ilTorinese

“Martin Eden” raccontato tra le acque e le strade di Napoli

Coppa Volpi alla Mostra veneziana per Luca Marinelli

 

Pianeta Cinema a cura di Elio Rabbione

 

Trasportandolo dalle coste e dai porti della California al panorama partenopeo, con le sue acque, con le strade anguste ed i panni messi ad asciugare da un capo all’altro, con le sue aree distese tra ruderi e sterpaglie, con le sue facce ferite di popolani, Pietro Marcello – classe 1976, cresciuto con il gusto del film documentario, vincitore nel 2009 del TFF con La bocca del lupo, affermatosi a Locarno alcuni dopo con Bella e perduta e oggi giunto al suo primo e autentico, corposo, lungometraggio applaudito al Lido e ora sugli schermi – in piena libertà d’espressione imprime inaspettatamente al Martin Eden di Jack London un respiro di casa nostra e allo stesso tempo una visione ed un’anima assai più universali. Marcello (sceneggiandolo con Maurizio Braucci) tradisce le origini letterarie e sperimenta, non va per strade narrative usuali, cerca la giravolta inaspettata, vuole sferzare, coinvolgere drammaticamente, stupire: forse raggiunge lo scopo ma corre allo stesso tempo il forte rischio di buttare disordine, di confondere, di riempire di troppi elementi superflui, di schiacciare certi passaggi narrativi, di cancellare quella compostezza e quella narrazione più adagiata che in molte parti del film si tenderebbe a pretendere. La parabola del marinaio del tutto privo di cultura che, salvato da un pestaggio il giovane Arturo, rampollo di una facoltosa famiglia, viene accolto nella casa del ragazzo e ne conosce la sorella, Elena, che lo spingerà a leggere (Baudelaire come prima opera tra le mani!) e a cercare un’istruzione e gli farà nascere, contro i dubbi e le maledizioni di molti, il desiderio della scrittura, suona come un sacrosanto quanto rabbioso horror vacui della mente, come la perseveranza verso l’eccesso, come la sfrontatezza intellettuale, come la riaffermazione senza se e senza ma del quisque faber di scolastica memoria.

Una ricerca a lungo portata avanti, in un secolo del ‘900 che corre avanti e indietro (qualcuno nelle ultime immagini grida lo scoppio della guerra ma parecchio assai più vicino a noi è già stato mostrato) e lungo il quale s’inventa una privazione del tempo stesso, ad affermare l’eguaglianza di sempre; che getta sullo schermo reperti d’archivio (inevitabile che Marcello ritorni alla sua prima passione) degli anni Venti e Trenta come quelle dei Sessanta e Settanta (un gioco pure musicale, che allinea sullo stesso piano Debussy e Teresa De Sio) e finzione, in una a tratti inverosimile mescolanza di abiti, di oggetti, di automobili, di arredamenti con tanto di televisori figli del boom economico. Una ricerca che coinvolge anche l’amore e lo stato sociale difficilmente raggiungibile, le lotte socialiste e l’aspirazione all’individualismo rivendicato con forza, che deve fare i conti con le sconfitte, con i continui plichi dei racconti inviati agli editori e pronti a tornare indietro con la loro scritta “rinviato al mittente”. Lo squarcio è un editore dall’accendo meneghino, il successo arriva ma con esso il cambiamento, la frustrazione nel toccare con mano che chi lo ha prima rigettato adesso lo acclami e lo pretenda, la consapevolezza del proprio mutamento di scrittore ed intellettuale che ha attraversato persone e tempi e cose.

Marcello, man mano che la parabola scende verso la fine, s’accartoccia come la sua storia, mostra il fiato corto e fa rimpiangere una prima parte che interessa di più. Come lui il suo protagonista, un pur bravo Luca Marinelli che come ognuno ora sa s’è portato a casa la Coppa Volpi come miglior interprete, rimandando a mani vuote il Joker Joachim Phoenix dato come spudorato vincitore. Marinelli mette un’intima naturalezza per buona parte che gli fa stringere di diritto tra le mani quella Coppa, poi i toni esagerati della rivolta personale sono in agguato, il tutto diventa malamente lineare e superfluo, quella compostezza fatta di sguardi leggeri e cenni pieni di misura che lo avevano fatto apprezzare sparisce, come uno scossone del tutto inaspettato.

Commissioni autonomia e legalità al via

DA PALAZZO LASCARIS

Hanno ufficialmente preso il via nell’ambito della Giunta per il regolamento, i lavori per l’istituzione di due nuove Commissioni permanenti per l’autonomia e per la legalità.

I componenti della Giunta hanno concordato sull’ipotesi di avviare, nelle prossime settimane, la discussione e il confronto rispetto a eventuali proposte emendative, dettaglio delle materie di competenza e modalità e tempistiche operative delle due commissioni.

La commissione autonomia, tra le materie di competenza, si occuperà anche di affari istituzionali, enti locali, sburocratizzazione  e semplificazione. La commissione legalità, di contrasto a i fenomeni mafiosi.

“Certamente c’è soddisfazione per l’avvio tempestivo dei lavori – ha specificato il presidente del Consiglio, Stefano Allasia, al termine dell’incontro della Giunta per il regolamento –  ma credo sia altrettanto corretto e necessario affrontare con le giuste tempistiche la discussione su temi cosi complessi e articolati, in maniera tale che tutti i consiglieri dell’assemblea legislativa e dunque non solo i componenti di questa Giunta,  abbiano la possibilità di fare in maniera scrupolosa e costruttiva, proposte e valutazioni”.

È stata un’estate più sicura. Grazie alla Polfer

La Polizia Ferroviaria, durante il periodo estivo dal 1 giugno al 1° settembre 2019, ha intensificato i servizi istituzionali con l’impiego di 3136 pattuglie in stazione e 1178a bordo treno, provvedendo a scortare, nell’intero periodo3050 convogli ferroviari (con una media di circa 33 treni al giorno). Sono stati predisposti 262 servizi antiborseggio in abiti civili per contrastare i furti in danno dei viaggiatori. Sono state elevate 300 sanzioni amministrative di cui 128 in materia di sicurezza ferroviaria.

Nel periodo preso in esame, il numero degli identificati è stato di 30371 persone tra cui 13 gli arrestati, 146 gli indagati; 7 i minori non accompagnati rintracciati nelle stazioni ferroviarie del territorio dal personale della Specialità.

Particolarmente efficace si è dimostrata la nuova applicazione per gli smartphone in uso alle pattuglie (SMART SDI 2.0), che ha permesso al personale della Polizia Ferroviaria di effettuare un maggior numero di controlli anche grazie alla funzione di lettura ottica dei documenti elettronici.  

Nella Stazione di Torino Porta Nuova da giugno ad agosto sono stati eseguiti 9 arresti, di cui 5 a seguito di ordini di cattura per esecuzione di pena. Destinatari di tali provvedimenti tre cittadini italiani, un nigeriano ed un cittadino rumeno.

Sono stati effettuati, poi, 2 arresti per possesso stupefacenti da parte di un cittadino italiano e di un cittadino nigeriano, 1 arresto per resistenza a pubblico ufficiale da parte di un cittadino italiano e 1 arresto per furto aggravato da parte di un cittadino peruviano.

Sempre a Torino Porta Nuova nel mese di agosto è stato denunciato 1 cittadino italiano autore di furto di un trolley contenente gioielli per un valore di 100.000 euro; i gioielli sono stati consegnati alla legittima proprietaria.

Inoltre, sono stati indagati in stato di libertà 2 cittadini italiani per la reiterazione di reati commessi a danno di minori, in particolare truffa e furto con strappo.

Nel mese di agosto, invece, un cittadino italiano veniva deferito in stato di libertà per procurato allarme, lesioni aggravate e interruzione di pubblico servizio in quanto a bordo di un convoglio in partenza per Bardonecchia aveva spruzzato una bomboletta spay al peperoncino provocando danni in particolare a  due viaggiatrici italiane.  

Nella Stazione di Torino Porta Susa  una bambina di 6 anni è stata rintracciata e successivamente riconsegnata alla propria madre, dopo che quest’ultima aveva momentaneamente lasciato la piccola sulla banchina mentre si accingeva a caricare le numerose valigie sul treno. Intenta ad effettuare tale operazione, le porte del treno si richiudevano e la bambina restava da sola in stazione.

Nella Stazione di Alessandria sono stati effettuati 2arresti. In particolare, nel mese di giugno è stato tratto in arresto un cittadino del Gambia per violenza a Pubblico Ufficiale e lesioni aggravate e nel mese di luglio un cittadino bosniaco per avere fatto rientro in Italia in seguito a provvedimento di espulsione con accompagnamento coatto in frontiera.

Ad Asti, gli operatori Polfer, a seguito di misure cautelari coercitive disposte dal Gip del Tribunale di Asti, traevano in arresto 2 cittadini nigeriani resosi responsabili di concorso di reato di rapina ed estorsione ai danni di un cittadino italiano.

Infine ad Alessandria e Ceva (CN) la squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento a seguito della predisposizione di specifici servizi  indagava in stato di libertà 4 giovani per deturpamento ed imbrattamento di carrozze ferroviarie.

Conferita a Pragelato la cittadinanza onoraria a Denisa Zamfira

Il Sindaco di Pragelato Giorgio Merlo ha conferito , a nome dell’Amministrazione Comunale, la cittadinanza onoraria a Denisa Zamfira. Una giovane pragelatese di origini rumene che si è particolarmente distinta in questi anni nel campo scolastico ed accademico.

“Ma la vita e l’esperienza di Denisa, ha detto il Sindaco durante il conferimento dell’onorificenza, e’ anche e soprattutto un modello di integrazione e di inclusione sociale, culturale e territoriale oltre al riconoscimento del merito. Per questi motivi – ha concluso il Sindaco – la cittadinanza onoraria a Denisa assume una importanza decisiva anche per il dibattito sull’immigrazione che da tempo attraversa e caratterizza il nostro paese”.

Breve pausa di pioggia, ma il clima mite proseguirà per tutto il mese

Altri temporali  sul Piemonte da martedì, solo una parentesi di maltempo, ma ritornerà l’anticiclone delle Azzorre da mercoledì con una fase soleggiata e il rialzo delle temperature massime,  come prevede Arpa. Le temperature saliranno a 25-26 gradi sulle pianure e  colline, zero termico a 4.500 metri da giovedì. Il clima mite potrebbe proseguire fino a dopo il 20 settembre con un bilancio di temperature settembrine più alte rispetto alla media, nonostante i primi giorni ‘freddi.

A “Vicenza in lirica” trionfa il maestro Michele Campanella

Il festival  si è  aperto al teatro Olimpico sotto l’egida della musica di Gioachino Rossini

Esistono analogie tra due arti apparentemente diverse quali musica ed architettura, tanto che spesso si ricorre alla sinestesia di “architettura musicale” per un brano e di “ritmi spaziali” per un’architettura. Prova ne è stata il concerto rossiniano che ha aperto la rassegna “Vicenza in lirica”, giunta alla sua settima edizione, sabato 31 agosto scorso, nella straordinaria cornice del teatro Olimpico della città veneta, realizzato dall’architetto vicentino Andrea Palladio.

Questo celebre festival, diretto da Andrea Castello, si è aperto sotto il segno di un famoso brano composto da Gioachino Rossini, la Petite Messe Sollennelle, eseguito da un cast di eccezione, formato dal Maestro Michele Campanella al primo pianoforte ( al suo ritorno sulla scena del teatro palladiano dopo diversi anni di assenza), dal soprano Barbara Frittoli e dal contralto Sara Mingardo, voci note a livello internazionale e per la prima volta ascoltate insieme in un’esecuzione al teatro Olimpico. Accanto a loro il basso Davide Giangregorio, il tenore Alfonso Zambuto, il coro della Schola San Rocco di Vicenza diretto dal maestro Francesco Erle, Silvio Celeghin all’harmonium e Monica Leone al secondo pianoforte.

La Petite Messe Sollennelle, composta da Rossini in Francia nel 1863, si articola secondo le sezioni tradizionali dell’Ordinarium della Messa cattolica con, in aggiunta, il Preludio religioso da eseguirsi nel corso dell’Offertorio (per pianoforte solo ed harmonium) e il Mottetto “O salutaris hostia” per soprano, inserito tra il Sactus e l’Agnus Dei.

Il Kyrie, strutturato nella forma di dialogo tra i Soli ed il Coro, è un Andante maestoso che si apre con un pianissimo di particolare evidenza ritmica, con le ottave staccate che si inseguono sul basso. Il coro della Schola San Rocco di Vicenza ha dimostrato grande maestria nell’entrare quasi sottovoce, con un motivo totalmente indipendente dal pianoforte suonato in modo magistrale dal maestro Michele Campanella. Il cuore della Petite Messe è rappresentato dal Gloria, un edificio sonoro sorprendente e monumentale, capace di occupare più di un terzo dell’intera composizione.

Sicuramente il brano in cui il maestro Campanella ha dato prova di tutta la sua abilità pianistica è stato quello del Preludio religioso, che precede il Sactus per Soli e coro. In esso ha dato vita al tema della fuga, reso in tutta la sua cromaticita’ ed essenzialità. Qui Rossini si richiama alla tradizione che fa capo a Bach e pare anticipare moduli che saranno tipici di un compositore come Cesar Franck. La soprano Barbara Frittoli ha dimostrato l’altezza sopranile che contraddistingue il suo timbro vocale nel Mottetto “O salutaris hostia”, testo che Rossini aveva già affrontato nel 1857 per quartetto vocale senza accompagnamento. Oltre che confermarsi valida interprete in questo concerto rossiniano, da tre anni è anche docente della masterclass che viene realizzata dal festival “Vicenza in lirica”, per iniziativa dell’associazione Concetto culturale, d’intesa con l’archivio storico Tullio Serafin, guidati da Andrea Castello. Anche nel Crocifixus la soprano, ora ormai milanese, ha dimostrato una sintesi di tecnica perfetta e di una fedele interpretazione ad un testo che Rossini chiamò “Petite” solo per modestia, in quanto questa Messa appari’, subito, alla sua prima esecuzione, grandiosa.

Sara Mingardo, contralto di origine veneziana, ha dimostrato unccurata ricerca del suono, unita al timbro inconfondibile della sua voce, che ha avuto il momento più sublime nell’ Agnus Dei, il cui finale è risultato intimo e prezioso. Le due voci maschili hanno mostrato altrettanta bravura, sia quella del giovane tenore Alfonso Zambuto, che ha dimostrato una straordinaria capacità canora e comunicativa, sia quella de l basso Davide Giangregorio,  capace di cantare con grande naturalezza e che ha rappresentato una splendida scoperta. Il coro della Schola di  San Rocco ha seguito benissimo la direzione di Campanella ed i suoi accenni sicuri, uniti alla sua capacità  di suonare in simbiosi con il secondo pianoforte  Monica Leone. Molto valido anche Silvio Celeghin all’harmonium.

 

Mara Martellotta

Cosa cambia in Giunta

Due settimane per la sostituzione dell’assessora Pisano. Le Politiche sul Lavoro alla vice sindaca Sonia Schellino

 

Questo pomeriggio, durante la riunione del Consiglio Comunale, la sindaca Chiara Appendino ha annunciato la nomina di Antonino Iaria all’interno della Giunta, in sostituzione di Guido Montanari.

“Ho preso un po’ di tempo per mettere mano ai dossier che riguardano l’urbanistica”, ha affermato la sindaca, annunciando il nuovo assessore. “Iaria si occuperà di piani esecutivi convenzionati, edilizia privata, banca dati e nuova cartografia, pianificazione strategica, coordinamento interassessorile politiche territoriali di progetti di trasformazione e riqualificazione urbana, progetto dello spazio pubblico, programmazione lavori pubblici, oltre al patrimonio comunale”.

Appendino ha anche annunciato ulteriori modifiche all’interno della Giunta, in seguito alla nomina nel Governo nazionale dell’assessora Paola Pisano. La delega alle anagrafi è stata affidata all’assessore Sergio Rolando.

All’assessora Pisano restano in capo sistemi informativi, fondi europei, innovazione e smart city per un passaggio strettamente tecnico. “Entro un paio di settimane, ha annunciato la Sindaca, credo di poter tornare in aula e garantire l’ingresso di un nuovo assessore”.

La delega all’arredo urbano e la rigenerazione urbana sono state assegnate all’assessore Alberto Unia.

Ho invece deciso di seguire personalmente il percorso che concerne il nuovo piano regolatore, ha affermato la sindaca. Questo comporta una ricognizione interna e un riassetto organizzativo che consenta il raggiungimento della proposta tecnica del Piano Regolatore entro fine 2019 perché l’iter si concluda entro dicembre 2020. Viaggeremo più velocemente sia da un punto di vista politico, con l’interlocuzione con la Commissione, la Città e gli stakeholder, sia da un punto di vista direzionale con la struttura e i vari direttori”.

IL DIBATTITO IN SALA ROSSA

Stefano Lo Russo (PD): Prima delle vacanze la situazione politica locale era compromessa, con il freno a mano tirato. Ora ci saremmo aspettati un cambio di marcia della sindaca per far ripartire la città, ma anche questa volta è stata persa un’occasione. Ci sono tanti nodi da risolvere: Thyssen, centro congressi Westinghouse, Torino Esposizioni, Palazzo del Lavoro, Manifattura Tabacchi, area Grandi Motori, area Nebiolo, caserma di via Asti, ecc. Senza contare la questione delle infrastrutture e della nuova ZTL. La scelta di Iaria come assessore all’Urbanistica non ci convince: è una scelta di bassissimo profilo, in piena continuità con lo scempio fatto sinora. Speriamo almeno che il cambio di deleghe sulle anagrafi possa servire a migliorare i servizi per i cittadini.

Francesco Tresso (Lista Civica per Torino): Le scelte fatte dalla sindaca per il rimpasto di Giunta sono molto rabberciate. Lo stallo in cui versa la città appare ora ancora più drammatico. Scindere la delega alla revisione del PRG da quella all’urbanistica dimostra una visione miope. Servirebbero invece una visione di prospettiva e un’interlocuzione seria e credibile con forze politiche, società civile e investitori.

Silvio Magliano (Moderati): La scelta della sindaca di tenere per sé la delega alla revisione del PRG sembra non riconoscere capacità di visione al neo-assessore Iaria. Ci saremmo aspettati un grande tecnico per l’Urbanistica. E dopo i disastri della neo-ministra Pisano, ci aspettiamo che si intervenga sulle anagrafi. Serve ripensare un’altra Torino. Il nostro giudizio sulle nuove deleghe è impietoso.

Mimmo Carretta (Partito Democratico): Auguri alla città che affronterà i prossimi anni in un clima di sospensione. Appendino è riuscita a svincolarsi da ogni colpa e da ogni responsabilità. Alla città arriva il declino costante e l’incapacità di invertire una rotta. Si metta mano ai progetti che c’erano e che farebbero bene alla città, indipendentemente dal colore politico di chi amministra.

Marina Pollicino (Connessione Civica): Auguri a Iaria, che avrà un assessorato dimezzato a causa della settorialità e limitatezza delle deleghe in una realtà nella quale sarebbe necessaria una visione complessiva. Sono a buon punto molti progetti avviati da Montanari che rientravano nel programma del Movimento 5 Stelle. Il rischio che intravedo e dei quali la sindaca si assumerà tutta la responsabilità è che si inneschino cortocircuiti, ulteriori ritardi e devianze capaci di mettere in discussione dinamiche amministrative e relazionali già avviate.

Daniela Albano (M5S): Auguro buon lavoro al neo-assessore Iaria, nonostante non abbia condiviso e capito le ragioni reali e profonde della cacciata di Montanari. Mi auguro vengano assegnate al più presto le deleghe in carico alla Pisano: per coerenza il M5S non dovrebbe permettere doppi incarichi.

Antonio Fornari (M5S): Anch’io auguro buon lavoro all’architetto Iaria, che saprà valutare con competenza i progetti di urbanistica rimasti nel cassetto e capire quali sia meglio portare avanti e quali no. La Città di Torino è forte e va avanti, è apprezzata da turisti e investitori, come dimostrano i dati, nonostante ciò che dicono le minoranze. Così come proseguono la digitalizzazione e l’ampliamento dei servizi per i cittadini portati avanti dalla Pisano e dall’Amministrazione.

Fabrizio Ricca (Lega Nord): Rimangono molti problemi nelle anagrafi e Torino non si accorgerà neanche dell’assenza della Pisano. Mi auguro che l’assessore Iaria abbia un approccio positivo nei confronti della Città, così come ha fatto in Città Metropolitana.

Viviana Ferrero (M5S): Ci sono stati scossoni nella politica nazionale e locale, con la pesante cacciata dell’assessore Montanari. Faccio i migliori auguri all’assessore Iaria, ma invito la sindaca a trovare una figura per portare avanti la revisione del Piano Regolatore, facendo risparmiare 8-10 milioni di euro alla città. E chiedo al neo-assessore di avere un occhio speciale per le periferie.

Deborah Montalbano (DemA): Le code aumentano alle anagrafi e ci sono state diverse assemblee e mobilitazioni, perché la Città non ha previsto adeguate risorse umane ed economiche. L’ex assessora Pisano ora vuole innovare il Paese, ma non ho visto innovazioni su Torino.

Valentina Sganga (M5S): Invito il capogruppo del PD a riflettere: ci sono molte persone nel suo partito che apprezzano il lavoro di questa giunta, così come molte scelte fatte nella composizione del Governo sono state condivise dal PD. Vedendo la composizione delle giunte precedenti, non potete dare lezioni a nessuno. Rivendichiamo con orgoglio la scelta di Iaria come assessore per valorizzare il gruppo di maggioranza: la sua passione e competenza gli permetteranno di fare un ottimo lavoro.

Massimo Giovara (M5S): Non sono un esperto di edilizia, ma faccio i miei migliori auguri al neo-assessore Iaria e gli suggerisco di non seguire i consigli dei soliti “esperti” che hanno portato in passato la Città di Torino a numerosi fallimenti.

Alberto Morano (Lista Civica Morano): Faccio i miei migliori auguri all’assessore Iaria, ma la crescita della città rimarrà in capo alla sindaca, che però non ha competenze tecniche, né visioni di sviluppo di Torino.

Nel corso della replica, la sindaca Appendino ha ribadito le motivazioni che hanno portato alla scelta di Antonino Iaria come assessore all’Urbanistica.

“Si tratta, ha spiegato, di una scelta politica, di una scelta di appartenenza così come era accaduto per MontanariIaria, ha aggiunto, in Città Metropolitana è riuscito a dare risposte a un territorio, dimostrando capacità di mediazione e pragmatismo”.

Infine, la sindaca ha ricordato un’ulteriore modifica rispetto alle deleghe in Giunta. Le Politiche del Lavoro passeranno dall’assessore Alberto Sacco alla vice sindaca Sonia Schellino. Su questo argomento, si svolgerà un dibattito nella prossima seduta del Consiglio Comunale.

Al termine del dibattito, il neoassessore Antonino Iaria: Sono molto contento delle deleghe ricevute perché credo nel progetto di questa Amministrazione, non solo fino al 2021, ma anche per gli anni successivi, per fare cambiare in meglio la Città.

Il mio approccio sarà quello avuto in Città Metropolitana, con un metodo di lavoro attento alle sollecitazioni di tutti, in un’ottica integrata con gli altri assessorati. La nostra città è molto attrattiva a livello internazionale, anche per la sua capacità di innovazione, e continueremo a lavorare in questa direzione.

Scoperto a rubare in ospedale si finge elettricista

Quando è stato colto sul fatto ha detto di essere un elettricista, cosa che però non gli ha evitato di essere arrestato.

Venerdì pomeriggio, intorno alle 16, il cinquantaseienne, italiano, è entrato in un locale del reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Martini ed ha iniziato a rovistare in un armadietto personale di un dipendente del reparto. Quest’ultimo, però, è rientrato nella stanza ed ha colto sul fatto il reo che ha tentato di giustificarsi millantando di essere un elettricista. La vittima non ha creduto all’uomo anche per il suo abbigliamento non proprio compatibile con la professione dichiarata. Vistosi scoperto, l’uomo si è dato alla fuga ma è stato raggiunto dalla vittima e da un suo collega sulla scalinata. Con una scusa, il ladro ha tentato una nuova fuga utilizzando una finestrella del bagno e l’impalcatura esterna. Anche questo tentativo è risultato però vano visto che l’uomo è stato fermato da due addetti alla sicurezza. Gli agenti della Squadra Volante, nel frattempo intervenuti, hanno poi arrestato l’uomo per il tentato furto.

Ricordi di scuola della sindaca Appendino

Ricordi di scuola della sindaca Chiara Appendino: i compiti estivi li faceva negli ultimi giorni di vacanza, ma il primo giorno non lo ha mai perso, per la grande era la voglia di ritrovare i compagni.  La prima cittadina ne ha parlato agli alunni della Elementare Antonelli, in  visita con l’assessora comunale all’Istruzione Antonietta Di Martino per la ripresa dell’anno scolastico. “La scuola è una comunità straordinaria che raccoglie  tutte le sfide del futuro: rispettarsi, imparare a conoscersi, comprendere le differenze, crescere da cittadini. Voi costruite il futuro di Torino”, così la sindaca  rivolgendosi agli studenti, che le hanno detto di detestare  l’inquinamento e di avere interesse per i giardini e gli spazi aperti.

Ritratto di scrittrice: Manuela Chiarottino

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Manuela Chiarottino è nata e vive in provincia di Torino. Vincitrice del concorso “Verbania for Women 2019” e del “Premio nazionale di letteratura per l’infanzia Fondazione Marazza 2019”, si dedica alla scrittura, una passione che la accompagna da sempre e che coltiva in modo prolifico, approfondendo in particolare le tematiche dei sentimenti e delle relazioni in diverse sfumature. Tra le sue pubblicazioni si annoverano: La bambina che annusava i libri (More Stories, 2019), Incompatibili (Le Mezzelane, 2019), La custode della seta (Buendia Books, 2019), Tutti i colori di Byron (Buendia Books, 2018), vincitore del concorso “Barbera da leggere”, Il gioco dei desideri (Amarganta, 2018), Maga per caso (Le Mezzelane, 2018), Un amore a cinque stelle (Triskell, 2016), Cuori al galoppo (Rizzoli 2016), Due passi avanti un passo indietro (Amarganta, 2016), Il mio perfetto vestito portafortuna (La Corte, 2016), Ancora prima di incontrarti (Rizzoli, 2015) e molti altri.

“La bambina che annusava i libri”

 

Per Stella, cresciuta in una famiglia di antichi stampatori, i libri sono come degli amici. Non solo ama leggerli, ma li conosce profondamente, riuscendo a distinguerli dall’odore e dalla grana delle pagine, capacità fondamentali per lavorare, insieme al padre, nella libreria di famiglia. La vita tranquilla di Stella subisce un brusco cambiamento quando la ragazza riceve in eredità dal nonno un libro molto antico e una strana lettera. In essa si parla di una collezione di volumi preziosi, nascosti in un luogo segreto. Sta a lei risolvere l’enigma del nonno e ritrovarli. In una ricerca convulsa tra i paesi della Toscana, in compagnia di un affascinante e ambiguo restauratore, Stella si addentrerà nei misteri della sua famiglia e del suo cuore, imparando a lasciarsi andare ai sentimenti, pagina dopo pagina.

(in ebook e cartaceo)