ilTorinese

Clienti mangiano al tavolo. Chiusura immediata del ristorante

Nei giorni scorsi agenti del Commissariato Barriera Milano hanno arrestato per spaccio due cittadini stranieri

Sono stati sorpresi mentre stavano mangiando in compagnia all’interno di un ristorante di corso Palermo gestito da un cittadino senegalese. Mercoledì pomeriggio, gli agenti del commissariato, insieme a personale della Divisione PAS, si sono recati presso l’esercizio per contestare le violazioni in relazioni all’emergenza COVID-19 e hanno constatato che il locale era aperto con due avventori all’interno che stavano mangiando. Alla luce di quanto emerso, il locale è stato sottoposto a immediata chiusura provvisoria per 5 giorni.

Un piano straordinario per lo sport

Il Governo sta lavorando a un piano straordinario per lo sport, per far ripartire le attività da maggio

Lo ha annunciato il ministro dello sport Vincenzo Spadafora,  in un video postato oggi su facebook. Il governo pensa a  “un piano straordinario per le iniziative che devono partire da maggio, da quando speriamo di  essere fuori dall’emergenza coronavirus e pensare al futuro. Ma per poter ripartire da maggio, bisogna che a quella data tutte le realtà sportive possano avere le risorse necessarie”.

Colombe e uova artigianali, la disfatta pasquale

Quest’anno spariranno dalle nostre tavole, uova, colombe e pasticceria artigianale pasquale

E’ vietata la vendita da un’interpretazione governativa del Dpcm dell’11 marzo sul contenimento dell’emergenza coronavirus, secondo cui le imprese artigiane di pasticceria, obbligate alla chiusura, non possono vendere i loro prodotti neppure attraverso la modalità di asporto, consentita invece ad altre attività.

Confartigianato ritiene che “lo stop alla produzione e vendita delle pasticcerie sia un’assurda discriminazione rispetto ai negozi e alla grande distribuzione, ai quali è  permessa la commercializzazione di prodotti dolciari”.

In base ai calcoli il divieto alle colombe, uova e dolci tipici pasquali causa in Piemonte perdite per circa 40 milioni di euro in un mese, a danno di 1.600 pasticcerie e gelaterie, delle quali 1.200 sono imprese artigiane, circa il 76% dell’intero  settore.

Il Piemonte di Salvator Gotta

Salvator Gotta, nato a Montalto Dora il 18 maggio 1887 e scomparso a Rapallo il 7 giugno 1980, è uno degli scrittori piemontesi più ‘prolifici’ quanto a produzione del secolo scorso

Monarchico e fascista (fu l’autore della versione finale del testo di ‘Giovinezza’) poco per volta è caduto nel dimenticatoio (anche per questa sua scelta di campo fatta all’epoca), a dispetto di una nutritissima serie di opere tra le quali va ricordato il celebre ‘Piccolo Alpino’.

E se fu canavesano di nascita, Montalto Dora gli ha dedicato una targa e nel paese dell’Eporediese c’è ancora chi lo ricorda bene, tuttavia ebbe anche un legame con il Monferrato. Suo nonno materno, Salvatore Pavese, infatti, era medico condotto a Valmacca e proprio il paese del Monferrato Casalese (e al contempo rivierasco lungo il fiume Po, come Casale Monferrato e Valenza) il 18 agosto del 1971 gli attribuì la cittadinanza onoraria, alla quale Gotta rispose con una bella lettera di ringraziamento indirizzata al sindaco. E, dopo la sua scomparsa, Valmacca gli ha intitolato una via. Erano luoghi quelli del Monferrato Casalese che Salvator Gotta conosceva bene, come dimostra una sua bella opera, ‘Addio Vecchio Piemonte !’, scritta nel 1970 per  tipi della Arnoldo Mondadori Editore. Il libro contiene dettagliate notizie storiche, biografiche, politiche ed ideologiche riguardanti il conte Clemente Solaro della Margherita, ministro di Carlo Alberto, re di Sardegna, prima dell’emanazione dello Statuto. Il racconto prende le mosse dalla visita di un capitano dell’esercito sabaudo al castello del marchese Rolando Della Valle a Pomaro Monferrato che annuncia alla signorina ‘la Tota’, Maria Giorcelli, che lo sovrintende, del prossimo convegno tra re Vittorio Emauele e l’imperatore Napoleone III di Francia, in quanto si era deciso che qui si tenessero i consigli di guerra tra gli alleati (siamo nel 1859 al tempo di quella che i libri di storia chiamano la seconda guerra di indipendenza) per un motivo logistico. Il re aveva posto il suo quartier generale a San Salvatore Monferrato e Napoleone la sua residenza ad Alessandria. E Maria Giorcelli, figlia del geometra Giorcelli, intendente del marchese Guasco di Bosio, era nipote di Paolo Onorato Vigliani, giureconsulto ed uomo politico molto stimato da Cavour. Maria, poi, era stata la istitutrice delle quattro figlie del conte Solaro della Margherita. Nel libro, che ha appunto come protagonista l’ex ministro del re sabaudo appunto sullo sfondo del Risorgimento italiano c’è il Piemonte, con i suoi luoghi, le sue tradizioni, gli ideali di un regno che da lì avrebbe preso il volo per diventare il Regno d’Italia, ma ci sono anche Pomaro ed il suo castello, San Salvatore Monferrato, Casale Monferrato, con descrizioni puntuali ed aderenti alla realtà, fatte da un autore che li conosceva bene e che amava il Piemonte, in particolare quel ‘Vecchio Piemonte’ al quale dice addio con una punta di nostalgia.

Massimo Iaretti

 

Per la prima volta il numero dei guariti (77) supera quello dei morti (56)

Il comunicato della Regione Piemonte delle ore 19 di sabato 4 aprile

IN PIEMONTE 342 PAZIENTI GUARITI, 546 IN VIA DI GUARIGIONE Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 342 (77 in più di ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 16 in provincia di Alessandria, 19 in provincia di Asti, 15 in provincia di Biella, 29 in provincia di Cuneo, 21 in provincia di Novara, 196 in provincia di Torino, 24 in provincia di Vercelli, 13 nel Verbano-Cusio-Ossola, 9 provenienti da altre regioni. Altri 546 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa ora dell’esito del secondo.

56 DECESSI, COMPLESSIVAMENTE 1.144

Sono 56 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 17 in provincia di Alessandria, 2 in provincia di Biella, 1 in provincia di Cuneo, 5 in provincia di Novara, 27 in provincia di Torino, 3 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da altra regione.

Il totale complessivo è ora di 1.144 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 219 ad Alessandria, 52 ad Asti, 84 a Biella, 76 a Cuneo, 133 a Novara, 443 a Torino, 59 a Vercelli, 58 nel Verbano-Cusio-Ossola, 20 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

SITUAZIONE CONTAGI

Sono 11.839 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.630 in provincia di Alessandria, 570 in provincia di Asti, 561 in provincia di Biella, 960 in provincia di Cuneo, 973 in provincia di Novara, 5.804 in provincia di Torino, 583 in provincia di Vercelli, 540 nel Verbano-Cusio-Ossola,169 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 45 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 447.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 38.638, di cui 22.806 risultati negativi.

Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza, il numero dei guariti virologicamente (77) supera quello dei decessi (56).

I droni dei carabinieri per controllare i parchi

Torino: APR (drone) dei Carabinieri in campo nei parchi cittadini per i controlli connessi all’emergenza sanitaria

Dal pomeriggio di oggi nelle aree verdi cittadine del parco Colletta, Pellerina e Valentino –  Lungo Po Murazzi, entrerà in azione, nei fine settimana, un aeromobile a pilotaggio remoto (drone)dei Carabinieri, che consentirà di verificare dall’alto eventuali assembramenti vietati e per i quali è difficile effettuare verifiche con le pattuglie automontate. La decisione è stata presa nel corso del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi in videoconferenza ieri. Il drone dell’Arma èpilotato da esperti elicotteristi del Nucleo elicotteri Carabinieri di Volpiano (TO), che saranno sempre affiancati da militari del Comando Provinciale Carabinieri di Torino per le verifiche su strada. L’APR dei CC si alternerà con quello in dotazione alla Polizia locale di Torino.

Coronavirus, pronti i kit dell’Università per eseguire i tamponi

I due Atenei piemontesi rispondono alla richiesta di screening sul territorio della Regione Piemonte. Il kit con i reagenti per il rilevamento del virus COVID-19 è stato progettato nei laboratori dal Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari di UniTo.

L’Università degli Studi di Torino (UniTo) e l’Università del Piemonte Orientale (Upo) hanno allestito un test «in house» per l’identificazione del Coronavirus dai tamponi eseguiti sul territorio. Le due università piemontesi si sono coordinate per rispondere alla richiesta della Regione Piemonte di effettuare test diffusi per lo screening del virus COVID-19. Ad annunciarlo è il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio assieme con l’Assessore regionale all’Innovazione e agli Atenei, Matteo Marnati.

“In questo modo – ha spiegato il presidente Cirio – la Regione riesce a fare fronte all’esigenza di fare più tamponi sapendo che più test si faranno, più reagenti saranno necessari, ed è per questa ragione che abbiamo coinvolto le nostre eccellenze come le due Università di Torino e del Piemonte Orientale. In pochi giorni abbiamo incrementato l’attivazione dei laboratori da 2 a 18 e soltanto ieri abbiamo eseguito oltre 3600 tamponi”.

«L’idea di coinvolgere gli atenei – ha aggiunto Marnati – deriva dal fatto che in questo momento servono soluzioni rapide per effettuare i test. La sperimentazione ha certificato la validità di tutti i test che sono stati messi al confronto con quelli presenti sul mercato. Questa è la dimostrazione che la ricerca e la scienza sanno dare le giuste risposte a ogni fabbisogno, con orgoglio il Piemonte dimostra di essere sempre all’avanguardia dimostrando di avere un modello universitario eccellente».

La capacità di condurre questi test da parte del Sistema sanitario potrebbe essere limitata a causa della carenza di reagenti. Le Università del Piemonte, con questo impegno, intendono mettere a disposizione le proprie conoscenze e strutture per aumentare la potenzialità di svolgere i test di coronavirus sul territorio fornendo un servizio cruciale teso a combattere la pandemia.

«Il Piemonte – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – dimostra ancora una volta la capacità di fare sistema. Le migliori eccellenze regionali della Ricerca, dell’Industria e della Sanità hanno saputo unire le forze e fare la differenza in questo momento di grave emergenza per il Piemonte. Siamo grati a tutti coloro che hanno collaborato a questo importante progetto, che ci permette di muoverci in autonomia su un fronte strategico come quello dei reagenti per i test sul virus».

Il test si basa sulla tecnica nota come reazione a catena della polimerasi per trascrizione inversa (RT-PCR) utilizzando un kit per la diagnosi del virus, assemblato e testato per la sua validità in laboratorio. Ed è proprio questo kit che è stato progettato ed allestito in questa settimana, nei laboratori del Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari (MBC) dell’Università di Torino.

Il kit comprende reagenti identificati come ottimali per il rilevamento dell’RNA del virus e attualmente reperibili per assicurare ai laboratori diagnostici un costante e sicuro rifornimento. Inoltre, il kit è stato progettato per essere utilizzabile dalle diverse strumentazioni di cui sono dotati i centri diagnostici. A questo proposito, i ricercatori si sono coordinati con i Direttori dei Laboratori diagnostici della Città della SaluteZooprofilatticoNovaraCuneo e altri ancora.

Il Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolare, di cui il dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute è il maggior afferente, e il Centro di Ricerca Traslazionale sulle malattie autoimmuni e allergiche (CAAD-UPO) possiedono laboratori attrezzati e ricercatori altamente specializzati che hanno risposto numerosissimi, con entusiasmo, mettendosi a disposizione immediatamente.

Il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna ha dichiarato: «Questa iniziativa è una pronta risposta all’eccezionale emergenza causata dalla pandemia COVID-19 ed è nata dalla relazione virtuosa tra le Università, la Regione e il territorio. UniTo ha subito messo a disposizione tutte le sue competenze, i laboratori e gli strumenti per l’allestimento di un test “in house” per l’identificazione del Coronavirus, progettando il kit con i reagenti ottimali per il rilevamento del virus. La capacità di condurre questi test da parte del Sistema sanitario è, infatti, attualmente a rischio a causa anche della carenza di kit reperibili. Per questo motivo, il nostro Ateneo, che conta una comunità di oltre 80 mila persone, ha voluto fare la sua parte, partecipando direttamente, con le proprie competenze, alla lotta contro il Covid-19».

Il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi ha dichiarato: «UPO ha risposto all’appello della nostra Regione attraverso l’impegno, l’entusiasmo e l’abnegazione dei suoi ricercatori, che hanno messo in campo il loro elevato profilo professionale per arrivare in brevissimo tempo a questo importante risultato. Come medico e come rettore sono davvero orgoglioso che le competenze presenti nel nostro Ateneo e le strutture altamente specializzate possano contribuire a superare questo momento di emergenza per la nostra comunità».

IL VIDEO:

https://we.tl/t-WePvp4C2y9

Welfare e coronavirus: mail e postazione in unità di crisi

È attiva presso l’Unità di Crisi della Regione Piemonte l’area funzionale formata da Welfare, Sanità e Protezione Civile dedicata alla gestione dell’emergenza legata al Coronavirus all’interno delle strutture per anziani, disabili e minori

Questa mattina Chiara Caucino (nella foto), assessore al Welfare, nel suo ruolo di coordinamento politico, si è collegata con tutte le Prefetture piemontesi presenti sui territori per raccogliere le situazioni di difficoltà riscontrate ed elaborare, insieme alle Istituzioni presenti, una adeguata ed efficace strategia operativa.

È stata inoltre creata una casella e-mail riservata alle segnalazioni di criticità presenti nelle strutture. È possibile quindi indirizzare la segnalazione a: presidi_unitacrisi@regione.piemonte.it.

“Stiamo facendo tutto il possibile – sottolinea Caucino – per fronteggiare al meglio questa emergenza. Stiamo lavorando per una prima ricognizione capillare, strumento necessario per conoscere il quadro attuale e affrontare al meglio le difficoltà dei cittadini piemontesi, soprattutto dei più fragili. Mi auguro che il Piemonte, con la capacità e l’operato delle forze messe in campo, possa uscire al più presto da questa emergenza”.

dierre

 

La Regione inasprisce le restrizioni: “Non tutti capiscono che siamo in piena emergenza”

Ulteriori restrizioni: al mercato solo una persona per famiglia e brevi uscite all’aria aperta non oltre i 200 metri da casa. In fase di verifica la possibilità di raddoppiare il valore delle sanzioni. Il presidente Cirio: “Siamo ancora in emergenza piena, ma in troppi sembrano non capirlo”

Firmata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio la proroga dell’ordinanza sulle misure di contenimento al coronavirus valide su tutto il territorio. Avrà efficacia fino al 13 aprile in linea con il decreto del Governo.

In Piemonte restano valide tutte le restrizioni già previste nella precedente ordinanza

Alcune novità  stringono ulteriormente le maglie del contenimento:

Vietata ogni attività sportiva all’aria aperta, salvo brevi uscite nei pressi della propria abitazione che sono consentite solo entro una distanza massima di 200 metri.

Viene estesa in modo specifico anche ai mercati la regola che vi si possa recare una sola persona per nucleo familiare, esattamente come già previsto per tutti gli altri esercizi commerciali.

Badanti e colf possono proseguire l’attività lavorativa solo in caso di assistenza necessaria per persone non autosufficienti o parzialmente autosufficienti.

Accanto alle nuove restrizioni sono stati previsti, inoltre, alcuni chiarimenti che verranno pubblicati come FAQ sul sito della Regione.

Gli spostamenti dei volontari sono consentiti, ma solo se strettamente connessi alla gestione dell’emergenza Coronavirus.

La priorità di accesso agli esercizi commerciali è valida per tutti gli operatori impegnati in prima linea nell’emergenza e in possesso di regolare tesserino: volontari della protezione civile e operatori sanitari, tra cui medici, infermieri e anche farmacisti.

Insieme alla Prefettura si sta inoltre valutando la possibilità di incrementare il regime sanzionatorio. La proposta del Presidente della Regione è di raddoppiare il valore delle sanzioni su tutto il territorio piemontese.

“Sono sinceramente molto preoccupato – dichiara il presidente Cirio -. Temo che molte persone non abbiano ancora capito che questa è una guerra e che in guerra si sta a casa. Ho visto troppa gente a passeggio in queste ultime ore. Ne va della salute di tutti e ogni leggerezza vanifica gli sforzi enormi che tutto il sistema sta facendo in una situazione che non ha precedenti. Stare a casa non è un appello, è la regola che vale per tutti”.

Coronavirus: 265 pazienti guariti, 450 in terapia intensiva. Le nuove vittime sono 70

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di venerdì 3 aprile

 

265 PAZIENTI GUARITI, 487 IN VIA DI GUARIGIONE

Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 265, cosi suddiviso su base provinciale: 15 in provincia di Alessandria, 15 in provincia di Asti, 14 in provincia di Biella, 26 in provincia di Cuneo, 17 in provincia di Novara, 138 in provincia di Torino, 10 in provincia di Vercelli, 24 nel Verbano-Cusio-Ossola, 6 provenienti da altre regioni.

Altri 487 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa ora dell’esito del secondo.

70 DECESSI, COMPLESSIVAMENTE 1.088

Sono 70 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 14 in provincia di Alessandria, 4 in provincia di Asti, 1 in provincia di Biella, 5 in provincia di Cuneo, 4 in provincia di Novara, 38 in provincia di Torino, 1 in provincia di Vercelli, 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da altra regione.

Il totale complessivo è ora di 1.088 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 202 ad Alessandria, 52 ad Asti, 82 a Biella, 75 a Cuneo, 128 a Novara, 416 a Torino, 59 a Vercelli, 55 nel Verbano-Cusio-Ossola, 19 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

SITUAZIONE CONTAGI

Sono 11.082  le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.525 in provincia di Alessandria, 529 in provincia di Asti, 550 in provincia di Biella, 861 in provincia di Cuneo, 937 in provincia di Novara, 5.389 in provincia di Torino, 577 in provincia di Vercelli, 517 nel Verbano-Cusio-Ossola, 164 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 33 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 450.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 36.547, di cui 20.642 risultati negativi.