ilTorinese

Con il Rojava contro l’aggressione dell’esercito turco e degli islamisti

Sabato 12 Ottobre alle 17: 30

Manifestazione in piazza Castello a Torino

E’ in corso l’aggressione dell’esercito turco e delle forze islamiste del cosiddetto Esercito Libero Siriano contro il Nord-Est della Siria. Su quest’area, chiamata in kurdo Rojava, un’oasi di autentica democrazia e di pacifica coesistenza etnico-religiosa, che ospita profughi e feriti da ogni parte della Siria, sta per abbattersi un disastro umanitario di proporzioni terribili e sta per ritornare la disumana dominazione dell’Isis.

Le Forze Democratiche Siriane (SDF) formate dalle donne e dagli uomini che popolano e amministrano il Rojava  hanno combattuto e sconfitto l’Isis con l’appoggio della coalizione occidentale, pagando l’altissimo tributo di oltre 11 mila caduti e 22 mila feriti.

L’invasione turca pone le basi per una rinascita dell’ ISIS che oggi ha come obiettivo prioritario la cancellazione dell’amministrazione autonoma democratica del Rojava e l’imposizione del suo “Stato Islamico” mediante  stragi su base religiosa e etnica e con la riduzione in schiavitù delle donne. Vittime dell’Isis non sono soltanto i kurdi, ma anche tutti  gli altri gruppi etnici e religiosi della regione, come arabi, cristiani ( armeni, assiri, caldei e siriaci ),  turkmeni, ceceni, aleviti e yazidi.

Inoltre, 70.000 prigionieri dell’ISIS si trovano attualmente sotto la custodia delle autorità dell’ amministrazione autonoma del Rojava e la Turchia chiede che le  vengano consegnati. E’ noto che molti di questi combattenti provengono dalla Turchia e vi sono prove inoppugnabili del sostegno loro fornito dallo stato turco. La liberazione degli jihadisti e la loro consegna alla Turchia rappresenta un immediato rischio per la sicurezza a livello regionale e internazionale.

Infine: da quando è stata istituita l’ amministrazione autonoma democratica del Rojava, il confine tra Turchia e Siria settentrionale e orientale è stato fortemente messo in sicurezza e nessuna azione armata contro la Turchia ha mai avuto origine da questo territorio. È chiaro che le accuse dello stato turco relative alle minacce sui suoi confini non sono veritiere e che l’unico scopo del presidente Erdogan è di “spazzare via i Kurdi utilizzando un  esercito di 65 mila uomini”, come aveva chiarito al presidente degli Stati Uniti Trump e al resto del mondo nel giugno 2019 in una conferenza stampa a seguito della conclusione del vertice del G20 a Osaka.

L’aggressione da parte del regime autoritario di Erdogan a uno stato estero – la Siria – mira unicamente a distruggere la regione del Rojava, democraticamente amministrata, che promuove la parità di genere e la coesistenza pacifica di tutti i popoli e di tutte le religioni e  permetterà  all’ISIS di riorganizzarsi e commettere nuovi crimini contro l’umanità.

Le forze democratiche del Rojava hanno combattuto e vinto anche per noi la sanguinosa guerra contro l’Isis, pagando un altissimo prezzo in vite umane e in devastazioni del territorio, e   hanno saputo organizzarsi nel  confederalismo democratico, esempio di coesistenza pacifica, valorizzazione femminile e coscienza ecologica.

Non possiamo e non dobbiamo lasciare solo il Rojava.

RETEKURDISTAN-Torino

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Di fronte alla nuova tragedia che investe il popolo Kurdo abbiamo deciso di promuovere una forte manifestazione di sostegno al popolo Kurdo per sabato 12 ottobre, alle h 17.30 in Piazza Castello a Torino. Riteniamo importante sottolineare che la mobilitazione è voluta e sostenuta in maniera assolutamente pluralista: da cittadine e cittadini, da movimenti per la pace e coordinamenti di realtà religiose,da partiti e organizzazioni dei lavoratori, da istituzioni, movimenti giovanili ecc. Grazie a chi parteciperà al comune sforzo di mobilitare l’opinione pubblica per fermare un ulteriore crimine contro l’umanità e la giustizia.
Giampiero Leo

Una giornata a ingresso gratuito alla GAM di Torino

“AMACI. Quindicesima Giornata del Contemporaneo”

Sabato 12 ottobre

 

C’è anche la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, fra le realtà del “Contemporaneo” che sabato 12 ottobre apriranno gratuitamente al pubblico le proprie sale espositive. L’occasione è data dalla partecipazione alla quindicesima edizione della “Giornata del Contemporaneo”, il grande evento annuale promosso dal 2005 da AMACI, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, nata nel 2003 con sede a Bergamo, per avvicinare il grande pubblico all’arte del nostro tempo. Complessivamente sono 24 i Musei della Rete AMACI (fra questi, anche il Castello di Rivoli) e un migliaio le realtà del “Contemporaneo” (Gallerie, Associazioni, Istituti ed Enti vari) che in Italia e, dalla scorsa edizione, anche all’estero, nella giornata di sabato 12 ottobre inaugureranno ufficialmente e in modo gratuito la propria stagione espositiva, con un programma che ogni anno regala l’occasione per vivere da vicino questo complesso e vivace mondo. Come immagine-guida di questa edizione, la scelta è ricaduta sull’artista bolognese Eva Marisaldi, fra le figure più singolari ed eclettiche (passa dal disegno al video, dall’installazione alla fotografia e alla scultura) della post – avanguardia nazionale, con forti derivazioni dalla cosiddetta “Arte relazionale” sviluppatasi in Italia intorno agli anni Novanta e che, con spiccate caratteristiche politiche e sociali, poneva la partecipazione del pubblico quale elemento fondante e imprescindibile alla costruzione e alla definizione dell’opera stessa. Per l’occasione la Marisaldi sarà anche protagonista di una mostra personale diffusa e simultanea negli spazi di tutti i Musei associati. Nello specifico, alla GAM i visitatori potranno, oltreché approfittare della giornata “a porte aperte”, trovare esposta in bella mostra, negli spazi della Biglietteria e fino al 10 novembre, l’opera in plexiglass dell’artista bolognese dal titolo “Uffici” e realizzata nel 2017. Si tratta di “modelli – racconta la stessa Marisaldi – presi da fotografie di panchine … scattate in Giappone, in Corea, in Nord Africa, negli Stati Uniti… qui ne abbiamo selezionate sei… Le panchine raccontano molto anche di culture che non conosciamo, io le considero delle postazioni di studio. Il titolo è Uffici, perché le panchine rappresentate le abbiamo fotografate durante spostamenti in altri paesi: ti trovi a dover trascorrere del tempo di attesa, hai mezza giornata libera e non sai cosa fare. Per fortuna ovunque c’è qualche forma di arredo urbano, che consente ad esempio di stare in un parco e considerarlo un ufficio temporaneo. Non necessariamente si instaurano delle grandi conversazioni, ma può succedere. Comunque si osservano le dinamiche locali”. Oltre all’opera di Eva Marisaldi, la visita con ingresso gratuito alla GAM comprende le Collezioni Permanenti del Novecento e “Pittura Spazio Scultura. Collezioni del Contemporaneo”, insieme alla mostra “Paolo Icaro Antologia/Anthology 1964-2019”.

Per Info: GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

g. m.

 

Nelle foto
Eva Marisaldi: “Uffici”, plexiglass, 2017

Negli ovetti di cioccolata la droga come sorpresa

ARRESTATE QUATTRO PERSONE DALLA SQUADRA MOBILE
Nelle scorse ore, personale della Polizia di Stato ha concluso l’arresto di 4 persone, in
due operazioni distinte condotte dalla Squadra Mobile di Torino.
Il primo arresto è avvenuto in via Cardinal Cantore, ove tre cittadini di nazionalità
senegalese sono stati sorpresi in un appartamento nel comune di Grugliasco, alle
porte di Torino, con circa 100 grammi di cocaina.
La droga, già suddivisa in singole dosi, era nascosta dentro alcuni calzini occultati
all’interno di un materasso, scucito e poi ricucito ad arte per rendere invisibile il vano
creato ad hoc per celarvi gli ovuli di stupefacente.
La perquisizione ha, inoltre, portato al ritrovamento del materiale necessario alla
realizzazione delle dosi da smerciare al dettaglio: bilancini elettronici, forbici, rotoli
di buste in cellophane e sostanza da taglio, oltre alla somma in contanti di 1850 euro,
in banconote di vario taglio.
In manette, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria torinese, sono finiti tre cittadini
senegalesi di età compresa fra i 20 e i 31 anni, tutti con precedenti per spaccio di
stupefacenti.
In particolare, due di loro (uno dei quali già colpito dalla misura del divieto di dimora
nel comune di Torino) sono risultati entrambi inottemperanti all’ordine del Questore
di Torino di allontanamento dal territorio nazionale; i due sono stati pertanto stati
anche denunciati per la violazione prevista dal Testo Unico Immigrazione (art. 14 co.
5 D.L.vo 286/98).
Il secondo caso risale al 2 Ottobre e riguarda un incensurato di sessantotto anni, ex
idraulico in pensione che, per arrotondare la modesta pensione, si è improvvisato
spacciatore di cocaina.
L’uomo, classe ’51, è stato arrestato dai “Falchi” della Squadra Mobile di Torino, ai
quali non è sfuggito il suo atteggiamento sospetto, guardingo e accorto.
Bloccato in strada a bordo di una Volkswagen Lupo, deteneva in casa circa 40
grammi di cocaina già suddivisa in oltre 40 dosi pronte da smerciare, occultate
all’interno di sette capsule in plastica, di quelle usate per contenere le sorprese degli
ovetti di cioccolata, trovati in un cassetto della sala da pranzo.
Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati anche trovati due bilancini
elettronici di precisione e la somma di 220 euro.
Al termine della verbalizzazione degli atti d’indagine, l’ex idraulico è stato collocato
agli arresti domiciliari, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La Normandia vista dagli impressionisti

Monet, Renoir, Courbet, Bonnard, Morisot e tanti altri pittori e capolavori. Per la prima volta ad Asti è possibile ammirare le tele di questi grandi artisti nella mostra “Monet e gli impressionisti in Normandia”, fino al 16 febbraio 2020.

Dopo il grande successo della mostra “Chagall, colore e magia”, 75 opere raccontano, a Palazzo Mazzetti, il movimento Impressionista e i suoi stretti rapporti con la Normandia, culla dell’Impressionismo. Claude Monet, Renoir, Delacroix, Courbet, Boudin, Marquet, Gericault e Jongkind colgono, insieme a tanti altri maestri, lo splendore del paesaggio riportando sulla tela le loro “impressioni”, le loro vedute, dalle verdi valli della Normandia alle scogliere a picco, dalle spiagge ai colori del cielo e allo scintillio dell’acqua. Con questa mostra Asti si conferma città internazionale della cultura. Grazie alla Fondazione Asti Musei e la collaborazione di Vittorio Sgarbi, la rassegna, curata da Alain Tapiè, ripercorre le tappe più significative della corrente artistica. Opere come “Falesie a Dieppe” (1834) di Delacroix, “La spiaggia a Trouville” (1865) di Courbet, “Camille sulla spiaggia” (1870) e “Barche sulla spiaggia di Etretat” (1883) di Monet, “Tramonto e veduta di Guernesey (1893) di Renoir, tra i capolavori in mostra, descrivono gli scambi e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell’epoca che immortalano il paesaggio normanno, i suoi colori intensi, i panorami scintillanti, una natura abbagliante.

Accanto ai pittori illustri citati spiccano altri artisti meno noti come Noel e Lepic che esaltano il connubio tra la luce e il cielo della Normandia. Le tele provengono dalla prestigiosa Collezione Peindre en Normandie di Caen, una delle collezioni più importanti del periodo impressionista, accanto a opere giunte dal Musèe de Vernon, dal Musèe Marmottan Monet di Parigi, dalla Fondazione Bemberg di Tolosa e da collezioni private francesi. L’esposizione si articola in cinque sezioni: La fattoria di Saint Simèon, In riva al mare, svago e villeggiatura, Il lavoro di pescatori e lavandaie, La terra normanna e Lungo la Senna. La rassegna, realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti a Palazzo Mazzetti, in corso Alfieri, è aperta da martedì a domenica 10.00 -19.00, lunedì chiuso, fino al 16 febbraio 2020.

Filippo Re

Portici divini, si vendemmia in città

Inaugurazione venerdì 11 ottobre – Palazzo Birago ore 17

 

Dalle 19,00 festa aperta al pubblico e nel cortile di Palazzo Birago si potrà visitare la VIGNA A PALAZZO

 

 

 

Portici Divini per questa edizione precede la Vendemmia a Torino per narrare i grandi vini del territorio: 10 giorni di eventi e degustazioni, di connubi tra ristoranti, pasticcerie, negozi del centro e produttori di vino; occasioni per incontrare chi lavora la terra e le vigne e discutere di arte e di vino, assaggiando e imparando ad amare i profumi e i sapori della nostra terra.

 

Venerdì 11 ottobre a Palazzo Birago si inaugurerà, in seno a Vendemmia a Torino, la terza edizione di Portici Divini. Verrà presentata la VIGNA A PALAZZO, un progetto e allestimento realizzati, nel cortile del palazzo juvarriano, in occasione di Flor Autunno 2019.  Il pubblico potrà camminare e fermarsi tra i filari di questa vigna cittadina, respirando tutta la magia che l’atmosfera di una vendemmia riesce a creare. Saranno sistemati 100 metri di piante secondo il tradizionale disegno geometrico che caratterizza il paesaggio del vino.

L’ingresso della Vigna a Palazzo è libero, negli orari: 12-13 ottobre 10-20/14-18 ottobre 9-17/19-20 ottobre 15-18.

 

Sempre Venerdì 11 ottobre, a partire dalle 19,  Portici Divini aprirà le porte di palazzo Birago al pubblico con una grande festa per degustare i vini della selezione “Torino DOC”, in purezza o miscelati da barman professionisti e proposti in cocktail d’eccezione e abbinati a prodotti gastronomici promossi dai Maestri del Gusto della provincia di Torino. Sono previste due fasce d’ingresso: dalle 19 (18€ per l’ingresso comprensivo di: cocktail di benvenuto, due calice di vino tra i vini Torino DOC e la proposta food dei Maestri del Gusto di Torino e provincia) e dalle 21 (10€ per l’ingresso comprensivo di: due calici di vino tra i vini Torino DOC o un cocktail a base vino miscelato dai migliori barman del territorio) previa iscrizione on line su event.torinowineweek.it/porticidivini/.

La grande vergogna

 L’ITALIA DELLE LEGGI RAZZIALI AL POLO DEL ‘900

Sabato 12 ottobre, alle 17.30, presso il Polo del ‘900 (via del Carmine 14, Torino) Carlo Brusco presenta il libro “La grande vergogna L’Italia delle leggi razziali”(Edizioni Gruppo Abele, 2019).Con l’autore interviene Chiara Acciarini, consigliera dell’Associazione Nazionale ex-Deportati (ANED) e della Fondazione della Memoria della Deportazione. L’evento è in collaborazione con Istituto di studi storici G. Salvemini e Associazione Treno della Memoria. Carlo Brusco, già magistrato e presidente di sezione della Corte di Cassazione, dialoga sulla portata storica delle leggi antiebraiche in Italia durante il periodo del fascismo. Lo fa a partire dal suo libro La grande vergogna. L’Italia delle leggi razziali, insieme alla politica e docente Chiara Acciarini, esperta di scuola e istruzione, per evidenziare l’importanza formativa della memoria storica, unico rimedio contro l’avvento di nuovi fascismi. Esaminando contesti anche molto diversi tra loro come la scuola, la Chiesa, l’arte e lo sport, il volume approfondisce la pervasività della propaganda antisemita lungo tutto il Ventennio: non un cambiamento immediato nelle relazioni sociali ma una lenta esasperazione della narrazione quotidiana. Ne è un esempio significativo il Manifesto della razza, proposto in versione integrale in appendice al volume, accolto con favore anche dal mondo della cultura dell’epoca pur facendo riferimento a concetti ascientifici come quello dell’esistenza di una razza ebraica biologicamente diversa da quella italiana. Dal censimento fino all’epurazione degli ebrei da ogni carica o attività pubblica, l’autore ripercorre tappa per tappa le conseguenze delle leggi fasciste sulla vita di migliaia di persone. In questa puntuale ricostruzione storica possiamo però vedere anche il riflesso della nostra attualità, dove la costruzione del nemico e la netta distinzione tra noi e loro diventano strumenti quotidiani per una propaganda politica continua votata alla xenofobia. Un invito a cogliere i segnali del presente ed evitare il ritorno di nuovi fascismi.

“Il Regno unito d’Italia (tutta un’altra storia…)”

L’Unità d’Italia poteva avere una conclusione diversa. Tra realtà e fantasia si muove, con molto equilibrio, il volume  di Gianluigi De Marchi e Francesco Femia

 

“Il Regno unito d’Italia ( tutt’un’altra storia…)”. Questo il titolo del libro di cui è autore Gianluigi De Marchi insieme a Francesco Femia e che anticipa il contenuto stesso del libro, capace di proporre un finale alternativo della storia dell’unificazione del Regno d’Italia.

Centinaia di autori, sia in saggi storici sia in opere letterarie, hanno ripercorso le gesta dell’impresa dei Mille, trattando gli eventi principali legati a quell’epoca storica, descrivendo le battaglie, i personaggi e le trame segrete che hanno preceduto e seguito la conquista del Regno delle Due Sicilie da parte dei Savoia e del Regno di Sardegna.

Il volume scritto da questi due autori si distacca dalla narrazione tradizionale, in quanto immagina un finale totalmente diverso, vale a dire la sconfitta dell’eroe dei Mille, Giuseppe Garibaldi, nel corso della battaglia del Volturno, la controffensiva delle truppe napoletane fino alla successiva conquista di Torino ed alla fuga di Vittorio Emanuele II in Portogallo.

Garibaldi rappresenta, d’altronde, un personaggio storico che ha alimentato nel corso del tempo critiche anche contraddittorie tra loro. È diventato una figura chiave della storia italiana, un mito a tratti controverso, celebrato da taluni come patriota e disprezzato da altri quale avventuriero, conteso dalla cultura di destra come da quella di sinistra, ed oggetto di diatribe di carattere storico, politico, ideologico e scientifico.

La capacità dei due autori, Gianluigi De Marchi e Francesco Femia, è stata quella di aver saputo dar vita ad una narrazione in cui la storia si abbina in modo molto equilibrato alla fantasia, la realtà all’immaginazione, perseguendo l’obiettivo di tracciare i contorni di un’Italia diversa, ispirata ad ideali fondamentali, che sono poi quelli stessi cui si ispirano i nostri principi costituzionali, la libertà, la solidarietà ed il progresso. Proprio in queste tre parole si concentra il motto che era stato scelto dal primo Re dell’Italia unita. L”Italia che emerge da questo volume, auspicata da De Marchi e Femia, può diventare un prezioso modello cui è auspicabile che la classe politica italiana tenda e, con lei, tutti noi cittadini, desiderosi di costruire per il nostro Paese un futuro basato sul progresso e sulla democrazia.

Gianluigi De Marchi, nativo di Celle Ligure, è scrittore e giornalista italiano, ha a lungo lavorato in Borsa, in banca, in società di fondi comuni e di vendita di prodotti finanziari, maturando un’esperienza in campo finanziario che lo ha portato anche a pubblicare migliaia di articoli di argomento finanziario sui principali quotidiani e periodici italiani.

Ha anche dato alle stampe volumi di respiro economico, come quello intitolato “Cattive compagnie. Vederci chiaro su polizze e assicurazioni” ed il libro dal titolo “Tanto va il cliente in banca che vi lascia il capitale. Viaggio nei misteri e nelle contraddizioni del risparmio gestito. Consigli per una finanza etica”.

 

Mara Martellotta

 

Un giardino intitolato al maresciallo Oreste Leonardi

Fu capo della scorta di Aldo Moro
Oggi alle ore 11, si è svolta la cerimonia di intitolazione ad Oreste Leonardi del giardino di via Malta angolo via Millio.
Leonardi, torinese di origine, maresciallo dei Carabinieri, nel 1963 venne designato capo scorta di Aldo Moro.
Perderà la vita il 16 marzo 1978, nell’agguato di via Fani ad opera di terroristi appartenenti alle Brigate Rosse.
La cerimonia di intitolazione, proposta dall’Associazione Europea Vittime del terrorismo, si è svolta presso l’Aula Magna “Mario Ciccarelli” dell’I.P.I.A. Giovanni Plana di via P. Braccini, 72/A, Torino.
Sono intervenuti la sindaca Chiara Appendino, il presidente del Consiglio Comunale, Francesco Sicari, la presidente della Circoscrizione 3, Francesca Troise il comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, Generale di Brigata Aldo Iacobelli e la sorella di Oreste Leonardi, Maria Grazia Leonardi.

Due torinesi cittadini onorari di Montiglio Monferrato

FIERA DEL TARTUFO

Sono il giornalista tv Maurizio Scandurra e il regista Roberto Gasparro.

 

Cittadinanza onoraria per due torinesi: il giornalista televisivo e imprenditore Maurizio Scandurra, e il regista cinematografico Roberto Gasparro.

A conferire loro la preziosa onorificenza, il Comune astigiano di Montiglio Monferrato, domenica 13 ottobre alle ore 11, nell’ambito della 40° ‘Fiera del Tartufo’, terza in Piemonte e tra le prime in Italia per importanza.

Motivo del prestigioso riconoscimento, “le opere di benemerenza straordinarie donate dai due benefattori torinesi al nostro Comune quest’anno in occasione del Ventennale della fusione di Montiglio con le vicine municipalità di Colcavagno e Scandeluzza”, dichiara il Sindaco Dimitri Tasso.

Gasparro ha girato nel nostro Paese il suo secondo film, “Qui non si Muore”, coinvolgendo attivamente sul set in maniera eccezionale l’intera cittadinanza accanto a stelle come Tony Sperandeo, Margherita Fumero, Barbara Bacci e Gianni Parisi. Scandurra, invece, ha donato la grande ‘Campana dei Tre Comuni’, fusa dalla rinomata, molisana ‘Pontificia Fonderia Marinelli’ che fa bella mostra di sé quale monumento a memoria della storica ricorrenza nel giardino antistante il Comune, offrendo anche il riallestimento dell’area”.

A seguire, Maurizio Scandurra condurrà in piazza a Montiglio il talk-show dal titolo “C’era una volta la tv” con Antonio Lubrano, Alessandro Meluzzi e Valerio Liboni, leader storico del gruppo ‘I Nuovi Angeli’.

Ho dedicato il film a Montiglio Monferrato, che parla di felicità: quella che auguro a tutti gli abitanti che mi hanno accolto come uno di loro nelle loro case. E, vi confesso, sono anche bravi in scena!”, afferma Roberto Gasparro.

Gli fa eco Maurizio Scandurra: “Un grazie di cuore al Sindaco, Giunta e popolazione: redistribuire la ricchezza a persone meritevoli e capaci è un dovere primario per chiunque fa impresa. Una nobile attività che condivido da tempo anche con un grande imprenditore e mecenate piemontese, l’ingegnere Cristiano Bilucaglia, ideatore di ‘ZERO’, il primo social network italiano che azzera le bollette di luce e gas, Canone Rai e accise incluse”.

Molti, inoltre, gli ospiti di pregio presenti per l’occasione: tra questi, Carlo Marazzato, fondatore del Gruppo ‘Marazzato’ (leader in Italia nelle soluzioni ecologiche per l’ambiente) nonché il più grande collezionista in Italia e in Europa di camion storici, Stefano D’Imporzano, Commissario Asi nonché Presidente di ‘AssoFitram’ (tra le prime e più autorevoli associazioni di bus storici italiane), i giornalisti Mel Menzio, Lele Boccardo, Tina Rossi, il famoso architetto Maurizio Chiocchetti, i collezionisti di mezzi storici Tommaso Gualerzi e Gianpaolo Arborio (quest’ultimo anche giornalista, Assessore al Bilancio del Comune di Cigliano, tra i massimi appassionati ed esperti anch’egli di autobus storici), Paolo Garrone, titolare dell’Holiday Resort Piccola Fonte di Cantoira (TO), nelle valli di Lanzo, e con lui Dimitri Ciaschini, Direttore del rinomato ‘Hotel Atlantic’ di Borgaro Torinese.

Inclusa la ‘Zani Viaggi’ di Bergamo, che ha gentilmente omaggiato al Comune di Montiglio una giornata a bordo dell’autobus storico a due piani londinese per la prima volta nel Monferrato.

 

 

 

Gli Stati Generali della comunicazione

Sarà Torino ad ospitare la quinta edizione degli Stati Generali della nuova comunicazione pubblica, evento organizzato ogni anno dall’Associazione PA Social e dedicato alle migliori esperienze di nuova comunicazione via web, social network, chat, intelligenza artificiale.

L’appuntamento è per venerdì 11 ottobre alle 9.30 a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte.

Dopo i saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, del presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte Alberto Sinigaglia, del segretario generale di Unioncamere Piemonte Paolo Bertolino e del presidente Airf Roberto Piccinini, introdurranno i lavori il presidente nazionale dell’associazione PA Social Francesco Di Costanzo e la coordinatrice dell’associazione per Piemonte e Valle D’Aosta ‪Annalisa D’Errico.

La prima parte della mattinata metterà esperti a confronto, moderati da Fabio Malagnino, giornalista e coordinatore dell’ufficio stampa del Consiglio regionale Piemonte. “Cosa chiedono gli italiani da social network, chat, nuovi strumenti del digitale?”, a rispondere saranno il direttore dell’Osservatorio nazionale sulla Comunicazione Digitale e vicepresidente dell’Istituto Piepoli Livio Gigliuto e il presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis.

Di organizzazione e profili professionali, scenari e obiettivi della comunicazione digitale parleranno invece Sergio Talamo, direttore Comunicazione Formez PA e Rosa Cialini, government partner di Facebook insieme al coordinatore generale Associazione nazionale fotografi professionisti TAU Visual Roberto Tomesani e alla giornalista e comunicatrice pubblica Alessandra Migliozzi. Di formazione, community e nuovi strumenti per una PA digitale discuteranno Caterina Perniconi, responsabile Formazione PA Social, Marisandra Lizzi, founder IPress Live, Angela Creta, ufficio comunicazione e social media dell’Agenzia per l’Italia Digitale.

Nella seconda parte, che terminerà alle ore 13,30, troveranno invece spazio le buone pratiche dai territori, moderate da Carola Quaglia, giornalista e responsabile ufficio stampa Atc Piemonte Centrale. Al tavolo Lisa Panella (Comune di Prato), Annalisa Casagranda (Museo Mart Trento e Rovereto), Barbara Gramolotti (Distretto del Novese), Federico Grasso (Arpal), Aurora Fantin (Università di Trieste), Giovanni Santoro (Avm Venezia), Marco Porcu (Comune di Ancona), Daniele Pasquini (MUS.E Firenze) Barbara Barillà (Parco dell’Appia Antica), Simona Cortona (Comune di Perugia), Licia Caprara (Asl 2 Lanciano Vasto Chieti), Marieva Favoino (Comune di Desio).

L’evento è gratuito e aperto a tutti. Info e iscrizioni: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-stati-generali-della-nuova-comunicazione-pubblica-71263056721. L’appuntamento è inserito anche nella formazione professionale continua per i giornalisti, previa iscrizione sulla piattaforma Sigef.

Tutte le informazioni sull’Associazione PA Social e sulle edizioni precedenti su www.pasocial.info. L’evento sarà anche in diretta live sui principali social con hashtag #pasocial.