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I torinesi riscoprono il pollice verde

40 giorni a casa e gli italiani riscoprono il pollice verde non solo fuori città; quasi ovunque balconi, terrazzi e persino davanzali si sono trasformati in piccole aree verdi dove coltivare verdure, ortaggi e piantine. Secondo una recente indagine di Coldiretti l’orto è il sogno del 62% degli italiani e, complice il lockdown, molti hanno provato a realizzarlo.

Peraga Garden Center di Mercenasco (TO), uno dei più grandi Garden Center di Italia, è sin degli anni 80 il punto di riferimento del nostro paese per l’orto bio, per tutte le verdure biologiche sane e rispettose dell’ambiente che non siano state sottoposte a trattamenti e non siano cresciute con i concimi chimici, nonché per tutto ciò che serve per una concimazione naturale e per una difesa biologica.

Da Peraga Center partono ogni mese migliaia di ordini e la richiesta legata all’orto è cresciuta del 50% rispetto allo stesso mese del 2019.

“A causa del Lockdown – dichiara Gianni Peraga – molti clienti hanno iniziato ad acquistare anche online e gli ordini arrivano da tutta Italia; notiamo che ovunque c’è un ritrovato piacere nel coltivare il proprio orto o, se si abita in città, nel trasformare un angolo di balconi e terrazzi per la produzione casalinga di pomodori zucchine e piante aromatiche.

Naturalmente riceviamo tanto ordini dal Canavese ma tanti torinesi e piemontesi si sono rivolti a noi per ricevere a casa piante e ortaggi. L’ortaggio più richiesto è il pomodoro in tutte le sue varietà ma è molto venduta anche l’insalata, facile e veloce da coltivare. Notiamo con piacere che è salita anche la richiesta di attrezzi e oggetti da giardino che permettono di coinvolgere nella attività anche i più piccoli: non è mai troppo presto per amare la natura!

Ci capita poi di parlare con i clienti e abbiamo toccato che per qualcuno questa attività è una coccola, per altri la spinta e legato alla paura di non trovare verdure fresche e buone disponibili nei negozi. Accanto all’orto cresce anche la voglia di BBQ… Chissà che fra qualche settimana non si possano grigliare le prime zucchine home made!”.

In memoria di Dante Di Nanni

Caro Direttore,  scrivo per testimoniare quanto mi disse mia madre, che era presente, sulla fine di Dante Di Nanni.
Sono figlio di un partigiano, decorato con Croce di Guerra, per meriti partigiani.
Mia madre, Effeta Albanese in Acchiardi, mi ha raccontato, perché era presente, come si svolsero i fatti che portarono alla fine di Dante Di Nanni: tutto vero sulla resistenza del partigiano contro fascisti e tedeschi. Vero che lo trovarono nella canna della pattumiera, ma, quando lo trovarono, Dante Di Nanni era già morto: si era sparato, per non cadere nelle mani degli aguzzini, che certamente lo avrebbero torturato, per farlo parlare. Una ultima annotazione: mentre i fascisti lo spostarono con i loro scarponi, i tedeschi gli resero il saluto militare.
Questo e tanti episodi durante l’occupazione fascista e nazista di Torino fu testimone mia madre, come moltissime altre situazioni, spensierate e drammatiche, vissute e raccontate a me.
Una memoria, a tutti coloro che sacrificarono la loro vita, per una Italia libera e democtatica.
Un saluto cordiale.
dott. Tommaso Acchiardi
Presidente GAU (Gruppo Assistenza Ustionati)
Presidente OCTOPUS (Org. Confederata tra Onlus Pazienti Ustionati)

Valle (Pd): “La Regione utilizzi i laboratori di Rivoli, Pinerolo e Susa”

“Si impieghino per i tamponi, non come centri di spedizione”

Torino 23 aprile 2020 – “Il Presidente Cirio ha più volte ribadito in questi mesi che sui tamponi la principale difficoltà riscontrata ha riguardato i pochi laboratori di analisi disponibili. Apprendiamo, tuttavia, che rispetto alla questione analisi dei tamponi, su cui il Piemonte continua ad andare al rallentatore, ci sono 3 laboratori di analisi, nello specifico quelli di Rivoli, Susa e Pinerolo, che, attualmente, vengono utilizzati come semplici centri di spedizione, nonostante sarebbero perfettamente in grado di analizzare i tamponi come hanno dimostrato nella prima fase dell’epidemia (fino al 3 aprile). Questo accade, come segnala FP Cgil, per la mancanza dei reagenti che invece nei laboratori di analisi privata non mancano. Perché non utilizzare a pieno regime questi laboratori e i relativi oltre 70 tecnici, invece di delegare il servizio a strutture private? Chi e come sta distribuendo i reagenti? E pensare che, in tempi non sospetti, Forza Italia, il partito dello stesso presidente Cirio, si è fortemente opposta alla razionalizzazione dei laboratori di analisi salvo poi, una volta al governo, non utilizzarli, preferendo invece appoggiarsi al privato”.

Daniele Valle  Consigliere regionale del Gruppo del Partito Democratico

Dal Credito Sportivo 100 mila euro a Cri e Protezione civile

L’Istituto per il Credito Sportivo ha voluto dare immediato sostegno ai clienti, attraverso misure straordinarie per contrastare l’emergenza Covid-19

In vista anche nuove misure per finanziare la liquidità delle realtà sportive, ad iniziare  da quelle di base

La  banca pubblica dello Sport e della Cultura ha deciso di sostenere due realtà coinvolte quotidianamente nella salvaguardia della salute e della vita di tutti: il Dipartimento della Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana, attraverso un’erogazione liberale di 100.000  euro per dare un contributo e testimoniare la nostra eterna gratitudine.

Un 25 aprile diverso

Di Marco Travaglini /  Il giorno della Liberazione, che si celebra quest’anno per la 75° volta, è una ricorrenza che riveste particolare importanza in  questo momento delicato per il Paese,colpito da una gravissima emergenza sanitaria. Le manifestazioni si svolgeranno in forma virtuale. Noi tutti siamo coinvolti in una sfida inedita che sta condizionando  la nostra esistenza, le abitudini, le attività nelle quali siamo impegnati, le nostre stesse libertà.

I provvedimenti di distanziamento sociale e di restrizione della libera circolazione adottati dalle autorità nazionali e regionali ci obbligano ad essere responsabili. Nessuno si sarebbe immaginato di dover ricordare l’anniversario della Liberazione in queste condizioni, compiendo una scelta di responsabilità a tutela della salute di tutti. Settantasette anni fa la stessa Resistenza nacque da una scelta. Lo sgomento dei giorni che seguirono l’armistizio dell’8 settembre ’43 si trasformò per molti in voglia d’azione, le tante umiliazioni patite in desiderio di riscatto. In quei venti mesi si affermò un sentimento nuovo, potente e due fronti opposti –  il fascismo e l’antifascismo – si diedero battaglia.

Ciò che accadde nella primavera del ’45 rappresentò il momento della rinascita. Nel corso degli anni abbiamo appreso dai protagonisti lo “spirito del tempo” di quell’epoca drammatica: la tragedia della dittatura fascista, la guerra, l’armistizio, l’occupazione tedesca e la Repubblica di Salò, le imprese coraggiose e spesso disperate della Resistenza fino all’arrivo degli alleati e alla Liberazione. Le immagini e i racconti di quel 25 aprile di settantacinque anni fa ci confermano che rappresentò davvero un giorno di gioia e di libero orgoglio per la riconquistata dignità di un intero popolo. Le testimonianze dirette di coloro che hanno scritto pagine importanti di quel periodo storico, di persone note e meno note che hanno lottato per restituire  libertà e dignità al nostro Paese ci hanno consentito, ben più dei libri, di conoscere e di fare nostra quella grande lezione di speranza e volontà di rinascita. Mai come ora, nelle condizioni che stiamo vivendo, occorre riflettere  sull’importanza dei sacrifici di tante donne e tanti uomini che non esitarono ad opporsi al regime fascista che stava distruggendo l’Italia. Ora c’è un’emergenza sanitaria imposta da un virus ma nel paese, negli ultimi tempi, un altro virus non meno pericoloso serpeggia: quello dell’intolleranza, del negazionismo, dell’offesa nei confronti degli ebrei e della Resistenza. E’ un sintomo preoccupante di regressione e violenza che sarebbe grave sottovalutare o sottacere.

 

Primo Levi diceva che “tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo”. E’ il momento di aprire gli occhi e scacciare il torpore dalle coscienze perché ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi rappresenta un rigurgito di fascismo e l’affacciarsi nuovamente del demone dell’antisemitismo,nei confronti dei quali dobbiamo reagire. Inquieta e preoccupa il riemergere dalle tenebre del passato di fantasmi, sentimenti, rigurgiti razzisti, del diffondersi della predicazione dell’odio, amplificata a dismisura dai nuovi mezzi di comunicazione in rete. Contro la violenza dell’intolleranza servono coraggio e determinazione, un grande impegno culturale e responsabilità. Bertolt Brecht scrisse “quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere”. La Repubblica, che insieme alla Costituzione rappresenta il frutto più importante della Resistenza, tra i suoi doveri ha quello di far rispettare, con fermezza, quanto è scritto nella nostra Carta Costituzionale all’articolo 3: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Tutto ciò mi fa dire che non stiamo commemorando cose lontane e sentimenti ormai vecchi ma valori ben vivi e necessari. Mai come ora possiamo dire che la Resistenza non è mai finita e la sua lezione resta attualissima oltre che necessaria. Le tante e diverse scelte compiute allora nello “scegliersi la parte” ci rendono fieri, orgogliosi e consapevoli dell’importanza della Resistenza. Lo storico Giovanni De Luna nel suo “Fieri della Resistenza” ha scritto che perpetuarne il ricordo significa ritrovare la scintilla di allora in chi oggi mette in atto scelte altrettanto consapevoli, violando le regole del conformismo, del compiacimento, dell’allinearsi al verbo dell’uomo forte. Scegliersi la parte significa sfidare il male del silenzio e la sordità del potere, rompere la crosta di egoismi e interessi di parte. Significa contrastare l’indifferenza che, come diceva Gramsci “è il peso morto della storia”.

Oggi  scegliersi la parte equivale ad essere coerenti con i valori della Resistenza, con i desideri di giustizia e di uguaglianza, di tutela dei diritti e volontà di assolvere ai doveri che motivarono i “padri costituenti” della Repubblica. Ritrovare quello spirito, ritrovando noi stessi. Primo Levi, in una delle sue rare poesie intitolata “Partigia”, datata 23 luglio 1981 e pubblicata sulla terza pagina de La Stampa il successivo 18 agosto, scriveva: “Dove siete, partigia di tutte le valli,Tarzan, Riccio, Sparviero, Saetta, Ulisse?Molti dormono in tombe decorose, quelli che restano hanno i capelli bianchi e raccontano ai figli dei figli come, al tempo remoto delle certezze,hanno rotto l’assedio dei tedeschi là dove adesso sale la seggiovia. Alcuni comprano e vendono terreni, altri rosicchiano la pensione dell’Inps o si raggrinzano negli enti locali. In piedi, vecchi: per noi non c’e’ congedo. Ritroviamoci. Ritorniamo in montagna,lenti, ansanti, con le ginocchia legate,con molti inverni nel filo della schiena. Il pendio del sentiero ci sarà duro,ci sarà duro il giaciglio, duro il pane. Ci guarderemo senza riconoscerci,diffidenti l’uno dell’altro, queruli, ombrosi. Come allora, staremo di sentinella perché nell’alba non ci sorprenda il nemico. Quale nemico? Ognuno e’ nemico di ognuno,spaccato ognuno dalla sua propria frontiera,la mano destra nemica della sinistra. In piedi, vecchi, nemici di voi stessi:La nostra guerra non e’ mai finita”. Quest’appello è rivolto oggi a tutti i democratici con l’invito a “stare di sentinella” perché il nemico non ci sorprenda impreparati. Quale nemico? Quello, subdolo e pericolosissimo dell’intolleranza, del rifiuto della diversità, della democrazia e dell’umana solidarietà. Dunque, ritroviamoci perché anche per noi non c’è congedo.

 

Chieri, il Comune consegna saturimetri ai medici

“Abbiamo consegnato ai medici di famiglia di Chieri 50 saturimetri acquistati dall’amministrazione comunale, per una spesa di 1.650 euro. 

Abbiamo così voluto mettere a disposizione dei nostri medici di medicina generale uno strumento semplice ma di grande importanza, perché consente di misurare e monitorare il grado di saturazione di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca del paziente.  I medici di famiglia sono stati lasciati soli a gestire questa situazione drammatica, eppure rappresentano il primo argine e il punto di riferimento per tante persone che si trovano in isolamento”: lo dichiara il Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero. “Nella nostra Regione sono stati attivati progetti di monitoraggio che consistono nel controllare a domicilio i pazienti positivi proprio attraverso i saturimetri, intervenendo tempestivamente non appena si registrano criticità a livello respiratorio. Quindi, uno strumento utile per la prevenzione e per poter intervenire nelle prime fasi della malattia, evitando l’ospedalizzazione. Con questa donazione abbiamo voluto dare un piccolo contributo per rafforzare la medicina territoriale, e un segnale di vicinanza ai medici di famiglia che da settimane lavorano in condizioni di estrema difficoltà”.

L’agricoltura lamenta il crollo. Ma poi vuole stranieri sottopagati

Confagricoltura scopre che la Commissione europea ha una visione limitata. E si preoccupa, giustamente, per la inevitabile caduta del mercato interno che, di conseguenza, danneggerà il settore agricolo, a partire dal comparto vinicolo.

Tutto giusto, tutto vero. Ma non proprio coerente con le posizioni assunte, anche in questi giorni, dal mondo agricolo in combutta con il governo.

In combutta, certo. Perché è difficile definire in modo più delicato la folle alleanza tra mondo dei campi ed il ministro Bellanova. Prima gli agricoltori hanno lamentato la carenza di manodopera, circa 200/300mila lavoratori. Rigorosamente stranieri, sia chiaro, perché costano meno. Dunque gli italiani, compresi i nullafacenti con reddito di cittadinanza, non possono muoversi di casa per il virus ma un esercito di stranieri deve essere libero di spostarsi senza limiti. E sono iniziati i contatti con i Paesi dell’Est per far arrivare questa manodopera temporanea. D’altronde anche in Langa si sono costituti, negli anni, insediamenti stabili di immigrati dell’Est che si sono perfettamente integrati e che hanno fatto rivivere, per il rito ortodosso, le chiese cattoliche ormai deserte…

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L’agricoltura lamenta il crollo del mercato interno. Ma poi vuole lavoratori stranieri sottopagati

Terragni, quando l’architettura italiana era internazionale

Il 18 aprile del 1904 nasceva a Meda, in Brianza, Giuseppe Terragni, universalmente riconosciuto come il principale esponente del Razionalismo Italiano, vale a dire la corrente architettonica sviluppatasi in Italia nella prima metà del secolo scorso in stretto collegamento con il Movimento Moderno internazionale, seguendo i principi del Funzionalismo.

Quella che in Italia viene banalmente considerata come “architettura fascista” era in realtà la risposta ad una tendenza ovunque diffusa che trovava le sue radici teoriche nella romanità del De Architectura di Vitruvio e nel Rinascimento con le teorie di Leon Battista Alberti. Allo stesso tempo rappresentava il desiderio dei giovani architetti di superare il periodo del Neogotico e dell’Art Nouveau che ormai avevano fatto il loro tempo…

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Terragni, quando l’architettura italiana aveva un ruolo internazionale

Maratona web per la Festa della Liberazione

#Torino25aprile    Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria che impedisce i contatti diretti tra le persone, i festeggiamenti del 25 aprile saranno  online: una lunga maratona – realizzata dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale insieme al Polo del ‘900, alla Città di Torino, al Museo Diffuso della Resistenza, alle Biblioteche Civiche Torinesi; in collaborazione tecnica con il Centro di Produzione della RAI di Torino e il Consorzio TOP-IX; media partner La Stampa – animerà la giornata che da sempre rappresenta un importante momento istituzionale di memoria e festa collettiva.

A partire dalle ore 10, collegandosi a www.lastampa.it nella sezione dedicata o ai siti www.cr.piemonte.it  e www.comune.torino.it  i cittadini potranno assistere a una staffetta digitale e festeggiare il 25 aprile in una grande piazza virtuale seguita sui social con l’hashtag #Torino25aprile.

 

Le piattaforme internet sulle quali sarà possibile seguire la maratona (hashtag #Torino25aprile) – dalle 10 alle 18.30 di sabato 25 aprile – sono www.comune.torino.itwww.cr.piemonte.itwww.lastampa.it www.quotidianopiemontese.itwww.acontrainte.itwww.aicstvtorino.comwww.playwithfood.itwww.lockdowntorino.it, sulle pagine facebook www.facebook.com/SantAnnaDiStazzema e www.facebook.com/a.m.benedicta

La giornata – introdotta e seguita da Luca Indemini e Dario Castelletti, consorzio TOP-IX,  Stefano Tallia, TGR Piemonte e Giuseppe Bottero, La Stampa – sarà animata da una pluralità di voci, ricordi, riflessioni, aneddoti e racconti sul significato di questa data e sulla sua eredità, con il contributo, fra gli altri, di Alessandro Barbero, Lucio Levi, Gianni Oliva, Mirco Carrattieri, Gustavo Zagrebelsky con la partecipazione di storici ed esperti del Polo del ‘900 e degli Enti partner come Barbara Berruti, Angelo D’Orsi, Marcella Filippa, Giovanni De Luna, Luca Rolandi, Luciano Boccalatte, Diego Guzzi, Roberto Mastroianni, Carlo Greppi e Alessandro Baricco, Gisella Bein, Davide Ferrario, Casa Fools, Compagnia Beltramo e Genovese, Oliviero Corbetta, Stefania Bertola, Mimmo Calopresti, Silvia Casolari, il Mulino di Amleto, Murat Cinar, Eugenio in via Digioia, Irene Dionisio, Natalia Elinoiu, gli allievi del Liceo Coreutico Germana Erba, LabPerm, Nicola Lagioia, Elena Lowenthal, il MAU, Alda Noka (circolo Banfo), Onda Teatro, Paolo Orrico, Alessandro Perissinotto, Play with Food, Guido Quarzo, Raffaella Romagnolo, Teatro di Dioniso, Stalker Teatro, Giovanni Tesio, Lia Tomatis, UnoTeatro, Walter Revello, Gian Piero Alloisio, Marco Gobetti, Paolo Oricco, Valter Malosti, Lia Tomatis, Gabriele Boccaccini, Gabriele Vacis e gli allievi della scuola di teatro del Teatro Stabile di Torino, Guido Castiglia.

Alle 14.30 la piazza virtuale si farà più grande con un collegamento con ‘25 aprile 2020 #iorestolibero’, l’iniziativa lanciata da Carlo Petrini per la Festa della Liberazione e un appello all’impegno civile, all’altruismo e al rispetto del pianeta.

Alle 15.00 appuntamento con il flash mob #bellaciaoinognicasa. L’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) invita tutti i cittadini a esporre dalle finestre e dai balconi il tricolore e a intonare ‘Bella ciao’.

La Maratona web in occasione della Festa della Liberazione 2020 è stata realizzata dalla Città di Torino insieme al Polo del ‘900, al Museo Diffuso della Resistenza, alle Biblioteche Civiche Torinesi, al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale; in collaborazione tecnica con il Consorzio TOP-IX; media partner il Centro di Produzione della RAI di Torino, il TGR e La Stampa.

Hanno partecipato all’organizzazione: A.C.T.I. Teatri indipendenti; AFC Torino; Aiace Torino; Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, ANPI; ANPPIA; Archivio Storico della Città di Torino; Assemblea Teatro; Assoarma Torino; Associazione  di viaggio; Associazione Culturale LiberamenteUnico; Associazione memoria Benedicta; Associazione Pentesilea; ATID; Banda Polizia Municipale Torino; Biblioteche Civiche Torinesi; Borgate dal vivo; Casa Fools; Case del Quartiere; Centro di Produzione della RAI di Torino; Centro Einstein di Studi Internazionali (CESI);Centro Internazionale di studi Primo Levi; Centro Studi Giorgio Catti; Centro studi Piero Gobetti; Centro studi Sereno Regis; Circolo Culturale Arci Antonio Banfo; Circolo dei Lettori; Circoscrizione 4; Circoscrizione 5; Città di Torino; Città Metropolitana di Torino; Comitato Resistenza Col del Lys; Compagnia Genovese Beltramo; Comune di Alpette; Consiglio Regionale del Piemonte; Federazione delle Associazioni Romene e Moldave del Piemonte; FIAP; Film Commission Torino Piemonte; Fondazione Donat-Cattin; Fondazione Goria; Fondazione Istituto piemontese A. Gramsci; Fondazione Nocentini; Fondazione Nuto Revelli; Il Mulino di Amleto; Istituto nazionale Ferruccio Parri; Istituto Salvemini; La Stampa; LabPerm APS di Castaldo; Liberi pensatori Paul Valery; Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa; Mufant; Museo Arte Urbana; Museo del carcere Le Nuove; Museo della montagna; Museo diffuso della Resistenza; Onda Larsen; Onda Teatro; Paesaggi della Memoria; Play with Food; Polo del ‘900; Prefettura Torino; Primule Rosse; Rete Italiana di Cultura Popolare; Rossofuoco; Salone del Libro di Torino; Sentieri Resistenti; Stalker Teatro; Tangram Teatro; Teatro di Dioniso; Teatro Stabile di Torino; Teatro Nazionale; TGR Piemonte; TOP-IX; TPE-Teatro Piemonte Europa; Unione Culturale F. Antonicelli; Università di Torino; Uno Teatro.

www.polodel900.it

 

Coronavirus: i pazienti guariti sono 3762, ma ancora nuove vittime. Nelle Rsa 20 mila test

Sono 588 – circa l’80% del totale – le residenze sanitarie assistenziali monitorate in Piemonte con l’effettuazione dei tamponi virologici al personale e agli ospiti delle strutture: 20.642 in tutto i test eseguiti alla data del 20 aprile (sul totale di 102.082 realizzati a quella data sulla popolazione piemontese). Dei test nelle RSA 4.812 sono risultati positivi, 9.891 negativi, mentre 5.939 erano in attesa -al 20 aprile – dell’esito del tampone (fonte ASL).

 

Il monitoraggio in corso riguarda tutte le 750 strutture per anziani del Piemonte, che hanno più di 40 mila ospiti e circa 15 mila dipendenti.
Dai dati ricevuti dalle singole RSA, attualmente è risultato positivo al Covid-19 il 35% degli ospiti e il 23% del personale (percentuale riferita ai tamponi effettuati alla data del 15 aprile e comunicati dall’80% delle strutture).

 

decessi nelle RSA piemontesi, al 15 aprile 2020, sono stati 660 in più dell’analogo periodo del 2019: 397 sono risultati positivi al coronavirus.

 

«Circa 7 mila i tamponi effettuati tra il 14 e il 20 aprile – sottolinea il dott. Edoardo Tegani, responsabile sanitario dell’Area Rsa dell’Unità di crisi –. Un incremento importante in meno di una settimana, che continuerà nei prossimi giorni per potenziare al massimo il monitoraggio sia dei dipendenti che degli ospiti delle nostre Rsa».

 

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di venerdì 24 aprile

3.762 PAZIENTI GUARITI E 2.114 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 3.762 (333 in più di ieri): 333 (+16) in provincia di Alessandria, 138 (+13) in provincia di Asti, 173 (+17) in provincia di Biella, 403 (+26) in provincia di Cuneo, 305 (+23) in provincia di Novara, 1.919 (+187) in provincia di Torino, 203 (+13) in provincia di Vercelli, 239 (+36) nel Verbano-Cusio-Ossola, 49 provenienti da altre regioni (+2).

Altri 2.114 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2.737

Sono 69 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 20 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale complessivo è ora di 2.737 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 521 ad Alessandria, 143 ad Asti, 155 a Biella, 214 a Cuneo, 241 a Novara, 1.175 a Torino, 152 a Vercelli, 107 nel Verbano-Cusio-Ossola, 29 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 24.050 (+731 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 3.151 in provincia di Alessandria, 1.358 in provincia di Asti, 903 in provincia di Biella, 2.291 in provincia di Cuneo, 2.175 in provincia di Novara, 11.765 in provincia di Torino, 1.070 in provincia di Vercelli, 971 nel Verbano-Cusio-Ossola, 222 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 144 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 253 (-8 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.922.

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.262

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 127.108, di cui 66.429 risultati negativi.