ilTorinese

L’informazione, i quotidiani e la loro crisi

Parole rosse  di Roberto Placido

La crisi dei quotidiani è nota da tempo ed è, con situazioni diverse, internazionale e riguarda tutta la carta stampata. Testate storiche fino a qualche anno fa diffusissime, sia mensili che settimanali, hanno chiuso o sono costrette ad uscire ed essere vendute “forzosamente” allegate ad un quotidiano.

Le nuove tecnologie, l’avvento del digitale con la nascita di tanti quotidiani online, compreso il Torinese, ed il ritardo clamoroso degli editori italiani hanno fatto il resto. Una delle cause, non penso la meno importante ma certamente la meno citata, riguarda la qualità ed il “modello” di informazione dei nostri principali quotidiani nazionali. Per anni abbiamo sostenuto, con qualche ragione, il livello qualitativo alto dei nostri giornali quotidiani specialmente quando il paragone era con i “tabloid” popolari inglesi. Ma in Inghilterra è chiaro che i “tabloid” sono scandalistici. Negli ultimi anni la nuova veste editoriale, di quasi tutti i quotidiani italiani, ed il loro formato “tabloid” hanno coinciso con un abbassamento del livello qualitativo. L’ultimo caso riguarda un argomento di vero pettegolezzo o “gossip” che dir si voglia. Alcuni giorni fa, nella trasmissione televisiva Otto e mezzo la conduttrice Lilli Gruber al suo ospite, la deputata ed ex ministro Maria Elena Boschi (Italia Viva), ha chiesto, in chiusura, della sua storia d’amore, riportata in prima pagina dal settimanale di “gossip” Chi, finita da poco. Risposte dell’on. Boschi, battute e sorrisi degli altri due ospiti, Massimo Giletti e Massimo Giannini.

La cosa singolare che su una questione così personale il giorno dopo, anche altri, ma soprattutto i due principali quotidiani italiani hanno ripreso la notizia con grande spazio. Cosi anche per il matrimonio tra la parlamentare Lia Quartapelle (Partito Democratico) e l’ex ministro della prima repubblica Claudio Martelli (Partito Socialista Italiano), “delfino” di Bettino Craxi, ricordato in questi giorni dal film Hammamet del regista Gianni Amelio ed interpretato magistralmente da Pierfrancesco Favino. Per non dimenticare incontri al vertice tra capi di stato e di governo dove ampio spazio viene riportato ai vestiti delle loro mogli, alla lista dei vini e delle vivande dei pranzi e cene invece di parlare degli argomenti trattati e delle decisioni che possono modificare la condizione della vita di milioni di persone e di interi paesi. Tutte notizie che una volta erano esclusiva dei settimanali come Chi, Visto, Vip ed altri. Solo le principali di loro, quelle più clamorose, arrivavano al grande pubblico, la maggior parte  riempivano i settimanali accatastati sui tavolini di parrucchiere ed estetiste. Fino a quando i quotidiani non riprenderanno la loro funzione vera e completa e gli editori non affronteranno veramente la rivoluzione digitale la loro crisi resterà e per alcuni, purtroppo, sarà irreversibile.

Coppia di anziani investiti sulle strisce, lei muore dopo una settimana

Cronache dal Piemonte / IL MARITO E’ ANCORA ALL’OSPEDALE

E’ successo a Novi a S. Stefano: la Procura indaga l’investitore per omicidio e lesioni stradali gravi e per omissione di soccorso. Effettuata l’autopsia. Mercoledì i funerali

 

Riceviamo e pubblichiamo dallo studio legale 3A

Coppia di ultraottantenni travolta sulle strisce pedonali appena fuori dalla chiesa dalla vettura di un altro anziano, che per di più non si è fermato: la donna, Maria Verdina Salis87 anni, è spirata dopo una settimana di agonia per i fatali politraumi riportati; il marito, Marino Della Chiesa, 91 anni, è ancora ricoverato all’ospedale. I familiari della vittima sono assistiti da Studio3A.

Il gravissimo fatto di cronaca si è verificato a Novi Ligure, (Alessandria), nel tardo pomeriggio del giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre 2019, attorno alle 18. I due coniugi erano appena usciti dalla messa nella chiesa di Sant’Antonio, a un isolato di distanza dalla loro abitazione, e stavano rincasando quando, attraversando viale della Rimembranza, regolarmente sulle strisce pedonali, sono stati falciati dall’auto condotta da M. G. C., 84 anni, pure lui di Novi Ligure, che però non si è fermato a prestare soccorso ai due pedoni, lasciandoli al loro destino: all’automobilista si è potuto dare un nome solo in un secondo tempo. Sull’incidente procedono i carabinieri della locale stazione, che hanno subito visionato le immagini delle telecamere posizionate nella zona.

I due anziani sono stati trasportati in gravi condizioni all’ospedale cittadino, dove però, purtroppo, la signora Maria Verdina non ce l’ha fatta: è deceduta il 2 gennaio. Il marito per fortuna è fuori pericolo, ma ha riportato traumi pesanti, anche in ragione dell’età molto avanzata, tra cui la frattura di alcune costole che gli hanno causato, come complicazione, una brutta polmonite: è tuttora ricoverato nel reparto di Medicina dell’ospedale di Chivasso, dove risiede uno dei figli della coppia, che in questo modo può assisterlo meglio.

La Procura di Alessandria, per il tramite del Pubblico Ministero, dott. Andrea Trucano, ha aperto un procedimento penale a carico dell’investitore per i gravi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali gravi, entrambi con l’aggravante della fuga, e di omissione di soccorso e ha disposto l’autopsia sulla salma della vittima, nominando quale proprio consulente tecnico d’ufficio la dott.ssa Silvia Visonà, della sezione di Medicina Legale e Scienze Forensi dell’Università di Pavia: l’incarico è stato conferito venerdì 17 gennaio 2020 presso gli uffici di corso Crimea e l’esame è stato effettuato subito dopo all’ospedale di Novi Ligure.

familiari della vittima, sconvolti dalla tragedia, per fare piena luce sull’incidente, essere assistiti e ottenere giustizia, attraverso il consulente personale dott. Giancarlo Bertolone, si sono affidati a Studio 3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che si è subito attivato per recuperare tutta la documentazione relativa al tragico sinistro e ha messo a disposizione come consulente medico legale di parte per partecipare alle operazioni peritali la dott.ssa Elena Azzalini, di Milano.

Oggi, lunedì 20 gennaio 2020, è arrivato il nulla osta e i congiunti della vittima hanno finalmente potuto fissare la data dei funerali, che saranno celebrati mercoledì 22 gennaio, alle ore 15.30, nella stessa chiesa della parrocchia di Sant’Antonio da dove Maria Verdina Salis era appena uscita prima del tragico investimento e dove da anni, con il marito, era impegnata nel coro che anima le funzioni: martedì alle 19 sarà anche recitato il rosario.

Originaria di Alghero, in Sardegna, come il marito, la signora Salis risiedeva da quasi sessant’anni, dal 1962, a Novi Ligure, dove si era trasferita con il consorte, dipendente dell’allora Italsider. Ha fatto per tutta la vita la casalinga prendendosi cura del marito e dei due figli e, come detto, era molto conosciuta e ben voluta tra la comunità anche per il suo impegno in parrocchia. “Una moglie e una madre molto premurosa e amorevole e una persona gioviale” la piange il figlio Luigi. Oltre al marito Marino Della Chiesa e al figlio LuigiMaria Verdina Salis lascia un altro figlio, Marco. Dopo le esequie sarà tumulata nel cimitero di Novi.

 Nicola De Rossi

Juve, Sarri: “Dovevamo chiudere prima la partita”

Juventus-Parma 2-1

Dice a Sky Sport il tecnico bianconero Maurizio Sarri: “abbiamo fatto una partita meno pulita del solito, con la responsabilità di non averla chiusa pur avendone tante possibilità. E si finisce per soffrire negli ultimi 5 minuti, anche perchè abbiamo giocato contro una squadra fisica e in salute. Dopo il 2-1 volevo mandare un messaggio alla squadra, bisognava chiuderla perchè potevano esserci dei problemi nel finale di partita e non l’abbiamo fatto. Poi abbiamo cercato di riequilibrare un po’ con Douglas Costa. Le partite con la Lazio le abbiamo sbagliate, è una squadra forte, ma ci abbiamo messo anche del nostro. Sono state due parentesi perchè poi la squadra è in crescita.”

L’isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità librarie. A cura di Laura Goria

Claudia Casanova “Storia di un fiore”   -Feltrinelli- euro 15,00

Quando si ha una passione profonda si maneggiaun’arma in più per difendersi dai duri colpi inferti dalla vita. Sicuramente l’amore viscerale per la botanica è l’ancora di salvezza della protagonista, la giovane Alba. Sfondo del romanzo è la Spagna di fine 800, nella splendida tenuta di campagna della famiglia Ruiz de Peñafiel, la Solariega, dove trascorrono le vacanze le sorelle Alba e Luisa. Dalla madre Mercedes hanno ereditato l’amore per la natura. Le ha cresciute incoraggiandole a trovare una loro strada nel mondo, anziché perdersi nei futili interessi delle loro coetanee.

Tra le mura domestiche vige l’idea che una donna possa avere un ruolo diverso dalla consueta “ama de casa” dedita solo a marito e figli. Alba e Luisa sono moderne e coraggiose; trascorrono le giornate nei campi dove cercano, osservano, raccolgono, catalogano e disegnano gli oggetti del loro amore. Alba, la maggiore, va alla ricerca di fiori, steli, foglie, semi e qualsiasi meraviglia possa arricchire il suo erbario. Luisa invece mette tutta la sua passione nella ricerca delle farfalle e avrebbe un futuro da entomologa. Alla delicata storia dell’amore di Alba per la natura, si aggiunge quella per il famoso botanico tedesco Heinrich Willkomm, ospite alla Solariega. Condividono l’amore per la scienza, si avventurano insieme nel verde e finiscono per trovarsi invischiati in una tenera passione proibita e segreta. Scoprono una nuova specie di fiore che Heinrich battezza “Saxifraga Alba” in onore della ragazza che ama, ma che deve abbandonare. Tra dolore, perdite finanziarie e drammi familiari, ancora molte cose accadranno. Scritto con delicatezza questo romanzo dal sapore antico è ispirato alla vita della botanica spagnola dell’800 Blanca Catalán de Ocón, vissuta a Teruel; a parte la storia d’amore per un botanico tedesco che è pura finzione letteraria.

 

Amy Tan “Dove comincia il passato” – Salani –   euro 18.60

Amy Tan è una scrittrice statunitense di discendenza cinese e questo suo libro esplora la vita di una famiglia divisa tra oriente e occidente. E’ una sorta di memoir che prende l’avvio dalle storie contenute in una capsula del tempo: sette grandi scatole di plastica trasparente che racchiudono il passato della sua famiglia. Spulciando tra lettere, fotografie, documenti e cimeli vari, l’autrice -che a 8 anni scopre di essere tagliata per la scrittura- sguinzaglia bravura e fantasia e svela vicende, passioni, sofferenze e redenzioni che sono tanti “attimi di tempo congelato”. Ricostruisce un passato che comincia prima della sua nascita. A partire dalla Cina imperiale con il suo manto di decadenza, ma anche di fascino. Amy Tan ricompone la vita di sua nonna, nella Shangai del primo 900, quando rimasta vedova aveva poi sposato un uomo ricchissimo diventando una delle sue concubine. Morta infelice e giovane per aver ingerito dell’oppio, ha lasciato sola al mondo la sua bambina (figlia di primo letto) che ha solo 9 anni. E’ la madre della scrittrice, e anche la sua storia ha numerosi coni d’ombra. Cresciuta dal patrigno, a 18 anni sposa un uomo ricco e scivola in un matrimonio di un’ infelicità abissale. Il marito, dietro pubbliche conclamate virtù, nasconde un pozzo di nefandezze: giocatore d’azzardo dilapida la dote della moglie, la considera sua proprietà, la picchia selvaggiamente e la tradisce impunemente. Lei riesce a scappare con il suo amante e dalla loro unione nasce la scrittrice. In altre pagine Amy Tan scruta a fondo nel difficile rapporto con la madre, rivive il dolore delle tragedie che hanno segnato la sua vita, e finisce per comporre un mosaico che non lascia indifferenti.

 

Marco Buticchi “Stirpe di navigatori” -Longanesi-   euro 22,00

Buticchi non sbaglia un colpo e si riconferma maestro dell’avventura, alla stregua di nomi blasonati come Wilbur Smith e Clive Cussler. Leggere il suo ultimo romanzo vuol dire viaggiare a spasso nei secoli, solcare mari tempestosi -tra Italia, Portogallo del 1700, Congo e Stati Uniti degli anni 60 del XX ° secolo- per arrivare ad oggi. E ritroviamo la coppia vincente formata da Oswald Breil e Sara Terracini. Proprio da lei scatta la trama perché mentre è a bordo del Williamsburg insieme al marito deve tradurre un antico diario, rinvenuto in un monastero di Lisbona. E’ stato redatto dal grande navigatore italiano Alessandro Terrasini, (cognome che la dice lunga sulla parentela con Sara).

Ed ecco che Buticchi vi catapulta nel 1755, quando il terremoto rase al suolo Lisbona, e vi trascina nelle incredibili peripezie di Alessandro. La sua nave è la Frelon e lui commercia in stoffe solcando i mari. A incrociare la sua rotta saranno personaggi bellissimi, come Padre Rafael o la contessina Elisa (ingiustamente accusata di matricidio) che fugge dallo zio e dalle sue mire di potere. Ma a smuovere ulteriormente le acque si mettono eminenze grigie, navi negriere, cattivi e assassini a iosa, e la ricerca del mitico tesoro del pirata Olivier Levasseur (realmente esistito nel XVIII° secolo).

Altro piano temporale -tra Congo, Parigi e Stati Uniti- troviamo due fratelli congolesi testimoni di qualcosa di sconvolgente: per questo costretti alla fuga per sopravvivere. Matunde e Kumi Terrasin riprenderanno le loro vite altrove, tra difficoltà e successi. Fino all’epilogo finale in cui i destini di tutti i personaggi finiranno per chiarirsi, incontrarsi o scontrarsi nel presente…

 

Basket Torino Reale Mutua – Latina: una vittoria senza problemi

La Torino del basket si conferma in testa alla classifica di una serie A2 girone ovest che langue molto per qualità dei contendenti ma che, perlomeno a questo punto della stagione, conferma la Reale Mutua come possibile miglior squadra non solo nelle potenzialità ma nella realtà oggettiva

Una partita giocata in maniera “tranquilla” contro una squadra che non sembra oggettivamente in grado di reggere il confronto con la squadra gialloblu.

Solo nel secondo tempo la squadra torinese è sembrata dimenticarsi di saper giocare consentendo a Latina di rientrare molto vicino, anche se poi nel terzo quarto il solco si è allargato in maniera veloce grazie ad una serie di triple compresa una di Januale, giovanissimo di Torino che ha trovato finalmente il campo non solo negli ultimi 30” di partite stravinte.
Se si vuole dare un difetto a chi è comunque in testa al campionato, lo si trova nella mancanza di fiducia nei giovani talenti che la Reale Mutua sembra avere a favore di giocatori più navigati che ormai più di questo livello non potranno raggiungere. La progettazione non sembra essere la prerogativa principale di chi comanda la nave, e alcune scelte discutibili dell’allenatore legate a proposte di giocatori sempre in campo nonostante evidenze di differente valore sportivo non sono andate in scena nella partita di sabato sera un po’ per motivi di infortuni un po’ per motivo di falli. Un po’ d’isteria la si è avvertita nei confronti di Marks per qualche errore con cambi chiamati con rabbia, così come gli ultimi secondi si è visto un Bushati uscire, entrare , uscire in pochi secondi con simpatico stupore negli occhi del giocatore italo-albanese.


Comunque, Torino con pochi cambi gioca meglio di quando i cambi sono potenzialmente maggiori, limitando quindi la fantasia e le rotazioni avventate, mentre l’inserimento dei giovani, vista la pochezza del livello degli avversari in giro, dovrebbe essere un “must” ma così non è. Ad onor del vero chi vince ha sempre ragione e quindi noi non possiamo fare altro che concederla.
Commento essenziale per l’andamento della partita si descrive nei singoli giocatori che si sono alternati con i classici tre più uno protagonisti, cioè Marks, Pinkins, Alibegovic a dare contributi da fuori …più …ah già, Diop, che effettua una prestazione ottima con 3 su 5 da tre! Questo sì che è un guardare al futuro per lui. Parlando cestisticamente e ad alto livello, Ousmane Diop non è un gigantissimo, e quindi farebbe molto bene ad allargare la sua dimensione del tiro da tre per salire a più alti livelli.

Basket Torino vince, per qualcuno convince e per altri no. Però è anche vero che il livello di qualche anno fa di questa A2 era ben diverso e in questo momento ciò che passa “il meglio del convento” è questo. Speriamo conduca al piano più alto, con qualche momento di spettacolo in più e qualche giocatore di talento da “creare” per poter tornare a competere ad un livello dove credo che la città di Torino dovrebbe essere nel mondo del basket.

Paolo Michieletto

Alla scoperta delle Pastiglie Leone con il CDVM

Il Club Dirigenti Vendite & Marketing dell’Unione Industriale, organizza un viaggio all’interno di una consolidata realtà imprenditoriale torinese che ha saputo coniugare tradizione ed innovazione

Giovedì 23 gennaio prossimo, nell’ambito delle visite alle realtà imprenditoriali capaci di coniugare un passato di pregio ad un presente vincente, il CDVM ( Club Dirigenti Vendite & Marketing dell’Unione Industriale di Torino) organizza un nuovo appuntamento del ciclo “Sales & Marketing Innovation”. Si tratta, questa volta, di un viaggio alla scoperta della storica fabbrica delle Pastiglie Leone srl. La sua sede è a Collegno, in via Italia 46.

Titolo particolarmente emblematico di questo evento, occasione unico di dialogo con il direttore marketing dell’azienda torinese, è ” Il marketing al servizio della dolcezza “.

Risale al 1857 la data di fondazione di questo storico marchio torinese, anche se originariamente il suo fondatore, Luigi Leone, aprì la sua bottega nella cittadina di Alba, per poi trasferirsi pochi anni dopo nel capoluogo subalpino. Sicuramente l’elemento trainante dell’azienda sarebbe stato costituito dalle celebri pastiglie confezionate nelle tradizionali scatole di latta. Nelle botteghe dei tempi passati esse prendevano posto negli scaffali in legno;  venivano e vengono tuttora prodotte utilizzando aromi, estratti ed essenze capaci di farne esaltare profumo e fragranza. I loro colori sono assolutamente inconfondibili, ve ne sono di dissetanti al mirtillo, limone ed arancia, mandarino e violetta o fragola; digestive alla menta,  camomilla, genziana, rabarbaro o fernet. La fabbrica Leone non è solo sinonimo delle celebri pastiglie, ma anche delle gelatine, liquerizie, caramelle gommose, assenzio e cioccolato. Proprio l’assenzio, il celebre liquore tipico della belle Epoque, immortalato nell’omonimo dipinto di Degas, viene prodotto secondo la ricetta antica dei distillati della Val de Travers.

“Abbiamo scelto di visitare una storica azienda come quella delle Pastiglie Leone – spiega il presidente del CDVM, dottor Antonio De Carolis  – in quanto essa continua ad applicare in modo vincente l’antica ricetta di coniugare il suo forte legame con il passato con una salda capacità di guardare al futuro. Da tempo la fabbrica è proprietà della famiglia Monero, che già un tempo era distributrice dei prodotti Leone e che, alla morte del suo fondatore Luigi Leone nel 1934, ne rilevo’ l’attività su iniziativa di Gisella Balla Moreno. Molto ampio il mercato dell’export di questa azienda, che spazia dalla Francia, Spagna, Germania,  Regno Unito ed Est europeo, fino agli Stati Uniti, il maggiore Paese extraeuropeo in cui vengono vendute le pastiglie Leone. I gusti più richiesti nell’export sono la cannella e la violetta”.

Mara Martellotta

Auto, in Europa mercato in crescita. Fca cala ma sfonda in Francia

Il mercato dell’auto in Europa finisce il 2019 con un netto segno positivo: le immatricolazioni nell’area Ue più Efta sono state infatti 15.805.752, con una crescita pari all’1,2% rispetto al 2018

La crescita si registra soprattutto a dicembre, quando sono state vendute 1.261.742 auto, ovvero il 21,4% in più dello stesso mese dell’anno prima.

A fornire i dati è Acea, l’associazione dei costruttori europei dell’auto. Lo scorso anno il gruppo Fca ha venduto 946.571 auto nell’area Ue più Efta, ciò significa il 7,3% in meno del 2018, mentre nel mese di dicembre le immatricolazioni del gruppo sono state 69.431, + 13,8%.  Nel 2019 Fca è andata bene in  Germania con vendite in crescita  del 4,4%. Ottimi risultati  a dicembre in Spagna (+23,3% e quota in crescita al 4,3%), in Germania (+29,6%) e  in Francia: addirittura +35,6% e quota al 3,9%)

Torino scelta per la 29^ convention della Meeting industry

MPI Italia: via ai lavori organizzativi per il 3-5 luglio 2020

Ufficiale la destinazione che ospiterà la 29esima edizione della Convention Annuale del capitolo italiano dell’associazione internazionale dei meeting professional MPI . Dopo il successo registrato a Roma per “MY STORY” lo scorso anno e nel 2018 a Treviso per ‘Meetica’, i professionisti nazionali della meeting industry saranno invitati a riunirsi a Torino, dal 3 al 5 luglio 2020, per partecipare al nuovo appuntamento annuale organizzato da MPI Italia Chapter , in partnership con VisitPiemonte e Turismo Torino e Provincia Convention Bureau nella elegante città del Piemonte.

Turismo Torino e Provincia Convention Bureau, Ente preposto alla promozione dell’intero territorio provinciale quale destinazione leisure e MICE, si è aggiudicato questa edizione in Piemonte, grazie ad un sapiente lavoro di squadra e la conferma di una eccellente filosofia dell’accoglienza turistica e MICE.

Al fianco di MPI, dell’Ente del Turismo locale e di VisitPiemonte, la società in-house della Regione Piemonte partecipata anche da Unioncamere che si occupa della valorizzazione turistica e agroalimentare del territorio e da un anno dello sviluppo del segmento MICE regionale, si sta componendo una solida cabina di regia con l’Ente del Turismo Langhe Monferrato Roero, i cui paesaggi patrimonio UNESCO sono cornice ideale per accogliere incentive e piccoli meeting di lusso, NH Hotel Group , e Nuvola Lavazza , partner e sponsor della Convention di luglio.
A fine gennaio la prima riunione operativa a Torino dove il Consiglio Direttivo MPI Italia e i rappresentanti degli attori locali coinvolti avvieranno la macchina dei lavori avvalendosi della avanguardista metodologia dell’Event Canvas per progettare l’evento di luglio con ricchi contenuti formativi ed attività sociali rivolte alla valorizzazione del territorio ospitante.

“ Siamo onorati – sottolinea Marcella Gaspardone , Marketing & Convention Manager di Turismo Torino e Provincia – che la nostra città, Torino, si sia aggiudicata questa prestigiosa Convention alla quale parteciperanno i professionisti della meeting industry ; i partecipanti avranno così l’occasione di conoscere ed apprezzare l’offerta MICE di Torino e dell’intero territorio.”

Aggiunge Luisa Piazza , Direttore di VisitPiemonte : “ Il Piemonte è una combinazione di arte, storia e cultura, di eccellente gastronomia e tradizione vitivinicola, di paesaggi straordinari e di una ricca offerta di attività per il tempo libero. Tutte caratteristiche molto apprezzate e tali da rendere la nostra regione una destinazione molto attrattiva, a livello nazionale ed internazionale, non solo per il turismo leisure ma anche per il settore MICE . Poter ospitare i principali esponenti della meeting industry italiana è per noi un motivo di orgoglio e lavoreremo al meglio per presentare le peculiarità e l’autenticità della nostra regione, vera e propria terra di eventi”.

Entusiasta della scelta fatta, Enrico Jesu, Presidente MPI Italia 2019-2020, commenta: “Questa candidatura ci ha appassionato perché ha unito il meglio dell’impulso imprenditoriale privato con la regia delle istituzioni pubbliche, ed ha saputo coinvolgere tutta la filiera. Siamo entusiasti che quest’anno la convention sarà a Torino ed in Piemonte, perché potremo lavorare con un grande team locale, che ci ha già dato moltissimi stimoli per rendere l’evento memorabile, facendoci gustare il meglio del territorio ospitante.”

Il President Elect MPI Italia, Maddalena Milone, aggiunge: “La Convention di MPI Italia Chapter è un momento atteso da tutta la community della meeting industry. Siamo già al lavoro e siamo certi che grazie al lavoro di squadra riusciremo a coniugare un programma formativo di qualità con la scoperta degli angoli più esclusivi e delle esperienze non convenzionali di un meraviglioso territorio, nell’atmosfera gioiosa e cordiale 100% MPI” – e conclude con un invito – “Facciamolo sapere a tutti!”

(foto M. Bursuc)

Rock Jazz e dintorni. Modena City Ramblers e Giò Evan

Gli appuntamenti musicali della settimana

 

Lunedì. Al Jazz Club suonano i Calembour.

Martedì. Al Blah Blah si esibiscono gli Spyrals.  Al Jazz Club suona il trio Swing Night con ospite il sassofonista Gianluigi Corvaglia.

Mercoledì. Al Blah Blah sono di scena i Cogs. Al Teatro Colosseo suonano i Modena City Ramblers. Al Jazz Club si esibiscono i Radiance.

Giovedì. Al Blah Blah è di scena Old Mass. Al Magazzino sul Po si esibisce Pieralberto Valli. Al Mad Dog Social Club è di scena il vocalist Valerio Vigliaturo, accompagnato dal pianista Alessandro Cisarò. Al Lambic suonano i Manomanouche con ospite Francesco Barbieri.

Venerdì.  Al Folk Club country music con Doug Seegers. Al Magazzino Sul Po si esibisce Mai Stato Altrove. All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono gli Psicologi. Al Concordia di Venaria è di scena l’ex Pooh Dodi Battaglia. Al Cafè Neruda suonano i Triple Blues. Al Blah Blah si esibiscono i Demented Are Go. Al Jazz Club sono di scena i Roaring Nights. All’Espresso Italia di Pinerolo si esibisce la folksinger Tara Velarde.

Sabato.  Al Blah Blah suona l’Orchestra Coperte Elettriche. Per “Novara Jazz” allo Spazio Nòva è di scena l’Ararat Orchestra con ospite il trombonista Humberto Amesquita. Al Jazz Club suona il quintetto degli I Am Fish. Al Teatro Concordia di Venaria fa scalo il tour “Natura molta” di Gio Evan. Allo Spazio 211 metal e hard rock con: Carmona Retusa, Tons, Danse Macabre, Dogs For Breakfast, Noise Trail Immersion.

Domenica. Al Piccolo Coccia per “Novara Jazz”, tributo a Bill Evans con il trio del pianista Alberto Bonacasa.

 

Pier Luigi Fuggetta

 

 

 

Le vignette di Mellana

Riprendendo la felice tradizione ottocentesca dei giornali torinesi Il Fischietto e il Pasquino, questa settimana, alla faccia del politically correct, mi dedico ai Papi

D’altra parte Salvini, Trump, Renzi Conte  ecc… sono venuti persino a nausea a chi fa della satira, mai un guizzo di originalità che uno. Si ripetono con monotonia.  Invece ai Papi bisogna fare tanto di zucchetto   ( zucchetto o papalina o pileolo o solideo è il loro candido cappuccio ) perché riescono sempre a fare qualcosa di originale.
Claudio Mellana