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E’ di scena la natura al Festival della Montagna

Il Festival 2014  riporta in modo particolare la sua attenzione su un tema sempre presente nella sua programmazione: il rapporto tra l’uomo e la natura

SPETTACOLO MONTAGNA

Il Festival della Montagna 2014, rassegna di spettacoli promossa da Onda Teatro, prosegue fino a mercoledì 13 agosto . E’ un appuntamento tradizionale che rappresenta un modo preciso di progettare un evento culturale itinerante. Onda Teatro fin dalla sua nascita, nel 1996, ha tradotto le sue visioni del teatro e della cultura in progetti che hanno coinvolto gli “attori” del territorio: i comuni, le pro-loco, le associazioni culturali, le aziende agricole e gli spettatori.

 

Il Festival 2014, riporta in modo particolare la sua attenzione su un tema sempre presente nella sua programmazione: il rapporto tra l’uomo e la natura, particolarmente attuale oggi che viviamo un momento di contraddizione tra lo sviluppo di una società ipertecnologica e la salvaguardia dell’ecosistema terrestre.

 

Il rapporto tra l’uomo e l’acqua, fonte di vita e sostanza del suo corpo, ritorna domenica 10 agosto a San Giorio. Alle 21.30 Francesca Guglielmino continua le sue Storie d’acqua. Alle 22.00 Enrico Camanni presenta Ghiaccio vivo: i ghiacciai temuti dai montanari del 600, rivalutati nel ‘700, vengono osservati con grande attenzione nel XXI secolo e il loro arretramento diventa segno evidente di un equilibrio naturale ormai incrinato.

 

Il concerto-spettacolo El cico latino dei Trelilu chiude la XIX edizione del festival Lo Spettacolo della Montagna mercoledì 13 agosto alle ore 21.30 a Oulx. La scena è molto semplice: un tavolo e una bottiglia con quattro bicchieri per altrettanti Lilu che si raccontano e suonano. Voci, chitarra, clarinetto e contrabbasso, più una serie di improbabili percussioni, per creare un repertorio originale di brani cantati in piemontese ed italiano maccheronico.

A Fenestrelle con la Gabbianella e il Gatto di Sepùlveda

ASSEMBLEALuis Sepúlveda – attraverso una storia metafora – racconta con semplicità dell’uomo contemporaneo che, facendo male alla natura, finisce per far male a se stesso. Un gatto d’onore inizia un’avventura lunga quanto un libro, insieme a compagni coraggiosi, scimpanzè nevrotici, ed un’impaurita gabbianella

 

Kengah, una gabbiana avvelenata da una macchia di petrolio, in un ultimo gesto affida il suo uovo ad un gatto grande e grosso di nome Zorba, strappandogli tre promesse: di non mangiarlo, di averne cura finché non si schiuderà e di insegnare a volare al nascituro…

 

Luis Sepúlveda – attraverso una storia metafora – racconta con semplicità dell’uomo contemporaneo che, facendo male alla natura, finisce per far male a se stesso. Un gatto d’onore inizia un’avventura lunga quanto un libro, insieme a compagni coraggiosi, scimpanzè nevrotici, ed un’impaurita gabbianella. Luis Sepulveda, con la dolcezza di una favola, parla all’uomo, grande o piccolo che sia, rammentandogli i doveri verso la natura, ma anche verso se stesso.
In scena immagini e parole, disegni e voci, unite a musiche che si fondono, con il racconto.

 

Necessario ascoltare e guardare, per lasciarsi sorprendere dal gioco in cui i gatti prendono vita attraverso una esilarante Cristiana Voglino. Ora Segretario, ora Zorba,
ora piccola gabbianella, a ogni personaggio un accento, un carattere particolare, che conduce dritti dritti tra gli sviluppi del racconto. Dietro a lei i disegni di Monica Calvi danno forma alle parole, le animano rendendole concrete. Intorno ad un tavolo-uovo, disegnato dal designer Francesco Iannello, si muovono Pietro Del Vecchio e Andrea Castellini, gatti che invitano a tuffarsi in una storia tonda, capace di catturare grandi e piccini attraverso il divertimento e la sincera emozione.

 

La musica, composta appositamente da Matteo Curallo, è un ponte, ad unire i tanti ingredienti, quasi a scivolarci dentro, per trascinare in un viaggio magico. Allo spettatore non resta che partecipare al gioco, ridendo insieme a chi racconta, lasciandosi travolgere da gatti giocherelloni, nel provare a volare. Tutto questo, ovvio, solo per chi osa farlo!

 

LA GABBIANELLA E IL GATTO

scritto da Luis Sepúlveda (Salani Editore)
dalla traduzione di Ilide Carmignani
riduzione teatrale di Renzo Sicco e Gisella Bein
in scena Cristiana Voglino Pietro Del Vecchio e Andrea Castellini
disegni e illustrazioni Monica Calvi
musiche composte ed eseguite da Matteo Curallo
luci e fonica Paolo Sicco
scenografie Francesco Iannello – Ovodesign
regia Renzo Sicco

 

Ingresso intero € 8,00 – ingresso ridotto € 6,00 – Prenotazioni al tel. 0121/83600

 

10 agosto, 2014 – 21:00 FORTE SAN CARLO – Chiesa – Fenestrelle (To)

Il museo dello Sport rinnova la convenzione granata

toro flagL’accordo con il museo  sarà quindi replicato anche per la stagione 2014-2015

 

Il Torino Fc e il Museo dello Sport, in concomitanza con la sfida domestica contro il Brommapojkarna, ritorno del terzo turno preliminare di Europa League, hanno rinnovato l’accordo che li vedeva uniti.

 

La convenzione con il museo  sarà quindi replicata anche per la stagione 2014-2015.

 

I titolari del tagliando di una partita del Toro avranno anche l’opportunità di visitare il Museo entro 7 giorni dopo il match con uno sconto del 50%.

 

Invece gli abbonati  potranno godere dello sconto in qualsiasi momento, senza limitazioni temporali.

Super-Juve, 8-1 a Giacarta con ovazioni dagli spalti

juve stadiumA segno Pirlo su rigore,  tipletta di Llorente, e poi Giovinco, Coman, Tevez e Pepe

 

Super Juventus nella prima amichevole della tournée d’agosto in Oriente. Giacarta  è stata espugnata dai bianconeri che hanno battuto 8-1 la selezione della Indonesia Super League.

 

La compagine locale è partita in vantaggio ma poi è stato un gioco da ragazzi per la squadra di Allegri.

 

Andati a segno Pirlo su rigore,  tipletta di Llorente, e poi Giovinco, Coman, Tevez e Pepe.

 

Quai 90 mila spettatori hanno osannato dagli spalti  i campioni d’Italia.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

Crispy, un criceto piccolo piccolo

Sono un criceto, si’. Ma non un “comune” criceto, sono un  micro “Roborovsky” di 4cm di lunghezza

 

cricetoCrispy…che nome buffo per un criceto come me..! Dev’esser venuto in mente al mio padroncino… un bel ragazzo, simpatico, gran divoratore di una famosa marca di cereali !

 

Come ho detto, sono un criceto, si’, ma non un “comune” criceto, sono un  micro “Roborovsky” di 4cm di lunghezza.

 

La mia eta’ e’ indefinita, dovrei avere circa 9 mesi, non ricordo bene, so solo che quando sono nato, la grande gabbia che ci conteneva era super affollata poi, uno alla volta, se ne sono andati tutti e sono rimasto solo e triste sino all’arrivo, in un pomeriggio di Ottobre, di Simone, detto “Simo”, colui che ora si prende cura di me.

 

Vivo tutto il giorno nella mia gabbietta super accessoriata, molto confortevole, dormo in un piccolo “tukul” tra fiocchi di candido e morbido cotone, sempre pulito, un dispenser di acqua fresca che, goccia dopo goccia mi disseta, un angolo fitness con una magnifica ruota girevole che mi permette di mantenermi in forma e montagne di cibo, semi e semini di ogni tipo…una leccornia!

 

Una volta alla settimana esco per scorrazzare sul fondo della vasca da bagno, luogo insolito lo so, ma cosi’ mi recuperano piu’ facilmente, l’unico mio timore e’ che non dimentichino di mettere il tappo….!

 

Le mie giornate trascorrono veloci, tra un sonnellino e l’altro, di notte invece… sono iperattivo, in continuo movimento, corro, salto, faccio mille piroette e rosicchio, rosicchio tutto cio’ che trovo e non mi annoio proprio mai; tutti si divertono ad osservarmi percio’, anche se piccino ed all’apparenza insignificante, nel mio piccolo tengo tanta compagnia.

 

Un saluto a tutti dal piccolo Crispy e….buone vacanze!

 

Sanità regionale, la parola d’ordine è programmazione

Chiamparino: credo sia la prima volta che le Regioni riescono a mettersi d’accordo autonomamente sul riparto, senza che il Governo debba intervenire. Un segnale importante di come le Regioni possano rappresentare ancora un tassello fondamentale dell’architettura dello Stato

 

chiampa gofaloneNon accadeva da molto tempo, ma d’ora in poi per la sanità della Regione Piemonte la parola chiave diventa “programmazione”, sia per la parte restante del 2014, sia per i prossimi due anni.

 

E’ questa una delle risultanze dell’accordo siglato a Roma dalla Conferenza delle Regioni presieduta per la prima volta da Sergio Chiamparino per il riparto del fondo sanitario:

 

“Vorrei premettere – ha dichiarato il Presidente Sergio Chiamparino – che sono molto soddisfatto di come è andata ieri la discussione in Conferenza delle Regioni, sia per gli esiti delle decisioni sul riparto sia per quanto riguarda l’approvazione del regolamento che accompagna il patto sulla salute. Credo sia la prima volta che le Regioni riescono a mettersi d’accordo autonomamente sul riparto, senza che il Governo debba intervenire. Un segnale importante di come le Regioni possano rappresentare ancora un tassello fondamentale dell’architettura dello Stato. Per quanto riguarda invece il Piemonte, –  aggiunge Chiamparino– sono molto soddisfatto del lavoro fatto in questi due mesi dall’assessore Saitta e mi pare che stiamo dando segnali di governo forte in un settore che ne aveva davvero bisogno.”

 

 “Oltre al piccolo incremento per il 2014 – spiega l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta –  abbiamo già indicazioni certe sul +2% circa all’anno sia per il 2015 che per il 2016, un dato che prudenzialmente ci farà ragionare di ulteriori 150 milioni di euro in più per ognuno dei prossimi due anni, considerando che a settembre ci riuniremo per concordare già il riparto Regione per Regione per il fondo sanitario del 2015”.

 

Ripartire il prossimo fondo con tanto anticipo (soprattutto considerando le tempistiche per l’anno in corso)  sarà la chiave di volta per scelte strategiche che la Regione Piemonte dovrà attuare a breve: lo hanno annunciato questa mattina l’assessore Saitta e il direttore generale della sanità Fulvio Mirano incontrando i direttori di Asl e Aso: una riunione prima della breve pausa di Ferragosto per assegnare quelle che potremmo definire le letture dell’estate, in particolare il contenuto del cosiddetto regolamento Balduzzi approvato ieri dalla Conferenza Stato Regioni e di immediata applicazione. 

 

I Ministeri della salute e dell’economia – ha detto Saitta – da tempo contestavano al Piemonte la necessità che i budget di spesa vengano determinati sulla base di un’effettiva ed accurata programmazione annuale della domanda sanitaria e della relativa offerta. Se consideriamo che la sanità in Piemonte (budget complessivo annuo circa 8 miliardi e 400 milioni) destina oggi l’8% del fondo regionale ai privati (pari a circa 630 milioni di euro l’anno) ci rendiamo facilmente conto dell’assoluta necessità di rispondere a queste indicazioni nazionali, prima che sia troppo tardi. Per questo, la Regione Piemonte si riprende il proprio compito di autonomia nella programmazione della rete ospedaliera: lo fa nel rispetto dei parametri e dei vincoli imposti dal patto della salute (di recente siglato a livello nazionale) e del Regolamento, atteso da almeno due anni, che è stato ufficializzato ed approvato proprio in queste ore dal Ministero al tavolo della Conferenza Stato-Regioni per diventare la cornice entro la quale muovere le nostre scelte”. 

 

La prima azione concreta è stata la sospensione formale della delibera approvata dalla Giunta Cota il 21 maggio, a poche ore dall’apertura delle urne per le elezioni regionali: questo riporta l’orologio indietro nel rapporto sia con Asl e Aso, sia con il privato della sanità piemontese, sospendendo anche otto precedenti delibere e cinque determine dirigenziali degli ultimi anni: l’atto del 21 maggio conteneva vizi nel contratto tipo con i privati (troppo vago), in particolare per quanto riguarda la definizione del fabbisogno per disciplina.

 

Mancando di fatto una vera analisi programmatoria, la Regione Piemonte non decideva e si riduceva a non fare scelte. 

 

Queste le prime ricadute della nuova impostazione: 

 

  1. la revisione delle modalità di rendicontazione del ticket sanitario riscosso da parte dei soggetti privati per conto del Sistema sanitario nazionale, che secondo i nostri calcoli costituiva un vero e proprio extrabudget pari almeno al 10-15% 
  2. si torna al passato per quanto riguarda il numero di posti letto: per i presìdi pubblici tornano ad essere esattamente quelli precedenti il 21 maggio scorso, mentre per i soggetti privati accreditati-Irccs si blocca la scelta di nuovi posti letto con autocertificazione, che costituiva una vera e propria fuga in avanti senza programmazione. Entro la fine del 2014 avremo il nuovo provvedimento di programmazione 
  3. si bloccano le nomine di nuovi primari, si torna cioè alla situazione di fatto del 10 febbraio 2014 e se i direttori non hanno ancora firmato eventuali nuovi contratti, le eventuali autorizzazioni di questi ultimi mesi sono da considerare annullate 
  4. si sospende la norma per cui dal 1 gennaio 2014 si poteva accedere ai ricoveri nelle strutture private accreditate senza privilegiare i casi delle dimissioni post acuzia; a far data dal prossimo 1 settembre cioè solo il 20% di ricoveri può provenire da casi che non siano dimissioni post acuzie. Di fatto la Regione Piemonte sceglie di garantire maggiormente (all’80%) la continuità assistenziale. 
  5. Nel rapporto con i privati, le nuove scelte della Regione Piemonte confermano i tetti di spesa ma definiscono internamente (dopo molto tempo!) i volumi per tipologia di prestazione. Questa nuova impostazione dovrà consentirci di chiedere ai soggetti privati accreditati di essere maggiormente al servizio delle esigenze reali degli utenti della sanità piemontese: dovranno garantire più visite specialistiche (per le quali nella sanità pubblica le liste d’attesa sono infinite) e molte meno analisi di laboratorio, per le quali in Piemonte registriamo sovrabbondanza di offerta.   

 

Storie di carta e di latta

La mostra “Eccellenze del Piemonte. Vecchie pubblicità di carta e di latta: 1900 – 1960”, in corso nella sede della Biblioteca della Regione Piemonte (via Confienza 14 a Torino), sarà aperta fino al 15 ottobre


mostra carteScatole di latta, disegni, colori, etichette, targhe pubblicitarie. Gli involucri dei prodotti sono il primo aspetto che accende il nostro interesse quando scegliamo che cosa acquistare, da qui l’importanza e il conseguente studio dei contenitori più adatti sia per l’impatto visivo che per la conservazione del prodotto. Le scatole e le targhe che compongono questa interessante esposizione sono tutte caratterizzate dai nomi delle aziende e delle città che in più poco più di un secolo hanno reso famoso il Piemonte a livello internazionale.

Si tratta in particolar modo di contenitori per i prodotti dolciari, etichette dei vermouth, scatole per caramelle, biscotti, caffè, cacao, per la frutta candita e per gli aromi (Talmone, Venchi, Martini e Rossi, Cinzano, Amaro Cora e molti altri) che hanno allietato le tavole di mezzo mondo, portando il nome e la fama della nostra regione anche molto lontano da qui. Ma non solo.

Ci sono anche i grandi nomi dell’industria manifatturiera piemontese, delle assicurazioni (da Fiat a Borsalino, dalla Reale Mutua alla Toro Assicurazioni, le scatole delle carte da gioco, i vassoi da bar), le immagini e i nomi delle nostre montagne che hanno contribuito a far conoscere un territorio ricco di ambienti naturali apprezzati ancora oggi dai turisti di tutto il mondo.

Mostra e catalogo sono a cura di Silvie Mola di Nomaglio, Pia Dominici Sancipriano e Maria Erbi. Le tre collezioniste, durante la conferenza di presentazione che si è svolta nel Giardino di Palazzo Sormani adiacente alla Biblioteca, hanno raccontato come, in anni di attente ricerche, hanno composto le loro preziose collezioni: “Queste scatole sono al tempo stesso ricordo del passato ma anche un tocco di colore e di vivacità nelle nostre abitazioni di oggi”.

(fcalosso – www.cr.piemonte.it)



I fatti in breve

Mostra scatole di latta dal 1900 al 1960
Targhe, etichette, oggetti pubblicitari di aziende piemontesi
Mostra aperta fino al 15 ottobre, in via Confienza 14 (piazza Solferino)
Orario: lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16, il mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Ingresso libero

Palazzo Civico: “Ecco il nuovo car sharing”

Entro il 31 dicembre, data di “start up” del servizio di car sharing con modalità free floating, entreranno in servizio le prime 190 auto ed altre 190 arriveranno entro il 31 marzo


car sharingLa Giunta Comunale ha approvato la delibera che amplia le potenzialità e le caratteristiche del servizio di car sharing.
Le auto saranno collocate liberamente nell’area di copertura del servizio (localizzata tramite GPS) e non negli appositi stalli a loro dedicati, e saranno utilizzabili previa iscrizione al servizio, anche senza prenotazione, grazie ad un’apposita APP per smartphone ed al sito web dedicato.

Entro il 31 dicembre 2014, data di “start up” del servizio di car sharing con modalità free floating, entreranno in servizio le prime 190 auto, ed altre 190 arriveranno entro il 31 marzo del 2015. Il numero massimo di mezzi destinati al servizio in modalità free flow è oggi individuato in 380 veicoli: si potrà eventualmente incrementare, dopo opportune analisi, a partire dal 2016. La Città riceverà un canone di 300 euro l’anno per ogni veicolo, e queste risorse verranno destinate alla manutenzione ordinaria del suolo pubblico.

“Oggi”, ha commentato l’Assessore alla Viabilità e Trasporti Claudio Lubatti, “abbiamo aperto la strada alla grande rivoluzione del car sharing: rendere complementari car sharing e trasporto pubblico locale creando maggiore interscambio fra i vari servizi offerti ai cittadini è indispensabile per integrare i diversi livelli di mobilità pubblica, anche in un’ottica di maggiore sostenibilità”. “Per questo motivo”, ha concluso Lubatti, “la Città ha deciso anche di indicare alla società di gestione la localizzazione del 10% delle postazioni destinate al servizio di car sharing con modalità free floating”.

Per realizzare in tempi brevi l’attuazione del nuovo servizio il Comune ha dato mandato alla società Car City Club di reperire sul mercato un idoneo partner commerciale, che disponga delle caratteristiche più adeguate per raggiungere gli obiettivi deliberati in Giunta.

(e.v. – www.comune.torino.it – foto: il Torinese)

Sentieri e rifugi, interviene la Regione

“Il Piemonte – afferma l’assessore alla Montagna, Alberto Valmaggia – ha una straordinaria rete sentieristica costituita da più di 3800 percorsi, per uno sviluppo complessivo di oltre 16mila chilometri”

MONTAGNA PIEMONTEAmmonta a 900.000 euro il finanziamento stanziato dalla Regione per gli interventi infrastrutturali sulla rete sentieristica e per l’informazione sui rifugi alpini e sul patrimonio escursionistico.
Quindici i Comuni finanziati (su 112 domande) in questa fase: in provincia di Torino, Exilles (50mila euro), Roure (79mila), Quincinetto (49.600), Usseaux (80mila); in provincia di Cuneo, Montemale (80mila), Acceglio (50mila) e Garessio (50mila); in provincia di Vercelli, Varallo Sesia (78mila), Riva Valdobbia (80mila), Boccioleto (45.600), Borgosesia (50mila), Campertogno (50mila), Carcoforo (79mila); in provincia di Biella, Coggiola (50mila); nella provincia del VCO Macugnaga (44.500). I contributi potranno essere ulteriormente estesi in base ad economie o ulteriori fondi assegnati.
“Il Piemonte – afferma l’assessore alla Montagna, Alberto Valmaggia – ha una straordinaria rete sentieristica costituita da più di 3800 percorsi, per uno sviluppo complessivo di oltre 16mila chilometri, che va manutenuta e valorizzata per creare sempre nuove opportunità turistiche. Si spazia dalle camminate più impegnative per gli appassionati e gli alpinisti, alle semplici passeggiate turistiche per le famiglie alla scoperta della natura e delle nostre tradizioni. I progetti finanziati dovranno essere accompagnati da azioni di animazione e valorizzazione e particolare attenzione dovrà essere prestata alla fruizione da parte dei principianti e dei giovani”.
Adesso i beneficiari avranno tre mesi di tempo per procedere ad una progettazione definitiva, integrare le risorse a carico del Comune e quindi confermare la volontà di realizzazione dell’investimento.