazione della Popolare di Bari come contropartita dell’impegno finanziario dello Stato. Due prese di posizioni frutto di uno spirito di ripicca indegno di chi deve governare la settima potenza industriale al mondo. Il presidente Conte si sbrighi prima che venga giù tutto: il salvataggio della banca pugliese è interesse dell’Italia e non solo dei pugliesi. Un suggerimento a chi strepita ancora contro il Mes: quel meccanismo contiene un Fondo di risoluzione per le crisi bancarie. Banche in difficoltà, come si vede, non sono solo tedesche o francesi. Meglio per tutti e per l’Italia se la politica torna a toni più riflessivi e misurati.

 

Daniela Ruffino deputata di Forza Italia

Delitto del suk: 12 anni all’omicida. La rabbia dei familiari della vittima

Lo Stato italiano ci ha gettato nella disperazione un’altra volta. La Giustizia è un sogno lontano”

LA CASSAZIONE CONFERMA LA PENA  PER L’ASSASSINO DI MAURIZIO GUGLIOTTA

Lo Stato italiano ci ha gettato nella disperazione un’altra volta. La Giustizia è un sogno lontano”. E’ profondamente delusa, amareggiata e ferita Carmela Caruso dopo aver visto svanire anche l’ultima speranza di una condanna un po’ più consona per l’assassino di suo marito, Maurizio Gugliotta. Venerdì 13 dicembre 2019, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto dal Pubblico Ministero della Procura di Torino, dott. Gianfranco Colace, titolare del procedimento penale per l’omicidio del Suk avvenuto il 15 ottobre 2017, contro la sentenza di primo grado emessa il 20 marzo 2019 dal giudice del Tribunale torinese, dott. Stefano Vitelli, confermando la condanna a soli 12 anni per il profugo nigeriano di 27 anni Khalid De Greata, colui che ha accoltellato a morte il 51enne operaio di settimo Torinese e ferito l’amico che lo aveva accompagnato quel giorno al mercato del libero scambio.

Una pena lieve su cui ha pesato la seminfermità mentale riconosciuta all’imputato da due perizie psichiatriche e sulla base della quale è stata esclusa l’aggravante dei futili motivi: l’improvvisa aggressione coltello in pugno da parte del rifugiato nei confronti dei due amici, di cui neanche il superstite ha saputo fornire una spiegazione (il killer ha dichiarato di essersi sentito “offeso”), è stata in pratica attribuita alla patologia paranoide da cui sarebbe affetto De Greata. Il giudice ha applicato il massimo della pena prevista per l’omicidio non aggravato, 24 anni, sottratto il massimo previsto per la seminfermità, ossia un terzo, otto anni, ne ha aggiunti due per il tentato omicidio, arrivando a 18, e ha ridotto tutto di un terzo per lo sconto di pena determinato dalla scelta del rito abbreviato: risultato, 12 anni. Un verdetto apparso del tutto inadeguato alla gravità del crimine commesso che aveva destato la dura reazione in aula dei familiari di Gugliotta, i quali si aspettavano ben di più, e a poco è valso a lenire il loro dolore il fatto che, finita di scontare la sua condanna, l’imputato sarà sottoposto ad altri tre anni di misura di sicurezza in una struttura psichiatrica, da cui potrà uscire solo se e quando non sarà più ritenuto socialmente pericoloso. Così come la provvisionale di 150mila euro stabilita dal giudice per la moglie e per ciascuno dei tre figli come risarcimento: il killer è nullatenente.

Ma anche il Pm è rimasto molto perplesso e in aprile ha depositato ricorso per Cassazione contestando alcuni vizi della sentenza, in particolare laddove si escludeva l’aggravante dei futili motivi, e chiedendo pertanto alla Suprema Corte di annullarla nelle parti censurate con rinvio al Gup di Torino per un nuovo giudizio.

La vedova Gugliotta in fondo ci sperava, tanto che VENERDì, data in cui è stata fissata l’udienza, si è voluta recare a Roma per assistervi di persona. Ma nel pomeriggio è arrivata la notizia del non accoglimento del ricorso e la donna è comprensibilmente ripiombata nello sconforto. “Ho sentito il Pm che ripeteva che l’essere malati di mente non è una giustificazione per uccidere una persona e il difensore dell’assassino di mio marito che invece insisteva sulla seminfermità mentale e sulle due perizie, come nel processo di primo grado. Speravo davvero che qualcosa potesse cambiare, invece resterà tutto come prima – commenta amaro la signora Caruso che è stata assistita da Studio3A, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini – Sono profondamente amareggiata, delusa dallo Stato italiano, pensavo che avrebbe fatto di più per noi. Qualche anno in più di reclusione non ci avrebbero restituito mio marito, ma sarebbe stato un segnale importante per me e per i miei figli. E invece questo Stato ci ha rigettato nella disperazione: l’assassino se la caverà con 12 anni, niente. Io mio marito l’ho perso per sempre. Non è giusto, non lo accetteremo mai”.

Ancora più duro il commento del maggiore del tre figli della vittima, Daniele: “Orgoglioso di essere italiano? Mi dispiace ma con oggi il mio orgoglio è morto. Sono sempre più disgustato da questo Paese, da questo sistema. La giustizia in Italia è un sogno lontano”.

 

Nicola De Rossi / Studio 3A

Ryanair, parte la nuova rotta Torino-Bristol

Prende il via oggi la nuova rotta di Ryanair da Torino per Bristol, in Gran Bretagna. Il nuovo collegamento sarà servito dalla compagnia aerea irlandese su base settimanale, con operatività tutti i sabati fino al 28 marzo 2020.

La partenza del volo da Bristol è programmata alle 15:15 con arrivo a Torino alle 18:10; la ripartenza verso la Gran Bretagna è prevista alle 18:35 con arrivo a Bristol alle 19:30 (ora locale).

La nuova rotta è stata pensata principalmente in ottica incoming, per servire il traffico degli sciatori che scelgono le Alpi del Nord-Ovest italiano per trascorrere le loro settimane bianche e promuove Torino come destinazione ideale per gli sport invernali per i visitatori provenienti dal Regno Unito.

Al contempo, il volo Torino-Bristol permette ai viaggiatori piemontesi di visitare la destinazione britannica, designata dall’Unesco nel 2017 come Città del Film. Meta ricca di cultura e in cui si svolgono 11 Festival cinematografici ogni anno, Bristol è anche la porta d’accesso all’Inghilterra sudoccidentale, dove si trovano destinazioni turistiche di primaria importanza come la città di Bath.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport ha dichiarato: “Il collegamento da Bristol ha una forte valenza incoming: il nuovo volo va infatti incontro alle esigenze di viaggio dei visitatori britannici, che scelgono sempre di più le località sciistiche italiane per le proprie vacanze invernali e la nostra vocazione di Aeroporto della neve, per la vicinanza con impianti di risalita di primo livello, soddisfa di certo questo tipo di domanda”.

Chiara Ravara, Head of Sales and Marketing di Ryanair ha dichiarato: “Ryanair è lieta di annunciare la nuova rotta che collegherà Torino con l’aeroporto di Bristol, nel Regno Unito, e che opererà con una frequenza settimanale, nell’ambito dell’operativo invernale 2019-2020 da Torino. I viaggiatori in partenza da Torino possono ora prenotare un volo per Bristol fino a marzo 2020. Inoltre, il nostro investimento in questa nuova rotta contribuirà a posizionare Torino come meta perfetta per i viaggiatori in partenza dal Regno Unito – oltre a promuovere la regione Piemonte come destinazione sciistica ideale, con centinaia di km di piste”.

Giocavano alla guerra al Parco Colonnetti: denunciati due giovani

Nella notte di ieri, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Torino Mirafiori hanno denunciato due 19enni italiani per porto abusivo di armi o oggetti atti a offendere.
Durante un controllo straordinario nei parchi cittadini, i militari sono stati insospettiti dallo scintillio di torce accese in un’area interna del parco Colonnetti; nascosti da fitta boscaglia, due giovani erano intenti ad armeggiare con un affusto che riponevano in tutta fretta nel portabagagli di una macchina non appena hanno avvistato i carabinieri. Intimatogli di fermarsi e mettere le mani in alto e ben visibili, i Carabinieri hanno proceduto al controllo e alla perquisizione personale dei giovani e della loro auto. Sequestrati una carabina ad aria compressa munita di ottica di precisione, una pistola ad aria compressa riproducente una Glock 9×21, una busta contenente n. 3 scatole di pallini in metallo Calibro 4,5 e 12 bombolette contenenti CO2 per la ricarica.
Oltre al kit completo per “sparare” pallini in metallo, occultata dietro un albero vicino al veicolo, era stata nascosta anche un’ulteriore custodia in pelle, all’interno della quale i carabinieri hanno trovato un’altra carabina ad aria compressa con relativa ottica di precisione. In tasca dei ragazzi, i carabinieri hanno una modica quantità di marijuana.
Inutili le giustificazioni addotte dai due soldati per gioco, i quali tentavano di allontanare ogni sospetto riferendo di essersi isolati solo per verificare la funzionalità delle ottiche di precisione in ambiente notturno, sottacendo di aver potenzialmente destato anche molto timore in chi si fosse trovato a passare di notte nel parco, atteso che le armi ad aria compressa risultano del tutto simili a quelle reali.
Pur se gli accertamenti qualitativi effettuati hanno consentito di stabilire la bassa capacità lesiva degli strumenti, aventi una forza di lancio inferiore ai 7,5 Joule, non è esclusa la circostanza che le armi siano state effettivamente impiegate per esplodere tra la vegetazione dei pallini in metallo, pur nella disponibilità delle due persone.
Pertanto le armi, le ricariche e i pallini in metallo sono stati sequestrati in attesa delle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria, innanzi alla quale i due giovani dovranno rispondere di porto di oggetti atti ad offendere in concorso.

Giovane di 23 anni muore investito. Arrestato conducente positivo all’alcoltest

Attorno alle 3 di questa mattina a Buriasco (TO), lungo la SP129, una Fiat Grande Punto condotta da un uomo di 41 anni di Cardè (CN), ingegnere, ha investito due ragazzi che stavano camminando a piedi a bordo strada insieme ad altri tre coetanei. Dei ragazzi investiti, uno di 23 anni, celibe, commerciante, è deceduto sul posto a causa dell’urto, mentre il secondo di 21 anni, anch’egli di Pancalieri, non ha riportato lesioni evidenti ed è stato condotto presso l’ospedale di Pinerolo per accertamenti, non in pericolo di vita. Il conducente del veicolo è risultato positivo all’esame etilometrico ed è stato arrestato da militari Stazione Luserna San Giovanni, intervenuti sul posto, con l’accusa di omicidio stradale.