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Miracolo Maserati, quando gli operai baciano i “padroni”

E colpisce  sentire le parole di una lavoratrice che al microfono dà il proprio saluto di benvenuto agli imprenditori: “Questo stabilimento è il simbolo della nostra rinascita come lavoratori”

 

maaserati2Assenti ingombranti Matteo Renzi e il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ma presente tutto lo stato maggiore dell’alta imprenditoria piemontese, ad incominciare da Sergio Marchionne e John Elkann, oltre naturalmente alla padrona di casa degli industriali torinesi, Licia Mattioli, che ha lanciato la proposta di introdurre il salario minimo in Italia. Questa la prima fila dell’Assemblea dell’Unione Industriale, che si svolge straordinariamente nello stabilimento Maserati di Grugliasco.maserati3

 

E colpisce  sentire – mentre all’esterno della fabbrica manifestano gli operai Fiom che chiedono una risposta del premier alla loro lettera inviatagli nei giorni scorsi –  le parole di una lavoratrice che al microfono dà il proprio saluto di benvenuto a quelli che un tempo erano definiti  “padroni”. “Questo stabilimento – dice l’operaia e l’Ansa riporta  – è il simbolo della nostra rinascita come lavoratori dopo anni di inattività e delle sfide che il nostro Gruppo sta affrontando e vincendo”. Come se non bastasse, a confermare il clima idilliaco, almeno dentro il perimetro dei capannoni, un’altra lavoratrice ha stampato un bacio sulla guancia ad Elkann che accompagnava gli ospiti a visitare la produzione.

 

maserati4Al di là dell’effetto vagamente Kombinat (così si chiamavano i complessi industriali sovietici magnificati dalla nomenklatura e, più o meno spontaneamente, dalle masse lavoratrici), va riconosciuto che la Maserati ha compiuto un vero e proprio miracolo, raggiungendo nella prima tranche del 2014 le vendite effettuate complessivamente nel 2013. Un’eccellenza piemontese, come il fatto sottolineato dal Governatore Sergio Chiamparino che qui da noi le grandi opere si realizzano senza tangenti, o come un’altra realtà miracolosa, seppure in ambiti diversi, Eataly di Oscar Farinetti, seduto anche lui in prima fila.maserati1

 

E mentre nei padiglioni industriali trasformatisi per un giorno in centro congressi gli imprenditori danno la loro lettura della situazione economica e delle prospettive di rilancio, all’ingresso dello stabilimento un centinaio di manifestanti Usb e Fiom non demorde: “non ci ruberete il futuro”. Vogliono che Matteo Renzi affronti con loro i temi dell’occupazione, ascoltando anche il punto di vista di quella che una volta indossava le tute blu (ora in Fiat sono bianche) e veniva chiamata classe operaia.

 

CB

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Matteo dà buca agli imprenditori torinesi ma visiterà Fiat in America

Il pacco tirato da Renzi a industriali e lavoratori è legato a questioni diplomatico-sindacali: c’è troppo caos in questo periodo di crisi, crisi non solo economica ma di rapporti tra Confindustria, Fiat (che non aderisce più all’associazione degli industriali) e mondo sindacale. Meglio starsene alla larga

 

RENZI BICII delegati sindacali  Fiom della Maserati e di Mirafiori avevano chiesto al premier un incontro  per oggi, a margine dell’assemblea degli industriali torinesi,  per illustrargli personalmente il loro punto di vista e le loro preoccupazioni sulla situazione occupazionale. Una proposta che avrebbe obbligato il capo del Governo a incontrare anche le altre rappresentanze sindacali. Ma il problema non si pone, visto che Matteo Renzi non ci sarà in quanto, fa sapere palazzo Chigi, “impegnato sul tema delle nomine europee”.

 

Il pacco tirato da Renzi a industriali e lavoratori è legato a questioni diplomatico-sindacali: c’è troppo caos in questo periodo di crisi, crisi non solo economica ma di rapporti tra Confindustria, Fiat (che non aderisce più all’associazione degli industriali) e mondo sindacale. Meglio starsene alla larga. Quindi niente visita alla Maserati che – occasione storica – grazie alla generosità di Sergio Marchionne assurgerà, per la prima volta nella storia italiana, a palcoscenico per l’Assemblea degli industriali. In compenso, aveva dichiarato tempo fa Renzi in risposta alle lusinghe rivoltegli dall’ad di Fiat-Nca-Chrysler sull’operato del Governo: “mi piacerebbe visitare gli stabilimenti Fiat in America”.  marchionne

 

Così alla Maserati di corso Allamano, trasformatasi per un giorno in centro congressi, lo stato maggiore degli imprenditori subalpini guidati Licia Mattioli, con la presenza  del presidente nazionale Giorgio Squinzi terrà il proprio plenum. Parterre politico capitanato da Piero Fassino e Sergio Chiamparino . In prima fila anche Sergio Marchionne  e John Elkann. L’augurio è che dall’assemblea emergano proposte per fare fronte allo stato di crisi in cui versa l’economia regionale.

 

ECONOMIA, LO SCENARIO PIEMONTESE

 

Le recenti indagini dell’ Unione Industriale, di Bankitalia e dell’Agenzia delle entrate delineano un quadro di luci e ombre sull’economia regionale. Intanto, l’occupazione. E’ vero che ci sono timidi segnali di ripresa ma risalire la china dallo scorso anno, quando a Torino quasi un giovane su due era disoccupato, non sarà semplice. Il  tasso di disoccupazione complessivo  nel 2013 ha raggiunto l’11,4%, avvicinandosi ai livelli del Mezzogiorno italiano e superando tutte le città metropolitane del Centro e del Nord.

 

Di recente, anche il Rapporto Giorgio Rota ha messo in luce i punti critici della  città di chi sta meglio e quella di chi sta peggio, dove  Mirafiori è decisamente peggiorata, rispetto a tre decenni fa; i quartieri del centro, invece, registrano per le persone benestanti un miglioramento in termini di ricchezza. Insomma, il concetto è: poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi. Il quadro di alti (pochi) e bassi dipinto dallo studio mette in evidenza anche dati incoraggianti, come la crescita dell’export: quasi il 9%, o gli investimenti per la ricerca che, sul nostro territorio, sono i migliori a livello nazionale. E ancora, il processo di diversificazione economica che vede calare il peso della tradizionale grande industria dell’auto per puntare su nuove prospettive come il turismo, i servizi e la cultura.

 

Quello che proprio non va è il mercato immobiliare, che risente ancora di una forte stagnazione.  Per quanto riguarda poi il comparto auto, mentre Maserati nei primi mesi 2014 raggiungerà le vendite effettuate complessivamente durante tutto lo scorso anno, Fiat va a gonfie vele in Europa e America ma arranca in Italia.

Suicida nelle acque della diga la donna scomparsa

centraleLa pensionata, che soffriva di depressione, mancava da mercoledì scorso da Castiglione

 

Il corpo della donna di 67 anni scomparsa nei giorni scorsi è stato ripescato dal bacino idrico della centrale idroelettrica della  frazione Galleani di Castagneto Po.

 

La pensionata mancava da  mercoledì scorso da Castiglione. L’allarme è stato dato da un addetto della diga che, secondo le disposizioni impartite dai carabinieri impegnati nelle ricerche, aveva fatto scendere il livello dell’acqua.

 

La donna soffriva di depressione e si è trattato di suicidio. E’ stata riconosciuta dai famigliari.

Regione, il nuovo corso del Consiglio si vede dai parcheggi

I consiglieri uscenti e non rientranti, essendo questi la stragrande maggioranza, hanno lasciato liberi non soltanto i seggi ma anche i posteggi. Per la presidenza di Palazzo Lascaris il prescelto è Mauro Laus (Pd)

 

con reg lascarisOre 14,30 di lunedì 30 giugno: è ‘ora x della X legislatura regionale. Alla vigilia del gran giorno le sbarre metalliche  dei parcheggi dei consiglieri lungo le vie Lascaris e  Dellala, che costeggiano il Parlamento regionale, erano quasi tutte abbassate, tanto che chiunque poteva posteggiare. parrk3

 

Stessa situazione nel cortile di Palazzo Lascaris, dove i posti auto dei deputati regionali erano deserti. Ciò significa che i consiglieri uscenti e non rientranti, essendo questi la stragrande maggioranza, hanno lasciato liberi non soltanto i seggi ma anche i parcheggi. Le uniche sbarre alzate, quelle dei pochi ri-eletti già presenti nella precedente legislatura: una decina soltanto che conservano il seggio (e il parcheggio).

 

consiglio campanaPraticamente decimato il centrodestra dall’inchiesta sui rimborsi e quasi del tutto rinnovato il centrosinistra.  Da questa legislatura i  consiglieri regionali sono 10 in meno, cioè 50 rispetto ai consueti 60.  Addirittura 41 le matricole che, il giorno della seduta inaugurale, avranno il compito di eleggere il nuovo Ufficio di presidenza.

 

park2park1In pole position per l’elezione a presidente dell’Assemblea il consigliere Pd Mauro Laus, già indicato dal partito. Mentre per una delle due vicepresidenze il centrodestra sembra essere orientato per Daniela Ruffino, di Forza Italia. Il primo Consiglio sarà presieduto dal consigliere anziano Giovanni Corgnati (Pd) che sovrasterà dal suo scranno quello al “girone” inferiore dell’aula occupato dal governatore Sergio Chiamparino. Tra le novità di questa legislatura una bella sforbiciata agli stipendi dei consiglieri e l’abolizione dei vitalizi.

 

(Foto: il Torinese)
   

Un brevetto tutto torinese per il Made in Italy

Un certificato e un qr code ci salveranno dalla contraffazione che sottrae al PIL italiano milioni di euro ogni anno

 

italcheckLa contraffazione dei prodotti Made in Italy e l’Italian Sounding rappresentano gravi ostacoli all’espansione delle nostre imprese sul mercato italiano e mondiale, che sottraggono al PIL italiano milioni di euro ogni anno: il Made in Italy è un importante patrimonio sul quale investire per guardare al futuro. E’ questa l’idea che sta dietro ad Italcheck, sistema brevettato che permette ad aziende e consumatori di tracciare la filiera del Made in Italy e di certificare i prodotti realmente realizzati in Italia.

 

Italcheck è un sistema innovativo in grado di verificare l’autenticità di un prodotto preservandone l’identità. Nasce, da un’idea dell’imprenditore torinese Marco Masselli, per supportare il Made in Italy, tutelando sia i  produttori attivi sul territorio italiano sia i consumatori di tutto il mondo che scelgono di investire in un prodotto italiano al 100%. E da Maggio 2014 è diventata realtà. Diversi brand hanno già scelto di utilizzare il sistema per tutelare la loro produzione. Da Albergian a Fratelli Minaglia, il mondo del food, ma anche il design…le aziende che investono in una produzione autenticamente italiana attraverso Italcheck vogliono dare trasparenza alla propria produzione, in Italia e all’estero.

 

La Smart Utility Italcheck si appoggia su una piattaforma digitale brevettata, fruibile in tutto il mondo, che collega l’utente direttamente nella sua lingua di riferimento (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco, Portoghese, Cinese, Giapponese, Russo, Arabo) permettendo un controllo rapido ed efficace.

 

Donna uccisa, nel video gli ultimi momenti con il figlio

carabinieri autoE’ stata strangolata, Lamia Saifa, la donna algerina di 47 anni, rinvenuta senza vita dalla sorella il  16 giugno in corso Orbassano

 

Forse ha  incontrato il suo assassino sotto casa, mentre lei era in compagnia del proprio bimbo di un anno e mezzo che poi avrebbe assistito all’uccisione della mamma.

 

E’ stata strangolata, Lamia Saifa, la donna algerina di 47 anni, rinvenuta senza vita nel suo appartamento/centro estetico dalla sorella, il  16 giugno in corso Orbassano a Torino.

 

In un primo tempo si pensava fosse morte naturale, ma poichè la porta dell’alloggio era stata trovata aperta, gli inquirenti hanno ordinato l’autopsia che ha rivelato segni di strangolamento.

 

La vittima è stata inquadrata dalle telecamere di sicurezza del quartiere di Santa Rita in cui viveva,  mentre passeggiava con il suo bambino.

 

I carabinieri coordinati dal pm Patrizia Gambardella stanno esaminando le immagini, anche quelle di altre telecamere, per cercare di risolvere il delitto ancora senza colpevole.

Le diplomazie di partito cercano di salvare l’Authority dipartita

politecnicoLe possibilità di riscatto sono ben poche, in realtà. La speranziella sta negli emendamenti in Parlamento. Salvo che il Governo non ponga la fiducia sul testo che passerebbe così in un nanosecondo distruggendo ogni velleità

 

Il danno e la beffa. Un conto sarebbe rimpiangere l’Authority dei Trasporti che il decreto sulla Pubblica Amministrazione ordina di trasferire a Roma, ma consapevoli che così si otterrebbero notevoli risparmi di denaro pubblico. Invece nulla del genere. L’organismo è infatti ospitato presso i locali del Politecnico al Lingotto (nella foto). Il costo per le esangui casse statali è quindi zero assoluto.

 

Purtroppo, però, il provvedimento non lascia spazio a dubbi: tutte le Authority italiane (come ad esempio quella sulle Comunicazioni, che dovrà abbandonare Napoli) devono essere ospitate nella Capitale – tutte insieme appassionatamente – in un edificio del demanio. Qui dovranno condividere l’organizzazione del personale, degli appalti, degli uffici. Insomma, tutto in comune in nome della spending review.

 

Fonti bene informate affermano che è in corso un lavorio bipartisan  più o meno sotterraneo delle diplomazie dei partiti. n primo luogo Forza Italia con l’ex sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino e il Pd con il senatore Stefano Esposito, l’esponente politico che per primo si accorse (semplicemente leggendo, forse l’unico tra tutti i politici, gli articoli della riforma della PA) del tentativo di scippo da parte di Roma. Quali carte vincenti possono giocare le forze politiche subalpine? E’ superfluo ricordare al Governo che Torino è la città dell’auto, che è in ballo la Tv, che qui c’è un rinomato politecnico ecc. ecc.

 

Le possibilità di riscatto sono ben poche, in realtà. La speranziella sta negli emendamenti che si possono presentare in Parlamento. Salvo che il Governo non ponga la fiducia sul testo che passerebbe così in un nanosecondo distruggendo ogni velleità. Da parte sua, del resto, il premier Matteo Renzi ha già rispedito al mittente la lettera di Sergio Chiamparino e Piero Fassino, nella quale si chiedeva pietà.

 

(Foto: il Torinese)

Torino Pride, dove la diversità è un diritto. E la polemica pure

Gariglio vs Viotti: scontro tra anime Pd. Al centro dell’evento i diritti negati alle persone LGBT, “questione che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa”. E una delle richieste è che vada in porto il disegno di legge che riguarda i transessuali

 

pride1Migliaia i partecipanti alla sfilata del Gay Pride  di Torino, dalla stazione di  Porta Susa , lungo via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello e via Po, fino in Piazza Vittorio Veneto. Ha voluto presenziare  anche il neo-governatore Sergio Chiamparino che, dopo 4 anni di patrocinio negato alla manifestazione da parte del suo predecessore leghista Roberto Cota, ha invece dato il benestare agli organizzatori di fregiarsi del marchio regionale. Il “sindaco di tutti i piemontesi” ha voluto dimostrare di esserlo davvero, in testa al corteo con l’assessore (pardon, assessora) Monica Cerutti per affermare , ha detto, “il diritto alla differenza che in Europa è un fatto acquisito”.pride2

 

La polemica politica, ovviamente, non manca. Il cattolicissimo segretario regionale dem, Davide Gariglio, ha dovuto sorbirsi le critiche dell’eurodeputato dello stesso partito, Daniele Viotti. Il parlamentare europeo, in un intervento su Facebook si è chiesto ironicamente: “al di là dell’adesione formale del Pd piemontese alla manifestazione, attraverso un documento approvato da tutti, chissà quanti rappresentanti del partito parteciperanno realmente alla sfilata?”

 

Lo slogan della parata multicolore è “La diversità è un diritto, l’uguaglianza è un dovere”  e la manifestazione fa parte delle iniziative dell’Onda Pride, iniziata a Roma il 7 giugno. Terminerà il 19 luglio a Reggio Calabria, dopo aver toccato 13 città italiane.

 

pride5“Al centro dell’attenzione nella manifestazione – dicono i promotori –  i diritti negati alle persone LGBT, questione che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa. E una delle richieste del Torino Pride è che vada in porto il disegno di legge che riguarda le persone transessuali”.pride4

L’iniziativa è stata promossa da Arcigay e Arcilesbica, Anpas, Casa delle donne Torino e L.I.L.A Piemonte. Gli studenti si sono attiviati sui social networks: su Facebook, Twitter e Instagram circola  l’hashtag #giveme5givemerights, campagna a cura del collettivo Identità Unite.

 

Contro la manifesatzione i militanti di Forza Nuova nella notte hanno esposto a Torino lo striscione “orgoglio eterosessuale”. L’organizzazione di estrema destra dice no a leggi che introducano privilegi per gli omosessuali. Un particolare curioso: il leader pentastellato Davide Bono è arrivato con una buona mezz’ora di ritardo alla manifestazione, a bordo della sua utilitaria. Ma è riuscito comunque a inserirsi nel corteo.

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Nel Colonna di Vignale il sortilegio silente di Torino

L’artista non si è sottoposto alla dittatura dilagante rimanendo fedele al figurativo, al rispetto del passato che non può essere ignorato ma divenire sedimentata memoria iconografica da rinnovarsi con nuove soluzioni. Il nuovo è per lui la rivisitazione della grande arte antica assimilata e ricreata, mai imitata

 

colonna 1Nuove luci e nuovi colori si accendono a Vignale Monferrato grazie all’idea scaturita da Gianni Colonna di porre vivaci dipinti, quasi fossero affreschi, sui muri di palazzi e chiese. Pochi sono attualmente gli artisti che si dedicano al figurativo e ancor meno all’arte sacra in quanto l’arte contemporanea da trascendente si è trasformata in immanente proseguendo un fenomeno iniziato col Romanticismo allorché l’artista si sentì privo di una direttiva e del sostegno divino che gli dava sicurezza.

 

Si assistette ad un prisma dalle mille sfaccettature in una ricerca spasmodica di risposte cui aggrapparsi che portò ad un allontanamento dai temi tradizionali con una euforia di nuove soluzioni che nascondessero l’infelicità romantica. Se i pionieri delle avanguardie storiche che annullarono la figurazione furono geniali nelle intuizioni provocatorie, al giorno d’oggi in molti casi ci troviamo di fronte ad una sempre crescente e ripetitiva “accademia delle avanguardie”.

 

Colonna non si è sottoposto alla dittatura dilagante rimanendo fedele al figurativo, al rispetto del passato che non può essere ignorato ma divenire sedimentata memoria iconografica da rinnovarsi con nuove soluzioni. Il nuovo è per lui la rivisitazione della grande arte antica assimilata e ricreata, mai imitata, depositaria dell’unione di concetto e capacità esecutiva che contribuiscono allo stile di ogni artista.

 

La vasta cultura umanistica, l’amore per la storia dell’arte, coltivati con rigore etico, l’hanno spinto a sottolineare l’importanza del recupero delle antiche pievi immerse nel silenzio della collina vignalese attirandone l’attenzione attraverso quadri fissati sulle pareti. La severità delle architetture, testimoni della pietas contadina che si svolgeva intorno alle piccole chiese plebane, viene infusa di un alito di vita mentre le tematiche religiose danno continuità a quella che era la sincera e genuina fede popolana rinnovando lo spirito del tempo.colonna x

 

Proprio per accordarsi a quel sentire l’artista ha tenuto latenti le sollecitazioni date da illustri opere del passato che vengono fatte riaffiorare con libertà stilistica. L’Annunciazione sul muro della pieve della Madonna di Fossano evoca sia l’atteggiamento di ritrosia e sorpresa all’inaspettata irruzione dell’Angelo come accade in Simone Martini, sia il rosso ampio manto delle Vergini di Van Eyk ma viene tralasciata la sontuosità dell’oro e la minuzia dei particolari fiamminghi per non creare dissonanze con la severità della costruzione romanica.

 

Il tacito colloquio tra Madre e Figlio della pieve di Molignano, pur rimandando a precedenti Pietà fissate nell’immaginario collettivo, si distacca dalla dolorosa elegia di un Giambellino o dalla tragedia cosmica di un Sebastiano del Piombo perché viene profuso un atteggiamento pacato di serenità e speranza fatto di teneri sguardi. All’interno della parrocchiale, l’Assunta, di cui si coglie la luce di De La Tour è chiaramente ispirata da Antonello nel rigore prospettico ma diverso è lo spirito che qui è di umiltà e calda umanità data dall’abito rosso sfilacciato che sostituisce la preziosità del manto blu dipinto a lapislazzuli.

 

La vasta cultura umanistica di Colonna si evidenzia nel quadro posto sul campanile della chiesa di San Lorenzo in cui la stella cadente, citazione pascoliana, non è simbolo drammatico di “pianto di stelle” bensì fonte di luce che illumina il cielo, un cammino di speranza e di conoscenza, lo stesso delineato dal dipinto sulla scuola media con una teoria di pecore ispirate dallo “specchio della vita” di Pellizza e dal famoso fregio di Gauguin.

 

Fare arte è non solo giungere a riuscita estetica ma anche recuperare valori religiosi, morali, esistenziali con meditazione sul significato della vita. L’aver intitolato ogni opera “giorno notte”, e non è estraneo il richiamo alla tomba Medicea michelangiolesca, propone una rilettura intellettuale dell’alchemico ricongiungimento degli opposti che si alternano negli eterni cicli e ricicli della natura. Sempre presenti tre elementi: luna, luce, casa accostati in un processo di semplificazione stilistica derivata da una severa ricerca di essenzialità spaziale di sublimata purezza.

 

La luna, del tutto estranea alla concezione panteistica romantica, è un cerchio geometricamente delineato che sovrasta un paesaggio dove tutto si arresta, avulso di presenza umana, incorruttibile e impassibile alle passioni mentre è la luce artificiale improvvisamente emanata dalla casa ad evocare presenza di vita. Lo stesso uso del colore a stesura levigata con padronanza di mestiere degna dell’arte classica “ripulita e simile alla seta” come diceva Felice Casorati suo maestro, contribuisce a conferire un senso di ordine spaziale, accenti di atemporaneità e di realismo magico. Costantemente in Colonna, torinese trapiantato in Monferrato di cui coglie a volte lo splendore di un albero o di un vaso di fiori, è presente il clima di sortilegio silente assorbito a Torino “città metafisica” a detta di De Chirico.

 

Giuliana Romano

 

In coda per la cultura, Torino capitale Unesco

Ma non finisce qui. Il capoluogo piemontese, infatti, sta per ottenere un’altra medaglia: quella di Città creativa dell’organismo internazionale

 

preraffaellitiNel 2015 la nostra città non sarà solo capitale europea dello Sport. E’ fresca la notizia che l’Unesco ha scelto Torino come sede per il primo summit mondiale dei propri siti.

 

Mentre pochi giorni fa Langhe, Roero e Monferrato sono entrati a pieno titolo tra le sedi “patrimonio dell’umanità” dell’organismo internazionale.

 

Ma non finisce qui. Il capoluogo piemontese, infatti, sta per ottenere un’altra medaglia: quella di Città creativa dell’Unesco, a testimonianza della vivacità culturale torinese che ha fatto scuola ormai anche all’estero.

 

Nella foto la coda di turisti in piazzetta Reale per visitare la mostra di pittura sui Preraffaelliti a Palazzo Chiablese.

 

(Foto: il Torinese)