ilTorinese

L’Italia ha bisogno dell’Iri. Chi impedisce la ripresa è complice della mafia

COMMENTARII di Augusto Grandi / Non si può pretendere che il compagno Sergio Cofferati conosca la storia. O, se la conosce (perché la conosce), che abbia la correttezza di raccontarla tutta, compresa la parte per lui scomoda.

Così va in tv, dai compagni di Rai News 24, e spiega che l’Italia, per ripartire, avrebbe bisogno dell’Iri, l’Istituto per la ricostruzione industriale. Perché fu l’Iri – spiega Cofferati – a trainare la ripresa italiana dopo la fine della guerra.

Dimenticando che l’Iri fu creato nel 1933 per far ripartire l’Italia dopo la crisi mondiale del ‘29 e per sopperire alla cronica incapacità degli industriali italiani. Ovviamente neanche una parola di precisazione da parte della giornalista Rai. Ad impossibilia nemo tenetur…

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L’Italia ha bisogno dell’Iri. Chi impedisce la ripresa è complice della mafia

Moncalvo, caccia al tesoro nel convento diventato museo

Dal Piemonte / Andare alla ricerca di musei poco conosciuti è come intraprendere una caccia al tesoro spinti dalla curiosità e  dal desiderio di trovare capolavori inaspettati in luoghi che non appartengono al turismo maggiore

Si sarà premiati nello scoprire il piccolo prezioso Museo Civico di Moncalvo nell’ex Convento delle Orsoline fatto costruire nel 1625 da Guglielmo Caccia per inserirvi le figlie Orsola e Francesca, anch’esse pittrici, al fine di preservarle da un periodo storico turbolento e dare continuità alla propria bottega pittorica.

Intitolato all’ambasciatore Franco Montanari che, morto nel 1973, donò la sua collezione di opere antiche e moderne, il museo merita una visita talmente interessante da avere il desiderio di ritornarvi non appena usciti.

Molte le firme prestigiose a cominciare da Orsola Maddalena Caccia grazie ai piccoli dipinti devozionali di sante che risentono ancora l’influsso paterno e in particolare alle tre nature morte autonome a conferma di come la “Monaca pittrice” pur attenendosi a simbolismi e metafore propagandistiche, secondo i dettami del Concilio di Trento, si aprisse ad uno stile innovativo a cui non furono estranee influenze fiamminghe e accurati studi botanici.

Una sezione è dedicata alla raccolta di oggetti di arte africana e in particolare a dipinti e stampe giapponesi che riportano in vita l’elegante freschezza dell’arte del mondo fluttuante del Sol Levante.

Molte opere interessanti nelle sale dedicate all’ottocento e al novecento: la tempera di Giorgio De Chirico “Le vestali” del periodo archeologico, la singolare “Rivelazione” di Mario Sironi, le nature morte di Osvaldo Licini, “La donna seduta” di Afro, gli ironici acquerelli di Nino Maccari, le inconfondibili figure di Ernesto Treccani.

Tanti disegni e incisioni: la matita su carta “Orlando addormentato” di Amedeo Modigliani, acqueforti di Giorgio Morandi, l’incisione “Soldato a cavallo” di Giovanni Fattori, la preziosa puntasecca “Promenade” di Chagal del 1923 che riprende il famoso dipinto del 1915. Inoltre, organizzate da Aleramo Onlus, vengono proposte grandi mostre; in questi ultimi anni si sono svolte esposizioni di famosi artisti viventi: Renata Guga Zunino con i suoi seducenti autoritratti; Gianni Colonna rarissimo artista ancora fedele al figurativo con le splendide “Sovrapposizioni”; Concetto Fusillo autore di una affascinante “Archivio pittura”; Walter Morando, il più grande scultore italiano che tratta la tematica del porto.

Si sono svolte anche mostre di artisti scomparsi: Lalla Romano famosa pittrice e scrittrice, Giorgio Valenzin  magico cantore di atmosfere veneziane oltre al pittore di Canelli Stefano Icardi, l’artista-industriale Giorgio Piacenza Dassu, Giovanni Buschini dall’intrigante musicale surrealismo. Un raro spaccato della vita torinese settecentesca è stato presentato con la mostra delle opere del bambocciante Pietro Olivero, pittore di corte e narratore di vita popolare.

Giuliana Romana Bussola

 

Due film che hanno vinto l’Oscar nel 2020: da non perdere

Informazione promozionale / Il 9 febbraio 2020 si è tenuta, al Dolby Theatre di Los Angeles, la 92ª edizione degli Oscar. Le candidature erano state già annunciate a gennaio da John Cho e da Issa Rae. Ma, tra i tanti film che hanno vinto diversi Oscar nel 2020, ne consigliamo due in particolare: Joker, che è stato il film a ricevere più candidature; e Parasite, che è stato invece il più premiato.

Se siete interessati anche ad altri film, per le classifiche visitate questa pagina e scegliete quello che più vi ispira.  

 

Parasite: miglior film

Film del 2019 diretto da Bong Joon-ho vincitore della Palma d’Oro a Cannes e di 4 Premi Oscar.
I protagonisti sono una coppia con due figli: una ragazza di 20 anni ed un ragazzo di 18 anni. Abitano in un seminterrato, i loro coinquilini sono degli scarafaggi e le finestre affacciano su una strada dove orinano gli ubriachi. Ma la famiglia ha un piano per uscire dalla miseria.

Esiste un mondo speculare a quello rappresentato dalla città umida e putrescente ed è rappresentato dalla casa dei ricchi. Quest’ultima si contrappone alla precedente mediante linee, pareti levigate e perfette. È un luogo dove regnano il comfort ed il silenzio e la finestra, come a voler dividere ricchi e poveri, si affaccia su un parco perfetto.

La famiglia di ricchi vede un marito assente, una moglie che con i soldi compra l’innocenza, una figlia vittima delle tempeste ormonali adolescenziali ed un bambino colpito da un trauma infantile.

Parasite racconta l’infiltrarsi dei poveri nella vita dei ricchi, come fanno gli scarafaggi nelle case, e lo fa con classe, attraversando tematiche politiche e tragiche ma aggiungendo il giusto humor per vivere al meglio quei momenti assurdi.

Joker: miglior attore protagonista

Joaquin Phoenix veste i panni del protagonista e si presenta sin da subito accompagnato da una risata inquietante che risuonerà nella vostra testa fino alla fine del film.

Il personaggio di Joker non è mai stato così umano e reale, tanto da far dimenticare il personaggio interpretato da Jack Nicholson, e Gotham City è un luogo dove si lotta per sopravvivere.

Arthur è un uomo, un comico mancato che porta con sé un bagaglio di problemi neurologici, psicologici, ma soprattutto, sociali. Vine spinto da sua madre, sin dall’infanzia, ad indossare un sorriso, anche quando non esistono motivi per essere felici, tanto che la sua risata somiglia più ad un pianto disperato. Ed infatti Arthur ride quando vi sono motivi contrari per farlo.

Ma il momento che segna l’inesorabile trasformazione è quando vengono tagliati i fondi ai servizi sociali ed ad Arthur viene sospesa la terapia psichiatrica. Da qui inizia ad emergere Joker, un personaggio che matura la sua identità ed il suo pensiero che, fino a quel momento, erano rimasti segregati negli angoli bui della mente grazie alla terapia psichiatrica.

E ci fa molto riflettere quel che dice Arthur: “Cosa ottieni se metti insieme un malato di mente solitario con una società che lo abbandona e poi lo tratta come immondizia? Te lo dico io cosa ottieni: ottieni quel cazzo che ti meriti”.

Quando in politica si era avversari, non nemici

Aldo Moro fu assassinato dalle Br il 9 maggio del 1978. Il suo corpo abbandonato in via Caetani nel quartiere ebraico di Roma. Via equidistante tra via Botteghe Oscure e piazza del Gesù.

Tra la sede storica del PCI e quella della DC. I due partiti non andavano sempre d’accordo. Anzi, erano palesemente alternativi. Al loro interno convivevano diverse anime o lontanissime dalla possibilità di un accordo governativo o favorevoli. Enrico Berlinguer da anni aveva proposto il compromesso storico.

Aldo Moro cautamente possibilista. Voleva sbloccare la situazione politica. Berlinguer ha dedicato gli ultimi suoi anni a due obiettivi. PrimO andare al governo per realizzare delle riforme, come diceva, strutturali. Secondo liberare il PCI dal giogo mortale dei comunisti russi. Alberto Franceschini fondatore delle Br , ex giovane comunista di Reggio Emilia ha sostenuto che le Br erano indecise tra, appunto, Berlinguer e Moro. Optarono per il secondo perché Berlinguer era troppo protetto dal servizio d’ordine del PCI. Indicativo, no? L’ obiettivo terroristico era ben chiaro: impedire l’alleanza tra i due partiti. Ed è altresì vero che i servizi segreti di mezzo mondo erano entusiasti che il lavoro sporco lo facessero loro. Dai russi agli statunitensi, dagli inglesi ai australiani  qualcuno ha brindato quando fu ucciso Moro ed i nostri servizi segreti fecero di tutto per far sì che Moro venisse liberato incolume. Consumato il dramma l’ Italia protestò. Il rispetto che dovevamo ai democratici si concretizzò nel chieder loro di sfilare per primi. E cambiava anche la mia percezione della DC come partito. I nemici erano i terroristi rossi, gli avversari i dc. C’e’ una radicale differenza, prima di tutto il rispetto per l’avversario.  Anni in cui conobbi i giovani democratici. Donatella Genisio, figlia  d’arte con il padre sindacalista della CISL. Sposata con Paolo Girola allora giornalista del Tg 3, in anni successivi impegnato nel sindacato subalpino dei giornalisti. Piero Damosso, che partito dal giornalismo piemontese è approdato alla testata nazionale. Tra i più ” interessanti” era  Giampiero Leo.

Salì dalla Calabria per studiare nella nostra Università. Ciellino e leader incontrastato degli studenti cattolici. Consigliere comunale e poi consigliere regionale ed assessore. Assessore alla cultura. Una volta gli chiesi perché non era voluto diventare parlamentare o senatore. Mi risposte che voleva stare in mezzo alla gente. Chiaramente leader, un leader a modo suo, anzi, a modo loro. Insomma, scoprivo un mondo nuovo, non semplice da capire fino in fondo. Erano la nuova nidiata politica di Bodrato che aveva rotto con Carlo Donat-Cattin. Era la sinistra democristiana, la vera sinistra democristiana. Strano partito la DC, dalla famiglia Gava che controllava la Campania a Salvo Lima in odore di mafia, a  Piersanti Mattarella ucciso dalla mafia. Su Giulio Andreotti, da sempre al potere e il suo sodale romano Sbardella detto lo Squalo, magari solo cattive dicerie. Formidabile la definizione d di Gian Paolo Pansa: la  Balena Bianca, significandone  l’originalità. Con Leo tanti i ricordi e le comuni sorti. In primis la difesa fisica dalla violenza degli estremisti violenti. Per lui il triste primato anche in questo. Patrizio Peci nell’autobiografia  Io l’infame, raccontò che Leo sfuggì ad un agguato Br per pura fortuna. Una volta ci sedemmo sulla scalinata  d’accesso di Palazzo Nuovo. Probabilmente nel 1979, elezioni per i decreti delegati. Un momento di pausa della campagna elettorale o forse per la raccolta delle firme per la presentazione delle liste di Ateneo e  facoltà.

Una volta anche la democrazia era più seria. Si parlava del più e del meno, comunque di politica. Scherzando gli dissi: ma se sei un compagno che ci stai a fare nella DC? Mi rispose con un’espolosione di parole, fermarlo non è mai stato semplice. Abbina concetti e valori politici con esempi concreti avvaloranti le sue tesi. Sintesi: più che un compagno sono un popolare che ha trovato in Comunione e Liberazione la propria casa. Nella casa ho trovato una comunità. Desidero un incontro tra i popoli comunista e popolare. Era per il compromesso storico? Francamente non penso proprio. Era e forse è ancora per l’alternanza come stimolo per la democrazia. Il passaggio tra la prima repubblica e la seconda determinò anche in casa DC la diaspora. Molti con i popolari che diventarono Margherita e poi Ds. Giampiero Leo ripetutamente eletto nelle file di Forza Italia. Non c’è da stupirsi visto che Formigoni , governatore della Lombardia, fu il loro Mosè che gli fece attraversare il mare verso il centrodestra. Insomma, praticamente, lui ed io sempre su sponde politiche opposte. Lui scherzando diceva: i comunisti non mangiano più i bambini. Io, sempre scherzando: non è vero che tutti i democristiani sono golpisti e di destra. Idealmente ancora su quella scalinata di Palazzo Nuovo. Avversari politici e non nemici politici. Avversari che avevano un nemico comune che erano i violenti e i terroristi. Oggi Leo è impegnato per i diritti delle minoranze politiche e religiose. Ed oggi siamo solo alleati e non più avversari. Il tempo è stato con noi galantuomo, anche perché in quel lontano 1978 eravamo sulla stessa barricata.

Patrizio Tosetto

Le sanzioni “di regime” e le libertà

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / A Torino i vigili urbani hanno multato un barista perché ha consegnato a mano due bicchierini di caffè a persone in attesa di entrare al Monte  di pietà che sta drammaticamente tornando all’ordine del giorno  perchè la pandemia ha creato uno stuolo consistente di nuovi poveri in assenza di provvedimenti adeguati da parte del Governo Conte 

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La ratio di questa multa non c’è perché il barista vendeva due caffè da asporto sulla strada. Ma c’è un episodio ancora più grave che lede l’articolo Costituzionale di manifestare.
Un gruppetto di proprietari di ristoranti milanesi si è radunato con mascherina e a debita distanza per manifestare la tutela del loro diritto a riaprire i propri esercizi che rischiano il fallimento, coinvolgendo i propri dipendenti che da due mesi sono senza lavoro e senza cassa integrazione . Non voglio sostenere la tesi di aprire l’11 o il 18 maggio. Posso anche accettare, se motivata, la data del 1 giugno. Ma colpire con una multa individuale alta i singoli ristoratori manifestanti, accusati di assembramento appare non tanto  l’applicazione di una norma dei tanti e a volte contraddittori decreti del Presidente del Consiglio, ma la lesione del diritto costituzionale a manifestare che in  un una democrazia e’ intangibile. Non si tratta di assembramento sedizioso in nessun modo,  ma una manifestazione di libertà. Quella multa puzza di regime. Infine leggo che un figlio che accompagnava in macchina  il padre invalido in ospedale, e’ stato anch’esso multato. Questi sono episodi gravi, direi intollerabili  E lo sono ancora di più se constato,scrivendo sul mio balcone di casa, che ci sono persone senza mascherina che circolano tranquillamente  senza problemi. Ieri ho incontrato sull’ascensore di casa mia una sconosciuta senza mascherina  e guanti. Mi sono fatto la scala a piedi  dopo averle detto che il suo comportamento era lesivo del mio e nostro diritto alla salute. Resta infine il problema delle seconde case che restano proibite, anche qui un’altra lesione al diritto di proprietà. E si rasenta il ridicolo vietando ad esempio le case sulla riviera ligure ai piemontesi  senza giustificati motivi. L’Italia per fortuna nostra non è uno stato federale, ma uno stato unitario  dove non esistono confini regionali e meno che mai governatori come negli Usa. Non  consentire  di andare a casa propria  è un arbitrio intollerabile. Per combattere il virus occorre fermezza e intransigenza, ma anche intelligenza politica ed equilibrio.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Basket, finisce il campionato senza retrocessioni

Iniezione di risorse per 6,7 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza virus e un progetto per riprendere senza rischi il  basket già in estate

Questi i principali argomenti   della videoriunione del consiglio federale della federazione pallacanestro (Fip), presieduta da Gianni Petrucci, che ha trattato anche della possibilità di far svolgere attività sportiva in condizioni di sicurezza già in estate  ed ha avviato una collaborazione con il Politecnico di Torino per collaborare con  il pool di esperti messo a disposizione dall’ateneo piemontese.  Il 15 aprile scorso, il Consiglio federale aveva  inoltre  disposto la conclusione della stagione sportiva 2019/20 dei campionati di Serie A e A2, e di non assegnare i titoli di Campione per la Serie A e A2, oltre a non prevedere retrocessioni.

Cronache della peste. Parliamo di sesso

Leggo un post su fb, inoltrato a tarda notte. “Non riesco a dormire. Ho una voglia di…” e poi un emoticon ammiccante. Non so di chi sia. Si intuisce una presenza femminile. Ma conta fino a un certo punto. Il problema del sesso durante la quarantena è trasversale. Non conosce differenziazione di genere.

Ed è problema pesante. Non per nulla se le farmacie hanno esaurito le scorte di benzodiazrepine, i siti di vendita online hanno buttato fuori tutte le riserve di sex toys. Per non parlare dei siti porno, che stanno conoscendo una vera e propria età dell’oro…

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Cronache della peste. Parliamo di sesso

Fase 2, Cirio preoccupato dai contagi: “Fine settimana sarà test importante”

 A fronte dei contagi aumentati in Piemonte nelle ultime 24 ore, il governatore Cirio commenta: “è ovvio che la gente abbia voglia di uscire, ma vedo tante foto di situazioni poco responsabili. Questo fine settimana sarà un test importante, sono preoccupato”. 

Aggiunge il presidente del Piemonte: “la possibilità di tornare a una vita normale dipende molto dal comportamento di ciascuno di noi. E lunedì  sarà il giorno in cui avremo una prima valutazione di questa seconda Fase”.

Anticipo cassa in deroga, ecco come fare

In merito alla possibilità, per i lavoratori piemontesi, di richiedere l’anticipo della Cassa integrazione in deroga presso gli sportelli Intesa-Sanpaolo si specificano le modalità di richiesta, riportate anche sul sito internet della Regione.

Per i clienti già correntisti di Intesa Sanpaolo è possibile effettuare la richiesta con scambio di documentazione a distanza, attraverso l’email e contattando la filiale di riferimento.

Per i clienti non correntisti è necessario andare, previo appuntamento, in una filiale di Intesa Sanpaolo per procedere all’identificazione ai sensi di legge.

In questo caso la documentazione da presentare per poter ottenere l’anticipo è la seguente:
✔️Carta di identità e codice fiscale (e permesso di soggiorno in caso di lavoratore straniero).
✔️ Ultima busta paga.
✔️ Ultima documentazione reddituale (CUD/730).
✔️ Modulo (scaricabile dal sito di Intesa Sanpaolo) di richiesta da parte del cliente per la concessione del fido, con autorizzazione alla banca per il recupero dell’importo concesso una volta avvenuto l’accredito da parte di INPS.
Dichiarazione dell’azienda di aver proceduto all’inoltro della domanda di integrazione salariale all’Ente competente (INPS) con richiesta di pagamento diretto secondo la normativa vigente (se disponibile).

Si raccomanda, per i clienti non correntisti, prima di recarsi in filiale di provvedere a fissare un appuntamento con la filiale di Intesa Sanpaolo alla quale ci si intende rivolgere.

L’appuntamento infatti può avvenire solo previa prenotazione, al fine di ottimizzare i tempi ed evitare il crearsi di code e assembramenti.

In Piemonte avviata la sperimentazione delle cure con il plasma

Monitoraggio del contagio, livelli di allerta, gestione della fase 2 dell’emergenza sanitaria, economica e sociale, nuovo accordo con i medici di medicina generale e avvio della sperimentazione delle cure con il plasma


Sono i principali temi affrontati nella conferenza stampa di oggi pomeriggio nella Sala Giunta della Regione Piemonte. Presenti il presidenteAlberto Cirio, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il vicepresidenteFabio Carosso, l’assessore regionale alla Ricerca Matteo Marnatie il commissario straordinario per l’emergenza covid Piemonte Vincenzo Coccolo. All’incontro sono intervenuti anche il presidente del Gruppo di lavoro sulla medicina territoriale Ferruccio Fazio e l’epidemiologo dell’Imperial CollegePaolo Vineis, consulente della Regione Piemonte per la fase 2.

TRE LIVELLI DI MONITORAGGIO

Sono tre i livelli di monitoraggio con cui la Regione Piemonte vigila sull’andamento del contagio:
1) Elaborazione dei dati piemontesi raccolti dall’Unità di crisi sulla base dei 21 indicatori individuati dal Ministero della Salute
2) Focus quotidiano dei livelli di attenzione locale sul modello elaborato e seguito dal prof. Vineis, che si basa su tre indicatori fondamentali: la curva del contagio, il fattore R0(ovvero del numero medio di infezioni secondarie generato da ciascun individuo covid positivo) e la comparsa di eventuali focolai, non solo geografici, ma anche ambientali (luoghi di lavoro, mezzi di trasporto pubblico e ambienti comunitari).
3) Analisi territoriale istituzionale, accanto al monitoraggio sanitario, dell’impatto dell’emergenza sulla situazione economica e sociale, in coordinamento con Prefetture, Comuni capoluogo, Province, Asl, Unità di crisi, Consiglio regionale e con il supporto tecnico-scientifico dell’Ires. Tra i dati monitorati settimanalmente, le eventuali criticità legate agli spostamenti dei cittadini, ad esempio nell’uso del trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitane, aeroporti…) negli esercizi ad alta affluenza (bar, ristoranti, tabaccherie) e nelle aree pubbliche, come giardini, parchi e mercati. Verifica, inoltre, del numero di attività produttive, commerciali e professionali aperte o ancora in situazione di chiusura. Particolare attenzione alle nuove povertà, analizzando ad esempio i dati sui buoni spesa e il ricorso al Monte dei pegni.

LIVELLI DI ALLERTA

Sono in corso di elaborazione i dati raccolti in tempo reale dallapiattaforma informatica Covid Piemontesulla base degli indicatori ministeriali che definiscono i livelli di allerta (bianco/normalità, giallo/attenzione, arancione/preallerta, rosso/allerta) per l’attivazione delle eventuali e specifiche misure di contenimento, in accordo tra la Regione e Governo.

MEDICINA TERRITORIALE

Nel pomeriggio è stata raggiunta l’intesa con le rappresentanze istituzionali e sindacali dei medici di medicina generale che getta le basi per la nuova riforma del servizio di medicina sul territorio.In particolare, il medico di famiglia diventa la sentinella che intercetta gli eventuali nuovi focolai di infezione e, alla luce del quadro clinico, pone direttamente in quarantena il “sospetto positivo”, attivando in automatico, attraverso la piattaforma covid Piemonte, la procedura di effettuazione del tampone diagnostico e del tracciamento dei suoi contatti.

RICERCA

All’assessore all’Innovazione e RicercaMatteo Marnati è stata affidata dalla Giunta una specifica delega alla “ricerca covid”per il potenziamento, in particolare, della rete dei laboratori nella fase 2. È stato inoltre anticipato che il Piemonte ha avviato, a Torino e Novara, la prima fase della sperimentazione delle cure con il plasma per i malati covid, che verrà presentata in modo approfondito la prossima settimana.