ilTorinese

A Casa Tennis i campioni piemontesi di Parigi 2024

Venerdì 15 novembre a Casa Tennis (piazza Castello) i campioni piemontesi che hanno partecipato ai Giochi di Parigi 2024 saranno accolti dai rappresentanti delle istituzioni per un momento di celebrazione del grande sport del Piemonte.

All’appuntamento interverranno:
il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio
il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco
il sindaco di Torino Stefano Lo Russo
Incontro a invito

Primo grande appuntamento stagionale per il curling internazionale

Primo grande appuntamento stagionale per il curling internazionale che, dopo il riscaldamento vissuto nelle prime tappe del Grand Slam, si ritrova in Finlandia per la quarantanovesima edizione degli Europei. Dal 16 al 23 novembre sarà il ghiaccio di Lohja a ospitare l’Italia al maschile e al femminile nella rincorsa alle medaglie che in più di un’occasione ha visto gli Azzurri protagonisti.

E non potrà mancare all’appuntamento anche un pizzico di Piemonte, grazie alla stella sempre lucente di Angela Romei che, insieme a Stefania Constantini, Marta Lo Deserto, Giulia Zardini Lacedelli ed Elena Antonia Mathis, proverà a bissare, e magari a migliorare, l’argento conquistato nell’edizione di un anno fa alle spalle della Svizzera.

Abbiamo alte aspettative per questi Europei che rappresentano uno degli appuntamenti più importanti nel calendario di questa stagione – spiega il direttore tecnico azzurro Marco Mariani -. Penso che entrambe le Nazionali siano tra le quattro squadre più forti del torneo insieme a Svizzera, Scozia e Svezia. Dovremo essere bravi a non fare passi falsi nel girone iniziale per guadagnarci la qualificazione ai playoff e giocarcela così fino alla fine. Ho grande fiducia e spero che questi Europei possano confermare il percorso che abbiamo intrapreso per farci trovare pronti ai Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026“.

Sabato 16 giornata d’esordio per entrambi i team: i maschi (Joël Retornaz, Amos Mosaner, Sebastiano Arman, Mattia Giovanella e Alberto Zisa) affronteranno l’Inghilterra in un Round Robin che li vedrà opposti successivamente a Repubblica Ceca, Svezia, Austria, Olanda, Scozia, Norvegia, Germania e Svizzera, mentre Romei e compagne sfideranno nel match d’apertura la Lituania per poi incrociare Turchia, Ungheria, Svizzera, Norvegia, Danimarca, Estonia, Scozia e Svezia.

Il Poli al lavoro per il recupero dell’Università di Addis Abeba

Il MAECI affida al Politecnico di Torino il coordinamento dell’iniziativa per il restauro e miglioramento del patrimonio culturale e storico dell’Università di Addis Abeba.

 

L’ateneo torinese guiderà per i prossimi 36 mesi un significativo intervento di restauro e miglioramento del patrimonio culturale e storico dell’Università di Addis Abeba, in Etiopia.

Con un finanziamento complessivo di 4 milioni di euro, il Dipartimento di Architettura e Design DAD coordinerà, in collaborazione con l’Università di Addis Abeba, il progetto di recupero del palazzo Genete Leul, edificio che ospita oggi il Museo Etnografico, curato dall’Institute of Ethiopian Studies (IES), attuando iniziative on the job nell’ambito del restauro architettonico e dell’allestimento museale.

Le ricercatrici e i ricercatori del Politecnico di Torino saranno inoltre coinvolti nel progetto di recupero di una sala appartenente all’ASFAD ( Alle School of Fine Arts ad Design), istituto che offre corsi di laurea magistrale di cinematografia. Lo spazio, intitolato a Sergio Leone, permetterà agli e alle studenti etiopi laureandi in cinematografia di disporre di spazi adeguati per lo studio, la ricerca e la post produzione di materiali audiovisivi, sia per scopo didattico sia culturale.

L’iniziativa si allinea alle strategie del governo in materia di promozione del turismo e miglioramento del patrimonio naturale e culturale del Paese, strategie indicate nel dettaglio all’interno del Ten Years Development Plan 2021-2030 e del terzo pilastro del nuovo Home Grown Economic Reforms 2.0. Il progetto segue le linee guida dell’AICS, Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e aderisce agli obiettivi della Cooperazione Italiana presenti nell’Ethiopian Italian Cooperation Framework 2023-2025.

Il Politecnico di Torino condurrà con un approccio orientato alla condivisione delle conoscenze e all’applicazione di modalità di training on the job un’analisi storica e conoscitiva del palazzo per comprenderne meglio la consistenza e la struttura. In seguito verrà effettuata una revisione dei progetti esistenti per identificare i miglioramenti necessari e infine una revisione che consentirà di definire nel dettaglio gli interventi da effettuare. Infine verrà sviluppato un progetto espositivo preliminare per il riallestimento museale complessivo dell’edificio.

I lavori di recupero avverranno in stretta collaborazione con stakeholder locali quali l’Università di Addis Abeba, che ha la responsabilità principale sulla gestione manutenzione del Genet Leul Palace, a cui fanno riferimento l’ASFAD e l’ IES, l’Ethiopian Heritage Autority (EHA), istituzione dedicata alla tutela, conservazione e promozione del patrimonio storico e culturale; il Ministero del Turismo, responsabile della strategia nazionale sul turismo e valorizzazione dei beni culturali.

“In questo mandato rettorale, la nostra strategia di Internazionalizzazione ha come Cooperazione strategica quella con i Paesi africani – commenta il rettore Stefano Corgnati . In questo quadro essere coordinatori di questo progetto ci permette di avviare una collaborazione concreta con l’università di Addis Abeba in un ambito importante come quello del patrimonio culturale, sempre più fragile e vulnerabile, grazie anche alle competenze tecnico scientifiche che un’università tecnologica come il Politecnico di Torino offre, permettendoci di aprire approcci nuovi e multiculturali negli ambiti del recupero e della valorizzazione dei beni storici. Si tratta di un’azione avviata e attuata di concerto con il Ministero e l’Ambasciata Italiana in Etiopia, pienamente a supporto del nostro sistema Paese”.

Mara Martellotta

Casa Tennis – Casa Gusto, il programma del 15 novembre

Ore 11.00-12.00

Presentazione SportPlan della Città di Torino

Presentazione del documento che fotografa lo stato dell’arte del patrimonio sportivo torinese e traccia le linee di azione per lo sviluppo dello sport a Torino, a seguito del processo partecipativo che ha coinvolto associazioni sportive, scuole, federazioni, enti di promozione e cittadini.

 

Ore 15.30 – 17.30

Le eccellenze olimpiche e paralimpiche del Piemonte

A Casa Tennis le eccellenze olimpiche e paralimpiche del Piemonte vengono accolte e celebrate dai rappresentanti di tre istituzioni territoriali: Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte e Città di Torino. Sarà l’occasione per celebrare il grande sport piemontese e i suoi protagonisti dell’estate 2024. Durante la cerimonia tutti gli atleti riceveranno un riconoscimento da parte delle istituzioni.

Ore 17.30 – 18.30

Stelle dell’Atletica leggera: Rigivan Ganeshamoorthy

Rigivan Ganeshamoorthy, atleta paralimpico romano di origine srilankese, ha stupito ai Giochi di Parigi nel lancio del disco con tre record mondiali consecutivi. “Rigi”, com’è chiamato familiarmente, si racconta a Casa Tennis con la sua contagiosa simpatia parlando di sport, percorsi di vita ed inclusione.

Ore 18.30 – 19.30

Tennis e Musica con Diodato

A Casa Tennis sarà ospite Diodato, considerato cantautore tra i più intensi ed eleganti della nuova scena, è tra le voci più amate dell’attuale panorama musicale e tra gli artisti più premiati della storia della musica italiana. In un mix tra rock, musica popolare e influenze derivanti dalla grande tradizione del cantautorato italiano, ma anche da quella della musica per film, ha negli anni consolidato una propria intenzione e cifra stilistica, riconosciute tra le più autentiche, profonde e raffinate. Le sue performance live rappresentano il punto di contatto più profondo con un’emotività che è posta sempre al centro della sua produzione

artistica e che lo hanno portato a intraprendere importanti tour nazionali e internazionali.

Ore 19.30 – 20.30

Stelle del Judo: Alice Bellandi

Ventisei anni, campionessa di judo nella categoria -78 kg, soprannominata la “Leonessa d’Italia”. Oggi ha raggiunto risultati straordinari e ha conquistato l’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, avviando così un futuro sempre più luminoso nel mondo del judo.

 

CASA GUSTO https://www.ticketmaster.it/artist/nitto-atp-finals-torino-casa-gusto-biglietti/1339503

 

Ore 11.30 – 12.30

Impariamo ad assaggiare il latte, alimento proteico per lo sportivo e per il bartender

Assaggi guidati di latte pastorizzato di mucca di razza Frisona, di capra, di bufala, condotti da Giuseppe Zeppa, Università di Torino e Sara Valentino, ONAF (Organizzazione nazionale assaggiatori formaggi). Distillazione dimostrativa di latte vaccino con alcool di filiera agricola italiana. Assaggio di un cocktail a base di latte realizzato da Davide Pinto. A cura di Coldiretti Torino

Ore 13.00 – 14.00

Pranzo da Maestri

I prodotti del territorio nelle sapienti mani dei Maestri del Gusto di Torino e provincia compongono un pranzo da 10 e lode. Partecipano: Delizie Andrè, Savurè, Carni tipiche della zona da Bruno e Gian, Distilleria Erboristica Alpina, Il Forno del Borgo, Birra Treebale, Casa Clara. A cura di Camera di commercio di Torino

Ore 14.30 – 15.30

Analisi sensoriale del caffè

Esperienza sensoriale unica dedicata a tutti gli amanti del caffè.

A cura di ASCOM/ EPAT – Sezione Caffè Bar

 

Ore 16.00 – 17.00

I tesori DOP e IGP del Piemonte: il Bra, il Raschera, il Toma Piemontese e il Brachetto

Tre formaggi, tre storie, tre tesori della produzione casearia piemontese. I relativi Consorzi di tutela ci presentano in degustazione, anche come fonduta, questi prodotti che, con tanto gusto, sono espressione unica dei loro territori di provenienza e delle tradizioni della nostra Regione. Ad accompagnarli, un calice di Brachetto, vitigno dell’anno 2024 per Regione Piemonte. A cura di: Consorzi di Tutela di Bra DOP, Raschera DOP e Toma Piemontese DOP, Consorzio di Tutela Vini DOC Caluso, Carema, Canavese e Regione Piemonte

 

Ore 17.30 – 18.30

Mangébin: la merenda sinoira della tradizione piemontese

Il circuito dei ristoranti della cucina tipica piemontese di Torino e della sua provincia che propongono ogni giorno le ricette tradi­zionali del Piemonte e i vini del nostro territorio per offrire un’esperienza culinaria autentica. Partecipano: Pepino con battuta di fassona con cipolline di Ivrea caramellate, Osteria al tagliere con il capunet della tradizione su fonduta di toma di Bra DOP, Del Cont con il vitello tonnato, Antica trattoria con calma con mousse allo zabaglione con paste di meliga, l’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino e Alessandro Felis, giornalista e critico enogastronomico. A cura di Camera di commercio di Torino, Turismo Torino e provincia, Ascom Torino, Confesercenti di Torino e provincia, Città di Torino

 

Ore 19.00 – 20.00

A ogni birra il suo formaggio, a ogni formaggio la sua birra!  

Anche quando si parla di birra di qualità il Piemonte si rivela una delle principali realtà italiane: nel 2023 la “Birra del Piemonte” è entrata ufficialmente a far parte dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. Il Consorzio Birra Origine Piemonte (BOP) nasce nel 2019 ed è costituito da produttori agricoli e artigianali accomunati dalla volontà di garantire un prodotto ottenuto da una filiera locale, con materie prime coltivate e trasformate sul territorio regionale. Nella degustazione verranno proposti, dai maestri assaggiatori Onaf, dei possibili abbinamenti tra le birre prodotte dai soci del consorzio e alcune eccellenze casearie piemontesi. A cura di: Consorzio Birra Origine Piemonte, ONAF e Regione Piemonte

EVENTI DIFFUSI

piazza San Carlo

ore 15.00 – 17.00 – Glenn Folco – Circense

via Roma

ore 16.00 – 16.20 – Set 1 Maracuja – Musica

ore 16.40 – 17.00 – Set 2 Maracuja – Musica

ore 17.20 – 18.00 – Set 3 Maracuja – Musica

piazza Castello

ore 16.00 – 18.00 – Mago Daigoro – Magia

cargo bike stage (itinerante per le vie del centro)

ore 16.00 – 18.00 – Celine & Strawman – Musica

Il Museo Nazionale dell’Automobile racconta i 125 anni di Fiat

Dal 15 novembre 2024 al 04 maggio 2025

Il Museo Nazionale dell’Automobile racconta i 125 anni della fabbrica torinese con una mostra che ne ripercorre più di un secolo di sperimentazioni. In esposizione opere pittoriche, manifesti, bozzetti, documenti d’archivio, materiali grafici, fotografici e audiovisivi d’eccezione: un caleidoscopio di immagini per raccontare 125 anni dell’azienda che ha rappresentato la via italiana alla modernità a partire dal patrimonio visivo che ha prodotto o ispirato.

Nove vetture iconiche completano l’esposizione: dalla mitica Eldridge Mefistofele del 1923 alla popolarissima Panda disegnata da Giorgetto Giugiaro nel 1982, dalla 508 Balilla del 1932 alla 124 Abarth del 1973, la mostra è un viaggio attraverso decenni di sperimentazione e innovazione.

 In occasione dell’anniversario dei 125 anni dalla fondazione della FIAT, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile presenta la mostra 125 VOLTE FIAT. La modernità attraverso l’immaginario FIAT che ripercorre la lunga e avvincente storia, unica nel contesto industriale novecentesco, della fabbrica automobilistica torinese, offrendone una rilettura che ne evidenzia l’impatto sociale e la produzione artistica. Il progetto espositivo, curato da Giuliano Sergio e realizzato in collaborazione con Centro Storico FIAT e Heritage HUB, è visitabile dal 15 novembre 2024 al 4 maggio 2025 negli spazi al piano terra del Museo.

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Nata nel 1899, la Fabbrica Italiana Automobili Torino ha saputo cogliere le opportunità della rivoluzione industriale e dell’unità nazionale italiana per imporsi quale principale interprete privato della modernizzazione del Paese nel secolo scorso. Attingendo al vasto patrimonio visivo prodotto o ispirato da FIAT, la mostra 125 VOLTE FIAT. La modernità attraverso l’immaginario FIAT ripercorre il legame che ha unito l’azienda automobilistica torinese allo sviluppo culturale, industriale ed economico dell’Italia. Un racconto – disseminato di approfondimenti su arte, cinema, comunicazione, design, architettura, pubblicità, musica e letteratura – che, attraverso la potenza evocativa degli oggetti e delle immagini, racconta oltre un secolo di storia e sperimentazioni, non solo in campo automobilistico, offrendo uno sguardo approfondito sul modello imprenditoriale unico di un’azienda che ha rappresentato la via italiana alla modernità, esplorando linguaggi, settori produttivi e ambiti geografici.

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Il percorso espositivo si sviluppa a partire da un approccio polidisciplinare, ben rappresentato dal team di co-curatori che hanno affiancato Giuliano Sergio: Davide Lorenzone e Ilaria Pani, rispettivamente Conservatore e Responsabile del Centro di Documentazione del MAUTO; Maurizio Torchio, Responsabile Centro Storico Fiat e Roberto Giolito, Head of Heritage Stellantis Italy. Insieme a loro, in qualità di esperti dei rispettivi campi d’indagine e autori dei saggi in catalogo: Clino Trini Castelli, Designer, Maurizio Cilli, Architetto e Artista, Mauro Coppini, Giornalista, Manuel Orazi, Architetto e Roberto Vaccà, Pubblicitario.

Il Presidente del MAUTO Benedetto Camerana dichiara “125 anni di FIAT: è una data importante per tutti, per l’azienda come per il MAUTO da essa partecipato, ma lo è soprattutto per Torino, che si conferma una delle grandi motown globali. La mostra è una rilettura della storia FIAT dalla fondazione al futuro – non una, ma sei FIAT, come ho raccontato nella mia introduzione al Catalogo Skira – una miniera rivelata di sorprese e di produzioni non solo meccaniche e industriali in senso lato, ma anche artistiche, grafiche, architettoniche, letterarie, sociali, pubblicitarie, musicali. È la linea critica del MAUTO: ripensare l’automobile come punto di incontro di un sistema di valori, discipline, linguaggi e culture differenti. Il carico culturale dell’auto sta nella sua straordinaria capacità di evocazione, di riprodurre e comunicare memorie, sogni, viaggi, luoghi, emozioni, individuali e collettive. Ma la mostra va oltre il ‘’fenomeno’’ auto ed indaga la struttura organizzata della sua produzione: è il racconto dell’espressione e della modernità culturale di una grande industria del Novecento che si avvia al domani, alle battaglie dei prossimi decenni”.

Il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo dichiara: “Nel corso dei suoi 125 anni di storia Fiat ha rappresentato una pietra miliare della tradizione industriale italiana portando il nome di Torino nel mondo. Una storia nel corso della quale ha sempre saputo guardare al futuro anticipando stili, tendenze, tecnologie. Un patrimonio che certamente questa mostra valorizza al meglio offrendo uno sguardo su un percorso unico nel panorama dell’industria automobilistica e non solo. Il Museo Nazionale dell’Automobile offre così un’occasione per scoprire la storia industriale della nostra città alle tantissime persone che stanno arrivando e arriveranno a Torino per le Atp Finals, l’Assemblea Nazionale dell’Anci e i tanti eventi di questi mesi ricchissimi”.

“L’ambizione di questa mostra e del catalogo che la accompagna è di raccontare i 125 anni della Fiat attraverso un caleidoscopio di immagini, un turbinio di oggetti, una miriade di tracce e documenti inattesi – dichiara Giuliano Sergio, Curatore della mostra -. Vorremmo sorprendere un pubblico troppo avvezzo a considerare la Fiat come una semplice fabbrica di automobili e già pronto a ammirare la lunga e ordinata carrellata dei prodotti che hanno fatto la storia industriale italiana e internazionale. Dietro l’immaginario ufficiale e un po’ polveroso dell’ammiraglia nazionale dell’automotive si nasconde una storia sorprendente e mobile, la capacità che l’ha sempre contraddistinta di saper interpretare le tumultuose vicende storiche del Novecento per proiettarsi nel contemporaneo”.

“Siamo molto felici di collaborare con il Museo Nazionale dell’Automobile in occasione della mostra 125 volte FIAT. La modernità attraverso l’immaginario FIAT – dichiara la Prorettrice dell’Università di Torino Giulia Carluccio – La mostra rappresenta infatti un’opportunità unica per esplorare il patrimonio visivo prodotto e ispirato dalla FIAT raccontando la cultura e l’immaginario che hanno accompagnato l’industrializzazione italiana. Attraverso la partecipazione dei nostri docenti al ciclo di incontri con il pubblico, l’Università prosegue la sua missione di dialogo con il territorio e i suoi attori promuovendo il ruolo dell’Università come motore di sviluppo sociale e culturale attraverso la condivisione di competenze e energie per contribuire alla diffusione della cultura e alla crescita collettiva della società

L’ALLESTIMENTO E I MATERIALI ESPOSTI

In esposizione al MAUTO, nove vetture rappresentative della storia del celebre marchio italiano: la Eldridge Mefistofele del 1923 che, con la sua silhouette slanciata e la sua mole possente, segna uno dei primi esempi di vettura da record; la 508 Balilla del 1932, vettura compatta ed economica che rappresenta il passaggio dalla produzione di automobili per élite a un’idea di mobilità per le masse; la 500 A Topolino del 1936, rivoluzionaria nel design e pensata per offrire una soluzione di mobilità agile e scattante che avrebbe ispirato generazioni di city car; la 8V prodotta tra il 1952 e il 1954 per un pubblico esclusivo; la 600 del 1955, caratterizzata da un’architettura semplice ma innovativa e progettata per rendere la vita dell’utente più facile e piacevole; la 124 Abarth del 1973 vettura che incarna l’essenza delle auto da competizione; la X1/23 prototipo del 1974, avanzata concept car elettrica a 2 posti che anticipa il futuro della mobilità sostenibile grazie alla sua propulsione a zero emissioni e al design leggero e ultracompatto; la Panda 30 del 1982, considerata, insieme alla 500, l’utilitaria italiana per eccellenza; la 500 Riva del 2016, un gioiello esclusivo per amanti del lusso dal design ricercato. “Special guest” la Nuova 500 “La Prima” cabrio, rilettura in chiave sostenibile e altamente tecnologica di un’icona senza tempo del design italiano.

Le vetture esposte sono corredate da una vasta selezione di opere d’arte, documenti d’archivio, materiali grafici, fotografici e audiovisivi d’eccezione che contribuiscono a definire l’immaginario visivo dell’azienda: dai manifesti e bozzetti pubblicitari di inizio secolo realizzati, tra gli altri, da Leopoldo Metlicovitz e Plinio Codognato – nei quali si compie il transito dalla cultura estetica liberty all’abbagliante potenza delle nuove possibilità tecniche e meccaniche che ispireranno il futurismo – alle opere pittoriche di Mario Sironi, Carlo Carrà e Felice Casorati che offrono una straordinaria rappresentazione della modernità immaginata da Fiat tra le due guerre; dai disegni di Marcello Dudovich e Giuseppe Romano che portano alla ribalta la figura femminile, protagonista della modernità degli Anni Venti, a una serie di fotografie scattate da Luigi Ghirri a Palazzo Grassi negli Anni Novanta.

 

E poi documenti – cartacei, audiovisivi e memorabilia – arricchiscono di dettagli questo racconto distribuito in 8 macrosezioni espositive:

 

• Manifesti e Bozzetti: vero e proprio portale di accesso all’immaginario FIAT – la sezione raccoglie oltre 50 bozzetti e manifesti realizzati tra il 1928 e il 1940;

• Terra Mare Cielo: citando il famoso slogan pubblicitario, la sezione racconta come l’azienda si sia cimentata, a partire dall’inizio del Novecento, nella produzione in tutti i settori della mobilità motorizzata, dall’aviazione ai motoscafi;

• Welfare Fiat: la sezione racconta il modello integrale delle politiche di welfare dell’azienda, che accompagna – a partire dal primo dopoguerra – i propri impiegati e operai dalle scuole di formazione alle colonie estive, dal dopolavoro ai sanatori;

• Design e Stile: la sezione racconta la continua ricerca di funzionalità ed economicità che ha caratterizzato l’identità Fiat definendo la qualità progettuale del suo prodotto e la forte componente innovativa del suo approccio;

• Visioni al futuro. Architettura, urbanistica, energia: una carrellata di progetti che raccontano l’impegno dell’azienda in vari settori, tra cui l’ingegneria civile, l’elettromeccanica, l’architettura e la costruzione di impianti complessi come raffinerie, centrali energetiche e stabilimenti industriali;

• Oltre l’auto: una rassegna dei più diversi oggetti targati Fiat – dalle biciclette ai ciclomotori, dalle forbici ai piatti, dai tostapane ai frigoriferi – testimoniano la strategia dell’azienda di espandere la sua presenza nel mercato italiano

• Cinefiat e Pubblicità: la sezione racconta l’attività di documentazione audiovisiva del dipartimento Cinefiat che produce non soltanto spot pubblicitari, ma anche film di vario metraggio, documentari, cinema d’animazione, musical e cinegiornali e proseguirà la sua attività fino agli anni Novanta del Novecento.

• Sport e Corse: la sezione racconta oltre un secolo di successi iridati Fiat e lo storico sodalizio con Pirelli, accompagnati da video storici.

 

Credits Cosimo Maffione

Anche Torino nella classifica delle 50 migliori Steak House d’Italia

Pubblicata  dal network Braciami ancora: c’è il  locale torinese Bifro’ 

 

“I due Cippi” di Saturnia e la “Braseria”di Osio sono state premiate come le migliori Steak Kouse d’Italia. La Toscana, con 9 ristoranti, è la regione con più riconoscimenti. Nella top 50 anche Ischia e Panarea, presenti anche locali di Firenze, Milano, Torino, Napoli, Roma e Bologna.

“Braciami ancora” è il network di riferimento per gli amanti della miglior carne, con oltre 1 milione di follower sui social e pubblica la Top 50 delle migliori Steak House. Due di queste sono presenti in Piemonte, un adesione dal ricco patrimonio enogastronomico che può vantare molti ristoranti interessanti con menù incentrati sulla carne. Uno tra i migliori in assoluto si trova a Torino. Frutto di un’attenta selezione, questa classifica esalta un particolare settore dell’eccellenza gastronomica italiana, riconoscendo i locali che si distinguono per qualità, professionalità e competenza nel settore della carne. La classifica assegna ad ogni ristorante delle Fiamme di Merito. Una fiamma è destinata ai ristoranti di ottimo livello, due fiamme ai ristoranti considerati eccellenti e tre fiamme ai ristoranti ritenuti straordinari e unici nel loro genere.

Eccellenza, ricerca e qualità sono fari guida della propria mission. È ancora studio quotidiano di un mercato in costante evoluzione e filosofia attraverso il quale viene realizzato un menù dedicato alla carne. Ricerca di allevamenti virtuosi, servizio competente in sala, tecniche di cottura, qualità della cantina sono solo alcuni dei parametri che “Braciami ancora” ha seguito per stilare la classifica delle migliori 50 Steak House d’Italia.

“L’Italia si conferma una nazione dove da nord a sud il concept delle Steak House viene molto apprezzato. Il livello è molto alto e cresce costantemente. Il desiderio da parte degli italiani di mangiare carne di qualità è sempre più sentito, e questa classifica vuolerealizzare una mappa delle eccellenze in questo settore – racconta Michele Ruschioni, giornalista e fondatore di Braciami ancora – le tre Fiamme di Braciami ancora, Massimo riconoscimento della classifica, vanno a due ristoranti: ‘I due Cippi’ di Saturnia e ‘Braseria’ di Osio Sotto, in provincia di Bergamo. Questi due ristoranti hanno un menù di carne di altissimo livello e rappresentano il top del top, a livello nazionale e internazionale. Qui, il culto della brace, la cura del dettaglio, l’abilità della cottura della carne e la filosofia su cui poggiano il loro lavoro non ha eguali”.

Nove ristoranti che ottengono due Fiamme di Braciami ancora sono locali in cui il livello è molto alto e nel loro ambito possono essere definiti un punto di riferimento. Tra questi vi è il Bifro’, a Torino, che ha ottenuto anche il premio come Miglior Cantina 2025.

 

Mara Martellotta

 

Stazioni ferroviarie dismesse di Dora e Madonna di Campagna, il piano della Regione per riqualificarle

l’Assessore Regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale, insieme ai rappresentanti della Circoscrizione V, il Presidente Enrico Crescimanno e il Vice Presidente Antonio Cuzzilla, e i rappresentanti delle Associazioni hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi di Stazione Dora e Stazione Madonna di Campagna sulla ex tratta ferroviaria Torino-Ceres a Torino.

Le due stazioni sono state dismesse circa cinque anni fa e da allora non svolgono più la loro funzione ferroviaria.  Recentemente il Demanio ha disposto il trasferimento di questi beni alla Regione. L’Assessore insieme alle istituzioni locali e alle associazioni, ha visionato i locali e le strutture al fine di verificare le condizioni degli stessi e cominciare il percorso per valorizzare e riqualificare queste aree.

<Le stazioni Dora e Madonna di Campagna della ex ferrovia Torino-Ceres oggi dismesse sono un bene che di recente è stato trasferito dal Demanio alla Regione e, come ci tengo a sottolineare, i beni della Regione sono beni di tutti i cittadini – ha dichiarato al termine dei sopralluoghi l’Assessore Vignale – Avendo queste stazioni esaurito il loro compito primario, il nostro impegno è finalizzato al riutilizzo dalla collettività in altri modi.

L’obiettivo della Regione è che questi luoghi tornino ad essere vivi e vitali. Collaborando con gli enti locali come la Circoscrizione e il Comune, affinché vengano utilizzati da associazioni, ma anche da attività commerciali. Questo è, anche, l’unico modo per strapparli al degrado e all’utilizzo indesiderato di terzi, che in questi posti abbandonati potrebbero entrare.

Il patrimonio regionale deve sempre essere sostenibile, per questo pensiamo anche alla loro gestione dal punto di vista economico. Luoghi simili devono essere riqualificati preservando il passato ferroviario che hanno rappresentato, sfruttando, ad esempio, il tanto materiale che potrebbe essere utilizzato per progetti come Porta Milano, così come per Stazione Dora e Madonna di Campagna. Nell’immediato un primo progetto di valorizzazione sarà su Stazione Dora, dove già ci sono associazioni già attive, in occasione del Natale. Una collaborazione per cui interverremo con una messa in sicurezza per rendere i luoghi fruibili dai cittadini.

A medio termine, però, servirà concertare gli interventi sia per la sicurezza dei luoghi che per la loro rivitalizzazione. Non è la Regione che deve preordinare ipotesi di utilizzo delle stazioni, ma deve ascoltare le istanze e le proposte che nascono in concertazione con la Circoscrizione, il Comune, le associazioni del luogo e gli eventuali e futuri partner privati commerciali che qui potrebbero aprire le loro attività>.

Dichiarazione dei redditi in ritardo, come comportarsi

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Entro il 30 settembre 2024 era necessario presentare il Modello 730/2024. Per assolvere agli obblighi connessi con la dichiarazione dei redditi, a questo punto, il contribuente può provvedere ad utilizzare il Modello Redditi Persone Fisiche, che può essere utilizzato fino al 31 ottobre 2024.

Questo documento, che generalmente viene utilizzato dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti, può essere usato anche dai lavoratori dipendenti e dai pensionati che non hanno utilizzato il Modello 730/2024 nei tempi previsti dalla normativa.

Nel caso in cui non dovesse essere rispettata nemmeno la scadenza del 31 ottobre 2024, è necessario mettere in conto una serie di sanzioni che aumentano man mano che passa il tempo.

La dichiarazione dei redditi può essere presentata entro 90 giorni dalle scadenze previste dalla normativa. In questo caso viene considerata ancora valida. Vengono, però, applicate delle sanzioni per il ritardo che possono variare da un minimo di 250 ed un massimo di 1.000 euro. In materia di Iva, invece, possono oscillare tra 250 euro e 2.000 euro.

Grazie all’istituto del ravvedimento operoso, la sanzione minima di 250 euro viene ridotta ad 1/10, cioè a 25 euro. Il contribuente deve provvedere a regolarizzare eventuali irregolarità e versare anche le imposte che risultano dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Su questo argomento sono importanti alcune indicazioni che sono state fornite, attraverso la sentenza n. 105 del 10 marzo 2023, dalla Corte di Giustizia Tributaria del Piemonte, che ha sottolineato come: le eventuali dichiarazioni dei redditi tardive vengono considerate dal legislatore come se fossero state presentate in maniera valida. Non possono, ad ogni modo, essere ritenute come tempestive; la consueta tolleranza dei cinque giorni che viene data in altri casi – vedasi per esempio il pagamento delle rate della rottamazione quater e per le dichiarazione dei redditi tempestivamente trasmesse – non può essere essere concesso al contribuente che le presenta in ritardo.

Il contribuente, che dovesse aver sforato la deadline, ha altri 90 giorni per presentare la dichiarazione dei redditi tardiva. Ma nessuno in più.

Superati gli ulteriori novanta giorni la dichiarazione dei redditi è considerata omessa. Nel caso in cui dovesse essere presentata, ad ogni modo, costituisce un valido documento e titolo per poter riscuotere le imposte dovute, che vengono calcolate sulla base degli imponibili che vengono comunicati dal contribuente. O dalle ritenute che sono state indicate dai vari sostituti d’imposta.

Come abbiamo anticipato in precedenza, il contribuente non può utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso nel caso in cui dovesse presentare la dichiarazione dei redditi oltre i 90 giorni. La domanda, a questo punto, è lecita: conviene farlo? La risposta è affermativa, perché se viene presentata entro la scadenza dell’invio della dichiarazione relativa all’anno successivo, il diretto interessato ha la possibilità di beneficiare: di una riduzione del 50% delle imposte; la non punibilità penale del reato di omessa dichiarazione nel caso in cui le imposte dovessero superare i 50.000 euro.

La dichiarazione dei redditi, anche se è considerata omessa, costituisce un titolo per riscuotere le imposte che in essa liquidate. Le quali vengono iscritte immediatamente a ruolo. Il risparmio delle imposte si ottiene dal fatto che quelle che si andranno a pagare si basano su quanto dichiarato dal contribuente ed evitano che gli uffici dell’Agenzia delle Entrate debbano procedere con degli accertamenti induttivi, così come è previsto dall’articolo 41 del Dpr 600/73.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Viaggio nel Medioevo con Alberto Busca

Domani al Centro Pannunzio in via Maria Vittoria a Torino  si terrà un incontro con Alberto Busca, eclettico divulgatore di storia medievale, innanzitutto attraverso i suoi romanzi, ma anche come animatore di gruppi di rievocazione in costume e ristoratore titolare di una taverna tematizzata. Particolare attenzione sarà riservata all’ultimo suo romanzo, “Baldesar”, dedicato ad un personaggio vero, oggi poco conosciuto, che ha frequentato le corti di tutta Europa, importante allora forse più del contemporaneo (e amico) Machiavelli. Introduce Edoardo Massimo Fiammotto.