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La “farmacia dei servizi” da gennaio in tutto il Piemonte

Il Piemonte sarà la prima Regione in Italia ad attivare dal prossimo mese di gennaio la cosiddetta “farmacia dei servizi”: quelle oggi presenti sul territorio, sia pubbliche che private, diventeranno avamposti di prima assistenza, soprattutto nelle zone più disagiate. Inoltre, saranno risparmiati 13 milioni in tre anni sulla distribuzione dei farmaci per conto grazie ad una riduzione del 5% sui costi.

Questo progetto pilota è regolato da un accordo siglato da Regione, Federfarma e Assofarm e valido fino dal 1° ottobre 2019 al 31 dicembre 2022. Le immagini

“Avremmo potuto prorogare la convenzione precedente alle stesse condizioni – ha evidenziato il presidente Alberto Cirio – Invece abbiamo avviato una contrattazione che ha portato a questo importante risultato. Ci sarà un risparmio di denaro pubblico, abbiamo compiuto un passo utile per l’abbattimento delle liste di attesa e portiamo alcuni servizi sotto casa dei cittadini che vivono nelle aree più marginali, dove a volte l’unico presidio sanitario esistente è proprio la farmacia”.

“L’accordo è un buon modo per festeggiare i nostri primi 100 giorni di governo – ha proseguito Cirio – Nel 2018 la sanità piemontese ha avuto un saldo negativo di 160 milioni di euro: il nostro primo obiettivo è risparmiare, continuando però a garantire i servizi ai cittadini. La convenzione con Federfarma e Assofarma è un primo esempio di come si può ridefinire il rapporto tra pubblico e privati. Ci consente infatti di risparmiare 10.000 euro al giorno e al tempo stesso di aumentare i servizi che le farmacie offrono alla cittadinanza”.

La distribuzione per conto dei farmaci è un servizio collaudato e strategico per la Regione, che in questo modo acquista circa 120 milioni di euro l’anno di farmaci, con gare regionali, al miglior prezzo possibile. Tali farmaci vengono poi distribuiti presso le farmacie convenzionate, a cui viene corrisposto un onorario per il servizio. “Sull’onorario, che oggi vale 25 milioni di euro l’anno – osserva l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi – abbiamo ottenuto uno sconto del 5 per cento. In più, la distribuzione viene allargata alle Eparine a basso peso molecolare, che escono dal regime di farmacia convenzionata dal primo dicembre 2019, con un ulteriore risparmio per la Regione”.

La firma dell’accordo è stata accolta con soddisfazione anche dai rappresentanti delle associazioni dei farmacisti aderenti al tavolo contrattuale regionale. Il presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo, ha parlato di “prima volta che trova attuazione il disciplinare nazionale sulla farmacia dei servizi, in quanto il Piemonte ha dimostrato di credere concretamente. Siamo certi che le ricadute del provvedimento sul territorio saranno molto positive”. Dello stesso avviso il presidente regionale di Federfarma Massimo Mana e il coordinatore regionale di Assofarm Mario Corrado, firmatari dell’accordo: “Si riconosce il valore professionale del farmacista come presidio del territorio e garanzia di sussidiarietà. E’ un investimento sul futuro che non mancherà di avere positivi effetti sull’offerta complessiva della sanità in Piemonte, soprattutto nelle aree più disagiate. Secondariamente, ma significativamente, è stata accolta la nostra richiesta di eliminare l’obbligo di distribuire i farmaci in sacchetti separati, così che si andrà anche a dare una mano all’ambiente, riducendo sensibilmente il consumo della plastica”.

Cosa offrirà la “farmacia dei servizi”

“Si tratta – spiega l’assessore Icardi – di consentire ai piemontesi di ricevere una serie di servizi direttamente sul territorio, attraverso la rete capillare delle farmacie, dalle azioni di prevenzione, alla terapia di pazienti in cura con medicinali prescritti per la broncopneumopatia cronica ostruttiva, dal monitoraggio del tempo di protrombina da parte di pazienti gestiti presso i centri TAO (Terapia Anticoagulante Orale), all’attività di back office per agevolare e aumentare l’accesso e l’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico. Per questo, la Regione fruirà del finanziamento ministeriale di 3,5 milioni di euro ed è pronta a mettere sul tavolo risorse proprie per ulteriori 992.000 euro”.

Queste le novità previste dall’accordo:

– prevenzione primaria dell’ipertensione arteriosa e aderenza alla terapia dei pazienti in cura con medicinali antiipertensivi

– partecipazione al Progetto Prevenzione Serena

– aderenza alla terapia di pazienti in cura con medicinali prescritti per la broncopneumopatia cronica ostruttiva

– INR (International Normalized Ratio): monitoraggio del tempo di protrombina da parte di pazienti gestiti presso i centri TAO (Terapia Anticoagulante Orale)

– attività di back office per agevolare e aumentare l’accesso e l’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico

– coinvolgimento delle farmacie nelle campagne vaccinali per gli anni 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023

– conferma della modalità in distribuzione per conto dei presidi di assistenza integrativa per diabetici e per incontinenza

I ciclisti Gspm Torino vicecampioni Aspmi

 MOUNTAIN BIKE

Impresa ai limiti del clamoroso per i gialloblù, che, rimaneggiati da infortuni e defezioni dell’ultim’ora, si sono presentati ai nastri di partenza con soli tre atleti. Conquistati anche due argenti di categoria

Se non ci fosse stata la cattiva sorte a mettere i bastoni fra le ruote (è il caso di dirlo) dei ciclisti del Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino, probabilmente la compagine piemontese si sarebbe giocata il titolo nazionale ASPMI di mountain bike ad armi pari con la corazzata del GS Milano.

Invece, sul circuito di Dozza, nel Bolognese, hanno gareggiato soltanto tre atleti gialloblù, contro i nove rappresentanti del team meneghino, che, sfruttando l’ampia superiorità numerica, si sono quindi aggiudicati senza problemi lo scudetto 2019. I torinesi, fortemente rimaneggiati da infortuni e defezioni improvvise, non ultima quella di Roberto Moretto, costretto a letto dalla febbre, non si sono comunque persi d’animo, centrando una tanto insperata quanto meritata medaglia d’argento, che sottolinea l’elevato tasso di competitività raggiunto con il passare delle stagioni dai bikers sabaudi.
I tre protagonisti di quest’impresa ai limiti del clamoroso rispondono ai nomi di Andrea Bologna (secondo posto nella categoria M5), Massimiliano Lenta (quarto nella categoria M3) e Barbara Batel (seconda nella categoria femminile). Lo stesso Bologna, responsabile del settore ciclistico del GSPM Torino, a margine della competizione ha dichiarato: «La gara, che sulla carta sembrava relativamente poco impegnativa, s’è rivelata tutt’altro che una passeggiata e i mille metri di dislivello sono sembrati molti di più, provocando numerosi ritiri per crampi. Non c’era un solo centimetro pianeggiante, le salite presentavano pendenze del 20% e le discese erano velocissime. Siamo stati davvero bravi, mi complimento con i miei compagni per questo risultato».
Nel fine settimana, intanto, è iniziato il campionato italiano ASPMI di beach volley, che si concluderà mercoledì 2 ottobre, mentre da giovedì 3 a domenica 6 ottobre è in programma la rassegna nazionale ASPMI di bowling.

Torino e la Valle d’Aosta più vicini con ‘Transfer Vallée’

Nuovo servizio dedicato agli amanti della neve dall’Aeroporto di Torino alle più belle località sciistiche della Valle d’Aosta – Prenotazioni disponibili da ottobre per le navette operative da dicembre 2019 ad aprile 2020 durante il weekend

 Un nuovo servizio di transfer tra l’Aeroporto di Torino e la Valle d’Aosta è la novità della prossima stagione invernale ormai alle porte.

Il servizio bus, pensato per il segmento degli sciatori, ma fruibile anche da tutti i passeggeri che vivono in Valle d’Aosta, sarà disponibile nei weekend, da sabato 7 dicembre 2019 a domenica 12 aprile 2020.

Sei le coppie di corse (andata e ritorno) previste il sabato e quattro, invece, le coppie di corse in programma la domenica, posizionate in orari corrispondenti ai voli più utilizzati dalla clientela turistica invernale, provenienti, in particolare, dal Regno Unito, dai Paesi Scandinavi e dalla Russia, oltre che dal Centro e Sud Italia.

Per usufruire del servizio di transfer è obbligatoria la prenotazione almeno 72 ore prima, da effettuarsi online sul sito www.transfervallee.eu, attivo dal prossimo 2 ottobre 2019.

Il costo del transfer ammonta a 25 euro a persona per le località di fondo valle: Pont Saint Martin, Verres, Chatillon e Aosta.

Per le località sciistiche delle vallate (Courmayeur, La Thuile, Pila, Cogne, Valsavarenche, Valgrisenche, Val di Rhêmes, Breuil Cervinia, Valtournenche, Gressoney, Champoluc, Champorcher) la tariffa dipende dal numero di persone che acquistano il servizio in un’unica prenotazione. Ad esempio, per 4 passeggeri, il costo è di 45 euro a persona.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, esprime la propria soddisfazione per l’attivazione del servizio di transfer dallo scalo di Torino alla Valle d’Aosta: “Aggiungiamo in questo modo un tassello importante ai servizi di mobilità dei passeggeri e ampliamo il bacino di riferimento di Torino Airport: con ‘Transfer Vallée’ disponiamo ora di uno strumento economico e pratico, sia per i viaggiatori internazionali, sia per i passeggeri nazionali che possono finalmente pianificare il loro soggiorno anche in Valle d’Aosta, ad esempio viaggiatori dal Sud Italia, ma non solo”.

Rapinatore arrestato sul treno Torino-Savona

I Carabinieri della Compagnia di Mondovì hanno tratto in arresto l’autore di una rapina impropria commessa nella tarda serata di sabato scorso a bordo del treno Savona-Torino.

L’uomo, un cittadino marocchino di 37 anni residente nel cebano, dopo essere salito sul convoglio ferroviario a Savona, approfittando di un momento di distrazione di una ragazza presente nello stesso vagone, si è impossessato del portafoglio e del telefono cellulare di quest’ultima, entrambi custoditi in unozaino. Vistosi scoperto, l’uomo ha cominciato a correre lungo le carrozze del treno seguito dalla ragazza fino a quando, una volta raggiunto, la afferrava per il collo dicendole di lasciarlo stare.L’intervento di un altro passeggero e del capotreno ha permesso di soccorrere e mettere in salvo la ragazza sino all’arrivo alla Stazione ferroviaria di Mondovì, dove i Carabinieri della locale Aliquota Radiomobile, allertati nel frattempo dal capotreno, hanno individuato il rapinatore traendolo in arresto.

Nessuna traccia purtroppo del contenuto del portafoglio e del cellulare, gettati dall’uomo dal finestrino del treno in corsa per non farsi cogliere con la refurtiva addosso.

Dopo l’udienza di convalida dell’arresto, svoltasi lunedì 30 settembre 2019 presso il Tribunale di Cuneo, l’uomo, che si è reso disponibile a risarcire il danno, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Prevenzione e salute al pomeriggio

Al Centro di Biotecnologie Molecolari di Torino riprendono “I Lunedì pomeriggio della Prevenzione e della Salute”.

 

Nella prestigiosa sede Universitaria di via Nizza 52, l’Associazione “Più Vita in Salute” presieduta dal dott. Roberto REY, propone il II° Ciclo 2019 degli Incontri dal titolo “Per Vivere più a lungo in Salute – Rendere accessibile a tutti il sapere medico-scientifico. L’iniziativa ormai pluriennale si avvale come sempre della regia organizzativa dell’immancabile Giovanni BRESCIANI, la parte scientifica é curata dal dott. Roberto REY.

Le Conferenze sono finalizzate, come sempre, alla Prevenzione delle malattie, in modo da aiutare tutti, come speriamo, a prendersi cura della propria salute e vivere nelle migliori condizioni possibili. L’obiettivo più importante, come già più volte evidenziato, non é il numero di anni di vita, ma il numero di anni di vita attiva e vissuta in buone condizioni psicofisiche. Gli esperti e preziosi Relatori, suggeriranno indicazioni pratiche e fondamentali.

Il primo incontro sarà lunedì 7 Ottobre 2019 dalle 16,15 alle 18,30.

Saranno trattati i seguenti argomenti: ”Prevenzione primaria e secondaria dei tumori cutanei. Le nuove frontiere nel trattamento del melanoma cutaneo”. Relatori: dott.ssa Virginia CALIENDO, dott. Franco PICCIOTTO. – ”Gli aghi del terzo millennio: le infiltrazioni alla prova del secolo”. Relatore: prof. Carlo Alessandro RUSSO FRATTASI.

         Il calendario degli appuntamenti con i titoli dei temi trattati ed i nominativi dei Relatori, lo si trova in tutte le farmacie della Città, nei maggiori Ospedali, nelle ASL e nelle Circoscrizioni.

Tutti le Conferenze saranno tenute da noti e insigni Relatori. Non é necessaria la prenotazione. Ingresso libero fino ad esaurimento dei 225 posti.

Per ulteriori informazioni, telefonare ai numeri 3332100097 e 3477125123. Per ricevere il programma completo via e-mail, scrivere a: giovanni_bresciani@libero.it

Cnh di S. Mauro, Costanzo (M5S): “Il MiSe pronto ad incontrare le parti”

“Il 22 ottobre ne parleremo anche al premier Conte a Torino”
“Il MiSe è disponibile ad incontrare azienda e parti sociali della Cnh per parlare della gestione degli esuberi di Cnh”, lo annuncia la deputata piemontese del Movimento 5 Stelle in Commissione lavoro Jessica Costanzo.
La Cnh Industrial chiuderà le fabbriche di S. Mauro Torinese e Pregnana Milanese con 260 esuberi.
A San Mauro lavorano 370 persone per fabbricare macchine per le costruzioni. La produzione cesserà entro aprile 2020 e poi verranno investiti 20 milioni di euro per trasformare l’area in un polo logistico 4.0 assicurando il riassorbimento di oltre due terzi di lavoratori.
I sindacati hanno chiesto già un incontro al ministero dello Sviluppo economico per la gestione degli esuberi.
“Da porte del nostro ministro Patuanelli e del vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial c’è massima disponibilità – conferma la deputata Costanzo – a sedersi presto ad un tavolo per parlare di questa situazione di grande importanza. Un impegno in continuità con quello preso da Di Maio che da ministro dello Sviluppo economico il 13 giugno scorso ha preso l’impegno insieme al Ministero della Difesa a finanziare un piano complessivo di circa 7,2 miliardi di euro di investimenti relativi ai programmi del settore Difesa”.
Conte sarà a Torino il 22 ottobre. “Il premier Conte ha fatto sapere inoltre che il 22 ottobre sarà a Torino per ascoltare e conoscere i nostri progetti di sviluppo, con particolare interesse per Torino Area di crisi complessa. Sarà l’occasione per parlare anche di questa  vicenda che coinvolge Cnh e siamo sicuri che come sempre il suo impegno per i lavoratori sarà massimo. San Mauro Torinese è compresa tra i comuni dell’area di crisi complessa e questo è un vantaggio per favorire progetti di riqualificazione e riconversione industriale, a dispetto di chi critica la misura e il suo nome.” conclude l’esponente del M5S.

Alla Fondazione Accorsi-Ometto la ritrattistica di Corcos

Maestro indiscusso del genere a fine Ottocento, attento ai dettagli del lusso ed anche agli aspetti intimistici

 

Il pittore ottocentesco Vittorio Corcos è il protagonista della mostra curata da Carlo Sisi che, a partire dal 3 ottobre prossimo fino al 16 febbraio 2020, la Fondazione Accorsi-Ometto ospita nelle sue sale museali in via Po 55.

L’esposizione si articola in sei sezioni tematiche che, attraverso una scelta accurata di opere,  riescono a tracciare un quadro a tutto tondo di uno dei più noti ritrattisti italiani di fine Ottocento, collocandolo in modo molto efficace all’interno della sua epoca storica. La prima sezione, intitolata “Sguardi”, è dedicata alle intense espressioni delle protagoniste femminili appartenenti alla Belle Epoque; in quella dal titolo “In posa nell’atelier” protagonisti sono personalità coeve all’artista, quali il macchiaiolo Francesco Gioli e la moglie del pittore Adolfo Belimbau. La sezione intitolata “Aria di Parigi” comprende il bel dipinto del 1892 “Le istitutrici ai campi Elisi”. Nella sezione intitolata “Nel salotto della gentile ignota” si possono ammirare i ritratti del compositore Pietro Mascagni, del poeta Giosuè Carducci e del pittore Silvestro Lega. “Luce mediterranea” è, invece, il nome della sezione che comprende dipinti quali la “Veduta di Pracchia” del 1905 e “La Lettura sul mare” del 1910. Le opere iconiche di Corcos, quali il ritratto della cantante lirica Lina Cavalieri, risalente al 1903, e di Maria José S.A.R Principessa di Piemonte del 1931, sono inclusi nella sezione intitolata “Eterno femminino”.

L’artista, di origine livornese,  perfeziono’ la sua formazione a Napoli con Domenico Morelli, per poi trasferirsi a Parigi, dove rimase sei anni in contatto con la cerchia degli artisti che gravitavano intorno al pittore De Nittis ed al mercante Goupil. Una volta tornato in Italia, si stabilì a Firenze.

Considerato maestro del “ritratto mondano”, fu a lungo corteggiato da un pubblico facoltoso ed affascinato dal virtuosismo tecnico e dall'”erotismo mai conclamato, ma per questo più intrigante” che percorreva le sue opere, come affermava il critico Vincenzo Farinelli.

d’Annunzio definì il ritratto eseguito da Corcos della cantante Lina Cavalieri “la massima testimonianza di Venere in terra”. Le figure ritratte da questo artista paiono tendere ad un ideale di bellezza immortale, quale dovrebbe essere quella del ritratto, in cui spesso sono colti particolari quali nomi in epigrafe o stemmi. Corcos realizzò anche una serie di ritratti spontanei, soprattutto di genere maschile, per gli amici, tra cui quello di Emilio Treves,  n cui emergono lo sguardo ed il portamento del noto editore. Il ritratto femminile intitolato “Sogni”, esposto nel 1896 alla Festa  dell’Arte e dei Fiori di Firenze, provocò scandalo per la posa sconveniente della protagonista.

Mara Martellotta

Fondazione Accorsi-Ometto,  via Po 55

Da martedì a venerdì 10-13, 14-18

Sabato, Domenica e festivi 10-13, 14-19. Lunedì chiuso

Mazzarri: “Dovevamo perdere, era scritto”

Walter Mazzarri dopo il match tra Parma e Torino dichiara: “Oggi non parlo degli arbitri, valutate voi” commentando la sua espulsione per doppia ammonizione, la prima volta di un allenatore in Serie A da quando la regola è stata introdotta. E aggiunge: “Le partite spesso sono quasi scritte: Izzo sul 3-2 aveva la palla e ci è cascato  quasi sopra, al posto di rinviare. Dovevamo perdere, era scritto”.
(Foto archivio)

La funicolare dei Walser

Dal Piemonte

Nel 1998, sulla scorta del Documento Unico di Programmazione della Regione Piemonte, nella fattispecie  della Misura IV.2 del Reg. CEE 2081/93 “ Adeguamento delle infrastrutturale ed attrezzature per il turismo”, nonché successivamente la Misura 1.2 del Programma transfrontaliero Interreg II, programmazione 1994/1999, venne proposto congiuntamente per parte italiana dalla Comunità Montana Antigorio Formazza e per parte svizzera dalla società GROSSALP, proprietaria degli impianti sciistici di Bosco Gurin , la realizzazione di un collegamento transfrontaliero tra la Valle Formazza e la confinante Confederazione elvetica, per la precisione tra Fondovalle in Comune di Formazza (VB) e Bosco Gurin (TI).

Questa soluzione fu inizialmente pensata per collegare attraverso una funicolare Formazza con le piste di sci di Bosco Gurin, con arrivo nei pressi dell’alpe Grossalp (a circa 2’000 m s.l.m.), il tutto per dare origine ad un comprensorio sciistico alberghiero, della Valle Formazza e della Valle Antigorio in generale con i posti letto turistici, mentre Bosco Gurin (dov’è presente solo un albergo con 12 camere, oltre agli alloggi per gruppi e a diverse case di vacanza) con le sue notevoli piste per lo sci alpino, compensando così le reciproche carenze. Nello studio che venne predisposto si optò in un secondo tempo, per il punto di scavo italiano in località Fondovalle di Formazza, sul culminare cioè delle casse, poiché tale sito, più aperto e dotato di spazi idonei alla sosta di autobus e auto risultava maggiormente collegato con alberghi e ristoranti. Tale scelta parve decisamente più adatta all’idea progettuale e nella relazione di fattibilità si leggeva che:

“L’obiettivo è quello di stabilire un collegamento transfrontaliero fra Vallemaggia e Valle Formazza, quindi fra Bosco Gurin e Fondovalle. Più particolarmente si tratterebbe di sfruttare le peculiarità della zone e le infrastrutture esistenti sui due versanti per promuovere un ulteriore importante sviluppo economico/turistico delle due regioni….”

La realizzazione di un tunnel ferrato di modeste dimensioni per il passaggio di un trenino, nelle intenzioni degli ideatori, doveva coniugare: fattibilità ambientale, scarso o nullo impatto paesaggistico, velocità di spostamento per i frequentatori di queste due aree  Walser dalle origini comuni, infatti Bosco fu colonia fondata dagli abitanti della bassa Valle Formazza i quali  vi si spostarono da Fondovalle, Foppiano e Piganzolo, seguendo il corso della migrazione di questi popoli germanici stanziatisi via via lungo le Alpi. Dal profilo dei rapporti storici e culturali merita di essere altresì rilevato che le comuni origini Walser, Formazza e Bosco Gurin sono legati da secolari e importanti rapporti di amicizia e solidarietà. In questo senso e a conferma di ciò hanno anche congiuntamente postulato il riconoscimento dei loro territori quali patrimoni Walser da parte dell’UNESCO.”

Attualmente alla luce dei cambiamenti avvenuti in ambito sociale, con un forte spopolamento su entrambi i versanti (Formazza conta ora 445 abitanti con una densità di circa 3,40 unità per km2, mentre Bosco Gurin ne conta  55, con densità di 2,49 per Km2, in entrambi i casi il declino demografico dagli anni 50  è stato imponente, ha superato il 25% in Formazza ed il 70% a Bosco)  tale obiettivo è tuttora condivisibile, al punto che per il contrasto al reciproco declino e sempre nell’ottica della compensazione delle criticità, le due località stanno per  riprendere una fitta collaborazione, nella direzione di rivalutare quella passata idea progettuale, che si interruppe all’inizio dei 2000 a favore di altre iniziative.  Senza contare che nel frattempo anche gli aspetti climatico/ambientali hanno subito ampie modificazioni, le stagioni sempre più miti, la ridotta capacità di infrastrutturazione alberghiera di entrambi i versanti, per motivi economici, ma anche urbanistici, e la necessità di disincentivare l’utilizzo delle automobili, premono per un impiego congiunto delle due aree e delle risorse in esse presenti. L’opportunità economica che di certo scaturirebbe da una tale iniziativa non potrebbe che frenare lo spopolamento ed il conseguente declino del territorio, che qualora non fosse più presidiato andrebbe incontro ad una erosione demografica certa accompagnata dalla perdita del patrimonio di edifici storici in stile walser, sinora così ben conservati proprio grazie al loro costante utilizzo.

Al fine quindi di ricomporre la proposta della realizzazione del tunnel e della relativa via ferrata, si sono riuniti a Ponte  nella giornata del 27 settembre i sindaci dei due Comuni, Bruna Papa e Alberto Tomamichel, per la stipula di una dichiarazione d’intesa interessante la progettazione e la costruzione di una funicolare fra Bosco Gurin  paese (situato a 1’500 m s.l.m., 400 m sotto l’arrivo previsto 20 anni orsono) e Fondovalle di  Formazza, opera sin qui denominata “metrò dei Walser”.  

Nella dichiarazione di intesa si legge che il collegamento tra Bosco Gurin e la Valle Formazza è inserito nel MASTERPLAN ALTA VALLEMAGGIA promosso dai Comuni della Vallemaggia (ASCOVAM), il piano di sviluppo regionale nato nell’ambito della Politica economica regionale della Confederazione Elvetica che intende promuovere lo sviluppo economico attraverso il coordinamento delle politiche settoriali. Si osserva altresì nel documento che: l’opera, già considerata fattibile nel piano svizzero, permetterebbe di collegare l’alta Vallemaggia con l’asse del Lötschberg (Domodossola) e contribuire alla realizzazione di un circuito alpino, insieme al progetto di collegamento della Vallemaggia con la Valle Leventina e permetterebbe di creare delle sinergie con la regione turistica della Val Formazza. Infine viene ricordato che: L’opera in esame è pure contenuta nei progetti elaborati nel settembre 2001 denominati “VALORIZZAZIONE DELLE REGIONI MONTANE WALSER DELLA VALLE FORMAZZA E BOSCO GURIN, nell’ambito del programma Interreg 2 Regione Piemonte e Confederazione Elvetica.

Un obiettivo quindi di sviluppo ambizioso, ma tendente ad ottimizzare vicinanza e risorse dei due territori, dei quali il piccolo Comune di Formazza è il promotore per parte italiana.

Per acquistare droga minaccia e maltratta la mamma

Le violenze nei confronti della madre andavano avanti da tempo e negli scorsi giorni la situazione, già difficile, è culminata nell’arresto del quarantaquattrenne. Il primo intervento dei poliziotti della Squadra Volante è avvenuto giovedì notte scorso, quando l’uomo ha più volte minacciato la madre di morte per ottenere denaro per acquistare della sostanza stupefacente, ricevendo una risposta negativa. In quella occasione, era stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e per resistenza, violenza, minacce a P.U.

Gli agenti appuravano che nelle ultime settimane si erano fatti più frequenti  gli episodi idi violenza presso quella abitazione , ma la mamma si era fatta sempre scrupoli nel  denunciare il figlio alle forze dell’ordine. Appena tre giorni dopo, domenica, l’uomo, uscito dal carcere, è tornato a tormentare la mamma ed anche lo zio, cercando di estorcere loro con la forza e con le minacce la somma di 350 €. Pur essendo stato colpito dalla misura del divieto di avvicinamento alla madre ed ai luoghi da lei visitati, non ha esitato a presentarsi, dopo aver fatto diverse telefonate minatorie, alla porta di casa ed ha cercato di dar fuoco con un accendino al campanello ed allo spioncino. Ha tentato,inoltre, di forzare la porta dingresso ed in tale manovra ha ferito al volto la madre, dopodichè, temendo l’arrivo della Polizia, si è dato alla fuga rendendosi irreperibile.  Laperlustrazione della zona effettuata dagli agenti delle Volanti consentiva il suo rintraccio ed il secondo arresto, questa volta per tentata estorsione e maltrattamenti contro familiari.