ilTorinese

Il monopattino? Non rilancia l’economia. E la popolarità dei dittatorelli crolla

COMMENTARII di Augusto Grandi / La fine del terrore non fa bene al lìder minimo ed ai dittatorelli. Man mano che gli italiani riacquistano coraggio e si alzano dal divano, si rendono conto che il governo ha gestito male l’emergenza – e su questo si può anche non infierire, perché si trattava appunto di una situazione particolare – ma sta gestendo in modo disastroso il ritorno alla normalità ed il rilancio (che non c’è).

Da un lato il sondaggio di Euromedia Research indica che la fiducia nei confronti del lìder minimo ha ormai lasciato alle spalle l’incredibile 60% dei giorni più bui ed è precipitata a poco più del 40%, con un trend in continua flessione. Va ancora peggio al governo, apprezzato da un terzo degli italiani, meno di quanti voterebbero comunque per i partiti che lo appoggiano. Dunque, sei un disastro ma ti voto lo stesso…

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Il bonus monopattino non rilancia l’economia e la popolarità dei dittatorelli crolla

 

Cambio percorso linea 58: approvato ordine del giorno de “La Piazza”

E’ passato all’unanimità in Consiglio di Circoscrizione 2 l’ordine del giorno presentato dalla lista civica La Piazza su: “Cambio percorso linea 58 per una maggiore fruizione a favore del mercato coperto di Via Don Grioli.”

L’ordine del giorno impegna la Presidente e il Coordinatore competente ad intervenire presso la Sindaca e il Consiglio Comunale per ottenere l’impegno a modificare il tratto oggi percorso dalla linea 58 in corso Cosenza, con un nuovo tragitto che costeggi il mercato coperto di via don Grioli e il vicino poliambulatorio.

Contributi alle imprese e ai lavoratori autonomi, da oggi le domande

E’ stato pubblicato il bando rivolto alle micro, piccole e medie imprese piemontesi e ai lavoratori autonomi per rimborsare una parte dei costi sostenuti in queste settimane per ottenere liquidità dalle banche.

Un sostegno doveroso per chi lavora, finalizzato a supportare le micro, piccole, medie imprese e i lavoratori autonomi piemontesi – commenta l’assessore regionale alle Attività Produttive, Andrea Tronzano – un’altra misura pensata proprio per cercare di dare un aiuto in questo periodo di difficoltà”.

Le domande potranno essere presentate a partire da mercoledì 10 giugno 2020. Il contributo regionale a fondo perduto consentirà alle imprese che hanno ottenuto un prestito di far fronte agli oneri connessi al credito. Per questa misura è stato previsto uno stanziamento iniziale di circa 7,3 milioni di euro, che consentirà di fornire velocemente ed in forma anticipata contributi fino a 7.500 euro per soggetto beneficiario.

I finanziamenti, a fronte dei quali verrà erogato un importo fino a un massimo di 7.500 euro, devono connotarsi come nuovo credito connesso ad esigenze di liquidità, di importo fino a 150 mila euro e con durata di rimborso fino a 6 anni.

Nuovo dipartimento malattie ed emergenze infettive

Su proposta dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, la Giunta regionale ha istituito il Dipartimento sanitario interaziendale funzionale “Malattie ed Emergenze Infettive”, a valenza regionale, per il coordinamento delle diverse Unità operative delle Aziende sanitarie coinvolte nella gestione delle malattie infettive e delle relative emergenze.

Il Dipartimento è costituito dall’aggregazione dei Servizi di igiene e sanità pubblica (Sisp) dei Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie regionali (Asr); dei Servizi di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza e delle Unità di gestione del rischio sanitario istituiti presso le Asr; dei Servizi malattie infettive istituiti presso le Asr; del Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Seremi) dell’Asl di Alessandria e del Servizio sovrazonale di Epidemiologia (Sepi) dell’Asl To3.

«A seguito dell’emergenza Covid-19 – osserva l’assessore Icardi –  si è posta l’indifferibile esigenza di garantire un livello di presidio adeguato alle emergenze di tipo infettivo, anche di carattere ricorrente, ad iniziare dalle sindromi influenzali, di possibile diffusione a livello nazionale e regionale in una società globale. Per questo si è ritenuto opportuno dare continuità e stabilizzare le specifiche azioni sviluppate, a livello regionale e aziendale sanitario, nell’ambito dell’emergenza Covid-19, acquisendo di fatto  l’esperienza dell’Unità di crisi per renderla strutturale come nuovo Dipartimento all’interno del Sistema sanitario regionale».

Il Dipartimento interaziendale “Malattie ed Emergenze infettive” avrà inizialmente sede nell’ex Ospedale Valdese, in capo all’Asl Città di Torino, già sede della Struttura complessa Malattie infettive a direzione universitaria e Centro di riferimento regionale per le attività di diagnosi e cura delle malattie infettive e per la diagnostica infettivologica.

Il nuovo organismo si farà carico delle iniziative necessarie alla gestione delle malattie infettive, raccordandosi con la Direzione sanità e welfare e i Settori regionali competenti per le attività di implementazione e evoluzione dei sistemi di monitoraggio ed informativi legati all’attuale situazione emergenziale per Covid-19 e disporrà di una Centrale operativa regionale. Quest’ultima assumerà, altresì, tutte le iniziative necessarie al coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali, così come implementate nei piani regionali, in raccordo con tutti i servizi ed il Sistema di emergenza-urgenza, anche mediante strumenti informativi e di telemedicina.

«Per quanto attiene alle attività afferenti all’area Sanità e Welfare – precisa l’assessore Icardi – il nuovo Dipartimento dovrà garantire il coordinamento nell’ambito della gestione dell’emergenza Covid-19, senza soluzione di continuità rispetto a quanto svolto dalle competenti aree funzionali dell’Unità di Crisi regionale, che, a sua volta, rimarrà attiva fino alla completa attivazione del nuovo Dipartimento».

La talpa. Finalmente liberi di… azzuffarci

Gli uomini tengono comportamenti contraddittori: con la ripartenza sembra che stiano cercando a ogni costo il loro annientamento che il virus non ha realizzato.

Pur avendo a disposizione un pianeta, gli uomini tendono a raggrupparsi, a organizzarsi in tribù, a inurbarsi, cioè a rinunciare al distanziamento individuale a favore dell’avvicinamento collettivo: così gli uomini hanno sempre fatto perché sono animali politici che dovrebbero dare il meglio di loro in spazi ristretti.

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La talpa. Finalmente liberi.. di azzuffarci

Museo del Risparmio: 30 minuti di caccia all’errore con Barbara Alemanni

Secondo appuntamento online mercoledì 10 giugno alle ore 18 con il format  “Un libro in 30 minuti” dedicato ai più tipici “passi falsi” degli investitori e le strategie per minimizzarli

 

Mercoledì 10 giugno alle 18:00 è in programma l’appuntamento online con la seconda puntata del nuovo format “Un libro in 30 minuti“. L’ospite è Barbara Alemanni, Professoressa presso l’Università Bocconi e autrice del saggio “Finanza comportamentale. Scoprire gli errori che ci fanno perdere tempo“.

Nella mezz’ora dedicata all’incontro, si parlerà del comportamento degli investitori nelle scelte di allocazione dei risparmi. Più nello specifico, si cercherà di identificare gli errori che gli investitori individuali e professionali commettono, ma anche di suggerire strategie per minimizzare le conseguenze di questi errori, fino a trasformali in alleati e a sfruttarli per ingenerare comportamenti più virtuosi. Una lettura che offre spunti utili sia per chi svolge l’attività di consulenza finanziaria, sia per gli investitori privati che vogliano migliorare la propria disciplina decisionale e comportamentale.

L’incontro si svolgerà attraverso la piattaforma Webex. Le informazioni per partecipare e collegarsi all’evento sono disponibili sul sito del Museo del Risparmio o all’indirizzo: info@museodelrisparmio.it

Coronavirus, 7 morti e 21 contagi. In lieve crescita i ricoveri in terapia intensiva

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

20.832 PAZIENTI GUARITI E 2426 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 20.832 (+179 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2247 (+48 ) Alessandria, 1157 (+ 15) Asti, 779 (+2) Biella,  2041 (+2) Cuneo, 1808  (+9) Novara, 10859  (+100) Torino, 897 (+1) Vercelli, 903 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 141 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 2.426 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.961

Sono 7 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.961 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale:  651 Alessandria, 240 Asti, 207 Biella, 388 Cuneo, 337 Novara, 1756 Torino, 215 Vercelli,  127 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.890 (+ 21 rispetto a ieri, di cui 14 asintomatici. Dei 21: 7 positivi dopo test sierologico e 2 positività in RSA) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 3970 Alessandria, 1860 Asti, 1039 Biella, 2809 Cuneo, 2730 Novara, 15714 Torino, 1309 Vercelli, 1111 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 87 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 39 (+3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 599  (-34 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3033.

I tamponi diagnostici finora processati sono 348.770, di 193.221 cui risultati negativi.

“Bonus Piemonte: per chi e per cosa?”

Un lettore ci scrive / Caro Direttore, con enfasi mediatica l’amministrazione regionale, la stessa che doveva consegnare da  diverse settimane la “mascherina” a tutti i Piemontesi (alla mia famiglia non sono mai arrivate ma siamo fiduciosi che il Governatore Cirio ce le farà avere in tempo per il Carnevale 2021) ha lanciato una iniziativa di supporto alle categorie professionali provate dal Covid-19: il bonus Piemonte.

Devo dire che, nella scarsa propensione a elaborare progetti ben studiati e inclusivi delle varie problematiche connesse al sostegno della cittadinanza, il Piemonte è in buona compagnia.

Le iniziative di supporto nazionali sono state elargite senza tenere conto delle sfaccettate e complesse realtà esistenti. Io, e la mia famiglia di 3 persone, ad esempio sopravviviamo con una pensione INPS (664,00 Euro) ma a causa di questa “misera” pensione d’anzianità, quella che mi spetta per avere pagato i contributi INPS per 35 anni, non ho potuto richiedere il bonus di 600 Euro ( e che forse ora diventeranno 800 o 1.000 ) come invece, da quello che leggo, hanno potuto fare camorristi, mafiosi e altre categorie “protette”. In precedenza era stato considerato ostativo all’ottenimento del bonus anche percepire le pensioni di invalidità ma, a fronte della levata di scudi da parte delle associazioni delle persone con disabilità, almeno per questo punto questa la norma è stata emendata. Il percepire una pensione bassa non solo mi impedisce di richiedere il bonus ma, mentre lo stesso non concorre a costituire il reddito tassabile, la mia pensione viene tassata, contribuendo così a finanziare i vari bonus, redditi di cittadinanza e altre brillanti soluzioni con cui alcuni mesi fa è stata “sconfitta la povertà”. E’ una disparità di trattamento ingiusta, in un momento in cui si fa appello, a ogni piè sospinto, alla unità e solidarietà nazionale.
Ma in effetti l’argomento della presente è: il bonus Piemonte. Personalmente ho dato al Covid 19 più di quello che avrei voluto. Mia madre è morta sola a metà Aprile, in una RSA dove era in riabilitazione da fine Gennaio. Il mio lavoro è evaporato e la vita non è certo facile.
Quindi gli 800 Euro del bonus per l’ “attività delle guide e degli accompagnatori turistici” (Codice Ateco 79.90.20) li avrei spesi principalmente per spesa e bollette. Ma il Piemonte non vuole che il bonus venga sprecato per scopi “voluttuari” come nutrirsi! Nel modulo da firmare per ricevere il bonus al punto 4 è precisato:
“…4. che il Bonus Piemonte deve essere utilizzato per l’adeguamento dei locali, l’acquisto di materiali, attrezzature e delle spese accessorie imposte anche dalle nuove esigenze e misure igienico-sanitarie derivanti dall’emergenza COVID-19, secondo quanto previsto dalla specifica normativa regionale che ha istituito il Bonus stesso;…”Ora mi sembra almeno strano che una persona che svolge la sua attività professionale principalmente all’aperto e nel mio caso, in gran parte via da Torino, debba usare il bonus per adeguare dei locali che non utilizza per il proprio lavoro, acquisire dei materiali che non so quali possano essere vista la sua attività (una valigia nuova? un paio di scarpe confortevoli? ), ecc. invece di poterli spendere per tappare i buchi del suo asfittico bilancio visto che da Febbraio, come già segnalato, non incassa un centesimo. Pur nella sua banalità il problema “alimentare” in cui penso, come noi, si dibattono migliaia di famiglie Piemontesi, non ritengo debba essere risolto demandandolo alla carità delle varie onlus e associazioni caritatevoli. Oppure il Governatore vuole riesumare le “Brigate Cirio”? Sono consapevole che si tratta di una battuta di non eccelsa qualità ma sto esaurendo il mio senso dell’umorismo.
Forse molti dei miei colleghi e quanti altri esercitano professioni simili alla mia, non si sono resi conto che l’invio del modulo e il ricevimento degli Euro del Bonus Piemonte, potrebbe dare, per anni, lavoro all’Agenzia delle Entrate e ai Tribunali per recuperare quanto indebitamente speso.
Per chiedere un chiarimento in merito ho chiamato l’URP regionale. Mi è stato detto di rivolgermi alla email: help.bonuspiemonte@regione.piemonte.it  i cui addetti saranno però molto impegnati se dal 05/06 pomeriggio non hanno ancora trovato il tempo di rispondere. Sempre meglio del CSI che ha preso in carico un’altra richiesta il 04/06 e non ha ancora risposto al momento di inviare questa email.
Comunque per chiudere: se lo scopo del Bonus Piemonte era dare sostegno alle imprese e ai lavoratori autonomi sarebbe stato necessario valutare a priori quali categorie e codici Ateco potevano utilizzare i fondi ricevuti nei modi previsti dall’articolato del bando. Come ho precedentemente spiegato le persone che svolgono attività come la mia ben difficilmente potrebbero utilizzare i fondi come richiesto. Quindi i loro codici Ateco non avrebbero dovuto essere inclusi. Oppure dovrebbe esserci, e sarebbe più ragionevole se si vuole aiutare i lavoratori autonomi Piemontesi, una esplicita deroga per quelle professioni che, per la loro natura stessa, non potrebbero utilizzare i fondi come richiesto ma li userebbero per sopravvivere per un po’ sperando che il lavoro riparta.
Magari il Governatore, quando si renderà conto che i suoi canali di comunicazione difettano, vorrà rispondere nel merito chiarendo se posso richiedere il bonus per fare la spesa senza poi finire nel tritacarne amministrativo/fiscale rendendo, magari tra numerosi anni quando il Covid sarà un ricordo sfumato, quanto ricevuto più spese e sanzioni.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.
MM

Edilizia scolastica, Pd: “Il Piemonte rischia di perdere 34 milioni di euro?”

Durante l’odierna seduta del Consiglio Regionale, i Consiglieri PD Diego Sarno e Domenico Rossi hanno interrogato la Giunta per conoscere il motivo per il quale il Piemonte non ha ancora ottenuto i finanziamenti del Ministero dell’Istruzione, emanati con il decreto 175 del 2020.

“E’ un finanziamento da oltre 500 milioni destinato alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, nonché alla costruzione di nuove unità: al Piemonte ne sono riservati 34. Si sta facendo tutto il necessario per non perdere questo treno?”.

L’Assessora Chiorino ha garantito, nella sua risposta, che il finanziamento non è a rischio perché le procedure di assegnazione dei fondi proseguono in maniera ordinaria: mancano di fatto i pareri favorevoli di altri enti come Asl e Vigili del Fuoco per procedere con l’assegnazione.

“Questa risposta non può che soddisfarci, la speranza è che alle parole seguano i fatti” commenta Sarno “Si stanno facendo dei passi avanti, come la ratifica dell’accordo Stato-Regioni per la velocizzazione delle procedure relative alla sicurezza degli edifici scolastici, ma, come spesso accade, questa Giunta non ha brillato per celerità: l’accordo è stato firmato a marzo e ratificato solo negli ultimi giorni di maggio”.

“L’operato di Cirio in materia è zoppicante: abbiamo proposto di anticipare i lavori di manutenzione degli edifici in questa sospensione delle attività scolastiche causata dal Covid, ma questi lavori non sono mai partiti. Un primo passo è stato fatto con l’approvazione del nostro OdG della settimana scorsa in materia, ma tanto è ancora da fare” aggiunge Sarno.

“Sono passati ormai diversi anni dai casi di cronaca che, amaramente, ci hanno ricordato come sulla sicurezza degli edifici scolastici non possiamo tergiversare. La data del 22 Novembre 2008, quella del tragico crollo al Liceo Darwin di Rivoli in cui perse la vita Vito Scafidi, sia di monito per tutte le istituzioni pubbliche” commentano i Consiglieri Dem.

“Il nostro impegno su questo tema non verrà meno e per tutta la legislatura saremo di stimolo costante per la Giunta regionale” conclude Rossi.