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La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 torna alla vittoria da 3 punti con Bergamo

Nel giorno della presenza numero 100 in biancoblù del capitano Ilaria Spirito la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 ritrova quella vittoria da 3 punti che in campionato mancava da un mese sbancando il PalaFacchetti di Treviglio. L’1-3 imposto a Bergamo premia le ragazze di Bregoli per la qualità di gioco e l’atteggiamento messi in campo, dimostrando anche la capacità di saper reagire ai momenti difficili.
Conquistato agevolmente il primo set (17-25), nel finale della seconda frazione le chieresi cedono 25-20 alle padrone di casa. Nel terzo set una ritrovata brillantezza permettere di mettere a frutto il vantaggio costruito nelle fasi centrali (20-25), mentre nel quarto set sul 16-17 Chieri piazza il colpo del k.o. (18-25).
Nel tabellino spiccano i 18 muri punto di Chieri, di cui 7 (su 17 punti complessivi) di Zakchaiou. Proprio la centrale cipriota, protagonista di una prova solida e regolare, con un eccellente 62% di efficienza in attacco, viene premiata MVP. Un importantissimo bottino di punti arriva anche da Gicquel (top scorer con 20) e Skinner (18).

COMUNICATO STAMPA

Bergamo-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 1-3 (17-25; 25-20; 20-25; 18-25)
BERGAMO: Evans 3, Piani 12, Manfredini 6, Strubbe 5, Mlejnkova 9, Cese 18; Armini (L); Carraro, Adriano 2, Balzonetti 2, Mistretta. N. e. Farina, Alcantara, Frambrosi (2L). All. Parisi; 2° Cervellin.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Van Aalen 4, Gicquel 20, Zakchaiou 17, Gray 10, Skinner 18, Omoruyi 5; Spirito (L); Alberti 1, Rolando, Bujis. N. e. Guiducci, Anthouli, Lyashko, Carletti (2L). All. Bregoli; 2° Rostano.
ARBITRI: Papadopol di Mantova e Santoro di Varese.
NOTE: presenti 1435 spettatori. spettatori. Durata set: 26′, 27′, 28′, 25′. Errori in battuta: 5-13. Ace: 4-5. Ricezione positiva: 44%-47%. Ricezione perfetta: 37%-30%. Positività in attacco: 32%-37%. Errori in attacco: 12-9. Muri vincenti: 8-18. MVP: Zakchaiou.

La cronaca
Primo set – Sul 5-5 il punteggio gira decisamente a favore di Chieri che effettua un primo strappo a 6-13 con una scatenata Skinner. Parisi esaurisce i suoi time-out e prova a spezzare il ritmo ospite inserendo Adriano, Carraro e Balzonetti, ma Chieri continua ad allungare su servizio di Zakchaiou toccando il vantaggio massimo di 11 punti sul 7-18. Piani rientra in campo e interrompe il filotto biancoblù (8-18). Un break orobico di 3 punti spinge Bregoli a fermare il gioco sul 10-18. Di lì in avanti Chieri gestisce senza problemi il vantaggio, ottiene il 16-24 con un attacco di Zakchaiou e alla seconda palla set chiude 17-25 con Gicquel in pipe.

Secondo set – Chieri riparte forte (2-6) ma dopo il time-out di Parisi le padrone di casa rientrano a 7-7. Sul 10-10 le biancoblù provano ad allungare (10-12), immediata la reazione di Bergamo che capovolge il punteggio in 13-12 e stavolta è Bregoli a chiamare il time-out. Sul 14-12 Gicquel interrompe il filotto delle padrone di casa. Sul 15-13 un attacco e un muro di Zakchaiou permettono a Chieri di tornare in parità (15-15). Il tira e molla prosegue fino a 19-19. Nel finale le orobiche con una serie di grandi difese non fanno più cadere un pallone a terra e, salite a 24-20 con un muro di Evans sulla neo entrata Bujis, alla prima palla set ottengono il 25-20 ancora a muro con Cese.

COMUNICATO STAMPA

Terzo set – Dopo i primi scambi Chieri prende un leggero vantaggio che suggerisce a Parisi di spendere il primo time-out sul 7-10. Bergamo si riavvicina a 9-10, con un intelligente colpo di seconda Van Aalen firma il 9-11, quindi il servizio della stessa palleggiatrice frutta un break a 10-14. Da 12-16 le padrone di casa recuperano a 14-16 (muro di Piani su Omoruyi), time-out di Bregoli e in primo tempo Zakchaiou fa 14-17. Su battuta di Omoruyi, che piazza anche un ace, il vantaggio chierese cresce a 6 punti (14-20). Guadagnate sette palle set sul 17-24, Chieri se ne vede annullare tre finché al quarto tentativo la diagonale di Skinner vale il 20-25.

Quarto set – Chieri riparte con un 1-3. Il distacco cresce a 4-7, 6-11 e 8-14. Dopo gli ingressi di Adriano e Carraro le padrone di casa recuperano a 12-14. Il vantaggio chierese si riduce a un punto quando Mlejnkova mura Skinner (16-17). Gicquel interrompe il filotto di Bergamo. Entra Alberti e il suo turno di battuta prosegue fino a 16-23. E’ il colpo del k.o. Il primo tempo di Gray dà a Chieri sei palle match, nello scambio successivo l’invasione di Evans fa scendere i titoli di coda sul 18-25.

Il commento
Anna Gray: «
La partita con Conegliano ci è servita, abbiamo ritrovato il nostro gioco e l’aggressività che avevamo all’inizio. Siamo una squadra per metà nuova, ci vuole tempo, le cose verranno fuori e mi sembra che pian piano già si vedano sempre di più».

Cani e bambini: emozioni in parallelo tra mondo animale e umano

Torino tra le righe

 
 
Questa settimana vi porto alla scoperta di Cani e bambini – Storie di emozioni incomprese, un libro che unisce sensibilità e competenze di due autori torinesi: Diego Rendini, medico veterinario specializzato in comportamento animale, e Silvia Spinelli, psicologa dello sviluppo e psicoterapeuta.
Diego Rendini, dopo aver conseguito la laurea in Medicina Veterinaria, si è specializzato nella Medicina Comportamentale del Cane e del Gatto. Da anni lavora per aiutare i proprietari a comprendere meglio i loro animali, migliorando il rapporto tra esseri umani e amici a quattro zampe. Silvia Spinelli, dal canto suo, è una psicoterapeuta certificata e formatrice, esperta nel supporto ai genitori attraverso metodi innovativi come il Circle of Security Parenting® e il Metodo Feuerstein®.
In questo libro entrambi condividono una missione: costruire ponti di comprensione tra il mondo umano e quello animale.
Cani e Bambini – storie di emozioni incomprese si apre con il racconto autobiografico di Diego, che narra il suo amore per gli animali, nato nell’infanzia e trasformatosi successivamente in una carriera come veterinario comportamentalista. Seguono sei storie avvincenti che esplorano il legame tra cani e bambini, mostrando come le difficoltà emotive vissute da entrambi siano spesso simili. Silvia interviene con la sua esperienza per offrire una prospettiva psicologica, arricchendo le narrazioni con spunti utili per i genitori.
Gli autori utilizzano un linguaggio chiaro e accessibile, rivolgendosi ai bambini attraverso racconti appassionanti e agli adulti con commenti tecnici che forniscono strumenti per comprendere meglio le emozioni e i comportamenti dei propri figli e dei propri animali domestici.
Un elemento distintivo del libro sono le illustrazioni a colori di Valentina Cavallo, che trasformano la lettura in un’esperienza coinvolgente sia dal punto di vista visivo sia emotivo. Le immagini, vivaci e curate, avvicinano i piccoli lettori alla narrazione, rendendo ogni pagina un invito alla scoperta.
Cani e bambini – Storie di emozioni incomprese non è solo un manuale educativo, ma anche un’opportunità per creare momenti speciali di condivisione tra genitori e figli. Consigliato a chiunque voglia approfondire il rapporto con il proprio cane, il libro offre chiavi di lettura preziose per vivere con maggiore consapevolezza il doppio ruolo di genitore e proprietario di un animale.
Un libro da leggere, amare e tenere sempre a portata di mano.
Marzia Estini

La grande estate partigiana

Martedì 19 novembre 2024, alle ore 17.00, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli ( via Cesare Battisti,4 – Torino) la Sezione ANPI Eusebio Giambone di Torino  presenta il documentario La grande estate partigiana ( Estate 1944: dalla formazione delle prime bande alle Repubbliche Partigiane. La storia di un’Italia che sceglie di resistere ). Realizzato dal regista Marzio Bartolucci, in collaborazione con gli autori Arianna Giannini Tomà e Andrea Pozzetta, il progetto è frutto della produzione di Lutea e dell’Associazione DomoMetraggi, con fotografia e montaggio a cura di Pixelpro Videoproduzioni. Il documentario offre uno sguardo approfondito sull’estate del 1944, un periodo cruciale nella storia dell’Italia, caratterizzato dall’emergere di numerose zone libere nel Centro-Nord, occupate dalle formazioni partigiane. Attraverso un mosaico di testimonianze, filmati d’epoca e fotografie, insieme a interviste a ricercatori e storici come Antonella Braga, Mirco Carrattieri, Chiara Colombini , Santo Peli e Andrea Pozzetta, il film ricostruisce una delle fasi cruciali della lotta di Liberazione mettendo in luce l’esperienza delle zone libere, vere e proprie anticipazioni di una democrazia che si affermerà con la sconfitta del nazifascismo ottant’anni fa. Alla presentazione del documentario saranno presenti il regista Marzio Bartolucci e gli autori, la giornalista Arianna Giannini Tomà e Andrea Pozzetta, responsabile scientifico del Centro di documentazione della Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce.

A Torino il Quartetto Esmé per l’unica tappa italiana

Mercoledì 20 novembre prossimo  nell’ambito dei concerti dell’Unione Musicale

 

Mercoledì 20 novembre 2024 il Quartetto Esmé sarà a Torino all’ Unione Musicale per l’unica tappa italiana del suo tour 2024-2025. Si esibirà al Conservavorio Giuseppe Verdi di Torino, in piazza Bodoni per la serie Pari alle 20.30

Dalla pop musicale alle serie TV, dai cosmetici ai trend di moda, la Corea del Sud nell’ultimo decennio ha lanciato tendenze a livello internazionale, facendo parlare l’Occidente di una vera e propria Korean wave. Il fenomeno ha contagiato largamente anche la musica classica, dove i musicisti orientali e coreani continuano a imporsi nei maggiori concorsi e sui palcoscenici internazionali. La loro pacifica invasione è sostenuta da doti personali, impegno instancabile e solidi studi nella vecchia Europa, come accade per il Quartetto Esmé, fondato nel 2016 da quattro giovani musiciste coreane che hanno studiato a Lubecca, Colonia e Hannover. Il concerto di Torino rappresenta l’unica data italiana della stagione 2024-2025 e l’Unione Musicale è felice di essersela accaparrata, visto il successo del 2022, in cui il Quartetto aveva entusiasmato il pubblico torinese con l’espressività e l’eccellente senso di equilibrio che rendono le loro esecuzioni uniche.

Fondato nel 2016, il Quartetto Esmé prende il nome da un’antica parola francese che significa “amato”. Nel 2018 si è affermato sulla scena internazionale con la vittoria al concorso Internazionale per Quartetto d’archi della Wigmore Hall di Londra, nel quale si è aggiudicato il primo premio e quattro premi speciali ( miglior esecuzione di Mozart e di Beethoven, premio della Proquartet di Parigi e Fondazione Esterhazy). Nello stesso anno l’ensemble è stato nominato miglior artista laureat all’Accademia del Festival di Aix-en- Provence ed è stato artista in residence a Montreal. Nel 2016 è subentrato il violinista belga americano Dimitri Murrath, sostituendo la violinista Jiwon Kim.

Il programma che verrà eseguito mercoledì 20 novembre all’Unione Musicale offre una panoramica sintetica dell’evoluzione della musica per quartetto d’archi nei secoli, a partire da Haydn, padre del Quartetto per definizione, fino a Korngold, il cui brano è stato composto negli anni d’ascesa del nazismo in Germania. Il concerto inizia con il Quartetto op.76 n.4 che Haydn scrisse a Londra nel 1796, dove si era trasferito dopo la morte del principe Esterhazy, presso la cui corte aveva prestato servizio per trent’ànni. Il brano solo in apparenza risulta molto semplice, perché basato su una cellula di cinque note. In realtà è, invece, elaborato e complesso, riservato a veri intenditori. Il titolo “Aurora” rappresenta uno dei tanti nomignoli usati dai contemporanei di Haydn per cogliere il tratto più saliente delle sue numerose partiture. In questo caso si riallaccia al tema ascendente di apertura.

Ammirato da Mahler e Richard Strauss ( che ne furono i mentori) e da Puccini il compositore Erich Wolfgang Korngold era radicato in quell’immaginario viennese che ammicca al valzer di Johann Strauss e all’intricato lirismo di Richard Strauss. Il suo QQQQQuartetto op.26 n.2 venne scritto nel 1933, poco prima che il compositore, di origini ebraiche, lasciasse l’Europa per Hollywood.

Si tratta di una pagina di grande freschezza creativa, caratterizzata da vitalità melodica e dal trattamento virtuosistico di ciascuno strumento.

Di Anton Weber viene proposto il lavoro Lansamer Satz (1905), molto intenso, che affonda le sue radici nel Romaticismo post brahmsiano e nella tonalità, e condensa in pochi minuti una vasta gamma di emozioni, dallo struggimento al tormento drammatico fino al tranquillo epilogo.

Questa pagina, lontana dal puntillismo seriale delle composizioni mature, costituisce il momento di passaggio dalle forme tradizionali ottocentesche verso nuove strutture. Qui Webern prende congedo dall’imprescindibile tradizione musicale ottocentesca per divenire uno dei principali iniziatori della musica contemporanea. Conclude il concerto il Quartetto in fa minore op. 80, l’ultimo lavoro composto da Mendelssohn, un omaggio alla memoria della sorella Fanny.

In questa pagina tremolii, sincope, cambi di dinamica, di accento e di intensità caratterizzano i tre movimenti esterni e sono espressione del dolore e della disperazione che hanno incrinato la vita di Felix, fino ad allora sostanzialmente serena. In questo brano il compositore infrange tutte le regole strutturali della forma del Quartetto, in funzione espressiva. Il risultato è un lavoro di ispirazione eccezionale.

Foto di Jeremy Visuals Photography

Scanderebech (Fi): “via Po – Arlecchino, opera d’arte o vergogna?”

Durante la seduta del Consiglio Comunale  il Capogruppo di Forza Italia Federica SCANDEREBECH ha presentato un’interpellanza per sollecitare l’Amministrazione a intervenire, con urgenza, sull’attuale condizione di Via Po. I lavori di pavimentazione, anziché migliorare la strada, l’hanno trasformata in un tappeto di pietre posizionate senza alcuna logica e rispetto per l’uniformità visiva.

Dichiara Scanderebech (FI): “È inconcepibile che una strada simbolo di Torino, una delle vie più importanti e frequentate del centro città, sia ridotta a un mosaico informe che ricorda il vestito di Arlecchino! Tale caos è frutto di una nuova opera d’arte d’avanguardia, come accaduto in altre città dello Stivale, oppure all’improvvisazione e alla mancanza di rispetto per l’immagine della città. Numerose sono state le segnalazioni di cittadini e commercianti preoccupati dall’impatto visivo negativo della nuova pavimentazione, seppure forse temporanea: infatti, molte delle nuove lose sembrano essere state posizionate senza alcun criterio di uniformità, mantenendo segni delle precedenti strisce di segnaletica orizzontale che creano, alla vista, un effetto caotico. Sembra incredibile pensare che le vernici usate qualche anno fa fossero così resistenti, a differenza di quelle utilizzate ora per dipingere la segnaletica orizzontale che, dopo poco tempo, si scoloriscono fino quasi a non vedersi più!”.

Aggiunge Scanderebech (FI): “Tale cantiere non prevede neanche la segnaletica gialla orizzontale provvisoria necessaria per indicare attraversamenti pedonali o divisioni di corsia e non si è neanche provveduto a ridisegnare, temporaneamente, gli stalli per disabili già esistenti”.

Sottolinea Scanderebech (FI): “Questa pavimentazione è un imbarazzo per Torino. Via Po non è un angolo qualunque: è uno dei biglietti da visita della nostra città. Quello che vediamo ora è una vergogna e, se nessuno dell’Amministrazione se ne accorge, vuol dire che qualcosa non funziona nei criteri di controllo e di gestione dei lavori. Inoltre, nel progetto di programmazione non si è tenuto conto che sarebbe stato opportuno rendere via Po decorosa per l’arrivo dei moltissimi turisti che hanno affollato la nostra città, nei giorni scorsi, per godersi l’evento ATP Finals”.

Conclude Scanderebech (FI): “Serve professionalità e rispetto per Torino, non improvvisazione, superficialità e lavori non a regola d’arte. Via Po deve essere restituita alla città in modo decoroso e in linea con il prestigio storico e architettonico che la contraddistingue. Mi aspetto risposte precise, interventi rapidi e una maggior serietà da parte di chi dovrebbe proteggere il nostro decoro urbano. È inaccettabile che non si utilizzino le stesse vernici indelebili presenti in via Po per ripristinare la segnaletica del sedime stradale in tutta la città. Questo garantirebbe lavori di manutenzione duraturi e la sicurezza della circolazione stradale, sia pedonale che dei veicoli. Basta con l’improvvisazione e la superficialità!”

Magliano: Ordine del Giorno per la gratuità del Baqsimi, glucagone spray nasale

Un farmaco salvavita per pazienti diabetici in età pediatrica

Il Baqsimi, glucagone spray nasale, è un farmaco che può salvare la vita di bambini e ragazzi affetti da diabete mellito in caso di crisi ipoglicemica improvvisa. Il Baqsimi non necessita di conservazione in frigorifero, è facilmente utilizzabile anche da personale senza formazione e garantisce tempestività ed efficacia in caso di emergenza, mentre la versione gratuita, in fiala, deve essere diluita, riaspirata in siringa e somministrata tramite iniezione, pratica che non tutti sanno effettuare in sicurezza.

In seguito al trasferimento dei diritti di commercializzazione all’azienda AmphaStars, priva di strutturazione stabile in Italia, l’Agenzia Nazionale del Farmaco (AIFA) il 10 ottobre 2023 ha riclassificato il farmaco Baqsimi in Fascia C, quella interamente a pagamento; prima della riclassificazione da parte di AIFA il Baqsimi era in Fascia A, interamente rimborsabile.

Con un Ordine del Giorno in Consiglio regionale chiedo alla Giunta di impegnarsi affinché, appena possibile e in attesa che il Baqsimi, glucagone spray nasale, torni in fascia A, anche in Piemonte, come già in altre Regioni, sia garantita la gratuità del farmaco almeno ai pazienti diabetici in età pediatrica (0-17 anni).

Il Veneto, infatti, ha inserito il Baqsimi nell’elenco dei finanziamenti extra LEA, a carico del bilancio regionale fino a 300mila euro; in Lombardia il farmaco è erogato gratuitamente ai bambini tra i 4 e gli 11 anni; le Regioni Campania ed Emilia Romagna garantiscono la gratuità del Baqsimi con fondi propri; la Regione Lazio ha ripristinato la gratuità per i pazienti fra i 4 e i 18 anni.

Silvio Magliano, Presidente Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale

Carceri, Bartoli (Lista Cirio): “Più personale e risorse per migliorare le condizioni di detenuti e dipendenti”

“I problemi delle carceri Piemontesi possono essere compresi appieno solo visitandole e osservando da vicino le condizioni dei detenuti e del personale. Ieri insieme alla deputata di Azione Daniela Ruffino, al consigliere comunale di Ivrea Massimiliano De Stefano e al vicesindaco di Ozegna Federico Pozzo, ho visitato il carcere di Ivrea, riscontrando gravi carenze sia strutturali che di organico.”

Lo dichiara Sergio Bartoli, consigliere regionale, al termine della visita al carcere di Ivrea.

“Oltre al sovraffollamento, con 270 detenuti a fronte dei 195 posti regolamentari, abbiamo rilevato una cronica carenza di educatori: sono previsti quattro in pianta organica, ma solo tre sono attualmente in servizio. Questo numero risulta insufficiente per seguire adeguatamente i detenuti, in particolare quelli che necessitano di percorsi di rieducazione intensivi. La situazione è ulteriormente aggravata dai tempi lunghi necessari per la gestione delle pratiche burocratiche, che sottraggono spazio agli incontri educativi.

Un’altra criticità riguarda il personale medico e sanitario. La gestione è affidata in gran parte a una cooperativa, con medici che, essendo giovani, necessitano di ulteriore formazione per lavorare in un contesto così complesso. Gli infermieri sono pochi e garantiscono assistenza solo fino alle 22, con un unico infermiere presente durante la notte.

Durante il sopralluogo, abbiamo inoltre constatato la presenza, all’interno della struttura, di una tipografia attualmente inutilizzata, ma dotata di attrezzature funzionanti. La sua riattivazione potrebbe rappresentare un’opportunità concreta per offrire un servizio utile e funzionale, soprattutto a beneficio delle amministrazioni pubbliche, che potrebbero avvalersi di questa risorsa per le proprie necessità. Allo stesso tempo, questa iniziativa consentirebbe di coinvolgere i detenuti in un’attività lavorativa concreta, rendendoli partecipi e utili alla società.

Troviamo inoltre inaccettabili le difficoltà del personale penitenziario, costretto a coprire un numero eccessivo di straordinari – che spesso non vengono retribuiti – superando il doppio delle 36 ore settimanali previste dal contratto. Sarebbe fondamentale garantire la presenza stabile di un dirigente della polizia penitenziaria per coordinare in modo efficace il lavoro del personale.”

“Sarà nostro impegno proseguire con la visita delle carceri del Piemonte, raccogliendo testimonianze dai direttori e dal personale penitenziario per evidenziare non solo le difficoltà ricorrenti, ma anche le opportunità di miglioramento. Il nostro obiettivo – conclude il consigliere regionale Bartoli – è promuovere interventi che favoriscano un adeguato percorso di reinserimento sociale per i detenuti e permettano ai dipendenti di lavorare con maggiore sicurezza e serenità all’interno degli istituti.”

Esplosione in corso Giulio Cesare, quattro ustionati

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Questa sera in corso Giulio Cesare 102 a Torino all’angolo  con corso Palermo è avvenuta un’esplosione causata da una bombola del gas in un edificio in ristrutturazione. Alcune auto sono state danneggiate. Sul posto i Vigili del Fuoco, alcune ambulanze e le forze dell’ordine. Quattro i feriti trasportati al Cto.