ilTorinese

Emergenza profughi, Torino ne ospiterà 400

Per le situazioni di emergenza la Regione ha offerto la sua collaborazione anche nella regia delle operazioni. In tutto il Piemonte si prevedono 800 arrivi

 

ProfughiGli ultimi sbarchi hanno portato sulle coste siciliane migliaia di profughi che, nelle strategie del Ministero dell’Interno, dovranno essere distribuiti equamente su tutto il territorio nazionale. Non c’è l’intenzione di creare insediamenti numerosi in singole località, per evitare tensioni e problematiche di integrazione.

 

Le intenzioni del Viminale per quanto riguarda il Piemonte, secondo le prime notizie, sarebbero quelle di assegnare 800 profughi alle varie realtà provinciali, compresa Torino che era stata esclusa dalla ripartizione in precedenti occasioni. La nostra città e il suo territorio provinciale dovrebbero trovare sistemazione per circa 400 persone.

 

Se l’ex governatore leghista Roberto Cota si era fermamente opposto all’arrivo di profughi, l’attuale presidente Sergio Chiamparino ha dimostrato più aperture, sebbene abbia dichiarato che il Piemonte ha già esaurito la sua “capienza”. Per le situazioni di emergenza, comunque, la regione ha offerto la sua collaborazione anche nella regia delle operazioni. Gli ultimi voli di profughi arrivati a Caselle risalgono alla primavera, quando le persone arrivate furono dislocate nelle province piemontesi ma non a Torino.

 

Anche l’arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia, nella sua omelia in occasione della festa di San Giovanni ha sottolineato il tema della solidarietà nei confronti degli immigrati.

Provincia, ultimo atto

Nella fase di transizione l’ente sarà guidato  da Alberto Avetta che è stato nominato vicepresidente

 

palazzo cisternaOggi, mercoledì 25 giugno, ha concluso definitivamente la sua attività il Consiglio provinciale di Torino, organo elettivo abolito dalla recente legge Delrio 56 del 2014. Come ultimo atto, il Consiglio provinciale ha approvato un ampio documento di indirizzo sulle funzioni della futura città metropolitana.

 

Intanto, in vista dell’avvio della costituzione del nuovo Ente, martedì 15 luglio i 314   sindaci del Torinese avvieranno il confronto con la Provincia e la Città di   Torino sulla costituzione della Città metropolitana.   “Un passaggio indispensabile perchè sappiamo bene come il vasto territorio abbia la necessità di   sentirsi rappresentato e coinvolto in questa scommessa che è la costruzione   della Città metropolitana” spiegano il sindaco di Torino Piero Fassino ed il   vicepresidente della Provincia di Torino Alberto Avetta che nella mattinata   di martedi 17 giugno si sono incontrati a Palazzo Cisterna per condividere le   modalità di avvio del nuovo Ente.  Oltre ad Avetta e il sindaco Fassino erano presenti l’assessore comunale Claudio Lubatti, tutti gli assessori provinciali ed il presidente del   Consiglio provinciale Sergio Bisacca.   L’incontro del 15 luglio sarà   convocato (h.9.30) nell’Auditorium della sede della Provincia di Torino in corso   Inghilterra 7.

 

La Provincia di Torino sarà guidata  da Alberto Avetta che è stato nominato vicepresidente ed assumerà oltre alle  deleghe su viabilità, pianificazione e protezione civile anche quelle lasciate  da  Antonio Saitta (tra cui edilizia scolastica e affari legali). Insieme al vicepresidente  Avetta, lavorerà la giunta provinciale per garantire  continuità alla delicata fase di transizione fra Provincia di Torino e Città  metropolitana; tutti i componenti della Giunta a partire dal 1 luglio – come  prevede la legge 56/2014 –  svolgeranno l’incarico a titolo gratuito.

 

 

(Fonte: www.provincia.torino.it)

Guinzagli e palloni in piazza Cavour

Possibile che nessuno voglia davvero ammettere che le regole stanno bene a tutti finché le limitazioni non lo riguardano personalmente ? Chi ha dei cani sa benissimo che se li porta su un prato senza guinzaglio non fanno altro che passeggiare o giocare tra loro

Una tranquilla mattina dell’ottobre scorso, nel cuore della Torino sabauda, in Piazza Cavour, conosciuta dai torinesi per gli splendidi e spaziosi giardini che la adornano, succede che cinque residenti della zona passeggiano nel prato con i loro rispettivi cagnolini per la consueta uscita mattutina e per permettere ai loro cani di godere di un po’ di svago all’aria aperta e poter fare una corsetta sull’erba, come del resto ogni veterinario che si conviene raccomanda ai suoi pazienti per un buon mantenimento psicofisico. Gli educatissimi e pacifici cagnolini sono senza guinzaglio e senza museruola, ma del resto essendo quattrozampe assolutamente integrati nelle loro rispettive famiglie, ubbidiscono agli eventuali richiami e sono comunque sempre vigilati dai loro attenti proprietari.

L’orario non è quello di punta, pertanto il traffico intorno e’ limitato, anche tra i pedoni e non è’ un orario ne’ di entrata ne’ di uscita dalla scuola li’ vicino. Ma proprio una classe della scuola Tommaseo in compagnia della maestra si ritrova in quegli stessi giardini a disputare una vivace partitella di pallone , tra urla, schiamazzi, e un pericoloso pallone appunto, anche se di gomma piuma come poi sostenuto, che vola qua e la’, rischiando di finire sulle auto di passaggio e dunque seminare panico, e bambini che per rincorrerlo rischiano a loro volta di finire investiti. Ma ai due Civich , agenti di Polizia Locale, di passaggio nei giardini, e’ parso di gran lunga più grave assistere alla passeggiata dei cani e dei loro proprietari senza guinzaglio e museruola, che un’intera classe che si intrattiene con il giuoco della palla, vietatissimo tanto quanto far camminare dei tranquilli cani senza ristrettezze. I proprietari dei cani si sono così visti fioccare una bella multa e all’unisono però , hanno richiesto che i due vigili facessero rispettare la legge a tutti coloro che in quel momento , su quei giardini, la stavano infrangendo, come la classe che giocava a pallone sul prato. I vigili sorpresi e anche un po’ mortificati , fecero così una multa di 100 euro alla maestra, che in seguito fu poi annullata. Questo episodio ha suscitato sdegno e sgomento fra i genitori dei bambini, gli stessi vigili e varie polemiche sui giornali.

Ma perché?? Possibile che nessuno voglia davvero ammettere che le regole stanno bene a tutti finché le limitazioni non lo riguardano personalmente ? Chi ha dei cani sa benissimo che se li porta su un prato senza guinzaglio non fanno altro che passeggiare o giocare tra loro, e il gioco del pallone, anche se di gomma piuma, può essere ben più pericoloso per i passanti o per coloro che vogliono sostare tranquillamente su una panchina, senza il terrore che la palla li colpisca, pensiamo ad esempio agli anziani. Una sana passeggiata senza giocare con la palla probabilmente avrebbe divertito comunque la classe, insegnando ai bambini a rispettare i regolamenti della città . La buona fede e la buona educazione di tutti i proprietari dei cani coinvolti nella vicenda, li ha portati a Palazzo Civico e grazie all’opportunità di “Diritto di Tribuna”, hanno presentato ben 416 firme di altrettanti cittadini per chiedere una deroga al regolamento comunale che preveda delle fasce orarie nelle quali i cani possano passeggiare liberi dal guinzaglio nei Giardini Cavour e nella vicina aiuola Balbo ( dalle 8,30 alle 10,30 e dalle 19 alle 22 ,ma gli orari non sono tassativi). Il consigliere che si è’ preso cura di sponsorizzare l’iniziativa e’ Silvio Magliano dell’NCD, e non esclude di chiedere l’estensione della proposta ad altri quartieri, una volta esaminata in Commissione competente e prima di arrivare in Sala Rossa per l’approvazione. Ma c’è già chi come Laura Onofri del PD e Barbara Cervetti dei Moderati, si dichiarano contrarie a tutela di chi alla fine, fa un po’ come gli pare.

Chiediamo a gran voce, insieme ai proprietari dei cani coinvolti in questa ingiusta polemica, con il supporto del consigliere Magliano di portare avanti questa proposta, che non è’ altro che una basilare regola di civiltà , di tolleranza e nel rispetto dei diritti di tutti, animali compresi, augurandoci che alle generazioni future venga insegnata l’importanza di osservare le regole, impartendo una buona disciplina e un po’ di rigore, il che di sicuro aiuta a formare degli adulti più consapevoli e responsabili.

Clelia Ventimiglia

F. Scanderebech: “Mercati al pomeriggio e altri fino alle 14″

Si è discussa in III Commissione l’interpellanza presentata dalla Consigliera Comunale Scanderebech inerente l’apertura pomeridiana dei mercati di via Baltimora e corso Palestro

 

Riceviamo e pubblichiamo

porta palazzoLa sperimentazione dei mercati pomeridiani  non ha riscontrato apparentemente molto successo, poiché i banchi aderenti risultano essere ancora troppo pochi; in via Baltimora, ad esempio, solo 5 banchi su 70 hanno aperto al pomeriggio. E’ andata meglio in corso Palestro ma l’adesione resta ferma al 50%.
 
 
Dichiara Federica Scanderebech: “Ho chiesto di discutere questa interpellanza in Commissione per capire come l’Amministrazione si voglia comportare con questa sperimentazione. L’Assessore al Commercio sembra entusiasta. Parrebbe che in corso Palestro siano passati 500 clienti considerando 6 aperture e in via Baltimora 100 clienti su 6 aperture pomeridiane, per un totale di 10.000 passaggi in un mese. Tuttavia grossi mercati come via Di Nanni e Largo Spezia non hanno voluto aderire all’iniziativa”.

 
Aggiunge Scanderebech: “Va considerato il rischio di concorrenza sleale in tali situazioni, in quanto “quei pochi banchi” possono decidere di applicare i prezzi che credono. A questo punto invece di tutelare e agevolare il commercio, si rischia di creare un danno a tutti coloro che decidono di effettuare acquisti”.

 
Incalza la Consigliera Scanderebech: “Condividiamo tutti Il fatto che ci vuole un ripensamento sugli orari dei mercati della città, perché ad esempio non sperimentare un orario di chiusura giornaliero alle 14, permettendo ai dipendenti di fare la spesa nella pausa pranzo, oppure perché non incentivare questa sperimentazione delle aperture pomeridiane in un’unica area mercatale prevedendo delle spunte pomeridiane”.

 

Conclude Scanderebech: “Credo sia utile un ripensamento su tale sperimentazione, anche  per salvaguardare l’immagine della Città: immaginiamo che bella cartolina sarebbe Torino se un turista in vacanza s’imbattesse in un mercato deserto”

Chiama il 1522, un aiuto concreto

Il Centro Antiviolenza della Città di Torino risponde alle chiamate della linea telefonica dedicata 1522 nei giorni: Lunedì dalle 14.00 alle 18.00, Mercoledì – Giovedì – Venerdì dalle 9.00 alle 13.00. Negli stessi giorni e orari è possibile venire di persona al Centro che ha sede in Via Bruino, 4 presso il Centro per le Relazioni e le Famiglie

 

violenzaSul sito ufficiale della Città, www.comune.torino.it, alla voce pari opportunità, si possono leggere tutte le informazioni utili sul Centro Antiviolenza del Comune. Negli ultimi 30 anni la violenza nella popolazione generale è drasticamente aumentata. Le ragioni sono complesse e correlate ai cambiamenti sociali avvenuti in questi anni e tuttora in corso. Le dimensioni del fenomeno, in gran parte ancora “sommerso” (i dati indicano al 90 % le violenze che non emergono allo scoperto), sono tali da renderlo un problema di salute pubblica globale per il suo impatto sulla salute fisica, psicologica della donna, dei suoi figli, dei suoi familiari e per i costi sociali che ne derivano.

 

Il Centro Antiviolenza della Città di Torino risponde alle chiamate della linea telefonica dedicata 1522 nei giorni: Lunedì dalle 14.00 alle 18.00, Mercoledì – Giovedì – Venerdì dalle 9.00 alle 13.00. Negli stessi giorni e orari è possibile venire di persona al Centro che ha sede in Via Bruino, 4 presso il Centro per le Relazioni e le Famiglie (Piano Terra). La sede è raggiungibile con i pullman 56, 65, i tram 16 e 9, la Metro (fermata Bernini).

 

Il Centro Antiviolenza fornisce una risposta ed un aiuto a tutte le donne che subiscono violenze e maltrattamento. Opera in collaborazione con la rete dei soggetti istituzionali (forze dell’ordine, autorità giudiziarie, ospedali) e delle risorse del privato sociale (associazioni di volontariato afferenti al Coordinamento Cittadino e Provinciale Contro la Violenza sulle Donne).  Leggiamo sul sito web che il Centro Antiviolenza offre un primo sostegno qualificato attraverso:

 

  • ascolto e orientamento alle scelte in un’ottica di sicurezza aiutando la donna a esplicitare il suo bisogno e il suo problema
  • accoglienza e accompagnamento nella scelta del percorso da intraprendere per uscire dalla violenza
  • protezione per la donna e i suoi figli nelle situazioni di emergenza o pericolo
  • orientamento e assistenza legale offerti da avvocate specializzate per avere informazioni sulle scelte possibili e valutare eventuali denunce
  • supporto psicologico per la donna per affrontare la condizione di paura e dipendenza e riconquistare l’autostima
  • confronto e riflessione di gruppo sul disagio maschile (opportunità rivolta specificamente agli uomini).

Sono disponibili i seguenti ulteriori interventi, nell’ambito di alcuni progetti specifici a favore delle donne vittime di violenza e maltrattamento:

 

• percorsi di accompagnamento nel mondo del lavoro rivolti alle donne seguite dal Centro Antiviolenza

• trattamento psicoterapico rivolto alla coppia in difficoltà (con una relazione conflittuale che rischia di diventare violenta o maltrattante ma non lo è ancora)

• trattamento psicoterapeutico individuale per uomini che hanno usato violenza e/ o maltrattamento.

 

Il Centro Antiviolenza per l’attivazione degli interventi di cui sopra si avvale del contributo di differenti professionalità – educatrici professionali, psicologhe, avvocate, counsellors – che operano in modo integrato al fine di offrire un aiuto alle diverse necessità della donna che ha subìto violenza. Le operatrici sociali, le professioniste e le volontarie del Centro dedicate all’ accoglienza e all’ intervento con le donne sono tutte di genere femminile, dipendenti della Città di Torino, delle ASL, delle Associazioni di volontariato: Almaterra, Casa delle Donne, Donne e Futuro, Gruppo Abele, Scambiaidee. I professionisti ed i volontari che operano con gli uomini che si rivolgono al Centro Antiviolenza, sono di genere maschile e fanno parte delle Associazioni Gruppo Abele e Cerchio degli Uomini. Il Centro Antiviolenza della Città di Torino collabora con i Servizi Sociali, sia centrali che circoscrizionali, nei casi in cui è necessario intervenire per tutelare l’incolumità della donna sola o anche dei suoi bambini.

 

Cosa c’è da sapere

 

1. Non hai limiti di tempo per sporgere denuncia in caso di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p. – fatti di violenza fisica, psicologica, economica, reiterati e continuati nel tempo); tale denuncia non è revocabile. In seguito alle modifiche introdotte dalla nuova legge sul femminicidio, nel caso di maltrattamenti in famiglia viene assicurata la costante informazione alle parti offese in ordine allo svolgimento dei procedimenti penali (notifica alla parte offesa della revoca /modifica della misura cautelare applicata al maltrattante, notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari – art. 415 bis c.p.p.)

2. nel caso di violenza sessuale (art. 609 bis  c.p.) il tempo utile per la denuncia è prolungato fino a sei mesi e la denuncia è irrevocabile; in alcuni casi può essere procedibile d’ufficio

3. puoi sporgere denuncia anche nel caso di un singolo episodio di violenza quale lesione personale (art. 582  c.p.), ingiuria (art. 594 c.p.)

4. nei casi di stalking ovvero atti persecutori (art. 612 bis c.p.) hai sei mesi di tempo per denunciare e la denuncia è irrevocabile solo nei casi di “gravi minacce ripetute”, ad es. con armi (vedi nuova legge sul femminicidio n. 119/13)

5. è opportuno che tu sappia che dopo una denuncia si apre un procedimento penale contro l’autore delle violenze e potrebbe esserci un provvedimento di allontanamento dell’aggressore e altre misure cautelari, in relazione al rischio

6. è garantito l’anonimato a colei /colui che informa l’autorità di una violenza domestica di cui viene a conoscenza riguardante una terza persona

7. alla persona vittima di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, stalking, è garantita l’assistenza legale con il patrocinio a spese dello Stato, indipendentemente dal reddito.

 

(Fonte: www.comune.torino.it)

Alberoni, inconfondibile tocco del sud

Vi suggeriamo gli spaghetti alla chitarra coi i frutti di mare  in crosta. Detto più banalmente un calzone ripieno di pasta che darà soddisfazione soprattutto ai torinesi di adozione. Se un tempo era un ristorante piemontese da anni si è calato nella realtà torinese dando una svolta meridionale alla cucina
 
 
ALBERONISe non siete palati finissimi e preferite la quantità alla raffinatezza il ristorante Gli Alberoni di Corso Moncalieri  288  fa per voi. La nota positiva e’ che è aperto sempre, pranzo e cena anche  nei festivi. Quella negativa e’ che talvolta vi troverete improvvisamente a sedare qualche litigio tra camerieri.
 
 
Meglio dedicarsi al menù. Vi suggeriamo gli spaghetti alla chitarra coi i frutti di mare  in crosta. Detto più banalmente un calzone ripieno di pasta che darà soddisfazione soprattutto ai torinesi di adozione. Se gli Alberoni un tempo era un ristorante piemontese da anni si è calato nella realtà torinese dando una svolta meridionale alla cucina.
 
 
Impossibile non riconoscere quel tocco del sud nel pesce alla griglia, nelle cozze alla diavola e in particolare nella mole delle porzioni del cibo, tanto tanto tanto. Pure il dolce non è da meno. Nella scelta infinita di dessert troverete un rocher xxl. Il conto alla fine e’ abbastanza contenuto: un rotolino ad ogni cucchiaino. 
 
 
Voto : 6
 
 
 
Anita

 

Corso Moncalieri, 288 – 10133 Torino
011 661 5433

 

Nuovi arresti all’Atc

Nei guai un dirigente e un imprenditore. L’accusa è corruzione

 

foto palazzoCon l’accusa di corruzione sono stati effettuati questa mattina due nuovi arresti a Torino nell’ambito dell’ inchiesta sugli appalti dell’ATC, Agenzia Territoriale per la Casa. 

 

E’ finito in cella Carlo Liberati, direttore della società Manet dell’Atc, mentre è  agli arresti domiciliari l’imprenditore Mario Nastrucci

 

(foto: il Torinese)

Street food per rilanciare Porta Palazzo

PORTA PALAZZO2La riqualificazione di Piazza della Repubblica, tra gli ambulanti in grosse difficoltà e la crisi del PalaFuksas passerebbe anche attraverso la gastronomia ed i cibi di strada. Nei due padiglioni dell’alimentare del mercato

 

Comodo, economico e facilmente reperibile: lo streed food sta per sbarcare anche a Torino anzi più precisamente a Porta Palazzo. L’arte di mangiare il cibo tipico di strada (chiamato così perché si può consumare addirittura camminando senza posate o piatti), potrebbe essere il modo più efficace di rivitalizzare uno dei più grandi e antichi mercati della città.

 

Per l’assessore al Commercio, Domenico Mangone, la riqualificazione di Piazza della Repubblica, tra gli ambulanti in grosse difficoltà e la crisi dell’abbigliamento del PalaFuksas (rivelatosi a dir poco fallimentare), passerebbe anche attraverso la gastronomia ed i cibi di strada. Nei due padiglioni dell’alimentare del mercato, lo street food funzionerebbe sia di giorno sia dopo il tramonto, animando così la piazza anche di sera, essendo situata a due passi dal Quadrilatero, zona facente già parte della “movida torinese”.

 

Il piano di Mangone sarebbe quello di permettere anche l’apertura di locali affacciati all’esterno dei padiglioni, riutilizzando la terrazza all’ultimo piano del PalaFuksas e ristrutturando la Galleria Umberto I, al momento poco utilizzata. Progetto ambizioso ed impegnativo quello di Mangone che ha già incontrato i primi ostacoli; infatti bisognerà superare qualche problema normativo, soprattutto riguardante norme d’igiene legate all’Asl, per poter permettere agli ambulanti e a chi opera dentro i padiglioni di poter preparare cibi.

 

Torino potrebbe così diventare l’ultima carta mancante per costituire con Roma, Firenze ed in primis Barcellona (con il suo mercato della Boqueria), il poker vincente di questo nuovo modo di assaporare il piacere del cibo. Assaggeremo, gusteremo e valuteremo.

 

Simona Pili Stella

(Foto: il Torinese)

 

 

 

 

 

 

 

 

La città è tutta un blog

Interessante panorama dei principali bloggers subalpini.  E’ possibile segnalare i propri blog – tematici, fotografici, di attualità – purché non siano di carattere commerciale o sotto forma di semplici diari personali

 

blog

Una città molto vivace anche in rete, la nostra. Sul portale Torino Giovani, a cura del Comune, troviamo una interessante sintesi dei principali blog subalpini. Si tratta di una utile panoramica sulla materia. E’ possibile segnalare i propri commenti online – tematici, fotografici, di attualità – purché non siano di carattere commerciale o sotto forma di semplici diari personali. I vari blog sono suddivisi in sezioni:

 

Blog a Torino. E’ riportato l’ elenco di tutti i blog legati alla città.  L’aggiornamento che abbiamo riscontrato  collegandoci con il sito, al momento di scrivere questo articolo, risale però al dicembre 2011 e andrebbe quindi rinnovato.  Ad inizio pagina sono linkati i blog segnalati da voi, di seguito potrete visitare i diversi aggregatori di blog riferiti a Torino.

 

I blog che ci avete segnalato.

 Toro Blog: qui sono presenti commenti sulle formazioni e sulle news della mitica e storica squadra granata.

Juventus Supporters: i blog di tutti i supporter della Vecchia Signora.

Blog de La Stampa :  i blog dei giornalisti de La Stampa.

Torinovalley: il Piemonte che produce innovazione.

 

 

Aggregatori di blog.

BlogItalia
Elenco di blog di torinesi ospitati da
Blogitalia.

Blogger
Elenco di blog di torinesi ospitati da
Blogger.

Iobloggo
Elenco di blog di torinesi ospitati da
Iobloggo.

 

(www.comune.torino.it)

 

Il contrordine di Fassino: “Voglio i Murazzi aperti d’estate”

murazzi xxNon sia mai che il Comune faccia una simile figuraccia. E poi, deve aver pensato il primo cittadino, è impensabile che anche quest’anno la sponda del Grande Fiume passi agli onori delle cronache solo per la microcriminalità dilagante

 

Tutti parevano ormai rassegnati, da Ilda Curti a Domenico Mangone, gli assessori che, per deleghe di propria competenza erano deputati all’organizzazione di “Estate ai Murazzi”, la kermesse in programma lungo il Po.

 

Come è noto, anche e soprattutto per il dietrofront dell’associazione “Borgo Murazzi”, promotrice dell’apertura estiva dei “Muri”, il progetto era naufragato tra mille polemiche. Ma il sindaco Piero Fassino non ci sta e tenta di riportare alla ragione gli interlocutori coinvolti: non sia mai che il Comune faccia una simile figuraccia. E poi, deve aver pensato il primo cittadino, è impensabile che anche quest’anno la sponda del Grande Fiume passi agli onori delle cronache solo per la microcriminalità dilagante.

 

Così il primo cittadino ha convocato una riunione in Municipio per cercare di trovare una soluzione ragionevole. Intanto non tutti i privati disponibili ad allestire dehor pomeridiani di caffetteria/gelateria e affini si sono tirati indietro. Infine, è convinto Fassino, possibile che la Città non sia in grado di organizzare una serie di appuntamenti estivi ai Murazzi, seppur più “light”  di quella prevista inizialmente?

 

Il mandato del sindaco ai suoi assessori è quindi chiaro: i Murazzi da luglio devono essere aperti ai cittadini. Staremo a vedere.

 

(Foto: il Torinese)