ilTorinese

L’isola del libro. Speciale Dorothy Parker

Rubrica settimanale sulle novità librarie. A cura di Laura Goria

Gaia de Beaumont “Scusate le ceneri: biografia romanzata di Dorothy Parker” -Marsilio-   euro 9,50

 

Questo è davvero un libro splendido e vi conduce nei meandri della vita dell’americana Dorothy Parker (1893 – 1967). Un’ icona del XX secolo, emblema di fascino, raffinatezza e snobismo   intellettuale nella New York degli anni 20 e 30. Fu molte cose: giornalista di grido, scrittrice, poetessa, amica di artisti e del bel mondo dell’epoca. Gaia de Beaumont, più che una biografia, intesse “un romanzo liberamente ispirato alla sua vita” ….e che vita!Doroty nasce con l’altisonante cognome Rothschild e, anche se la sua famiglia non ha connessioni con l’omonima banca, conosce e frequenta tutti i posti alla moda. Dottie o Dot (diminutivi con cui è spesso chiamata) è ancora piccola quando la madre muore e lei pensa che la colpa sia sua perché “nascere ultimogenita da una madre 42enne non ha fatto che procurare alla persona che più amava un problema insolubile”. Il padre si risposa e Dottie entra in guerra con la matrigna, poi finisce in un collegio dove ne combina di tutti i colori. Ama follemente New York “soprattutto quando piove e l’asfalto è bagnato”ed è lì che erige la sua indipendenza. A 21 anni è assunta a Vogue come assistente editoriale: ma ha talento, è geniale ed ambiziosa; così da semplice autrice di didascalie fotografiche ben presto diventa firma di punta. Pubblicherà anche su altre riviste blasonate (come “Vanity Fair” e “Il New Yorker”) costruendosi una brillante carriera. Coltiva l’amicizia con scrittori della levatura di Hemingway, Fitzgerald, Dos Passos; mentre con Robert E. Sherwood fonda e diventa l’anima della cosiddetta Tavola Rotonda (nel mitico Hotel Algonquin), celebre anche come “circolo vizioso” dove si incontrano artisti, intellettuali e giornalisti che miscelano lavoro e divertimento. Dottie firma pezzi ferocemente acuti, in cui brillano autoironia, messa in ridicolo dei suoi fallimentari affari di cuore, ma anche la brillante presa in giro dei rapporti umani e del mondo dorato che frequenta. Minor successo ha nella gestione della vita privata: colleziona 2 aborti, 3 mariti e vari amanti bellissimi, vacui e decisamente più giovani di lei. E’ perennemente pervasa da un senso di angoscia che annega nell’alcol o cerca di annullare con ripetuti tentativi di suicidio. La parabola della sua vita è discendente: gli ultimi anni sono intrisi di povertà (risparmiava per lasciare i suoi beni a Martin Luther King), invecchia presto e male, finisce per allontanarsi da tutto e tutti, si rinchiude in un deprimente albergo per anziane signore, dove viene stroncata da un infarto a 73 anni. Le ceneri del titolo sono quello che resta di lei dopo la cremazione. Dispone che sull’urna venga scritto “Scusate le ceneri”… che nessuno reclamò per ben 21 anni.

 

 

Dorothy Parker “Giochi   di società” -Bur- euro 12,00

I racconti di Dorothy Parker sono considerati piccoli capolavori e potete constatarlo leggendo questa raccolta di 20 bozzetti e storie, pubblicati per la prima volta in Italia e tra i suoi pezzi migliori. Regina delle soirée newyorkesi, era in posizione privilegiata per osservare a fondo e poi descrivere l’umanità varia che, tra flute di champagne e tartine, si aggirava in un vortice di mondanità, vizi e virtù. La sua scrittura è corrosiva, la sua penna stilla veleno agrodolce e mette a nudo schizofrenie, contraddizioni, conformismi, assurdità, frivolezze assortite del bel mondo che frequentava. Tanti personaggi immersi in ricchezze, viaggi, lussi e amicizie vere o presunte. Tutti accomunati da una personale solitudine che si schianta contro muri di nonsense, pura parvenza e poca sostanza. Ci sono la coppia di newyorkesi sotto il sole dell’ambita Costa Azzurra che critica tutto e tutti: la moda dello spiritismo e delle tavolette Ouija per comunicare con l’al di là; due amiche squattrinate che fanno il gioco “cosa faresti se avessi un milione di dollari?”; le abitudini di un intero condominio e tante altre spettacolari pagine. Perché la Parker amava scrivere di ciò che la circondava, salvo poi mettere sulla graticola proprio il mondo in cui sguazzava.

 

Dorothy Parker “Dal diario di una signora di New York” -Astoria-   euro14,00

 

Anche in questi 11 racconti scoprirete una Dorothy Parker che osserva e descrive con ironia debolezza umane, vanità inutili, snobismo conformista, relazioni fragilissime e convenzioni sociali.Con il suo sguardo e le sue parole racconta dell’amicizia in “La signora della lampada”, della fine di un amore in “Da New York a Detroit”, o della vacuità della fama in “Alla luce del giorno”. E poi altre pagine che fanno di questo libro un piccolo gioiello.

 

Dorothy Parker “Eccoci qui”   -Astoria-   euro 15,00

 

10 racconti introvabili ormai da anni, altre brevi perle da leggere. A partire dal primo, “Composizione in bianco e nero” in cui mette impietosamente a fuoco il razzismo della buona società, cogliendo a fondo le più nascoste sfumature dell’animo americano dell’epoca. Poi c’è quello che è considerato un piccolo capolavoro “Una bella bionda”. Ovvero la storia della formosa Hazel Morse, veleggiante tra i 30-40 anni. Ha un nostalgico passato da modella, poi diventa la mantenuta di molti uomini, ed infine considera l’opzione del suicidio. Tema particolarmente caro alla Parker che lo accarezzò più volte e scrisse la famosa frase: ”I rasoi fanno male, i fiumi sono freddi, l’acido lascia tracce, le droghe danno i crampi, le pistole sono illegali, i cappi cedono, il gas è nauseabondo…..tanto vale vivere”.

Le vignette di Mellana

Cara Greta Thumberg,

oltre a dedicarti anima e corpo alla salvezza del pianeta dal surriscaldamento globale, cosa assolutamente condivisibile e meritoria, potresti per cortesia dedicare qualche ritaglio di tempo ad aiutarci a combattere il surriscaldamento delle menti causato da una politica/spettacolo che sta trasformando le persone in serbatoi di odio e aggressività?
Non per altro ma  avere un bel pianeta ecologicamente sostenibile, abitato però da essere inumani, non mi pare che valga lo sforzo….
Con simpatia e speranza.
Claudio Mellana 

Sicurezza online: reale o virtuale?

Lunedì 3 Febbraio al ‘Circolo della Stampa’ giornalisti ed esperti discutono di consumatori e sicurezza on line

IL 3 FEBBRAIO A TORINO CORSO DI FORMAZIONE PER I GIORNALISTI organizzato da UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI in collaborazione con Subito

 

Avrà luogo a Torino il prossimo Lunedì 3 Febbraio 2020, dalle ore 9.00 alle 13.30, nell’elegante cornice del ‘Circolo della Stampa’, il corso di formazione rivolto ai giornalisti di grande attualità dal titolo ‘Consumatori e sicurezza on line: così virtuale, così reale’.

L’importante iniziativa – che si configura primariamente come un corso di formazione per giornalisti e operatori del mondo della comunicazione – promossa dall’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana, vede al tavolo dei relatori un parterre di primo piano, ed è realizzata in collaborazione con ‘Subito’, rinomato player del mercato on line italiano.

Introduce, con i saluti iniziali, Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con una panoramica di fondo sugli aspetti generali del convegno.

A seguire, alle ore 09.15, apre gli interventi tematici in scaletta l’Avvocato Massimiliano Dona, Presidente nazionale di UNC, per discutere di ‘Consumatori, tutela dei dati e diritti nella compravendita online tra privati’.

E’poi la volta di Riccardo Bettiga, psicologo, psicoterapeuta e formatore, parlerà invece della ‘Percezione dell’online come spazio virtuale senza regole: generazioni a confronto’.

Per continuare poi con Massimiliano Dotti, Director of content, Safety & Support di ‘Subito’ per affrontare l’argomento inerente ‘Subito: la Second Hand Economy e la sicurezza nella compravendita fra privati’.

Mauro Berruto invece, giornalista, storyteller e formatore, discetterà su ‘Storytelling: alterazione o contagio della realtà?’.

E’ poi la volta di Francesco Saverio Bacco, Commissario Capo della Polizia di Stato – Funzionario addetto alla Sezione Operativa del Compartimento Polizia Postale e Comunicazioni Piemonte e Valle D’Aosta che terrà una relazione su ‘Identità digitale e financial cyber-crime: prospettive di tutela’.

‘Ruoli e responsabilità nella protezione dei dati’ è il tema conclusivo del corso a opera di Massimiliano Nicotra, Data ProtectionOfficer di ‘Subito’.

Il convegno consente ai partecipanti iscritti all’Ordine dei Giornalisti di conseguire 4 crediti formativi, iscrivendosi sulla piattaforma SIGEF fino al giorno prima del corso, diversamente è possibile iscriversi al corso direttamente presso la sede dell’evento lasciando il numero della tessera da giornalista e codice fiscale, fino ad esaurimento posti. Per tutti gli interessati, non giornalisti, è possibile partecipare inviando una e-mail all’indirizzo info@consumatori.it.

Dato il momento di rivoluzione storica in materia di digital transformation, e i relativi cambiamenti profondi in tema di abitudini al consumo e orientamenti economici delle masse, il convegno in oggetto rappresenta indubbiamente un’opportunità formativa a più voci fra professionisti e consumatori, preziosa per capire ove siamo, ma soprattutto in che direzione stiamo andando”, osserva l’Avvocato Patrizia Polliotto.

 

Lancia droga dal balcone durante un controllo

I carabinieri di Rivoli a Caselette  arrestano un pusher al termine di un servizio antidroga effettuato nei giorni scorsi

I Carabinieri della Compagnia di Rivoli hanno arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti un 27enne incensurato del luogo.

I militari nei giorni precedenti avevano appreso di una presunta attività di spaccio di marijuana gestita dal giovane, decidendo perciò di predisporre un mirato servizio teso a riscontrare la veridicità della informazione. Sono stati organizzati diversi servizi di osservazione che hanno documentato un incontro tra una coppia a bordo di una macchina e il presunto spacciatore in prossimità della sua abitazione.

Dalla macchina è sceso il conducente che ha incontrato il 27enne che gli ha consegnato un involucro.. Fermato a breve distanza da una pattuglia della Sezione Radiomobile, il 26enne conducente, in compagnia della sua fidanzata, è stato trovato ancora in possesso dell’involucro appena acquistato all’interno del quale c’erano 22 grammi di marijuana.

Accertata quindi l’attività di spaccio da parte dell’odierno arrestato, i Carabinieri hanno deciso di andare a bussare a casa per verificare se fosse in possesso di altra droga. Quando i militari hanno citofonato, il giovane, avvertito il pericolo, ha invano lanciato alcuni sacchi di nylon dal balcone nel tentativo di disfarsene. Recuperati dai Carabinieri, i sacchetti, che contenevano circa 680 grammi di marijuana sono stati sottoposti a sequestro.

Per questo motivo il 27enne è stato arrestato e tradotto in carcere . In un’altra operazione antidroga, i carabinieri della compagnia di Veneria e della Tenenza di Settimo hanno arrestato un marocchino di 36 anni con oltre 200 g di hashish. L’uomo era anche ricercato per un ordine di carcerazione, emesso lo scorso ottobre, per una rapèina commessa il 15 luglio 2017 . Contestualmente è stato arrestato anche un altro marocchino di 33 anni con altri 300 g di hashish, con la scritta Colombia. Nell’ambito della stessa operazione una coppia di conviventi è stata denunciata per aver allacciato il proprio appartamento alla rete pubblica.

 

(Foto archivio)

Un’astronave “d’acciaio e di luce” per la stralunata Loretta

Repliche da martedì 28 nello spazio del teatro Marcidofilm!

 

Copi ricordava spesso con affetto le proprie origini italiane, quel paese di Diano Marina da cui il bisnonno paterno era partito per l’America del Sud negli ultimi decenni dell’Ottocento: del resto quel suo vero nome, Raùl Damonte Botana, era lì a testimoniarle.

Di idee anarchiche i genitori, spirito libero e sfrenata genialità lui, omosessuale, Copi fuggì dalla chiusa Argentina per trovare nella Parigi degli anni Sessanta, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, il luogo più ospitale e protettivo. Autore di testi teatrali (tra gli altri Eva Peron, Loretta Strong – debutto nel 1974, prima proposta italiana dieci anni dopo, a Roma -, Le frigo e Une visite inopportune ovvero un sarcastico dialogo con la Morte di un malato di Aids prossimo alla fine, interprete l’autore), romanziere, fumettista eccelso nelle pagine di Le Nouvel Observateur, sbarcò pure da noi, lo pubblicò Linus e Mario Missiroli, con enorme successo, lo invitò nel 1980 allo Stabile torinese per ricoprire il ruolo di Madame nelle Bonnes di Genet, complici Adriana Asti e Manuela Kustermann.

Proprio di Loretta Strong, come terzo appuntamento della loro stagione, omaggio alla “costruzione di un Repertorio e al suo mantenimento nel tempo, impegno fondamentale per la Compagnia”, i Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa propongono da martedì 28 a venerdì 31, ore 20,45, nel miniaturizzato spazio del loro teatro Marcidofilm! (corso Brescia 4) un nuovo allestimento, la rivisitazione di un successo partito nel 2011 e che oggi, balzando al di là delle mode e della contingenza, ha ben fermi gli aspetti del classico. Al centro dello spettacolo, non soltanto la convinta interpretazione di Paolo Oricco, che s’immerge in tutta l’ironia di cui era capace Copi e ne ricava una folle quanto stralunata Loretta, ma bensì l’apparato scenografico pensato e realizzato da Daniela Dal Cin, che proprio per questo suo lavoro si aggiudicò nove anni fa la nomination al prestigioso Premio Ubu. Una vera astronave, “uno strabiliante oggetto cinetico, abbagliante d’acciaio e di luce, un “disco volante” che in qualche segreto modo, sembrerà venir catapultato effettivamente verso le lontananze dello spazio profondo”, scriveva al debutto nelle note di regia Marco Isidori. A fianco di Oricco, a rivestire i ruoli di “topi, granchi, pappagalli, serpenti ed altro vociante ciarpame celeste”, ci saranno Maria Luisa Abate, Batty La Val, Vittorio Berger e Gabriele Scianka, voci non contemplate nella commedia, ma forgiate dall’inarrestabile fantasia del gruppo, un cumulo di stilettate teatrali che vanno ad aggiungersi all’energia verbale dell’autore nonché presenze che “serviranno a dare alla versione-Marcido di questo gioco della dismisura e del grottesco il suo esatto “passo” ritmico”.

 

Elio Rabbione

La determinante memoria della Shoah

Settantacinque anni fa, il 27 gennaio del 1945, le truppe russe varcavano i cancelli di Auschwitz, portando davanti agli occhi e alla coscienza del mondo l’orrore uno dei più orribili buchi neri della storia

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Di Marco Travaglini

La memoria è determinante… perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei confronti, dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte. Con la memoria si possono fare bilanci, considerazioni, scelte, perché credo che un uomo che non ha memoria è un pover’uomo. Non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita”.

Così scriveva, con grande chiarezza, Mario Rigoni Stern. Una di queste date determinanti per la memoria è stata scelta per celebrare la Giornata della Memoria, stabilita per legge dalla Repubblica italiana nel 2000 allo scopo di ricordare l’orrore della Shoah. Settantacinque anni fa, il 27 gennaio del 1945, le truppe russe varcavano i cancelli di Auschwitz, portando davanti agli occhi e alla coscienza del mondo l’orrore uno dei più orribili buchi neri della storia. Quei corpi ammassati, i volti scavati e spenti dei pochi sopravvissuti, i resti di baracche, camere a gas, forni crematori rappresentavano l’oscenità dell’ideologia nazista e del suo razzismo omicida, esploso al centro dell’Europa, umiliando popoli, negando ogni barlume di civiltà. Auschwitz è stato uno dei più tragici emblemi della perversione criminale del Terzo Reich di Adolf Hitler, quintessenza della metodicità nell’azione assassina, dell’odio razziale divenuto sistema, della macchina lugubre e solerte dello sterminio di massa, sostenuta da una complessa organizzazione che coinvolse buona parte della società tedesca.

La storia dell’umanità e, in particolare, il “secolo breve” è costellata di stragi, uccisioni, genocidi. Il “secolo delle guerre”, ha visto dai primi anni del ‘900 fino al tramonto con gli ultimi bagliori delle guerre balcaniche più di 50 conflitti armati con oltre 185 milioni di morti, di cui l’80% civili. Le vittime dei conflitti, dell’odio e delle discriminazioni sono state tantissime, ma la Shoah – per la sua micidiale combinazione di delirio razzista, volontà di sterminio, pianificazione burocratica, efficienza criminale – resta un caso unico nella storia europea. Agli internati venivano negati il nome, gli affetti, la memoria e il futuro, il diritto a essere persone. L’unico sentimento del quale potevano disporre, secondo i loro carnefici, era la paura. Quando si nega a milioni di individui inermi non soltanto l’appartenenza al genere umano, ma lo stesso diritto di esistere, il passo successivo è l’uccisione a sangue freddo, senza nessuna remora o pentimento. Le misure persecutorie messe in atto dal regime fascista con le leggi razziali del 1938, la schedatura e la concentrazione nei campi di lavoro, favorirono enormemente l’ignobile lavoro dei carnefici delle SS. Dopo l’8 settembre, il governo di Salò collaborò attivamente alla cattura degli ebrei che si trovavano in Italia e alla loro deportazione, un altro capitolo di una vicenda orribile che rappresenta uno dei passaggi più bui e infamanti della nostra storia. Ancora oggi, e forse addirittura più che nel recente passato, il compito di custodire e tramandare la Memoria, perché non si attenui e non si smarrisca mai, è determinante per evitare il rischio di nuove tragedie. Lo è perché focolai di odio, intolleranza, razzismo sono presenti nella nostra società e il demone dell’antisemitismo è tornato ad affacciarsi in Europa e in Italia. Il 14 gennaio 2020 è stata pubblicata la prima ricerca italiana sulle discriminazioni curata da Euromedia Research per conto dell’Osservatorio Solomon. Secondo le rilevazioni si osserva la presenza di una percentuale di antisemiti dichiarati. Secondo il sondaggio l’1,3% degli italiani ritiene che la Shoah sia una leggenda, il 10,5% giudica, invece, che durante la Shoah non siano morti 6 milioni di ebrei, e il 49% è convinto che il settore economico-finanziario sia controllato totalmente dagli ebrei. Un dato impressionante se consideriamo che si tratta delle pietre angolari su cui il nazifascismo costruì la sua propaganda.

Riserva delle sorprese anche la percezione del numero degli ebrei italiani: il 36,6% degli intervistati ritiene che siano il 2%-10% della popolazione italiana. Oggi gli ebrei in Italia sono sotto le 30 mila unità, quindi appare ovvio una percezione esagerata riguardo alla loro presenza. Di fronte a questo quadro sarebbe un errore tremendo minimizzarne la pericolosità. Far riemergere dalle tenebre del passato fantasmi, sentimenti, rigurgiti razzisti e diffondere la predicazione dell’odio, amplificandola a dismisura con i nuovi mezzi di comunicazione in rete, inquieta e preoccupa. Contro il razzismo e la violenza dell’intolleranza servono coraggio e determinazione. E’ indispensabile consolidare i principi di democrazia, libertà, tolleranza, eguaglianza, convivenza. Per questo la Memoria, custodita e tramandata, è un antidoto indispensabile contro gli orrori del passato, rammentando la nostra Carta Costituzionale che, all’articolo 3, afferma solennemente che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Un’indicazione che rappresenta un monito. Il presente che viviamo tutti i giorni ci indica che di questo monito vi è più che mai bisogno.

 

Dieci piccoli neuroni per dieci grandi libri

Un approccio investigativo-scientifico per far conoscere i neuroni, con le loro problematiche e i  danneggiamenti dovuti all’invecchiamento. Questo il fil rouge degli incontri promossi dal professor Luca Bonfanti alla libreria Bardotto

 

“Dieci piccoli neuroni per dieci grandi libri” è il titolo emblematico del ciclo di eventi di divulgazione scientifica promossi dal professor Luca Bonfanti, presso la libreria bistrot Bardotto,  in via Giolitti 28 a Torino.

Si tratta incontri strutturati sotto forma di esperimento investigativo -scientifico ideati da Luca Bonfanti, ricercatore presso l’Università degli Studi di Torino e il NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi di Orbassano. In questo laboratorio vengono studiati i cosiddetti “neuroni immaturi”, cellule nervose giovani che rimarrebbero allo stato di immaturità nella corteccia cerebrale, sin dalla nascita, costituendo una preziosa riserva in attesa di essere utilizzata per prevenire i danni dell’invecchiamento cerebrale.

“Il settimo appuntamento di questo ciclo che ha preso avvio lo scorso autunno – spiega il professor Bonfanti – sarà martedì 28 gennaio prossimo alle 18.30 presso la Libreria Bardotto, e avrà come titolo “Il neurone fantasma”, tratto dal celebre romanzo “Sette storie gotiche” di Karen Blixen.

Ogni incontro vede protagonista un neurone morto, uno scienziato, un coroner misterioso ed un romanzo; a capo dell’indagine il noto scrittore di gialli Enrico Pandiani. Con l’aiuto di alcuni romanzi si chiamano a testimoniare i maggiori esperti sulla materia cerebrale per capire cause ed indizi nascosti dentro al romanzo, riferiti alla morte di un piccolo neurone. Il libro diventa, così, spunto e, al tempo stesso, luogo in cui si cela sia l’identità dell’assassino, sia l’invisibile collegamento tra la vita dell’uomo e la scienza”.

Nel corso dell’appuntamento sul “neurone fantasma” sarà testimone Angelo Bifone del Dipartimento di Biotecnologie molecolari e Scienze della Salute dell’Università di Torino. Lo scorso 14 gennaio l’evento proponeva l’esperimento investigativo scientifico dal titolo “Il neurone suicida”, con la partecipazione, in qualità di testimone, di Marina Bodo, del Dipartimento di Neuroscienze dell’ Università degli Studi di Torino e del NICO. Federico Luzzati, del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’ Università degli Studi di Torino e del NICO, è stato il testimone dell’appuntamento del 10 dicembre scorso, dal titolo “Il neurone travestito”, ed il 26 novembre scorso lo è stato il professor Luca Bonfanti, ideatore di questo ciclo, nell’evento dal titolo “Il neurone drugo”.

“Questi appuntamenti – spiega l’ideatore di “Dieci piccoli neuroni per dieci grandi libri “, il professor Luca Bonfanti  – rappresentano dei flash di carattere scientifico-letterario in chiave noir, strutturati in interrogatori ai ricercatori e con la partecipazione attiva del pubblico presente. Si tratta di un format agile, capace di destare interesse in un pubblico eterogeneo nei confronti di una materia, quale quella scientifica che, ancor oggi, spesso, stenta a trovare un’adeguata divulgazione al di fuori delle sedi accademiche o dei circoli di addetti ai lavori. L’aver scelto una libreria come sede degli incontri e, in particolare, l’aver creato una connessione tra scienza e letteratura con il coinvolgimento di un romanzo, vuole dimostrare l’importanza di rafforzare i legami tra il mondo umanista e quello scientifico nella società contemporanea “.

 

Mara Martellotta

Oligarchia Italia

Di Roberto Placido  La legge elettorale Mattarella o Mattarellum prende il nome dal suo relatore, l’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo il Referendum del 18 aprile del 1993 con l’approvazione avvenuta il 4 agosto dello stesso anno si passa da un sistema totalmente proporzionale, quello entrato in vigore don la nascita della Repubblica nel 1945, ad uno in prevalenza maggioritario

 

Per la Camera dei Deputati il 75% dei seggi viene determinato dai nuovi collegi elettorali con sistema maggioritario a turno unico ed il restante 25% proporzionale con liste bloccate. Per il Senato le stesse percentuali con il 25% recuperato proporzionalmente tra i più votati con un meccanismo di “scorporo”. Questo ibrido tra due sistemi con gli elettori, nella sostanza, privati della libertà di scegliere gli eletti, venne anche chiamato “Minotauro” in ricordo del mitologico mostro. Per finire uno sbarramento del 4% alla Camera. Così passammo, dopo quasi cinquant’anni, da un sistema elettorale ad un altro. Il Mattarellum restò in vigore fino al 2005 quando venne soppiantato con la legge Calderoli la 270 del 21 dicembre 2005 meglio conosciuta con il nome che il suo primo firmatario gli affibbiò, ritenendola una vera porcata, “Porcellum”. Nuova legge elettorale con premio di maggioranza a liste bloccate. Il Porcellum resistette, attraverso le elezioni politiche del 2006, 2008 e 2013, fino al gennaio del 2014 quando fu dichiarata, dalla Corte Costituzionale, parzialmente incostituzionale. Furono quindi apportate alcune modifiche, l’eliminazione del premio di maggioranza e la possibilità di esprimere un voto di preferenza. La nuova legge prese il nome di “Consultellum” e restò in vigore, senza essere praticamente utilizzata, fino al 1 luglio 2016, quando fu sostituita con “Italicum” per la Camera e fino al novembre 2017 per il Senato quando entrò in vigore il “Rosatellum”.

 

Anche l’Italicum, voluto da Matteo Renzi non entrò mai in vigore e fu dichiarata parzialmente illegittimo. Così si arriva al 2019 ed al provvedimento del taglio dei parlamentari, uno dei cavalli di battaglia del M5S, che passano da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Essendo, la riduzione dei parlamentari, una modifica della Costituzione, è possibile chiedere un Referendum confermativo da un quinto degli eletti della Camera dei Deputati o del Senato, cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Avendo raccolto le firme necessarie al senato il prossimo mese di marzo od aprile si dovrebbe svolgere il Referendum confermativo della riduzione degli eletti alla Camera ed al Senato. La riduzione del numero dei parlamentari comporta la necessità di modificare la legge elettorale in senso proporzionale per ridurre la soglia di accesso, che altrimenti, con il Rosatellum, sarebbe altissima con oltre il 20%, per l’elezione di un parlamentare. La costante che lega tutte le nuove leggi elettorali sono le liste bloccate o il sistema, spesso contorto e di difficile comprensione per i cittadini, per determinare gli eletti. Nella sostanza gli elettori sono stati espropriati della possibilità di scegliere gli eletti come fanno attraverso l’espressione della preferenza per le elezioni dei Consigli Circoscrizionali, dei Consigli Comunali, Consigli Regionali, per il Parlamento Europeo.

 

Sostenendo che il voto di preferenza spesso è sinonimo di malaffare per le elezioni politiche l’hanno di fatto eliminata portando nelle mani di sei o sette segretari nazionali di partito il potere di decidere e scegliere gli eletti. Creando la nuova figura dei parlamentari non scelti dal popolo al quale rispondono ma dai segretari di partito. Dei veri e propri “dipendenti”. Quando mai un parlamentare voterà in senso contrario a quanto gli è stato ordinato se la sua elezione dipende dal suo “capo” e non dai cittadini? Una delle conseguenze è un terribile abbassamento della qualità degli eletti con ripercussioni sul livello delle leggi e del funzionamento dei due rami parlamentari. Fino a quando non si ridarà il potere ai cittadini di scegliere chi eleggere noi vivremo in una democrazia indebolita, in una oligarchia. Voglio ricordare che la parola oligarchia, dal greco antico, significa letteralmente governo di pochi. Un regime politico, un governo, caratterizzato dal potere effettivo nelle mani di poche persone.

Analogia del volo

Poesia / a cura di Alessia Savoini

“Vedi? Ci arricchisce la veglia di un altrove attiguo e lo specchio riflesso dalle nostre ore nel riflesso d’una terra altrimenti immobile.”

Franco Ferrara
D’erranza
e analogia nel volo,
sul crinale instabile del vuoto,
rondini migrano l’amen
di un promiscuo eterno ritorno,
l’eloquio d’un eco
che non s’estingue
nel fatuo ciglio galattico delle ossa.

Terrorismo e immigrazione clandestina, perquisizioni della Digos

Nella giornata di venerdì 24 gennaio, la Digos di Torino  dopo un’articolata attività di indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione a 5 perquisizioni a carico di 4 tunisini e 1 italiano

 

Sono domiciliati in provincia, ritenuti partecipi di un sodalizio criminoso attivo nel favorire l’immigrazione clandestina anche di soggetti segnalati per possibili legami con ambienti del radicalismo islamico.

In particolare, il gruppo di persone si occupava sia di reperire documenti contraffatti e alterati al fine di consentire il rilascio di permessi di soggiorno in favore di extracomunitari non aventi titolo sia di agevolare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato francese di alcuni clandestini entrati irregolarmente nell’UE.

Tra questi anche soggetti segnalati per possibili legami con ambienti del radicalismo islamico. In particolare, in tale contesto, è stato acclarato che il sodalizio, con l’aiuto di altri connazionali dimoranti al confine italofrancese nei pressi diVentimiglia, ha agevolato l’ingresso clandestino in Francia anche di un tunisino sospettato in ambito internazionale di attività correlate al terrorismo, accompagnandolo oltre confine attraverso sentieri boschivi utilizzati dai passeur.

Il ruolo principale era rivestito dal cittadino tunisino FANNI Walid, di anni 40, rimpatriato sabato scorso,previo nulla osta dell’AG, dopo un periodo di trattenimento presso il locale CPR di corso Brunelleschi.

FANNI era noto alla polizia anche per essere il principale referente per i connazionali tunisini, tra cui molti studenti,che necessitavano di assistenza nella gestione delle pratiche relative alla loro regolarizzazione in Italia.

A tal riguardo, lindagine, oltre all’attività di produzione/reperimento di documentazione falsa/contraffatta, hapermesso di riscontrare che, all’atto della presentazione della richiesta di rilascio/rinnovo del titolo di soggiorno, molti tunisini spesso di fatto residenti all’estero, per poter avere il permesso di soggiorno in Italia, attestavano di essere domiciliati in questo capoluogo indicando come domicilio fittizio proprio l’indirizzo dell’abitazione di FANNI.

Le perquisizioni effettuate hanno permesso di recuperare importanti elementi a suffragio dell’ipotesi investigativa sul sodalizio dedito all’immigrazione clandestina. Sono statiinfatti sequestrati vari documenti di identità, richieste di rilascio del permesso di soggiorno, stampe di documenti falsi pronti ad essere “plastificati” nonché, nell’abitazione di un cittadino italiano anch’esso indagato nel medesimo procedimento, lastampante con cui venivano prodotti tali documenti.

All’esito dell’attività di PG, oltre al FANNI già espulso lo scorso 18 gennaio, anche un altro tunisino clandestino, senza fissa dimora, è stato collocato al CPR in attesa del rimpatrio.