ilTorinese

Tipi poco raccomandabili al bar: licenza sospesa

Personale del Commissariato Barriera Milano ha notificato al titolare di un bar  in corso Giulio Cesare 180, il provvedimento di sospensione della licenza per giorni 20 emesso dal signor Questore di Torino, con contestuale chiusura dell’esercizio

Nel corso di un controllo dell’esercizio avvenuto a metà gennaio, i poliziotti avevano riscontrato la presenza di persone con diversi procedenti di polizia.

Nella stessa occasione, un soggetto di nazionalità gabonese tentava di eludere il controllo degli agenti, prima dirigendosi verso il bagno, poi verso il bancone del bar dove, con mossa fulminea, ingeriva numerosi ovuli di sostanza stupefacente. L’uomo, già con precedenti specifici, veniva arrestato.

Analogo episodio avveniva a giugno dello scorso anno, quando un avventore dell’esercizio, perquisito personalmente, veniva trovato in possesso di sostanza tipo hashish, occultata nel proprio zaino.

Il bar era già stato oggetto di sospensione della licenza nel marzo dello scorso anno.

Considerato che il locale risulta essere “luogo di ritrovo” di soggetti pregiudicati e pericolosi per la sicurezza dei cittadini e per l’ordine e la sicurezza pubblica, il Questore ha emesso un provvedimento di chiusura per l’esercizio.

Il Pannunzio ricorda Giampaolo Pansa

MARTEDÌ 11 FEBBRAIO alle ore 17,30 nella Sala di Palazzo Cisterna (Via Maria Vittoria, 12) verrà ricordato Giampaolo PANSA, recentemente scomparso

 

Interverranno il giornalista Marco CASTELNUOVO e gli storici Gianni OLIVA e Pier Franco QUAGLIENI. A Pansa fu conferito il Premio “Pannunzio” nel 2006.

Nato a Casale Monferrato nel 1935, si laureò all’Università di Torino con Alessandro Galante Garrone e iniziò subito la carriera giornalistica a “La Stampa”. Ha poi lavorato a “Il Giorno”, “Corriere della Sera”, “Panorama”, “la Repubblica” ed è stato condirettore de “L’Espresso”. La sua attività di scrittore ha avuto come principale interesse la Resistenza italiana con numerosi saggi, tra i quali “Il sangue dei vinti”, “Sconosciuto 1945”, “La Grande Bugia”. Dopo la pubblicazione de “Il sangue dei vinti”, Pansa è stato accusato di aver gettato fango sulla Resistenza.

Negli anni recenti si è dedicato ad argomenti, per certi aspetti più legati all’attualità, pubblicando diversi saggi: “Vecchi, folli e ribelli. Il piacere della vita nella terza età”, “L’Italia non c’è più. Come eravamo, come siamo”.

Blocchi del traffico: “Caos per chi deve raggiungere Torino”

 Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Uncem, unione degli enti montani
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 “SEMAFORO” GETTA NEL CAOS CHI DEVE RAGGIUNGERE ANCHE LE ALTRE CITTA’ CON I BLOCCHI. UNCEM: ASSURDO SISTEMA CHE FAVORISCE RISCHIO DI INFRAZIONI

Nell’ultimo mese i blocchi del traffico hanno creato non poca confusione tra automobilisti, pendolari e non solo, costretti a inseguire informazioni su web e tg per capire quali auto possano circolare a Torino. Il blocco è nuovamente stato sospeso per via del vento. Probabilmente verrà reinserito se i livelli di inquinanti saliranno. Uncem lo ripete: non funziona questo sistema caotico e per molti versi assurdo. Non solo perché chi deve raggiungere Torino o altre trenta città piemontesi non sa più cosa fare, con regole diverse ogni giorno, ma perché è forte il rischio di errore e infrazioni. Uncem chiede al tavolo della qualità dell’aria di intervenire evitando una volta per tutte queste regole ballerine. Il blocco separa di fatto Torino e le città dalle aree rurali. Ne chiude accesso e uscita. Non lo troviamo sensato. Chiediamo altre soluzioni che non compromettano i legami tra territori.

Leo: “Contro lo sfregio della memoria più momenti di confronto”

“L’odioso episodio della scritta antisemita fatta fuori dell’abitazione di Marcello Segre – figura esemplare del volontariato, del dialogo  e dell’impegno democratico e civile – è l’ennesimo di una serie che si allunga ogni giorno di più

 

Che si tratti  di atti simili di anti semitismo o di sfregio a luoghi in memoria delle vittime dell Foibe, la cosa è egualmente vergognosa e preoccupante. Noi, in qualità di rappresentanti di un coordinamento che unisce – qui in Piemonte – pressochè tutte le sensibilità e le tradizioni religiose, ribadiamo che l’ineludibile punto di riferimento per una società democratica e civile, non possano che essere la Carta dei Diritti Umani dell Nazioni Unite e la nostra bella Costituzione, nata dalla lotta di liberazione. 

Nel contempo vorremmo segnalare che, mentre sugli organi di informazione  trovano  giustamente rilievo le denunce e proteste per gli atti insensati sopra citati, raramente si concede spazio a iniziative – anche se molto partecipate e incisive – dedicate al confronto, all’educazione al rispetto degli altri, al dialogo pro-attivo e inclusivo ecc. Prova ne sia il quasi assoluto silenzio dei mass media nei confronti dell’iniziativa di sabato 8 febbraio mattina che ha visto numerosissime persone, intellettuali, autorità politiche confrontarsi sul bellissimo progetto della “Fraternità in politica” generato da Chiara Lubich. Partecipazione ed entusiasmo non sono stati certo inferiori ad altre apprezzabilissime e condivisibili iniziative svoltesi nella stessa giornata in Città, che hanno avuto la giusta e meritata attenzione. Invece nel caso dell’intenso incontro sul tema della “Crisi della democrazia e fraternità” non si è registrata – forse perchè non si è urlato slogan contro nessuno – alcuna attenzione dal mondo dell’informazione. Per questo, considerando l’esistenza di una informazione libera e pluralista, il primo presidio della democrazia, ci permettiamo di rivolgersi alla vostra sensibilità”.
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Giampiero Leo 
a nome del Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”

Non vuole pagare sacchetto da dieci centesimi e aggredisce il negoziante

Chiede un sacchetto di plastica ma non vuole pagarlo e minaccia e aggredisce il titolare e il commesso di un negozio

Non contento, prima di scappare manda in frantumi la vetrina del negozio con una spranga di ferro e ruba 600 euro dalla cassa.
Durante la fuga perde il telefono cellulare, ma poco dopo torna per riprenderselo ma trova i carabinieri del Nucleo Radiomobile che lo arrestano.  È accaduto nei giorni scorsi in via Leini.3, quartiere Barriera Milano, all’interno del negozio Euro Bangla store. Abdul Saktani, marocchino di 28 anni, in Italia senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale, è stato arrestato per rapina aggravata.

Craxi imputato a Torino

di Pier Franco Quaglieni

Non sempre le idee dell’ultra ottuagenaria Laura Salvetti, vedova del Prof. Luigi Firpo, sono azzeccate

Lei ama processare i grandi personaggi in teatro, non potendo, per il clima invernale, farlo in piazza, come forse le piacerebbe molto da vecchia “giacobina non pentita” come in effetti  è la signora, che si autodefiniva  appassionatamente comunista  negli anni 70 quando la conobbi e la frequentai  per qualche tempo insieme al marito.
Il processo organizzato al teatro Carignano stasera ha per imputato Bettino Craxi. In passato aveva processato Galilei e Machiavelli ed altri grandi personaggi, un implicito riconoscimento a Craxi, considerato inconsciamente personaggio storico di rango od occasione per ribadire l’anticraxismo di sempre.  Vedremo dagli esiti del processo a quali conclusioni giungeranno . Presidente della Corte sarà l’ex procuratore  generale di Torino Giancarlo Caselli, mentre sosterrà la pubblica accusa, in coppia con un attore, Marco Travaglio, che la Firpo definisce un “PM eccelso”. Alla difesa si esibirà insieme ad un attrice il giornalista ”comico” Bruno Gambarotta che non credo abbia una laurea giuridica alle spalle. Caselli condurrà con scrupolo ed imparzialità il dibattimento, ma certo lo scontro tra Travaglio e Gambarotta appare già in partenza impari. Il vecchio   Gambarotta non fu mai vicino a Craxi ma ne fu un critico astioso. Come farà a difenderlo?
C’è anche, per non farsi mancare niente, l’ex assessore Fiorenzo Alfieri come testimone, non si bene a quale titolo. Manca solo Chiamparino e poi saremmo al completo. Dice la Firpo  che “saranno equilibrati, anche se i giudici l’avevano già condannato”. Un ottimo motivo per non replicare processi seguendo l’antica norma del diritto,  secondo la quale non si può essere processati due volte per gli stessi reati. Sarà una giuria popolare, il pubblico, ad esprimere la sentenza. C’e’ da augurarsi che in platea non ci siano troppe  “trichetteuses ” amiche della signora Firpo. Ha sicuramente ragione Stefania Craxi a sollevare qualche dubbio sul processo  torinese a suo padre .

Scritta antisemita sulla porta di casa di Segre

Marcello Segre, sulla cui porta di casa è stata apposta una scritta antisemita, è l'”uomo dei defibrillatori”

Il 30 gennaio scorso uno dei suoi defibrillatori permise di salvare la vita a uno studente di 21 anni. 

Segre, il torinese che ha trovato la sua porta di casa imbrattata con la Stella di David e la scritta ”Jude”, è presidente dell’associazione Piemonte Cuore che si batte da anni per diffondere l’uso di questi dispositivi medici fondamentali per salvare le persone nei luoghi pubblici.

“La memoria contro gli orrori del passato”

Il presidente del Consiglio regionale condanna la scritta antisemita sulla porta di casa di Marcello Segre 

“Condanno con fermezza l’ennesimo atto indecente e aberrante compiuto sulla porta dell’abitazione di Marcello Segre – commenta il presidente Stefano Allasia – a cui va la mia totale solidarietà. Le continue scritte antisemite stanno diventando un fenomeno preoccupante, mi auguro che gli autori vengano al più presto individuati e puniti. Questo ignobile gesto dimostra ancora una volta che la mancanza di conoscenza della storia e l’ignoranza che ne consegue sono un problema che è ancora lontano dall’essere estirpato.Ritengo come presidente del Comitato Resistenza e Costituzione che la memoria, custodita e tramandata, sia un antidoto indispensabile contro gli orrori del passato, per scongiurare il riemergere dalle tenebre di fantasmi, sentimenti, rigurgiti razzisti, predicazione dell’odio.

 

Dei delitti e delle pene

Quando si ricorda Cesare Beccaria viene alla mente immediatamente la sua opera più famosa ‘Dei delitti e delle pene’ e l’autore viene subito associato alla sua presa di posizione contro la condanna a morte e la tortura

Ma sarebbe riduttivo limitarsi a questo che ormai è un luogo comune perché si associa sempre questa presa di posizione all’opera sua. Del resto un giurista insigne quale Stefano Rodotà, nella prefazione all’edizione ‘Dei delitti e delle pene’ edita nel 2018 per i tipi di Feltrinelli evidenzia che ‘Cesare Beccaria non fu così assoluto nella negazione come l’abitudine delle citazioni farebbe pensare. Il ricorso alla pena di morte non è da lui sempre e comunque condannato’. Anzi, in due casi, il ricorso alla pena di morte viene ammesso e giustificato da Beccaria: “quando un cittadino, per le sue ‘relazioni’ e ‘potenza’, “interessi la sicurezza della nazione” e “la sua esistenza possa produrre una rivoluzione pericolosa nella forma di governa stabilita” e quando “la di lui morte fosse il vero ed unico freno per distogliere gli altri dal commettere delitti”. Il testo di Beccaria, però, va letto nel suo insieme da un lettore moderno comunque rivela quella profondità di analisi che è alla base del diritto penale italiano e dalla quale non hanno potuto fare a meno i codici penali dell’Italia unita, dallo Zanardelli al Rocco. Con un argomentare colto, ma al tempo stesso semplice e senza tanti giri di parole (naturalmente parametrato al 1764, anno in cui venne scritto) l’autore affronta vari aspetti del diritto penale di cui ricordiamo, tra i tanti ed in ordine sparso il ‘fine delle pene’, i ‘testimoni’, gli ‘indizi e forme di giudizio’, le ‘accuse segrete’, la ‘dolcezza delle pene’ sino agli attualissimo ‘processi e prescrizione’, ‘delitti di prova difficile’, ‘interrogazioni suggestive e deposizioni’, al modo di ‘prevenire i delitti’. Sono tutti argomenti, prescrizione docet, che nel dibattito politico, giudiziario e forense tornano abitualmente. Viene, dunque, da chiedersi, perché non introdurre, come parte integrante dei programmi  scolastici di ‘Cittadinanza e Costituzione’, di ‘Diritto’ o di quella che sarà ‘Educazione Civica’, una lettura del Beccaria a trecentosessanta gradi, assegnata ai docenti di diritto. Anche questo potrebbe fornire elementi di riflessione e di educazione alla cittadinanza per gli allievi. E perché non inserirlo nei programmi universitari del primo o del secondo anno delle Facoltà di Giurisprudenza ? Alla politica ed alla scuola adesso la palla.

Massimo Iaretti

Scorribanda di due minori in un minimarket. Arrestati

Martedì sera, due giovani, risultati poi minorenni, entrano in un minimarket di corso Francia. Mentre uno dei due si reca verso lo scaffale refrigerato e preleva due bevande, il suo amico, con una mossa fulminea cerca di impossessarsi di un cellulare posizionato nei pressi del registratore di cassa

 

Il proprietario del telefono, un dipendente del minimarket, reagisce e riesce a toglierglielo di mano.

Mentre la vittima cerca di nascondere il cellulare sotto il bancone, il ragazzo che aveva preso le bevande lo colpisce con un pugno alla tempia. Il giovane, mostrandogli il pugno, gli intima anche di dargli l’incasso. Al rifiuto del dipendente, i ragazzi tentano invano di sradicare il registratore di cassa, danneggiandolo. Non riuscendo nel loro intento, i due gettano a terra i contenitori contenenti le caramelle ed escono dall’esercizio portando con loro, senza pagare, le bevande prima prelevale e alcune caramelle sfuse cadute per terra. Non paghi, una volta all’esterno del minimarket, lanciano delle pietre in direzione delle vetrate senza però danneggiarle. Dopo questo gesto, si danno alla fuga e dopo aver raggiunto la fermata GTT di piazza Massaua salgono su una vettura della linea 36 diretta all’esterno della città.

La vittima dà subito l’allarme. Mentre gli agenti di una volante raccolgono il racconto della vittima, gli altri equipaggi, seguono la direzione d fuga dei due e grazie alla collaborazione tra la centrale operativa della Questura e la centrale GTT viene individuata la vettura con i due ragazzi a bordo e ne viene monitorata la sua posizione. Di lì a poco, le volanti intercettano e fermano a Collegno il mezzo pubblico con i due giovani ancora a bordo, entrambi poi tratti in arresto per rapina in concorso.