ilTorinese

Flop dei bar causa pioggia: incassi a metà

BICEA causa del maltempo, le casse di baristi e gelatai registrano un calo del 40% e l’utilizzo dei dehors è del 50% in meno

 

Maledetta pioggia. Oltre a rovinare l’estate a molti turisti, ha causato danni irreparabili ai bar e alle gelaterie torinesi. Le tasse dei dehors sono piuttosto elevate (oltretutto, di recente, il Comune le ha aumentate del 2,5%) e riuscire a recuperare gli incassi perduti sarà un’ardua impresa. Pare, infatti, che a causa del maltempo, le casse di baristi e gelatai registrino un calo del 40% e l’ utilizzo dei dehors è del 50% in meno. Per questa categoria di commercianti, se l’estate va male è praticamente impossibile rifarsi nel resto dell’anno. Tra l’altro, a fronte di una clientela la cui riduzione è stimabile intorno al 20%, le aperture di caffè e ristoranti sono in crescita in ogni quartiere cittadino facendo sì che la concorrenza sia aumentata in modo considerevole. E così alcuni locali si sono visti costretti a diminuire le ore di lavoro ai propri dipendenti. Come se non bastasse la crisi, ci si è messa pure la pioggia.

 

(Foto: il Torinese)

Ultima settimana per “Montagne dal Vivo”

logo_montagneTeatro, musica, magia e cabaret in 74 località montane del Piemonte

 

Dodici artisti e gruppi che si esibiscono fino a domenica 14 settembre in 74 località montane secondo un cartellone che si propone di favorire la circolazione di spettacoli di teatro, musica, magia e cabaret, tutti ad ingresso gratuito, anche in centri molto piccoli è la formula innovativa della terza edizione di Montagne dal Vivo 2014.

 

Il festival, ideato dalla Regione, ha annovera protagonisti tutti piemontesi: il drammaturgo, attore e regista Marco Gobetti, la cantautrice torinese di origini messicane Camilla Guadalupe Nava Lopez in arte Lupita, il cantautore Federico Sirianni, il chitarrista e cantautore Matteo Negrin, il soprano Alice Enrici, il mago-cabarettista VitoSvito, il cabarettista Paride Mensa, il duo scrittore-violinista Adriano Pellegrini-Marco Casazza e le band dei Miriam, Sturia Lavandini, OroNero Tribute Band Ligabue e B.B. Brothers.

 

Montagne dal Vivo ha trovato il sostegno del nuovo assessore all’Economia montana, Alberto Valmaggia, che ha abbracciato l’idea di rete e di uso intelligente delle risorse attraverso le economie di scala sviluppate: “Ritorna anche quest’anno – ha dichiarato – una rassegna che ha avuto un grande riscontro di pubblico e certamente contribuito a dare più visibilità e a rendere più accattivante l’offerta turistica nelle nostre montagne, che ha quanto mai bisogno di essere sostenuta anche con attrazioni di vario genere. I visitatori, infatti, accanto alla bellezza dei paesaggi, alla possibilità di camminare nella natura fino ad alte quote e di fare sport, hanno bisogno anche di occasioni di svago come gli spettacoli dal vivo, che nella cornice montana, assumono una valenza quasi magica”.

 

Il cartellone non offre soltanto la possibilità di integrare le spesso scarse risorse locali offrendo un pacchetto di eventi di qualità, ma soprattutto di razionalizzare i costi organizzativi garantendo ai Comuni anche i servizi necessari alla sua buona riuscita: occupandosi ad esempio dell’allestimento, della logistica e della fonica dei palchi. Il coordinamento artistico e tecnico è affidato alla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura: la sua piccola squadra viaggia letteralmente da un Comune all’altro per predisporre e curare l’allestimento di ciascun spettacolo e la gestione degli artisti.

 

Calendario, luoghi, biografie ed eventuali variazioni su salonelibro.it e sulle pagine Facebook di Salone Internazionale del Libro e Montagne dal Vivo, dove vengono anche pubblicate foto, commenti e ricordi delle serate. Twitter: #MdV14.

 

(www.regione.piemonte.it)

La nuova industria? E’ la cultura, motore di Torino

GRAN MADREpallonciniIl prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea. L’iniziativa  può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo

 

 

La cultura come grande occasione di sviluppo per Torino. L’esempio forse più significativo di come un’impresa culturale può rappresentare un volano anche per l’economia e l’immagine della città è quello della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e architettonici di Torino.

 

E’ il primo e unico caso in Italia, di una realtà associativa che – nata nel 1987 – raccoglie oltre 30 aziende ed enti . In 27 anni di attività ha investito più di 30 milioni di euro e realizzato 50 interventi sui principali monumenti e musei subalpini. Ogni socio versa 27mila euro l’anno e un grande aiuto arriva dalle fondazioni bancarie cittadine.

 

Progetti didattici per le scuole,mostre come quella sulla grande officina di Gaudenzio Ferrari, il restauro del salone principale della Pazazzina di caccia di Stupinigi. E a novembre il coronamento di un sogno nel progetto del Polo reale: l’apertura dei tre piani della Galleria Sabauda. Un ruolo importante, quello della Consulta, anche in vista del 2015, anno di grandi eventi per Torino (ostensione della Sindone, bicentenario di don Bosco e iniziative collaterali ad Expo).

 

Abbiamo già scritto che il prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea.L’iniziativa  può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo. Tanto più che, nei due giorni successivi, 25 e 26 settembre, all’Università degli Studi di Torino, Campus Luigi Einaudi, si terrà il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese. Torino deve essere sempre aperta, soprattutto in vista degli eventi del 2015: Capitale europea dello Sport, Ostensione, bicentenario di don Bosco e iniziative collaterali all’Expo milanese.

 

I riscontri del “nuovo corso” già si vedono e sono considerevoli, in termini di presenze turistiche e di fatturato. La città della Mole, da qualche anno, è considerata (grazie anche al volano delle Olimpiadi invernali del 2006) meta privilegiata da italiani e stranieri, alla pari di Venezia, Roma o Firenze. Merito delle bellezze subalpine sconosciute ai più e di accorte politiche di promozione del territorio.

 

Come ha sottolineato tempo fa il sindaco Piero Fassino agli Stati generali della cultura di Roma: “Torino era una città esclusivamente industriale ma, grazie agli ingenti investimenti in cultura fatti negli ultimi 15 anni, è diventata una meta turistica e nel 2013 ha avuto più visitatori di tutta la Sicilia. Le varie amministrazioni succedutesi hanno investito in cultura dalla mattina alla sera. Lo scorso anno abbiamo investito 110 milioni di euro di cui 25 provenienti dai privati e 20 dai ricavi degli stessi siti culturali”.

 

La Reggia di Venaria è nella classifica Top delle strutture culturali/museali in Italia e nel mondo, i musei torinesi – in primis l’Egizio – sono gettonatissimi dai turisti, soprattutto provenienti dall’estero. Certo, l’indagine condotta poche settimane fa da Turismo Torino indica che le presenze straniere sono in stile “mordi e fuggi”, durano magari un solo pomeriggio. Il segreto sta forse nel creare pacchetti turistici improntati sulle alleanze territoriali: i laghi, le Langhe e le montagne torinesi abbinati all’offerta culturale della città. Itinerari che non devono farsi concorrenza ma creare alleanze per offrire proposte più complete al turista. Arte abbinata a gusto e paesaggio, insomma.

 

Lo scorso anno, aveva spiegato a Repubblica il direttore dell’agenzia turistica di Langhe e Roero, Mauro Carbone, dal territorio collinare celebre per vini e tartufi “ sono passate 266 mila persone, per 627 mila pernottamenti, con una crescita di stranieri di oltre il 4,5 per cento”. Ora che Langhe e Monferrato sono patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, bisogna fare in modo che anche Torino benefici di questa importante vetrina. Del resto, la città subalpina è o non è la capitale del Piemonte? Valorizzarla aumentando le presenze turistiche darebbe vantaggi a tutte le province.

 

(Foto: il Torinese)

 

Attacco No Tav a Chiomonte, Pichetto: “terrorismo”

Assalto di quaranta incappucciati contro il cantiere
 no taV STRADA
Non c’è pace per il cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. Nella notte un altro  attacco da parte di una quarantina di attivisti No Tav. Incappucciati, hanno reciso il filo spinato che protegge le recinzioni e le hanno scavalcate  cercando, senza farcela, di danneggiare una centralina elettrica. Hanno poi lanciato sassi, bulloni e petardi contro le forze dell’ordine e si sono dileguati. Non ci sono stati feriti. Parole dure sono state espresse dal coordinatore regionale di Forza Italia , Gilberto Pichetto: “la

ripetizione di questi attacchi pare essere vissuta come quotidianità, per me resta una pura e semplice attività terroristica che, conseguentemente, va perseguita con forza”. 

Peperone in mostra a Carmagnola

PEPERONELa sfilata di “Re Povron” e della “Bela Povronera” con le esibizioni dei gruppi folk carmagnolesi

 

 

Quadrato, Corno di bue, Trottola o Tumaticot…sempre di peperoni si tratta, ma delle varietà tipiche e riconosciute dal Consorzio dei produttori come “Peperoni di Carmagnola”, quelle che la sagra in programma nella località del torinese mette in mostra per il 65° anno con un fitto programma di festeggiamenti. Oltre alla tradizionale esposizione di peperoni e ai relativi concorsi, alle degustazioni, alla sfilata di “Re Povron” e la “Bela Povronera” e alle esibizioni dei gruppi folk carmagnolesi, in programma serate musicali, spettacoli e soprattutto una ricca area commerciale dedicata agli espositori.

 

(www.piemonteitalia.eu)

Dirottamento aereo da Caselle, lacrime di coccodrillo della politica

I commenti di Fassino, Chiamparino, Pichetto, Dardanello

 

caselle

Dopo la decisione di Alitalia di sopprimere tutti i voli da Caselle, tranne quelli per Roma e Tirana, pubblichiamo – a babbo morto e senza commenti – le dichiarazioni dei politici torinesi, pubblicate sul sito Ansa Piemonte.

 

PIERO FASSINO, sindaco di Torino: ” è una scelta strategica dell’azienda che affronteremo prendendo tutte le iniziative possibili per mantenere queste rotte. Con Alitalia o con altri vettori. Ho sottoposto la questione al presidente del Consiglio e al ministro Lupi e sono già in programma diversi incontri con tutti i soggetti coinvolti”

 

SERGIO CHIAMPARINO, presidente della Regione: “La lettera arrivata da Sagat è preoccupante, ci coordineremo con gli altri destinatari per decidere insieme le azioni comuni nei confronti del Governo per cercare di limitare l’inconcepibile perdita della quasi totalità dei collegamenti nazionali dell’aeroporto. Cade a proposito anche la riunione convocata con tutti i parlamentari piemontesi, un’occasione importante di mobilitazione di tutto il territorio su questo e altri temi per noi importanti. Faremo tutto il possibile, ma dobbiamo tenere presente che ormai Alitalia non è più un’azienda a maggioranza pubblica”

 

GILBERTO PICHETTO coordinatore regionale di Forza Italia: “Le notizie funeste sul futuro dell’aeroporto di Caselle non stupiscono viste le attuali difficoltà di Alitalia e sopratutto dopo aver registrato, nelle scorse settimane , la scelta del presidente Chiamparino di sostenere i collegamenti ad Alta Velocità verso Malpensa. Oggi la Regione ha il dovere di supportare l’Aeroporto nella ricerca di nuovi vettori. Deve essere chiaro: ci sono pesanti responsabilità nazionali e locali che incidono su questa vicenda. I governi Monti, Letta e Renzi hanno di fatto rottamato Alitalia, noi ne paghiamo le conseguenze. Si registra il fallimento di Torino Strategica. La verità è che a Torino mancano la testa e il cuore delle medie e delle grandi imprese: cioè  quel management che si sposta in business per il mondo creando utile per le compagnie. In pochi anni Torino si è fata scippare Motorola, Toro , Sai, Fiat solo per citare alcuni dei più gruppi più grandi. Inutile addossare le colpe ad altri, chi governa questa città da decenni deve assumersi le proprie responsabilità”.

 

Infine, ecco il commenti di FERRUCCIO DARDANELLO, presidente di Unioncamere Piemonte: “è una scelta” incomprensibile e fortemente penalizzante per tutto il Nord Ovest. Cancellando ben 7 voli per il Sud e le Isole si colpisce uno dei principali aeroporti del nostro Paese, creando un danno incalcolabile ai nostri imprenditori. Il Piemonte ha bisogno di uno scalo all’altezza della propria voglia di fare impresa: un sistema imprenditoriale competitivo come il nostro non può prescindere dalla presenza di una rete infrastrutturale capillare ed efficiente. Le Camere di Commercio saranno impegnate come sempre per difendere gli interesi economici del Piemonte: non dobbiamo diventare la periferia del Paese”.

 

Speriamo che alle parole seguano i fatti.

Cavallerizza, si stringe il cerchio sui colpevoli

cav moleLa testimonianza del custode del bar del circolo beni demaniali andato distrutto e’ stata vagliata con attenzione, per tentare di individuare i due uomini e la donna che si erano introdotti nel locale poco prima che scoppiasse l’incendio


Le indagini per scoprire chi ha appiccato l’incendio alla Cavallerizza proseguono a ritmo serrato. Fonti giornalistiche parlano di una possibile matrice anarchica e gli inquirenti stanno prendendo in considerazione anche i rapporti tra le varie associazioni che in qualche modo hanno a che fare con Assemblea Cavallerizza, il collettivo che gestisce l’occupazione delle ex scuderie reali. La testimonianza del custode del bar del circolo beni demaniali andato distrutto e’ stata vagliata con attenzione, per tentare di individuare i due uomini e la donna che si erano introdotti nel locale poco prima che scoppiasse l’incendio. Le telecamere della zona potrebbero essere utili a riconoscere i responsabili. Intanto, l’ordinanza del sindaco, ha vietato l’ingresso ai curiosi nell’area danneggiata che è’ stata transennata.

Dai Taurini ai Toret, una lunga storia

torinese tutto web toretfarò2Cosa collega allora il nome della nostra città al toro? Nulla, se non un’assonanza con la parola: infatti, la radice indoeuropea taur è legata al greco oros cioè montagna, al sanscrito sthur , massiccio o robusto, ed anche alla parola celtica thor, che significa monte. Dunque Torino” città delle montagne”

 

Il toro e Torino: riprodotto sullo stemma , “calpestato” come portafortuna sotto i portici di piazza San Carlo, il possente animale è una figura ricorrente e familiare a noi sabaudi.Il nome Torino significa dunque “città dei tori”? Ebbene no. Secondo gli storici, l’ origine della denominazione è dovuta alla presenza sul territorio dei Taurini, tribù celto-ligure  che nel II secolo a.c. occupò la valle del Po piemontese;  lo storico greco Polibio scrisse che i Taurini stabilirono il loro centro principale nella zona fra il Po e la Dora Riparia, corrispondente all’attuale Vanchiglietta ma allora denominata Taurasia.  Taurini, Taurasia, Julia Augusta Taurinorum come colonia romana voluta da Giulio Cesare e successivamente ampliata da Augusto, quindi nei secoli Torino.

 

 Cosa collega allora il nome della nostra città al toro? Nulla, se non un’assonanza con la parola:infatti, la radice indoeuropea taur è legata al greco oros cioè montagna, al sanscrito sthur , massiccio o robusto, ed anche alla parola celtica thor, che significa monte. Dunque Torino ”città delle montagne”, da quanto affermano le fonti storiche. Ma ormai il toro è entrato nella nostra tradizione, e rimane il simbolo per eccellenza : emblematico  è il caso dei Toret o Toretti, disseminati per la città e molto amati dagli abitanti e non, tanto da essere indicati su Tripadvisor fra le migliori attrazioni turistiche  torinesi (al 12° posto su 137 posti recensiti).

 

 Dal 2012 esiste anche un’associazione a tutela delle fontanelle verdi, “I love Toret”, che promuove la loro adozione gratuita: ciascuno può scegliere una delle 800 fontane presenti sulla mappa e prendersene cura, contribuendo così alla tutela di un piccolo ma importante pezzo di storia di Torino.
 Per maggiori informazioni circa il progetto, consultate il sito www.ilovetoret.it

 

Federica De Benedictis

 

(Foto: il Torinese)

Resta in cella la mamma che iniettava insulina al figlio

carabinieri autoLa decisione parte dal presupposto che sussiste il rischio di reiterare il reato

 

Gli somministrava dosi di insulina, lamentandosi poi che il proprio bimbo stava male.Resta in cella alle vallette la donna della provincia di Torino che è stata accusata, grazie a riprese da una telecamera nascosta in ospedale dai carabinieri, di aver volontariamente iniettato la sostanza  al figlio di 4 anni. A deciderlo,  il Tribunale del Riesame che ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati della donna, un’infermiera della donna. La decisione parte dal presupposto che sussiste il rischio di reiterare il reato

Contro il Far West dell’eterologa passa la linea Chiamparino

chiampa scrivaniaL’arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia: “un figlio non è un diritto, ma un dono”. Secondo il prelato l’ eterologa può causare “un grave danno psicologico”

 

 

Il presidente e governatore dei governatori, Sergio Chiamparino, lo aveva anticipato: sulla fecondazione eterologa le Regioni dovranno procedere con una linea comune. E così la commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha raggiunto un’intesa sulle linee guida per regolamentare la materia. Il testo sarà sottoposto ai presidenti delle Regioni. Dalle anticipazioni, il costo dell’eterologa dovrebbe aggirarsi tra i 2.500 e i 3.000 euro a carico del servizio sanitario regionale.

 

Sarà anche creato un registro regionale di donatori, la cui identità resterà anonima. Commenta il presidente del Piemonte: “un deciso passo in avanti per rendere effettivo l’esercizio di un diritto che è di tutti i cittadini”.

 

Sulla delicata questione, che implica inevitabilmente considerazioni etiche, è intervenuto anche l’arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia: “un figlio non è un diritto, ma un dono”. Secondo il prelato l’ eterologa può causare “un grave danno psicologico. E’ doveroso che al più presto vengano date norme sicure per evitare il Far West e per scongiurare un mercato procreativo animato dalla logica del figlio a tutti i costi”.

 

(Foto: P. Juzzolino – Regione Piemonte)